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Casa Potter, Godrik’s Hollow, 1° ottobre*
Sirius
guardò James con apprensione. Non voleva, non poteva e non doveva far
permettere di uccidere il suo migliore amico. Né lui, né Lily, né Harry.
. Sirius camminava freneticamente avanti e indietro
per il salottino di casa Potter, agitato.
disse stancamente James < abbiamo fatto questo discorso centinaia di
volte e non possiamo fare assolutamente niente! Ma come te lo devo dire che
devi stare calmo?> Si passò una mano sugli occhi < e puoi smettere di
andare avanti e indietro? Mi stai facendo venire mal di testa >.
Sirius
si fermò stupito: non si era nemmeno accorto di camminare così velocemente. A
quel punto entrò Peter. Un’idea gli balenò nella mente . Chiese
Sirius non notando il guizzo che era passato negli occhi del piccolo Peter.
James aveva un’espressione preoccupata < No, Sirius, non vogl…> ma non
riuscì a finire la frase che Peter lo interruppe < Per me va bene, Sirius…
James, non preoccuparti, ce la caveremo > gli sorrise. James per nulla
convinto acconsentì svogliatamente e sorrise agli amici < Non so cosa farei
senza di voi, amici miei >. In quel momento un urlo si espanse in tutta la
casa: il piccolo Potter si era svegliato e richiamava l’attenzione di tutti.
Dopo qualche minuto Lily scese con il piccolo Harry in braccio, che però non
voleva assolutamente stare fermo < Harry, sta un po’ fermo, su! Harr…ahi! Mi
stai tirando i capelli, diavoletto! Fermo, si sono impigliati… JAMES!! Prendi
un po’ in braccio tuo figlio >. James, cautamente, si avvicinò alla moglie e
prese in braccio il piccolo diavolo che, in un attimo di distrazione, si lanciò
dalle braccia del padre a quelle del padrino, Sirius, e lì si calmò. James e
Lily guardarono storto Sirius, che alzò le spalle e si mise a giocherellare con
il bambino. urlò Lily mentre James
fece una linguaccia al figlio, che gliela restituì con tanto di sorrisetto.
James
sentendosi messo in causa alzò lo sguardo dal figlio che continuava a fargli le
boccacce < Io non sono un teppistello! >
mise il broncio James. Sirius sorrise a vedere i due sposini, poi si ricordò per quale motivo
era venuto e decise di fare l’incantesimo per il custode segreto non appena
fosse uscito dalla casa. < Jamie, Lily, io e Peter andiamo…per quanto
riguarda me ci vediamo ad Halloween, ok? E tu Harry… non farli disperare
troppo! Andiamo, Pete > Harry alzò lo sguardo sul padrino e sorrise < Tao
Tao, tio Sirius… tao tao, tio Peter >. Sirius sorrise al piccolo e lo
consegnò a Lily, salutò lei e James e uscì con Peter.
La
mattina dopo si sentiva meno preoccupato, l’incantesimo era riuscito bene e
solo lui, James e Peter sapevano. Tuttavia il suo volto si oscurò: forse doveva
dirlo a Silente. Solo lui poteva risolvere la situazione se qualcosa andava
storto. Mandò un gufo a James per dirgli di raggiungerlo dal preside. Si vestì
velocemente e gettò un po’ di polvere volante nel camino ed esclamò e venne risucchiato nel vortice.
Una
brusca caduta gli fece capire che era arrivato nell’ufficio del preside. E una
buffa risatina alla sua esclamazione di dolore gli fece capire che anche il
preside era presente nell’ufficio. Dopo poco arrivò anche James.
L’anziano preside gli fece un sorriso di incoraggiamento . Il giovane lo guardò stupito. Poi iniziò a raccontare della sua idea
si fermò cercando di
trovare le parole adatte. James continuò al posto suo James si passò una mano tra i capelli per il nervosismo Il preside
gli sorrise e Sirius non poté che distogliere lo sguardo, imbarazzato.
. Anche James salutò il preside e sparirono nuovamente fra le fiamme del
camino.
* Godrik’s Hollow, 31 ottobre, Halloween *
Sirius
fissò la casa del suo migliore amico completamente distrutta. Era lì, fermo
davanti a quell’orrore con gli occhi spalancati, non riusciva nemmeno a versare
lacrime tanto dello shock che aveva subito e che ancora stava subendo. Chiuse
gli occhi sperando che tutto quello fosse solo un orrendo incubo, che ora si
sarebbe svegliato e si sarebbe trovato nel suo letto, per poi prepararsi per
andare a casa di James con Remus e Peter per la festa di Halloween. Riaprì gli
occhi e di nuovo vide la casa di James distrutta. Allora realizzò quello che
era davvero successo e lì le lacrime iniziarono a scendere copiose mentre si
gettava a capofitto tra le macerie per trovare almeno i corpi di Jamie, di Lily
e del suo figlioccio, Harry. Non riusciva a parlare tanto del dolore e continuò
a scavare. Ad un certo punto vide qualcosa di familiare: dalle macerie si
intravedeva il corpo di James. Sirius continuava a dondolarsi sulle ginocchia, stringendo a se il
corpo dell’amico. Due giovani auror lo allontanarono dal corpo di James e lo portarono
via, smaterializzandosi. Ma Sirius non voleva darsi per vinto e continuò a
scavare trovando, prima che lo potessero fermare, il corpo senza vita di Lily,
con gli occhi chiusi e con ancora le guance bagnate dalle lacrime. Sirius
sussurrava, ricordando che a Lily non piaceva che si urlasse mentre c’era lei
nei dintorni. < Lily, amica mia. Dolce Lily… piccola Lily >. Come era
successo con James, altri due auror gli si avvicinarono e gli tolsero
delicatamente Lily dalle mani. Sirius, con il cuore più pesante di almeno
qualche tonnellata riprese a cercare l’ultimo dei Potter, il suo piccolo Harry,
il suo figlioccio. Dopo poco il guardiacaccia Rubeus Hagrid si unì alle
ricerche del piccolo Harry. Lo trovò per primo Hagrid e, con grandissima gioia
sia sua che di Sirius, lo trovarono vivo e vegeto con solo una cicatrice
sanguinante nel centro della fronte. A terra, vicino a lui, in mezzo alle
macerie, c’era la veste di Voldemort.
*
< Dammi Harry, Hagrid, sono il suo padrino, lo curo io…> * disse Sirius
pallido come un cencio. . In quel momento un piccolo
gufo arrivò da Hagrid che lesse la lettera con grande stupore. La lettera era
di Albus Silente e diceva “Caro Hagrid, credo che proprio adesso vicino a te ci
sia il giovane Black… se è così, consegnagli Harry. L’unica cosa che ora posso
sperare per questo piccolo sia di vivere con persone che davvero gli vogliono
bene. Se non è lì con te, tu cercalo Hagrid e trovalo presto e fagli leggere
questa lettera… non commettere pazzie, Sirius. Con sincero affetto, Albus
Silente.”
Hagrid
sorrise e Sirius prese in braccio il suo figlioccio, salì sulla sua moto
volante e sparì nella notte.
Salve
a tutti… credo che questo primo capitolo si commenti da solo. Chi non ha mai
pensato “E se Harry avesse vissuto con Sirius?” oppure “E se Sirius non fosse
stato incarcerato ad Azkaban?”? Io credo quasi nessuno… fatemi sapere se vi
piace questo capitolo… Grazie.
Hermy90