Akane
Koichi camminava alla luce della luna. Era di ritorno da una missione di
livello C, che ormai non rappresentava più nessuna difficoltà per lei,
diversamente da tre anni prima. Quando stava per varcare l’entrata del
Villaggio, si bloccò improvvisamente. Sentì una mano poggiarsi velocemente
sulla sua spalla. Non avendo idea di chi potesse essere, spaventata si voltò di
scatto. Non poteva credere ai propri occhi. I suoi azzurri occhi incontrarono
quelli scurissimi di Sasuke Uchiha. La kunoichi non poté fare a meno di
rimanere a bocca aperta, tanta era la sua sorpresa.
-Akane…io…devo
chiederti una cosa.-
Akane non
rispose.
-Saresti
disposta…a venire con me? Ho intenzione di formare un nuovo team per potermi
vendicare di Itachi una volta per tutte. Voglio che anche tu faccia parte del
team, perché sei molto forte e…perché voglio riaverti accanto. Non ho più
alcuna intenzione di averti lontana…e sono sicuro che per te è la stessa cosa-
Akane
cambiò espressione, diventando incredibilmente seria.
-Sasuke
io…faccio parte di questo Villaggio, oltretutto…sono figlia dell’Hokage, non
puoi chiedermelo!-
Dal viso
della ragazza scivolò una lacrima. Sasuke si voltò dalla parte opposta al
Villaggio.
-Comunque…io
ti aspetto in questa zona. Se ti conosco come credo, tu verrai con me.-
Detto
questo, Sasuke scomparve. Akane, in dubbio, rientrò al Villaggio. Arrivata
davanti al palazzo dell’Hokage, salì le scale e raggiunse la porta della sua
stanza, accanto a quella della sorella Fuka, aprì la porta ed entrò, chiudendo
adagio. Si sedette sul suo letto, prese in mano la foto del team 7 di tre anni
prima e rifletté sulle parole di Sasuke. Pensò che desiderava seguire le orme
di sua madre, insieme a Fuka, ma arrivò alla conclusione di avere un altro
desiderio, quello di riavere accanto il ragazzo che amava, anche se tre anni
prima la aveva ferita profondamente, tradendo Konoha. Sasuke aveva indovinato
perfettamente. A quanto pare, lui conosceva veramente Akane. La ragazza stava
facendo esattamente la stessa cosa che Sasuke fece prima di lei. Tradire il
Villaggio non rientrava nella sua idea di futuro, ma il desiderio di essere
nuovamente accanto a Sasuke era troppo forte e al cuore non si comanda.
Fuka,
intanto, era affacciata alla finestra della sua stanza, pensando agli ultimi
avvenimenti. Pensò soprattutto a Naruto, a quando iniziò ad avvicinarsi in modo
particolare a lui, ovvero poco dopo il suo ritorno. I suoi pensieri si
interruppero quando sentì il suono di qualcosa frantumato a terra.
Akane
aveva appena fatto cadere per sbaglio un piccolo vaso dal suo comodino.
Ignorando i cocci, prese il suo marsupio e uscì dalla stanza, non notando Fuka,
che sentendo il rumore del vaso, uscì dalla sua camera per verificare e,
vedendo la sorella, si nascose.
Akane
continuò a camminare, chiedendosi se aveva preso la decisione giusta. Arrivò
allo stesso luogo in cui, tre anni prima, era stata abbandonata da Sasuke,
ricevendo la delusione più grande della sua vita, ma ormai non importava,
perché poco dopo lo avrebbe incontrato di nuovo, ma per rimanere al suo fianco.
Improvvisamente sentì la voce di Fuka alle sue spalle.
-Dove hai
intenzione di andare, Akane…?-
Akane
stentò un po’ a rispondere, poi chiuse gli occhi e lo fece.
-Mi
dispiace…ma non sono cose che ti riguardano.-
-Non
avrai intenzione…di seguire le sue orme, vero?! Come puoi tradire il
Villaggio…proprio tu?! Sei figlia dell’Hokage, questo per te non conta nulla??-
…
-Come ho
già detto, non ti riguarda Fuka!! Solo…fammi un favore. Dì alla mamma che mi
dispiace.-
Detto
questo, ancora un’altra lacrima scese dal viso di Akane. La kunoichi iniziò a
correre verso l’uscita di Konoha. Fuka la inseguì il più velocemente possibile.
Non poteva permettersi di perdere ancora una volta sua sorella, non ora che,
più che mai, faceva parte della sua vita quotidiana. Non voleva vivere la
stessa sofferenza che ora stava vivendo Naruto e che molti anni prima aveva
vissuto anche lei, anche se in cuor suo sapeva che ormai era inevitabile…e
sapeva quanto faceva male. Arrivate all’uscita del Villaggio, Akane saltò
proprio sulla superficie più alta del portone, ma, non appena Fuka la
raggiunse, ella sparì improvvisamente, lasciando un vuoto nel cuore della
sorella, la quale non poté fare a meno di versare lacrime disperate. Fuka si
inginocchiò, guardando in basso e piangendo. Anche il cielo decise di piangere,
bagnando completamente Fuka, la quale non ci fece neanche caso, tanta era la
sua disperazione.
Akane non
riusciva a capire cosa stesse succedendo, ma sentiva un violento vento venirle
addosso. Un vento che durò pochi istanti. Si ritrovò, poi, tra le braccia di
Sasuke, tra i rami di un albero. Notò che era ancora nelle vicinanze di Konoha
e intravide una piccola sagoma sul portone del Villaggio. Dopo un attimo di
confusione, la situazione era di nuovo ben chiara. Aveva appena tradito il
Villaggio, e con lui la fiducia di sua sorella, che per lei era molto
importante…ma a quanto pare non abbastanza. Si rese conto di essere stata
portata via a gran velocità da Sasuke. Allora era vero, lui la stava aspettando
e era sicuro che sarebbe venuta.
-Bene,
sono felice che tu sia venuta. Dimostra che i nostri sentimenti non sono cambiati.-
-Già…ma
per seguirti ho tradito i miei principi. Ormai, però, non posso più farci
nulla.-
-Forse un
giorno tua madre ti perdonerà.-
-No…non
riuscirà mai a perdonarmi, e neanche Fuka, anzi, credo di averla delusa
profondamente, e anche mia madre, quando lo saprà, rimarrà delusa da me!-
-Anche tu
sei rimasta molto delusa da me, tre anni fa, ma nonostante tutto…sei di nuovo
al mio fianco…- disse Sasuke, poi alzandosi -…non vedo per quale motivo loro
non riuscirebbero a perdonarti.-
Anche
Akane si alzò.
-Forse
hai ragione…-
Insieme,
Sasuke e Akane si diressero verso la parte opposta al Villaggio, allo scopo di
raggiungere il nascondiglio segreto che il ragazzo aveva trovato il giorno
prima. Durante il viaggio, svelò ad Akane di aver già trovato altri tre alleati
disposti a partecipare alla sua vendetta. Dopo alcuni attimi di silenzio, Akane
affermò che anche lei aveva intenzione di uccidere Itachi, poiché rappresentava
un nemico piuttosto pericoloso. Dopo alcuni minuti, anch’essi trascorsi in
totale silenzio, Sasuke si bloccò di colpo e Akane se ne accorse solo perché il
ragazzo le afferrò il braccio.
-Per
questa notte possiamo dormire qui…hai delle coperte?-
Akane
annuì, si slacciò il marsupio e da esso estrasse due lunghe coperte. Le distese
sulla terra umida e invitò Sasuke a sdraiarsi, dopodiché si sdraiò anche lei.
Augurando la buonanotte al ragazzo, si voltò dalla parte opposta e chiuse gli
occhi. Improvvisamente, sentì la mano fredda di Sasuke poggiarsi sulla sua, la
quale era distesa sul suo fianco. Akane si voltò con la schiena a terra e
rivolse lo sguardo verso Sasuke, il quale fece la stessa cosa. Poi il ragazzo
rivolse lo sguardo verso il cielo nuvoloso e chiuse gli occhi, stringendo la
mano di Akane e addormentandosi. Anche lei chiuse gli occhi e si addormentò,
anche se con un tremendo peso sulla coscienza.
La
mattina dopo, Fuka si trovava affacciata alla finestra della sua stanza. Il suo
letto era ancora ben fatto e non presentava alcun segno di disordine. La
ragazza, infatti, quella notte non sfiorò neanche l'idea di distendersi sul
letto. Non sarebbe riuscita a chiudere occhio con quel pensiero fisso nella sua
testa. Le immagini di Akane mentre fuggiva da Konoha erano come stampate nei
suoi pensieri, tanto che passò la notte in bianco. Stufa di farsi del male con
quei pensieri, decise di andare nell'ufficio di sua madre allo scopo di farle
sapere ciò che era successo la notte precedente. Si alzò in piedi, si avvicinò
all'armadio e dal ripiano più alto afferrò il suo coprifronte bianco. Tenendolo
in mano, si posizionò di fronte al lungo specchio quadrato vicino al letto e se
lo legò intorno alla vita.
Fatto
ciò, uscì dalla stanza e si avviò verso l'ufficio dell'Hokage. Arrivata di
fronte alla porta, bussò una sola volta sulla superficie legnosa e sentì un
freddo "avanti" provenire dall'altra parte di essa. Fuka entrò con lo
sguardo basso.
-Oh...Fuka!
Scusami, io...non ho riposato molto bene.-
...
-Comunque...hai
fatto bene a venire. Ho bisogno che tu raggiunga tua sorella in missione. Sono
passati 4 giorni dalla sua partenza e inizio ad essere preoccupata...in fondo
era solo una missione di livello C e...-
-E' già
tornata...-
Tsunade
spalancò gli occhi.
-E'
tornata?! E per quale motivo non mi ha avvertito?-
-Perché è
rientrata questa notte...-
-Beh..potresti
farla venire qui? Deve fare il rapporto della sua missione-
...
-Non
posso...lei...-
Fuka non
poté fermare le lacrime, che ormai scorrevano ininterrottamente sul viso.
Tsunade divenne preoccupata. Se sua figlia reagiva così ad una semplice
domanda, evidentemente era successo qualcosa che lei ignorava.
-...lei...proprio
questa notte, ha deciso di seguire Sasuke Uchiha. Io...ho tentato di fermarla,
ma...non ho potuto fare nulla!- dicendo questo, smise di piangere e la sua
espressione divenne molto seria, come per potersi incoraggiare.
Tsunade,
oltre agli occhi, spalancò anche la bocca. Non riusciva a credere a ciò che
aveva appena sentito.
-Non
avrei mai pensato che Akane potesse fare una cosa del genere, ma a quanto pare
l'ha fatta, anche se sono sicura che...neanche lei era pienamente convinta. I
suoi sentimenti però...hanno prevalso su di lei...- disse Fuka.
Tsunade
non rispose, ma si limitò ad alzarsi dalla sua sedia, guardando il pavimento.
Si diresse verso la porta e mentre la aprì, Fuka intravide una lacrima bagnare
il pavimento. Anche sua madre, ora, sentiva un vuoto nel cuore, lo stesso vuoto
che sentì Fuka vedendo Akane correre il più velocemente possibile verso
l'uscita di Konoha, per poi sparire. L'Hokage chiuse violentemente la porta
dell'ufficio e Fuka riuscì a sentire i suoi passi allontanarsi, il cui rumore
terminò con un sonoro boato. Il suono della disperazione che Tsunade provava in
quel momento.
Anche
Fuka uscì dall'ufficio, percorse il corridoio e scese le scale del palazzo.
Aveva intenzione di prendere un pò d'aria, per poter rinfrescare la mente da
tutti quei terribili pensieri. Quando Konoha fu abbandonata anche dal più
piccolo raggio di luce emesso dal sole, Fuka rientrò nella sua stanza,
sdraiandosi sul suo letto con leggerezza. Neanche in un grave stato di pazzia,
la kunoichi avrebbe mai creduto sua sorella capace di un gesto talmente grave.
Fuka si rialzò di scatto. Senza rendersene conto, tra le mani teneva stretta
una piccola cornice rettangolare, al cui centro vi era una foto risalente a tre
anni prima. La foto raffigurava una famiglia sorridente, famiglia di cui Fuka
faceva parte e che stava per essere nuovamente distrutta. Dopo averla fissata a
lungo, Fuka posò la foto nel rispettivo posto. Avvicinandosi all’armadio, si
sfilò le due fasce e i guanti. In seguito si liberò del coprifronte
bianco e indossò un’altra maglietta, molto simile allo stile della precedente,
dopodiché uscì dalla sua stanza. Desiderava tentare ancora una volta di
scacciare quei pensieri che facevano nascere in lei tanta sofferenza. Mentre
camminava, improvvisamente pensò a Naruto e il desiderio di vederlo le sommerse
il cuore. Era sicura che, con il suo aiuto, sarebbe riuscita a superare questo
momento. Vederlo la rendeva sempre felice, poiché con lui poteva sfogarsi
liberamente, ma soprattutto perché i sentimenti verso di lui erano diversi da quelli
che provava per qualunque altro ragazzo. La profonda fiducia verso di lui la
spinse ad incontrarlo. Sapeva benissimo dove poterlo trovare. Anche se era
molto tardi, di certo lui non perdeva occasione per gustarsi il suo piatto
preferito tra tutti. Fuka si avviò, quindi, verso il negozio di Ramen che lui
considerava il migliore, e doveva ammettere che aveva ragione. Fuka arrivò
davanti all'ingresso del negozio. Dall'altra parte, una voce inconfondibile le
rivelò che le sue predizioni erano giuste.
-Aaahh...il
suo ramen non si smentisce mai! E' perfetto come sempre! ...mmm, che buono!!-
Naruto,
come al solito, stava esprimendo le sue lodi al signor Teuchi, che, come
sempre, si riteneva soddisfatto. Fuka alzò la tenda ed entrò nel negozio. Il
signor Teuchi e sua figlia non esitarono a salutarla, non perché si sentivano
obbligati a mostrarle rispetto, ma solo perché la consideravano una brava
ragazza e le volevano bene. Fuka ricambiò il saluto, cercando di dimostrarsi il
meno triste possibile. Il suo finto sorriso funzionò con Teuchi e sua figlia,
ma non riuscì ad ingannare il ragazzo, che ormai la conosceva più di chiunque
altro e riusciva a capire il suo stato d'animo solo guardandola. Naruto fece
finta di niente. Preferiva lasciar decidere a Fuka il momento in cui confidarsi
con lui. Il ragazzo, vedendo che Fuka non si decideva ancora a parlare, ruppe
il silenzio ordinando per la ragazza una ciotola di Ramen a sue spese, pur
sapendo di essere a corto di soldi. Poco dopo prese il suo portafoglio verde a
forma di rana e controllò la quantità di denaro che gli rimaneva dopo aver
pagato il Ramen di Fuka. I suoi occhi si spalancarono il più possibile e sulla
sua pelle iniziarono a scendere gocce di sudore, segno che sarebbe rimasto al
verde. Cercando di non far notare i suoi problemi di soldi, Naruto infilò il
portafoglio in tasca e tornò nella posizione di prima, mostrando un lieve segno
di preoccupazione. Ancor più preoccupato si dimostrò quando vide Fuka mangiare
il suo Ramen del tutto indifferente. Sicuramente mangiarlo o no non le faceva
alcuna differenza. Fuka aveva raggiunto il negozio per confidarsi con Naruto,
non certo per gustarsi una ciotola di Ramen, in un momento tale. Il problema
era che Fuka non riusciva ad aprire bocca, come se qualcosa glie lo impedisse.
Fu Naruto a rivolgerle per primo la parola.
-Fuka...ti
consiglio di mangiare il Ramen. E' più buono del solito, credimi!-
Fuka, che
fino a quel momento era assorta nei suoi pensieri, guardò Naruto e finalmente
disse qualcosa.
-Ah...sì,
grazie...-
Fuka
poggiò il viso su una mano e con le bacchette afferrò una rondella del Ramen e
se la mise in bocca, masticando lentamente.
-Hai
ragione...è molto buono!- disse Fuka, tentando di sorridere.
Anche
questa volta, il suo sorriso appariva agli occhi di Naruto molto forzato. Il
ninja, non sopportando più quella tensione, decise di chiedere a Fuka cosa la
faceva stare male.
-Che ti
succede, Fuka? ...non hai parlato per tutto il tempo. Non riesci neanche a
sorridere...-
Fuka
rimase sorpresa. Dei tre presenti, solo Naruto era riuscito a capire che il suo
stato d'animo non era tra i migliori. Naruto, che poco prima aveva avuto in
offerta un'altra ciotola di Ramen, prese altre due bacchette, le separò e le
usò per afferrare una grande quantità di spaghetti. Mentre se li infilava in
bocca, Fuka decise di confidargli ciò che era accaduto la notte precedente.
-Questa
notte...Akane...è fuggita dal Villaggio, per seguire Sasuke...- disse Fuka,
fissando la ciotola di Ramen sotto al suo naso, ancora piena.
Naruto,
udendo quelle parole, sentì gli spaghetti andargli di traverso e gli mancò il
respiro per alcuni secondi. Riuscì, dopo alcuni colpi di tosse violenta, ad
inghiottire gli spaghetti. Senza riuscire a trattenersi, si alzò in piedi di
scatto e gridò.
-Come può
essere che Akane sia fuggita?? A quale scopo ha deciso di seguire Sasuke?? E'
impazzita??!!-
Fuka si
alzò velocemente, si mise dietro a Naruto e gli chiuse la bocca con entrambe le
mani. Naruto continuava ad agitarsi.
-Naruto,
fai silenzio. Se gli abitanti lo vengono a sapere, penseranno che la colpa è di
mia madre!-
Naruto,
finalmente, si calmò. Fuka, quindi, tolse le mani dalla bocca del ragazzo e le
lasciò cadere lungo i fianchi.
-Posso
raccontarti tutto mentre camminiamo?-
-Oh? Sì,
certo...!-
Naruto e
Fuka ringraziarono il signor Teuchi, uscirono dal negozio e si incamminarono
per le strade di Konoha. Durante quell'arco di tempo, Fuka raccontò a Naruto di
quando vide Akane e la inseguì, e della reazione di sua madre sapendo ciò che
accadde. Alla fine del racconto, Fuka si fermò con lo sguardo basso e non
riuscì più a dire niente. Naruto, vedendola in quello stato, sentì una fitta al
cuore e non poté fare a meno di tentare di consolarla. Si avvicinò alla ragazza
e la strinse in un abbraccio pieno di sentimento, che Fuka riuscì a percepire
benissimo. Fuka portò le mani dietro la schiena del ragazzo e strinse tra esse
l'indumento che lui indossava. Poco dopo, sentì una goccia caderle sulla spalla
destra e bagnarle la pelle. Era sicura che quella goccia fosse una lacrima
appena caduta dagli occhi del ragazzo, una lacrima che rappresentava il
profondo sentimento che la legava a Naruto e che li teneva uniti. Sentì una
mano del ragazzo infilarsi tra i suoi capelli. Anche Fuka si lasciò sfuggire
una lacrima, questa volta non di dolore, ma di felicità. Era felice di ciò che
stava accadendo. Naruto le stava dimostrando di volerle molto bene...di amarla.
-E' un
suo errore se ha deciso di andarsene...!- disse Naruto con rabbia, singhiozzando
-Tu non hai nessuna colpa. Non rinunciare ad essere felice per una cosa che non
hai fatto!- poi aggiunse calmandosi -Sai che ci sono passato anche io...e,
anche se ho cercato Sasuke disperatamente, ho capito che non posso fare nulla
per riportarlo a Konoha. E' una sua decisione e purtroppo la devo rispettare.
Akane la pensa sicuramente come lui, per cui non pensarci troppo...e continua
ad allenarti. Se tu sei triste, inevitabilmente lo sono anche io perché...-
Naruto
cercò di trovare il coraggio per continuare la frase, come se dovesse dire
qualcosa mai detta prima.
-...perché
ormai...la mia unica ragione di vita sei tu...!-
Un vento
leggero soffiò tra i capelli dei due ragazzi. Fuka, udendo le parole di Naruto,
sentì il cuore mancare di un battito. Non aveva mai sentito parole simili
uscire dalla bocca del ragazzo. D'istinto, strinse Naruto ancor più forte,
incrociando le braccia intorno a lui. Voleva dimostrare la sua gratitudine nei
confronti del ragazzo per averle confessato ciò che provava. Naruto recepì
immediatamente il ringraziamento da parte di Fuka.
Nascosta
tra gli alberi, Hinata aveva seguito la scena sin dal principio. I suoi occhi
erano socchiusi, lucidi, e il suo corpo tremava violentemente. Evidentemente
ciò che aveva visto non la rendeva felice, al contrario si sentì profondamente
delusa. Si voltò dalla parte opposta e si accasciò con la schiena contro uno
degli enormi alberi. Sentire quelle parole da Naruto l'avrebbe resa
immensamente felice, ma solo se fossero state rivolte a lei. Il ragazzo,
invece, aveva appena detto a Fuka che era la sua unica ragione di vita, e non a
lei.
-Naruto...
Allora è vero quello che mi hanno detto. Lui...è veramente legato a Fuka come
dicevano gli altri...ed ero l'unica a rifiutarsi di crederlo. Ormai non ho più
alcuna speranza. Naruto è innamorato di Fuka...mi devo rassegnare. Ora che li
ho visti insieme, sono costretta ad ammettere che tra loro c'è veramente un
legame speciale.- pensò
Hinata, poi disse a voce bassa -Addio...Naruto.-
Pensando
ciò, la kunoichi si alzò e si allontanò, rassegnata, dirigendosi verso casa.
Naruto e
Fuka erano ancora stretti tra loro. Il loro abbraccio, però, fu sorpreso da una
voce proveniente dalla cima di un albero.
-Mi
dispiace disturbarvi, ma ho un messaggio da parte dell'Hokage-
Kakashi
Hatake scese dalla cima dell'albero e atterrò vicino ai ragazzi. Si sarebbe
aspettato di essere aggredito dai ragazzi o di vederli staccarsi velocemente e
diventare talmente rossi da sembrare peperoni, ma niente di tutto ciò accadde.
I due ragazzi, semplicemente, si voltarono verso il maestro con espressione
seria.
-Ci dica,
maestro.- disse Naruto
Kakashi
rimase in silenzio per alcuni secondi, sorpreso dalla reazione dei due ragazzi.
-Beh...a
quanto pare vuole affidarvi una missione. Per maggiori dettagli, però, dovete
andare nell'ufficio dell'Hokage... Vi saluto!-
Kakashi
sparì dalla vista di Naruto e Fuka.
-Bene,
così potrai distrarti un pò...andiamo!-
Dicendo
ciò, Naruto tolse le braccia da Fuka e le prese dolcemente la mano. Fuka
strinse la mano di Naruto nella sua e insieme si incamminarono in direzione del
palazzo dell'Hokage, dove Tsunade li aspettava. Come aveva detto Naruto, per
Fuka era un occasione per distrarsi dal pensiero assillante della fuga di
Akane. Per questo, la ragazza non vedeva già l'ora di partire.
Naruto e
Fuka arrivarono davanti alla porta socchiusa dell'ufficio di Tsunade. Evitando
di bussare, i due ragazzi entrarono nella stanza. Tsunade era affacciata alla
finestra, non accorgendosi della presenza di Naruto e Fuka.
-Mamma,
siamo qua...-
Tsunade
si voltò velocemente verso di loro, sorpresa.
-Oh...bene.
Immagino che Kakashi vi abbia riferito il motivo per cui siete qui.-
L'Hokage
si allontanò dalla finestra e si sedette di fronte alla sua scrivania.
-La
missione che sto per affidarvi è molto importante. La sua riuscita determinerà
la felicità mia, di Fuka e del Villaggio.-
Fuka
spalancò gli occhi. Aveva capito benissimo lo scopo della missione ed era
giunta alla conclusione che essa non l'avrebbe aiutata a distrarsi dai suoi
pensieri, al contrario l'avrebbe costretta a tenerli nella sua mente ancora per
molto tempo.
-E' una
missione di livello A. La missione consiste nel ricondurre al Villaggio...Akane
Koichi. Partiranno Naruto Uzumaki, Sai...e Fuka Koichi. Per quanto riguarda
Sakura, lei rimarrà al Villaggio. Ho bisogno di lei e delle sue capacità
mediche.-
Fuka
abbassò lo sguardo verso il pavimento verde, stringendo i pugni. Naruto,
notando ciò, mise una mano sulla spalla di Fuka.
-Ehi...!-
Anche
Tsunade notò la reazione di Fuka.
-Fuka, so
che è difficile per te, ma renditi conto che portando a termine la missione,
riavremo di nuovo Akane a Konoha.-
-La
vecchia Tsunade ha ragione. Ascolta...so di averti detto quelle cose prima, ma
ripensandoci...forse sei ancora in tempo nel riportare Akane al Villaggio...inoltre
avrò modo di misurarmi con Sasuke, per capire se ho raggiunto il suo livello!-
-Va
bene...quando dobbiamo partire?- disse Fuka, improvvisamente determinata.
-Tra due
ore. Dovete incontrarvi con Sai all'entrata del Villaggio. Mi rendo conto che è
molto presto, ma sono certa che potete capire la gravità della situazione.-
rispose Tsunade
Naruto e
Fuka annuirono contemporaneamente e insieme uscirono dall'ufficio, chiudendo
rumorosamente la porta. Tsunade li osservò, finché non apparve improvvisamente
Kakashi alle sue spalle.
-Spero
solo che vada tutto bene...- disse Tsunade a Kakashi, ancora rivolta verso la
porta.
Kakashi
si diresse davanti alla scrivania.
-Anche se
la missione non dovesse riuscire, stia certa che sua figlia supererà presto la
sconfitta, se Naruto è con lei.-
-Che
vorresti dire...Kakashi?-
-Lo sa
benissimo, non sono certo l'unico ad averlo notato. Inoltre, quando sono andato
a riferirgli il suo messaggio, ho avuto la prova che le nostre teorie sono
giuste.-
-Beh...devo
dire che fino a qualche tempo fa non lo avrei creduto possibile. Ad essere
sincera, però, sono felice che si tratti di Naruto. Dopotutto lui è un bravo
ragazzo...e, conoscendolo, se tiene veramente a mia figlia non permetterà che
le accada niente.-
-Bene,
allora non c'è pericolo. Per difenderla potrebbe arrivare perfino a superare
quattro code...-
Tsunade
intravide sotto la maschera di Kakashi un sorriso sarcastico. L'Hokage, però,
non trovò di suo gradimento la battuta del Jonin.
-Sto
scherzando! Sa bene che Naruto ha deciso di rinunciare al potere della Volpe, e
di certo non lo richiamerà rischiando di fare del male a Fuka.-
Detto
questo, Kakashi si avviò verso la porta e la aprì. Prima di uscire si rivolse
nuovamente a Tsunade.
-Ah, a
proposito! Riguardo a Fuka, anche se non ci fosse Naruto a difenderla, se la
caverebbe bene. Mi dispiace per lei, ma credo che le sue figlie abbiano
superato persino l'Hokage stesso... La saluto!-
Il Jonin
uscì dalla stanza e chiuse adagio la porta. Tsunade rimase perplessa dalle
parole di Kakashi. D'altronde, però, doveva ammettere che entrambe le sue
figlie avevano dimostrato di aver superato lei, uno dei ninja leggendari, a
livello di potenza. Questo fatto era causa, per lei, di gioia, ma non era
esente dal causare in lei una profonda preoccupazione. Se Sasuke avesse avuto
intenzione di distruggere il Villaggio, era sicura che sua figlia lo avrebbe
appoggiato pur di non separarsi nuovamente da lui, o peggio, avrebbe
partecipato alla distruzione, ed avendo Akane superato Tsunade, quest'ultima
avrebbe avuto serie difficoltà nel tentare di fermarla. Fortunatamente,
l'Hokage poteva contare sull'aiuto di Fuka, ma anche di Naruto, Sakura e di
tutti i ninja appartenenti alla nuova generazione.
Tsunade
rimase a lungo a riflettere su ciò, seduta sulla propria sedia, fissando il
vuoto. Improvvisamente, il pensiero dell'Hokage si fermò su una spada. Una
spada appartenente all'ormai defunto Dan, l'uomo di cui la ninja medico era
innamorata e il padre di Akane e Fuka. Ricordò che Dan possedeva due spade di
grande valore, ma soprattutto di grande potenza: una Katana e una Wakizashi.
L'uomo, prima di perdere la vita, espresse il desiderio di assegnare le due
spade rispettivamente ad Akane e a Fuka, una volta cresciute. In particolare,
desiderava che Fuka avesse
Senza
rendersene conto, Tsunade si accorse che le due ore mancanti alla partenza di
Naruto, Fuka e Sai per la missione erano quasi terminate. Di scatto, si alzò e
corse velocemente verso la porta, aprendola violentemente senza richiuderla.
Entrò velocemente nella stanza accanto alla sua. Nell'angolo più buio era
appoggiata
Fuka,
dopo essersi preparata comodamente, si avviò al punto d'incontro prestabilito,
arrivando perfettamente in orario. Quando arrivò, Sai era già sul posto, ma di
Naruto non si vedeva neanche l'ombra. Dopo alcuni secondi, però, Fuka udì la
voce affannata del ragazzo provenire da lontano e diventare sempre più chiara.
-Aspettate!
C-ci sono...aspettatemi!!-
Naruto si
fermò alla sinistra di Fuka, si piegò verso terra e riprese fiato. Fuka,
intanto, sentì un'altra voce in lontananza pronunciare il suo nome e riconobbe
sua madre, la quale si fermò di fronte a lei, con la spada in mano. Naruto si
rimise nella posizione normale, per poter capire il motivo per cui l'Hokage era
arrivata talmente in fretta da loro. Tsunade porse la spada a Fuka, tenendola
su entrambe le mani.
-Tieni,
Fuka. Questa spada...apparteneva a tuo padre e...prima di morire voleva che in
futuro fosse stata tua. Forse ti sarà d'aiuto, nel caso...dovessi batterti con
Akane.-
Fuka
rimase in silenzio per un attimo, fissando la spada, poi estrasse una corda dal
suo marsupio laterale, prese in mano
-Voglio
avvertirti, però, che
-Se è
così allora...spero di non averne bisogno. Comunque...ti ringrazio, mamma-
Dicendo
questo, Fuka, insieme a Naruto e Sai, si voltò dalla parte opposta e camminò
alcuni passi avanti, dopodiché i tre ninja non si fecero più vedere. Tsunade
fissò il punto in cui i tre shinobi si trovavano fino a pochi secondi prima,
augurando a Fuka buona fortuna. L'Hokage si voltò e si diresse verso il
palazzo.
Naruto,
Fuka e Sai erano appena partiti per la missione. Durante il viaggio, Fuka aveva
un pensiero fisso nella sua mente. Se avesse compiuto la missione, Akane
sarebbe tornata a casa e Fuka avrebbe smesso di soffrire per la sua mancanza. I
tre ninja continuavano imperterriti il percorso per raggiungere Akane e,
quindi, anche Sasuke. Fuka era ancora assorta nei suoi pensieri, che vennero
interrotti improvvisamente dalla voce di Naruto, che si rivolse alla ragazza
con un'espressione tale, che lasciava intendere delusione da parte del ninja.
-Accidenti..ci
siamo dimenticati di una cosa fondamentale. Non abbiamo chiesto alla vecchia
Tsunade dove si trova il nascondiglio di Sasuke e Akane! Non poss...-
-Mia
madre non può sapere dove si trova il nascondiglio...nessuno lo sa.- disse Fuka
seriamente
-Ma
allora come possiamo raggiungerli senza sapere un'informazione così
importante?!- chiese Sai, rivolgendosi ai due dopo tanto tempo di silenzio
Naruto
fissò Fuka, che socchiuse gli occhi e guardò verso il basso.
-La
verità è..che non è fondamentale sapere dove si trovano. Io e Akane, essendo
gemelle, abbiamo acquisito dalla nascita una particolare capacità, che permette
a una di percepire dove si trova l'altra indipendentemente dal luogo, ma c'è un
limite ovviamente. La distanza tra di noi non può essere maggiore di
-Questo
significa...che, se riesci a percepire dove si trova Akane, sei anche
consapevole di essere distante da lei di
-Esatto...-
rispose Fuka annuendo
-Beh...allora?!
Sai dove si trovano Sasuke e Akane ora?- chiese Naruto, impaziente
-Purtroppo
no. Non ho idea di dove si trovino. La distanza tra me e Akane è ancora
troppa...-
Naruto,
Fuka e Sai proseguirono per quattro giorni, approfittando del buio per
riposarsi.
Erano
ormai passati 5 giorni dalla fuga di Akane da Konoha. Dopo la notte passata
distesi sulla terra umida, Sasuke e Akane erano giunti al nascondiglio dove si
erano già recati anche gli altri tre membri del team di Sasuke. Akane si poteva
ritenere abbastanza soddisfatta della sua nuova squadra, ad eccezione di Karin,
la quale tormentava la kunoichi per impedirle di passare del tempo con Sasuke,
da cui era esageratamente ossessionata. Da quando c'era Akane, poi, questa
ossessione si sviluppò notevolmente, a causa del fatto che Sasuke preferiva
passare del tempo con lei piuttosto che con Karin. Bastò pochissimo tempo per
tramutare l'ossessione per Sasuke in odio per Akane.
Il quinto
giorno, Akane si svegliò in anticipo rispetto agli altri, che ancora dormivano
tranquilli. Non appena aprì gli occhi, la kunoichi, d'istinto, allungò il
braccio destro al lato, in cerca di una sveglia che da 5 giorni non suonava
più, per il semplice motivo che non c'era. Ancora una volta, Akane cedette alle
sue abitudini. Era ancora difficile per lei rendersi conto che non si trovava
più al Villaggio. Si strizzò gli occhi, alzò le coperte che la avvolgevano e si
mise seduta sul bordo del suo letto, intravedendo un raggio entrare dalla
piccola finestra quadrata di fronte a lei. Si alzò dal letto e si recò alla
riva del fiume di fronte al nascondiglio. Prese sulle due mani una piccola
quantità di acqua che utilizzò per rinfrescarsi il viso. Improvvisamente, sentì
nascere nel suo corpo un'improvvisa sensazione profonda arrivare dallo stomaco
al cervello. In quel momento, sentì la voce di Sasuke avvicinarsi verso di lei.
-Akane!
Come mai sei qui a quest'ora del mattino? Ero convinto che dormissi di più...!-
-Sasuke,
ho appena avuto quella sensazione di cui ti avevo parlato...si stanno
avvicinando-
-Vuoi
dire...che ora anche loro sanno dove si trova il nostro nascondiglio? A quanto
pare non ho preso i giusti provvedimenti.-
-Ti ho
già detto che in qualunque posto io mi trovi, se Fuka si trova distante da me
di
-Bene.
Allora, dove sono?-
Akane
chiuse gli occhi per qualche secondo, dopodiché li riaprì velocemente.
-In
questo momento si trovano in una foresta sconosciuta, a
-Allora
non ci rimane che batterci con loro. D'altronde, sono impaziente di scoprire se
Naruto è diventato più forte...o se è rimasto il solito perdente-
-Bene,
perché ho intenzione di battermi con Fuka...devo capire chi di noi due è più
forte!-
-Riguardo
a tua sorella...gli altri pensano che per essere accettata nel team,
devi...beh, devi avere il coraggio di privare la tua stessa sorella...della sua
vita...-
Akane non
poté credere alle parole che aveva appena udito uscire dalle labbra di Sasuke.
Non poté fare a meno di spalancare gli occhi. Dopo pochi istanti la sua
espressione tornò normale.
-E
tu...tu sei d'accordo con loro, non è vero?- chiese Akane con una lieve traccia
di delusione, rivolta a Sasuke
Sasuke
non rispose, ma si limitò a fissare Akane negli occhi.
-Se devo
fare questo per entrare a far parte proprio del tuo team, allora sono
costretta...ad accettare...-
Dopo aver
pronunciato quelle dolorose parole, Akane rimase immobile. Non riusciva a
credere di aver accettato una proposta tale, eppure lo aveva appena fatto.
Evidentemente Sasuke era più importante della sua famiglia. Sasuke ruppe
improvvisamente il silenzio.
-Bene. So
che è difficile, ma a questo punto perché rimandare ciò che può essere fatto subito.-
Sasuke
rientrò nel nascondiglio, lasciando Akane vicino alla riva del fiume, immobile.
La kunoichi non avrebbe mai pensato di ricevere un compito talmente indegno per
lei. Il solo pensiero di dover uccidere Fuka la terrorizzava, tanto che sentì il
suo corpo muoversi da solo. Akane non riusciva a smettere di tremare. Dopo
alcuni minuti riuscì a calmarsi. Si avviò verso il nascondiglio ed entrò,
dirigendosi verso la sua stanza. La raggiunse, entrò e si sdraiò sul letto,
riflettendo su ciò che accadde poco prima.
-Ci
stiamo avvicinando!- disse Fuka.
La
kunoichi aveva appena avvertito una strana sensazione diffondersi nel suo
corpo. Era la prova che Sasuke e Akane non erano troppo distanti.
-Ne sei
sicura? Dove si trovano?!- chiese impaziente Naruto
Fuka
chiuse gli occhi per qualche secondo, dopodiché li riaprì velocemente.
-Si
trovano nel nascondiglio nord...a
-Beh...allora
sarà meglio sbrigarci. Se non sbaglio, prima hai detto che entrambe possedete
la capacità di capire dove si trova l'altra, quindi anche Akane è al corrente
del luogo in cui ci troviamo e dei nostri movimenti.- affermò Sai.
-Non è
esatto. Mia madre, ieri, mi ha dato delle pillole dispersive.-
Fuka
infilò la mano destra nel suo borsello e prese due grandi pillole dalla forma
allungata.
-Ingerendo
una di queste, Akane non sarà in grado di capire dove sono per alcune ore.-
-Bene,
allora prendine subito una, dopodiché cerchiamo di raddoppiare la nostra
velocità di movimento.- disse Naruto
Fuka posò
una delle due pillole dentro al suo borsello e mise l'altra in bocca,
ingoiandola immediatamente.
-Andiamo!-
esclamo Naruto
Akane era
rimasta distesa per qualche minuto sul suo letto, riflettendo sulle parole di
Sasuke e su ciò che avrebbe dovuto fare nel pomeriggio. Si alzò, si avvicinò
alla finestra e tentò nuovamente di percepire il luogo in cui si trovava Fuka
in quel momento. Era già la terza volta che tentava di avere informazioni.
Akane non poteva fare a meno di ammettere che ciò la sollevava. Se non riusciva
a capire la distanza tra lei e Fuka, l'unica spiegazione plausibile era che sua
sorella si era allontanata da lei. Ciò nonostante, si sentiva in dovere di
informare Sasuke di tutto ciò. Uscì dalla stanza e raggiunse quella di Sasuke,
accanto alla sua. Bussò alla porta, dopodiché udì un freddo "avanti"
provenire dal lato opposto di essa. La kunoichi aprì adagio la porta, entrò e
la richiuse con altrettanta cautela.
-Oh!
Scusami, ero convinto che fosse Karin.-
-Sasuke...non
riesco più a percepire...la distanza tra me e Fuka.-
Sasuke
rimase in silenzio, poi, rivolgendosi ad Akane, batté la mano sul morbido
materasso del suo letto, indicandole di sedersi accanto a lui. Akane, quindi,
si sedette sul letto del ragazzo.
-Se devo
essere sincero...sono felice che tu non senta più tua sorella, almeno, non
vedendola, non sei costretta ad ucciderla e non saresti condannata alla
sofferenza. Non ho alcuna intenzione di vederti soffrire.-
-Anche se
io e Fuka ci battessimo, non è detto che io abbia la meglio. Tu non la conosci,
non hai idea di quanto riesca ad essere forte... L'unica volta in cui mi sono
confrontata con lei è stata tre anni fa, ed eravamo allo stesso livello, ma ora
le cose sono cambiate e non ho idea di chi sia più forte tra noi due.-
-Beh...in
ogni caso staremo a vedere, ma sappi che credo in te.-
Akane
rivolse lo sguardo verso il basso, sorridendo. Poi si rialzò in piedi, uscì
dalla stanza e tornò nella sua camera.
Nel primo
pomeriggio, Naruto, Fuka e Sai erano ancora in viaggio verso il nascondiglio
nord. Fuka era sempre più impaziente. Desiderava profondamente rivedere Akane,
anche se questo significava scontrarsi con lei. Naruto continuava ad osservare
la kunoichi, e vedeva in lei la stessa determinazione da cui lui stesso fu
sopraffatto a causa del suo desiderio di riportare Sasuke indietro. La sola
differenza tra le due situazioni era che lui voleva riportare a casa il
compagno anche contro la volontà di quest'ultimo. Fuka, al contrario, avrebbe
rispettato la decisione della sorella e accettato la situazione, anche se
questo voleva dire fallire la missione assegnata e quindi dire addio ad Akane.
-Ancora
-Ci siamo
quasi!- disse Naruto in risposta
-Già...sarà
meglio sbrigarsi. Chissà che reazione avrà Akane rivedendoci, dato che non si
aspetta niente del genere...- disse Sai
Fuka
strinse i pugni, notevolmente più impaziente di prima.
-Non lo
so...ma dobbiamo sbrigarci, l'effetto della pillola dispersiva non durerà
ancora a lungo..!-
Naruto,
Fuka e Sai aumentarono la velocità. A causa della fretta, Fuka aveva lasciato
più volte i compagni indietro e Naruto la raggiungeva subito, seguito da Sai.
Durante gli ultimi istanti di viaggio, Fuka stava ripensando al momento in cui
si confrontò con sua sorella, tre anni prima, per determinare chi tra le due
kunoichi era più forte, risultando che le due sorelle erano allo stesso
livello. Da allora non aveva più combattuto contro Akane, perciò non aveva idea
di chi era cresciuta maggiormente a livello di potenza. Ciò, però, non
rappresentava un problema, poiché di lì a poco lo avrebbe scoperto.
Akane era
distesa sul suo letto, fissando il soffitto. Improvvisamente sentì due colpi
provenire dalla porta.
-Akane!-
Akane si
alzò velocemente e si diresse verso la porta, per poi aprirla. Sasuke si
trovava di fronte a lei.
-Akane,
dobbiamo partire. Questo nascondiglio non va più bene per noi. Dobbiamo
cercarne uno nuovo.-
Il
ragazzo tornò nel piano inferiore del nascondiglio. Akane richiuse la porta,
prese il suo marsupio e al suo interno mise alcuni shuriken, dopodiché legò il
marsupio intorno alla vita. In seguito afferrò la spada appoggiata a un angolo
della stanza e, con una corda, la legò sulla sottile cintura blu che prima era
coperta dal bianco coprifronte. La ragazza, vedendo quest'ultimo poggiato sul
comodino alla destra del letto, lo prese e lo mise dentro al marsupio. Si avviò
verso la porta, la aprì e uscì dalla stanza senza richiuderla. Scese
velocemente i gradini e lasciò il nascondiglio, ritrovando Sasuke e gli altri
accanto all'entrata di esso. All'arrivo della kunoichi, tutto il team partì.
Percorsero un numero indefinito di stradine che passavano per i boschi. Non
erano partiti da molto, ma ad Akane sembrava fossero passati giorni. Sasuke
camminava davanti a lei. Improvvisamente il ragazzo si fermò, costringendo il
team a nascondersi dietro a dei cespugli.
-Fate silenzio...ci
stanno seguendo.-
Sasuke
sfilò lentamente la spada dal suo fodero, attendendo il momento giusto per
attaccare il nemico. Il ragazzo di scatto uscì allo scoperto e attaccò un ninja
che in quel momento si trovava sotto di lui, trafiggendolo mortalmente. Akane,
quindi, raggiunse il ragazzo, che sfilò la spada dal petto del ninja e la
ripose nella custodia. La kunoichi fissò il cadavere, inorridita da ciò che
avrebbe caratterizzato il suo futuro.
-Sasuke...spero
che far parte del tuo team...non voglia dire uccidere chiunque incontriamo
nella nostra strada...-
-Se
qualcuno ti intralcia la strada, puoi solo ucciderlo. Tra i ninja traditori
solitamente funziona così.-
Akane si
voltò di scatto verso Sasuke e lo fissò ancor più inorridita. Era felice di non
dover uccidere sua sorella, ma non aveva previsto di dover uccidere anche altre
persone.
-Comunque
non siamo ancora soli...- aggiunse Sasuke
-Ci
pensiamo noi, Sasuke! Tu vai pure a cercare un nuovo nascondiglio!- intimò
Karin
-Bene...andiamo
Akane.- disse il ragazzo
Karin
aveva proposto solo a Sasuke di continuare la ricerca del nascondiglio, in modo
da tenere Akane lontana da lui, ma evidentemente aveva sperato male. Una lieve
traccia di delusione comparve sul volto di Karin. Sasuke afferrò la mano di
Akane ed entrambi si allontanarono velocemente. Dopo pochi istanti, i due ninja
si fermarono in una zona completamente deserta, che portò nella mente di Akane
ricordi appartenenti al periodo in cui erano partiti alla ricerca di Sasuke e
in cui Naruto sfoderò la quarta coda.
-Bene,
qui nelle vicinanze dovremmo trovare un nascondiglio che fa al caso nostro!
Forse è meglio dividerci per facilitare la ricerca.-
Akane
annuì, dopodiché si allontanò dal ragazzo. Cominciò a controllare se
esistessero delle aperture segrete, ma non ve ne era alcuna traccia. La
kunoichi continuò a cercare più che poté. Improvvisamente sentì una voce a lei
molto familiare pronunciare il suo nome, trasmettendo un gran senso di rabbia.
-Akane!!-
Akane
rimase impietrita. Non riuscì a trovare il coraggio di voltarsi dalla parte
opposta. Non avrebbe mai pensato che esistesse la possibilità di rivederla in
una tale circostanza, soprattutto perché era assolutamente convinta che si
trovasse molto lontana da lei, dato il fatto che non riusciva più a percepire
la distanza tra loro. Eppure sua sorella Fuka, in quel momento, si trovava
proprio nello stesso luogo in cui erano lei e Sasuke. Dopo alcuni istanti,
Akane trovò il coraggio di voltarsi e notò che Fuka non era sola. Con lei,
erano partiti anche Naruto e Sai.
-F-Fuka...come...come
hai fatto?!-
-Non ha
alcuna importanza! Se sono qui è perché ho intenzione di riportarti a Konoha!-
Akane
rivolse lo sguardo verso la sua destra.
-Allora
mi dispiace...ma avresti fatto meglio a rimanere lì. Non ho alcuna intenzione
di tornare!-
Improvvisamente
si alzò uno strano vento alla destra di Akane. Sasuke apparve al fianco della
ragazza.
-Bene...Naruto,
da quanto tempo. Vedo che hai portato anche quel Sai...e quella ragazza...è tua
sorella o sbaglio?-
Akane
annuì, chiudendo gli occhi, per poi riaprirli.
-Allora
sai già qual è il tuo compito.-
Akane
sparì tempestivamente. Fuka individuò la sagoma di sua sorella a distanza di
pochi metri da lei e la raggiunse immediatamente.
-Che cosa
significa? Qual è il compito di Akane?!-
-Calmati!
E' una questione tra Akane e Fuka. Non ti impicciare come fai di solito!-
-Che
cosa?! Giuro che se solo Akane osa ferirla io....-
Sasuke
rimase in silenzio un istante.
-Allora
Akane non mentiva. Sei davvero innamorato di Fuka Koichi, e...a quanto mi ha
raccontato, per lei è lo stesso.-
Naruto
fissò Sasuke con rabbia. Non aveva mai provato tanto odio nei suoi confronti.
-Desideri
talmente tanto assomigliarmi, che ti sei perfino innamorato della sorella di
Akane. Sei proprio senza speranze!-
-Non ti
permetterò di dire neanche una parola in più!-
Naruto
attaccò Sasuke con tutto l'odio che provava. Quest'ultimo afferrò la sua spada,
bloccando il kunai che aveva usato Naruto per attaccarlo. Naruto si spinse
indietro e fissò Sasuke con un lieve cenno di sarcasmo.
-Ha! E il
resto del tuo team? Ti ha già abbandonato?-
-Ti
sbagli. Hanno deciso di lottare contro degli scocciatori per permettermi di
continuare senza avere degli stupidi tra i piedi.-
-Bene...ci
penso io!- disse Sai, sparendo velocemente dalla vista di Naruto e Sasuke.
Naruto
continuava a fissare Sasuke.
-A quanto
pare...le nostre ragazze non hanno intenzione di iniziare il combattimento...-
disse Sasuke
Naruto si
voltò e, vedendo le due kunoichi, non poté fare a meno di dare ragione a
Sasuke. Fuka e Akane non avevano ancora iniziato a combattere. Si trovavano
l'una di fronte all'altra, immobili. Fuka guardava sua sorella con rabbia,
anche se provava un senso di sollievo nel vedere che stava bene. Akane era
ancora sorpresa del fatto che sua sorella fosse riuscita ad impedirle di sapere
il luogo in cui si trovava.
-Sai, mi
hai sorpreso. Non avrei mai pensato che avresti trovato il modo di bloccare la
nostra capacità...o meglio, di impedire a me di utilizzarla.-
-Non è
affatto merito mio. La soluzione esisteva già, e questo grazie a nostra madre.
Se tu fossi rimasta a Konoha, lo avresti saputo!-
-Non sono
andata via senza motivo...e, come ti ho detto quel giorno, non ti riguarda.-
-Mi
riguarda invece! Sei mia sorella...e sei figlia dell'Hokage! Hai idea di cosa
significa la tua fuga per Konoha?!-
-Non mi interessa...-
-Sei
diventata come lui... Ormai non c'è niente che possa farti cambiare
idea...giusto?-
...
-Non è
del tutto esatto...-
-Ma...che
cosa vorresti dire con questo, Akane?-
-C'è
qualcosa che mi indurrebbe a tornare al Villaggio, o per meglio dire...una
persona...-
Fuka
fissò Akane rassegnata. Aveva capito a quale persona si riferiva sua sorella.
Fin da quando quest'ultima era fuggita, Fuka era sicura che il motivo che
l'aveva spinta a farlo era lui. Ora aveva finalmente la conferma di ciò che
pensava.
-La
stessa persona che ti ha spinto a tradire il Villaggio...non capisco come
riesca a farlo.-
-Che
cosa?-
-Sasuke...anche
senza volerlo, riesce a rovinare la vita degli altri.-
Akane,
udendo quelle parole, non riuscì a parlare, non riuscendo a capire cosa glie lo
impedisse. La kunoichi si limitò quindi ad ascoltare Fuka, la quale rivolse lo
sguardo verso il basso, versando una lacrima.
-Naruto...lo
considerava come un fratello, si è allenato con uno dei ninja leggendari per
tre anni, lo ha cercato a lungo. Non è mai riuscito a riportarlo indietro, e
per questo ha sofferto molto. Anche tu hai sofferto profondamente a causa sua.
Ora hai deciso di seguirlo e di tradire Konoha. Anche se indirettamente, Sasuke
Uchiha ha rovinato anche la mia vita!!-
Gridando
queste parole, Fuka guardò nuovamente Akane, spalancando gli occhi, come se
volesse addossare a lei tutta la colpa, anche se in parte era così. Se Akane
non fosse mai stata legata a Sasuke, forse non avrebbe mai tradito Konoha e
Fuka non avrebbe perso sua sorella per la seconda volta.
-E'
vero...lui mi ha delusa molto tradendo il Villaggio, ma aveva un motivo per
farlo ed io l'ho capito troppo tardi. Ho avuto il coraggio di perdonarlo e di
seguirlo per rimanere al suo fianco. Come ti ho già detto prima, ritornerò al
Villaggio solo quando lui vorrà farlo e in nessun'altra circostanza.-
Fuka non
riusciva a credere alle parole di Akane. La speranza di riportare sua sorella a
Konoha era ormai svanita e con essa la possibilità di portare a termine la
missione con successo.
-Bene...allora
è inutile tentare di riportarti a casa. Se questa è la tua decisione, sono
costretta ad accettarla...-
Naruto e
Sasuke stavano osservando la scena da lontano, tentando di capire ciò che stava
accedendo, ma le due kunoichi erano troppo distanti per riuscire a comprendere
la situazione. Sasuke si stava chiedendo il motivo per cui Akane non si era
ancora decisa ad attaccare la sorella. Naruto, invece, sperava che le due
sorelle non iniziassero alcun combattimento. Sapeva che lo scontro tra Akane e
Fuka avrebbe causato in quest'ultima molta più sofferenza di quanta non ne
stava già provando.
-Sasuke,
ho diritto a una risposta! In cosa consiste il compito di Akane?!- disse Naruto
furioso
-Non
credo tu voglia saperlo.-
-Dì un
pò...mi stai prendendo in giro?! Se ti faccio una domanda voglio avere una
risposta!-
Naruto
spalancò gli occhi il più possibile. Non poteva credere a ciò che il suo ex
compagno aveva appena detto. Successivamente, però, si fece forza, riponendo
tutta la sua fiducia in Fuka.
-Puoi
scordartelo!! Se credi che Fuka si lascerà uccidere proprio da Akane, ti
sbagli! E' forte e, inoltre, conosce molto bene sua sorella. Lo stesso vale per
Akane. Lei non è come te. E' molto legata a Fuka e sono sicuro che non le farà
mai del male!-
-Non ho
dubbi sul fatto che Fuka sia forte, ma anche Akane lo è..e ti assicuro che non
le manca il coraggio di uccidere sua sorella!-
Naruto
strinse forte i denti, tremando dalla rabbia.
-Akane
avrà anche il coraggio di uccidere sua sorella, ma ti posso assicurare che Fuka
non glie lo lascerà fare...e sono pronto a giurare su ciò che ho detto!-
-Allora
staremo a vedere chi dei due ha ragione, ma non
ti illudere! Akane ha il pieno controllo della situazione...-
Sasuke
strinse nella mano la sua spada e con essa attaccò improvvisamente Naruto, il
quale si difese utilizzando un'altro kunai. I due ragazzi rimasero uno di
fronte all'altro. Naruto fissava Sasuke con rabbia. Quest'ultimo, al contrario,
aveva uno sguardo del tutto indifferente.
-Visto
che il destino della tua ragazza è segnato...credo ti piacerebbe raggiungerla
il più presto possibile, quindi ti darò una mano a farlo!-
Naruto si
allontanò immediatamente da Sasuke, lo guardò furioso e, in seguito, posizionò
le mani allo scopo di eseguire una tecnica.
-Kage
Bunshin no Jutsu!!-
Accanto a
Naruto apparve un clone esattamente uguale a lui. Naruto allungò la mano destra
verso di esso. Il clone agitò velocemente le mani sopra a quella di Naruto,
facendo fuoriuscire del chakra a forma sferica, poi scomparve. Naruto corse
verso Sasuke al fine di scaraventargli addosso la sfera di chakra.
-Oodama Rasengan!-
Sasuke
evitò facilmente l'attacco di Naruto, spostandosi velocemente dietro di lui.
Poi impugnò la spada e colpì Naruto mortalmente, infilzandogli il petto. Naruto
cadde a terra senza riuscire più a muoversi. Sasuke guardò il corpo senza vita
di Naruto, soddisfatto per avere raggiunto il suo scopo.
-Che
perdente...-
Akane e
Fuka erano ancora l'una di fronte all'altra. Quest'ultima aveva ormai perso
ogni speranza riposta nel ritorno di sua sorella a Konoha. La kunoichi fece per
andarsene, voltandosi a destra e facendo un piccolo passo, ma fu interrotta
dalla voce di Akane.
-Aspetta!-
Fuka si
voltò sorpresa verso Akane, la quale divenne il più seria possibile.
-Anche io
ho una missione...e devo portarla a termine a qualunque costo!-
-E con
questo? Compi pure la tua missione. Io ormai ho fallito la mia, quindi è
inutile che rimanga qui.-
Fuka si
voltò nuovamente verso destra, facendo un'altro passo, ma anche questa volta
venne interrotta da Akane.
-Mi
dispiace, ma non ti lascerò tornare a Konoha, perché l'oggetto della mia
missione...sei proprio tu!-
Anche
questa volta, Fuka si voltò verso Akane, terrorizzata dalle parole pronunciate
da quest'ultima.
-Che...che
cosa vorresti dire? Non vorrai...-
Fuka
aveva capito il motivo per cui proprio lei era l'oggetto della missione di
Akane, ma non riusciva a credere che lei avesse accettato di compierla. La
kunoichi versò una lacrima, ferita dalle parole pronunciate da sua sorella e
delusa dalla scelta di quest'ultima ancor più di prima. In quel momento, a Fuka
tornarono in mente i momenti passati in compagnia di sua sorella, dal loro
ritrovo fino a pochi giorni prima, quando Akane faceva ancora parte del
Villaggio e l'idea di tradirlo non la sfiorava affatto. Al termine dei suo
ricordi, Fuka tentò di farsi forza, strinse i pugni e fissò Akane con rabbia.
-Vuoi
uccidermi, eh? Non avrei mai pensato che saresti arrivata fino a questo
punto...per far parte del team di Sasuke.-
-Neanche
io, a dire la verità...ma ora voglio farne parte. Per questo motivo sono
costretta a ucciderti...anche se devo ammettere che non mi rende fiera.-
-Quindi,
oltre al Villaggio, vuoi tradire anche i tuo principi per stare con lui?!-
-Se è
necessario, sì!-
Dicendo
ciò, Akane, che prima stava fissando l'unico ciuffo d'erba presente, alzò di
scatto il viso e guardò Fuka con rabbia, stufa delle sue accuse.
-Va
bene...se la pensi così, allora sarò costretta a battermi con te...e, anche a
costo di soffrire e di fallire la missione, ora posso solo ucciderti!- disse
Fuka
Fuka
versò un'altra lacrima, ma in seguito si fece forza, stringendo i pugni. Akane,
udendo le parole di sua sorella, rimase impietrita. Non avrebbe mai creduto di
sentir pronunciare una frase del genere proprio da Fuka. Era sicura che sua
sorella non avrebbe mai neanche pensato di causare la sua morte, eppure aveva
appena affermato il contrario, nonostante poco prima fosse dell'idea di tornare
a Konoha e accettare la sconfitta.
-Sei
davvero convinta di ciò che dici? Sai bene che potresti pentirtene!-
-Lo
stesso vale per te! Mi conosci...sai che non ritorno sulle mie decisioni!-
-Allora
rispetterò la tua decisione. Ma non ti illudere di tornare a Konoha!-
Akane si
gettò velocemente verso Fuka, tirando indietro il braccio destro, di cui
strinse il pugno. Fuka posizionò le mani allo scopo di eseguire una tecnica.
Prima che Akane potesse trovarsi di fronte a lei, davanti a Fuka comparve un
tornado di media grandezza, il quale provocò un forte vento nel punto in cui le
due sorelle avevano deciso di scontrarsi.
-Tecnica
del Tornado Travolgente!!-
Akane si
bloccò di scatto, a pochi metri dal tornado.
-Che
cosa??-
Il
tornado divenne sempre più violento e, improvvisamente, si scaraventò verso
Akane, la quale fece un enorme balzo indietro e si nascose nei pressi di alcune
rocce. Il tornado raggiunse improvvisamente le rocce, frantumandole, ma in
seguito si dileguò, fallendo nello scopo di colpire Akane. Quest'ultima si
voltò verso Fuka, la quale fissava con rabbia sua sorella, tenendo le mani
nella stessa posizione di poco prima. Akane, invece, guardava la sorella con
stupore. Era a conoscenza di tutte le tecniche usate da Fuka, ma quella che
quest'ultima aveva appena utilizzato non rientrava tra queste. Akane assunse
nuovamente un'espressione seria. Sul suo volto si stampò un sorriso minaccioso,
un sorriso che riportò nella mente di Fuka l'espressione di Sasuke di tre anni
prima, quando il ninja lanciò uno shuriken proprio contro Akane, e Fuka, pur
non riconoscendola immediatamente, la difese rimanendo ferita al suo posto.
-E
così...hai imparato una nuova tecnica, sorellina!-
Fuka
riportò le braccia distese lungo i fianchi, stringendo i denti. In seguito, riprodusse
sul suo volto un sorriso molto simile a quello di Akane e fissò sua sorella
negli occhi.
-A quanto
pare, però, non è abbastanza per eliminarti definitivamente...ma, mi dispiace
dirtelo Akane, io ti conosco bene...e so esattamente i tuoi punti deboli.-
disse Fuka
-Ha...è
la stessa cosa che penso di te, Fuka! Ora basta perdere tempo in chiacchiere!
Abbiamo uno scopo da raggiungere...quindi diamo inizio allo scontro...perché
sarà l'ultimo tra le figlie dell'Hokage!!-
Le parole
di Akane risuonarono in Fuka come una condanna a morte. Nel caso in cui sua
sorella si fosse aggiudicata la vittoria dello scontro, la vita di Fuka sarebbe
cessata. Nel caso contrario, il resto della vita di quest'ultima sarebbe stata
sommersa dall'enorme pentimento di aver causato la morte di sua sorella. In
ogni caso, il suo destino era segnato e non poteva in alcun modo impedirlo.
Sasuke
sfilò la spada dal petto del corpo di Naruto e la ripose nel suo fodero. Nella
sua mente tornarono ricordi dei vecchi tempi, a Konoha. Gli tornò in mente la
prima missione con il team
-Finalmente...ho
tagliato il nostro legame...Naruto.-
...
-Ti
sbagli...di grosso...-
Il corpo
senza vita di Naruto riprese, con grande sorpresa di Sasuke, a muoversi,
tentando di rialzarsi con gran fatica. Improvvisamente, una nuvola di fumo
bianco avvolse Naruto, accompagnata da uno strano rumore. Dopo alcuni istanti,
la nuvola svanì, lasciando intravedere un piccolo mucchietto di sabbia
esattamente nello stesso punto in cui poco prima si trovava Naruto.
-Accidenti...è
riuscito a ingannarmi! Non credevo ne fosse capace.-
-Tu mi
sottovaluti troppo!!-
Naruto
attaccò improvvisamente Sasuke dall'alto, riuscendo a sferrargli un pugno sul
viso, che scaraventò Sasuke qualche metro più lontano. Naruto lo raggiunse
immediatamente, tentando di sferrargli un'altro pugno, che Sasuke bloccò
immediatamente.
-Sai?
Osservando la tua cara Fuka, ho notato...che non ha affatto fegato. Se ne
avesse, avrebbe già attaccato Akane da un bel pezzo...e, invece, non si è
neanche mossa!-
Naruto
provò ancor più odio di prima nei confronti di Sasuke. Intorno al suo corpo
cominciò a formarsi un particolare chakra di colore rosso. Al posto delle
unghie, spuntarono degli enormi artigli. I suoi occhi, solitamente di un color
celeste puro, cambiarono aspetto. Le pupille si allungarono verticalmente e,
attorno ad esse, si sviluppò un rosso acceso. Naruto, in quel momento, non si
trovava più di fronte al vecchio compagno, bensì alla causa delle sue infinite
sofferenze. Egli si trovava in un luogo altamente umido. Davanti a lui, si
notava un enorme cancello, sul cui centro si trovava un sigillo. Oltre al
cancello, Naruto riusciva a intravedere due enormi occhi dalla pupilla rossa.
Quegli occhi appartenevano proprio a quella causa di sofferenza del ninja.
-Naruto...sei
costretto a disporre di un pò del mio chakra.- disse Kyubi
-Sparisci
immediatamente! Non ho alcun bisogno di te!-
-Stai
delirando...sai bene di non essere abbastanza potente da tener testa a Sasuke
Uchiha.-
-Non
disporrò mai più del tuo chakra, specialmente in questa circostanza! Ora
vattene!!- gridò Naruto furioso
Il ninja
ritornò nel luogo di prima, ritrovandosi di fronte a Sasuke, il quale stava
ancora bloccando il pugno di Naruto. Il chakra di quest'ultimo era tornato
normale, gli artigli sparirono e i suoi occhi tornarono del loro colore naturale.
-Che ti
prende? Non hai più il coraggio di attaccarmi per bene per quello che ho detto
o sbaglio?- disse Sasuke sarcasticamente
-Ti
sbagli...anzi! Mi hai dato un motivo in più per battermi con te!-
Naruto si
allontanò con un balzo indietro. In seguito, guardò furioso l'ex compagno,
stringendo i denti.
-Mi puoi
offendere quanto vuoi. Puoi dire che sono un perdente, che non merito il titolo
di ninja. Puoi perfino accusarmi di non valere niente senza il potere della
Volpe...ma non ti permetto di parlare della ragazza che amo in questo modo!!-
Dicendo
quest'ultima frase, Naruto corse il più velocemente possibile verso Sasuke, che
poco prima aveva gli occhi spalancati, tanto rimase sorpreso nel sentir
pronunciare quelle parole dal ninja di Konoha.
Fuka si
arrese all'idea che ciò che affermava Akane era la dura realtà. Quello sarebbe
stato lo scontro decisivo e definitivo tra le due sorelle, uno scontro la cui
conclusione avrebbe segnato non solo le loro vite, ma anche quella di Tsunade e
dell'intero Villaggio, senza tralasciare il fatto che, inevitabilmente, uno dei
due ragazzi legati ad Akane e Fuka avrebbe sofferto terribilmente.
-Sai,
Akane? Hai ragione, devo ammetterlo... E' ora di fare sul serio!-
...
-Allora...preparati!!-
Gridando
ciò, Akane si gettò verso Fuka con tutta la sua forza, tanto che quest'ultima
vedeva il chakra della sorella fuoriuscire dal suo corpo, tanta era la potenza
di quell'attacco. Akane, correndo, strinse un pugno, da cui uscivano scariche
elettriche di un elevata potenza. Arrivata di fronte a Fuka, la colpì
potentemente sul mento, scaraventandola molti metri più in là. Una scia di fumo
seguì il percorso di Fuka. Quest'ultima rimase sdraiata sul terreno secco,
immobile, per alcuni minuti. Successivamente si rialzò, tremando per la potenza
del colpo ricevuto. Il suo mento sanguinava. Fuka si rese conto che il livello
di potenza di Akane era aumentato rispetto al periodo precedente al suo
tradimento, ma ciò non sembrò preoccuparla.
-Complimenti...è
un ottimo attacco. A quanto pare tradire il Villaggio, da una parte, è utile...-
-Se dici
questo, presumo che tu non ti sia allenata affatto dopo che sono andata via.-
-Infatti
hai ragione...non ho avuto tempo di allenarmi dopo la tua fuga, ma questo non
significa niente!-
-C-che cosa vuoi dire con questo?!-
-Voglio
dire che ho già avuto modo di allenarmi prima che tu te ne andassi da Konoha!-
Akane
fissò sbalordita Fuka, la quale pose la mano destra davanti al proprio mento,
facendo fuoriuscire del chakra di colore verde.
-E si può
sapere per quale motivo non mi hai informata del tuo allenamento??- domandò
Akane, furiosa con sua sorella
-Non lo
so...sentivo che era meglio non riferirti nulla a riguardo...e, a quanto pare,
ho fatto bene.- affermò Fuka, mentre si stava curando la ferita sul mento
provocatale dalla sorella
...
-Comunque
ora non ha più alcuna importanza...- disse nuovamente Fuka, togliendo la mano
dal mento
La
kunoichi formò alcuni sigilli per mezzo delle mani. In seguito, le portò
entrambe al suo fianco, caricando una grande quantità di chakra.
-Potenza
del Turbine!!-
Una
scarica sonica partì dal punto in cui si trovava Fuka, per poi scorrere verso
Akane il più velocemente possibile. La scarica raggiunse la kunoichi e,
successivamente si fermò di colpo, sparendo. Akane osservò sorpresa il punto in
cui la scarica sparì, dopodiché guardò nuovamente in avanti verso Fuka.
-Davvero
questo è tutto ciò che hai appreso nel tuo allenamento? Mi deludi...-
Fuka non
rispose alla provocazione di Akane, che secondo lei assomigliava sempre più a
Sasuke, soprattutto per il suo modo di parlare, che ormai non rappresentava più
il vero carattere di Akane, ma una sorta di maschera che la kunoichi si era
creata. La ninja di Konoha rivolse lo sguardo verso il basso, sorridendo
malignamente. Akane si chiedeva il motivo per cui Fuka si rifiutava di
rispondere.
-Aaaaaaaaah!-
Naruto
stava attaccando Sasuke con tutta la sua forza e la sua determinazione. Sasuke,
intanto cambiò espressione, mostrando totale indifferenza all'attacco di
Naruto. Quest'ultimo prese dall'interno del suo marsupio un oggetto dalla forma
sferica e lo gettò nel punto in cui era posizionato Sasuke. L'oggetto esplose
in una grande nuvola di fumo scurissimo.
-Credi
davvero di potermi ingannare con questi stupidi trucchetti?- disse Sasuke calmo
Il ninja,
immerso nel silenzio, non riusciva a vedere nulla, ma era sicuro che, grazie al
suo udito, avrebbe localizzato subito Naruto. Improvvisamente, Sasuke udì il rumore
di una persona avvicinarsi velocemente e capì immediatamente di chi si
trattava. Tirò fuori la spada dal fodero, ma, nello stesso istante, il rumore
si bloccò. Sasuke rimase immobile, attendendo la mossa successiva di Naruto, ma
non ci fu più alcun rumore. Improvvisamente, Sasuke udì uno strano suono, che
terminò quando il ninja fu quasi colpito da un kunai. Sasuke, in seguito, si
accorse della carta-bomba attaccata al kunai lanciato, per cui si allontanò
velocemente da essa, uscendo dalla nuvola di fumo. Tornato alla luce del sole,
il ninja si accorse che Naruto non era presente. Nel frattempo, la nuvola di
fumo sparì definitivamente. Sasuke rimase fermo, attendendo un passo falso da
parte di Naruto. Intanto stava osservando la lotta che si stava svolgendo in
lontananza tra le due sorelle, a causa della quale si distrasse un istante,
tempo necessario per essere colpito in modo improvviso da un numero indefinito
di shuriken che arrivarono alle sue spalle. Sasuke si piegò verso terra, poi si
rimise in piedi con fatica e si voltò nella parte opposta. Oltre 200 copie di
Naruto erano posizionate sui vari alberi che accerchiavano la zona deserta.
Sasuke mostrò sul volto un'espressione notevolmente sorpresa, non avendo idea
di come avesse fatto Naruto ad eseguire la tecnica mascherando il rumore dei
suoi movimenti.
-Non so
come tu abbia fatto...ma non credere che basti a sconfiggermi!-
Dicendo
ciò, Sasuke fece fuoriuscire una piccola quantità di chakra, sufficiente ad
estrarre gli innumerevoli shuriken dal suo corpo. Naruto e le sue copie
cambiarono notevolmente espressione, che divenne arrabbiata e sospettosa. Le
copie scomparvero all'unisono, provocando una lunga scia di fumo bianco.
Naruto, ritrovandosi nuovamente solo contro Sasuke, guardò quest'ultimo
interrogativo. Iniziò a riflettere sulla possibilità che l'ex compagno di
squadra avesse appreso una nuova tecnica e che, nel caso, trattandosi di lui,
sarebbe stata sicuramente molto potente. Naruto deglutì rumorosamente, poi si
fece coraggio e si rivolse a Sasuke.
-Non sono
così stupido da credere di sconfiggerti con questi semplici trucchetti.
L'Uzumaki Naruto che tu ricordi...quello che agiva senza riflettere sulle
conseguenze...non c'è più!-
Sasuke
inarcò una sopracciglia, fissando Naruto e chiedendosi cosa avesse intenzione
di affermare con quelle parole.
Fuka alzò
lo sguardo verso Akane, la quale voleva capire il motivo dell'espressione della
sorella. Quest'ultima fece una piccola risata, rivolgendosi poi ad Akane.
-Quella
che mi delude sei tu. Pensavo che, essendo mia sorella, mi conoscessi...ma a
quanto pare mi sbagliavo. Se mi conoscessi, sapresti che non lascio mai le cose
a metà!-
-Vuoi
dire che...?- chiese Akane sospettosa
Akane
fissò Fuka indifferente, pur avendo dei sospetti riguardo alla nuova tecnica
della sorella. Ciò che la rendeva sospettosa era la possibilità che quella
tecnica così debole era solo un diversivo per attaccarla quando meno se lo
aspettava, o che fosse solo una parte della tecnica vera e propria. Akane fece
un passo indietro. Sentiva che qualcosa stava per accadere, per cui non si
sentiva del tutto tranquilla, anche se l'espressione sul suo volto mostrava
totale indifferenza.
-Anche se
hai sicuramente capito ciò che accadrà, non hai alcuna possibilità di fuggire!-
gridò Fuka sicura di sé
Il
terreno tremò improvvisamente sotto i piedi di Akane. Quest'ultima si tirò
ancor più indietro, nel tentativo di evitare ciò che stava per accadere,
qualunque cosa fosse stata. Una spaccatura si aprì poco più avanti di Akane.
Quest'ultima sorrise, convinta che la tecnica di Fuka fosse fallita.
-Non
avevi detto...che non avevo alcuna possibilità di fuggire...?- chiese Akane
sorridente
Fuka non
rispose, ma portò le mani davanti al viso, incrociandole tra loro. Akane si
chiese cosa avesse intenzione di fare in quel momento, dato che aveva fallito
la tecnica che, da come diceva Fuka, era molto efficace. In seguito, la nukenin
capì. La tecnica di sua sorella non era affatto fallita, al contrario, era
arrivato il momento in cui avrebbe sprigionato la sua potenza. Dalla crepa
formatasi poco prima cominciò a fuoriuscire del chakra, che poco a poco aumentò
di volume. Akane indietreggiò ancora di qualche passo, stringendo nella sua
mano il manico della Katana che portava con sé per prepararsi alla difesa. Il
chakra si avvicinò sempre più velocemente ad Akane. Quest'ultima decise che era
ora di utilizzare la sua spada, perciò la sfilò dal suo fodero a gran velocità
e la posizionò davanti a sé, stringendola tra le due mani coperte fino a metà
braccio da una rete. Il chakra di Fuka, intanto, continuava ad avanzare
velocemente verso Akane, finché non la raggiunse nell'istante in cui la
kunoichi aveva posizionato la spada. Il chakra si dileguò. Improvvisamente,
Akane fu colpita in modo violento nella zona dello stomaco e lanciata
all'indietro. Alla fine la nukenin si scontrò con il terreno, battendo la
schiena contro di esso. Akane si rialzò con fatica, mettendosi in ginocchio. Tremante,
guardò di fronte e notò la presenza di un clone di Fuka poco più avanti di
quest'ultima. Il clone stava stringendo un pugno con la mano destra. Akane
rimase realmente sorpresa e scioccata. In seguito, sentì un enorme fastidio
provenire dalla gola, dopodiché si piegò verso terra e tossì violentemente. Da
quei colpi di tosse fuoriuscirono delle piccole gocce di sangue che macchiarono
il terreno. Akane, poi, si voltò nuovamente verso Fuka e la sua copia, che
sparì dopo pochi istanti.
-Ecco
a che cosa consisteva la sua nuova tecnica...in pratica ha personalizzato la
sua tecnica migliore, il Turbine Sonico, in modo da aggiungere ad essa il suo
enorme controllo del chakra, grazie al quale ha potuto permettere al suo clone
di colpirmi con grande potenza. E non è tutto, è anche riuscita a nascondere il
clone nella scarica sonica...non me lo aspettavo.-
Akane si
rialzò lentamente in piedi, con lo sguardo rivolto verso il basso. In seguito,
tornò a fissare la sorella.
-Lo
devo ammettere, è intelligente oltre che forte...ma io non sono da meno!-
Pensando
ciò, Akane strinse
-Dì un pò
Akane...tu sai a chi è appartenuta la spada che hai con te?-
Akane
spalancò gli occhi. Non aveva idea del motivo per cui Fuka le rivolse quella
domanda, dato il fatto che non aveva nulla a che fare con il loro scontro, ma
decise comunque di risponderle.
-Sì...non
posso certo ignorare che nostro padre possedeva questa spada- affermò Akane,
guardando la spada
-e so
anche che non sono l'unica a cui ha lasciato un spada in eredità.-
Fuka non
rimase sorpresa. Aveva immaginato che anche Akane era a conoscenza della storia
che si celava dietro le due spade.
-Bene...allora
sono certa che sai anche la potenza della Wakizashi, oltre che della Katana.-
disse Fuka
-Certo,
per questo so...che la tua spada non sprigiona la sua potenza se non in una
situazione di grande pericolo, anche se essa è più potente della mia Katana.-
disse Akane, con tono lievemente deluso -Ora preparati, perchè sarai costretta
ad utilizzarla se vuoi salvarti la vita!!-
Fuka,
sentendosi minacciata, posizionò le mani nello stesso modo in cui le mise per
eseguire
-Accidenti...io...non
sono...abbastanza forte. Ormai tanto vale...che muoia, almeno non avrò il
rimpianto di aver ucciso...mia sorella.-
"Fukaaa!"
La voce
di Naruto entrò nella testa di Fuka. Le immagini di lui mentre correva verso
lei erano stampate nella sua mente. Fuka sapeva che ciò che stava vedendo non
era reale, ma trovava conforto nel vederlo. In questo modo, aveva l'opportunità
di dirgli addio e di esprimere i propri sentimenti nei suoi confronti un'ultima
volta prima di sparire dalla sua vita.
"Non
arrenderti!!"
continuava a gridare Naruto nella mente della kunoichi
Fuka
sentì improvvisamente il cuore battere molti colpi a distanza di mezzo secondo
tra di loro. Ciò fu causato da un ricordo particolare, che aveva reso Fuka
felice di ciò che stava accadendo in quel momento.
"E'
un suo errore se ha deciso di andarsene...! Tu non hai nessuna colpa. Non
rinunciare ad essere felice per una cosa che non hai fatto! Sai che ci sono
passato anche io...e, anche se ho cercato Sasuke disperatamente, ho capito che
non posso fare nulla per riportarlo a Konoha. E' una sua decisione e purtroppo
la devo rispettare. Akane la pensa sicuramente come lui, per cui non pensarci
troppo...e continua ad allenarti. Se tu sei triste, inevitabilmente lo sono
anche io perché...perché ormai...la mia unica ragione di vita sei tu...!"
Una
lacrima cadde dal viso di Fuka, che lentamente si rialzò.
-Naruto....-
disse Fuka in tono basso, quasi sussurrando
Akane
guardò intensamente sua sorella. Quest’ultima si rialzò lentamente, continuando
ad avere Naruto come protagonista dei suoi pensieri. Fuka continuava a pensare
che, se non lo avesse mai conosciuto, non sarebbe mai riuscita a ritrovare la
forza di proseguire in un momento per lei così difficile. Quando la kunoichi fu
nuovamente in piedi, prima di qualunque altra cosa rivolse lo sguardo verso il
punto in cui si stava svolgendo lo scontro tra Naruto e Sasuke, non riuscendo a
capire con esattezza cosa stesse accadendo. Successivamente, il suo sguardo
tornò ad incrociare quello di Akane, causa per la quale il suo cuore cominciò a
battere tempestivamente e che, di conseguenza, fece nascere in lei una profonda
rabbia nei confronti di sua sorella e della scelta di quest’ultima, giudicata
da Fuka estremamente sbagliata.
-Ti
ringrazio…Akane- disse improvvisamente Fuka
Akane
rimase impietrita. Non aveva idea di come Fuka potesse ringraziarla dopo aver
ricevuto proprio dalla nukenin un colpo così violento. Akane non poteva far
altro che chiedersi se sua sorella avesse cambiato idea sulla sua fuga da
Konoha, se improvvisamente fosse felice di ciò.
-Dì un po’,
Fuka…sei impazzita forse?-
-No…affatto…-
-Allora
spiegami il motivo di questa frase senza senso!-
Urlando
ciò, Akane strinse forte la mano destra in un pugno.
-Ti
ringrazio…per i bei momenti che abbiamo passato insieme, per avermi riportata
al villaggio invece di inseguire Sasuke…quando ci siamo ritrovate dopo sei
lunghi anni…ricordi? E ti ringrazio, per aver sempre creduto in me in ogni
situazione e perché con te e con nostra madre…ho ritrovato la famiglia che
avevo perso.-
Fuka
soffocò queste ultime parole in un singhiozzo, seguito da una leggera lacrima
che scivolò sul suo volto. Akane tentò di trattenere con forza una lacrima, che
però scese comunque sul suo viso. Era passato pochissimo tempo dal suo
tradimento, per cui non sapeva ancora reprimere del tutto i propri sentimenti.
In quel momento, non sarebbe riuscita a negare in alcun modo il bene che
provava verso Fuka. In fondo, lei era sempre sua sorella, e non solo. Fuka era
sempre stata la sua complice, la sua migliore amica.
-Ma
soprattutto ti ringrazio…- proseguì Fuka, asciugando la piccola lacrima che era
scesa intrepida sul suo viso -…ti ringrazio, perché mi hai fatto capire che
tutto ciò che ho vissuto insieme a te, sorellina, ormai…appartiene al passato!-
-Cosa?!- si
chiese Akane
La nukenin
rimase immobile. Solo la sua mano si mosse, riaprendosi. Le ultime tre parole
pronunciate da sua sorella rimasero bloccate nella sua mente, e continuavano a
ripetersi ininterrottamente all’interno di essa. Quelle parole, per Akane,
avevano un unico significato, ovvero che Fuka non si sarebbe fermata finché non
avesse raggiunto lo scopo di uccidere la sua stessa sorella e, in effetti,
l’interpretazione di Akane era corretta. Fuka aveva realmente intenzione di
uccidere sua sorella, per il semplice motivo che quest’ultima aveva il suo
stesso scopo, ma da tempi meno recenti. Fuka sentiva il suo cuore battere ancor
più forte. Nonostante si dimostrasse totalmente sicura delle sue parole, dentro
di sé provava terrore, poiché non sapeva se le sue intenzioni sarebbero
riuscite a vincere il profondo affetto nei confronti di Akane.
A Konoha
era una giornata tranquilla. Tutto appariva come se nulla fosse successo. Solo
nell’ufficio dell’Hokage il clima era totalmente cambiato. Dal giorno in cui
Naruto, Fuka e Sai erano partiti con l’intento di recuperare Akane e,
eventualmente, Sasuke, Tsunade passava un numero indeterminato di ore guardando
attraverso il vetro della finestra, rinchiusa nel suo ufficio. Le uniche
opportunità di distrazione erano offerte da Shizune, la quale entrava varie
volte nella stanza, portando nuove comunicazioni che, con grande rammarico da
parte dell’Hokage, non avevano nulla a che fare con la missione affidata ai tre
shinobi. Dopo cinque lunghi giorni, Tsunade non riusciva ancora a distrarsi dai
suoi pensieri, che però furono interrotti dal rumore proveniente dalla parte
opposta della porta. In seguito, riuscì a riconoscere con facilità la voce
preoccupata proveniente dallo stesso punto.
-Signorina
Tsunade…posso entrare?- disse Shizune
-Se si
tratta di un’altra delle solite comunicazioni, ti prego di riferirmela più
tardi.-
-No…signorina,
a dire la verità…volevo sapere come si sente.-
Apparendole
sinceramente preoccupata, Tsunade fece entrare Shizune, la quale, una volta
entrata, avanzò lentamente verso la scrivania dell’Hokage.
-Signorina…sono
giorni che non fa altro che guardare fuori dalla finestra, ignora le
comunicazioni…e soprattutto non si prende cura del villaggio come dovrebbe. Non
so cosa abbia, ma se non riesce a fare il suo dovere, dovrebbe riposare. So
bene che attualmente Fuka è in missione insieme a Naruto e Sai, quindi…forse
sarebbe meglio se per il momento si facesse sostituire da Akane, anche se
questo vorrebbe dire interrompere il suo allenamento e…-
-Shizune…io…non
sono stata completamente sincera con te…e neanche con gli abitanti del
villaggio.-
-Come? Non
riesco a capirla…-
-Per farla
breve…Akane non potrà in alcun modo sostituirmi…per vari motivi.-
-Non potrà
sostituirla? Ma perché? Il motivo è forse il suo allenamento?-
-No…tutt’altro…-
Shizune, in
quel momento, era ancora più preoccupata per Tsunade e la sua bocca si spalancò
senza che se ne accorgesse.
-Mi sta
facendo paura…per favore, si spieghi meglio!-
-Beh…Fuka,
Naruto e Sai non hanno il compito di scortare un gruppo di mercanti. Il loro
vero compito è tutt’altro. Loro devono…-
Improvvisamente,
si sentirono due leggeri colpi sulla porta d’entrata dell’ufficio.
-Maestra,
le devo comunicare i risultati riguardanti la ferita di quel ninja.-
Tsunade
apparve sollevata. Evidentemente Sakura era una delle persone con cui aveva
bisogno di parlare in quel momento.
-Entra
pure, Sakura…-
Sakura
entrò nell’ufficio, chiuse adagio la porta e si avvicinò alla scrivania,
accanto a Shizune.
-Hai fatto
bene a venire. Mi dispiace averti tenuta all’oscuro di tutto, ma devo dirti
alcune cose riguardanti il team 7…e non sono affatto positive. Io stessa…ne sto
soffrendo.-
Anche
Sakura apparve preoccupata, molto più di Shizune.
-Come stavo
già dicendo anche a Shizune, la missione di Fuka, Naruto e Sai non consiste
nello scortare un gruppo di mercanti. Mi dispiace dirtelo, Sakura, ma l’unica
esclusa dalla missione sei tu…-
-Non è
possibile! Anche Akane è rimasta al villaggio a causa dei suoi allenamenti,
l’ha dimenticato?-
-No,
Sakura! Ti ripeto che l’unica esclusa dalla missione sei tu!- urlò Tsunade,
indignata dal tono di voce assunto dalla kunoichi
-Io…mi
dispiace ma…se non le costa molto, potrei sapere il motivo di ciò? Vuole forse
dire che all’ultimo momento ha deciso di mandare anche Akane?-
-Non è
così. La verità…è che la missione riguarda proprio Akane.-
Sia Sakura
che Shizune reagirono con sorpresa e preoccupazione a quest’ultima frase.
-Ma…maestra,
cosa vuole dire?- chiese Sakura
-Ora vi
spiego…Akane non si sta affatto allenando…perché cinque giorni fa è fuggita da
Konoha, esattamente come fece Sasuke tre anni fa!-
-Che cosa?!-
gridarono Sakura e Shizune all’unisono
-Akane…avrebbe
lasciato il villaggio?- chiese Sakura, confusa e con la voce tremante
-Esatto,
ciò significa che, ancora una volta, avete perso un vostro compagno di squadra.
Inoltre, anche io, questa volta, ho perso un importante membro della mia
famiglia.-
Tsunade non
riuscì a trattenere le lacrime, che scivolarono sul volto una dopo l’altra,
incapaci di fermarsi.
-Un’altra
volta…chissà quando accadrà di nuovo…- disse Sakura, guardando verso il basso
Tsunade e
Shizune fissarono Sakura incredule, dopodiché l’Hokage si rivolse alla
kunoichi.
-Dove vuoi
arrivare, Sakura?-
-Quello che
voglio dire è che…il nostro team è destinato a fallire. Insomma, prima Sasuke…e
ora anche Akane. Chi sarà il prossimo a non far più parte del team?-
-Non dire
sciocchezze, Sakura! Sono assolutamente sicura che nessun altro membro del team
7 tradirà mai il villaggio. Mi fido ciecamente di voi quattro, e so che non ne
sareste mai capaci in alcun modo. Fino a cinque giorni fa, questa mia certezza
riguardava anche Akane…quindi vedete di non tradire la mia fiducia almeno voi!-
-Per quanto
mi riguarda, non deve assolutamente preoccuparsi! Ma…ad ogni modo…lei ha un
obbligo nei miei confronti!- disse Sakura con rabbia
-Ovvero…?-
-Mi deve
spiegare per quale motivo non ha incluso anche me nella missione. Dopotutto
anche io faccio parte del team 7…di conseguenza Akane era anche una mia
compagna di squadra!-
-Perchè
tu sei un ninja medico, e come tale hai l’obbligo di non rischiare la vita se
non è necessario. Inoltre, erano già in tre e…-
-Ma anche
Fuka è un ninja medico, poteva benissimo evitare di mandare anche lei!-
-No! Prima
di tutto Fuka è la sorella di Akane, a cui è dedicata la missione, e poi vorrei
ricordarti che, anche se Fuka ha discrete capacità mediche, non è interessata
ad intraprendere un futuro come ninja medico. Come lei stessa ti avrà
sicuramente detto, preferisce allenarsi in altri tipi di tecniche per diventare
un forte ninja e proteggere le persone a cui tiene!-
Improvvisamente,
i pensieri di Sakura tornarono a tre anni prima, poco dopo il ritorno di Fuka a
Konoha.
-Ehi, Sakura! Abbiamo saputo che hai
chiesto a nostra madre di farti da maestra…- disse Akane, riferendosi a lei e a
Fuka
-Oh…si, vorrei diventare un bravo
ninja medico…ma con le mie attuali capacità non potrei mai farcela da sola.
Voi, invece, potreste farcela senza problemi…-
-Non devi essere così autocritica,
Sakura!- disse Fuka
-Già…purtroppo tendo ad esserlo, ma
ho deciso di impegnarmi e con l’aiuto dell’Hokage sono sicura che riuscirò a
diventare un abile ninja medico! Anche voi diventerete dei ninja medici
immagino. Sarebbe normale, dato il fatto che vostra madre lo è.-
-A dire la verità, io non ho affatto
intenzione di diventare un ninja medico, voglio semplicemente diventare un
ninja potente, così facendo potrò proteggere Konoha!- disse Akane
-Oh, allora…questo vuol dire che
seguirò gli allenamenti solo insieme a Fuka, no?-
-Certo…ma solo per qualche tempo.
Voglio acquisire alcune capacità mediche, dopodiché mi dedicherò a un altro tipo di allenamento.-
disse Fuka
-Già…ed io farò lo stesso.- disse
Akane
-Beh..se voi preferite così…- disse
Sakura
-Scusa Sakura, ma non sono
interessata ad essere un ninja medico…voglio seguire le orme di mia madre,
questo è vero, ma non come ninja medico. Il mio scopo è diventare un ninja
leggendario e proteggere tutte le persone a cui tengo.- affermò Fuka
-Certo…capisco, vorrà dire che
l’unico ninja medico tra noi tre sarò io, non è poi un problema.- disse Sakura
sorridendo
I pensieri
di Sakura tornarono nell’ufficio di Tsunade, nel quale era fissata da
quest’ultima e da Shizune. Sakura assunse un’espressione seria e, in seguito,
si rivolse a Tsunade.
-Io…lo
capisco, ma come ha detto lei, Fuka ha discrete capacità mediche, quindi…per
quale motivo non è considerata un ninja medico?-
-Perché
sulla carta lei non è un ninja medico. Devi sapere che un Hokage possiede dei
documenti, in cui sono scritte tutte le informazioni riguardanti ogni singolo
ninja di Konoha. Essere un ninja medico richiede alcune restrizioni, poiché
sono loro che curano gli altri ninja, questo dovresti saperlo. Per questo
motivo, sia Fuka che Akane hanno deciso di apprendere unicamente le basi, in
modo da poter tornare utili curando un compagno nel momento del bisogno, e per
questo motivo, non vogliono e non possono essere considerate ninja medici sulla
carta.-
-Capisco…ad
ogni modo, ninja medico o no, non ho alcuna intenzione di rimanere al villaggio
sapendo la verità. Con o senza il suo permesso, maestra, raggiungerò i miei
compagni il prima possibile. Akane è una mia compagna di squadra, voglio
tentare anche io di riportarla indietro!-
Dicendo
ciò, Sakura, seguita dagli sguardi di Tsunade e Shizune, raggiunse la porta
dell’ufficio e ne uscì velocemente, pronunciando un rapido “arrivederci”. In
seguito, Shizune si rivolse preoccupata a Tsunade.
-Signorina,
non ha intenzione di fermarla?-
-Assolutamente
no. Potrebbe essere utile il suo aiuto per riportare mia figlia al villaggio,
chi lo sa? …e inoltre, c’era determinazione nei suoi occhi. Sentirsi tagliata
fuori deve aver scatenato la sua ira.-
-Ah…e…mi
dispiace averle parlato tante volte di Akane in questi cinque giorni, ma…se
avessi saputo, mi creda, avrei di certo evitato l’argomento.-
-Non
sentirti in colpa…non potevi saperlo. Dovevo riferirtelo immediatamente…e anche
a Sakura. A causa mia si è sentita esclusa dal team 7.>
-In
effetti…avrebbe dovuto dirlo prima di tutto a lei.-
-Già…Shizune!-
-Mi dica.-
-Ti affido
il compito di diffondere la notizia all’interno del villaggio. Gli abitanti
hanno il diritto di conoscere ciò che è accaduto…anche se questo significa
compromettere la mia posizione di Hokage e la loro fiducia nei miei confronti.-
-Io…subito!-
Shizune
uscì in gran fretta dall’ufficio. Tsunade tornò a guardare fuori dalla finestra
del suo ufficio, ponendosi la stessa domanda che la assillava da cinque giorni.
-Akane…perché?
…Fuka, riportala a casa, mi raccomando, so che lo desideri perfino più di me.
Naruto, non lasciare che le accada niente, te lo chiedo…in nome dei sentimenti
che provi per lei. Sono sicura che sono talmente forti da poter anche superare
quelli di una madre. In quanto a te, Sasuke, dato che sei riuscito a riportare
Akane al tuo fianco, non lasciare che le facciano del male!-
Naruto e
Sasuke si trovavano ancora l’uno di fronte all’altro, attendendo ognuno la
mossa dell’avversario. Gli occhi di Sasuke cambiarono aspetto tutto d’un
tratto. La pupilla divenne di un color rosso acceso e all’interno di essa si
formarono tre piccoli segni neri. Sasuke decise di utilizzare l’abilità innata
del suo clan: lo Sharingan. Naruto riconobbe immediatamente quel particolare
tipo di occhi, osservato così tante volte prima del tradimento del compagno. Lo
shinobi fissò il nukenin negli occhi. Quest’ultimo rimase del tutto
indifferente, apparendo tranquillo e sicuro di sé. Naruto era ormai pronto ad
utilizzare la sua versione più recente del Rasengan: il Rasenshuriken. Sapeva
bene le conseguenze che aveva avuto su di lui l’ultima volta che lo aveva
utilizzato. Al termine della missione,
era stato costretto ad un letto d’ospedale a causa delle ferite riportate al
braccio destro. Venne rimproverato perfino da Fuka mentre veniva curato da lei.
In quel momento, però, non si preoccupava delle conseguenze della tecnica. Ciò
che era importante era colpire Sasuke e dimostrargli quanto fosse migliorato da
quando il nukenin se ne era andato, dato il fatto che durante l’ultimo incontro
non ne aveva avuto l’occasione. Naruto posizionò le mani per eseguire il Kage
Bunshin no Jutsu. Quando stava per eseguire la tecnica, però, qualcosa lo
bloccò, impedendogli qualsiasi movimento. Naruto non si trovava più di fronte a
Sasuke in quella zona deserta. Il luogo in cui era trasmetteva una luce color
rosso spento. Ai suoi occhi appariva come un luogo in cui non si commettevano
altro che torture. Improvvisamente, lo shinobi si ritrovò sdraiato su di un
tavolino in legno, legato ad esso per mezzo di due corde. Sopra di lui, un’enorme
quantità di chakra a forma di lama si avvicinava man mano. Naruto non aveva
alcuna via di scampo. Cominciava a pensare che la sua vita era ormai segnata,
ma non era ancora pronto a morire. Doveva ancora realizzare il suo più grande
sogno. Doveva prima diventare Hokage. Inoltre, se sarebbe diventato Hokage, lo
avrebbe fatto accanto a lei. Nella sua mente apparve il volto della castana
kunoichi che gli aveva permesso di provare dei sentimenti talmente puri e
profondi da far scendere dagli occhi azzurri di Naruto numerose lacrime. Lo
shinobi sentì un forte peso bloccare la sua capacità di urlare. Grazie alla sua
forza di volontà, però, riuscì a liberarsi di quel peso.
-Fukaaaaaaaaaaaaa!!-
Naruto,
grazie a quell’urlo, riuscì ad uscire da quell’orribile luogo proprio nel
momento in cui stava per essere raggiunto dalla lama di chakra. Lo shinobi si
ritrovò nella stessa posizione in cui era prima di ritrovarsi nel luogo della
tortura, senza riuscire a liberarsi di essa. Non riusciva più ad avere il
controllo del suo corpo, che rimaneva immobile. Sasuke guardava Naruto, freddo
e distaccato.
-Ti è
piaciuta?- chiese il nukenin
Naruto,
purtroppo, non riusciva a parlare. Avrebbe voluto chiedere all’ex compagno che
razza di tecnica era, come poteva essere così insensibile da usarla proprio su
di lui, come aveva potuto dimenticare il loro legame. Niente di tutto ciò,
però, riuscì ad uscire dalle sue labbra.
-Questa era
la tecnica della Morte Visionaria, una tecnica molto efficace che mi ha
insegnato quel perdente di Orochimaru. Non ti biasimo se ora sei così
spaventato.-
Naruto non
riusciva ancora a muoversi. Dentro di sé provava delusione, ma anche
risentimento, nei confronti di Sasuke, che, al contrario, in quel momento
sembrava compiaciuto. Era compiaciuto di aver spaventato il suo ex compagno
così profondamente quanto malignamente. Naruto, in quel momento, riusciva solo
a pensare.
-Accidenti…! Era un’illusione! Ma
come ho fatto a caderci in questo modo?! Che stupido! …Ad ogni modo, ora devo
trovare un modo per sbloccare il mio corpo, non posso certo rimanere
paralizzato e lasciare che mi attacchi a suo piacimento. Forza, forza, forza!!-
Naruto
continuò a ripetersi nella sua mente la parola “forza” a lungo. Agli occhi di
Sasuke, però, Naruto appariva come un corpo paralizzato e incapace di muoversi.
Non aveva idea del grande sforzo che stava compiendo in quel momento, almeno
finché non intravide le mani dello shinobi separarsi lentamente. Naruto,
infatti, stava riprendendo lentamente il controllo del suo corpo. Dopo alcuni
istanti, in cui era fissato da un Sasuke incredulo, riuscì a riprendere
completamente il pieno controllo del suo corpo. In seguito, fissò Sasuke
dubbioso. I suoi dubbi erano fondati sul fatto che Sasuke non lo aveva in alcun
modo attaccato, non approfittando, quindi, della vulnerabilità di Naruto.
-Forse non
hai capito bene…che non sono più quello di tre anni fa. Ti sei fatto un’idea
sbagliata sul mio conto.-
-Tu dici?
Non mi è sembrato. Anche se sei migliorato, non può certo essere di molto!-
Naruto
strinse le mani in due pugni. Non riuscì ad evitare di provare nuovamente
rabbia nei confronti di Sasuke.
-D’accordo,
sarò anche caduto nella tua illusione, ma si può sempre imparare dai propri
errori…quindi puoi starne certo, non ci cadrò una seconda volta!- disse Naruto,
urlando quest’ultima frase
-Beh,
allora…staremo a vedere!- disse Sasuke, provocando Naruto
Sakura era
già partita da molto e ormai era vicina al luogo in cui stavano avvenendo i due
scontri. Dai suoi occhi non scendeva alcuna lacrima. Era troppo arrabbiata con
Akane per pensare al dolore che provava per aver perso ancora una volta un suo
compagno di squadra. La sua rabbia, però, era rivolta anche all’Hokage, che
l’aveva tenuta all’oscuro di ciò, mentendole. Cercando di reprimere i propri
sentimenti, Sakura continuò il percorso a gran velocità, finché non notò in
lontananza un’estesa chioma bianca. Giunta sopra di essa, la ragazza riconobbe
il proprietario di quella chioma, ovvero uno dei tre ninja leggendari, chiamato
anche Eremita dei rospi. Jiraiya, però, che era impegnato a spiare delle
giovani donne attraverso un cespuglio, non si accorse della presenza di Sakura.
Quest’ultima tossicchiò per farsi notare. Jiraiya, quindi, si voltò di scatto
e, scoprendo chi aveva interrotto la sua attività, divenne lievemente rosso
sulle guancie. Non poteva che sentirsi in imbarazzo.
-Oooh…ehm…Sakura,
quanto tempo! Hehe…- disse Jiraiya, grattandosi il capo
-Sì,
certo…non aveva certo tempo di tornare al villaggio, impegnato com’è, dico
bene?- chiese Sakura sarcasticamente
-Ma…ma che
dici?! Insomma, sì…ero impegnato con le ricerche per il mio nuovo libro
ma…sarei tornato a breve, devi credermi…- disse il Sannin, agitando le mani
davanti a sé
Sakura alzò
un sopracciglio, facendo notare a Jiraiya quanto poco credesse a quelle parole
prive di sincerità.
-Parlando
di te, si può sapere dove stai andando tutta sola?! Dov’è il resto del team?-
Sakura
guardò verso il basso, stringendo i pugni. La terribile situazione del suo
team, che era riuscita a dimenticare per qualche istante, tornò tra i suoi
pensieri, facendola soffrire ancor peggio di prima.
-Maestro
Jiraiya…è troppo chiederle di accompagnarmi? Se lo farà, le prometto che le
racconterò tutto durante il viaggio.-
-Posso
almeno chiederti di cosa si tratta?-
-Beh…si
tratta…di Akane.-
Jiraiya
rimase realmente sorpreso e preoccupato.
-D’accordo,
ti accompagnerò, ma devi raccontarmi tutto per filo e per segno.-
Sakura
annuì, dopodiché partì nuovamente insieme a Jiraiya, consapevole che di lì a
poco sarebbe arrivata nel luogo interessato in aiuto del suo team.
Akane
fissava ancora sua sorella, incredula di ciò che aveva appena udito. Ormai non
sapeva più cos’altro aspettarsi da sua sorella. Per quest’ultima era lo stesso.
Il nuovo carattere di Akane la sorprendeva sempre di più, ma non era ciò di cui
doveva preoccuparsi in quel momento. Ciò di cui doveva preoccuparsi, infatti,
era scoprire come sarebbe andata a finire quella dura battaglia, che ormai
durava da oltre un’ora. Le due sorelle, ormai, erano stanche della situazione.
In qualunque modo sarebbe terminata la battaglia, era inutile prolungare i
tempi. Se il loro destino era segnato, tanto valeva non farlo attendere oltre.
Fuka asciugò il sangue che ancora usciva dal lato sinistro del labbro. In
seguito, infilò una mano nel borsello alla sua destra e ne estrasse un kunai,
che strinse nella mano destra. Dalla stessa mano fuoriuscì del chakra, che Fuka
trasmise all’arma. Akane riconobbe immediatamente la tecnica, la stessa che
utilizzava l’ormai defunto Asuma Sarutobi.
-Non posso
crederci…ti sei fatta insegnare come utilizzare i pugnali di vento da Asuma…-
affermò Akane fredda
Fuka non
rispose, ma lanciò immediatamente il kunai contro Akane, che evitò facilmente
l’arma. Akane rise, felice che sua sorella non riuscisse ancora a comandare
quella tecnica. La sua breve risata venne interrotta da un dolore improvviso
sulla gamba sinistra, che la costrinse ad inginocchiarsi sul terreno.
-Non dovevi
abbassare la guardia.-
Nonostante
Fuka si trovasse a pochi metri di distanza di fronte a lei, Akane riconobbe la
voce della sorella alle sue spalle. Immediatamente capì. Fuka aveva appena
utilizzato un clone d’ombra, grazie al quale riuscì a colpire sua sorella con
il kunai di vento.
-Accidenti
a te, Fuka!-
-Non è
finita!- disse la vera Fuka di fronte ad Akane
Akane si
voltò verso
-Spada di
Vento!!- gridò
-Accidenti!-
gridò Akane
Subito
dopo, la nukenin venne colpita da alcune lame completamente composte di chakra
che fuoriuscivano dalle dita della mano destra di Fuka. Quelle lame avevano
appena colpito nuovamente la gamba destra di Akane, facendole uscire molto
sangue.
-La vera copia era quella?!-
Akane si
guarì velocemente la gamba sinistra, sulla quale si formò una piccola
cicatrice.
-Ora sono
stanca! Ti ucciderò una volta per tutte, fosse l’ultima cosa che faccio!-
Gridando
ciò, Akane si alzò molto velocemente, tirò fuori
-Akane,
torna subito qui! Affrontami!!-
Fuka rimase
molto delusa dal comportamento della sorella. Credere che avesse un buon motivo
per fuggire improvvisamente in quel modo le risultava difficile. Desiderava
ardentemente inseguirla allo scopo di costringerla ad affrontarla, ma,
voltandosi verso gli altri due combattenti, il desiderio si spense, o almeno
perse un po’ della sua importanza.
Sasuke
afferrò la sua Kusanagi e con essa corse verso Naruto. Quest’ultimo fece lo
stesso, stringendo nella mano destra un kunai. Naruto sentiva la determinazione
scorrergli nelle vene. Era ora di prendere realmente sul serio lo scontro tra
lui e Sasuke. Questa volta, uno dei due avrebbe perso. Mentre correva, Sasuke
fece scorrere la tecnica dei Mille Falchi attraverso la lama della Kusanagi, la
stessa tecnica con cui attaccò Yamato, la prima volta che il team 7 si riunì
dopo tre lunghi anni. Naruto era del tutto convinto che sarebbe riuscito ad
evitare quell’attacco e si preparava a colpire gravemente l’ex compagno.
Improvvisamente, però, sentì un dolore allo stomaco. Quel dolore rappresentava
paura, paura di colpire il suo migliore amico. Tutto d’un tratto, la sua
determinazione si spense e il suo cuore gli comandò di fermarsi. Sasuke notò
questo gesto, ma, indifferente, continuò ciò che stava facendo, finché non
arrivò di fronte allo shinobi, infilando nel suo petto la spada. La scarica
fulminea di chakra iniziò a scorrere all’interno del corpo di Naruto, che urlò
violentemente, cadendo, in seguito, con la schiena a terra, provocando un forte
rumore. Sasuke riprese la sua spada, la posizionò sopra di lui, con la lama
rivolta verso l’alto, dopodiché la agitò per ferire nuovamente Naruto. Quando
stava per raggiungere lo scopo,
-Prova a
toccarlo ancora una volta con la tua maledetta spada…e te la vedrai con me!-
disse Fuka, minacciando Sasuke
Sasuke fece
un balzo indietro, allontanandosi dalla kunoichi.
-Tu…hai
rinunciato alla battaglia con Akane solo per difenderlo?-
-Veramente
Akane è fuggita…ma anche se non lo avesse fatto, non avrei mai permesso di
farti fare altro male a Naruto. Lo hai già fatto soffrire abbastanza!-
Sasuke
rimase impassibile alle ultime parole pronunciate dalla kunoichi. I suoi
pensieri erano rimasti fissi sulla frase “veramente Akane è fuggita” e i suoi
ricordi vagarono sulla conversazione avuta con Akane poche ore prima, quando si
erano appena liberati del resto del team per cercare un altro nascondiglio.
-Akane…-
-Huh?-
-Tu sai..che nel caso incontrassimo
tua sorella…dovrai compiere la tua missione, vero?-
-Io…lo immaginavo-
-…ma, nel caso non te la sentissi,
ti prego, fuggi!- la supplicò Sasuke
-Cosa?! Dovrei…fallire la missione?-
-Piuttosto che vederti soffrire,
preferisco che tu fallisca la missione.-
…
-Perché ti preoccupi per ciò che
potrei provare…?-
-Forse perché sei l’unica persona di
cui mi importa qualcosa…- disse Sasuke, con un’espressione indifferente
-Sei sicuro…di non avermi portato
con te solo per un tuo capriccio?-
-Non essere stupida! Se ti ho chiesto
di seguirmi è perché…ti…amo…-
Akane rimase molto sorpresa dalle
parole di Sasuke. Sapeva che con lei non era freddo e indifferente come invece
dimostrava ad altri di essere, ma pensare che le avrebbe detto quelle due
bellissime parole in un posto del genere e così velocemente le era sempre
risultato difficile.
-E’ la prima volta che mi dici
queste cose…-
-Lo so…-
-Ricordi la prima volta che te lo
dissi io? Esattamente quando hai lasciato Konoha.-
-Già.-
-Da allora, i miei sentimenti non
sono cambiati, lo sai anche tu. Io…ti amo ancora, Sasuke, per questo ora sono
al tuo fianco.-
-Allora non posso far altro che
ringraziarti. Ora, però, promettimi di fuggire se non ti senti in grado di
eliminare tua sorella.-
-Va bene. Te lo prometto.-
Nei suoi
pensieri, Sasuke ringraziò Akane per aver mantenuto la sua promessa.
-Piuttosto
che preoccuparti di me, dovresti preoccuparti per il tuo ragazzo…non sembra
stia molto bene.- disse poi Sasuke, rivolto a Fuka.
-Huh?!-
Fuka si
voltò di scatto verso Naruto, ormai svenuto e privo di conoscenza. Prima di
intervenire, era convinta che Naruto fosse solo caduto a terra, ma, in quel
momento, capì che la situazione era più grave di ciò che pensava.
-Naruto!!-
gridò preoccupata Fuka
Fuka non
fece in tempo ad accorgersi della ferita sul petto di Naruto, che subito venne
colpita alla schiena da Sasuke. La kunoichi cadde sul corpo di Naruto,
riuscendo a percepire il cuore del ragazzo battere sotto il suo orecchio. Ciò
la tranquillizzò un po’.
Akane,
fuggita da poco, saltava tra un albero e l’altro. Riflettendo sulla sua attuale
incapacità di reprimere i propri sentimenti. Non sapeva ciò che avrebbe fatto
Fuka, ma non le importava. Era preoccupata per Sasuke. Voleva sapere come
stesse andando lo scontro, voleva stare al suo fianco. Akane si fermò sul ramo
di un albero e, decisa a realizzare questo suo piccolo desiderio, tornò
indietro.
Fuka
sollevò il busto per mezzo dei gomiti, dopodiché osservò il viso di Naruto. Non
voleva vederlo in quello stato, poiché le provocava un enorme dolore. Fuka era
talmente concentrata su Naruto, che non si accorse del pericolo che le stava
per andare incontro. Sasuke, infatti, aveva appena sollevato
-Non lo
fare, Sasuke.-
Fuka,
riconoscendo la voce, si voltò e vide Sakura stringere un kunai che bloccava la
spada di Sasuke. Accanto a Sakura, Jiraiya si voltò verso Fuka, preoccupato.
-State
bene?-
Fuka annuì,
si rialzò e afferrò la sua Wakizashi, a terra fino a poco prima. In seguito, si
posizionò vicino a Jiraiya. Quest’ultimo si rivolse a Sasuke.
-Dimmi
dov’è Akane, ragazzo!-
-E’ inutile
fare il duro con me. Io non ho idea di dove sia Akane ora.-
-E’ fuggita
verso il bosco.- affermò Fuka
-Bene…Sakura,
per favore, vai a cercarla.- disse Jiraiya
-Sì…-
obbedì Sakura, partendo immediatamente.
-Vai anche
tu a cercare tua sorella…corri!-
-Non se ne
parla!- rispose Fuka
-Come?!-
-Ho detto
che non se ne parla, io non mi muovo di qui!- gridò Fuka
-So che sei
intelligente, Fuka, per cui non rischiare inutilmente la vita e vai a cercare
Akane insieme a Sakura! Penserò io a Naruto!-
Sasuke,
approfittando della distrazione dei due, li attaccò con
-Fuka, ti
avevo detto di andare!-
…
-Se per
essere intelligente devo abbandonarlo…preferisco essere folle!- disse Fuka
Jiraiya
spalancò gli occhi. Aveva già sentito quelle parole in passato. Ricordò del
giorno in cui propose a Naruto di allenarsi con lui per tre anni. Prima della
proposta, aveva espressamente consigliato a Naruto di non tentare di convincere
Sasuke a ritornare a Konoha, basandosi su esperienze personali. Gli diede
persino dello stupido nel caso avesse cercato di farlo. Naruto, però, rispose
con la stessa frase pronunciata da Fuka.
-Se per essere intelligente devo
abbandonarlo, preferisco essere folle!-
Jiraiya,
poi, lo salutò.
-Ci vediamo…ragazzo stupido e folle!-
Jiraiya
guardò Fuka, dimenticando per qualche istante la situazione in cui si trovava e
sorridendo.
-Fuka tiene veramente a Naruto…-
I ricordi
di Jiraiya tornarono a tre anni prima, durante il viaggio di allenamento con
Naruto che durò due anni e mezzo. Stavano per rifugiarsi in un albergo dopo una
stressante giornata di duro allenamento e Jiraiya, che da tempo voleva affrontare
un dato argomento con il suo allievo, rivolse a quest’ultimo una domanda
alquanto strana.
-Dimmi un po’, Naruto…non sarebbe
ora che ti trovassi una ragazza?-
Naruto spalancò occhi e bocca.
Sapeva che il suo maestro non era del tutto normale, ma non credeva fino a quel
punto.
-Huh?! Ma che razza di domande fa,
Eremita dei rospi??- urlò Naruto
-Avanti! Dunque…iniziamo dalle tue
compagne di squadra…che ne dici di Akane?- chiese Jiraiya, infastidendo Naruto
attraverso dei colpetti sulle spalle
-Eeeeeeeeeeeh?! Ma dice sul serio??-
-Certo! Cosa credi??- urlò Jiraiya
indignato
-Mmm…beh, vediamo, è un ninja in
gamba, non c’è che dire, e ha fegato…ma non è proprio il mio tipo, e, inoltre,
era la ragazza di Sasuke…e non è certo un punto a suo favore..-
-D’accordo, d’accordo, ho capito!-
disse Jiraiya rassegnato -Passiamo a….aaaah, Sakura! Mi pareva di aver capito
che ti piace!-
Naruto spalancò gli occhi, in
imbarazzo.
-…non è affatto vero!-
-Dici? Eppure sei stato tu a
dirmelo…- disse l’Eremita dei rospi, incrociando le braccia ed annuendo
-Già…ora che ci penso è vero…ma…la
considero una buona amica, questo è sicuro, ma…non so perché, ma è da un po’
che non la vedo dallo stesso punto di vista in cui la vedevo prima…diciamo che
non mi attrae più…ecco.-
-Huh?! Che cosa?! E da quando?-
-Beh….a occhio e croce, credo sia
successo più o meno quando è tornata Fuka a Konoha…ma ad essere sincero non ho
neanche capito come mai.-
-Oh cavolo! Ma che razza di testa
quadra mi è capitata?! Va bene, cerchiamo di partire dalle basi…cosa ne pensi
di Fuka?-
-Ehm…beh…la conosco da meno tempo
rispetto agli altri, per cui non saprei dare un giudizio preciso, ma se proprio
devo, posso dire che mi è sembrata un tipo gentile, ma è molto determinata ed è
anche coraggiosa. Inoltre si è dimostrata un’ottima amica con me, era pronta a
difendermi. Dal suo volto si vede che ha subito molte sofferenze, anche se
magari cerca di nasconderlo…-
-Ha..da come hai parlato di lei…non
sembra affatto che la conosci da poco, anzi, sembra quasi che la conosci da una
vita. E il fatto che da quando è arrivata non hai più una cotta per
Sakura…credimi, non è un caso.-
-Huh? Che vorrebbe dire?- chiese
Naruto confuso
-Lascia perdere! Prima o poi lo
capirai da solo.-
I ricordi
di Jiraiya, in seguito, passarono a tempi più recenti, durante l’allenamento
proposto al ninja nel periodo in cui quest’ultimo aveva un braccio rotto a
causa del Rasenshuriken. I due stavano facendo un bagno caldo alle terme.
-D’ora in poi dovrai cercare di affidarti
al potere di Kyubi sempre di meno, ricordatelo, Naruto!- si raccomandò il
Sannin
-Me ne ricorderò di certo! Non
voglio assolutamente che accada quel che è già successo. Ho ferito lei e Fuka a
causa sua e non voglio che riaccada! Comunque…se fosse stato per Fuka, a
quest’ora non saprei neanche di averla ferita…-
-Huh?-
-Mi aveva mentito sulla sua ferita.
Aveva detto che era stato Orochimaru a lasciargliela…ma perché l’ha fatto??!!
Non credevo che potesse mentirmi così!- disse Naruto, furioso con la kunoichi
-Ti rendi conto che la stai
accusando ingiustamente?! Se non sai come sono andate realmente le cose, evita
inutili chiacchiere!-
-Allora me lo dica lei come sono
andate le cose!!- lo provocò Naruto
-…beh…stando a ciò che mi ha
raccontato Yamato, Fuka, vedendoti sottoforma di Kyubi, non è riuscita a
trattenersi e ti è corsa incontro, pregandoti di smetterla e perfino affermando
di volerti aiutare a ritrovare Sasuke, ma tu non l’hai riconosciuta minimamente
e l’hai attaccata con una delle code. Poi Yamato ti ha fatto tornare in forma
umana e Fuka ha provveduto personalmente a curarti, nonostante il dolore al
braccio.- raccontò Jiraiya
-Allora…era per questo che i suoi
occhi lacrimavano quando mi sono svegliato…a causa della ferita…-
-No, testa quadra!- disse Jiraiya,
mentre Naruto usciva dall’acqua -Yamato ha detto che Fuka era molto preoccupata
per te, per cui…evidentemente lacrimava per la felicità del tuo risveglio.
Inoltre, se ti ha mentito sulla sua ferita non era di certo per farti un
dispetto, ma perché non voleva farti soffrire. Ha preferito patire il dolore da
sola, piuttosto che condividerlo con te. Anche se magari non te ne rendi conto,
lei tiene moltissimo a te…e sono certo che anche tu tieni a lei!-
-Certo che tengo a lei!!- lo
interruppe Naruto -Ogni giorno che passa, mi rendo conto di tenere sempre di
più a lei, come non ho mai tenuto a nessun’altra ragazza…e ora, sapendo ciò che
realmente accadde quel giorno, mi sento uno stupido.-
-E fai bene…sei stato uno stupido!
Dentro di te…sai benissimo di essere innamorato di lei, ma non sai come
affrontare ciò che provi nei suoi confronti…o sbaglio?- chiese Jiraiya, sicuro
di ciò che avrebbe ricevuto in risposta
-Io…non lo sono…-
-Huh? Non sei innamorato di lei?!-
chiese il Sannin sorpreso
-Non sono capace di gestire questo
sentimento…ma ci voglio provare!- disse sicuro Naruto
Jiraiya
tornò in sé e si voltò verso Naruto, ancora sorridendo.
-Se una persona è corrisposta,
diventa più facile gestire questo profondo sentimento, per cui, Naruto, non ti
preoccupare, non sarà così difficile. Anche se hai sofferto molto perché ti
emarginavano, alla fine sei il più fortunato di tutti. Hai tutto ciò che
meriti, Naruto…non lasciartelo scappare!- pensò Jiraiya
Sakura era
ormai giunta nel bosco. Era da molto che cercava Akane, ma ancora non ne aveva
alcuna traccia, tanto che cominciò a perdere ogni speranza di trovarla. Sakura
chiuse gli occhi per alcuni istanti, tempo necessario a sentire qualcuno
venirle addosso violentemente. Lei e l’altra persona caddero a terra insieme.
Quando riaprì gli occhi, vide una lunga chioma bionda muoversi per mezzo del
vento. Come accadde prima con Jiraiya, riconobbe immediatamente il proprietario
di quella chioma.
-Akane!!-
Akane si
voltò di scatto verso Sakura.
-Sakura?!
…che ci fai qui?-
Sakura
inarcò le sopracciglia, furiosa.
-Ti stavo
cercando, razza di stupida! Si può sapere che ti salta in mente?!-
Akane si
alzò in piedi, pulendosi il braccio sinistro leggermente sporco di terra.
-Non sono
affari che ti riguardano. Ho le mie ragioni se ho lasciato Konoha.-
-E una di
queste ragioni sarebbe Sasuke?!- chiese urlando Sakura, rialzandosi anch’essa
in piedi
-Non ho
tempo da perdere…devo andare! Addio Sakura…-
Sakura fissò
la sua compagna andarsene. Ritornando in sé, si rivolse a quest’ultima.
-Non mi
sfuggi!- affermò Sakura
La kunoichi
saltò su di un albero e proseguì, inseguendo Akane, che riuscì a riconoscere in
un piccolo puntino nero in lontananza. Akane e Sakura ripercorsero la strada
presa in precedenza, finché non giunsero nuovamente nel luogo deserto in cui si
trovavano prima. Akane riuscì a rintracciare Sasuke e lo raggiunse
immediatamente, posizionandosi alla sua destra. Sakura, invece, si mise accanto
a Fuka. Entrambe arrivarono sotto gli occhi increduli dei loro compagni.
-Alla fine
sei tornata…- disse Fuka, rivolgendosi ad Akane
-Fuka,
penserò io a curare la ferita di Naruto. Te e il maestro Jiraiya…fareste meglio
a lottare contro Sasuke e Akane.- disse Sakura
Fuka annuì,
raccomandando a Sakura di intervenire in battaglia insieme a Naruto, una volta
guarito. Sakura accettò e si inginocchiò alla sinistra di Naruto, posizionando
le mani sopra alla ferita e facendo fuoriuscire un chakra color verde.
-Ha…sarà
come lottare al fianco di Tsunade e allo stesso tempo contro di lei.- affermò
Jiraiya
-Mi
dispiace, Jiraiya. Non avrei mai creduto di finire contro di lei…non mi
fraintenda, sono felice di batterla.- disse Akane, provocando l’Eremita dei
rospi
Jiraiya socchiuse
gli occhi, fissando la nukenin non con rabbia, ma con delusione. Pensare che
proprio una delle figlie di Tsunade avesse abbandonato Konoha lo rendeva
triste. In quel momento, però, non poteva far altro che battersi con lei.
-Mi
dispiace Tsunade…ma, in qualche modo, devo fermarla!-
Jiraiya
corse verso Akane, formando alcuni sigilli con le mani. Quando separò
quest’ultime, la sua mano sinistra venne bloccata da Sasuke con facilità.
-Che potenza…mi ha bloccato la mano
come se niente fosse…-
Sakura,
intanto, terminò di curare Naruto. Quest’ultimo si rialzò lentamente. In
seguito, si toccò il petto con la mano, sentendo un leggero dolore.
-Naruto,
stai bene?- chiese Sakura
-Sakura!
Io…credo di sì, ma…aspetta! Dov’è Fuka? E…lo scontro tra lei e Akane…come sta
andando?-
-Tra lei e
Akane? Ma…ti sbagli. Guarda con i tuoi occhi.-
Naruto
tolse la mano dal petto e guardò in avanti, notando Sasuke bloccare fermamente
un braccio di Jiraiya, con Akane dietro di lui, e Fuka pochi metri dietro
l’Eremita dei rospi, con la spada in mano. Naruto si alzò immediatamente,
infilandosi il coprifronte cadutogli poco dopo l’attacco, e raggiunse Fuka,
seguito da Sakura.
-Fuka…che
ci fate qui te e Akane?- chiese Naruto
Fuka si
voltò di scatto alla sua sinistra, notando solo in quel momento la presenza di
Naruto e Sakura al suo fianco.
-Il nostro
scontro è…finito.-
-Ora basta
chiacchiere!- disse Sasuke, lasciando il braccio di Jiraiya e tirandolo
indietro -Io e Akane non abbiamo più tempo da perdere qui!-
-Come?!
Sasuke, ti ricordo che ho ancora una missione da compiere!- disse Akane
Udendo
queste parole, Fuka non poté fare a meno da lanciare un’occhiata verso la
sorella.
-Non ha più
importanza! Non stiamo risolvendo nulla…torniamo dagli altri.-
-Nooo!- gridò
Naruto, andando davanti a Fuka
Sasuke
ignorò quel grido e prese per mano Akane. Quest’ultima guardò Sasuke,
rassegnata al comando del nukenin, dopodiché entrambi sparirono lentamente in
un’enorme fiamma, che trasmetteva calore sulla pelle degli altri quattro. Fuka,
guardando Akane negli occhi un’ultima volta, non tentò in alcun modo di
reprimere le lacrime sincere che scorsero ininterrotte su entrambe le sue
guancie. La kunoichi era sicura che anche sua sorella avesse versato una
lacrima prima di sparire del tutto insieme a Sasuke. Sapere che neanche per
Akane era facile separarsi da lei le dava un po’ di sollievo, ma ciò non la
aiutava a superare l’enorme dolore che sentiva dentro di sé, un dolore tale da
cancellare in lei ogni speranza. Naruto strinse tra le mani l’indumento che
indossava, nella stessa zona in cui poco prima era stato ferito dal suo ex
compagno. In quel momento, lo shinobi capì che non aveva ancora accettato la
decisione di Sasuke, così come, ne era sicuro, neanche Fuka accettava la
decisione di Akane. Il dolore si impossessò anche di Naruto, facendolo
accasciare a terra con la gamba destra piegata e l’altra distesa. Naruto si
rivolse verso il basso. Le lacrime cominciarono a scendere ininterrotte,
bagnando il terreno. Solo in quel momento, Naruto si rese conto che il suo
desiderio di riportare indietro Sasuke era ancora vivo in lui e le sue lacrime
lo dimostravano. Improvvisamente, Naruto sentì una mano poggiarsi sulla sua
spalla destra e un’altra poco più giù, sul braccio. Fuka, in lacrime, si era
appena inginocchiata, cercando conforto coprendo il viso sulla spalla di
Naruto. Quest’ultimo portò la sua mano sinistra su quella di Fuka posizionata
sul braccio, stringendogliela. Naruto capì che non era lui a soffrire
maggiormente. Dal tradimento di Sasuke era passato molto più tempo, per lui era
più facile superare quel terribile momento. Fuka, invece, aveva da poco perso
sua sorella, ed inoltre era già la seconda volta che succedeva, anche se
quest’ultima era per un motivo diverso. Questa volta era a causa di Akane e non
di tre rapitori. Naruto strinse ancor di più la mano di Fuka, pensando a lei e
alla sua sofferenza. Fuka notò questo gesto, capendo più che mai la profondità
di ciò.
-Fuka…io ti
prometto che…prima o poi…anche se fosse tra mesi o anni…riusciremo a riportare
indietro Akane. Io voglio aiutarti a riportarla a Konoha!-
Fuka
continuava a versare lacrime, ma trovò comunque la forza di parlare.
-Ti
ringrazio…ma in quel caso…cercheremo di recuperare anche Sasuke. Noi due,
insieme ai nostri compagni…riusciremo a riportarli indietro.-
Naruto
percepì che Fuka ritrovò la forza di non arrendersi e, soddisfatto di aver
raggiunto quello scopo solo grazie a semplici gesti e parole, sorrise
soddisfatto e il dolore diminuì lievemente. In quel momento, i cinque shinobi
udirono dei passi veloci avvicinarsi alla loro postazione.
-Eccomi…gli
altri tre sono…-
Sai era
appena tornato dalla battaglia contro Karin, Juugo e Suigetsu, gli altri tre
membri del team fondato da Sasuke e a cui si era unita anche Akane. Lo shinobi,
pur non essendo esperto di emozioni, capì che quello non era il momento più
adatto per fornire informazioni riguardanti la sua battaglia. Lasciando la
frase in sospeso, osservò lo strano comportamento di Naruto e Fuka, capendo che
la conclusione delle due battaglie non era andata come previsto dal team. In
seguito si rivolse a Sakura, tentando di acquisire informazioni sull’accaduto.
-Sakura,
per favore…puoi spiegarmi cosa è successo?-
Sakura si
voltò verso Sai, gli occhi lucidi tipici di chi sta per versare delle lacrime.
-Akane è
andata via…con Sasuke..- spiegò Sakura
Sai
spalancò gli occhi, leggermente sorpreso, per quanto ne fosse capace.
Apprendere la notizia definitiva della fuga di Akane gli fece provare un
sentimento particolare, un sentimento mai provato prima. “Delusione” pensava
lui. Aveva letto su un libro di questo sentimento e di cosa ci si sentiva
dentro sé stessi nel provarlo, ma non ne aveva ancora avuto l’occasione, fino a
quel momento. Sai si concentrò su Naruto e Fuka, sulle emozioni che
probabilmente causava in loro la perdita di due persone importanti, arrivando
alla conclusione che non poteva essere assolutamente un sentimento positivo.
-Loro…stanno
soffrendo?- chiese Sai a Sakura
-Sì…non
puoi immaginare quanto…- rispose Sakura, tornando a guardare Naruto e Fuka
I due erano
ancora nella stessa posizione di poco prima, uniti tra le lacrime.
-Pensi…che
potrei riuscire a provare anche io…un sentimento del genere…un giorno?-
-Ne sono
certa. Tu non sei privo di emozioni, Sai. Un giorno…riuscirai a ritrovarle.-
rispose Sakura
Jiraiya,
come gli altri shinobi, fissava Naruto e Fuka. Pur provando delusione, non poté
fare a meno di essere felice vedendo l’unione dei due ninja e la forza che
l’uno trasmetteva all’altra. Commosso da ciò, però, decise di spezzare
l’atmosfera. Tutti loro avevano il dovere di rientrare a Konoha e informare Tsunade
della situazione.
-Mi
dispiace, ragazzi, per quello che è successo, ma ora dobbiamo assolutamente
rientrare a Konoha e informare l’Hokage di ciò che è successo. Fuka, Naruto…ve
la sentite?-
Naruto
lasciò lentamente la mano di Fuka, asciugandosi le lacrime. Fuka ritirò le
mani, per poi usarle anch’ella allo scopo di asciugare le lacrime inesauribili
che ancora tentavano di scendere dai suoi occhi. In seguito, la kunoichi si
alzò in piedi, seguita da Naruto, il quale guardò Jiraiya mostrandogli un po’
della determinazione che non lo aveva ancora abbandonato del tutto.
-Io me la
sento!- disse sicuro Naruto
-Fuka…?-
chiese Jiraiya
Fuka stentò
un po’ a dare una risposta, ma, stringendo un pugno, trovò la forza di farlo.
-Certo!-
disse Fuka, rivolgendo uno sguardo sicuro a Jiraiya, che trasmise a
quest’ultimo determinazione.
-Bene. Allora
possiamo andare!- affermò Jiraiya, rivolgendosi a tutti i membri del team
Naruto,
Fuka, Sakura e Sai annuirono all’unisono e, sotto comando di Jiraiya,
partirono. Era giunta l’ora di tornare al villaggio, anche se ciò non avvenne
secondo i piani prestabiliti. La missione, purtroppo, era fallita. La difficile
decisione di Akane aveva lasciato un segno indelebile nei cuori dei membri del
team 7 e dell’Hokage. Fuka, nel team, era di certo la persona che più stava
soffrendo, ma riuscì a trovare un po’ di conforto nel fallimento della sua
missione personale. Non era riuscita ad uccidere sua sorella. La consapevolezza
che quest’ultima era ancora viva le permetteva di provare meno dolore, la cui
quantità era comunque indeterminabile. Il viaggio del team
-Ragazzi,
andate a fare rapporto all’Hokage. Io vi accompagnerei volentieri, ma la
missione riguardava solo voi…per cui non vedo il motivo della mia presenza.-
-Va bene.-
rispose prontamente Sakura
Jiraiya
sparì in una nuvola di fumo bianco, lasciando il rimanente team 7 solo.
-Sarà
meglio andare…- disse Naruto
Gli altri
annuirono e tutti insieme si avviarono all’ufficio dell’Hokage, dove
quest’ultimo avrebbe appreso la terribile notizia. Arrivati alla porta, Fuka
bussò, ricevendo un “avanti” dal tono molto basso. La kunoichi e i suoi
compagni entrarono. Tsunade osservò uno ad uno le persone entranti, ricevendo
un’amara delusione.
-Posso
dedurre che…la missione…- iniziò Tsunade
-…la
missione è fallita.- terminò tristemente Fuka
Tsunade
rimase in silenzio. Il dolore che provava dentro di sé era talmente profondo da
impedirle ogni singola parola o lacrima.
-Mi
dispiace, mamma. Io ci ho provato…sul serio! Ma non era possibile convincerla.
Lei…è troppo legata a Sasuke perché possa cambiare idea…-
-Lo so
bene. Lo ho notato già da quando era fuggito…ma non credevo che fosse un
sentimento così importante da durare così a lungo. Il loro legame…è identico al
vostro.-
Dicendo
ciò, Tsunade guardò Naruto. Sakura e Sai fecero lo stesso, per poi guardare
Fuka. In seguito, tornarono nuovamente a guardare l’Hokage.
-Maestra,
con il suo permesso vorrei tornare a casa. Conoscendo mia madre, sarà meglio
che mi faccia vedere immediatamente.- disse Sakura, cercando una scusa per
lasciare i tre soli
Sai,
capendo le intenzioni di Sakura, inventò la scusa di dover sbrigare alcune faccende
prima di tornare ad allenarsi. In poco tempo, Naruto, Fuka e Tsunade si
ritrovarono soli.
-Scusi Hokage…ma
per “vostro” intendeva…- disse Naruto
-Sì,
Naruto. Mi stavo riferendo a voi due.- terminò Tsunade, appoggiando i gomiti
sulla scrivania e congiungendo le due mani -So bene cosa sta succedendo tra
voi…e, se devo essere sincera, all’inizio non ne ero molto felice. Temevo che
tu, Naruto, non fossi il ragazzo adatto a mia figlia.- confessò l’Hokage
Naruto
guardò l’Hokage infastidito da ciò che quest’ultima disse. Fuka, notando ciò,
temeva che lo shinobi potesse perdere la pazienza, rispondendo quindi a Tsunade
in modo inadeguato. Ciò, fortunatamente, non accadde. Naruto rimase in
silenzio, attendendo il seguito del discordo.
-Ora mi
rendo conto…che mi sbagliavo completamente. Io…non riesco ad immaginare Fuka al
fianco di nessuno se non al tuo.-
Naruto
parve tranquillizzarsi, sorridendo e voltandosi, poi, verso Fuka, la quale
ricambiò il sorriso. In seguito, lo shinobi tornò a guardare Tsunade.
-Ho
visto…quanto tieni a lei, e questo mi basta.- terminò Tsunade
Naruto
rivolse lo sguardo verso il pavimento, continuando a sorridere.
-Hehe…sa,
Hokage, il motivo per cui tengo così tanto a Fuka?-
Tsunade
rimase in silenzio, attendendo la risposta. Naruto tornò ancora una volta a
guardare l’Hokage.
-Perché,
fin da quando ci siamo conosciuti, lei ha sempre creduto in me. Nessun’altra
ragazza ha creduto in me fin dall’inizio. Fuka…è l’unica che mi fa sentire così
bene.-
Tsunade
rivolse un sorriso sincero a Naruto. Fuka fece altrettanto, lieta di essere
protagonista delle belle parole appena pronunciate dallo shinobi.
-Bene. Vi
ho trattenuto qui solo per farvi sapere la mia opinione. Potete andare a
riposarvi.- affermò Tsunade
Naruto e
Fuka annuirono, dopodiché uscirono dall’ufficio dell’Hokage.
Sasuke,
Akane e il resto del team avevano appena fatto ritorno al nascondiglio nord,
rinunciando a trovarne uno nuovo. Akane aveva ancora molti pensieri nella sua
testa. Non aveva alcuna idea di ciò che sarebbe accaduto di lì in poi. Poteva
essere ammessa al team solo in cambio dell’uccisione di sua sorella. Lei non
l’aveva uccisa, ma restava il fatto che il motivo dietro ciò era il rifiuto di
Sasuke di far proseguire lo scontro. Ciò poteva significare, con tutta
probabilità, la sua sicura ammissione nel team, pur non avendo portato a
termine la sua missione. La strana situazione rese Akane confusa. “Se non sarò
ammessa al team, dove andrò?” continuava a chiedersi continuamente Akane. In
realtà, questa domanda non la preoccupava più di tanto. Fidandosi cecamente di
Sasuke, era certa che quest’ultimo avrebbe fatto di tutto per ammetterla nel
team.
Akane,
ancora una volta, era sdraiata sul letto, nella sua stanza, fissando il
soffitto pensierosa. Non riusciva ancora a rendersi conto che solo poco tempo
prima aveva rinunciato alla sua famiglia e detto addio a Fuka. I suoi pensieri
furono interrotti da Sasuke, che entrò silenzioso nella stanza, riuscendo a
farsi notare solo dal rumore della porta, chiusa talmente adagio da rischiare
di non essere sentita. Akane si sedette, guardando Sasuke.
-Stai bene?-
chiese Sasuke ad Akane, avvicinandosi
-Credo di
sì…-
Sasuke si
sedette accanto ad Akane. Passarono alcuni secondi carichi di silenzio,
talmente tanto da sembrare interminabili. Il silenzio fu interrotto da Akane,
che non riusciva più a trattenere i dubbi che la assillavano dal loro ritorno
al nascondiglio.
-Sarò
ammessa nel team?- chiese velocemente Akane
…
-E se così
non fosse?- domandò Sasuke, deludendo le aspettative della nukenin
-Se non è
così, sono costretta a cercare un altro luogo in cui stare. Non posso tornare a
Konoha dopo quello che è successo.-
Akane si
alzò velocemente, ma non troppo da poter impedire a Sasuke di afferrarle
prontamente la mano, fermando le sue intenzioni.
-Vuoi
andartene?- chiese Sasuke, lasciando percepire la speranza in una risposta
negativa
-Non posso
fare altro. Se non sono stata ammessa nel team non posso certo rimanere qui.-
rispose Akane
-Cosa ti fa
pensare che non sei ammessa?-
-Me lo hai
appena detto!- gridò Akane
-Allora mi
hai frainteso… Tu facevi già parte del team dal momento in cui hai lasciato
Konoha.-
Akane si
voltò verso Sasuke, spalancando gli occhi. Sasuke si alzò dal letto, tenendo
ancora stretta la mano di Akane. Con l’altra mano, accarezzò la guancia
sinistra della nukenin. Akane riuscì a sentire gli stessi sentimenti provati il
giorno in cui i due si diedero il loro primo bacio, sentimenti che in quel
momento provò per la prima volta e che continuavano a durare nel tempo. Sasuke
si avvicinò velocemente al viso di Akane. Le labbra dei due nukenin si unirono
in un leggero bacio, capace di trasmettere una quantità indeterminabile di
emozioni che solo due persone innamorate potevano comprendere. I due separarono
le loro labbra, ma rimasero uniti in un abbraccio. Akane infilò una mano nel
borsello che ancora indossava, afferrando un coprifronte dalla fascia blu. Quel
coprifronte aveva su di sé il simbolo di Konoha, sopra il quale vi era una riga
leggermente obliqua. Akane aveva sempre avuto con sé il coprifronte di Sasuke,
che le fu dato da Naruto in seguito al suo ritorno a Konoha dopo la battaglia
contro il nukenin. Akane rimase stretta tra le braccia di Sasuke a lungo,
stringendo nella mano destra il coprifronte che da tre anni conservava con
cura.
A Konoha,
il sole continuava a brillare. La bella giornata riusciva a diminuire, almeno
in parte, il malumore dei membri del team 7. Naruto e Fuka, appena usciti
dall’ufficio dell’Hokage, entrarono nelle rispettive case per liberarsi dei
vestiti sporchi, incontrandosi, poi, in un determinato punto del villaggio.
Fuka continuava a pensare alle parole pronunciate poco prima da Naruto, da cui
non poteva fare a meno di essere lusingata. I due camminavano l’uno accanto
all’altra. La malinconia non aveva ancora abbandonato i loro cuori, ma non si
arresero a quel sentimento.
-Naruto?-
-Huh?-
rispose Naruto, tenendo le mani dietro la testa
-Mi ha
fatto piacere sentirti dire quelle parole a mia madre. L’hai rassicurata.-
disse Fuka, sorridendo allo shinobi
-Non le ho
dette solo per rassicurare tua madre. Le ho dette perché rappresentano ciò che
penso…- confessò Naruto
I due
rimasero in silenzio. Naruto si fermò improvvisamente, seguito da Fuka,
portando le braccia distese lungo i fianchi. Fuka, alle spalle di Naruto, si
sedette su di un muretto vicino e lo guardò.
-Tu sei…la
prima ragazza che mi ha accettato fin da subito, pur sapendo del demone che mi
porto dentro. Fin da quando ti conosco, non hai tentato una sola volta di
allontanarmi…al contrario…mi sei sempre stata vicina.-
-Io non
riuscirò mai a vederti come un mostro, Naruto…e non riuscirò mai a vederti come
un ragazzo normale.- disse Fuka
Naruto si
voltò verso Fuka, guardandola incredulo. Fuka, notando ciò, spiegò
immediatamente le sue parole.
-Tu sei speciale
Naruto. Mi fai sentire bene.-
Naruto
assunse nuovamente un’espressione normale, anzi, sorridente.
-Bene! Non
potrei mai perdonarmi se non riuscissi a far sentire bene la ragazza di cui
sono innamorato.-
Fuka
sorrise sinceramente. Quella frase udita per la prima volta non suonò nuova
alla kunoichi. Era riuscita ad ascoltarla molte volte, non attraverso le
parole, ma attraverso i gesti premurosi di Naruto, nonché attraverso il loro
primo bacio avuto non molto tempo prima.
-Ti
ringrazio, Naruto.- disse Fuka
Naruto
avanzò verso Fuka. Giunto a destinazione, poggiò le mani sul muretto, ponendo
tra loro il corpo di Fuka. Lo shinobi fissò Fuka negli occhi. La kunoichi fece
altrettanto. Senza quasi accorgersene, dopo pochi millesimi di secondi, le sue labbra
potevano percepire quelle di Naruto. Chiudendo gli occhi, rispose al bacio, che
poco dopo terminò per mezzo di Naruto. Quest’ultimo costrinse Fuka a rialzarsi,
potendosi permettere di stringerla tra le sue braccia. Fuka congiunse le sue
braccia dietro la schiena di Naruto.
-Ti amo
davvero, Fuka…- disse Naruto
-Proprio
come io amo te…- rispose Fuka
-Io…-
iniziò Naruto
-Naruto!
Fuka!-
Naruto e
Fuka riconobbero la voce di Jiraiya in lontananza. I due si separarono immediatamente,
sprigionando gocce di sudore tanto era il loro imbarazzo. In pochi secondi
Jiraiya era di fronte a loro.
-Spunta sempre fuori nei momenti
meno opportuni…accidenti.- pensò Naruto
-Avete
fatto rapporto all’Hokage?-
-Certamente…altrimenti
non saremmo qui, non crede?- osservò Naruto, scocciato
-Oh…è vero!
Hehe!- disse Jiraiya, grattandosi il capo
Naruto e
Fuka dedussero che il Sannin non aveva in alcun modo visto la scena di poco
prima e, sollevati, sospirarono.
-Scusatemi,
ma ora vorrei andare da mia madre. Voglio starle vicina.- disse Fuka
-Certo, è
giusto!- disse Naruto
-Allora
vado! Più tardi sarò al chiosco del ramen.-
-Beh, non
posso certo mancare!!- esclamò Naruto
Fuka
sorrise, allontanandosi da Jiraiya e Naruto. Quest’ultimo, osservando Fuka
andarsene, sorrise anch’egli.
-Allora
Naruto…hai qualche programma per questa sera?- chiese Jiraiya
-In realtà
sì. Sono quasi sei giorni che non entro in casa, non ha idea della polvere che
c’è lì dentro. Devo pulirla assolutamente. Inoltre volevo allenarmi un po’
prima di andare a mangiare il ramen insieme a Fuka, però devo assolutamente
andarci! Voglio stare con lei il più possibile dal momento che è la mia
ragazza… Ah! Poi devo…-
Naruto
continuava ad elencare i suoi impegni, tenendone il conto con le dita. Jiraiya,
però, si fermò all’impegno che lo shinobi aveva con Fuka.
-Dal momento che…è la sua ragazza??-
pensò Jiraiya
-Eeeeeeh?!
E tu me lo dici così come se niente fosse?! Sei proprio una testa quadra!- urlò
Jiraiya, interrompendo l’esposizione degli impegni di Naruto
L’Eremita,
terminando l’ultima frase, diede un colpo sulla testa di Naruto, sulla quale si
formò un enorme bernoccolo rosso.
-Aaaaaaaaah!!
Ma che fa, Eremita dei rospi??!!- gridò sofferente Naruto
A Konoha,
il sole calò lentamente. Gli uccelli smisero di cantare e una bellissima e
splendente luna si alzò nell’oscurità della notte.