Roberto
Vecchioni:
Sogna,
ragazzo sogna
“E ti
diranno parole
rosse come il sangue, nere come la notte;
ma non è vero, ragazzo,
che la ragione sta sempre col più forte; io conosco poeti
che spostano i fiumi con il pensiero,
e naviganti infiniti
che sanno parlare con il cielo.
Chiudi gli occhi, ragazzo,
e credi solo a quel che vedi dentro;
stringi i pugni, ragazzo,
non lasciargliela vinta neanche un momento;
copri l'amore, ragazzo,
ma non nasconderlo sotto il mantello;
a volte passa qualcuno,
a volte c'è qualcuno che deve vederlo.
Sogna, ragazzo sogna
quando sale il vento
nelle vie del cuore,
quando un uomo vive
per le sue parole
o non vive più;
sogna, ragazzo sogna,
non cambiare un verso
della tua canzone,
non fermarti tu...
Lasciali dire che al mondo
quelli come te perderanno sempre;
perchè hai già vinto, lo giuro,
e non ti possono fare più niente;
passa ogni tanto la mano
su un viso di donna, passaci le dita;
nessun regno è più grande
di questa piccola cosa che è la vita
E la vita è così forte
che attraversa i muri senza farsi vedere
la vita è così vera
che sembra impossibile doverla lasciare;
la vita è così grande
che quando sarai sul punto di morire,
pianterai un ulivo,
convinto ancora di vederlo fiorire
Sogna, ragazzo sogna,
quando lei si volta,
quando lei non torna,
quando il solo passo
che fermava il cuore
non lo senti più ;
sogna, ragazzo, sogna,
passeranno i giorni,
passerà l'amore,
passeran le notti,
finirà il dolore,
sarai sempre tu...
Sogna, ragazzo sogna,
piccolo ragazzo
nella mia memoria,
tante volte tanti
dentro questa storia:
non vi conto più;
sogna, ragazzo, sogna,
ti ho lasciato un foglio
sulla scrivania,
manca solo un verso
a quella poesia,
puoi finirla tu.”
Resta calma Kaname, resta
calma.
Che ha fatto in fondo questa volta? Nulla di particolarmente
nuovo.
Ha solo messo KO un ragazzo che ti ha solo avvicinata per
strada per chiederti delle indicazioni.
È esattamente da Sousuke no? Che ti aspettavi?
Dopo averlo fustigato ben bene me ne sono ritornata da sola
al mio appartamento intimandogli di non seguirmi.
Forse… sono stata troppo dura? No. Se
l’è meritato.
Ed ora per colpa sua sono qui, sul mio letto a fissare il
soffitto bianco, mentre piccole lacrime lucenti mi accarezzano
dolcemente le
guance ed irrefrenabili singhiozzi mi fanno tremare le spalle,
scuotendomi nel
profondo. Sto cercando di scacciare il suo volto dai miei pensieri,
provando ad
ignorare le parole che gli ho detto e che assillano la mia mente.
“Sai, se sei tornato
solo per continuare a tormentarmi è meglio che te ne vada!
Non riesco a
sostenere tutto questo Sousuke, non riesco più a condurre
una vita normale per
il tuo modo di comportarti!
Non ce la fa-faccio
p-più.Ti odio, stammi lon-lontano!”
È esattamente questo che gli ho gridato contro mentre pian
piano iniziavo già a singhiozzare. Mi ricordo ogni parola
con una precisione
estrema, come se ogni singola sillaba fosse stata marchiata a fuoco
nella mia
mente.
Ma quello che gli ho detto non è la verità. Lo
è solo in
parte e lo so fin troppo bene.
La verità è che io lo amo proprio
perché è così. Irruento,
maldestro… ingenuo anche.
La verità è che potrei benissimo sopportare tutto
questo con
maggior pazienza se… se lui mi dimostrasse qualcosa
È l’attesa di qualcosa che so per certo che non
arriverà, è
questo che mi sta facendo divenire ogni giorno più nervosa,
ogni giorno più
impaziente.
Sono lì, tesa come una corda di violino, pronta a suonare
alla sua minima dimostrazione di affetto nei miei confronti.
Tsk, no,chi voglio prendere in giro? Non è affetto di certo
quello che voglio da lui. Quello me lo dimostra ogni giorno con il suo
modo
ossessivo di proteggermi, con piccoli gesti che mi scaldano il cuore,
certo…
Ma a me non basta. Un fratello può riservare alla sorella lo
stesso tipo di sentimento, no? Può comportarsi proprio come
si comporta lui nei
miei confronti.
Ma io voglio di più.
Tu invece… tu che cosa vuoi Sousuke?
Che tipo di sentimento è che ti spinge a fare quello che fai
per me?
Non lo capisco e credo che andando avanti così non lo
capirò
mai.
Hai avuto tante occasioni per rivelarmi quello che provi, ma
non ne hai mai colta una.
Forse perché non hai niente da dire?
Sarò io la stupida che continua ad illudersi?
Non riesco neanche a leggere il tuo viso. Quella maschera
fredda e granitica mi impedisce di cogliere ogni sorta emozione. I tuoi
occhi
sicuri e glaciali mi impediscono di arrivare al tuo cuore.
Pensavo che dopo il tuo ritorno le cose sarebbero divenute
più facili, invece… sono esattamente come prima.
Ed io sono esausta di aspettare. Ogni notte faccio fatica ad
addormentarmi, immersa nei miei pensieri che trovano in te
l’unico ed
inesauribile fulcro. A scuola sono distratta e goffa, stando al tuo
fianco mi
sento troppo imbarazzata, essendo conscia di desiderare qualcosa che tu
non
cerchi minimamente.
Mi sembra di sentire il telefono squillare, ma è come se il
suono provenisse da molto lontano, da una specie di dimensione
parallela in cui
adesso non mi è concesso tornare.
Prendo il mio cuscino e lo stringo forte al petto, cercando
di colmare il vuoto e la disperazione che sento dentro.
Arriverò mai a capirti un giorno, Sousuke?
Una domanda a cui non so ancora rispondermi.
Sabato mattina.
Perfetto, niente scuola, niente compiti, niente che mi possa
distrarre.
Il mio programma tv preferito è finito esattamente una
settimana fa.
Non voglio stare sola dentro queste quattro mura domestiche.
Mmh… vediamo… potrei chiamare Kyoko?
Almeno lei sarebbe capace di far gravitare la mia attenzione
su altro. Un po’.
Non ho mai rivelato a nessuno quello che provo per Sousuke,
neanche a lei.
Non perché non mi fidi ma perché ho paura
dell’attenzione
che causerebbe su di me.
Ne sono sicura, incomincerebbe a darmi gomitate, a fare allusioni,
magari giusto per divertirmi, ma
sono
certa che a me non piacerebbero affatto. Anzi, mi farebbero diventare
ancora
più nervosa di quanto non lo sia in questi giorni.
Sbuffo.
Odio ammetterlo ma…
tanto l’ha già capito da sola.
In fondo la mia non sarebbe propriamente una rivelazione
clamorosa ma… una confermazione dignitosa.
Mi do un colpetto in fronte e ringhio.
Ma a che vado a pensare! No, no. Non le dirò niente.
Afferro bruscamente il cellulare e compongo il numero di Kyoko.
Sento la sua voce sempre allegra dopo tre squilli.
“Pronto?”
“Ciao Kyoko,
che fai?”
“Oh piccola
Kana! Mi hai proprio fatta arrabbiare ieri!”
Eh?
“Cosa? E
perché mai?” domando.
“Mi avevi
promesso di passere a casa mia! Dovevamo completare
l’album delle foto, ricordi?”mi dice
imbronciata.
Ohhh… ora ricordo. Inutile precisare che ieri sera non ero
proprio in condizioni da poter pensare ad una cosa simile.
“Oh, scusami Kyoko. Io…
insomma… me ne sono dimenticata. Scusa.”rispondo
dispiaciuta.
“Avresti potuto
rispondere al telefono, no? Ti ho chiamata sia al cellulare, che era
spento, sia al
telefono di casa, a cui
non mi hai risposto.”
Sì, in effetti mi era parso di sentire il telefono
squillare.
“ Stavo incominciando
a pensare al peggio!” continua
“Poi
mi sono detta: No, non le può succedere niente con uno come
Sagara che ritorna
a casa con lei. Vabbè, scuse accettate. Mi hai fatto
prendere un colpo però!”
È strana la sensazione che provo sentendo nominare
così
Sousuke.
Le viscere mi si riattorcigliano e un pesante masso di
piombo si ferma bruscamente all’altezza dello stomaco.
Improvvisamente sento una paura apparentemente immotivata.
Il mio cuore accelera il battito impazzito, le gambe iniziano a tremare
forte e
un leggero velo di sudore mi imperla la fronte.
Oddio, che succede?
È come se il mio corpo stesse inconsciamente reagendo ad un
qualcosa che mi terrorizza, solo che non riesco a capire cosa.
“Kaname, sei lì?
Kaname che succede?”
La voce di Kyoko mi
giunge debolmente dall’altra parte del telefono.
Ho la bocca asciutta, non riesco ad articolare la lingua.
Quand’è che ho provato una sensazione simile?
È un misto tra paura, smarrimento, angoscia…
Oh.
Oh oh.
La mia mente ritorna indietro di poche settimane e mi fa
rivivere tutto, nitidamente.
Mi sono sentita nello stesso identico modo quando sono
entrata nell’appartamento di Sousuke e l’ho
trovato… vuoto.
No, per favore, non può averlo rifatto!
Non per quelle stupide cose che gli ho detto ieri! No, no,
no!
“Kaname rispondimi! Va
tutto bene? Kaname!”
“Ti richiamo dopo”
è tutto quello che riesco a dire alla mia
amica sconvolta.
Sento il bisogno di vederlo, di assicurarmi che lui sia
ancora qui, in questa città, in questo maledetto
quartiere… qui con me.
Prendo le chiavi di casa e sbatto furiosamente la porta.
Corro a perdifiato fino al suo appartamento, mentre la paura
si irradia dentro di me aumentando le scariche di adrenalina.
Mi ritrovo davanti alla sua porta, ansimante.
Suono il campanello.
Ti prego, ti prego Sousuke, aprimi!
Niente.
Premo con tutte le mie forze quel maledetto campanello.
Magari non l’ha sentito, sì, sicuro…
Nessuno viene ad aprirmi.
Inizio a dare pugni alla porta, colpendola violentemente.
Questo lo deve per forza sentire, vero? Sì, dai aprimi,
aprimi!
I minuti passano inesorabili.
Esausta mi accascio al muro mormorando piano il suo nome
mentre dentro di me inizio ad elaborare quello che è
successo. Se n’è andato.
Di nuovo.
Il dolore della perdita mi attanaglia la gola impedendomi di
fare respiri lenti e regolari.
Mi sembra di star per soffocare. Chiudo gli occhi lasciando
scivolare lacrime amare, che mi bagnano le labbra secche morendo in un
dolce
abbraccio.
Stringo le labbra più forte per non urlare. La mia vista si
appanna lentamente, il suono dei miei singhiozzi mi giunge ovattato.
Ormai ho perso la cognizione del tempo.
Te ne sei andato Sousuke, mi hai lasciata sola e… la colpa
è
solo mia. Mia e delle mie stupide parole insensate, dette in un momento
di pura
rabbia. Ma tu, come hai potuto crederci?
Stupido, stupido, stupido, sei solo uno stupido Sousuke…
Nota dell'autrice:
Salve a tutti! Questa
è la mia seconda fan fiction ed in parte è stata
ispirata dalla bellissima canzone di Roberto Vecchioni (il
perchè lo capirete meglio nei prossimi capitoli).
Vi prego di recensire anche solo per dirmi che fa schifo e che dovrei
interrompermi qui senza pubblicare altro!
L'ho scritta di getto e non l'ho riletta troppo bene quindi mi scuso
già da ora se ci dovessero essere errori di qualunque genere.
Alla prossima! (Se vorrete... )