You
have always
been my Safe Home
Zacky gemette
forte, mentre con
un’altra spinta Brian entrava in lui.
Ogni volta sempre meglio.
Pensò che non si sarebbe mai
stancato di osservare il suo viso distorto dal piacere, sentire la sua
pelle
sudata fremere sotto le sue dita e le sue braccia stringerlo come fosse
l’unica
fonte di vita...
Non si sarebbe mai stancato di lui.
“B-bri!” Zacky urlò il suo nome e
strinse i suoi capelli neri fra le dita mentre l’orgasmo lo
coglieva.
Brian sentì il piacere invaderlo, riversandosi
con un’ultima spinta nel corpo del più piccolo.
“M-michelle”
Zacky sgranò gli occhi e una fitta
di dolore al petto gli mozzò il fiato.
“C-cosa
hai…” Cercò di sussurrare sentendo la
paura assalirlo.
La paura di aver capito perfettamente.
Brian rimase
in silenzio,
mentre si infilava
i pantaloni.
“Che cazzo hai detto Brian?!”
Zacky lo afferrò violentemente per
un braccio, colto da un’ improvvisa rabbia.
Rabbia che gli faceva pizzicare
gli occhi per le lacrime che spingevano per uscire.
No, forse non era rabbia, almeno
non solo quella.
Era delusione, paura, dolore.
“Non
c’è bisogno di ripetere” Disse
pacato il moro, rivestendosi della sua maglia “Hai
già capito da solo”.
Sbam!
Una mano ancora a mezz’aria, e una
guancia visibilmente rossa che bruciava.
Brian lo guardò stralunato, massaggiandosi
la parte lesa.
Zacky lo fissava, un misto di
rabbia e immensa delusione deturpava i suoi occhi grandi e trasparenti,
ora
inondati di lacrime.
“Vattene di qui” Sussurrò grave
indicando con un braccio la porta del suo appartamento
“VATTENE DA CASA MIA E
NON FARTI Più RIVEDERE!”
Guardo l’orologio al polso: no, era soltanto mezzora, solo mezz’ora e lui
già desiderava di
scappare a gambe levate da quel pub rumoroso e puzzolente di fumo.
Matt lo aveva chiamato il giorno stesso, invitandolo (se invito
si poteva definire ciò che Signor
Ombra gli aveva detto “Vieni al pub
o
giuro che ti castro come si fa con i cani!”) a
bere una birra insieme agli
altri ragazzi.
E
c’era anche Brian.
Brian
che teneva in braccio la sua ragazza, Brian che
rideva con la sua ragazza, Brian che baciava la sua ragazza…
Brian che non lo
amava.
Zacky prese un sorso dalla sua birra serrando gli occhi
nel tentativo di ingoiare tutte le lacrime e la sofferenza che lo
affliggevano.
Quella solita, dolorosissima
constatazione gli arrivò come una stilettata nel cuore.
Faceva male.
Troppo.
Ma di cosa si stupiva?Ormai era quello che sentiva
costantemente dentro di sé da una settimana a questa parte.
O forse erano due?
O addirittura un mese…
Ma che importanza aveva?
Tutto il tempo del mondo non sarebbe riuscito a cancellare
quel ricordo, il loro ultimo ricordo
insieme impresso a fuoco nella sua mente.
L’ultimo e il più doloroso.
O almeno per lui, ma chissà se per Brian era la stessa
cosa?
Non credo
proprio.
Infatti
rideva, ancora:nemmeno
la più piccola ombra di tristezza sembrava deturpare il suo
sorriso talmente
bello e sincero da fargli perdere un battito, ma allo stesso tempo
sembrava
annientarlo perchè veniva privato di quella bellezza, perché quel sorriso non era dedicato a
lui.
Zacky distolse lo sguardo, sentendo una strana sensazione
pervadergli lo stomaco, come nausea…
Si , proprio nausea.
Ed era strano perché non era arrivato neanche alla seconda
Tennent’s.
No, l’alcol non c’entrava..
“Ehi Vee come mai così silenzioso
stasera?”Matt gli si era
affiancato posandogli un braccio sulle spalle mentre teneva in mano un
bicchiere contenente quello che aveva tutta l’aria di essere Jack Daniels.
“Non ho niente da dire” Rispose con un tono
talmente basso
che lui stesso faticava a sentire la sua voce.
Matt lo guardò scettico inarcando un sopracciglio.
Non se l’era bevuta.
“Se è così allora dovresti iniziare a
preoccuparti sul
serio dato che sono almeno due settimane
che non hai niente da dire; avanti
Vee mi credi così stupido da non capire che
c’è qualcosa che non va? A me puoi
dirlo, lo sai”
Zacky sospirò pesantemente lasciandosi scivolare lungo lo
schienale del divanetto.
Cosa aspettava ad aprire bocca e sputare fuori tutta
quella frustrazione che lo opprimeva?
Infondo Matt era suo amico, e lui aveva così tanto bisogno
di sfogarsi.
Nessuno
dovrà venire a conoscenza
di quel che facciamo insieme Zacky.
NESSUNO.
Ma
c’era qualcosa che lo frenava.
Le parole di Brian gli ritornarono alla mente
ricordandogli la promessa che aveva fatto.
Ma che senso avere mantenere una promessa su un qualcosa
che ormai non esisteva più?
Che si fotta Brian e le sue stupide parole!
Doveva solo sfogarsi davanti a quello che era il suo
migliore amico, era la cosa giusta da fare e lui lo sapeva.
Ma allora perché la sua bocca non si decideva ad emettere
un singolo suono?
Sospirò di nuovo.
Si era arreso.
“Non è successo niente Matt sul serio,
è solo che ultimamente
ho…ho un po’ il morale a terra, a volte mi
succede” Mentì sfoggiando uno dei suoi
sorrisi più tirati e si alzò prendendo la sua
giacca.
“Dove vai?Non sono neanche le undici!” Disse Matt
guardandolo preoccupato.
“Non mi sento molto bene stasera, mi dispiace andare via
così presto ma ho bisogno di tornare a casa”
Sussurrò per nulla convinto prima
di incamminarsi verso l’uscita del pub. Ma prima che potesse
mettere piede
fuori dal locale, la frase del suo migliore amico lo segnò,
lasciandolo
interdetto.
“Allora c’è davvero qualcosa che non va
Zacky”
Tutte le lacrime che era miracolosamente riuscito a
trattenere iniziarono
a sgorgare dai
suoi occhi facendoli bruciare, mentre le sue guance si arrossavano.
Non si preoccupò neanche di asciugarle, ritenendolo
inutile.
Era stanco, troppo.
Anche per cercar di smettere di piangere.
Si trascinò lungo il corridoio fino al bagno e con gli
occhi appannati poté vedere il suo riflesso allo specchio.
E fu come una fitta al cuore, l’ennesima.
Per quanto ancora avrebbe dovuto sopportare il peso di
quella situazione gravare su di lui fino a schiacciarlo?
Perché è così che sarebbe finito..
Schiacciato.
Sopraffatto dal dolore.
Un singhiozzo più forte rimbombò nella stanza,
mozzandogli
il fiato.
Ma ehi, da quando si arrendeva così?
Da quando
aveva smesso di lottare?
In
balia della sua rabbia improvvisa sferrò un pugno allo
specchio, mandando in mille pezzi la sua stessa immagine.
Come il suo
cuore.
Le
schegge gli laceravano la pelle lattea , macchiandola
di rivoli di sangue che gocciolavano sui vetri rotti sul pavimento.
Non si rese immediatamente conto di ciò che aveva appena
fatto finchè non si appoggiò al ripiano del
lavandino, stordito dalla perdita
di sangue.
“Ma porca puttana!” Imprecò notando solo
in quel momento
quanto fosse profonda la ferita.
Afferrò rabbiosamente le garze e il disinfettante
dall’armadietto sentendo il dolore alla mano intensificarsi
di più.
Ma almeno
aveva smesso di
piangere.
La
fasciò con cura stringendo i denti per il dolore e
indossò
la sua felpa larga le cui maniche troppo lunghe nascondevano
accuratamente le
bende della ferita.
Cercò poi di riordinare quel macello di vetri rotti e
sangue, finchè il suono del campanello non lo interruppe.
Sbuffò, sarà stato sicuramente Matt che voleva
finire di
fargli la solita paternale.
Ma cercò di non sbarrare gli occhi dalla sorpresa quando
aperta la portato si era ritrovato davanti il
suo volto.
“Ehi Zacky”
“Haner” Sibilò
freddo, ostentando una sicurezza che sapeva di non avere “Che
diavolo ci fai
qui?”
“Non arrabbiarti Zacky, sono solo venuto a controllare
come stavi dato che te ne sei andato presto senza dire
niente”.
“Grazie per l’interessamento ma come vedi sto
benissimo;
adesso puoi anche andartene, ci vediamo domani alle prove.”
Fece per chiudere la porta ma qualcosa lo ostacolò, e
rimase sorpreso notando che l’ostacolo in questione era
proprio la mano di
Brian che cercava di trattenerlo.
“Che diavolo vuoi ancora?”Chiese con un tono di
voce che
tradiva il suo nervosismo.
Brian sospirò “ Dobbiamo parlare Zacky, lo sai. Mi
fai
entrare?”
L’altro annuì con aria di sufficienza per poi
voltargli le
spalle .
Sentì il tonfo della porta che si chiudeva a
successivamente due braccia muscolose che lo avvolgevano da dietro
imprigionandolo contro un torace caldo e tonico.
“Mi sei mancato tanto in questi giorni”
Sussurrò Brian al
suo orecchio, mentre lasciava scivolare una mano sul tessuto della
felpa che
ricopriva il ventre del ragazzo.
Zacky chiuse gli occhi per un istante, assaporando a pieno
il calore delle sue braccia e il suo tipico profumo che sapeva di
Marlboro e
dopobarba.
Era sull’orlo di cedere se non fosse stato per quel
briciolo di razionalità che gli impose di staccarsi.
“Smettila Brian” Disse evitando accuratamente di
incontrare i suoi occhi “Smettila di comportarti
così; non puoi semplicemente
invadere casa mia pensando che una scopata riesca a risolvere le
cose!Non dopo
ben due settimane
che mi eviti come fossi
un appestato!”
Brian lo fissava ad occhi sgranati, interdetto da quel
mare di parole rabbiose da cui era stato travolto.
“Ma Zacky io..”
“Zacky un
cazzo!Ne ho le palle piene di questa situazione Brian,dobbiamo farla
finita.” Le
ultime parole uscirono dalla sua bocca in un sussurro stentato,
sentendo il
fiato spezzarsi in gola e le prime lacrime lottare per uscire.
“Farla finita di fare cosa?” Chiese Brian fingendo
di non
capire.
“Di vederci come dire,intimamente.”
Sentì chiaramente il dolore al petto intensificarsi mentre
pronunciava quelle parole.
È
la cosa giusta da fare.
Si
ripeteva mentalmente cercando invano
di convincersi.
“Spero tu stia scherzando Zach! Non puoi scaricarmi in
questo modo senza uno straccio di motivazione, non ora che sembrava
andasse
tutto bene!”
“Sembrava andasse tutto bene?SEMBRAVA ANDASSE TUTTO BENE
SECONDO TE BRIAN?!Non so dove cazzo vivi tu, ma non siamo in un mondo
di
nuvolette rosa e fottuti fiorellini! Questa situazione non
può andare avanti,
fattene una cazzo di ragione!E non fare tanto il melodrammatico, hai
sempre la
tua fidanzatina per farti succhiare il cazzo, puoi star certo che la
mia
mancanza non la sentirai!”
Non sapeva da dove la tirava fuori tutta quella rabbia, ma
la gola gli bruciava per lo sforzo di urlare e sentiva gli occhi
bruciare per
tutte le lacrime che stava trattenendo.
Non si rese conto subito di quello che stava succedendo,
si ritrovò solo un attimo dopo premuto contro il muro da un
Brian arrabbiato
come non mai.
“NON PARLARE DI COSE CHE NON SAI!”
Zacky sgranò gli occhi spaventato e urlò di
dolore quando
si accorse della presa ferrea sul suo polso ferito.
“Ahh!Mi fai male!”
Brian si scostò immediatamente dal ragazzo come se si
fosse appena risvegliato da uno stato di trance.
Fissava stordito Zacky intento a massaggiarsi il polso
destro fasciato da alcune bende che si intravedevano dalla manica della
felpa.
No un attimo..
Bende?
“Zacky
ma cosa….cosa hai fatto?”Afferrò il suo
braccio
osservando la fasciatura bianca tappezzata da alcune macchie di sangue
che si
estendeva dalle dita fino a metà dell’avambraccio.
“Niente che ti possa interessare
“Sussurrò deciso Zach
ritirando il braccio dalla presa del ragazzo “E adesso
vattene Brian, vattene!”
“Io non vado da nessuna parte finchè non ti
deciderai a
dirmi che cazzo hai combinato!”
Senza volerlo il suo tono avevo acquistato una tonalità
rabbiosa che lo portava quasi a urlare.
Fissava con insistenza la testa chinata del ragazzo
nell’attesa di un risposta.
Sospettava quale fosse la causa di quella ferita, ma la
troppa paura gli impediva di ammettere a se stesso la sua colpa.
“Allora?!” Afferrò il suo mento fra le
dita per mostrare
il suo sguardo, ma ciò che vide lo colpì,
annientandolo.
Zacky stava piangendo.
Ma non fu quello a colpirlo particolarmente, molte volte
lo aveva visto in lacrime, sia per la felicità o per la
rabbia.
Ma mai,mai lo
aveva visto piangere per la tristezza.
E sapere di essere lui stesso il colpevole di quegli occhi
spenti gli fece stringere lo stomaco.
“Zacky..” Mormorò debolmente il suo
nome, un tono velato
di dolcezza e preoccupazione mentre con le dita spazzava via quelle
tracce
umide dalle sue guance candide.
Ma il ragazzo si
scostò da quel tocco, stringendo gli occhi e scuotendo la
testa con fermezza,
mentre scivolava lungo la parete fino ad accasciarsi sul parquet.
“Vattene via Brian, vattene via” Sussurrava con la
voce
totalmente alterata dal pianto, coprendosi il volto con le mani.
Brian sembrava totalmente insofferente a quelle parole, gli scivolò
accanto per avvolgerlo in un
abbraccio a cui il più piccolo non si oppose, ma neanche
ricambiò, tenendo le
mani saldamente a coprirsi il volto.
“Io non me ne vado Zacky, io non ti lascio”
Quelle parole lo fecero sussultare.
Era sempre stato il suo sogno sentir Brian pronunciarle
Avrebbe sorriso e ricambiato quell’abbraccio per la
felicità, trasformandolo in un groviglio di arti da cui mai
avrebbe voluto
sciogliersi.
Invece il suo pianto si intensificò, rendendogli difficile
il solo respirare.
Era un inganno.
Quel tono dolce racchiudeva soltanto la preoccupazione per
un amico.
E non un
amante.
“Vattene
via Brian, non illudermi ancora..” Sussurrò con
la voce che sussultava a ogni singhiozzo che gli spezzava la schiena.
“Non illudermi di essere qualcosa di diverso da un
giocattolo per te”
Brian spalancò gli occhi, allibito.
Aveva capito.
Avvertì una strana sensazione di calore
all’altezza del
petto ma non riuscì a considerarlo un cattivo segno
perché diamine, era piacevole.
Si ritrasse leggermente dal più piccolo e prese il suo
viso fra le mani per poterlo guardare negli occhi lacrimanti.
“Io non
posso
andarmene Zacky, non posso”
Zacky socchiuse la bocca, sorpreso “ Come sarebbe a dire
che non puoi?! Tu hai una fidanzata che ti aspetta a casa
non-“Un lieve tocco
di labbra interruppe quel fiume di parole.
Il contatto era stato così fulmineo che Zacky non aveva
nemmeno fatto in tempo a chiudere gli occhi.
“Tu proprio non capisci eh?” Mormorò
Brian poggiando la
fronte su quella del ragazzo.
Zacky scosse semplicemente la testa non riuscendo a
proferire parola.
Gli occhi scuri di Brian erano così lucidi e così
vicini
ai suoi che credette di perdersi.
“Non capisci che io non me ne vado perché
non posso lasciarti?Sei sempre stato la mia certezza, la mia
ancora di salvataggio quando rischiavo di perdermi in un mare di alcol,sei sempre stato la mia casa sicura Zacky….
capisci allora che non posso andarmene?Che..”
Prese un profondo respiro prima di riprendere a parlare, la voce che
tremava ad
ogni parola“Che io non posso
lasciare la
persona che amo,lo capisci questo ?”
Zacky rimase ghiacciato nella sua posizione, gli occhi
sbarrati dall’incredulità per
quell’oceano di parole che lo aveva investito.
“Ma..ma tu non…”
“Mi dispiace averti fatto soffrire “ Riprese Brian
poggiando
una mano sulla guancia fresca del ragazzo “Ma questo
sentimento che provo per
te è così..così grande
che all’inizio
ne ero spaventato e ho cercato un modo per allontanarti il
più possibile, ma
solo dopo mi sono accorto che era tutto inutile e non potevo
più rinnegare c’ho
che provavo per te” Sospirò chiudendo gli occhi
per un istante, nel tentativo
di calmarsi.
Poi li riaprì, immergendosi in quel verde che splendeva a
pochi centimetri dal suo viso
“Io ti amo Zacky”
Non ci furono altre parole.
Solo il silenzio regnava, quel silenzio pieno
di parole che faceva da sfondo a
quel momento perfetto.
Poi un incontro di due labbra.
Il bacio.
Non
era la prima volta che si baciavano, ma c’era qualcosa
in quel contatto che lo rendeva speciale.
Non c’era la solita malizia o la passione smisurata per il
piacere fisico a fare da contorno a quel tocco.
Potevano avvertire invece una certa dose di imbarazzo
mischiata alla felicità che li faceva aumentare il battito
cardiaco,come fosse la prima volta.
“Ti amo” Sussurrò stavolta Zacky quando
si furono
staccati.
Brian sorrise “ Ti amo anch’io,davvero
“.
L’altro nascose il volto nell’incavo del suo collo
“Promettimi
che non mi abbandonerai mai, promettilo”.
Brian affondò il naso nei suoi capelli, intrecciando le
dita con le sue.
“Come
potrei mai abbandonare casa
mia?”
Per tutti i
sopravvissuti che sono
riusciti ad arrivare alla fine senza tagliarsi le vene..Buona sera! ;D
Non so da dove cacchio sia uscita
sta cosa, so solo che le ore di chimica sono grandi ispiratrici sisi
ù.ù
È la mia prima fic che scrivo su
questa coppia, che ormai ha rapito il mio cuoricino di slasher, e sono
più che
certa che en sfornerò altre su di loro *-*
Suvvia vi lascio, con la speranza
che siate riuscite ad apprezzare anche un briciolo di questa shot
“Imoh inside”xD
Ps Ah già!: ringrazio la mia
personale Matt che mi ha permesso di plagiare il suo titolo della
canzone Safe
Home xD.
So long.
Ari