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Autore: supergirls1993    09/12/2009    1 recensioni
Saga ideata da Fuka. Akane tradisce il villaggio per tornare al fianco di Sasuke. Sarà compito di Naruto, Sai e sua sorella Fuka riportarla indietro. Non perdetevela!
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Sai, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Akane Koichi camminava alla luce della luna

Akane Koichi camminava alla luce della luna. Era di ritorno da una missione di livello C, che ormai non rappresentava più nessuna difficoltà per lei, diversamente da tre anni prima. Quando stava per varcare l’entrata del Villaggio, si bloccò improvvisamente. Sentì una mano poggiarsi velocemente sulla sua spalla. Non avendo idea di chi potesse essere, spaventata si voltò di scatto. Non poteva credere ai propri occhi. I suoi azzurri occhi incontrarono quelli scurissimi di Sasuke Uchiha. La kunoichi non poté fare a meno di rimanere a bocca aperta, tanta era la sua sorpresa.

 

-Akane…io…devo chiederti una cosa.-

 

Akane non rispose.

 

-Saresti disposta…a venire con me? Ho intenzione di formare un nuovo team per potermi vendicare di Itachi una volta per tutte. Voglio che anche tu faccia parte del team, perché sei molto forte e…perché voglio riaverti accanto. Non ho più alcuna intenzione di averti lontana…e sono sicuro che per te è la stessa cosa-

 

Akane cambiò espressione, diventando incredibilmente seria.

 

-Sasuke io…faccio parte di questo Villaggio, oltretutto…sono figlia dell’Hokage, non puoi chiedermelo!-

 

Dal viso della ragazza scivolò una lacrima. Sasuke si voltò dalla parte opposta al Villaggio.

 

-Comunque…io ti aspetto in questa zona. Se ti conosco come credo, tu verrai con me.-

 

Detto questo, Sasuke scomparve. Akane, in dubbio, rientrò al Villaggio. Arrivata davanti al palazzo dell’Hokage, salì le scale e raggiunse la porta della sua stanza, accanto a quella della sorella Fuka, aprì la porta ed entrò, chiudendo adagio. Si sedette sul suo letto, prese in mano la foto del team 7 di tre anni prima e rifletté sulle parole di Sasuke. Pensò che desiderava seguire le orme di sua madre, insieme a Fuka, ma arrivò alla conclusione di avere un altro desiderio, quello di riavere accanto il ragazzo che amava, anche se tre anni prima la aveva ferita profondamente, tradendo Konoha. Sasuke aveva indovinato perfettamente. A quanto pare, lui conosceva veramente Akane. La ragazza stava facendo esattamente la stessa cosa che Sasuke fece prima di lei. Tradire il Villaggio non rientrava nella sua idea di futuro, ma il desiderio di essere nuovamente accanto a Sasuke era troppo forte e al cuore non si comanda.

Fuka, intanto, era affacciata alla finestra della sua stanza, pensando agli ultimi avvenimenti. Pensò soprattutto a Naruto, a quando iniziò ad avvicinarsi in modo particolare a lui, ovvero poco dopo il suo ritorno. I suoi pensieri si interruppero quando sentì il suono di qualcosa frantumato a terra.

Akane aveva appena fatto cadere per sbaglio un piccolo vaso dal suo comodino. Ignorando i cocci, prese il suo marsupio e uscì dalla stanza, non notando Fuka, che sentendo il rumore del vaso, uscì dalla sua camera per verificare e, vedendo la sorella, si nascose.

Akane continuò a camminare, chiedendosi se aveva preso la decisione giusta. Arrivò allo stesso luogo in cui, tre anni prima, era stata abbandonata da Sasuke, ricevendo la delusione più grande della sua vita, ma ormai non importava, perché poco dopo lo avrebbe incontrato di nuovo, ma per rimanere al suo fianco. Improvvisamente sentì la voce di Fuka alle sue spalle.

 

-Dove hai intenzione di andare, Akane…?-

 

Akane stentò un po’ a rispondere, poi chiuse gli occhi e lo fece.

 

-Mi dispiace…ma non sono cose che ti riguardano.-

 

-Non avrai intenzione…di seguire le sue orme, vero?! Come puoi tradire il Villaggio…proprio tu?! Sei figlia dell’Hokage, questo per te non conta nulla??-

 

 

-Come ho già detto, non ti riguarda Fuka!! Solo…fammi un favore. Dì alla mamma che mi dispiace.-

 

Detto questo, ancora un’altra lacrima scese dal viso di Akane. La kunoichi iniziò a correre verso l’uscita di Konoha. Fuka la inseguì il più velocemente possibile. Non poteva permettersi di perdere ancora una volta sua sorella, non ora che, più che mai, faceva parte della sua vita quotidiana. Non voleva vivere la stessa sofferenza che ora stava vivendo Naruto e che molti anni prima aveva vissuto anche lei, anche se in cuor suo sapeva che ormai era inevitabile…e sapeva quanto faceva male. Arrivate all’uscita del Villaggio, Akane saltò proprio sulla superficie più alta del portone, ma, non appena Fuka la raggiunse, ella sparì improvvisamente, lasciando un vuoto nel cuore della sorella, la quale non poté fare a meno di versare lacrime disperate. Fuka si inginocchiò, guardando in basso e piangendo. Anche il cielo decise di piangere, bagnando completamente Fuka, la quale non ci fece neanche caso, tanta era la sua disperazione.

Akane non riusciva a capire cosa stesse succedendo, ma sentiva un violento vento venirle addosso. Un vento che durò pochi istanti. Si ritrovò, poi, tra le braccia di Sasuke, tra i rami di un albero. Notò che era ancora nelle vicinanze di Konoha e intravide una piccola sagoma sul portone del Villaggio. Dopo un attimo di confusione, la situazione era di nuovo ben chiara. Aveva appena tradito il Villaggio, e con lui la fiducia di sua sorella, che per lei era molto importante…ma a quanto pare non abbastanza. Si rese conto di essere stata portata via a gran velocità da Sasuke. Allora era vero, lui la stava aspettando e era sicuro che sarebbe venuta.

 

-Bene, sono felice che tu sia venuta. Dimostra che i nostri sentimenti non sono cambiati.-

 

-Già…ma per seguirti ho tradito i miei principi. Ormai, però, non posso più farci nulla.-

 

-Forse un giorno tua madre ti perdonerà.-

 

-No…non riuscirà mai a perdonarmi, e neanche Fuka, anzi, credo di averla delusa profondamente, e anche mia madre, quando lo saprà, rimarrà delusa da me!-

 

-Anche tu sei rimasta molto delusa da me, tre anni fa, ma nonostante tutto…sei di nuovo al mio fianco…- disse Sasuke, poi alzandosi -…non vedo per quale motivo loro non riuscirebbero a perdonarti.-

 

Anche Akane si alzò.

 

-Forse hai ragione…-

 

Insieme, Sasuke e Akane si diressero verso la parte opposta al Villaggio, allo scopo di raggiungere il nascondiglio segreto che il ragazzo aveva trovato il giorno prima. Durante il viaggio, svelò ad Akane di aver già trovato altri tre alleati disposti a partecipare alla sua vendetta. Dopo alcuni attimi di silenzio, Akane affermò che anche lei aveva intenzione di uccidere Itachi, poiché rappresentava un nemico piuttosto pericoloso. Dopo alcuni minuti, anch’essi trascorsi in totale silenzio, Sasuke si bloccò di colpo e Akane se ne accorse solo perché il ragazzo le afferrò il braccio.

 

-Per questa notte possiamo dormire qui…hai delle coperte?-

 

Akane annuì, si slacciò il marsupio e da esso estrasse due lunghe coperte. Le distese sulla terra umida e invitò Sasuke a sdraiarsi, dopodiché si sdraiò anche lei. Augurando la buonanotte al ragazzo, si voltò dalla parte opposta e chiuse gli occhi. Improvvisamente, sentì la mano fredda di Sasuke poggiarsi sulla sua, la quale era distesa sul suo fianco. Akane si voltò con la schiena a terra e rivolse lo sguardo verso Sasuke, il quale fece la stessa cosa. Poi il ragazzo rivolse lo sguardo verso il cielo nuvoloso e chiuse gli occhi, stringendo la mano di Akane e addormentandosi. Anche lei chiuse gli occhi e si addormentò, anche se con un tremendo peso sulla coscienza.

 

La mattina dopo, Fuka si trovava affacciata alla finestra della sua stanza. Il suo letto era ancora ben fatto e non presentava alcun segno di disordine. La ragazza, infatti, quella notte non sfiorò neanche l'idea di distendersi sul letto. Non sarebbe riuscita a chiudere occhio con quel pensiero fisso nella sua testa. Le immagini di Akane mentre fuggiva da Konoha erano come stampate nei suoi pensieri, tanto che passò la notte in bianco. Stufa di farsi del male con quei pensieri, decise di andare nell'ufficio di sua madre allo scopo di farle sapere ciò che era successo la notte precedente. Si alzò in piedi, si avvicinò all'armadio e dal ripiano più alto afferrò il suo coprifronte bianco. Tenendolo in mano, si posizionò di fronte al lungo specchio quadrato vicino al letto e se lo legò intorno alla vita.

Fatto ciò, uscì dalla stanza e si avviò verso l'ufficio dell'Hokage. Arrivata di fronte alla porta, bussò una sola volta sulla superficie legnosa e sentì un freddo "avanti" provenire dall'altra parte di essa. Fuka entrò con lo sguardo basso.

 

-Oh...Fuka! Scusami, io...non ho riposato molto bene.-

 

...

 

-Comunque...hai fatto bene a venire. Ho bisogno che tu raggiunga tua sorella in missione. Sono passati 4 giorni dalla sua partenza e inizio ad essere preoccupata...in fondo era solo una missione di livello C e...-

 

-E' già tornata...-

 

Tsunade spalancò gli occhi.

 

-E' tornata?! E per quale motivo non mi ha avvertito?-

 

-Perché è rientrata questa notte...-

 

-Beh..potresti farla venire qui? Deve fare il rapporto della sua missione-

 

...

 

-Non posso...lei...-

 

Fuka non poté fermare le lacrime, che ormai scorrevano ininterrottamente sul viso. Tsunade divenne preoccupata. Se sua figlia reagiva così ad una semplice domanda, evidentemente era successo qualcosa che lei ignorava.

 

-...lei...proprio questa notte, ha deciso di seguire Sasuke Uchiha. Io...ho tentato di fermarla, ma...non ho potuto fare nulla!- dicendo questo, smise di piangere e la sua espressione divenne molto seria, come per potersi incoraggiare.

 

Tsunade, oltre agli occhi, spalancò anche la bocca. Non riusciva a credere a ciò che aveva appena sentito.

 

-Non avrei mai pensato che Akane potesse fare una cosa del genere, ma a quanto pare l'ha fatta, anche se sono sicura che...neanche lei era pienamente convinta. I suoi sentimenti però...hanno prevalso su di lei...- disse Fuka.

 

Tsunade non rispose, ma si limitò ad alzarsi dalla sua sedia, guardando il pavimento. Si diresse verso la porta e mentre la aprì, Fuka intravide una lacrima bagnare il pavimento. Anche sua madre, ora, sentiva un vuoto nel cuore, lo stesso vuoto che sentì Fuka vedendo Akane correre il più velocemente possibile verso l'uscita di Konoha, per poi sparire. L'Hokage chiuse violentemente la porta dell'ufficio e Fuka riuscì a sentire i suoi passi allontanarsi, il cui rumore terminò con un sonoro boato. Il suono della disperazione che Tsunade provava in quel momento.

Anche Fuka uscì dall'ufficio, percorse il corridoio e scese le scale del palazzo. Aveva intenzione di prendere un pò d'aria, per poter rinfrescare la mente da tutti quei terribili pensieri. Quando Konoha fu abbandonata anche dal più piccolo raggio di luce emesso dal sole, Fuka rientrò nella sua stanza, sdraiandosi sul suo letto con leggerezza. Neanche in un grave stato di pazzia, la kunoichi avrebbe mai creduto sua sorella capace di un gesto talmente grave. Fuka si rialzò di scatto. Senza rendersene conto, tra le mani teneva stretta una piccola cornice rettangolare, al cui centro vi era una foto risalente a tre anni prima. La foto raffigurava una famiglia sorridente, famiglia di cui Fuka faceva parte e che stava per essere nuovamente distrutta. Dopo averla fissata a lungo, Fuka posò la foto nel rispettivo posto. Avvicinandosi all’armadio, si sfilò le due fasce e i guanti. In seguito si liberò del coprifronte bianco e indossò un’altra maglietta, molto simile allo stile della precedente, dopodiché uscì dalla sua stanza. Desiderava tentare ancora una volta di scacciare quei pensieri che facevano nascere in lei tanta sofferenza. Mentre camminava, improvvisamente pensò a Naruto e il desiderio di vederlo le sommerse il cuore. Era sicura che, con il suo aiuto, sarebbe riuscita a superare questo momento. Vederlo la rendeva sempre felice, poiché con lui poteva sfogarsi liberamente, ma soprattutto perché i sentimenti verso di lui erano diversi da quelli che provava per qualunque altro ragazzo. La profonda fiducia verso di lui la spinse ad incontrarlo. Sapeva benissimo dove poterlo trovare. Anche se era molto tardi, di certo lui non perdeva occasione per gustarsi il suo piatto preferito tra tutti. Fuka si avviò, quindi, verso il negozio di Ramen che lui considerava il migliore, e doveva ammettere che aveva ragione. Fuka arrivò davanti all'ingresso del negozio. Dall'altra parte, una voce inconfondibile le rivelò che le sue predizioni erano giuste.

 

-Aaahh...il suo ramen non si smentisce mai! E' perfetto come sempre! ...mmm, che buono!!-

 

Naruto, come al solito, stava esprimendo le sue lodi al signor Teuchi, che, come sempre, si riteneva soddisfatto. Fuka alzò la tenda ed entrò nel negozio. Il signor Teuchi e sua figlia non esitarono a salutarla, non perché si sentivano obbligati a mostrarle rispetto, ma solo perché la consideravano una brava ragazza e le volevano bene. Fuka ricambiò il saluto, cercando di dimostrarsi il meno triste possibile. Il suo finto sorriso funzionò con Teuchi e sua figlia, ma non riuscì ad ingannare il ragazzo, che ormai la conosceva più di chiunque altro e riusciva a capire il suo stato d'animo solo guardandola. Naruto fece finta di niente. Preferiva lasciar decidere a Fuka il momento in cui confidarsi con lui. Il ragazzo, vedendo che Fuka non si decideva ancora a parlare, ruppe il silenzio ordinando per la ragazza una ciotola di Ramen a sue spese, pur sapendo di essere a corto di soldi. Poco dopo prese il suo portafoglio verde a forma di rana e controllò la quantità di denaro che gli rimaneva dopo aver pagato il Ramen di Fuka. I suoi occhi si spalancarono il più possibile e sulla sua pelle iniziarono a scendere gocce di sudore, segno che sarebbe rimasto al verde. Cercando di non far notare i suoi problemi di soldi, Naruto infilò il portafoglio in tasca e tornò nella posizione di prima, mostrando un lieve segno di preoccupazione. Ancor più preoccupato si dimostrò quando vide Fuka mangiare il suo Ramen del tutto indifferente. Sicuramente mangiarlo o no non le faceva alcuna differenza. Fuka aveva raggiunto il negozio per confidarsi con Naruto, non certo per gustarsi una ciotola di Ramen, in un momento tale. Il problema era che Fuka non riusciva ad aprire bocca, come se qualcosa glie lo impedisse. Fu Naruto a rivolgerle per primo la parola.

 

-Fuka...ti consiglio di mangiare il Ramen. E' più buono del solito, credimi!-

 

Fuka, che fino a quel momento era assorta nei suoi pensieri, guardò Naruto e finalmente disse qualcosa.

 

-Ah...sì, grazie...-

 

Fuka poggiò il viso su una mano e con le bacchette afferrò una rondella del Ramen e se la mise in bocca, masticando lentamente.

 

-Hai ragione...è molto buono!- disse Fuka, tentando di sorridere.

 

Anche questa volta, il suo sorriso appariva agli occhi di Naruto molto forzato. Il ninja, non sopportando più quella tensione, decise di chiedere a Fuka cosa la faceva stare male.

 

-Che ti succede, Fuka? ...non hai parlato per tutto il tempo. Non riesci neanche a sorridere...-

 

Fuka rimase sorpresa. Dei tre presenti, solo Naruto era riuscito a capire che il suo stato d'animo non era tra i migliori. Naruto, che poco prima aveva avuto in offerta un'altra ciotola di Ramen, prese altre due bacchette, le separò e le usò per afferrare una grande quantità di spaghetti. Mentre se li infilava in bocca, Fuka decise di confidargli ciò che era accaduto la notte precedente.

 

-Questa notte...Akane...è fuggita dal Villaggio, per seguire Sasuke...- disse Fuka, fissando la ciotola di Ramen sotto al suo naso, ancora piena.

 

Naruto, udendo quelle parole, sentì gli spaghetti andargli di traverso e gli mancò il respiro per alcuni secondi. Riuscì, dopo alcuni colpi di tosse violenta, ad inghiottire gli spaghetti. Senza riuscire a trattenersi, si alzò in piedi di scatto e gridò.

 

-Come può essere che Akane sia fuggita?? A quale scopo ha deciso di seguire Sasuke?? E' impazzita??!!-

 

Fuka si alzò velocemente, si mise dietro a Naruto e gli chiuse la bocca con entrambe le mani. Naruto continuava ad agitarsi.

 

-Naruto, fai silenzio. Se gli abitanti lo vengono a sapere, penseranno che la colpa è di mia madre!-

 

Naruto, finalmente, si calmò. Fuka, quindi, tolse le mani dalla bocca del ragazzo e le lasciò cadere lungo i fianchi.

 

-Posso raccontarti tutto mentre camminiamo?-

 

-Oh? Sì, certo...!-

 

Naruto e Fuka ringraziarono il signor Teuchi, uscirono dal negozio e si incamminarono per le strade di Konoha. Durante quell'arco di tempo, Fuka raccontò a Naruto di quando vide Akane e la inseguì, e della reazione di sua madre sapendo ciò che accadde. Alla fine del racconto, Fuka si fermò con lo sguardo basso e non riuscì più a dire niente. Naruto, vedendola in quello stato, sentì una fitta al cuore e non poté fare a meno di tentare di consolarla. Si avvicinò alla ragazza e la strinse in un abbraccio pieno di sentimento, che Fuka riuscì a percepire benissimo. Fuka portò le mani dietro la schiena del ragazzo e strinse tra esse l'indumento che lui indossava. Poco dopo, sentì una goccia caderle sulla spalla destra e bagnarle la pelle. Era sicura che quella goccia fosse una lacrima appena caduta dagli occhi del ragazzo, una lacrima che rappresentava il profondo sentimento che la legava a Naruto e che li teneva uniti. Sentì una mano del ragazzo infilarsi tra i suoi capelli. Anche Fuka si lasciò sfuggire una lacrima, questa volta non di dolore, ma di felicità. Era felice di ciò che stava accadendo. Naruto le stava dimostrando di volerle molto bene...di amarla.

 

-E' un suo errore se ha deciso di andarsene...!- disse Naruto con rabbia, singhiozzando -Tu non hai nessuna colpa. Non rinunciare ad essere felice per una cosa che non hai fatto!- poi aggiunse calmandosi -Sai che ci sono passato anche io...e, anche se ho cercato Sasuke disperatamente, ho capito che non posso fare nulla per riportarlo a Konoha. E' una sua decisione e purtroppo la devo rispettare. Akane la pensa sicuramente come lui, per cui non pensarci troppo...e continua ad allenarti. Se tu sei triste, inevitabilmente lo sono anche io perché...-

 

Naruto cercò di trovare il coraggio per continuare la frase, come se dovesse dire qualcosa mai detta prima.

 

-...perché ormai...la mia unica ragione di vita sei tu...!-

 

Un vento leggero soffiò tra i capelli dei due ragazzi. Fuka, udendo le parole di Naruto, sentì il cuore mancare di un battito. Non aveva mai sentito parole simili uscire dalla bocca del ragazzo. D'istinto, strinse Naruto ancor più forte, incrociando le braccia intorno a lui. Voleva dimostrare la sua gratitudine nei confronti del ragazzo per averle confessato ciò che provava. Naruto recepì immediatamente il ringraziamento da parte di Fuka.

Nascosta tra gli alberi, Hinata aveva seguito la scena sin dal principio. I suoi occhi erano socchiusi, lucidi, e il suo corpo tremava violentemente. Evidentemente ciò che aveva visto non la rendeva felice, al contrario si sentì profondamente delusa. Si voltò dalla parte opposta e si accasciò con la schiena contro uno degli enormi alberi. Sentire quelle parole da Naruto l'avrebbe resa immensamente felice, ma solo se fossero state rivolte a lei. Il ragazzo, invece, aveva appena detto a Fuka che era la sua unica ragione di vita, e non a lei.

 

-Naruto... Allora è vero quello che mi hanno detto. Lui...è veramente legato a Fuka come dicevano gli altri...ed ero l'unica a rifiutarsi di crederlo. Ormai non ho più alcuna speranza. Naruto è innamorato di Fuka...mi devo rassegnare. Ora che li ho visti insieme, sono costretta ad ammettere che tra loro c'è veramente un legame speciale.- pensò Hinata, poi disse a voce bassa -Addio...Naruto.-

 

Pensando ciò, la kunoichi si alzò e si allontanò, rassegnata, dirigendosi verso casa.

Naruto e Fuka erano ancora stretti tra loro. Il loro abbraccio, però, fu sorpreso da una voce proveniente dalla cima di un albero.

 

-Mi dispiace disturbarvi, ma ho un messaggio da parte dell'Hokage-

 

Kakashi Hatake scese dalla cima dell'albero e atterrò vicino ai ragazzi. Si sarebbe aspettato di essere aggredito dai ragazzi o di vederli staccarsi velocemente e diventare talmente rossi da sembrare peperoni, ma niente di tutto ciò accadde. I due ragazzi, semplicemente, si voltarono verso il maestro con espressione seria.

 

-Ci dica, maestro.- disse Naruto

 

Kakashi rimase in silenzio per alcuni secondi, sorpreso dalla reazione dei due ragazzi.

 

-Beh...a quanto pare vuole affidarvi una missione. Per maggiori dettagli, però, dovete andare nell'ufficio dell'Hokage... Vi saluto!-

 

Kakashi sparì dalla vista di Naruto e Fuka.

 

-Bene, così potrai distrarti un pò...andiamo!-

 

Dicendo ciò, Naruto tolse le braccia da Fuka e le prese dolcemente la mano. Fuka strinse la mano di Naruto nella sua e insieme si incamminarono in direzione del palazzo dell'Hokage, dove Tsunade li aspettava. Come aveva detto Naruto, per Fuka era un occasione per distrarsi dal pensiero assillante della fuga di Akane. Per questo, la ragazza non vedeva già l'ora di partire.

Naruto e Fuka arrivarono davanti alla porta socchiusa dell'ufficio di Tsunade. Evitando di bussare, i due ragazzi entrarono nella stanza. Tsunade era affacciata alla finestra, non accorgendosi della presenza di Naruto e Fuka.

 

-Mamma, siamo qua...-

 

Tsunade si voltò velocemente verso di loro, sorpresa.

 

-Oh...bene. Immagino che Kakashi vi abbia riferito il motivo per cui siete qui.-

 

L'Hokage si allontanò dalla finestra e si sedette di fronte alla sua scrivania.

 

-La missione che sto per affidarvi è molto importante. La sua riuscita determinerà la felicità mia, di Fuka e del Villaggio.-

 

Fuka spalancò gli occhi. Aveva capito benissimo lo scopo della missione ed era giunta alla conclusione che essa non l'avrebbe aiutata a distrarsi dai suoi pensieri, al contrario l'avrebbe costretta a tenerli nella sua mente ancora per molto tempo.

 

-E' una missione di livello A. La missione consiste nel ricondurre al Villaggio...Akane Koichi. Partiranno Naruto Uzumaki, Sai...e Fuka Koichi. Per quanto riguarda Sakura, lei rimarrà al Villaggio. Ho bisogno di lei e delle sue capacità mediche.-

 

Fuka abbassò lo sguardo verso il pavimento verde, stringendo i pugni. Naruto, notando ciò, mise una mano sulla spalla di Fuka.

 

-Ehi...!-

 

Anche Tsunade notò la reazione di Fuka.

 

-Fuka, so che è difficile per te, ma renditi conto che portando a termine la missione, riavremo di nuovo Akane a Konoha.-

 

-La vecchia Tsunade ha ragione. Ascolta...so di averti detto quelle cose prima, ma ripensandoci...forse sei ancora in tempo nel riportare Akane al Villaggio...inoltre avrò modo di misurarmi con Sasuke, per capire se ho raggiunto il suo livello!-

 

-Va bene...quando dobbiamo partire?- disse Fuka, improvvisamente determinata.

 

-Tra due ore. Dovete incontrarvi con Sai all'entrata del Villaggio. Mi rendo conto che è molto presto, ma sono certa che potete capire la gravità della situazione.- rispose Tsunade

 

Naruto e Fuka annuirono contemporaneamente e insieme uscirono dall'ufficio, chiudendo rumorosamente la porta. Tsunade li osservò, finché non apparve improvvisamente Kakashi alle sue spalle.

 

-Spero solo che vada tutto bene...- disse Tsunade a Kakashi, ancora rivolta verso la porta.

 

Kakashi si diresse davanti alla scrivania.

 

-Anche se la missione non dovesse riuscire, stia certa che sua figlia supererà presto la sconfitta, se Naruto è con lei.-

 

-Che vorresti dire...Kakashi?-

 

-Lo sa benissimo, non sono certo l'unico ad averlo notato. Inoltre, quando sono andato a riferirgli il suo messaggio, ho avuto la prova che le nostre teorie sono giuste.-

 

-Beh...devo dire che fino a qualche tempo fa non lo avrei creduto possibile. Ad essere sincera, però, sono felice che si tratti di Naruto. Dopotutto lui è un bravo ragazzo...e, conoscendolo, se tiene veramente a mia figlia non permetterà che le accada niente.-

 

-Bene, allora non c'è pericolo. Per difenderla potrebbe arrivare perfino a superare quattro code...-

 

Tsunade intravide sotto la maschera di Kakashi un sorriso sarcastico. L'Hokage, però, non trovò di suo gradimento la battuta del Jonin.

 

-Sto scherzando! Sa bene che Naruto ha deciso di rinunciare al potere della Volpe, e di certo non lo richiamerà rischiando di fare del male a Fuka.-

 

Detto questo, Kakashi si avviò verso la porta e la aprì. Prima di uscire si rivolse nuovamente a Tsunade.

 

-Ah, a proposito! Riguardo a Fuka, anche se non ci fosse Naruto a difenderla, se la caverebbe bene. Mi dispiace per lei, ma credo che le sue figlie abbiano superato persino l'Hokage stesso... La saluto!-

 

Il Jonin uscì dalla stanza e chiuse adagio la porta. Tsunade rimase perplessa dalle parole di Kakashi. D'altronde, però, doveva ammettere che entrambe le sue figlie avevano dimostrato di aver superato lei, uno dei ninja leggendari, a livello di potenza. Questo fatto era causa, per lei, di gioia, ma non era esente dal causare in lei una profonda preoccupazione. Se Sasuke avesse avuto intenzione di distruggere il Villaggio, era sicura che sua figlia lo avrebbe appoggiato pur di non separarsi nuovamente da lui, o peggio, avrebbe partecipato alla distruzione, ed avendo Akane superato Tsunade, quest'ultima avrebbe avuto serie difficoltà nel tentare di fermarla. Fortunatamente, l'Hokage poteva contare sull'aiuto di Fuka, ma anche di Naruto, Sakura e di tutti i ninja appartenenti alla nuova generazione.

Tsunade rimase a lungo a riflettere su ciò, seduta sulla propria sedia, fissando il vuoto. Improvvisamente, il pensiero dell'Hokage si fermò su una spada. Una spada appartenente all'ormai defunto Dan, l'uomo di cui la ninja medico era innamorata e il padre di Akane e Fuka. Ricordò che Dan possedeva due spade di grande valore, ma soprattutto di grande potenza: una Katana e una Wakizashi. L'uomo, prima di perdere la vita, espresse il desiderio di assegnare le due spade rispettivamente ad Akane e a Fuka, una volta cresciute. In particolare, desiderava che Fuka avesse la Wakizashi per usarla solo nelle battaglie più pericolose, poiché aveva una potenza particolare che riusciva a sprigionare nei momenti di reale pericolo per il proprietario. La Katana di Akane, invece, era meno potente, ma poteva essere utilizzata tutte le volte che il proprietario lo desiderava. Tsunade, inoltre, aveva già consegnato la spada ad Akane pochi giorni prima del ritorno di Naruto a Konoha. L'Hokage decise che era arrivato il momento di consegnare anche a Fuka la spada che le spettava di diritto.

Senza rendersene conto, Tsunade si accorse che le due ore mancanti alla partenza di Naruto, Fuka e Sai per la missione erano quasi terminate. Di scatto, si alzò e corse velocemente verso la porta, aprendola violentemente senza richiuderla. Entrò velocemente nella stanza accanto alla sua. Nell'angolo più buio era appoggiata la Wakizashi. Tsunade l'afferrò e corse il più velocemente possibile allo scopo di raggiungere in tempo l'uscita del Villaggio, consapevole che il tempo era scaduto.

Fuka, dopo essersi preparata comodamente, si avviò al punto d'incontro prestabilito, arrivando perfettamente in orario. Quando arrivò, Sai era già sul posto, ma di Naruto non si vedeva neanche l'ombra. Dopo alcuni secondi, però, Fuka udì la voce affannata del ragazzo provenire da lontano e diventare sempre più chiara.

 

-Aspettate! C-ci sono...aspettatemi!!-

 

Naruto si fermò alla sinistra di Fuka, si piegò verso terra e riprese fiato. Fuka, intanto, sentì un'altra voce in lontananza pronunciare il suo nome e riconobbe sua madre, la quale si fermò di fronte a lei, con la spada in mano. Naruto si rimise nella posizione normale, per poter capire il motivo per cui l'Hokage era arrivata talmente in fretta da loro. Tsunade porse la spada a Fuka, tenendola su entrambe le mani.

 

-Tieni, Fuka. Questa spada...apparteneva a tuo padre e...prima di morire voleva che in futuro fosse stata tua. Forse ti sarà d'aiuto, nel caso...dovessi batterti con Akane.-

 

Fuka rimase in silenzio per un attimo, fissando la spada, poi estrasse una corda dal suo marsupio laterale, prese in mano la Wakizashi e, con la corda, legò la spada alla cintura.

 

-Voglio avvertirti, però, che la Wakizashi di tuo padre può essere usata solo in casi di grave pericolo, ma con una potenza molto elevata.- spiegò Tsunade

 

-Se è così allora...spero di non averne bisogno. Comunque...ti ringrazio, mamma-

 

Dicendo questo, Fuka, insieme a Naruto e Sai, si voltò dalla parte opposta e camminò alcuni passi avanti, dopodiché i tre ninja non si fecero più vedere. Tsunade fissò il punto in cui i tre shinobi si trovavano fino a pochi secondi prima, augurando a Fuka buona fortuna. L'Hokage si voltò e si diresse verso il palazzo.

Naruto, Fuka e Sai erano appena partiti per la missione. Durante il viaggio, Fuka aveva un pensiero fisso nella sua mente. Se avesse compiuto la missione, Akane sarebbe tornata a casa e Fuka avrebbe smesso di soffrire per la sua mancanza. I tre ninja continuavano imperterriti il percorso per raggiungere Akane e, quindi, anche Sasuke. Fuka era ancora assorta nei suoi pensieri, che vennero interrotti improvvisamente dalla voce di Naruto, che si rivolse alla ragazza con un'espressione tale, che lasciava intendere delusione da parte del ninja.

 

-Accidenti..ci siamo dimenticati di una cosa fondamentale. Non abbiamo chiesto alla vecchia Tsunade dove si trova il nascondiglio di Sasuke e Akane! Non poss...-

 

-Mia madre non può sapere dove si trova il nascondiglio...nessuno lo sa.- disse Fuka seriamente

 

-Ma allora come possiamo raggiungerli senza sapere un'informazione così importante?!- chiese Sai, rivolgendosi ai due dopo tanto tempo di silenzio

 

Naruto fissò Fuka, che socchiuse gli occhi e guardò verso il basso.

 

-La verità è..che non è fondamentale sapere dove si trovano. Io e Akane, essendo gemelle, abbiamo acquisito dalla nascita una particolare capacità, che permette a una di percepire dove si trova l'altra indipendentemente dal luogo, ma c'è un limite ovviamente. La distanza tra di noi non può essere maggiore di 25 Km, altrimenti perdiamo questa capacità finché non ci riavviciniamo entro questa distanza.-

 

-Questo significa...che, se riesci a percepire dove si trova Akane, sei anche consapevole di essere distante da lei di 25 Km al massimo, giusto?-

 

-Esatto...- rispose Fuka annuendo

 

-Beh...allora?! Sai dove si trovano Sasuke e Akane ora?- chiese Naruto, impaziente

 

-Purtroppo no. Non ho idea di dove si trovino. La distanza tra me e Akane è ancora troppa...-

 

Naruto, Fuka e Sai proseguirono per quattro giorni, approfittando del buio per riposarsi.

 

Erano ormai passati 5 giorni dalla fuga di Akane da Konoha. Dopo la notte passata distesi sulla terra umida, Sasuke e Akane erano giunti al nascondiglio dove si erano già recati anche gli altri tre membri del team di Sasuke. Akane si poteva ritenere abbastanza soddisfatta della sua nuova squadra, ad eccezione di Karin, la quale tormentava la kunoichi per impedirle di passare del tempo con Sasuke, da cui era esageratamente ossessionata. Da quando c'era Akane, poi, questa ossessione si sviluppò notevolmente, a causa del fatto che Sasuke preferiva passare del tempo con lei piuttosto che con Karin. Bastò pochissimo tempo per tramutare l'ossessione per Sasuke in odio per Akane.

Il quinto giorno, Akane si svegliò in anticipo rispetto agli altri, che ancora dormivano tranquilli. Non appena aprì gli occhi, la kunoichi, d'istinto, allungò il braccio destro al lato, in cerca di una sveglia che da 5 giorni non suonava più, per il semplice motivo che non c'era. Ancora una volta, Akane cedette alle sue abitudini. Era ancora difficile per lei rendersi conto che non si trovava più al Villaggio. Si strizzò gli occhi, alzò le coperte che la avvolgevano e si mise seduta sul bordo del suo letto, intravedendo un raggio entrare dalla piccola finestra quadrata di fronte a lei. Si alzò dal letto e si recò alla riva del fiume di fronte al nascondiglio. Prese sulle due mani una piccola quantità di acqua che utilizzò per rinfrescarsi il viso. Improvvisamente, sentì nascere nel suo corpo un'improvvisa sensazione profonda arrivare dallo stomaco al cervello. In quel momento, sentì la voce di Sasuke avvicinarsi verso di lei.

 

-Akane! Come mai sei qui a quest'ora del mattino? Ero convinto che dormissi di più...!-

 

-Sasuke, ho appena avuto quella sensazione di cui ti avevo parlato...si stanno avvicinando-

 

-Vuoi dire...che ora anche loro sanno dove si trova il nostro nascondiglio? A quanto pare non ho preso i giusti provvedimenti.-

 

-Ti ho già detto che in qualunque posto io mi trovi, se Fuka si trova distante da me di 25 Km al massimo, può percepire il luogo in cui sono...e anche io possiedo questa capacità.-

 

-Bene. Allora, dove sono?-

 

Akane chiuse gli occhi per qualche secondo, dopodiché li riaprì velocemente.

 

-In questo momento si trovano in una foresta sconosciuta, a 24 Km da qui. Entro questo pomeriggio saranno già qui-

 

-Allora non ci rimane che batterci con loro. D'altronde, sono impaziente di scoprire se Naruto è diventato più forte...o se è rimasto il solito perdente-

 

-Bene, perché ho intenzione di battermi con Fuka...devo capire chi di noi due è più forte!-

 

-Riguardo a tua sorella...gli altri pensano che per essere accettata nel team, devi...beh, devi avere il coraggio di privare la tua stessa sorella...della sua vita...-

 

Akane non poté credere alle parole che aveva appena udito uscire dalle labbra di Sasuke. Non poté fare a meno di spalancare gli occhi. Dopo pochi istanti la sua espressione tornò normale.

 

-E tu...tu sei d'accordo con loro, non è vero?- chiese Akane con una lieve traccia di delusione, rivolta a Sasuke

 

Sasuke non rispose, ma si limitò a fissare Akane negli occhi.

 

-Se devo fare questo per entrare a far parte proprio del tuo team, allora sono costretta...ad accettare...-

 

Dopo aver pronunciato quelle dolorose parole, Akane rimase immobile. Non riusciva a credere di aver accettato una proposta tale, eppure lo aveva appena fatto. Evidentemente Sasuke era più importante della sua famiglia. Sasuke ruppe improvvisamente il silenzio.

 

-Bene. So che è difficile, ma a questo punto perché rimandare ciò che può essere fatto subito.-

 

Sasuke rientrò nel nascondiglio, lasciando Akane vicino alla riva del fiume, immobile. La kunoichi non avrebbe mai pensato di ricevere un compito talmente indegno per lei. Il solo pensiero di dover uccidere Fuka la terrorizzava, tanto che sentì il suo corpo muoversi da solo. Akane non riusciva a smettere di tremare. Dopo alcuni minuti riuscì a calmarsi. Si avviò verso il nascondiglio ed entrò, dirigendosi verso la sua stanza. La raggiunse, entrò e si sdraiò sul letto, riflettendo su ciò che accadde poco prima.

 

-Ci stiamo avvicinando!- disse Fuka.

 

La kunoichi aveva appena avvertito una strana sensazione diffondersi nel suo corpo. Era la prova che Sasuke e Akane non erano troppo distanti.

 

-Ne sei sicura? Dove si trovano?!- chiese impaziente Naruto

 

Fuka chiuse gli occhi per qualche secondo, dopodiché li riaprì velocemente.

 

-Si trovano nel nascondiglio nord...a 24 Km di distanza da noi!-

 

-Beh...allora sarà meglio sbrigarci. Se non sbaglio, prima hai detto che entrambe possedete la capacità di capire dove si trova l'altra, quindi anche Akane è al corrente del luogo in cui ci troviamo e dei nostri movimenti.- affermò Sai.

 

-Non è esatto. Mia madre, ieri, mi ha dato delle pillole dispersive.-

 

Fuka infilò la mano destra nel suo borsello e prese due grandi pillole dalla forma allungata.

 

-Ingerendo una di queste, Akane non sarà in grado di capire dove sono per alcune ore.-

 

-Bene, allora prendine subito una, dopodiché cerchiamo di raddoppiare la nostra velocità di movimento.- disse Naruto

 

Fuka posò una delle due pillole dentro al suo borsello e mise l'altra in bocca, ingoiandola immediatamente.

 

-Andiamo!- esclamo Naruto

 

Akane era rimasta distesa per qualche minuto sul suo letto, riflettendo sulle parole di Sasuke e su ciò che avrebbe dovuto fare nel pomeriggio. Si alzò, si avvicinò alla finestra e tentò nuovamente di percepire il luogo in cui si trovava Fuka in quel momento. Era già la terza volta che tentava di avere informazioni. Akane non poteva fare a meno di ammettere che ciò la sollevava. Se non riusciva a capire la distanza tra lei e Fuka, l'unica spiegazione plausibile era che sua sorella si era allontanata da lei. Ciò nonostante, si sentiva in dovere di informare Sasuke di tutto ciò. Uscì dalla stanza e raggiunse quella di Sasuke, accanto alla sua. Bussò alla porta, dopodiché udì un freddo "avanti" provenire dal lato opposto di essa. La kunoichi aprì adagio la porta, entrò e la richiuse con altrettanta cautela.

 

-Oh! Scusami, ero convinto che fosse Karin.-

 

-Sasuke...non riesco più a percepire...la distanza tra me e Fuka.-

 

Sasuke rimase in silenzio, poi, rivolgendosi ad Akane, batté la mano sul morbido materasso del suo letto, indicandole di sedersi accanto a lui. Akane, quindi, si sedette sul letto del ragazzo.

 

-Se devo essere sincero...sono felice che tu non senta più tua sorella, almeno, non vedendola, non sei costretta ad ucciderla e non saresti condannata alla sofferenza. Non ho alcuna intenzione di vederti soffrire.-

 

-Anche se io e Fuka ci battessimo, non è detto che io abbia la meglio. Tu non la conosci, non hai idea di quanto riesca ad essere forte... L'unica volta in cui mi sono confrontata con lei è stata tre anni fa, ed eravamo allo stesso livello, ma ora le cose sono cambiate e non ho idea di chi sia più forte tra noi due.-

 

-Beh...in ogni caso staremo a vedere, ma sappi che credo in te.-

 

Akane rivolse lo sguardo verso il basso, sorridendo. Poi si rialzò in piedi, uscì dalla stanza e tornò nella sua camera.

 

Nel primo pomeriggio, Naruto, Fuka e Sai erano ancora in viaggio verso il nascondiglio nord. Fuka era sempre più impaziente. Desiderava profondamente rivedere Akane, anche se questo significava scontrarsi con lei. Naruto continuava ad osservare la kunoichi, e vedeva in lei la stessa determinazione da cui lui stesso fu sopraffatto a causa del suo desiderio di riportare Sasuke indietro. La sola differenza tra le due situazioni era che lui voleva riportare a casa il compagno anche contro la volontà di quest'ultimo. Fuka, al contrario, avrebbe rispettato la decisione della sorella e accettato la situazione, anche se questo voleva dire fallire la missione assegnata e quindi dire addio ad Akane.

 

-Ancora 3 Km!- disse Fuka improvvisamente

 

-Ci siamo quasi!- disse Naruto in risposta

 

-Già...sarà meglio sbrigarsi. Chissà che reazione avrà Akane rivedendoci, dato che non si aspetta niente del genere...- disse Sai

 

Fuka strinse i pugni, notevolmente più impaziente di prima.

 

-Non lo so...ma dobbiamo sbrigarci, l'effetto della pillola dispersiva non durerà ancora a lungo..!-

 

Naruto, Fuka e Sai aumentarono la velocità. A causa della fretta, Fuka aveva lasciato più volte i compagni indietro e Naruto la raggiungeva subito, seguito da Sai. Durante gli ultimi istanti di viaggio, Fuka stava ripensando al momento in cui si confrontò con sua sorella, tre anni prima, per determinare chi tra le due kunoichi era più forte, risultando che le due sorelle erano allo stesso livello. Da allora non aveva più combattuto contro Akane, perciò non aveva idea di chi era cresciuta maggiormente a livello di potenza. Ciò, però, non rappresentava un problema, poiché di lì a poco lo avrebbe scoperto.

 

Akane era distesa sul suo letto, fissando il soffitto. Improvvisamente sentì due colpi provenire dalla porta.

 

-Akane!-

 

Akane si alzò velocemente e si diresse verso la porta, per poi aprirla. Sasuke si trovava di fronte a lei.

 

-Akane, dobbiamo partire. Questo nascondiglio non va più bene per noi. Dobbiamo cercarne uno nuovo.-

 

Il ragazzo tornò nel piano inferiore del nascondiglio. Akane richiuse la porta, prese il suo marsupio e al suo interno mise alcuni shuriken, dopodiché legò il marsupio intorno alla vita. In seguito afferrò la spada appoggiata a un angolo della stanza e, con una corda, la legò sulla sottile cintura blu che prima era coperta dal bianco coprifronte. La ragazza, vedendo quest'ultimo poggiato sul comodino alla destra del letto, lo prese e lo mise dentro al marsupio. Si avviò verso la porta, la aprì e uscì dalla stanza senza richiuderla. Scese velocemente i gradini e lasciò il nascondiglio, ritrovando Sasuke e gli altri accanto all'entrata di esso. All'arrivo della kunoichi, tutto il team partì. Percorsero un numero indefinito di stradine che passavano per i boschi. Non erano partiti da molto, ma ad Akane sembrava fossero passati giorni. Sasuke camminava davanti a lei. Improvvisamente il ragazzo si fermò, costringendo il team a nascondersi dietro a dei cespugli.

 

-Fate silenzio...ci stanno seguendo.-

 

Sasuke sfilò lentamente la spada dal suo fodero, attendendo il momento giusto per attaccare il nemico. Il ragazzo di scatto uscì allo scoperto e attaccò un ninja che in quel momento si trovava sotto di lui, trafiggendolo mortalmente. Akane, quindi, raggiunse il ragazzo, che sfilò la spada dal petto del ninja e la ripose nella custodia. La kunoichi fissò il cadavere, inorridita da ciò che avrebbe caratterizzato il suo futuro.

 

-Sasuke...spero che far parte del tuo team...non voglia dire uccidere chiunque incontriamo nella nostra strada...-

 

-Se qualcuno ti intralcia la strada, puoi solo ucciderlo. Tra i ninja traditori solitamente funziona così.-

 

Akane si voltò di scatto verso Sasuke e lo fissò ancor più inorridita. Era felice di non dover uccidere sua sorella, ma non aveva previsto di dover uccidere anche altre persone.

 

-Comunque non siamo ancora soli...- aggiunse Sasuke

 

-Ci pensiamo noi, Sasuke! Tu vai pure a cercare un nuovo nascondiglio!- intimò Karin

 

-Bene...andiamo Akane.- disse il ragazzo

 

Karin aveva proposto solo a Sasuke di continuare la ricerca del nascondiglio, in modo da tenere Akane lontana da lui, ma evidentemente aveva sperato male. Una lieve traccia di delusione comparve sul volto di Karin. Sasuke afferrò la mano di Akane ed entrambi si allontanarono velocemente. Dopo pochi istanti, i due ninja si fermarono in una zona completamente deserta, che portò nella mente di Akane ricordi appartenenti al periodo in cui erano partiti alla ricerca di Sasuke e in cui Naruto sfoderò la quarta coda.

 

-Bene, qui nelle vicinanze dovremmo trovare un nascondiglio che fa al caso nostro! Forse è meglio dividerci per facilitare la ricerca.-

 

Akane annuì, dopodiché si allontanò dal ragazzo. Cominciò a controllare se esistessero delle aperture segrete, ma non ve ne era alcuna traccia. La kunoichi continuò a cercare più che poté. Improvvisamente sentì una voce a lei molto familiare pronunciare il suo nome, trasmettendo un gran senso di rabbia.

 

-Akane!!-

 

Akane rimase impietrita. Non riuscì a trovare il coraggio di voltarsi dalla parte opposta. Non avrebbe mai pensato che esistesse la possibilità di rivederla in una tale circostanza, soprattutto perché era assolutamente convinta che si trovasse molto lontana da lei, dato il fatto che non riusciva più a percepire la distanza tra loro. Eppure sua sorella Fuka, in quel momento, si trovava proprio nello stesso luogo in cui erano lei e Sasuke. Dopo alcuni istanti, Akane trovò il coraggio di voltarsi e notò che Fuka non era sola. Con lei, erano partiti anche Naruto e Sai.

 

-F-Fuka...come...come hai fatto?!-

 

-Non ha alcuna importanza! Se sono qui è perché ho intenzione di riportarti a Konoha!-

 

Akane rivolse lo sguardo verso la sua destra.

 

-Allora mi dispiace...ma avresti fatto meglio a rimanere lì. Non ho alcuna intenzione di tornare!-

 

Improvvisamente si alzò uno strano vento alla destra di Akane. Sasuke apparve al fianco della ragazza.

 

-Bene...Naruto, da quanto tempo. Vedo che hai portato anche quel Sai...e quella ragazza...è tua sorella o sbaglio?-

 

Akane annuì, chiudendo gli occhi, per poi riaprirli.

 

-Allora sai già qual è il tuo compito.-

 

Akane sparì tempestivamente. Fuka individuò la sagoma di sua sorella a distanza di pochi metri da lei e la raggiunse immediatamente.

 

-Che cosa significa? Qual è il compito di Akane?!-

 

-Calmati! E' una questione tra Akane e Fuka. Non ti impicciare come fai di solito!-

 

-Che cosa?! Giuro che se solo Akane osa ferirla io....-

 

Sasuke rimase in silenzio un istante.

 

-Allora Akane non mentiva. Sei davvero innamorato di Fuka Koichi, e...a quanto mi ha raccontato, per lei è lo stesso.-

 

Naruto fissò Sasuke con rabbia. Non aveva mai provato tanto odio nei suoi confronti.

 

-Desideri talmente tanto assomigliarmi, che ti sei perfino innamorato della sorella di Akane. Sei proprio senza speranze!-

 

-Non ti permetterò di dire neanche una parola in più!-

 

Naruto attaccò Sasuke con tutto l'odio che provava. Quest'ultimo afferrò la sua spada, bloccando il kunai che aveva usato Naruto per attaccarlo. Naruto si spinse indietro e fissò Sasuke con un lieve cenno di sarcasmo.

 

-Ha! E il resto del tuo team? Ti ha già abbandonato?-

 

-Ti sbagli. Hanno deciso di lottare contro degli scocciatori per permettermi di continuare senza avere degli stupidi tra i piedi.-

 

-Bene...ci penso io!- disse Sai, sparendo velocemente dalla vista di Naruto e Sasuke.

 

Naruto continuava a fissare Sasuke.

 

-A quanto pare...le nostre ragazze non hanno intenzione di iniziare il combattimento...- disse Sasuke

 

Naruto si voltò e, vedendo le due kunoichi, non poté fare a meno di dare ragione a Sasuke. Fuka e Akane non avevano ancora iniziato a combattere. Si trovavano l'una di fronte all'altra, immobili. Fuka guardava sua sorella con rabbia, anche se provava un senso di sollievo nel vedere che stava bene. Akane era ancora sorpresa del fatto che sua sorella fosse riuscita ad impedirle di sapere il luogo in cui si trovava.

 

-Sai, mi hai sorpreso. Non avrei mai pensato che avresti trovato il modo di bloccare la nostra capacità...o meglio, di impedire a me di utilizzarla.-

 

-Non è affatto merito mio. La soluzione esisteva già, e questo grazie a nostra madre. Se tu fossi rimasta a Konoha, lo avresti saputo!-

 

-Non sono andata via senza motivo...e, come ti ho detto quel giorno, non ti riguarda.-

 

-Mi riguarda invece! Sei mia sorella...e sei figlia dell'Hokage! Hai idea di cosa significa la tua fuga per Konoha?!-

 

-Non mi interessa...-

 

-Sei diventata come lui... Ormai non c'è niente che possa farti cambiare idea...giusto?-

 

...

 

-Non è del tutto esatto...-

 

-Ma...che cosa vorresti dire con questo, Akane?-

 

-C'è qualcosa che mi indurrebbe a tornare al Villaggio, o per meglio dire...una persona...-

 

Fuka fissò Akane rassegnata. Aveva capito a quale persona si riferiva sua sorella. Fin da quando quest'ultima era fuggita, Fuka era sicura che il motivo che l'aveva spinta a farlo era lui. Ora aveva finalmente la conferma di ciò che pensava.

 

-La stessa persona che ti ha spinto a tradire il Villaggio...non capisco come riesca a farlo.-

 

-Che cosa?-

 

-Sasuke...anche senza volerlo, riesce a rovinare la vita degli altri.-

 

Akane, udendo quelle parole, non riuscì a parlare, non riuscendo a capire cosa glie lo impedisse. La kunoichi si limitò quindi ad ascoltare Fuka, la quale rivolse lo sguardo verso il basso, versando una lacrima.

 

-Naruto...lo considerava come un fratello, si è allenato con uno dei ninja leggendari per tre anni, lo ha cercato a lungo. Non è mai riuscito a riportarlo indietro, e per questo ha sofferto molto. Anche tu hai sofferto profondamente a causa sua. Ora hai deciso di seguirlo e di tradire Konoha. Anche se indirettamente, Sasuke Uchiha ha rovinato anche la mia vita!!-

 

Gridando queste parole, Fuka guardò nuovamente Akane, spalancando gli occhi, come se volesse addossare a lei tutta la colpa, anche se in parte era così. Se Akane non fosse mai stata legata a Sasuke, forse non avrebbe mai tradito Konoha e Fuka non avrebbe perso sua sorella per la seconda volta.

 

-E' vero...lui mi ha delusa molto tradendo il Villaggio, ma aveva un motivo per farlo ed io l'ho capito troppo tardi. Ho avuto il coraggio di perdonarlo e di seguirlo per rimanere al suo fianco. Come ti ho già detto prima, ritornerò al Villaggio solo quando lui vorrà farlo e in nessun'altra circostanza.-

 

Fuka non riusciva a credere alle parole di Akane. La speranza di riportare sua sorella a Konoha era ormai svanita e con essa la possibilità di portare a termine la missione con successo.

 

-Bene...allora è inutile tentare di riportarti a casa. Se questa è la tua decisione, sono costretta ad accettarla...-

 

Naruto e Sasuke stavano osservando la scena da lontano, tentando di capire ciò che stava accedendo, ma le due kunoichi erano troppo distanti per riuscire a comprendere la situazione. Sasuke si stava chiedendo il motivo per cui Akane non si era ancora decisa ad attaccare la sorella. Naruto, invece, sperava che le due sorelle non iniziassero alcun combattimento. Sapeva che lo scontro tra Akane e Fuka avrebbe causato in quest'ultima molta più sofferenza di quanta non ne stava già provando.

 

-Sasuke, ho diritto a una risposta! In cosa consiste il compito di Akane?!- disse Naruto furioso

 

-Non credo tu voglia saperlo.-

 

-Dì un pò...mi stai prendendo in giro?! Se ti faccio una domanda voglio avere una risposta!-

 

 

Naruto spalancò gli occhi il più possibile. Non poteva credere a ciò che il suo ex compagno aveva appena detto. Successivamente, però, si fece forza, riponendo tutta la sua fiducia in Fuka.

 

-Puoi scordartelo!! Se credi che Fuka si lascerà uccidere proprio da Akane, ti sbagli! E' forte e, inoltre, conosce molto bene sua sorella. Lo stesso vale per Akane. Lei non è come te. E' molto legata a Fuka e sono sicuro che non le farà mai del male!-

 

-Non ho dubbi sul fatto che Fuka sia forte, ma anche Akane lo è..e ti assicuro che non le manca il coraggio di uccidere sua sorella!-

 

Naruto strinse forte i denti, tremando dalla rabbia.

 

-Akane avrà anche il coraggio di uccidere sua sorella, ma ti posso assicurare che Fuka non glie lo lascerà fare...e sono pronto a giurare su ciò che ho detto!-

 

-Allora staremo a vedere chi dei due ha ragione, ma non  ti illudere! Akane ha il pieno controllo della situazione...-

 

Sasuke strinse nella mano la sua spada e con essa attaccò improvvisamente Naruto, il quale si difese utilizzando un'altro kunai. I due ragazzi rimasero uno di fronte all'altro. Naruto fissava Sasuke con rabbia. Quest'ultimo, al contrario, aveva uno sguardo del tutto indifferente.

 

-Visto che il destino della tua ragazza è segnato...credo ti piacerebbe raggiungerla il più presto possibile, quindi ti darò una mano a farlo!-

 

Naruto si allontanò immediatamente da Sasuke, lo guardò furioso e, in seguito, posizionò le mani allo scopo di eseguire una tecnica.

 

-Kage Bunshin no Jutsu!!-

 

Accanto a Naruto apparve un clone esattamente uguale a lui. Naruto allungò la mano destra verso di esso. Il clone agitò velocemente le mani sopra a quella di Naruto, facendo fuoriuscire del chakra a forma sferica, poi scomparve. Naruto corse verso Sasuke al fine di scaraventargli addosso la sfera di chakra.

 

-Oodama Rasengan!-

 

Sasuke evitò facilmente l'attacco di Naruto, spostandosi velocemente dietro di lui. Poi impugnò la spada e colpì Naruto mortalmente, infilzandogli il petto. Naruto cadde a terra senza riuscire più a muoversi. Sasuke guardò il corpo senza vita di Naruto, soddisfatto per avere raggiunto il suo scopo.

 

-Che perdente...-

 

Akane e Fuka erano ancora l'una di fronte all'altra. Quest'ultima aveva ormai perso ogni speranza riposta nel ritorno di sua sorella a Konoha. La kunoichi fece per andarsene, voltandosi a destra e facendo un piccolo passo, ma fu interrotta dalla voce di Akane.

 

-Aspetta!-

 

Fuka si voltò sorpresa verso Akane, la quale divenne il più seria possibile.

 

-Anche io ho una missione...e devo portarla a termine a qualunque costo!-

 

-E con questo? Compi pure la tua missione. Io ormai ho fallito la mia, quindi è inutile che rimanga qui.-

 

Fuka si voltò nuovamente verso destra, facendo un'altro passo, ma anche questa volta venne interrotta da Akane.

 

-Mi dispiace, ma non ti lascerò tornare a Konoha, perché l'oggetto della mia missione...sei proprio tu!-

 

Anche questa volta, Fuka si voltò verso Akane, terrorizzata dalle parole pronunciate da quest'ultima.

 

-Che...che cosa vorresti dire? Non vorrai...-

 

Fuka aveva capito il motivo per cui proprio lei era l'oggetto della missione di Akane, ma non riusciva a credere che lei avesse accettato di compierla. La kunoichi versò una lacrima, ferita dalle parole pronunciate da sua sorella e delusa dalla scelta di quest'ultima ancor più di prima. In quel momento, a Fuka tornarono in mente i momenti passati in compagnia di sua sorella, dal loro ritrovo fino a pochi giorni prima, quando Akane faceva ancora parte del Villaggio e l'idea di tradirlo non la sfiorava affatto. Al termine dei suo ricordi, Fuka tentò di farsi forza, strinse i pugni e fissò Akane con rabbia.

 

-Vuoi uccidermi, eh? Non avrei mai pensato che saresti arrivata fino a questo punto...per far parte del team di Sasuke.-

 

-Neanche io, a dire la verità...ma ora voglio farne parte. Per questo motivo sono costretta a ucciderti...anche se devo ammettere che non mi rende fiera.-

 

-Quindi, oltre al Villaggio, vuoi tradire anche i tuo principi per stare con lui?!-

 

-Se è necessario, sì!-

 

Dicendo ciò, Akane, che prima stava fissando l'unico ciuffo d'erba presente, alzò di scatto il viso e guardò Fuka con rabbia, stufa delle sue accuse.

 

-Va bene...se la pensi così, allora sarò costretta a battermi con te...e, anche a costo di soffrire e di fallire la missione, ora posso solo ucciderti!- disse Fuka

 

Fuka versò un'altra lacrima, ma in seguito si fece forza, stringendo i pugni. Akane, udendo le parole di sua sorella, rimase impietrita. Non avrebbe mai creduto di sentir pronunciare una frase del genere proprio da Fuka. Era sicura che sua sorella non avrebbe mai neanche pensato di causare la sua morte, eppure aveva appena affermato il contrario, nonostante poco prima fosse dell'idea di tornare a Konoha e accettare la sconfitta.

 

-Sei davvero convinta di ciò che dici? Sai bene che potresti pentirtene!-

 

-Lo stesso vale per te! Mi conosci...sai che non ritorno sulle mie decisioni!-

 

-Allora rispetterò la tua decisione. Ma non ti illudere di tornare a Konoha!-

 

Akane si gettò velocemente verso Fuka, tirando indietro il braccio destro, di cui strinse il pugno. Fuka posizionò le mani allo scopo di eseguire una tecnica. Prima che Akane potesse trovarsi di fronte a lei, davanti a Fuka comparve un tornado di media grandezza, il quale provocò un forte vento nel punto in cui le due sorelle avevano deciso di scontrarsi.

 

-Tecnica del Tornado Travolgente!!-

 

Akane si bloccò di scatto, a pochi metri dal tornado.

 

-Che cosa??-

 

Il tornado divenne sempre più violento e, improvvisamente, si scaraventò verso Akane, la quale fece un enorme balzo indietro e si nascose nei pressi di alcune rocce. Il tornado raggiunse improvvisamente le rocce, frantumandole, ma in seguito si dileguò, fallendo nello scopo di colpire Akane. Quest'ultima si voltò verso Fuka, la quale fissava con rabbia sua sorella, tenendo le mani nella stessa posizione di poco prima. Akane, invece, guardava la sorella con stupore. Era a conoscenza di tutte le tecniche usate da Fuka, ma quella che quest'ultima aveva appena utilizzato non rientrava tra queste. Akane assunse nuovamente un'espressione seria. Sul suo volto si stampò un sorriso minaccioso, un sorriso che riportò nella mente di Fuka l'espressione di Sasuke di tre anni prima, quando il ninja lanciò uno shuriken proprio contro Akane, e Fuka, pur non riconoscendola immediatamente, la difese rimanendo ferita al suo posto.

 

-E così...hai imparato una nuova tecnica, sorellina!-

 

Fuka riportò le braccia distese lungo i fianchi, stringendo i denti. In seguito, riprodusse sul suo volto un sorriso molto simile a quello di Akane e fissò sua sorella negli occhi.

 

-A quanto pare, però, non è abbastanza per eliminarti definitivamente...ma, mi dispiace dirtelo Akane, io ti conosco bene...e so esattamente i tuoi punti deboli.- disse Fuka

 

-Ha...è la stessa cosa che penso di te, Fuka! Ora basta perdere tempo in chiacchiere! Abbiamo uno scopo da raggiungere...quindi diamo inizio allo scontro...perché sarà l'ultimo tra le figlie dell'Hokage!!-

 

Le parole di Akane risuonarono in Fuka come una condanna a morte. Nel caso in cui sua sorella si fosse aggiudicata la vittoria dello scontro, la vita di Fuka sarebbe cessata. Nel caso contrario, il resto della vita di quest'ultima sarebbe stata sommersa dall'enorme pentimento di aver causato la morte di sua sorella. In ogni caso, il suo destino era segnato e non poteva in alcun modo impedirlo.

 

Sasuke sfilò la spada dal petto del corpo di Naruto e la ripose nel suo fodero. Nella sua mente tornarono ricordi dei vecchi tempi, a Konoha. Gli tornò in mente la prima missione con il team 7, in particolare il momento in cui si sacrificò per difendere la vita dell'amico, una vita che ora lui stesso aveva distrutto.

 

-Finalmente...ho tagliato il nostro legame...Naruto.-

 

...

 

-Ti sbagli...di grosso...-

 

Il corpo senza vita di Naruto riprese, con grande sorpresa di Sasuke, a muoversi, tentando di rialzarsi con gran fatica. Improvvisamente, una nuvola di fumo bianco avvolse Naruto, accompagnata da uno strano rumore. Dopo alcuni istanti, la nuvola svanì, lasciando intravedere un piccolo mucchietto di sabbia esattamente nello stesso punto in cui poco prima si trovava Naruto.

 

-Accidenti...è riuscito a ingannarmi! Non credevo ne fosse capace.-

 

-Tu mi sottovaluti troppo!!-

 

Naruto attaccò improvvisamente Sasuke dall'alto, riuscendo a sferrargli un pugno sul viso, che scaraventò Sasuke qualche metro più lontano. Naruto lo raggiunse immediatamente, tentando di sferrargli un'altro pugno, che Sasuke bloccò immediatamente.

 

-Sai? Osservando la tua cara Fuka, ho notato...che non ha affatto fegato. Se ne avesse, avrebbe già attaccato Akane da un bel pezzo...e, invece, non si è neanche mossa!-

 

Naruto provò ancor più odio di prima nei confronti di Sasuke. Intorno al suo corpo cominciò a formarsi un particolare chakra di colore rosso. Al posto delle unghie, spuntarono degli enormi artigli. I suoi occhi, solitamente di un color celeste puro, cambiarono aspetto. Le pupille si allungarono verticalmente e, attorno ad esse, si sviluppò un rosso acceso. Naruto, in quel momento, non si trovava più di fronte al vecchio compagno, bensì alla causa delle sue infinite sofferenze. Egli si trovava in un luogo altamente umido. Davanti a lui, si notava un enorme cancello, sul cui centro si trovava un sigillo. Oltre al cancello, Naruto riusciva a intravedere due enormi occhi dalla pupilla rossa. Quegli occhi appartenevano proprio a quella causa di sofferenza del ninja.

 

-Naruto...sei costretto a disporre di un pò del mio chakra.- disse Kyubi

 

-Sparisci immediatamente! Non ho alcun bisogno di te!-

 

-Stai delirando...sai bene di non essere abbastanza potente da tener testa a Sasuke Uchiha.-

 

-Non disporrò mai più del tuo chakra, specialmente in questa circostanza! Ora vattene!!- gridò Naruto furioso

 

Il ninja ritornò nel luogo di prima, ritrovandosi di fronte a Sasuke, il quale stava ancora bloccando il pugno di Naruto. Il chakra di quest'ultimo era tornato normale, gli artigli sparirono e i suoi occhi tornarono del loro colore naturale.

 

-Che ti prende? Non hai più il coraggio di attaccarmi per bene per quello che ho detto o sbaglio?- disse Sasuke sarcasticamente

 

-Ti sbagli...anzi! Mi hai dato un motivo in più per battermi con te!-

 

Naruto si allontanò con un balzo indietro. In seguito, guardò furioso l'ex compagno, stringendo i denti.

 

-Mi puoi offendere quanto vuoi. Puoi dire che sono un perdente, che non merito il titolo di ninja. Puoi perfino accusarmi di non valere niente senza il potere della Volpe...ma non ti permetto di parlare della ragazza che amo in questo modo!!-

 

Dicendo quest'ultima frase, Naruto corse il più velocemente possibile verso Sasuke, che poco prima aveva gli occhi spalancati, tanto rimase sorpreso nel sentir pronunciare quelle parole dal ninja di Konoha.

 

Fuka si arrese all'idea che ciò che affermava Akane era la dura realtà. Quello sarebbe stato lo scontro decisivo e definitivo tra le due sorelle, uno scontro la cui conclusione avrebbe segnato non solo le loro vite, ma anche quella di Tsunade e dell'intero Villaggio, senza tralasciare il fatto che, inevitabilmente, uno dei due ragazzi legati ad Akane e Fuka avrebbe sofferto terribilmente.

 

-Sai, Akane? Hai ragione, devo ammetterlo... E' ora di fare sul serio!-

 

...

 

-Allora...preparati!!-

 

Gridando ciò, Akane si gettò verso Fuka con tutta la sua forza, tanto che quest'ultima vedeva il chakra della sorella fuoriuscire dal suo corpo, tanta era la potenza di quell'attacco. Akane, correndo, strinse un pugno, da cui uscivano scariche elettriche di un elevata potenza. Arrivata di fronte a Fuka, la colpì potentemente sul mento, scaraventandola molti metri più in là. Una scia di fumo seguì il percorso di Fuka. Quest'ultima rimase sdraiata sul terreno secco, immobile, per alcuni minuti. Successivamente si rialzò, tremando per la potenza del colpo ricevuto. Il suo mento sanguinava. Fuka si rese conto che il livello di potenza di Akane era aumentato rispetto al periodo precedente al suo tradimento, ma ciò non sembrò preoccuparla.

 

-Complimenti...è un ottimo attacco. A quanto pare tradire il Villaggio, da una parte, è utile...-

 

-Se dici questo, presumo che tu non ti sia allenata affatto dopo che sono andata via.-

 

-Infatti hai ragione...non ho avuto tempo di allenarmi dopo la tua fuga, ma questo non significa niente!-

 

-C-che cosa vuoi dire con questo?!-

 

-Voglio dire che ho già avuto modo di allenarmi prima che tu te ne andassi da Konoha!-

 

Akane fissò sbalordita Fuka, la quale pose la mano destra davanti al proprio mento, facendo fuoriuscire del chakra di colore verde.

 

-E si può sapere per quale motivo non mi hai informata del tuo allenamento??- domandò Akane, furiosa con sua sorella

 

-Non lo so...sentivo che era meglio non riferirti nulla a riguardo...e, a quanto pare, ho fatto bene.- affermò Fuka, mentre si stava curando la ferita sul mento provocatale dalla sorella

 

...

 

-Comunque ora non ha più alcuna importanza...- disse nuovamente Fuka, togliendo la mano dal mento

 

La kunoichi formò alcuni sigilli per mezzo delle mani. In seguito, le portò entrambe al suo fianco, caricando una grande quantità di chakra.

 

-Potenza del Turbine!!-

 

Una scarica sonica partì dal punto in cui si trovava Fuka, per poi scorrere verso Akane il più velocemente possibile. La scarica raggiunse la kunoichi e, successivamente si fermò di colpo, sparendo. Akane osservò sorpresa il punto in cui la scarica sparì, dopodiché guardò nuovamente in avanti verso Fuka.

 

-Davvero questo è tutto ciò che hai appreso nel tuo allenamento? Mi deludi...-

 

Fuka non rispose alla provocazione di Akane, che secondo lei assomigliava sempre più a Sasuke, soprattutto per il suo modo di parlare, che ormai non rappresentava più il vero carattere di Akane, ma una sorta di maschera che la kunoichi si era creata. La ninja di Konoha rivolse lo sguardo verso il basso, sorridendo malignamente. Akane si chiedeva il motivo per cui Fuka si rifiutava di rispondere.

 

-Aaaaaaaaah!-

 

Naruto stava attaccando Sasuke con tutta la sua forza e la sua determinazione. Sasuke, intanto cambiò espressione, mostrando totale indifferenza all'attacco di Naruto. Quest'ultimo prese dall'interno del suo marsupio un oggetto dalla forma sferica e lo gettò nel punto in cui era posizionato Sasuke. L'oggetto esplose in una grande nuvola di fumo scurissimo.

 

-Credi davvero di potermi ingannare con questi stupidi trucchetti?- disse Sasuke calmo

 

Il ninja, immerso nel silenzio, non riusciva a vedere nulla, ma era sicuro che, grazie al suo udito, avrebbe localizzato subito Naruto. Improvvisamente, Sasuke udì il rumore di una persona avvicinarsi velocemente e capì immediatamente di chi si trattava. Tirò fuori la spada dal fodero, ma, nello stesso istante, il rumore si bloccò. Sasuke rimase immobile, attendendo la mossa successiva di Naruto, ma non ci fu più alcun rumore. Improvvisamente, Sasuke udì uno strano suono, che terminò quando il ninja fu quasi colpito da un kunai. Sasuke, in seguito, si accorse della carta-bomba attaccata al kunai lanciato, per cui si allontanò velocemente da essa, uscendo dalla nuvola di fumo. Tornato alla luce del sole, il ninja si accorse che Naruto non era presente. Nel frattempo, la nuvola di fumo sparì definitivamente. Sasuke rimase fermo, attendendo un passo falso da parte di Naruto. Intanto stava osservando la lotta che si stava svolgendo in lontananza tra le due sorelle, a causa della quale si distrasse un istante, tempo necessario per essere colpito in modo improvviso da un numero indefinito di shuriken che arrivarono alle sue spalle. Sasuke si piegò verso terra, poi si rimise in piedi con fatica e si voltò nella parte opposta. Oltre 200 copie di Naruto erano posizionate sui vari alberi che accerchiavano la zona deserta. Sasuke mostrò sul volto un'espressione notevolmente sorpresa, non avendo idea di come avesse fatto Naruto ad eseguire la tecnica mascherando il rumore dei suoi movimenti.

 

-Non so come tu abbia fatto...ma non credere che basti a sconfiggermi!-

 

Dicendo ciò, Sasuke fece fuoriuscire una piccola quantità di chakra, sufficiente ad estrarre gli innumerevoli shuriken dal suo corpo. Naruto e le sue copie cambiarono notevolmente espressione, che divenne arrabbiata e sospettosa. Le copie scomparvero all'unisono, provocando una lunga scia di fumo bianco. Naruto, ritrovandosi nuovamente solo contro Sasuke, guardò quest'ultimo interrogativo. Iniziò a riflettere sulla possibilità che l'ex compagno di squadra avesse appreso una nuova tecnica e che, nel caso, trattandosi di lui, sarebbe stata sicuramente molto potente. Naruto deglutì rumorosamente, poi si fece coraggio e si rivolse a Sasuke.

 

-Non sono così stupido da credere di sconfiggerti con questi semplici trucchetti. L'Uzumaki Naruto che tu ricordi...quello che agiva senza riflettere sulle conseguenze...non c'è più!-

 

Sasuke inarcò una sopracciglia, fissando Naruto e chiedendosi cosa avesse intenzione di affermare con quelle parole.

 

Fuka alzò lo sguardo verso Akane, la quale voleva capire il motivo dell'espressione della sorella. Quest'ultima fece una piccola risata, rivolgendosi poi ad Akane.

 

-Quella che mi delude sei tu. Pensavo che, essendo mia sorella, mi conoscessi...ma a quanto pare mi sbagliavo. Se mi conoscessi, sapresti che non lascio mai le cose a metà!-

 

-Vuoi dire che...?- chiese Akane sospettosa

 

Akane fissò Fuka indifferente, pur avendo dei sospetti riguardo alla nuova tecnica della sorella. Ciò che la rendeva sospettosa era la possibilità che quella tecnica così debole era solo un diversivo per attaccarla quando meno se lo aspettava, o che fosse solo una parte della tecnica vera e propria. Akane fece un passo indietro. Sentiva che qualcosa stava per accadere, per cui non si sentiva del tutto tranquilla, anche se l'espressione sul suo volto mostrava totale indifferenza.

 

-Anche se hai sicuramente capito ciò che accadrà, non hai alcuna possibilità di fuggire!- gridò Fuka sicura di sé

 

Il terreno tremò improvvisamente sotto i piedi di Akane. Quest'ultima si tirò ancor più indietro, nel tentativo di evitare ciò che stava per accadere, qualunque cosa fosse stata. Una spaccatura si aprì poco più avanti di Akane. Quest'ultima sorrise, convinta che la tecnica di Fuka fosse fallita.

 

-Non avevi detto...che non avevo alcuna possibilità di fuggire...?- chiese Akane sorridente

 

Fuka non rispose, ma portò le mani davanti al viso, incrociandole tra loro. Akane si chiese cosa avesse intenzione di fare in quel momento, dato che aveva fallito la tecnica che, da come diceva Fuka, era molto efficace. In seguito, la nukenin capì. La tecnica di sua sorella non era affatto fallita, al contrario, era arrivato il momento in cui avrebbe sprigionato la sua potenza. Dalla crepa formatasi poco prima cominciò a fuoriuscire del chakra, che poco a poco aumentò di volume. Akane indietreggiò ancora di qualche passo, stringendo nella sua mano il manico della Katana che portava con sé per prepararsi alla difesa. Il chakra si avvicinò sempre più velocemente ad Akane. Quest'ultima decise che era ora di utilizzare la sua spada, perciò la sfilò dal suo fodero a gran velocità e la posizionò davanti a sé, stringendola tra le due mani coperte fino a metà braccio da una rete. Il chakra di Fuka, intanto, continuava ad avanzare velocemente verso Akane, finché non la raggiunse nell'istante in cui la kunoichi aveva posizionato la spada. Il chakra si dileguò. Improvvisamente, Akane fu colpita in modo violento nella zona dello stomaco e lanciata all'indietro. Alla fine la nukenin si scontrò con il terreno, battendo la schiena contro di esso. Akane si rialzò con fatica, mettendosi in ginocchio. Tremante, guardò di fronte e notò la presenza di un clone di Fuka poco più avanti di quest'ultima. Il clone stava stringendo un pugno con la mano destra. Akane rimase realmente sorpresa e scioccata. In seguito, sentì un enorme fastidio provenire dalla gola, dopodiché si piegò verso terra e tossì violentemente. Da quei colpi di tosse fuoriuscirono delle piccole gocce di sangue che macchiarono il terreno. Akane, poi, si voltò nuovamente verso Fuka e la sua copia, che sparì dopo pochi istanti.

 

-Ecco a che cosa consisteva la sua nuova tecnica...in pratica ha personalizzato la sua tecnica migliore, il Turbine Sonico, in modo da aggiungere ad essa il suo enorme controllo del chakra, grazie al quale ha potuto permettere al suo clone di colpirmi con grande potenza. E non è tutto, è anche riuscita a nascondere il clone nella scarica sonica...non me lo aspettavo.-

 

Akane si rialzò lentamente in piedi, con lo sguardo rivolto verso il basso. In seguito, tornò a fissare la sorella.

 

-Lo devo ammettere, è intelligente oltre che forte...ma io non sono da meno!-

 

Pensando ciò, Akane strinse la Katana nella sua mano destra, pronta ad attaccare Fuka. Quest'ultima, però, la interruppe all'improvviso.

 

-Dì un pò Akane...tu sai a chi è appartenuta la spada che hai con te?-

 

Akane spalancò gli occhi. Non aveva idea del motivo per cui Fuka le rivolse quella domanda, dato il fatto che non aveva nulla a che fare con il loro scontro, ma decise comunque di risponderle.

 

-Sì...non posso certo ignorare che nostro padre possedeva questa spada- affermò Akane, guardando la spada

-e so anche che non sono l'unica a cui ha lasciato un spada in eredità.-

 

Fuka non rimase sorpresa. Aveva immaginato che anche Akane era a conoscenza della storia che si celava dietro le due spade.

 

-Bene...allora sono certa che sai anche la potenza della Wakizashi, oltre che della Katana.- disse Fuka

 

-Certo, per questo so...che la tua spada non sprigiona la sua potenza se non in una situazione di grande pericolo, anche se essa è più potente della mia Katana.- disse Akane, con tono lievemente deluso -Ora preparati, perchè sarai costretta ad utilizzarla se vuoi salvarti la vita!!-

 

Fuka, sentendosi minacciata, posizionò le mani nello stesso modo in cui le mise per eseguire la Potenza del Turbine. Akane, notando ciò, capì immediatamente e, stanca di quella tecnica, agitò la spada come se dovesse tagliare dei rami d'intralcio alla sua strada e da essa fuoriuscì una grande quantità di chakra sottoforma di fulmine, che attaccò Fuka sul viso, scaraventandola a terra e impedendole di eseguire la tecnica. La kunoichi si rialzò tremante, poggiandosi sulle mani, oltre che sulle gambe. Vide cadere a terra una goccia di sangue e, toccandosi il lato sinistro del labbro, capì da dove proveniva. Fuka perse il controllo del suo corpo e cadde a terra a pancia sotto, il braccio destro disteso verso l'alto e quello sinistro verso il basso.

 

-Accidenti...io...non sono...abbastanza forte. Ormai tanto vale...che muoia, almeno non avrò il rimpianto di aver ucciso...mia sorella.-

 

"Fukaaa!"

 

La voce di Naruto entrò nella testa di Fuka. Le immagini di lui mentre correva verso lei erano stampate nella sua mente. Fuka sapeva che ciò che stava vedendo non era reale, ma trovava conforto nel vederlo. In questo modo, aveva l'opportunità di dirgli addio e di esprimere i propri sentimenti nei suoi confronti un'ultima volta prima di sparire dalla sua vita.

 

"Non arrenderti!!" continuava a gridare Naruto nella mente della kunoichi

 

Fuka sentì improvvisamente il cuore battere molti colpi a distanza di mezzo secondo tra di loro. Ciò fu causato da un ricordo particolare, che aveva reso Fuka felice di ciò che stava accadendo in quel momento.

 

"E' un suo errore se ha deciso di andarsene...! Tu non hai nessuna colpa. Non rinunciare ad essere felice per una cosa che non hai fatto! Sai che ci sono passato anche io...e, anche se ho cercato Sasuke disperatamente, ho capito che non posso fare nulla per riportarlo a Konoha. E' una sua decisione e purtroppo la devo rispettare. Akane la pensa sicuramente come lui, per cui non pensarci troppo...e continua ad allenarti. Se tu sei triste, inevitabilmente lo sono anche io perché...perché ormai...la mia unica ragione di vita sei tu...!"

 

Una lacrima cadde dal viso di Fuka, che lentamente si rialzò.

 

-Naruto....- disse Fuka in tono basso, quasi sussurrando

 

Akane guardò intensamente sua sorella. Quest’ultima si rialzò lentamente, continuando ad avere Naruto come protagonista dei suoi pensieri. Fuka continuava a pensare che, se non lo avesse mai conosciuto, non sarebbe mai riuscita a ritrovare la forza di proseguire in un momento per lei così difficile. Quando la kunoichi fu nuovamente in piedi, prima di qualunque altra cosa rivolse lo sguardo verso il punto in cui si stava svolgendo lo scontro tra Naruto e Sasuke, non riuscendo a capire con esattezza cosa stesse accadendo. Successivamente, il suo sguardo tornò ad incrociare quello di Akane, causa per la quale il suo cuore cominciò a battere tempestivamente e che, di conseguenza, fece nascere in lei una profonda rabbia nei confronti di sua sorella e della scelta di quest’ultima, giudicata da Fuka estremamente sbagliata.

 

-Ti ringrazio…Akane- disse improvvisamente Fuka

 

Akane rimase impietrita. Non aveva idea di come Fuka potesse ringraziarla dopo aver ricevuto proprio dalla nukenin un colpo così violento. Akane non poteva far altro che chiedersi se sua sorella avesse cambiato idea sulla sua fuga da Konoha, se improvvisamente fosse felice di ciò.

 

-Dì un po’, Fuka…sei impazzita forse?-

 

-No…affatto…-

 

-Allora spiegami il motivo di questa frase senza senso!-

 

Urlando ciò, Akane strinse forte la mano destra in un pugno.

 

-Ti ringrazio…per i bei momenti che abbiamo passato insieme, per avermi riportata al villaggio invece di inseguire Sasuke…quando ci siamo ritrovate dopo sei lunghi anni…ricordi? E ti ringrazio, per aver sempre creduto in me in ogni situazione e perché con te e con nostra madre…ho ritrovato la famiglia che avevo perso.-

 

Fuka soffocò queste ultime parole in un singhiozzo, seguito da una leggera lacrima che scivolò sul suo volto. Akane tentò di trattenere con forza una lacrima, che però scese comunque sul suo viso. Era passato pochissimo tempo dal suo tradimento, per cui non sapeva ancora reprimere del tutto i propri sentimenti. In quel momento, non sarebbe riuscita a negare in alcun modo il bene che provava verso Fuka. In fondo, lei era sempre sua sorella, e non solo. Fuka era sempre stata la sua complice, la sua migliore amica.

 

-Ma soprattutto ti ringrazio…- proseguì Fuka, asciugando la piccola lacrima che era scesa intrepida sul suo viso -…ti ringrazio, perché mi hai fatto capire che tutto ciò che ho vissuto insieme a te, sorellina, ormai…appartiene al passato!-

 

-Cosa?!- si chiese Akane

 

La nukenin rimase immobile. Solo la sua mano si mosse, riaprendosi. Le ultime tre parole pronunciate da sua sorella rimasero bloccate nella sua mente, e continuavano a ripetersi ininterrottamente all’interno di essa. Quelle parole, per Akane, avevano un unico significato, ovvero che Fuka non si sarebbe fermata finché non avesse raggiunto lo scopo di uccidere la sua stessa sorella e, in effetti, l’interpretazione di Akane era corretta. Fuka aveva realmente intenzione di uccidere sua sorella, per il semplice motivo che quest’ultima aveva il suo stesso scopo, ma da tempi meno recenti. Fuka sentiva il suo cuore battere ancor più forte. Nonostante si dimostrasse totalmente sicura delle sue parole, dentro di sé provava terrore, poiché non sapeva se le sue intenzioni sarebbero riuscite a vincere il profondo affetto nei confronti di Akane.

 

A Konoha era una giornata tranquilla. Tutto appariva come se nulla fosse successo. Solo nell’ufficio dell’Hokage il clima era totalmente cambiato. Dal giorno in cui Naruto, Fuka e Sai erano partiti con l’intento di recuperare Akane e, eventualmente, Sasuke, Tsunade passava un numero indeterminato di ore guardando attraverso il vetro della finestra, rinchiusa nel suo ufficio. Le uniche opportunità di distrazione erano offerte da Shizune, la quale entrava varie volte nella stanza, portando nuove comunicazioni che, con grande rammarico da parte dell’Hokage, non avevano nulla a che fare con la missione affidata ai tre shinobi. Dopo cinque lunghi giorni, Tsunade non riusciva ancora a distrarsi dai suoi pensieri, che però furono interrotti dal rumore proveniente dalla parte opposta della porta. In seguito, riuscì a riconoscere con facilità la voce preoccupata proveniente dallo stesso punto.

 

-Signorina Tsunade…posso entrare?- disse Shizune

 

-Se si tratta di un’altra delle solite comunicazioni, ti prego di riferirmela più tardi.-

 

-No…signorina, a dire la verità…volevo sapere come si sente.-

 

Apparendole sinceramente preoccupata, Tsunade fece entrare Shizune, la quale, una volta entrata, avanzò lentamente verso la scrivania dell’Hokage.

 

-Signorina…sono giorni che non fa altro che guardare fuori dalla finestra, ignora le comunicazioni…e soprattutto non si prende cura del villaggio come dovrebbe. Non so cosa abbia, ma se non riesce a fare il suo dovere, dovrebbe riposare. So bene che attualmente Fuka è in missione insieme a Naruto e Sai, quindi…forse sarebbe meglio se per il momento si facesse sostituire da Akane, anche se questo vorrebbe dire interrompere il suo allenamento e…-

 

-Shizune…io…non sono stata completamente sincera con te…e neanche con gli abitanti del villaggio.-

 

-Come? Non riesco a capirla…-

 

-Per farla breve…Akane non potrà in alcun modo sostituirmi…per vari motivi.-

 

-Non potrà sostituirla? Ma perché? Il motivo è forse il suo allenamento?-

 

-No…tutt’altro…-

 

Shizune, in quel momento, era ancora più preoccupata per Tsunade e la sua bocca si spalancò senza che se ne accorgesse.

 

-Mi sta facendo paura…per favore, si spieghi meglio!-

 

-Beh…Fuka, Naruto e Sai non hanno il compito di scortare un gruppo di mercanti. Il loro vero compito è tutt’altro. Loro devono…-

 

Improvvisamente, si sentirono due leggeri colpi sulla porta d’entrata dell’ufficio.

 

-Maestra, le devo comunicare i risultati riguardanti la ferita di quel ninja.-

 

Tsunade apparve sollevata. Evidentemente Sakura era una delle persone con cui aveva bisogno di parlare in quel momento.

 

-Entra pure, Sakura…-

 

Sakura entrò nell’ufficio, chiuse adagio la porta e si avvicinò alla scrivania, accanto a Shizune.

 

-Hai fatto bene a venire. Mi dispiace averti tenuta all’oscuro di tutto, ma devo dirti alcune cose riguardanti il team 7…e non sono affatto positive. Io stessa…ne sto soffrendo.-

 

Anche Sakura apparve preoccupata, molto più di Shizune.

 

-Come stavo già dicendo anche a Shizune, la missione di Fuka, Naruto e Sai non consiste nello scortare un gruppo di mercanti. Mi dispiace dirtelo, Sakura, ma l’unica esclusa dalla missione sei tu…-

 

-Non è possibile! Anche Akane è rimasta al villaggio a causa dei suoi allenamenti, l’ha dimenticato?-

 

-No, Sakura! Ti ripeto che l’unica esclusa dalla missione sei tu!- urlò Tsunade, indignata dal tono di voce assunto dalla kunoichi

 

-Io…mi dispiace ma…se non le costa molto, potrei sapere il motivo di ciò? Vuole forse dire che all’ultimo momento ha deciso di mandare anche Akane?-

 

-Non è così. La verità…è che la missione riguarda proprio Akane.-

 

Sia Sakura che Shizune reagirono con sorpresa e preoccupazione a quest’ultima frase.

 

-Ma…maestra, cosa vuole dire?- chiese Sakura

 

-Ora vi spiego…Akane non si sta affatto allenando…perché cinque giorni fa è fuggita da Konoha, esattamente come fece Sasuke tre anni fa!-

 

-Che cosa?!- gridarono Sakura e Shizune all’unisono

 

-Akane…avrebbe lasciato il villaggio?- chiese Sakura, confusa e con la voce tremante

 

-Esatto, ciò significa che, ancora una volta, avete perso un vostro compagno di squadra. Inoltre, anche io, questa volta, ho perso un importante membro della mia famiglia.-

 

Tsunade non riuscì a trattenere le lacrime, che scivolarono sul volto una dopo l’altra, incapaci di fermarsi.

 

-Un’altra volta…chissà quando accadrà di nuovo…- disse Sakura, guardando verso il basso

 

Tsunade e Shizune fissarono Sakura incredule, dopodiché l’Hokage si rivolse alla kunoichi.

 

-Dove vuoi arrivare, Sakura?-

 

-Quello che voglio dire è che…il nostro team è destinato a fallire. Insomma, prima Sasuke…e ora anche Akane. Chi sarà il prossimo a non far più parte del team?-

 

-Non dire sciocchezze, Sakura! Sono assolutamente sicura che nessun altro membro del team 7 tradirà mai il villaggio. Mi fido ciecamente di voi quattro, e so che non ne sareste mai capaci in alcun modo. Fino a cinque giorni fa, questa mia certezza riguardava anche Akane…quindi vedete di non tradire la mia fiducia almeno voi!-

 

-Per quanto mi riguarda, non deve assolutamente preoccuparsi! Ma…ad ogni modo…lei ha un obbligo nei miei confronti!- disse Sakura con rabbia

 

-Ovvero…?-

 

-Mi deve spiegare per quale motivo non ha incluso anche me nella missione. Dopotutto anche io faccio parte del team 7…di conseguenza Akane era anche una mia compagna di squadra!-

 

-Perchè tu sei un ninja medico, e come tale hai l’obbligo di non rischiare la vita se non è necessario. Inoltre, erano già in tre e…-

 

-Ma anche Fuka è un ninja medico, poteva benissimo evitare di mandare anche lei!-

 

-No! Prima di tutto Fuka è la sorella di Akane, a cui è dedicata la missione, e poi vorrei ricordarti che, anche se Fuka ha discrete capacità mediche, non è interessata ad intraprendere un futuro come ninja medico. Come lei stessa ti avrà sicuramente detto, preferisce allenarsi in altri tipi di tecniche per diventare un forte ninja e proteggere le persone a cui tiene!-

 

Improvvisamente, i pensieri di Sakura tornarono a tre anni prima, poco dopo il ritorno di Fuka a Konoha.

 

-Ehi, Sakura! Abbiamo saputo che hai chiesto a nostra madre di farti da maestra…- disse Akane, riferendosi a lei e a Fuka

 

-Oh…si, vorrei diventare un bravo ninja medico…ma con le mie attuali capacità non potrei mai farcela da sola. Voi, invece, potreste farcela senza problemi…-

 

-Non devi essere così autocritica, Sakura!- disse Fuka

 

-Già…purtroppo tendo ad esserlo, ma ho deciso di impegnarmi e con l’aiuto dell’Hokage sono sicura che riuscirò a diventare un abile ninja medico! Anche voi diventerete dei ninja medici immagino. Sarebbe normale, dato il fatto che vostra madre lo è.-

 

-A dire la verità, io non ho affatto intenzione di diventare un ninja medico, voglio semplicemente diventare un ninja potente, così facendo potrò proteggere Konoha!- disse Akane

 

-Oh, allora…questo vuol dire che seguirò gli allenamenti solo insieme a Fuka, no?-

 

-Certo…ma solo per qualche tempo. Voglio acquisire alcune capacità mediche, dopodiché  mi dedicherò a un altro tipo di allenamento.- disse Fuka

 

-Già…ed io farò lo stesso.- disse Akane

 

-Beh..se voi preferite così…- disse Sakura

 

-Scusa Sakura, ma non sono interessata ad essere un ninja medico…voglio seguire le orme di mia madre, questo è vero, ma non come ninja medico. Il mio scopo è diventare un ninja leggendario e proteggere tutte le persone a cui tengo.- affermò Fuka

 

-Certo…capisco, vorrà dire che l’unico ninja medico tra noi tre sarò io, non è poi un problema.- disse Sakura sorridendo

 

I pensieri di Sakura tornarono nell’ufficio di Tsunade, nel quale era fissata da quest’ultima e da Shizune. Sakura assunse un’espressione seria e, in seguito, si rivolse a Tsunade.

 

-Io…lo capisco, ma come ha detto lei, Fuka ha discrete capacità mediche, quindi…per quale motivo non è considerata un ninja medico?-

 

-Perché sulla carta lei non è un ninja medico. Devi sapere che un Hokage possiede dei documenti, in cui sono scritte tutte le informazioni riguardanti ogni singolo ninja di Konoha. Essere un ninja medico richiede alcune restrizioni, poiché sono loro che curano gli altri ninja, questo dovresti saperlo. Per questo motivo, sia Fuka che Akane hanno deciso di apprendere unicamente le basi, in modo da poter tornare utili curando un compagno nel momento del bisogno, e per questo motivo, non vogliono e non possono essere considerate ninja medici sulla carta.-

 

-Capisco…ad ogni modo, ninja medico o no, non ho alcuna intenzione di rimanere al villaggio sapendo la verità. Con o senza il suo permesso, maestra, raggiungerò i miei compagni il prima possibile. Akane è una mia compagna di squadra, voglio tentare anche io di riportarla indietro!-

 

Dicendo ciò, Sakura, seguita dagli sguardi di Tsunade e Shizune, raggiunse la porta dell’ufficio e ne uscì velocemente, pronunciando un rapido “arrivederci”. In seguito, Shizune si rivolse preoccupata a Tsunade.

 

-Signorina, non ha intenzione di fermarla?-

 

-Assolutamente no. Potrebbe essere utile il suo aiuto per riportare mia figlia al villaggio, chi lo sa? …e inoltre, c’era determinazione nei suoi occhi. Sentirsi tagliata fuori deve aver scatenato la sua ira.-

 

-Ah…e…mi dispiace averle parlato tante volte di Akane in questi cinque giorni, ma…se avessi saputo, mi creda, avrei di certo evitato l’argomento.-

 

-Non sentirti in colpa…non potevi saperlo. Dovevo riferirtelo immediatamente…e anche a Sakura. A causa mia si è sentita esclusa dal team 7.>

 

-In effetti…avrebbe dovuto dirlo prima di tutto a lei.-

 

-Già…Shizune!-

 

-Mi dica.-

 

-Ti affido il compito di diffondere la notizia all’interno del villaggio. Gli abitanti hanno il diritto di conoscere ciò che è accaduto…anche se questo significa compromettere la mia posizione di Hokage e la loro fiducia nei miei confronti.-

 

-Io…subito!-

 

Shizune uscì in gran fretta dall’ufficio. Tsunade tornò a guardare fuori dalla finestra del suo ufficio, ponendosi la stessa domanda che la assillava da cinque giorni.

 

-Akane…perché? …Fuka, riportala a casa, mi raccomando, so che lo desideri perfino più di me. Naruto, non lasciare che le accada niente, te lo chiedo…in nome dei sentimenti che provi per lei. Sono sicura che sono talmente forti da poter anche superare quelli di una madre. In quanto a te, Sasuke, dato che sei riuscito a riportare Akane al tuo fianco, non lasciare che le facciano del male!-

 

Naruto e Sasuke si trovavano ancora l’uno di fronte all’altro, attendendo ognuno la mossa dell’avversario. Gli occhi di Sasuke cambiarono aspetto tutto d’un tratto. La pupilla divenne di un color rosso acceso e all’interno di essa si formarono tre piccoli segni neri. Sasuke decise di utilizzare l’abilità innata del suo clan: lo Sharingan. Naruto riconobbe immediatamente quel particolare tipo di occhi, osservato così tante volte prima del tradimento del compagno. Lo shinobi fissò il nukenin negli occhi. Quest’ultimo rimase del tutto indifferente, apparendo tranquillo e sicuro di sé. Naruto era ormai pronto ad utilizzare la sua versione più recente del Rasengan: il Rasenshuriken. Sapeva bene le conseguenze che aveva avuto su di lui l’ultima volta che lo aveva utilizzato. Al  termine della missione, era stato costretto ad un letto d’ospedale a causa delle ferite riportate al braccio destro. Venne rimproverato perfino da Fuka mentre veniva curato da lei. In quel momento, però, non si preoccupava delle conseguenze della tecnica. Ciò che era importante era colpire Sasuke e dimostrargli quanto fosse migliorato da quando il nukenin se ne era andato, dato il fatto che durante l’ultimo incontro non ne aveva avuto l’occasione. Naruto posizionò le mani per eseguire il Kage Bunshin no Jutsu. Quando stava per eseguire la tecnica, però, qualcosa lo bloccò, impedendogli qualsiasi movimento. Naruto non si trovava più di fronte a Sasuke in quella zona deserta. Il luogo in cui era trasmetteva una luce color rosso spento. Ai suoi occhi appariva come un luogo in cui non si commettevano altro che torture. Improvvisamente, lo shinobi si ritrovò sdraiato su di un tavolino in legno, legato ad esso per mezzo di due corde. Sopra di lui, un’enorme quantità di chakra a forma di lama si avvicinava man mano. Naruto non aveva alcuna via di scampo. Cominciava a pensare che la sua vita era ormai segnata, ma non era ancora pronto a morire. Doveva ancora realizzare il suo più grande sogno. Doveva prima diventare Hokage. Inoltre, se sarebbe diventato Hokage, lo avrebbe fatto accanto a lei. Nella sua mente apparve il volto della castana kunoichi che gli aveva permesso di provare dei sentimenti talmente puri e profondi da far scendere dagli occhi azzurri di Naruto numerose lacrime. Lo shinobi sentì un forte peso bloccare la sua capacità di urlare. Grazie alla sua forza di volontà, però, riuscì a liberarsi di quel peso.

 

-Fukaaaaaaaaaaaaa!!-

 

Naruto, grazie a quell’urlo, riuscì ad uscire da quell’orribile luogo proprio nel momento in cui stava per essere raggiunto dalla lama di chakra. Lo shinobi si ritrovò nella stessa posizione in cui era prima di ritrovarsi nel luogo della tortura, senza riuscire a liberarsi di essa. Non riusciva più ad avere il controllo del suo corpo, che rimaneva immobile. Sasuke guardava Naruto, freddo e distaccato.

 

-Ti è piaciuta?- chiese il nukenin

 

Naruto, purtroppo, non riusciva a parlare. Avrebbe voluto chiedere all’ex compagno che razza di tecnica era, come poteva essere così insensibile da usarla proprio su di lui, come aveva potuto dimenticare il loro legame. Niente di tutto ciò, però, riuscì ad uscire dalle sue labbra.

 

-Questa era la tecnica della Morte Visionaria, una tecnica molto efficace che mi ha insegnato quel perdente di Orochimaru. Non ti biasimo se ora sei così spaventato.-

 

Naruto non riusciva ancora a muoversi. Dentro di sé provava delusione, ma anche risentimento, nei confronti di Sasuke, che, al contrario, in quel momento sembrava compiaciuto. Era compiaciuto di aver spaventato il suo ex compagno così profondamente quanto malignamente. Naruto, in quel momento, riusciva solo a pensare.

 

-Accidenti…! Era un’illusione! Ma come ho fatto a caderci in questo modo?! Che stupido! …Ad ogni modo, ora devo trovare un modo per sbloccare il mio corpo, non posso certo rimanere paralizzato e lasciare che mi attacchi a suo piacimento. Forza, forza, forza!!-

 

Naruto continuò a ripetersi nella sua mente la parola “forza” a lungo. Agli occhi di Sasuke, però, Naruto appariva come un corpo paralizzato e incapace di muoversi. Non aveva idea del grande sforzo che stava compiendo in quel momento, almeno finché non intravide le mani dello shinobi separarsi lentamente. Naruto, infatti, stava riprendendo lentamente il controllo del suo corpo. Dopo alcuni istanti, in cui era fissato da un Sasuke incredulo, riuscì a riprendere completamente il pieno controllo del suo corpo. In seguito, fissò Sasuke dubbioso. I suoi dubbi erano fondati sul fatto che Sasuke non lo aveva in alcun modo attaccato, non approfittando, quindi, della vulnerabilità di Naruto.

 

-Forse non hai capito bene…che non sono più quello di tre anni fa. Ti sei fatto un’idea sbagliata sul mio conto.-

 

-Tu dici? Non mi è sembrato. Anche se sei migliorato, non può certo essere di molto!-

 

Naruto strinse le mani in due pugni. Non riuscì ad evitare di provare nuovamente rabbia nei confronti di Sasuke.

 

-D’accordo, sarò anche caduto nella tua illusione, ma si può sempre imparare dai propri errori…quindi puoi starne certo, non ci cadrò una seconda volta!- disse Naruto, urlando quest’ultima frase

 

-Beh, allora…staremo a vedere!- disse Sasuke, provocando Naruto

 

Sakura era già partita da molto e ormai era vicina al luogo in cui stavano avvenendo i due scontri. Dai suoi occhi non scendeva alcuna lacrima. Era troppo arrabbiata con Akane per pensare al dolore che provava per aver perso ancora una volta un suo compagno di squadra. La sua rabbia, però, era rivolta anche all’Hokage, che l’aveva tenuta all’oscuro di ciò, mentendole. Cercando di reprimere i propri sentimenti, Sakura continuò il percorso a gran velocità, finché non notò in lontananza un’estesa chioma bianca. Giunta sopra di essa, la ragazza riconobbe il proprietario di quella chioma, ovvero uno dei tre ninja leggendari, chiamato anche Eremita dei rospi. Jiraiya, però, che era impegnato a spiare delle giovani donne attraverso un cespuglio, non si accorse della presenza di Sakura. Quest’ultima tossicchiò per farsi notare. Jiraiya, quindi, si voltò di scatto e, scoprendo chi aveva interrotto la sua attività, divenne lievemente rosso sulle guancie. Non poteva che sentirsi in imbarazzo.

 

-Oooh…ehm…Sakura, quanto tempo! Hehe…- disse Jiraiya, grattandosi il capo

 

-Sì, certo…non aveva certo tempo di tornare al villaggio, impegnato com’è, dico bene?- chiese Sakura sarcasticamente

 

-Ma…ma che dici?! Insomma, sì…ero impegnato con le ricerche per il mio nuovo libro ma…sarei tornato a breve, devi credermi…- disse il Sannin, agitando le mani davanti a sé

 

Sakura alzò un sopracciglio, facendo notare a Jiraiya quanto poco credesse a quelle parole prive di sincerità.

 

-Parlando di te, si può sapere dove stai andando tutta sola?! Dov’è il resto del team?-

 

Sakura guardò verso il basso, stringendo i pugni. La terribile situazione del suo team, che era riuscita a dimenticare per qualche istante, tornò tra i suoi pensieri, facendola soffrire ancor peggio di prima.

 

-Maestro Jiraiya…è troppo chiederle di accompagnarmi? Se lo farà, le prometto che le racconterò tutto durante il viaggio.-

 

-Posso almeno chiederti di cosa si tratta?-

 

-Beh…si tratta…di Akane.-

 

Jiraiya rimase realmente sorpreso e preoccupato.

 

-D’accordo, ti accompagnerò, ma devi raccontarmi tutto per filo e per segno.-

 

Sakura annuì, dopodiché partì nuovamente insieme a Jiraiya, consapevole che di lì a poco sarebbe arrivata nel luogo interessato in aiuto del suo team.

 

Akane fissava ancora sua sorella, incredula di ciò che aveva appena udito. Ormai non sapeva più cos’altro aspettarsi da sua sorella. Per quest’ultima era lo stesso. Il nuovo carattere di Akane la sorprendeva sempre di più, ma non era ciò di cui doveva preoccuparsi in quel momento. Ciò di cui doveva preoccuparsi, infatti, era scoprire come sarebbe andata a finire quella dura battaglia, che ormai durava da oltre un’ora. Le due sorelle, ormai, erano stanche della situazione. In qualunque modo sarebbe terminata la battaglia, era inutile prolungare i tempi. Se il loro destino era segnato, tanto valeva non farlo attendere oltre. Fuka asciugò il sangue che ancora usciva dal lato sinistro del labbro. In seguito, infilò una mano nel borsello alla sua destra e ne estrasse un kunai, che strinse nella mano destra. Dalla stessa mano fuoriuscì del chakra, che Fuka trasmise all’arma. Akane riconobbe immediatamente la tecnica, la stessa che utilizzava l’ormai defunto Asuma Sarutobi.

 

-Non posso crederci…ti sei fatta insegnare come utilizzare i pugnali di vento da Asuma…- affermò Akane fredda

 

Fuka non rispose, ma lanciò immediatamente il kunai contro Akane, che evitò facilmente l’arma. Akane rise, felice che sua sorella non riuscisse ancora a comandare quella tecnica. La sua breve risata venne interrotta da un dolore improvviso sulla gamba sinistra, che la costrinse ad inginocchiarsi sul terreno.

 

-Non dovevi abbassare la guardia.-

 

Nonostante Fuka si trovasse a pochi metri di distanza di fronte a lei, Akane riconobbe la voce della sorella alle sue spalle. Immediatamente capì. Fuka aveva appena utilizzato un clone d’ombra, grazie al quale riuscì a colpire sua sorella con il kunai di vento.

 

-Accidenti a te, Fuka!-

 

-Non è finita!- disse la vera Fuka di fronte ad Akane

 

Akane si voltò verso la Fuka originale, consapevole che di lì a poco avrebbe usato un’altra tecnica, per cui si preparò alla difesa.

 

-Spada di Vento!!- gridò la Fuka ora alle spalle di Akane

 

-Accidenti!- gridò Akane

 

Subito dopo, la nukenin venne colpita da alcune lame completamente composte di chakra che fuoriuscivano dalle dita della mano destra di Fuka. Quelle lame avevano appena colpito nuovamente la gamba destra di Akane, facendole uscire molto sangue. La Fuka di fronte ad Akane sparì in una nuvola bianca.

 

-La vera copia era quella?!-

 

Akane si guarì velocemente la gamba sinistra, sulla quale si formò una piccola cicatrice.

 

-Ora sono stanca! Ti ucciderò una volta per tutte, fosse l’ultima cosa che faccio!-

 

Gridando ciò, Akane si alzò molto velocemente, tirò fuori la Katana e corse con l’intento di attaccare Fuka. Quest’ultima, notando ciò, non perse tempo in riflessioni e prese immediatamente tra le mani la sua Wakizashi, rimanendo ferma e attendendo che Akane la raggiungesse prima di iniziare ad attaccare. La nukenin raggiunse Fuka e agitò la spada per attaccarla. La kunoichi fece altrettanto. La Katana e la Wakizashi, le due famose spade appartenute entrambe al padre delle due sorelle, Dan, finirono per scontrarsi. Le due spade non erano affatto destinate a scontrarsi. Il povero Dan aveva sempre desiderato che le proprietarie delle spade avessero sempre collaborato. Purtroppo, i suoi desideri non erano stati esauditi, al contrario, erano ormai distrutti. Akane e Fuka premerono con forza le loro spade, cercando di vincere quella prova di forza tra loro. Akane, che fino a quel momento appariva furiosa, assunse un’espressione preoccupata. In seguito sparì nel nulla in una nuvola bianca, lasciando sua sorella sbalordita e in seguito furiosa.

 

-Akane, torna subito qui! Affrontami!!-

 

Fuka rimase molto delusa dal comportamento della sorella. Credere che avesse un buon motivo per fuggire improvvisamente in quel modo le risultava difficile. Desiderava ardentemente inseguirla allo scopo di costringerla ad affrontarla, ma, voltandosi verso gli altri due combattenti, il desiderio si spense, o almeno perse un po’ della sua importanza.

 

Sasuke afferrò la sua Kusanagi e con essa corse verso Naruto. Quest’ultimo fece lo stesso, stringendo nella mano destra un kunai. Naruto sentiva la determinazione scorrergli nelle vene. Era ora di prendere realmente sul serio lo scontro tra lui e Sasuke. Questa volta, uno dei due avrebbe perso. Mentre correva, Sasuke fece scorrere la tecnica dei Mille Falchi attraverso la lama della Kusanagi, la stessa tecnica con cui attaccò Yamato, la prima volta che il team 7 si riunì dopo tre lunghi anni. Naruto era del tutto convinto che sarebbe riuscito ad evitare quell’attacco e si preparava a colpire gravemente l’ex compagno. Improvvisamente, però, sentì un dolore allo stomaco. Quel dolore rappresentava paura, paura di colpire il suo migliore amico. Tutto d’un tratto, la sua determinazione si spense e il suo cuore gli comandò di fermarsi. Sasuke notò questo gesto, ma, indifferente, continuò ciò che stava facendo, finché non arrivò di fronte allo shinobi, infilando nel suo petto la spada. La scarica fulminea di chakra iniziò a scorrere all’interno del corpo di Naruto, che urlò violentemente, cadendo, in seguito, con la schiena a terra, provocando un forte rumore. Sasuke riprese la sua spada, la posizionò sopra di lui, con la lama rivolta verso l’alto, dopodiché la agitò per ferire nuovamente Naruto. Quando stava per raggiungere lo scopo, la Kusanagi, ormai vicina al petto dello shinobi, venne bloccata da un altro tipo di spada, che Sasuke riconobbe come una Wakizashi. L’unica Wakizashi con cui avrebbe potuto scontrarsi era solo quella di Fuka, ed infatti era così. Fuka si trovava alla sinistra di Naruto, pronta a difenderlo.

 

-Prova a toccarlo ancora una volta con la tua maledetta spada…e te la vedrai con me!- disse Fuka, minacciando Sasuke

 

Sasuke fece un balzo indietro, allontanandosi dalla kunoichi.

 

-Tu…hai rinunciato alla battaglia con Akane solo per difenderlo?-

 

-Veramente Akane è fuggita…ma anche se non lo avesse fatto, non avrei mai permesso di farti fare altro male a Naruto. Lo hai già fatto soffrire abbastanza!-

 

Sasuke rimase impassibile alle ultime parole pronunciate dalla kunoichi. I suoi pensieri erano rimasti fissi sulla frase “veramente Akane è fuggita” e i suoi ricordi vagarono sulla conversazione avuta con Akane poche ore prima, quando si erano appena liberati del resto del team per cercare un altro nascondiglio.

 

-Akane…-

 

-Huh?-

 

-Tu sai..che nel caso incontrassimo tua sorella…dovrai compiere la tua missione, vero?-

 

-Io…lo immaginavo-

 

-…ma, nel caso non te la sentissi, ti prego, fuggi!- la supplicò Sasuke

 

-Cosa?! Dovrei…fallire la missione?-

 

-Piuttosto che vederti soffrire, preferisco che tu fallisca la missione.-

 

 

-Perché ti preoccupi per ciò che potrei provare…?-

 

-Forse perché sei l’unica persona di cui mi importa qualcosa…- disse Sasuke, con un’espressione indifferente

 

-Sei sicuro…di non avermi portato con te solo per un tuo capriccio?-

 

-Non essere stupida! Se ti ho chiesto di seguirmi è perché…ti…amo…-

 

Akane rimase molto sorpresa dalle parole di Sasuke. Sapeva che con lei non era freddo e indifferente come invece dimostrava ad altri di essere, ma pensare che le avrebbe detto quelle due bellissime parole in un posto del genere e così velocemente le era sempre risultato difficile.

 

-E’ la prima volta che mi dici queste cose…-

 

-Lo so…-

 

-Ricordi la prima volta che te lo dissi io? Esattamente quando hai lasciato Konoha.-

 

-Già.-

 

-Da allora, i miei sentimenti non sono cambiati, lo sai anche tu. Io…ti amo ancora, Sasuke, per questo ora sono al tuo fianco.-

 

-Allora non posso far altro che ringraziarti. Ora, però, promettimi di fuggire se non ti senti in grado di eliminare tua sorella.-

 

-Va bene. Te lo prometto.-

 

Nei suoi pensieri, Sasuke ringraziò Akane per aver mantenuto la sua promessa.

 

-Piuttosto che preoccuparti di me, dovresti preoccuparti per il tuo ragazzo…non sembra stia molto bene.- disse poi Sasuke, rivolto a Fuka.

 

-Huh?!-

 

Fuka si voltò di scatto verso Naruto, ormai svenuto e privo di conoscenza. Prima di intervenire, era convinta che Naruto fosse solo caduto a terra, ma, in quel momento, capì che la situazione era più grave di ciò che pensava.

 

-Naruto!!- gridò preoccupata Fuka

 

Fuka non fece in tempo ad accorgersi della ferita sul petto di Naruto, che subito venne colpita alla schiena da Sasuke. La kunoichi cadde sul corpo di Naruto, riuscendo a percepire il cuore del ragazzo battere sotto il suo orecchio. Ciò la tranquillizzò un po’.

 

Akane, fuggita da poco, saltava tra un albero e l’altro. Riflettendo sulla sua attuale incapacità di reprimere i propri sentimenti. Non sapeva ciò che avrebbe fatto Fuka, ma non le importava. Era preoccupata per Sasuke. Voleva sapere come stesse andando lo scontro, voleva stare al suo fianco. Akane si fermò sul ramo di un albero e, decisa a realizzare questo suo piccolo desiderio, tornò indietro.

 

Fuka sollevò il busto per mezzo dei gomiti, dopodiché osservò il viso di Naruto. Non voleva vederlo in quello stato, poiché le provocava un enorme dolore. Fuka era talmente concentrata su Naruto, che non si accorse del pericolo che le stava per andare incontro. Sasuke, infatti, aveva appena sollevato la Kusanagi con l’intenzione di colpire nuovamente Fuka. Ancora una volta, la sua azione fu interrotta, questa volta, però, non da Fuka.

 

-Non lo fare, Sasuke.-

 

Fuka, riconoscendo la voce, si voltò e vide Sakura stringere un kunai che bloccava la spada di Sasuke. Accanto a Sakura, Jiraiya si voltò verso Fuka, preoccupato.

 

-State bene?-

 

Fuka annuì, si rialzò e afferrò la sua Wakizashi, a terra fino a poco prima. In seguito, si posizionò vicino a Jiraiya. Quest’ultimo si rivolse a Sasuke.

 

-Dimmi dov’è Akane, ragazzo!-

 

-E’ inutile fare il duro con me. Io non ho idea di dove sia Akane ora.-

 

-E’ fuggita verso il bosco.- affermò Fuka

 

-Bene…Sakura, per favore, vai a cercarla.- disse Jiraiya

 

-Sì…- obbedì Sakura, partendo immediatamente.

 

-Vai anche tu a cercare tua sorella…corri!-

 

-Non se ne parla!- rispose Fuka

 

-Come?!-

 

-Ho detto che non se ne parla, io non mi muovo di qui!- gridò Fuka

 

-So che sei intelligente, Fuka, per cui non rischiare inutilmente la vita e vai a cercare Akane insieme a Sakura! Penserò io a Naruto!-

 

Sasuke, approfittando della distrazione dei due, li attaccò con la Kusanagi. Jiraiya non se ne accorse in tempo e chiuse gli occhi, cercando una sorte di difesa. Si aspettava di venire ferito dalla lama della spada, ma un forte rumore fece sparire quella certezza. Era il rumore di due spade che si scontravano. Quando Jiraiya riaprì gli occhi, vide le lame della Wakizashi e della Kusanagi l’una contro l’altra.

 

-Fuka, ti avevo detto di andare!-

 

 

-Se per essere intelligente devo abbandonarlo…preferisco essere folle!- disse Fuka

 

Jiraiya spalancò gli occhi. Aveva già sentito quelle parole in passato. Ricordò del giorno in cui propose a Naruto di allenarsi con lui per tre anni. Prima della proposta, aveva espressamente consigliato a Naruto di non tentare di convincere Sasuke a ritornare a Konoha, basandosi su esperienze personali. Gli diede persino dello stupido nel caso avesse cercato di farlo. Naruto, però, rispose con la stessa frase pronunciata da Fuka.

 

-Se per essere intelligente devo abbandonarlo, preferisco essere folle!-

 

Jiraiya, poi, lo salutò.

 

-Ci vediamo…ragazzo stupido e folle!-

 

Jiraiya guardò Fuka, dimenticando per qualche istante la situazione in cui si trovava e sorridendo.

 

-Fuka tiene veramente a Naruto…-

 

I ricordi di Jiraiya tornarono a tre anni prima, durante il viaggio di allenamento con Naruto che durò due anni e mezzo. Stavano per rifugiarsi in un albergo dopo una stressante giornata di duro allenamento e Jiraiya, che da tempo voleva affrontare un dato argomento con il suo allievo, rivolse a quest’ultimo una domanda alquanto strana.

 

-Dimmi un po’, Naruto…non sarebbe ora che ti trovassi una ragazza?-

 

Naruto spalancò occhi e bocca. Sapeva che il suo maestro non era del tutto normale, ma non credeva fino a quel punto.

 

-Huh?! Ma che razza di domande fa, Eremita dei rospi??- urlò Naruto

 

-Avanti! Dunque…iniziamo dalle tue compagne di squadra…che ne dici di Akane?- chiese Jiraiya, infastidendo Naruto attraverso dei colpetti sulle spalle

 

-Eeeeeeeeeeeh?! Ma dice sul serio??-

 

-Certo! Cosa credi??- urlò Jiraiya indignato

 

-Mmm…beh, vediamo, è un ninja in gamba, non c’è che dire, e ha fegato…ma non è proprio il mio tipo, e, inoltre, era la ragazza di Sasuke…e non è certo un punto a suo favore..-

 

-D’accordo, d’accordo, ho capito!- disse Jiraiya rassegnato -Passiamo a….aaaah, Sakura! Mi pareva di aver capito che ti piace!-

 

Naruto spalancò gli occhi, in imbarazzo.

 

-…non è affatto vero!-

 

-Dici? Eppure sei stato tu a dirmelo…- disse l’Eremita dei rospi, incrociando le braccia ed annuendo

 

-Già…ora che ci penso è vero…ma…la considero una buona amica, questo è sicuro, ma…non so perché, ma è da un po’ che non la vedo dallo stesso punto di vista in cui la vedevo prima…diciamo che non mi attrae più…ecco.-

 

-Huh?! Che cosa?! E da quando?-

 

-Beh….a occhio e croce, credo sia successo più o meno quando è tornata Fuka a Konoha…ma ad essere sincero non ho neanche capito come mai.-

 

-Oh cavolo! Ma che razza di testa quadra mi è capitata?! Va bene, cerchiamo di partire dalle basi…cosa ne pensi di Fuka?-

 

-Ehm…beh…la conosco da meno tempo rispetto agli altri, per cui non saprei dare un giudizio preciso, ma se proprio devo, posso dire che mi è sembrata un tipo gentile, ma è molto determinata ed è anche coraggiosa. Inoltre si è dimostrata un’ottima amica con me, era pronta a difendermi. Dal suo volto si vede che ha subito molte sofferenze, anche se magari cerca di nasconderlo…-

 

-Ha..da come hai parlato di lei…non sembra affatto che la conosci da poco, anzi, sembra quasi che la conosci da una vita. E il fatto che da quando è arrivata non hai più una cotta per Sakura…credimi, non è un caso.-

 

-Huh? Che vorrebbe dire?- chiese Naruto confuso

 

-Lascia perdere! Prima o poi lo capirai da solo.-

 

I ricordi di Jiraiya, in seguito, passarono a tempi più recenti, durante l’allenamento proposto al ninja nel periodo in cui quest’ultimo aveva un braccio rotto a causa del Rasenshuriken. I due stavano facendo un bagno caldo alle terme.

 

-D’ora in poi dovrai cercare di affidarti al potere di Kyubi sempre di meno, ricordatelo, Naruto!- si raccomandò il Sannin

 

-Me ne ricorderò di certo! Non voglio assolutamente che accada quel che è già successo. Ho ferito lei e Fuka a causa sua e non voglio che riaccada! Comunque…se fosse stato per Fuka, a quest’ora non saprei neanche di averla ferita…-

 

-Huh?-

 

-Mi aveva mentito sulla sua ferita. Aveva detto che era stato Orochimaru a lasciargliela…ma perché l’ha fatto??!! Non credevo che potesse mentirmi così!- disse Naruto, furioso con la kunoichi

 

-Ti rendi conto che la stai accusando ingiustamente?! Se non sai come sono andate realmente le cose, evita inutili chiacchiere!-

 

-Allora me lo dica lei come sono andate le cose!!- lo provocò Naruto

 

-…beh…stando a ciò che mi ha raccontato Yamato, Fuka, vedendoti sottoforma di Kyubi, non è riuscita a trattenersi e ti è corsa incontro, pregandoti di smetterla e perfino affermando di volerti aiutare a ritrovare Sasuke, ma tu non l’hai riconosciuta minimamente e l’hai attaccata con una delle code. Poi Yamato ti ha fatto tornare in forma umana e Fuka ha provveduto personalmente a curarti, nonostante il dolore al braccio.- raccontò Jiraiya

 

-Allora…era per questo che i suoi occhi lacrimavano quando mi sono svegliato…a causa della ferita…-

 

-No, testa quadra!- disse Jiraiya, mentre Naruto usciva dall’acqua -Yamato ha detto che Fuka era molto preoccupata per te, per cui…evidentemente lacrimava per la felicità del tuo risveglio. Inoltre, se ti ha mentito sulla sua ferita non era di certo per farti un dispetto, ma perché non voleva farti soffrire. Ha preferito patire il dolore da sola, piuttosto che condividerlo con te. Anche se magari non te ne rendi conto, lei tiene moltissimo a te…e sono certo che anche tu tieni a lei!-

 

-Certo che tengo a lei!!- lo interruppe Naruto -Ogni giorno che passa, mi rendo conto di tenere sempre di più a lei, come non ho mai tenuto a nessun’altra ragazza…e ora, sapendo ciò che realmente accadde quel giorno, mi sento uno stupido.-

 

-E fai bene…sei stato uno stupido! Dentro di te…sai benissimo di essere innamorato di lei, ma non sai come affrontare ciò che provi nei suoi confronti…o sbaglio?- chiese Jiraiya, sicuro di ciò che avrebbe ricevuto in risposta

 

-Io…non lo sono…-

 

-Huh? Non sei innamorato di lei?!- chiese il Sannin sorpreso

 

-Non sono capace di gestire questo sentimento…ma ci voglio provare!- disse sicuro Naruto

 

Jiraiya tornò in sé e si voltò verso Naruto, ancora sorridendo.

 

-Se una persona è corrisposta, diventa più facile gestire questo profondo sentimento, per cui, Naruto, non ti preoccupare, non sarà così difficile. Anche se hai sofferto molto perché ti emarginavano, alla fine sei il più fortunato di tutti. Hai tutto ciò che meriti, Naruto…non lasciartelo scappare!- pensò Jiraiya

 

Sakura era ormai giunta nel bosco. Era da molto che cercava Akane, ma ancora non ne aveva alcuna traccia, tanto che cominciò a perdere ogni speranza di trovarla. Sakura chiuse gli occhi per alcuni istanti, tempo necessario a sentire qualcuno venirle addosso violentemente. Lei e l’altra persona caddero a terra insieme. Quando riaprì gli occhi, vide una lunga chioma bionda muoversi per mezzo del vento. Come accadde prima con Jiraiya, riconobbe immediatamente il proprietario di quella chioma.

 

-Akane!!-

 

Akane si voltò di scatto verso Sakura.

 

-Sakura?! …che ci fai qui?-

 

Sakura inarcò le sopracciglia, furiosa.

 

-Ti stavo cercando, razza di stupida! Si può sapere che ti salta in mente?!-

 

Akane si alzò in piedi, pulendosi il braccio sinistro leggermente sporco di terra.

 

-Non sono affari che ti riguardano. Ho le mie ragioni se ho lasciato Konoha.-

 

-E una di queste ragioni sarebbe Sasuke?!- chiese urlando Sakura, rialzandosi anch’essa in piedi

 

-Non ho tempo da perdere…devo andare! Addio Sakura…-

 

Sakura fissò la sua compagna andarsene. Ritornando in sé, si rivolse a quest’ultima.

 

-Non mi sfuggi!- affermò Sakura

 

La kunoichi saltò su di un albero e proseguì, inseguendo Akane, che riuscì a riconoscere in un piccolo puntino nero in lontananza. Akane e Sakura ripercorsero la strada presa in precedenza, finché non giunsero nuovamente nel luogo deserto in cui si trovavano prima. Akane riuscì a rintracciare Sasuke e lo raggiunse immediatamente, posizionandosi alla sua destra. Sakura, invece, si mise accanto a Fuka. Entrambe arrivarono sotto gli occhi increduli dei loro compagni.

 

-Alla fine sei tornata…- disse Fuka, rivolgendosi ad Akane

 

-Fuka, penserò io a curare la ferita di Naruto. Te e il maestro Jiraiya…fareste meglio a lottare contro Sasuke e Akane.- disse Sakura

 

Fuka annuì, raccomandando a Sakura di intervenire in battaglia insieme a Naruto, una volta guarito. Sakura accettò e si inginocchiò alla sinistra di Naruto, posizionando le mani sopra alla ferita e facendo fuoriuscire un chakra color verde.

 

-Ha…sarà come lottare al fianco di Tsunade e allo stesso tempo contro di lei.- affermò Jiraiya

 

-Mi dispiace, Jiraiya. Non avrei mai creduto di finire contro di lei…non mi fraintenda, sono felice di batterla.- disse Akane, provocando l’Eremita dei rospi

 

Jiraiya socchiuse gli occhi, fissando la nukenin non con rabbia, ma con delusione. Pensare che proprio una delle figlie di Tsunade avesse abbandonato Konoha lo rendeva triste. In quel momento, però, non poteva far altro che battersi con lei.

 

-Mi dispiace Tsunade…ma, in qualche modo, devo fermarla!-

 

Jiraiya corse verso Akane, formando alcuni sigilli con le mani. Quando separò quest’ultime, la sua mano sinistra venne bloccata da Sasuke con facilità.

 

-Che potenza…mi ha bloccato la mano come se niente fosse…-

 

Sakura, intanto, terminò di curare Naruto. Quest’ultimo si rialzò lentamente. In seguito, si toccò il petto con la mano, sentendo un leggero dolore.

 

-Naruto, stai bene?- chiese Sakura

 

-Sakura! Io…credo di sì, ma…aspetta! Dov’è Fuka? E…lo scontro tra lei e Akane…come sta andando?-

 

-Tra lei e Akane? Ma…ti sbagli. Guarda con i tuoi occhi.-

 

Naruto tolse la mano dal petto e guardò in avanti, notando Sasuke bloccare fermamente un braccio di Jiraiya, con Akane dietro di lui, e Fuka pochi metri dietro l’Eremita dei rospi, con la spada in mano. Naruto si alzò immediatamente, infilandosi il coprifronte cadutogli poco dopo l’attacco, e raggiunse Fuka, seguito da Sakura.

 

-Fuka…che ci fate qui te e Akane?- chiese Naruto

 

Fuka si voltò di scatto alla sua sinistra, notando solo in quel momento la presenza di Naruto e Sakura al suo fianco.

 

-Il nostro scontro è…finito.-

 

-Ora basta chiacchiere!- disse Sasuke, lasciando il braccio di Jiraiya e tirandolo indietro -Io e Akane non abbiamo più tempo da perdere qui!-

 

-Come?! Sasuke, ti ricordo che ho ancora una missione da compiere!- disse Akane

 

Udendo queste parole, Fuka non poté fare a meno da lanciare un’occhiata verso la sorella.

 

-Non ha più importanza! Non stiamo risolvendo nulla…torniamo dagli altri.-

 

-Nooo!- gridò Naruto, andando davanti a Fuka

 

Sasuke ignorò quel grido e prese per mano Akane. Quest’ultima guardò Sasuke, rassegnata al comando del nukenin, dopodiché entrambi sparirono lentamente in un’enorme fiamma, che trasmetteva calore sulla pelle degli altri quattro. Fuka, guardando Akane negli occhi un’ultima volta, non tentò in alcun modo di reprimere le lacrime sincere che scorsero ininterrotte su entrambe le sue guancie. La kunoichi era sicura che anche sua sorella avesse versato una lacrima prima di sparire del tutto insieme a Sasuke. Sapere che neanche per Akane era facile separarsi da lei le dava un po’ di sollievo, ma ciò non la aiutava a superare l’enorme dolore che sentiva dentro di sé, un dolore tale da cancellare in lei ogni speranza. Naruto strinse tra le mani l’indumento che indossava, nella stessa zona in cui poco prima era stato ferito dal suo ex compagno. In quel momento, lo shinobi capì che non aveva ancora accettato la decisione di Sasuke, così come, ne era sicuro, neanche Fuka accettava la decisione di Akane. Il dolore si impossessò anche di Naruto, facendolo accasciare a terra con la gamba destra piegata e l’altra distesa. Naruto si rivolse verso il basso. Le lacrime cominciarono a scendere ininterrotte, bagnando il terreno. Solo in quel momento, Naruto si rese conto che il suo desiderio di riportare indietro Sasuke era ancora vivo in lui e le sue lacrime lo dimostravano. Improvvisamente, Naruto sentì una mano poggiarsi sulla sua spalla destra e un’altra poco più giù, sul braccio. Fuka, in lacrime, si era appena inginocchiata, cercando conforto coprendo il viso sulla spalla di Naruto. Quest’ultimo portò la sua mano sinistra su quella di Fuka posizionata sul braccio, stringendogliela. Naruto capì che non era lui a soffrire maggiormente. Dal tradimento di Sasuke era passato molto più tempo, per lui era più facile superare quel terribile momento. Fuka, invece, aveva da poco perso sua sorella, ed inoltre era già la seconda volta che succedeva, anche se quest’ultima era per un motivo diverso. Questa volta era a causa di Akane e non di tre rapitori. Naruto strinse ancor di più la mano di Fuka, pensando a lei e alla sua sofferenza. Fuka notò questo gesto, capendo più che mai la profondità di ciò.

 

-Fuka…io ti prometto che…prima o poi…anche se fosse tra mesi o anni…riusciremo a riportare indietro Akane. Io voglio aiutarti a riportarla a Konoha!-

 

Fuka continuava a versare lacrime, ma trovò comunque la forza di parlare.

 

-Ti ringrazio…ma in quel caso…cercheremo di recuperare anche Sasuke. Noi due, insieme ai nostri compagni…riusciremo a riportarli indietro.-

 

Naruto percepì che Fuka ritrovò la forza di non arrendersi e, soddisfatto di aver raggiunto quello scopo solo grazie a semplici gesti e parole, sorrise soddisfatto e il dolore diminuì lievemente. In quel momento, i cinque shinobi udirono dei passi veloci avvicinarsi alla loro postazione.

 

-Eccomi…gli altri tre sono…-

 

Sai era appena tornato dalla battaglia contro Karin, Juugo e Suigetsu, gli altri tre membri del team fondato da Sasuke e a cui si era unita anche Akane. Lo shinobi, pur non essendo esperto di emozioni, capì che quello non era il momento più adatto per fornire informazioni riguardanti la sua battaglia. Lasciando la frase in sospeso, osservò lo strano comportamento di Naruto e Fuka, capendo che la conclusione delle due battaglie non era andata come previsto dal team. In seguito si rivolse a Sakura, tentando di acquisire informazioni sull’accaduto.

 

-Sakura, per favore…puoi spiegarmi cosa è successo?-

 

Sakura si voltò verso Sai, gli occhi lucidi tipici di chi sta per versare delle lacrime.

 

-Akane è andata via…con Sasuke..- spiegò Sakura

 

Sai spalancò gli occhi, leggermente sorpreso, per quanto ne fosse capace. Apprendere la notizia definitiva della fuga di Akane gli fece provare un sentimento particolare, un sentimento mai provato prima. “Delusione” pensava lui. Aveva letto su un libro di questo sentimento e di cosa ci si sentiva dentro sé stessi nel provarlo, ma non ne aveva ancora avuto l’occasione, fino a quel momento. Sai si concentrò su Naruto e Fuka, sulle emozioni che probabilmente causava in loro la perdita di due persone importanti, arrivando alla conclusione che non poteva essere assolutamente un sentimento positivo.

 

-Loro…stanno soffrendo?- chiese Sai a Sakura

 

-Sì…non puoi immaginare quanto…- rispose Sakura, tornando a guardare Naruto e Fuka

 

I due erano ancora nella stessa posizione di poco prima, uniti tra le lacrime.

 

-Pensi…che potrei riuscire a provare anche io…un sentimento del genere…un giorno?-

 

-Ne sono certa. Tu non sei privo di emozioni, Sai. Un giorno…riuscirai a ritrovarle.- rispose Sakura

 

Jiraiya, come gli altri shinobi, fissava Naruto e Fuka. Pur provando delusione, non poté fare a meno di essere felice vedendo l’unione dei due ninja e la forza che l’uno trasmetteva all’altra. Commosso da ciò, però, decise di spezzare l’atmosfera. Tutti loro avevano il dovere di rientrare a Konoha e informare Tsunade della situazione.

 

-Mi dispiace, ragazzi, per quello che è successo, ma ora dobbiamo assolutamente rientrare a Konoha e informare l’Hokage di ciò che è successo. Fuka, Naruto…ve la sentite?-

 

Naruto lasciò lentamente la mano di Fuka, asciugandosi le lacrime. Fuka ritirò le mani, per poi usarle anch’ella allo scopo di asciugare le lacrime inesauribili che ancora tentavano di scendere dai suoi occhi. In seguito, la kunoichi si alzò in piedi, seguita da Naruto, il quale guardò Jiraiya mostrandogli un po’ della determinazione che non lo aveva ancora abbandonato del tutto.

 

-Io me la sento!- disse sicuro Naruto

 

-Fuka…?- chiese Jiraiya

 

Fuka stentò un po’ a dare una risposta, ma, stringendo un pugno, trovò la forza di farlo.

 

-Certo!- disse Fuka, rivolgendo uno sguardo sicuro a Jiraiya, che trasmise a quest’ultimo determinazione.

 

-Bene. Allora possiamo andare!- affermò Jiraiya, rivolgendosi a tutti i membri del team

 

Naruto, Fuka, Sakura e Sai annuirono all’unisono e, sotto comando di Jiraiya, partirono. Era giunta l’ora di tornare al villaggio, anche se ciò non avvenne secondo i piani prestabiliti. La missione, purtroppo, era fallita. La difficile decisione di Akane aveva lasciato un segno indelebile nei cuori dei membri del team 7 e dell’Hokage. Fuka, nel team, era di certo la persona che più stava soffrendo, ma riuscì a trovare un po’ di conforto nel fallimento della sua missione personale. Non era riuscita ad uccidere sua sorella. La consapevolezza che quest’ultima era ancora viva le permetteva di provare meno dolore, la cui quantità era comunque indeterminabile. Il viaggio del team 7 in compagnia dell’Eremita dei rospi durò meno di quello precedente. In soli due giorni, i cinque riuscirono a rientrare a Konoha, distrutti e amareggiati, ma comunque sollevati per essere finalmente rientrati al villaggio. Non appena varcata l’entrata principale, Jiraiya si fermò di colpo, imitato dai suoi compagni di viaggio, dopodiché si voltò.

 

-Ragazzi, andate a fare rapporto all’Hokage. Io vi accompagnerei volentieri, ma la missione riguardava solo voi…per cui non vedo il motivo della mia presenza.-

 

-Va bene.- rispose prontamente Sakura

 

Jiraiya sparì in una nuvola di fumo bianco, lasciando il rimanente team 7 solo.

 

-Sarà meglio andare…- disse Naruto

 

Gli altri annuirono e tutti insieme si avviarono all’ufficio dell’Hokage, dove quest’ultimo avrebbe appreso la terribile notizia. Arrivati alla porta, Fuka bussò, ricevendo un “avanti” dal tono molto basso. La kunoichi e i suoi compagni entrarono. Tsunade osservò uno ad uno le persone entranti, ricevendo un’amara delusione.

 

-Posso dedurre che…la missione…- iniziò Tsunade

 

-…la missione è fallita.- terminò tristemente Fuka

 

Tsunade rimase in silenzio. Il dolore che provava dentro di sé era talmente profondo da impedirle ogni singola parola o lacrima.

 

-Mi dispiace, mamma. Io ci ho provato…sul serio! Ma non era possibile convincerla. Lei…è troppo legata a Sasuke perché possa cambiare idea…-

 

-Lo so bene. Lo ho notato già da quando era fuggito…ma non credevo che fosse un sentimento così importante da durare così a lungo. Il loro legame…è identico al vostro.-

 

Dicendo ciò, Tsunade guardò Naruto. Sakura e Sai fecero lo stesso, per poi guardare Fuka. In seguito, tornarono nuovamente a guardare l’Hokage.

 

-Maestra, con il suo permesso vorrei tornare a casa. Conoscendo mia madre, sarà meglio che mi faccia vedere immediatamente.- disse Sakura, cercando una scusa per lasciare i tre soli

 

Sai, capendo le intenzioni di Sakura, inventò la scusa di dover sbrigare alcune faccende prima di tornare ad allenarsi. In poco tempo, Naruto, Fuka e Tsunade si ritrovarono soli.

 

-Scusi Hokage…ma per “vostro” intendeva…- disse Naruto

 

-Sì, Naruto. Mi stavo riferendo a voi due.- terminò Tsunade, appoggiando i gomiti sulla scrivania e congiungendo le due mani -So bene cosa sta succedendo tra voi…e, se devo essere sincera, all’inizio non ne ero molto felice. Temevo che tu, Naruto, non fossi il ragazzo adatto a mia figlia.- confessò l’Hokage

 

Naruto guardò l’Hokage infastidito da ciò che quest’ultima disse. Fuka, notando ciò, temeva che lo shinobi potesse perdere la pazienza, rispondendo quindi a Tsunade in modo inadeguato. Ciò, fortunatamente, non accadde. Naruto rimase in silenzio, attendendo il seguito del discordo.

 

-Ora mi rendo conto…che mi sbagliavo completamente. Io…non riesco ad immaginare Fuka al fianco di nessuno se non al tuo.-

 

Naruto parve tranquillizzarsi, sorridendo e voltandosi, poi, verso Fuka, la quale ricambiò il sorriso. In seguito, lo shinobi tornò a guardare Tsunade.

 

-Ho visto…quanto tieni a lei, e questo mi basta.- terminò Tsunade

 

Naruto rivolse lo sguardo verso il pavimento, continuando a sorridere.

 

-Hehe…sa, Hokage, il motivo per cui tengo così tanto a Fuka?-

 

Tsunade rimase in silenzio, attendendo la risposta. Naruto tornò ancora una volta a guardare l’Hokage.

 

-Perché, fin da quando ci siamo conosciuti, lei ha sempre creduto in me. Nessun’altra ragazza ha creduto in me fin dall’inizio. Fuka…è l’unica che mi fa sentire così bene.-

 

Tsunade rivolse un sorriso sincero a Naruto. Fuka fece altrettanto, lieta di essere protagonista delle belle parole appena pronunciate dallo shinobi.

 

-Bene. Vi ho trattenuto qui solo per farvi sapere la mia opinione. Potete andare a riposarvi.- affermò Tsunade

 

Naruto e Fuka annuirono, dopodiché uscirono dall’ufficio dell’Hokage.

 

Sasuke, Akane e il resto del team avevano appena fatto ritorno al nascondiglio nord, rinunciando a trovarne uno nuovo. Akane aveva ancora molti pensieri nella sua testa. Non aveva alcuna idea di ciò che sarebbe accaduto di lì in poi. Poteva essere ammessa al team solo in cambio dell’uccisione di sua sorella. Lei non l’aveva uccisa, ma restava il fatto che il motivo dietro ciò era il rifiuto di Sasuke di far proseguire lo scontro. Ciò poteva significare, con tutta probabilità, la sua sicura ammissione nel team, pur non avendo portato a termine la sua missione. La strana situazione rese Akane confusa. “Se non sarò ammessa al team, dove andrò?” continuava a chiedersi continuamente Akane. In realtà, questa domanda non la preoccupava più di tanto. Fidandosi cecamente di Sasuke, era certa che quest’ultimo avrebbe fatto di tutto per ammetterla nel team.

Akane, ancora una volta, era sdraiata sul letto, nella sua stanza, fissando il soffitto pensierosa. Non riusciva ancora a rendersi conto che solo poco tempo prima aveva rinunciato alla sua famiglia e detto addio a Fuka. I suoi pensieri furono interrotti da Sasuke, che entrò silenzioso nella stanza, riuscendo a farsi notare solo dal rumore della porta, chiusa talmente adagio da rischiare di non essere sentita. Akane si sedette, guardando Sasuke.

 

-Stai bene?- chiese Sasuke ad Akane, avvicinandosi

 

-Credo di sì…-

 

Sasuke si sedette accanto ad Akane. Passarono alcuni secondi carichi di silenzio, talmente tanto da sembrare interminabili. Il silenzio fu interrotto da Akane, che non riusciva più a trattenere i dubbi che la assillavano dal loro ritorno al nascondiglio.

 

-Sarò ammessa nel team?- chiese velocemente Akane

 

 

-E se così non fosse?- domandò Sasuke, deludendo le aspettative della nukenin

 

-Se non è così, sono costretta a cercare un altro luogo in cui stare. Non posso tornare a Konoha dopo quello che è successo.-

 

Akane si alzò velocemente, ma non troppo da poter impedire a Sasuke di afferrarle prontamente la mano, fermando le sue intenzioni.

 

-Vuoi andartene?- chiese Sasuke, lasciando percepire la speranza in una risposta negativa

 

-Non posso fare altro. Se non sono stata ammessa nel team non posso certo rimanere qui.- rispose Akane

 

-Cosa ti fa pensare che non sei ammessa?-

 

-Me lo hai appena detto!- gridò Akane

 

-Allora mi hai frainteso… Tu facevi già parte del team dal momento in cui hai lasciato Konoha.-

 

Akane si voltò verso Sasuke, spalancando gli occhi. Sasuke si alzò dal letto, tenendo ancora stretta la mano di Akane. Con l’altra mano, accarezzò la guancia sinistra della nukenin. Akane riuscì a sentire gli stessi sentimenti provati il giorno in cui i due si diedero il loro primo bacio, sentimenti che in quel momento provò per la prima volta e che continuavano a durare nel tempo. Sasuke si avvicinò velocemente al viso di Akane. Le labbra dei due nukenin si unirono in un leggero bacio, capace di trasmettere una quantità indeterminabile di emozioni che solo due persone innamorate potevano comprendere. I due separarono le loro labbra, ma rimasero uniti in un abbraccio. Akane infilò una mano nel borsello che ancora indossava, afferrando un coprifronte dalla fascia blu. Quel coprifronte aveva su di sé il simbolo di Konoha, sopra il quale vi era una riga leggermente obliqua. Akane aveva sempre avuto con sé il coprifronte di Sasuke, che le fu dato da Naruto in seguito al suo ritorno a Konoha dopo la battaglia contro il nukenin. Akane rimase stretta tra le braccia di Sasuke a lungo, stringendo nella mano destra il coprifronte che da tre anni conservava con cura.

 

A Konoha, il sole continuava a brillare. La bella giornata riusciva a diminuire, almeno in parte, il malumore dei membri del team 7. Naruto e Fuka, appena usciti dall’ufficio dell’Hokage, entrarono nelle rispettive case per liberarsi dei vestiti sporchi, incontrandosi, poi, in un determinato punto del villaggio. Fuka continuava a pensare alle parole pronunciate poco prima da Naruto, da cui non poteva fare a meno di essere lusingata. I due camminavano l’uno accanto all’altra. La malinconia non aveva ancora abbandonato i loro cuori, ma non si arresero a quel sentimento.

 

-Naruto?-

 

-Huh?- rispose Naruto, tenendo le mani dietro la testa

 

-Mi ha fatto piacere sentirti dire quelle parole a mia madre. L’hai rassicurata.- disse Fuka, sorridendo allo shinobi

 

-Non le ho dette solo per rassicurare tua madre. Le ho dette perché rappresentano ciò che penso…- confessò Naruto

 

I due rimasero in silenzio. Naruto si fermò improvvisamente, seguito da Fuka, portando le braccia distese lungo i fianchi. Fuka, alle spalle di Naruto, si sedette su di un muretto vicino e lo guardò.

 

-Tu sei…la prima ragazza che mi ha accettato fin da subito, pur sapendo del demone che mi porto dentro. Fin da quando ti conosco, non hai tentato una sola volta di allontanarmi…al contrario…mi sei sempre stata vicina.-

 

-Io non riuscirò mai a vederti come un mostro, Naruto…e non riuscirò mai a vederti come un ragazzo normale.- disse Fuka

 

Naruto si voltò verso Fuka, guardandola incredulo. Fuka, notando ciò, spiegò immediatamente le sue parole.

 

-Tu sei speciale Naruto. Mi fai sentire bene.-

 

Naruto assunse nuovamente un’espressione normale, anzi, sorridente.

 

-Bene! Non potrei mai perdonarmi se non riuscissi a far sentire bene la ragazza di cui sono innamorato.-

 

Fuka sorrise sinceramente. Quella frase udita per la prima volta non suonò nuova alla kunoichi. Era riuscita ad ascoltarla molte volte, non attraverso le parole, ma attraverso i gesti premurosi di Naruto, nonché attraverso il loro primo bacio avuto non molto tempo prima.

 

-Ti ringrazio, Naruto.- disse Fuka

 

Naruto avanzò verso Fuka. Giunto a destinazione, poggiò le mani sul muretto, ponendo tra loro il corpo di Fuka. Lo shinobi fissò Fuka negli occhi. La kunoichi fece altrettanto. Senza quasi accorgersene, dopo pochi millesimi di secondi, le sue labbra potevano percepire quelle di Naruto. Chiudendo gli occhi, rispose al bacio, che poco dopo terminò per mezzo di Naruto. Quest’ultimo costrinse Fuka a rialzarsi, potendosi permettere di stringerla tra le sue braccia. Fuka congiunse le sue braccia dietro la schiena di Naruto.

 

-Ti amo davvero, Fuka…- disse Naruto

 

-Proprio come io amo te…- rispose Fuka

 

-Io…- iniziò Naruto

 

-Naruto! Fuka!-

 

Naruto e Fuka riconobbero la voce di Jiraiya in lontananza. I due si separarono immediatamente, sprigionando gocce di sudore tanto era il loro imbarazzo. In pochi secondi Jiraiya era di fronte a loro.

 

-Spunta sempre fuori nei momenti meno opportuni…accidenti.- pensò Naruto

 

-Avete fatto rapporto all’Hokage?-

 

-Certamente…altrimenti non saremmo qui, non crede?- osservò Naruto, scocciato

 

-Oh…è vero! Hehe!- disse Jiraiya, grattandosi il capo

 

Naruto e Fuka dedussero che il Sannin non aveva in alcun modo visto la scena di poco prima e, sollevati, sospirarono.

 

-Scusatemi, ma ora vorrei andare da mia madre. Voglio starle vicina.- disse Fuka

 

-Certo, è giusto!- disse Naruto

 

-Allora vado! Più tardi sarò al chiosco del ramen.-

 

-Beh, non posso certo mancare!!- esclamò Naruto

 

Fuka sorrise, allontanandosi da Jiraiya e Naruto. Quest’ultimo, osservando Fuka andarsene, sorrise anch’egli.

 

-Allora Naruto…hai qualche programma per questa sera?- chiese Jiraiya

 

-In realtà sì. Sono quasi sei giorni che non entro in casa, non ha idea della polvere che c’è lì dentro. Devo pulirla assolutamente. Inoltre volevo allenarmi un po’ prima di andare a mangiare il ramen insieme a Fuka, però devo assolutamente andarci! Voglio stare con lei il più possibile dal momento che è la mia ragazza… Ah! Poi devo…-

 

Naruto continuava ad elencare i suoi impegni, tenendone il conto con le dita. Jiraiya, però, si fermò all’impegno che lo shinobi aveva con Fuka.

 

-Dal momento che…è la sua ragazza??- pensò Jiraiya

 

-Eeeeeeh?! E tu me lo dici così come se niente fosse?! Sei proprio una testa quadra!- urlò Jiraiya, interrompendo l’esposizione degli impegni di Naruto

 

L’Eremita, terminando l’ultima frase, diede un colpo sulla testa di Naruto, sulla quale si formò un enorme bernoccolo rosso.

 

-Aaaaaaaaah!! Ma che fa, Eremita dei rospi??!!- gridò sofferente Naruto

 

A Konoha, il sole calò lentamente. Gli uccelli smisero di cantare e una bellissima e splendente luna si alzò nell’oscurità della notte.

  
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