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Autore: DolceGiuggy    13/12/2009    5 recensioni
Salve a tutti,il mio nome è MariaVittoria,Mavi per gli amici. Ho 17 anni,o almeno quella è l’età in cui ho smesso di crescere…è una storia lunga da spiegare,per adesso l’unica cosa che potete sapere è che io ogni giorno vado a scuola e non ne esco mai.
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Salve a tutti,diciamo che questa è la mia pirma FF lunga...o almeno che ho intenzione di scrivere lunga!

Inizio a postare questo primo capitolo per vedere come va...avrei intenzione di continuarlo,ma prima voglio il vostro parere!

Beh...basta con le chiacchiere...buona lettura! ;)


Capitolo-1-Presentazioni

 

Ed eccomi qui a girovagare per le aule,soliti prof,soliti alunni,in poche parole soliti e monotoni giorni. Mentre vago per i corridoi il mio occhio si va a posare sulla IIG,la mia ex classe…che ricordi meravigliosi di quell’anno,ma è meglio non pensare troppo al passato è dura ricordare cosa c’è stato e cosa,purtroppo,è venuto a mancare.

Beh,forse è giunta l’ora delle presentazioni…chi sono io?

Piacere il mio nome è MariaVittoria,Mavi per gli amici. Ho 17 anni,o almeno è quella l’età in cui ho abbandonato il mio corpicino magro e snello. La mia storia è una cosa un po’ difficile da spiegare,da molti vengo definita un fantasma…solo una leggenda dicono,ha…stupidi umani! In realtà sono un’anima…si esatto,sono l’anima del mio vecchio corpo,che dopo il mio incidente si è ritrovata e bloccata qui per sempre. Correva l’anno 2001 era una notte fra amiche,avevamo bevuto,tutte euforiche all’idea di iniziare l’ultimo anno di liceo e poi finalmente libere! Ma quella sera alla guida c’ero io..io che non avrei dovuto bere e guidare,io che avrei dovuto fermarmi a quel semaforo rosso,io che ero troppo giovane per capire quant’ero stupida. Ebbene sì quella notte,la notte del 12 giugno 2001,io e le mie migliori amiche siamo morte a quell’incrocio. Gli ultimi rumori che mi ricordo di aver sentito furono state le urla di mia madre e il suono dell’ambulanza,poi il nulla…il silenzio,ho aperto gli occhi e mi sono ritrovata sola di notte nella mia scuola al mio banco. Di Jenny,Silvia e Laura nessuna traccia…ero sola. Cercai di uscire ma c’era qualcosa,come un muro,che me lo impediva. Iniziai a piangere ma dai miei occhi non scendevano lacrime,era tutto così strano,così corsi in bagno…e mi vidi in quel piccolo specchietto. Ero sempre io,ma con dei colori più sbiaditi,poco chiari. Quella notte decisi di capire cosa mi stava succedendo,cercai mille spiegazioni possibili,ma nessuna poteva spiegare il motivo della mia presenza lì,così decisi di aspettare il giorno seguente. Ovviamente la scuola era finita,nella scuola c’erano solo le bidelle e alcuni prof che stavano organizzando i corsi per gli esami di riparazione. In quella circostanza decisi di mettermi alla prova, corsi dalla bidella Antonella,detta Nella,la salutai ma lei non mi rispose,gridai ma lei non mi sentì. Non riuscii a crederci così andai in presidenza per incontrare qualcun altro e vidi il prof di lettere,salutai anche lui ma non mi rispose…anzi,mi attraversò come se io non occupassi realmente quello spazio. Da lì capii,ero un fantasma,non so come,non so perché ma mi abituai a stare lì,nei mesi seguenti di vacanze cercai di costruire tutta la mia storia con un filo logico,ma in quelle circostanze niente aveva senso. Secondo la mia esperienza di film fantastici e soprannaturali,decisi che l’unica possibile spiegazione era quella che fossi diventata un’anima vacante in cerca di una missione da compiere,sì…ma quale?

E così sono arrivata fino ad oggi 15 dicembre 2009,ancora qui,intrappolata senza un perché,senza un come e senza un dove…solo io e i miei dubbi eravamo partecipi di tutto ciò. Speravo che qualcuno,come nei film,avesse quel dono di vedermi ma nessuno ne era capace. Così di anno in anno vago per questa scuola cercando di trovare delle soluzioni per uscire da qui.

Intanto mi incammino per i corridoi,oggi finalmente una novità,un nuovo studente. Dovrebbe essere nella classe II E,arrivo in presidenza e lo vedo. Sta seduto sulla panca,è carino occhi celesti come il cielo,capelli ricci e nero corvini,pelle abbastanza scura,un corpo abbastanza muscoloso,magro,alto all’incirca 1’78…(sapete com’è…la pratica ormai!). Sta aspettando il preside Ricillo,non sembra agitato,anzi. Per cercare di capire meglio le sue espressioni del volto mi avvicino,ma appena mi siedo vicino a lui vedo che guarda nella mia direzione,quasi mi vedesse. Che stupida impressione…ma che belle labbra! Così per avere una prova certa del fatto che non mi vede mi sposto dal lato opposto,ma vedo ke lui mi segue con lo sguardo. Non è possibile,non è assolutamente possibile,ripeto fra me e me…come può essere?

-Lorenzi venga- la vice preside Filandri lo chiama per andare e io li seguo. Arrivati davanti alla II E vedo che tutti guardano il ragazzo,soprattutto le ragazze che a quanto pare si danno da fare per mostrare le loro forme,ma il ragazzo non sembra interessato. Il professor Tonini lo presenta alla classe e poi si va a sedere vicino a quello che tutti chiamano Spruzzo,non chiedetemi il perché. Io sempre più incuriosita dalla sua presenza mi siedo sul davanzale affianco a lui e inizio a studiarlo nei minimi particolari. Com’è possibile che mi veda?...Beh meglio indagare al meglio no?!

-Hey!- chiamo io a bassa voce,ma tanto chi è che non mi deve sentire?!

Lui gira subito la testa verso di me e dice:-Come mai sei sul davanzale?...il prof non ti vede?-

Spruzzo che a quanto pare non ha sentito nulla continua a dormire sul banco.

-T…tu riesc…i a vederm…i?- la mia voce trema,è quasi un sussurro per la troppa gioia

-certo,ma non sarebbe meglio che tu scenda di lì?- mi guarda come se fossi una pazza,ma a quanto pare se lo sentissero i suoi compagni penserebbero che lui è il pazzo che adesso sta parlando con la finestra.

-chiedi al prof se puoi andare in bagno- sperando che non faccia troppe domande

-ma non devo andare in bagno- ribatte lui

-tu vai e poi vediamo quello che si deve fare!- e mentre dico questo mi incammino verso la cattedra aspettando che lui mi segua e chieda al prof quello che gli ho chiesto. Tonini lo accontenta e il ragazzo esce.

-vieni qui- e gli faccio strada nello stanzino che la bidella non usa mai

-Allora…io e te dobbiamo parlare sai?...come fai a vedermi?...come fai a sentirmi?...come mai non hai paura?- dico io in preda all’ansia

-Beh innanzitutto io inizierei da ‘piacere mi chiamo Sebastiano e ho 17 anni vengo da Milano’ tu chi sei? E perché non dovrei vederti?- ecco di nuovo quell’aria da ragazzo sconvolto che parla con una pazza

-Il mio nome è MariaVittoria,chiamami Mavi…ma non ti sei chiesto perché gli altri non mi hanno notata sul davanzale?-

-mmh veramente no!-

-Beh la prossima volta facci caso sai…-

Una leggera risatina esce dalle sue labbra perfette- e con questo cosa vorresti dirmi…che sei un fantasma? Cos’è un giochetto che fanno ai nuovi arrivati?-

-Ho l’aria di una ragazza che scherza?- lo guardo seria

-Ok direi di no…beh,dato che non ci sto capendo niente e devo tornare in classe che ne pensi di spiegarmi tutto dopo le lezioni fuori da scuola?-propone lui

-Beh caro Sebastiano…ci sono delle cose che non posso fare e che dovrò spiegarti oggi al termine delle lezioni,tu fatti trovare nella tua aula sarò io a farmi viva…e adesso và prima che Tonini si arrabbi.-

-Ok ciao Mavi…ah e chiamami Seb-

-Ok Seb,a dopo- che strano…la mia prima conversazione con qualcuno dopo la notte dell’incidente,incredibile! E poi…che sensazione strana che ho avuto quando ha pronunciato il mio nome,mi si è mosso qualcosa dentro…

Uscii dallo stanzino quando ormai Sebastiano era già andato via,la sua voce era qualcosa di rassicurante,di dolce,di leggero…

 

  
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