Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |       
Autore: gattoridens    10/12/2009    8 recensioni
Una nuova missione mette alla prova il coraggio di Ron. Una sola meta: il suo bottino. Ma cosa sarà disposto ad affrontare? A quali rischi andrà incontro? Non fatevi ingannare: totalmente Ron/Hermione!
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Harry Potter | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Mission Impossible

Non c'era possibilità di fuga: il suo nemico era lì, immobile, di fronte a lui, che lo scrutava con quegli occhi maligni, di quel colore surreale solcato solo da quella stretta linea nera disegnata dalla pupilla.
Ron si rese conto di non avere via di scampo: si era fatto cogliere alla sprovvista in un momento in cui aveva abbassato la guardia, ed ora, probabilmente, il suo destino era segnato, ma non voleva arrendersi senza combattere, senza, almeno, provarci.
Lo sfidava.
Il suo sguardo altezzoso e strafottente lo inchiodava sul posto, ma Ron reagì:
- N-n-non mi fai paura... - tentò, ma il suo rivale sembrava essersi accorto dello stato di sgomento del giovane Grifondoro, così si fece più vicino, e, con movimenti fluidi, lo aggirò, mentre il rosso lo seguiva con lo sguardo, sentendosi quasi accerchiato; una goccia di sudore iniziava a scendere dalla tempia, il ragazzo la sentiva distintamente mentre colava vicino all'orecchio e si apprestava a raggiungere il mento segnando la linea della mascella.
Era ora di agire, non poteva indugiare oltre.
Immobile, spostando solo impercettibilmente gli occhi, cercò uno spiraglio nell'attacco del suo nemico, un punto debole, o, perlomeno, un qualcosa di meno saldo del resto. Non era certo che ciò che stava per fare l'avrebbe tratto in salvo, ma qualcosa doveva tentare, inoltre aveva una missione da portare a termine.
Con un rapido scatto allungò la mano verso l'oggetto di cui doveva impossessarsi, lo scopo della sua missione, e, con la stessa agilità, si gettò oltre il suo rivale, il quale, però, gli si scagliò contro in un attacco fisico che nulla aveva da invidiare a quelli di natura magica, né per potenza, né per crudeltà.
Ron percepiva le sue carni lacerate, la nuca doleva sotto i colpi feroci del nemico, anche in volto, sapeva, riportava ferite sanguinanti, ma doveva farcela ad ogni costo: un suo fallimento avrebbe segnato il suo futuro in modo indelebile.
In un impeto di vigore, spronato dalla disperazione, il rosso afferrò saldamente il corpo di colui che lo aveva attaccato per scostarselo di dosso, mentre con una mano riusciva a carpire l'agognato bottino, ma proprio in quel momento la porta si spalancò.
Ron, sbiancando, si rese conto che il suo incubo più grande stava per avverarsi.
- Ronald Weasley! Lascia stare il mio gatto! Subito! -
- Ma... Hermione! Questa bestia mi ha attaccato! Dovrò pur difendermi in qualche modo! -
- Ron! Non dire stupidaggini! Grattastinchi è un gatto molto educato e dolce! -
- Dolce? Quel mostro infernale mi ha scorticato mezza faccia e tutta la nuca! - Si difese Ron, riprendendo colore e additandosi il viso in modo da sostenere con argomenti inattaccabili la sua tesi.
Evidentemente la sua tecnica stava funzionando, visto che la riccia gli si stava avvicinando per controllare meglio i graffi che gli affliggevano il volto. Questa situazione non poté non creare un senso di agitata felicità nel ragazzo che, avidamente, guardava il viso della bella Grifondoro avvicinarsi sempre di più al suo, poi quando questa allungò una mano a sfiorargli una delle ferite e sentì le sue dita fresche scorrere leggere sul taglio che solcava la guancia, il cuore gli cominciò a martellare ad un ritmo effettivamente accelerato, le mucose della bocca erano secche e si sentiva la lingua impastata, anche la gola richiedeva di essere umidificata, e, mentre stava ingoiando, lo sguardo dolce e preoccupato della ragazza cadde rovinosamente su qualcosa che il compagno di Casa teneva stretto in mano.
Il viso di Hermione si indurì, arcuò le sopracciglia, si scostò un passo da Ron, lo guardò dritto negli occhi con la stessa espressione che aveva usato Grattastinchi fino a pochi attimi prima.
Ronald ingoiò ancora, stavolta per il terrore.
- Ron - la voce di Hermione era misurata, ma decisa - cosa stavi facendo nel dormitorio delle ragazze? -
Ok, ora doveva trovare una buona scusa per essere lì, doveva coprire la vera natura della sua missione!
- Io... I-io...Ecco... io sta-stavo cercando un... ehm... libro... ecco... cioè, un libro su... su... sulle foreste magiche della Cornovaglia, e visto che tu... sì... tu ha-hai un sacco di libri... magari... -
- Per questo c'è la biblioteca, Weasley - disse la riccia marcando il tono della voce sul cognome.
Ora Ron sapeva di essere in grossi guai. Era messo peggio di prima.
- Sì, ma non avevo voglia di farmi tutta la strada fino alla biblioteca - buttò lì, tentando, Ron.
Lo sguardo di Hermione era quello duro e fiero di una guerriera:
- Quindi studiare un contro incantesimo a quelli delle scale stregate che impediscono ai ragazzi di raggiungere i dormitori femminili è stato meno impegnativo di una passeggiatina fino alla biblioteca, per te. Complimenti Weasley! I professori ti sottovalutano! -
La voce di Hermione ricordava una nota amara di bile, invece il colore di Ron raggiungeva intensità di rosso non previste in natura.
- Sputa il rospo Ron! E non propinarmi altre balle! -
Ron non riuscì a proferire parola e, sentendosi in una situazione precaria, segnata da vergogna, sensi di colpa e, soprattutto, terrore, chinò il capo in segno di sottomissione e umiliazione, ma così facendo si ricordò, troppo tardi ormai, cosa stava stringendo in mano: l'oggetto della sua missione.
Conscio di ciò che gli sarebbe potuto accadere se la riccia avesse identificato la "cosa", e altrettanto conscio che ciò non escludeva la morte, agì d'impulso stringendo l'oggetto dentro un pugno serrato che gli faceva sbiancare le nocche e rifugiando repentinamente la mano dietro la schiena.
Naturalmente, la speranza di Ron di passare inosservato allo sguardo scrutatore di Hermione era pura utopia, anzi, questo infantile tentativo di nascondere la "cosa" non fece altro che rafforzare i sospetti che la ragazza già aveva nei confronti di quella stretta malandrina, cosicché la riccia riprese in mano la situazione, certa del suo vantaggio e della sua vittoria:
- Ronald - era ritornata al nome, ma con il tono nella modalità "Mamma Weasley", il cui utilizzo da parte di Hermione era un'arma ancora più temibile - Non voglio sapere cosa tieni in mano, ma voglio che tu la rimetta a posto, qualsiasi cosa sia. Per farlo ti lascerò un minuto, in cui io uscirò da qui, ma non pensare di potermi ingannare: prima ti incanterò in modo che tu non possa solcare la soglia di questa stanza con qualcosa che non sia di tua proprietà. Questi sono i termini. -
Ormai era fregato, in qualsiasi caso: da una parte l'offerta di Hermione gli avrebbe consentito di scongiurare un'imminente morte atroce e dolorosa, ma il rovescio della medaglia sarebbe stato il fallimento della sua missione ed una grande macchia indelebile sul suo onore, nonché il disprezzo dei suo compagni di dormitorio. D'altra parte non sapeva se avrebbe avuto il coraggio di affrontare la riccia a viso aperto e, se anche l'avesse trovato in un qualche recondito angolo del suo animo, non era per nulla certo di uscirne trionfante: quella donna era astuta, abile e determinata, non aveva muscoli, ma il suo cervello era un portento ed il suo coraggio era degno del fondatore Grifondoro.
Tutti questi pensieri turbinavano a folle velocità nella testa di Ron, che, più per l'esasperazione del suo animo in subbuglio che per presa di posizione vera e propria, stingendo denti e pugni, assottigliando gli occhi fino a due fessure, aggirò la ragazza e si avventò sulla porta in un disperato tentativo di fuga. Aveva raggiunto la maniglia del dormitorio quando:
- Colloportus! -
La chioma rossa del ragazzo, con cranio annesso, si schiantò contro il legno della porta, impossibilitato a fermarsi in tempo per ammortizzare lo scontro, vista la veemenza con cui si era gettato sull'uscita che, però, non aveva, a quel punto, risposto al tentativo di apertura.
Dietro di lui, una furia con lunghi e selvaggi capelli si fece sentire, liberando uno dei sui più potenti attacchi verbali, ad un livello di decibel assolutamente rischioso per ogni tipo di forma di vita:
- Ronald Weasley! Ti avevo dato una possibilità e tu l'hai sprecata! Anzi, mi hai voluta sfidare ancora! Non la passerai liscia! -
Il rosso, che si era cautamente girato per non dare le spalle alla sua avversaria, la guardava con occhi sbarrati... dal terrore... avrebbe voluto tentare di immaginare quale sarebbe potuta essere la sua fine, ma la paura gli impediva qualsiasi tipo di pensiero. Intanto Hermione continuava con la sua invettiva.



L'angolo dell'intromissione...

Ben ritrovati a tutti!
Mi sono presa un paio di settimane di ferie, eheheh^^ , mi preparavo per questa nuova long che, a dire il vero, è nata quasi esclusivamente per inserire quel "altro personaggio" che si legge sotto l'introduzione nell'elenco delle storie... ebbene sì! Non posso più nascondermi: è lui. Temibile, bello e dannato: è Grattastinchi!
Già già! E la storia poteva finire anche con Hermione che svelava l'identità del rivale di Ron, ma non ho resistito: non potevo sprecare cotanto capitolo e non costruirci sopra una, manco a dirlo, Ron/Hermione...
Ci rivedremo presto, spero, con il secondo capitolo.
Miao miao,
Elisa


   
 
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: gattoridens