Anime & Manga > Full Metal Panic
Segui la storia  |       
Autore: Aleu    13/12/2009    3 recensioni
Fan fiction ambientata dopo il ritorno di Sousuke da Hong Kong. "Non è affetto di certo quello che voglio da lui. Quello me lo dimostra ogni giorno con il suo modo ossessivo di proteggermi, con piccoli gesti che mi scaldano il cuore, certo… Ma a me non basta."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Roberto Vecchioni:

 

Sogna, ragazzo sogna

 

 

“E ti diranno parole
rosse come il sangue, nere come la notte;
ma non è vero, ragazzo,
che la ragione sta sempre col più forte; io conosco poeti
che spostano i fiumi con il pensiero,
e naviganti infiniti
che sanno parlare con il cielo.
Chiudi gli occhi, ragazzo,
e credi solo a quel che vedi dentro;
stringi i pugni, ragazzo,
non lasciargliela vinta neanche un momento;
copri l'amore, ragazzo,
ma non nasconderlo sotto il mantello;
a volte passa qualcuno,
a volte c'è qualcuno che deve vederlo.

Sogna, ragazzo sogna
quando sale il vento
nelle vie del cuore,
quando un uomo vive
per le sue parole
o non vive più;
sogna, ragazzo sogna,
non cambiare un verso
della tua canzone,
non fermarti tu...

Lasciali dire che al mondo
quelli come te perderanno sempre;
perchè hai già vinto, lo giuro,
e non ti possono fare più niente;
passa ogni tanto la mano
su un viso di donna, passaci le dita;
nessun regno è più grande
di questa piccola cosa che è la vita

E la vita è così forte
che attraversa i muri senza farsi vedere
la vita è così vera
che sembra impossibile doverla lasciare;
la vita è così grande
che quando sarai sul punto di morire,
pianterai un ulivo,
convinto ancora di vederlo fiorire

Sogna, ragazzo sogna,
quando lei si volta,
quando lei non torna,
quando il solo passo
che fermava il cuore
non lo senti più ;
sogna, ragazzo, sogna,
passeranno i giorni,
passerà l'amore,
passeran le notti,
finirà il dolore,
sarai sempre tu...

Sogna, ragazzo sogna,
piccolo ragazzo
nella mia memoria,
tante volte tanti
dentro questa storia:
non vi conto più;
sogna, ragazzo, sogna,
ti ho lasciato un foglio
sulla scrivania,
manca solo un verso
a quella poesia,
puoi finirla tu.”

 

 

 




Kaname’s pov

 

Resta calma Kaname, resta calma.
Che ha fatto in fondo questa volta? Nulla di particolarmente nuovo.
Ha solo messo KO un ragazzo che ti ha solo avvicinata per strada per chiederti delle indicazioni.
È esattamente da Sousuke no? Che ti aspettavi?
Dopo averlo fustigato ben bene me ne sono ritornata da sola al mio appartamento intimandogli di non seguirmi.
Forse… sono stata troppo dura? No. Se l’è meritato.
Ed ora per colpa sua sono qui, sul mio letto a fissare il soffitto bianco, mentre piccole lacrime lucenti mi accarezzano dolcemente le guance ed irrefrenabili singhiozzi mi fanno tremare le spalle, scuotendomi nel profondo. Sto cercando di scacciare il suo volto dai miei pensieri, provando ad ignorare le parole che gli ho detto e che assillano la mia mente.
“Sai, se sei tornato solo per continuare a tormentarmi è meglio che te ne vada! Non riesco a sostenere tutto questo Sousuke, non riesco più a condurre una vita normale per il tuo modo di comportarti!
Non ce la fa-faccio p-più.Ti odio, stammi lon-lontano!”

È esattamente questo che gli ho gridato contro mentre pian piano iniziavo già a singhiozzare. Mi ricordo ogni parola con una precisione estrema, come se ogni singola sillaba fosse stata marchiata a fuoco nella mia mente.
Ma quello che gli ho detto non è la verità. Lo è solo in parte e lo so fin troppo bene.
La verità è che io lo amo proprio perché è così. Irruento, maldestro… ingenuo anche.
La verità è che potrei benissimo sopportare tutto questo con maggior pazienza se… se lui mi dimostrasse qualcosa
È l’attesa di qualcosa che so per certo che non arriverà, è questo che mi sta facendo divenire ogni giorno più nervosa, ogni giorno più impaziente.
Sono lì, tesa come una corda di violino, pronta a suonare alla sua minima dimostrazione di affetto nei miei confronti.
Tsk, no,chi voglio prendere in giro? Non è affetto di certo quello che voglio da lui. Quello me lo dimostra ogni giorno con il suo modo ossessivo di proteggermi, con piccoli gesti che mi scaldano il cuore, certo…
Ma a me non basta. Un fratello può riservare alla sorella lo stesso tipo di sentimento, no? Può comportarsi proprio come si comporta lui nei miei confronti.
Ma io voglio di più.
Tu invece… tu che cosa vuoi Sousuke?
Che tipo di sentimento è che ti spinge a fare quello che fai per me?
Non lo capisco e credo che andando avanti così non lo capirò mai.
Hai avuto tante occasioni per rivelarmi quello che provi, ma non ne hai mai colta una.
Forse perché non hai niente da dire?
Sarò io la stupida che continua ad illudersi?
Non riesco neanche a leggere il tuo viso. Quella maschera fredda e granitica mi impedisce di cogliere ogni sorta emozione. I tuoi occhi sicuri e glaciali mi impediscono di arrivare al tuo cuore.
Pensavo che dopo il tuo ritorno le cose sarebbero divenute più facili, invece… sono esattamente come prima.
Ed io sono esausta di aspettare. Ogni notte faccio fatica ad addormentarmi, immersa nei miei pensieri che trovano in te l’unico ed inesauribile fulcro. A scuola sono distratta e goffa, stando al tuo fianco mi sento troppo imbarazzata, essendo conscia di desiderare qualcosa che tu non cerchi minimamente.
Mi sembra di sentire il telefono squillare, ma è come se il suono provenisse da molto lontano, da una specie di dimensione parallela in cui adesso non mi è concesso tornare.
Prendo il mio cuscino e lo stringo forte al petto, cercando di colmare il vuoto e la disperazione che sento dentro.
Arriverò mai a capirti un giorno, Sousuke?
Una domanda a cui non so ancora rispondermi.

 

Sabato mattina.
Perfetto, niente scuola, niente compiti, niente che mi possa distrarre.
Il mio programma tv preferito è finito esattamente una settimana fa.
Non voglio stare sola dentro queste quattro mura domestiche. Mmh… vediamo… potrei chiamare Kyoko?
Almeno lei sarebbe capace di far gravitare la mia attenzione su altro. Un po’.
Non ho mai rivelato a nessuno quello che provo per Sousuke, neanche a lei.
Non perché non mi fidi ma perché ho paura dell’attenzione che causerebbe su di me.
Ne sono sicura, incomincerebbe a darmi gomitate, a fare allusioni, magari giusto per divertirmima sono certa che a me non piacerebbero affatto. Anzi, mi farebbero diventare ancora più nervosa di quanto non lo sia in questi giorni. 
Sbuffo.
Odio ammetterlo ma… tanto l’ha già capito da sola.
In fondo la mia non sarebbe propriamente una rivelazione clamorosa ma… una confermazione dignitosa.
Mi do un colpetto in fronte e ringhio.
Ma a che vado a pensare! No, no. Non le dirò niente.
Afferro bruscamente il cellulare e compongo il numero di Kyoko.
Sento la sua voce sempre allegra dopo tre squilli.
“Pronto?”
“Ciao Kyoko, che fai?”
“Oh piccola Kana! Mi hai proprio fatta arrabbiare ieri!”
Eh?
“Cosa? E perché mai?” domando.
“Mi avevi promesso di passere a casa mia! Dovevamo completare l’album delle foto, ricordi?”mi dice imbronciata.
Ohhh… ora ricordo. Inutile precisare che ieri sera non ero proprio in condizioni da poter pensare ad una cosa simile.
“Oh, scusami Kyoko. Io… insomma… me ne sono dimenticata. Scusa.”rispondo dispiaciuta.
“Avresti potuto rispondere al telefono, no? Ti ho chiamata sia al cellulare, che era spento,  sia al telefono di casa, a cui non mi hai risposto.”
Sì, in effetti mi era parso di sentire il telefono squillare.
Stavo incominciando a pensare al peggio!” continua “Poi mi sono detta: No, non le può succedere niente con uno come Sagara che ritorna a casa con lei. Vabbè, scuse accettate. Mi hai fatto prendere un colpo però!”
È strana la sensazione che provo sentendo nominare così Sousuke.
Le viscere mi si riattorcigliano e un pesante masso di piombo si ferma bruscamente all’altezza dello stomaco.
Improvvisamente sento una paura apparentemente immotivata. Il mio cuore accelera il battito impazzito, le gambe iniziano a tremare forte e un leggero velo di sudore mi imperla la fronte.
Oddio, che succede?
È come se il mio corpo stesse inconsciamente reagendo ad un qualcosa che mi terrorizza, solo che non riesco a capire cosa.
“Kaname, sei lì? Kaname che succede?”
La voce di Kyoko  mi giunge debolmente dall’altra parte del telefono.
Ho la bocca asciutta, non riesco ad articolare la lingua.
Quand’è che ho provato una sensazione simile? È un misto tra paura, smarrimento, angoscia…
Oh.
Oh oh.
La mia mente ritorna indietro di poche settimane e mi fa rivivere tutto, nitidamente.
Mi sono sentita nello stesso identico modo quando sono entrata nell’appartamento di Sousuke e l’ho trovato… vuoto.
No, per favore, non può averlo rifatto!
Non per quelle stupide cose che gli ho detto ieri! No, no, no!
“Kaname rispondimi! Va tutto bene? Kaname!”
“Ti richiamo dopo”
  è tutto quello che riesco a dire alla mia amica sconvolta.
Sento il bisogno di vederlo, di assicurarmi che lui sia ancora qui, in questa città, in questo maledetto quartiere… qui con me.
Prendo le chiavi di casa e sbatto furiosamente la porta.
Corro a perdifiato fino al suo appartamento, mentre la paura si irradia dentro di me aumentando le scariche di adrenalina.
Mi ritrovo davanti alla sua porta, ansimante.
Suono il campanello.
Ti prego, ti prego Sousuke, aprimi!
Niente.
Premo con tutte le mie forze quel maledetto campanello. Magari non l’ha sentito, sì, sicuro…
Nessuno viene ad aprirmi.
Inizio a dare pugni alla porta, colpendola violentemente.
Questo lo deve per forza sentire, vero? Sì, dai aprimi, aprimi!
I minuti passano inesorabili.
Esausta mi accascio al muro mormorando piano il suo nome mentre dentro di me inizio ad elaborare quello che è successo. Se n’è andato. Di nuovo.
Il dolore della perdita mi attanaglia la gola impedendomi di fare respiri lenti e regolari.
Mi sembra di star per soffocare. Chiudo gli occhi lasciando scivolare lacrime amare, che mi bagnano le labbra secche morendo in un dolce abbraccio.
Stringo le labbra più forte per non urlare. La mia vista si appanna lentamente, il suono dei miei singhiozzi mi giunge ovattato.
Ormai ho perso la cognizione del tempo.
Te ne sei andato Sousuke, mi hai lasciata sola e… la colpa è solo mia. Mia e delle mie stupide parole insensate, dette in un momento di pura rabbia. Ma tu, come hai potuto crederci?
Stupido, stupido, stupido, sei solo uno stupido Sousuke…

Nota dell'autrice:

Salve a tutti! Questa è la mia seconda fan fiction ed in parte è stata ispirata dalla bellissima canzone di Roberto Vecchioni (il perchè lo capirete meglio nei prossimi capitoli).
Vi prego di recensire anche solo per dirmi che fa schifo e che dovrei interrompermi qui senza pubblicare altro!
L'ho scritta di getto e non l'ho riletta troppo bene quindi mi scuso già da ora se ci dovessero essere errori di qualunque genere.

Alla prossima! (Se vorrete... )

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Full Metal Panic / Vai alla pagina dell'autore: Aleu