Anime & Manga > Anna dai capelli rossi
Ricorda la storia  |      
Autore: Kirby    23/06/2005    5 recensioni
Cos'ha provato Anna alla morte della persona più cara? Leggetelo e lo scoprirete. E' la mia prima fanfiction sul mio anime preferito. Fatemi sapere.
Genere: Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il dolore di Anna

 

Perché mi hai abbandonato?

Non è giusto… Eri l’unico che credevi in me…

Che dimostrava d’essere orgoglioso di me… come se fossi una figlia, anche se tra noi non c’erano ne parentele ne legami.

Però un legame c’era, un legame indissolubile nato quel giorno alla stazione quando io aspettavo che qualcuno venisse a prendermi e tu cercavi “il ragazzo” che la Signora Spencer ti aveva promesso… Che scherzo del destino… Eppure anche se tu sapevi fin dall’inizio che io non ero chi desideravi, anche se sapevi che Marilla a casa ti avrebbe rimproverato mi hai accolto prima sul tuo calesse, poi a casa tua ed infine nel tuo cuore, magari non in quest’ordine ma… E’ successo ed ora, a distanza di anni sono qui a vegliarti… Marilla è accanto a me… Ha gli occhi rossi dal troppo pianto…

Quante ne abbiamo passate tutti e tre insieme…

Non è giusto. Perché è successo… Vedo e sento tutti molto vicini, ma non sanno niente del mio dolore, del dolore di Marilla.

Non sono riuscita a piangere… Le lacrime non vogliono saperne di scendere e come se il mio dolore si fosse cristallizzato all’interno del mio cuore… Sono qui con il corpo, ma la mente è lontana… Sta viaggiando nei ricordi…

Ricordi di un tempo in cui tu c’eri… Ogni stagione è legata a te… Ogni stanza di questa casa è legata a te…

Diana mi viene vicino e mi chiede qualcosa… La guardo quasi a volerla mettere a fuoco… Ritorno finalmente nel mio corpo… Mi ripete la domanda… “Vuoi che mi fermi a dormire da voi stanotte?” La guardo. Cara Diana, la mia amica del cuore, quante ne abbiamo passate insieme… Le sorrido mestamente, ma con fermezza le dico “No, grazie di cuore Diana, ma questo è il nostro dolore”. Marilla ha sentito, mi si avvicina e mi tristemente mi sorride: so di aver fatto la scelta giusta.

Approfitto di un attimo di pace per salire in camera a rinfrescarmi. Mi guardo allo specchio. Ho il viso pallido e neppure le lentiggini riescono a darmi un po’ di colore, solo i capelli sono l’unica nota di colore e danno al mio viso un aspetto ancor più pallido. Penso a te a quando mi dicevi, fin da bambina, che sarei diventata una donna meravigliosa… Mi osservo meglio allo specchio… Ed inaspettatamente vedo i miei occhi lucidi… Calde lacrime rigano d’improvviso il mio viso: non riesco a smettere. Mi lascio scivolare per terra ed inizio a singhiozzare come una bambina: non m’importa se al piano di sotto mi sentono, non m’importa di nulla: tu non ci sei più. Questa è l’unica cosa di cui m’importa e non posso fare nulla. Continuo a piangere…

 

Non so per quanto tempo sono rimasta per terra a piangere, mi avvicino alla finestra e scosto la tenda: la sera ha ceduto il posto alla notte… E tante stelle, brillanti come diamanti su un manto di velluto, splendono in questa triste notte. Osservo la notte: è così tranquilla come sei sempre stato tu… Tu eri il mio punto di riferimento, non ti ho mai sentito alzare la voce, quanti sorrisi che mi regalavi. Non ho mai conosciuto mio padre, ma sono sicura che tu sia riuscito a sostituirlo egregiamente. Sapevi sempre consigliarmi nel modo giusto.

 

Scendo e vedo Marilla, è accanto a te. Dalla cucina sento un rumore decido di andare a vedere. E’ la signora Lynde che sta cucinando. La guardo mentre lei, senza distogliere lo sguardo da quello che sta facendo mi dice: “il dolore è grande, lo so, però dovete mangiare. Siccome non siete nello stato d’animo per farlo voi, lo farò io. Sono sicura che anche tu e Marilla fareste lo stesso per me”. La signora Lynde termina la frase con un sorriso rassicurante poi improvvisamente mi abbraccia. Ricambio l’abbraccio con affetto e la ringrazio. Marilla è ancora seduta con gli occhi persi nel vuoto. Mi avvicino “Devi mangiare” le dico con dolcezza. Lei mi guarda e sembra non volersi allontanare da te. Sa che domani non ti vedrà più. Sa che domani tu lascerai per sempre questa casa e non farai più ritorno. Insisto e la sospingo verso la sala da pranzo, dove la signora Lynd ha già provveduto ad apparecchiare la tavola. Marilla sembra sorpresa. Pensava anche lei che fossero andati via tutti, invece… La signora Lynde osserva il suo operato compiaciuta. Poi va a prendere il suo soprabito, ci raccomanda di mangiare tutto e di non preoccuparsi per le stoviglie sporche, passerà lei domattina a lavarle prima del funerale. Esce frettolosamente di casa. Io e Marilla osserviamo il tavolo e seppur con poca voglia ci sediamo e cerchiamo di fare onore alla cena.

 

Finito di cenare accompagno Marilla a riposare un po’. Lei a malincuore acconsente. Torno in cucina e riordino tutto. Dopotutto tu adoravi questa casa e non voglio che tu pensi che la stiamo trascurando: neppure per un giorno. Finite le incombenze salgo nella mia camera, non prima di aver controllato Marilla.

Mi stendo sul letto della mia camera. Marilla aveva pianto prima di cedere al sonno. Era stata una giornata molto faticosa per entrambe. Cerco un po’ di sollievo dal dolore che provo e spero che il sonno giunga presto per impedirmi di pensare… Pensare che domani tu lascerai per sempre questa casa… La tua casa… Buonanotte Matthew.

 

L’alba è appena spuntata ed io sto guardando il soffitto già da un po’… Mi alzo dal letto. Che strano, solitamente quando dormo mi muovo e disfo letteralmente il letto, stanotte invece il letto sembra intatto. Scendo di sotto e come al solito per prima cosa vengo a darti il buongiorno.

Ti sorrido, anche se so che non potrai ricambiare. Gli occhi mi si inumidiscono, cerco di trattenere le lacrime meglio che posso e dopo qualche attimo capisco di aver vinto la mia battaglia. Preparo la colazione e vado a controllare Marilla. E’ già vestita ed è seduta sul letto perfettamente rifatto. Mi guarda con gli occhi pieni di lacrime “Come farò” mi dice. La stringo con affetto e in un sussurro le dico “Ce la faremo. Ce l’abbiamo sempre fatta. Ricorda che puoi contare su di me ed io so che posso contare su di te, non siamo sole” le dico con gli occhi umidi. Mi guarda come a volermi sondare l’anima e poi mi stupisce dicendomi “Meno male che ho te Anna! Come farei altrimenti a sopportare da sola un simile dolore. Non riesco ancora a credere a quanto e successo in questi giorni… ” poi crolla in un pianto liberatorio. Le resto accanto e l’abbraccio. Si ricompone e guarda l’ora: le 7.00. Ci alziamo ed andiamo a prepararci per l’ultimo giorno di Matthew in questa casa. Iniziano ad arrivare le prime persone: Diana ed i suo genitori, la signora Lynd e suo marito Thomas, la signora Allan, Jane e Ruby con i loro genitori, ed altri abitanti di Avonlea. La signora Allan mi si avvicina “Come stai?” mi chiede. La guardo con affetto: se me l’avesse chiesto qualcun altro me la sarei presa un pò, ma la signora Allan sa tutto l’affetto che provo per Matthew e per Marilla e con voce abbastanza normale le dico “Bene, so che Matthew non vorrebbe vedermi triste, quindi cerco di non esserlo, anche se non è facile”.

E’ l’ora. Il corteo è pronto e mestamente ci avviamo verso la chiesa dove il reverendo Allan celebrerà il rito funebre.

 

La chiesa è gremita di gente: oh Matthew! Non ti piaceva attirare l’attenzione, volevi sempre passare inosservato, ed invece tutti ti hanno voluto bene… Sei entrato nel cuore di tutti con la tua bontà, con la tua generosità. Il reverendo inizia la funzione. Marilla sembra distratta: ha lo sguardo perso nel vuoto. Ascolto l’omelia con gli occhi fissi sulla tua bara: non posso fare nulla per riportarti tra noi ma posso ricordarti e portarti nel mio cuore. Improvvisamente una frase del reverendo cattura la mia attenzione: “lui non è morto, si è addormentato e domani lo ritroveremo nel regno dei cieli: lui da lassù non ci ha dimenticati ne lo farà mai, anzi, continuerà a vegliarci come ha sempre fatto”. Che sciocca che sono stata! Devo ricordarlo. E’ questo il regalo più bello che posso fargli. Non ti dimenticherò mai Matthew! Finalmente il mio cuore è più sereno. Osservo di sottecchi Marilla: anche lei ha ascoltato quella frase e sembra rifletterci sopra. Ci spostiamo in cimitero. La bara viene calata all’interno della fossa: io e Marilla lasciamo scivolare i nostri fiori sopra la bara. Ci rivedremo Matthew, questo non è un addio ma un arrivederci.

  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Anna dai capelli rossi / Vai alla pagina dell'autore: Kirby