Pioggia «
Tic tic. Le goccie di pioggia battono insistenti sul vetro della mia finestra.
Piove ma è buio: non si vede nulla.
Ogni goccia che s’infrange su vetro scivola lasciando il suo percorso umido fino a scomparire del tutto morendo sul davanzale di pietra.
Un lampo penetra nelle tenebre illuminando tutto per un secondo.
Le finestre dei palazzi sono chiuse; le macchina sfrecciano fermandosi di tanto in tanto ad un semaforo rosso; i passanti corrono sui marciapiedi, indaffarati, con i loro ombrelli in mano.
Io, in piedi davanti la finestra, con una mano sopra il vetro ghiacciato osservo tutto questo.
Un’altro lampo ancora e il buio si dissolve nuovamente, per pochi secondi.
Avvicino il viso al vetro, con il naso a sfiorarlo.
Resiprio ed il calore contro il vetro gelido fa appannare la parete trasmaparente che mi serpara dal resto del mondo.
La pioggia continua a cadere incessante.
Mi ha sempre messo tristezza la pioggia.
Non so perchè, ma è così.
Io amo la luce, non il buio.
Mi ha sempre messo tristezza.
Mi scosto dalla finestra e tolgliendo la mano dal vetro vi lascio un’impronta.
Mi giro e me ne vado.
Vado a cercare qualcosa che mi metta allegria.«