Era da un po' che non scrivevo e per tornare in allenamento ho provato questo gioco, che ho trovato su LJ. Le regole: 1) scegli un fandom - 2) attiva la riproduzione casuale di iTunes - 3) scrivi una breve storia per le prime dieci canzoni - 4) puoi scrivere solo per la durata della canzone. E' stata un'esperienza nuova, perché non sono abituata a scrivere di getto, ma mi sono divertita molto.
Nota: vaghi spoiler della 7x01 nella n°6
#1
– Madonna, “Like A Prayer”
Ziva
avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di sentire ancora
la sua voce e perdersi nuovamente in quei meravigliosi occhi verdi.
Aveva
provato di tutto, ma il semplice desiderio rimaneva inesaudito.
Abby
aveva suggerito di fargli ascoltare la sua musica
preferita, e per giorni le note di Coltrane e Sinatra avevano riempito
la
camera. Ducky le aveva consigliato di parlare con lui ma, nonostante
tutte le
storie d’infanzia e di missioni in terre lontane, nulla era
cambiato.
Stava
per arrendersi, quando Gibbs sussurrò: “Prova a
dire una preghiera.”
L’ultima
volta aveva pregato che Tali non si trovasse dentro
quella caffetteria, e da allora non l’aveva più
fatto. Ma provare di nuovo non
le costava nulla. Non sapendo da che parte cominciare, Ziva chiuse
semplicemente gli occhi e indirizzò la sua preghiera a
qualsiasi entità
abbastanza compassionevole da ascoltarla.
Quando
li riaprì, si trovò a fissare gli occhi limpidi
e sereni di Tony.
“...
Ziva.”
La
sua voce era incredibilmente dolce e sembrava essersi
appena svegliato da una notte di buon sonno, invece che da due
settimane di
coma.
Mentre
una lacrima le scendeva sulla guancia, Ziva disse
una preghiera di ringraziamento.
#2 – Lisa Stansfield, “All
Around The World”
Per
Tony fu uno shock svegliarsi senza il familiare
calore al proprio fianco, allungare il braccio per sfiorarla e non
incontrare
altro che aria e coperte fredde. Nonostante il suo ottimismo,
capì subito che
se ne era andata per sempre, ancor prima di trovare la sua Stella di
David sul
cuscino e una lettera con cui lo pregava di non venire a cercarla.
“Ti
amerò per sempre”,
aveva scritto alla fine.
Invece
di farsi prendere dal panico, Tony riempì
velocemente la valigia, lasciò l’appartamento e
guidò in direzione
dell’aeroporto.
Era
sempre pronto a girare il mondo per ritrovarla.
#3
– Green Day, “St. Jimmy”
A
quell’ora la sala delle autopsie era deserta, eppure Palmer
sentiva degli strani rumori. Aprì di scatto la porta dello
sgabuzzino e restò a
bocca aperta: Tony, che gli dava le spalle, era in piedi davanti alla
parete e
Ziva... purtroppo, o per fortuna, di lei riuscì a vedere
solo la testa e le
gambe intrecciate attorno ai fianchi del suo compagno.
Dopo
alcuni istanti di imbarazzato silenzio, Ziva si
schiarì la gola. “Buongiorno, Jimmy... Passato
bene il fine settimana?”
Un
rumore alle sue spalle lo fece uscire dallo stato di
trance e, prontamente, richiuse la porta e vi si appoggiò
contro.
“Palmer!”
Gibbs, che stava cercando Ducky, marciò nella
sala autopsie e notò subito il suo comportamento sospetto.
“Hai smesso di usare
l’NCIS per i tuoi incontri a luci rosse, vero?”
“Uh...
Le giuro che è così! Parola di scout!”
Non
percependo bugie, Gibbs annuì soddisfatto e se ne
andò.
Quando
tutto tornò tranquillo, Tony sospirò sollevato.
“Ci toccherà invitare il goblin a cena, guanciotte
dolci.”
#4 – Van Morrison, “Brown
Eyed Girl"
“Te
l’avevo detto, Tony. E’ chiaro che i miei sono i
geni dominanti.”
Tony
cercò di mettere il broncio, ma gli era
impossibile alla vista della splendida bambina dai profondi occhi
castani. “Ha
i tuoi occhi, i tuoi capelli, il tuo naso... Avrei voluto contribuire
un po’ di
più. Insomma, la piccolina è una DiNozzo: il
nostro patrimonio genetico è tra i
più pregiati e...”
“Non
preoccuparti.” Ziva lo rassicurò, accarezzandogli
una guancia. “Ha anche qualcosa che può aver
ereditato solo da te.”
“Ti
riferisci forse alla bellezza sconvolgente? O
all’irresistibile
senso dell’umorismo? O al fascino magnetico? O
al...”
“Lo
stomaco senza fondo.”
“...
Oh.”
#5
– Eminem, “Like Toy Soldiers”
Tra
tutti i loro litigi, quello era il più distruttivo.
Tony
voleva solo farle ammettere che quello che aveva
subito fin da piccola era sbagliato, che niente poteva giustificare la
sua
infanzia rubata.
Ziva
replicava che i suoi genitori l’avevano fatto per
un bene superiore. A nessuno piaceva crescere i propri figli per farli
diventare assassini, ma avevano un dovere verso il loro popolo e la
loro terra.
“Non
c’era nessun altro? Dovevi essere per forza tu?”
Lui chiedeva disperato.
Lei
gli dava del bambino viziato e rispondeva che non
tutti avevano la fortuna di crescere nella pace e nella sicurezza.
Ogni
volta accantonavano l’argomento, per il bene della
loro relazione, e le sue ultime parole erano sempre: “Non
potrai mai capire.” Ciò
che più lo feriva era che aveva ragione.
#6
– The Police, “Every Breath You Take”
Da
quando Ziva si era addormentata durante il film, con
la testa appoggiata sulla sua spalla, Tony non aveva smesso un attimo
di
guardarla, felice di poter ascoltare il suo respiro tranquillo e
regolare.
Con
il tempo, la Somalia e i mesi in cui l’aveva
creduta morta stavano diventando un ricordo sempre più
lontano. La loro
amicizia si stava restaurando e le cicatrici inflitte a vicenda stavano
guarendo.
Avevano
percorso una lunghissima strada e ora erano al
punto di partenza, o almeno così sembrava in apparenza. Tra
di loro tutto era
cambiato. Eppure Tony trovava conforto
nell’impossibilità di tornare come
prima: solo così, forse, potevano procedere. Insieme, magari.
“Non
posso vivere senza di te” aveva ammesso, con la
sincerità che solo un siero della verità poteva
estorcergli. I ricordi, i
rancori, le cicatrici potevano anche svanire, ma quelle parole
sarebbero
rimaste per sempre.
#7
– Oingo Boingo, “Stay”
Per
la prima volta in vita sua, Ziva voleva scappare.
Anche se non desiderava abbandonare il tepore delle coperte e del corpo
premuto
così intimamente contro il suo, sapeva che era la cosa
giusta da fare. Per
entrambi.
Non
era pentita di quello che era appena successo, ma
era terrorizzata all’idea di svegliarsi il mattino dopo
– o la settimana dopo,
o il mese dopo – e capire che era stato solo un gigantesco
errore, che aveva
rovinato per sempre il loro rapporto.
Se
fosse successo con un altro uomo non si sarebbe mai
preoccupata, ma era Tony: il suo collega, il suo migliore amico, la
persona di
cui forse si era... Non era nemmeno sicura dei propri sentimenti, come
poteva
esserlo dei suoi?
Certa
che si fosse addormentato, si liberò dal suo
abbraccio e andò a raccogliere i vestiti.
“...
Dove stai andando?” Non aveva mai visto Tony con
quello sguardo, insicuro e spaventato come un cucciolo abbandonato.
Improvvisamente
rincuorata, Ziva sorrise e ritornò a
letto. “Da nessuna parte.”
#8 – Rooney, “When Did Your
Heart Go Missing?”
“Mi
sei mancata così tanto, Zee. E’ stata la settimana
più lunga della mia vita.”
“Anche
tu mi sei mancato, Tony. Non so come ho fatto a
dormire senza il tuo continuo russare nel mio orecchio.”
“Ah.
Ah. Molto divertente. Piuttosto... le notti a San
Diego saranno state vuote e tristi, vero?”
“Su
questo non posso darti torto. Devo ammettere che
non era la stessa cosa senza la tua... compagnia.”
“Eheheh.
Se solo avessi portato la web-cam...”
“Stavo
facendo la scorta alla moglie di Vance e ai suoi
figli. Dormivamo nella stessa camera. Ti basta come
motivazione?”
“Uh,
direi di sì. Il lato positivo è che abbiamo
molti... mmh... arretrati da... mmh... recuperare. A cominciare da...
mmh...
adesso.”
“...
Tonyy...”
“Ehm,
vi rendete conto che sono qui con voi... vero?”
“Chiudi
il becco, McGuardone. Siamo impegnati.”
“Scusaci,
McGee. La tua giacca si intona perfettamente
con le pareti dell’ascensore.”
#9 – 8mm, “Forever And Ever
Amen”
“Tony...”
“Sto.
Benissimo.” Sbottò irritato.
“Perché tutti
pensano il contrario?”
Ziva
ignorò il suo atteggiamento, attribuendolo a ciò
che stava passando. “Perché sei al funerale di tuo
padre.”
Tony
scoppiò in una risata esagerata, che usava spesso
per mascherare i suoi veri sentimenti. “Mio padre?!
Quell’uomo ha smesso di
interessarsi a me quando ha capito che ero solo una grossa
delusione.”
“Non
era perfetto, ma sono sicura che ti ha voluto
bene.”
“Da
che pulpito vieni a farmi la predica sui rapporti
tra padri e figli?” Domandò con tono tagliente.
Non si rese conto di quello che
aveva detto fino a quando vide, riflesso nei suoi occhi castani, quanto
l’aveva
ferita.
Lei
se ne andò, lasciandolo solo davanti alla lapide. Tony
si ricordò di tutte le volte in cui suo padre, senza
volerlo, aveva ferito
similmente sua madre e di come lui l’aveva odiato per quello.
Forse
non erano così diversi come aveva sempre pensato.
Almeno lui aveva ancora l’opportunità di rimediare
a ogni errore che aveva
commesso.
#10 – Don Henley, “The End
Of The Innocence”
All’apparenza
Tony era calmo e rilassato, ma in realtà
era in preda a una furia omicida. “Allora... Dove andrete di
bello?”
Il
ragazzino, terrorizzato, lo guardò pulire
meticolosamente la pistola d’ordinanza. “... Uh...
Al cinema, signore.”
“E
dopo?”
Tony
iniziò a pulire anche quella di riserva, cercando
di nascondere la sua soddisfazione quando il giovane
sbiancò. Non si faceva
fregare da quell’aria da bravo ragazzo: conosceva benissimo
il pensiero fisso
degli adolescenti. Lui stesso aveva superato da poco quella fase.
“La...
la riporterò subito a casa, signore.”
“Ottimo.
Vuoi vedere la collezione di coltelli di mia
moglie?”
“Papà!
Smettila di traumatizzarlo!”
Mentre
guardava la sua bambina scendere dalle scale,
accompagnata da Ziva, si sentì trafiggere da una fitta di
gelosia e amarezza.
Come aveva fatto a crescere così in fretta? Fino a ieri
giocava con le bambole
e i peluche...
“Il
coprifuoco è alle no...” Riuscì a
stento a non
gridare quando Ziva gli pestò il piede. “...
Dieci.”