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Autore: Mobscene93    14/12/2009    3 recensioni
Ho voluto scrivere questa One Shot, nella speranza che qualcuno di voi la legga, ho controllato molte volte la grammatica usata e penso che non ci siano errori...comunque spero che nessuna fan se la prenda a morte con me !! Volevo anche dire che quando Bill dice a Tom "Ti amo" vi dico subito che non è un amore inteso Twincest, ma un amore fraterno... Detto questo vi lascio leggere ... buon divertimento
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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È passato un anno, da quella maledetta notte in ospedale, per quel maledetto camionista che guidava contromano verso di noi. Nostra madre, era lì che piangeva per noi. Tu eri sul tuo letto, oramai, non c’era più niente da fare. Ci avevi lasciati. Io ero sul letto vicino al tuo. Ero tra la vita e la morte. Ma perché è successo a te? Poteva benissimo accadere a me, caro fratellino. Mi manchi da morire. Ora mi trovo nella tua stanza. È rimasta come l’avevi lasciata tu. In ordine e con il tuo profumo che non dimenticherò mai. Guardo le tue foto e piango. Ora però, posso aprire il cassetto della tua scrivania che nessuno poteva mai aprire perché l’avevi proibito, anche a me! Apro il cassetto, ci sono un mucchio di disegni su abiti, cappelli, maglie ecc…trovo un foglio senza disegni. Sembra una lettera. La leggo. È la tua calligrafia.

“Caro Tom, ti voglio tantissimo bene, anche se qualche volta fai l’idiota e litighiamo. Ricorda che io per te ci sono e ci sarò sempre. Noi due per sempre, non ci separeremo mai. Ti amo! Io farei di tutto per te, anche farmi uccidere. Io e te siamo una cosa sola. Il nostro rapporto è qualcosa di speciale che ho scritto in una canzone che conosci benissimo, “In die Nacht”! non metterti a piangere quando leggerai questa lettera, anche perché io non ci sarò più. Ricordi che quando ero in vita, non ti facevo neanche avvicinare a questo cassetto? Era per questo. L’avresti aperto solo il giorno della mia morte. Ora spero di trovarmi in paradiso, anche se impossibile perché noi due non siamo credenti, spero comunque di trovarmi bene in qualsiasi posto. Ti auguro di mettere su famiglia e di non fare il solito Sexgott, cerca di cambiare se ci riesci! Ora ti saluto. È stato bello fin che è durato. Du bist alles was ich bin, und alles was durch meine Adern fließt. Ti amo, Tom!!„

Fratellino, manchi anche a me. Mi scendono le lacrime. Cerco di non piangere ma non ci riesco. Questa lettera mi ha fatto riflettere. Ti prometto che cambierò. Comunque sarai finito di sicuro in paradiso, Bill. un’anima buona come te, non può andare in nessun altro luogo oltre che in Paradiso.

Ti amo anche io. E mi dispiace per tutte le nostre litigate. Ora esco. Vado al cimitero. Ti vengo a trovare, come faccio tutti i giorni.

Esco di casa, prendo l’auto, metto la tua canzone preferita, anche se a me non piace. Ricordo quante liti per le canzoni in auto XD. Mi mancano quei momenti. I momenti in cui tu, mettevi questo CD e io lo cambiavo, ogni minuto a cambiare musica.

Vado a tutta velocità come sempre, e ricordo quando tu, ti aggrappavi a qualsiasi cosa perché avevi paura. Arrivo al cimitero. Prendo i fiori dal fioraio all’entrata, prendo i tuoi preferiti.

Cammino fino ad arrivare alla tua lapide, vedo che ci sono già delle persone lì davanti. Sono mamma, papà e Gordon. Mi avvicino e li saluto. Mamma piange e io la consolo. Poi mi chino, verso di te. Ti porgo i fiori e bacio la tua foto, come se fossi tu. Poi ti racconto la mia giornata, anche se scommetto che sai già cos’ho fatto, te ne ho parlato a casa e mi hai visto, piangere per te. Tiro fuori una cosa dalla tasca dei jeans. È il CD di Nena, la tua cantante preferita. Mi scendono le lacrime. Non riesco a fermarle. Piango per te. Mi manchi. Non so che fare. Ormai è un anno che non stiamo insieme. Mamma mi tira su. Mi abbraccia e io ricambio. Stiamo tutti ancora un po’ con te. Poi ce ne torniamo ognuno a casa propria. Mamma, papà e Gordon, vanno per conto loro. Invece io ritorno da te, al cimitero. Ti prendo un regalo e mi ripresento davanti a te. A te, caro Bill. tu che mi sei sempre stato vicino, in qualsiasi momento. Ti ricordi quando avevamo 6 anni? Quando litigavamo, ci prendevamo a padellate, ma dopo un po’ si sistemava sempre tutto. Sono arrivato di nuovo. Sono sopra di te, mi inginocchio davanti a te, prendo il regalo e te lo metto sulla lapide, è il pupazzetto di peluche che volevi tanto e che mi chiedevi sempre di comprartelo.

“hai visto? Alla fine, hai avuto il tuo pupazzetto! Spero che lassù te lo facciano tenere, questo è il mio regalo per te oltre al CD di Nena. Tutto questo per dirti: BUON COMPLEANNO!!”

Rimango qui, ancora un po’ per farti compagnia. Torno a casa verso tarda sera.

Entro in casa, poso le chiavi dell’auto nel cofanetto sul mobile all’ingresso.

Vado in cucina, mi prendo una birra e mi siedo sul divano a guardare la TV.

“Tom!”

Sento una voce che mi chiama. Ma chi è? Boh. In casa ci sono solo io!

“Tom!”

“chi è?”

“Tom!”

La voce continua a chiamarmi. Ma non ho idea di chi sia. Vado in camera mia a vedere se c’è qualcuno, ma niente. Vado in camera di Bill, ho la bottiglia di birra in mano. Entro in camera. Guardo intorno ma non c’è nessuno. Sto per andarmene.

“Tom, sono qui!”

Mi giro e vedo Bill.

Bill, seduto sul suo letto a giocare con il pupazzetto che gli avevo portato prima al cimitero.

Possibile che quello sia veramente Bill, mio fratello? Sto diventando pazzo, per caso? Com’è possibile?

“vieni a giocare con me?”

La bottiglia di birra mi cade dalle mani.

“tu…tu…”

Non riesco a parlare! Ma che mi succede?

“come mai balbetti, fratellone? Vieni a giocare con me e Teddy, dai. Sono stanco di stare solo.”

“Bill, ma tu…tu…sei…un…”

“fantasma?”

Annuisco.

“vedi, è che, mi sono stufato di stare senza mio fratello. Mi mancavi e così sono venuto a trovarti.”

Vedo il fantasma di mio fratello che mi abbraccia, io ricambio e mi metto a piangere.

“Tom! Che fai, piangi? Non ti ho mai visto piangere così spesso! Che ti sta succedendo?”

“eh? Niente, è che sono contento di vederti, fratellino.”

“hihihi…ah! Prima che mi dimentichi, questo è per te.”

Si leva il braccialetto dal suo polso delicato e me lo porge con gentilezza.

“buon compleanno, Tom!”

Lo abbraccio, lo stringo forte a me. Mi manca tanto.

“Bill, promettimi che rimarremo per sempre insieme!” gli dico tra una lacrima e l’altra.

Lui fa una faccia dispiaciuta.

“Tom, ascolta. Io non posso rimanere qui con te. Il mio posto ora è lassù. Però non ti preoccupare, verrò a trovarti spesso.”

“Bill, io non ce la faccio a stare senza di te, quest’anno è stato durissimo per me. Se non possiamo stare insieme così, mi ucciderò!”

Bill mi tira uno schiaffo.

“ma ti sei impazzito, Bill? m’hai fatto male!!”

“non provare ad ucciderti perché tanto non risolverai niente!”

“e perché?”

“non sai che i suicidi finiscono all’inferno? Io sono in paradiso. Lascia che la tua vita faccia il suo corso e quando sarà, io mi troverò davanti le porte del paradiso per stare con te.”

Dette quelle parole, mi da una carezza sul viso. Io l’abbraccio più forte che posso e con tutto l’affetto che ho.

“Tom, io devo andare. Mi stanno chiamando.”

Lo guardo con degli occhi come per dirgli RIMANI CON ME!

“ti prego, non fare quella faccia. Sai che non la sopporto.”

Mi sorride. Io ricambio.

“allora, ci si vede, Bill. E' stato bello rivederti dopo un anno. Ancora tanti auguri!”

“grazie per l’orsetto di peluche e per il CD di Nena. Lo ascolterò tutti i giorni. Auguri anche a te, Tom.”

“ciao Bill. ci vediamo presto!”

“non fare pazzie mi raccomando.”

“ok! Ciaoooo!!”

Bill se ne va avvolto da una luce. La luce del Paradiso. Ora so che non l’ho perso, anzi, ora ce l’ho ancora più vicino a me.

La luce, avvolge anche me. Vedo tutto bianco. Sono morto? Non penso. Sento ancora il mio cuore che batte.

Apro gli occhi. Mi trovo nel mio letto. Mi guardo intorno, ma non capisco cosa sia successo. Se prima mi trovavo in camera di Bill, ora come posso trovarmi nella mia stanza? Boh! Mi alzo dal letto, sono in boxer. Sto per andare in bagno, quando vedo qualcuno uscirci.

“che c’è, Tom? Sembra che tu abbia visto un fantasma!”

“hai detto che non potevi stare qui, Bill!”

“che? Ma sei sicuro di sentirti bene, fratellone? Vuoi che chiami un medico?”

Abbraccio mio fratello.

“ehi, fai piano. Mi stai facendo male!!”

“Bill, mi sei mancato!”

“O.O?? ma che dici? Guarda che sono solo le 10.00 del mattino, ci siamo separati solo per la notte!”

“allora…allora, era un sogno!”

“ma cosa? Allora? Me lo dici??”

“niente, niente XD.”

Bill mi guarda con una faccia strana. Entro in bagno, faccio tutto quello che devo fare, esco. Per fortuna che quello era solo un sogno. Mamma mia! Mi era preso uno spavento. Vado da Bill che si trova in giardino. Gli racconto tutto.

“ma che sei scemo, Tom? Io voglio vivere!!!”

“lo so XD. Però ora ho capito quanto ti amo, fratellino!”

Abbraccio Bill, che ricambia.

“anche io ti amo, Tom.”

Ci abbracciamo più forte e ce ne andiamo. andiamo da nostra madre, rimaniamo lì per una settimana. Le racconto tutto e lei ride.

Ora so che io e Bill non ci separeremo mai!

  
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