A Irene
                                                                                                                                             e al suo fanatismo.
                                                                                                                                                              <3<3
                                                                                                                 



Deliri notturni.

In una notte qualunque, la luna piena risplende alta nel cielo e un vento sommesso batte alle vetrate delle finestre.
Una ragazza dorme candidamente nel suo caldo letto, mentre i sogni più strani prendono vita all'interno della sua giovane mente.


La stessa ragazza che poco fa dormiva candidamente nel suo caldo letto adesso si ritrovava in uno spazio vuoto, buio, indefinito.
-Dove diavolo sono?- chiese.
Ma doveva essere una domanda retorica, perchè la ragazza non attendeva nessuna risposta.
Non le restò quindi altro da fare, se non aspettare, da sola, a braccia conserte, che quella sua strana visione, o sogno, o quel che dir si voglia, iniziasse a prendere una piega narrativa.
E passarono i secondi, i minuti e le ore.
Poi, finalmente una luce, e un'altra persona, più alta e robusta si materializzò all'istante.
-Toc, Toc. C'è nessuno?- fece la voce.
Apparteneva ad un uomo sulla trentina, capelli corti e neri..
Fingeva di bussare ad una porticina invisibile, perchè in realtà non c'era niente di consistente intorno a lui.
-Irene! Tu sei Irene!- esclamò l'uomo, dopo aver notato la ragazza.
-Sì e tu?- chiese inavvertitamente, ancor prima di averlo guardato anche solo un poco
- Oh mio Dio! MIKE! Tu sei Mike! Mike Shinoda!- gli occhi le si illuminarono.

Sì, perchè Mike Shinoda era il suo artista preferito, il suo mito personale.
-Irene, Irene! Tu hai qualcosa che appartiene a me!- era Mike a parlare e con fare concitato guardava la ragazza direttamente negli occhi.
-Che cosa, che cosa ho? Mike!-
-Sei tu ad averla! Trovala!-
La ragazza non riusciva a capire.
-Che cosa?-
-Cercala! E' importantissima per me.. Devi restituirmela!-
-Devi dirmi che cos'è! Non posso aiutarti altrimenti!- fece con tono esasperato.

Poi, i due furono bruscamente interrotti da un colpo. Un tonfo, forse.
In un attimo, una testolina di un giallo quasi fluorescente, spuntò dall'ombra. Apparteneva ad una ragazza, la quale, con un movimento deciso si diresse verso Irene.
-Irene!- le urlò nell'orecchio destro - Cosa ci fai qui?- chiese con fare stupito.
-Francesca! Anche te!- esclamò quasi spaventata.
-Deve ridarmi la mia cosa.- rispose Mike per lei.
-Ma non riesco a capire che cosa! Se non me lo dici!- la ragazza si stava decisamente scocciando.
Mike o non Mike, non le piaceva essere presa in giro.
-Lo so io! - esclamò trionfante la nuova arrivata -Ecco!- e dicendo questo, alzò l'indice della mano destra e meccanicamente premette con forza sulla pancia di Irene, proprio all'altezza dell'ombelico,  mentre uno "SQUIIIIIIK" lacerava il silenzio.


-Ecco, dov'era finita, LA MIA PAPERELLA!-


-Signorina? Cos'è che la fa ridere così tanto?- si insinuò invadente, la voce della professoressa tra quei fugaci pensieri.
-No professoressa, mi scusi. Pensavo ad altro.- disse la ragazza, con un ultimo, leggero, sorriso.





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