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Autore: ColdBlood     14/12/2009    4 recensioni
[...]E si sentì uno stupido. Avrebbe voluto scavarsi una fossa, e mettercisi dentro, pur di non continuare a sentire lo sguardo di Jeph su di se.
Si sentiva un bambino geloso Dan. Okay, non era un bambino…ma era geloso.
Jeph abbassò lo sguardo – Ma Dan…Quinn è come un fratello per me. Tu invece…- si interruppe, guardandosi le mani unite in grembo.
Dan sospirò – Io sono un semplice amico, conoscente, un passante che si è trovato per un fortuito caso, e una gran botta di culo, a far parte del gruppo? – gli suggerì, con tono amaro.
Jeph alzò lo sguardo su di lui.
Non è vero.
[JephXDan]
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dan Whitesides, Jeph Howard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Less Words, More Action

 

 

Dan a volte si sentiva escluso.

A volte si sentiva come un intruso in determinate situazioni.

Quando entrava nel camerino della band e li trovava stretti in una abbraccio, di regola prima di un concerto. Ovviamente quando lo vedevano aprivano l’abbraccio e lo invitavano ad unirsi a loro, ma lui riusciva a vedere l’affetto profondo che li legava. Non che a lui non volessero bene, ma era un rapporto, il loro, davvero speciale.

Oppure durante le interviste, quando il giornalista di turno faceva loro domande sui tempi della scuola o su quando avevano deciso di metter su una band.

Li si ammutoliva, perché ovviamente non aveva nulla da dire, nulla da raccontare con un sorriso malinconico in viso.

Invece vedeva Quinn sorridere, raccontando di come lui, Branden e Jeph avevano reclutato quel pazzo di Bert, dopo essersi distrutti i timpani facendo i provini nella cameretta dell’ex-batterista.

Ascoltava Jeph raccontare di quando andavano a scuola. Raccontare di Branden.

Li si sentiva proprio una merda dato che Branden aveva contribuito a costruire quello che i The Used erano ora.

Tutti li, avevano attraversato moltissimi ostacoli per portare la band dov’era ora. Lui invece si sentiva come se fosse entrato in gioco quando la pappa era già pronta e il successo li a portata di mano.

Ma lui tentava di non pensarci, perché lui era fatto così. Troppo allegro ed espansivo per buttarsi giù.

E poi quando erano sul palco erano così perfetti insieme da portar via ogni dubbio per due ore.

Ma quando succedevano cose come quelle, Dan avrebbe voluto sprofondare e buttare al cesso il proprio ottimismo.

 

Entrò nel bus, portandosi dietro la busta della spesa, con all’interno qualche snack e due confezioni di birra da sei.

Aveva voluto far scorta per la serata.

La posò sul tavolo e si voltò poi verso la zona giorno.

Si bloccò sul posto, agghiacciato.

C’erano Jeph e Quinn sul divano.

Jeph seduto compostamente, mentre Quinn era steso e aveva la testa sulle sue cosce. Anzi, avrebbe voluto precisare Dan, più verso la sua parte intima, dato che con la guancia toccava quasi la pancia del bassista.

Jeph gli accarezzava i capelli e ogni tanto abbassava lo sguardo sul viso del chitarrista e sorrideva, mentre Quinn continuava a parlare e a gesticolare animatamente.

Dio no, quello non poteva proprio sopportarlo.

Okay il sentirsi continuamente in competizione con Branden.

Okay il sentirsi escluso quando Bert, Jeph e Quinn si raccontavano aneddoti divertenti sul passato.

Ma quello proprio no!

Passò a dritto, solcando il corridoio a passi veloci e andando verso la zona notte.

Si mise nella sua cuccetta e tirò la tendina blu notte con un gesto secco.

Si girò su un fianco, dando le spalle al corridoio e cercò di fare un profondo respiro.

Dio, aveva i nervi a fior di pelle.

Certo, erano tutti parecchio affettuosi in quella band, anche lui lo era.

Ma se Jeph aveva voglia di fare carinerie, che almeno le facesse lontano da lui!

Un po’ di tatto per l’amor di Dio!

Nel silenzio sentì la porta che divideva la zona giorno dalle cuccette, aprirsi.

Sentì dei passi lungo il corridoio e poi il rumore degli anelli della tendina scivolare sull’asta di metallo.

- Dan? Tutto bene? – la voce di Jeph, in piedi in mezzo al corridoio, gli arrivò alle orecchie.

Non si mosse – Si, tutto bene Jeph. Sono stanco e voglio dormire. – rispose, affondando il viso nel cuscino.

- Ma se sono appena le otto! Bert è andato a prendere da mangiare. – disse, sedendosi sul bordo del letto.

- Sei passato davanti a noi senza neanche salutare. C’è qualcosa che non va? – chiese ancora.

Allora Dan si alzò a sedere, tanto velocemente che rischiò di battere la testa al soffitto della cuccetta.

No, lui era fatto così. Non riusciva proprio a stare zitto quando c’era qualcosa che lo infastidiva oltre ogni limite.

E decisamente Jeph, quella volta, aveva superato tutti i limiti.

- Non c’è niente che non va Jeph! – esclamò, guardandolo ad occhi spalancati.

- Solo che, cazzo! Capisco che vi conoscete da tanto tempo, ma potete anche evitare queste scene da soap-opera, sapete? – fece sarcastico, e sperò che il suo viso non diventasse verde d’invidia.

Jeph socchiuse la bocca – Ti da fastidio? – chiese, sottovoce.

Dan sospirò e abbassò la testa, puntando i piedi sul materasso e avvolgendo le gambe con le braccia.

- Non è che mi da fastidio Jeph. – okay, forse solo un po’. - E che…a volte mi sento escluso. Come se non facessi realmente parte del gruppo. – Jeph alzò subito la testa, sorpreso. Stava per ribattere, ma Dan lo bloccò con un gesto veloce della mano.

- Lo so, so di far parte del gruppo. Ma, ad esempio, tu e Quinn siete così…intimi! Con me non faresti ma una cosa come quella che stavi facendo prima con lui. – fece segno con la testa verso la zona giorno.

E si sentì uno stupido. Avrebbe voluto scavarsi una fossa, e mettercisi dentro, pur di non continuare a sentire lo sguardo di Jeph su di se.

Si sentiva un bambino geloso Dan. Okay, non era un bambino…ma era geloso.

Jeph abbassò lo sguardo – Ma Dan…Quinn è come un fratello per me. Tu invece…- si interruppe, guardandosi le mani unite in grembo.

Dan sospirò – Io sono un semplice amico, conoscente, un passante che si è trovato per un fortuito caso, e una gran botta di culo, a far parte del gruppo? – gli suggerì, con tono amaro.

Jeph alzò lo sguardo su di lui.

Non è vero.

Si sentì male nel vederlo così…triste.

Dan non era mai triste.

Lui era allegro, pieno di vita, pazzo e totalmente imprevedibile.

Era quello che scendeva già da un balcone per recuperare un pacchetto di sigarette.

Era quello che batteva le sue bacchette su ogni superficie solida a sua disposizione.

Era quello che cantava la canzone dell’alfabeto versione rock.

Lui era Dan. Il suo Dan.

E cosa doveva fare ora?

Farlo rimanere con quella convinzione assurda nella testa piuttosto che dirgli la verità?

Che lui non si comportava con lui nello stesso modo in cui faceva con Quinn semplicemente perché…non gli sarebbe bastato!

Insomma, avrebbe proprio voluto vedersi da fuori, mentre Dan aveva la testa poggiata sulle sue gambe e lui ad accarezzargli i capelli!

Il desiderio di abbassarsi, baciarlo e rovinare per sempre la loro amicizia sarebbe stato troppo forte.

Ma cazzo, non poteva lasciare che Dan credesse questo.

In fondo non c’era solo in pericolo il suo personale rapporto con Dan, ma quello del batterista con l’intera band.

Sospirò e abbassò nuovamente lo sguardo – Sai benissimo che non è vero. Sai di essere parte integrante del gruppo dal secondo giorno. Non dire cazzate ora. –

- Tu ora stai parlando del rapporto tra me e te? Bene, qui le cose sono differenti. Io non ho con te lo stesso rapporto che ho con Quinn per scelta…- disse, cercando di alzare la voce.

Dan sbuffò una risata – Beh grazie per la sincerità eh Jeph! – fece, con tono sarcastico.

- Mi fa piacere che almeno il rapporto che hai scelto per me è di assoluta sincerità! – continuò.

Dio, non credeva davvero che questo era quello che Jeph pensava.

Avrebbe fatto meglio a starsene zitto e continuare a pensare che fosse solo perché Jeph e Quinn si conoscevano da tanto tempo!

Fanculo!

Sentì Jeph sbuffare – Ma vuoi farmi finire?! Sei sempre stato un gran logorroico sai? Visto che stiamo in tema di sincerità! – non riuscì a non abbozzare almeno un sorriso.

Visto che stiamo in tema di sincerità, fammi parlare, cazzone che non sei altro!

Dan lo guardò con un sopracciglio alzato, leggermente offeso.

- Va bene allora, parla! – lo invitò, facendogli un gesto nervoso della mano.

Jeph sorrise ancora, nel vederlo con le labbra un po’ sporse in avanti, offeso e ostinatamente orgoglioso.

Annuì lentamente. Non sentiva neanche più l’ansia premergli sullo stomaco – okay, forse un po’ la sentiva – perché sapeva che prima o poi la verità sarebbe uscita fuori.

- C’è bisogno che ti spieghi il motivo per il quale il rapporto tra me e te è diverso da quello tra me e Quinn…- iniziò, fissando lo sguardo sulle sue mani unite.

Se non sentiva l’ansia perché diavolo l’aveva presa così alla larga? Aveva intenzione di filosofare? Magari visto che ci stava poteva portarlo a prendere una tazza di the!

Sbuffò, rendendosi conto che era davvero ridicolo.

Dan invece aveva lo sguardo fisso su di lui, davvero interessato alle parole che faticavano ad uscire dalla sua bocca.

- Allora? – chiese allora, vedendo che Jeph si era fermato ancora una volta. Era nervoso tanto quanto lui.

Jeph si voltò verso di lui.

Come dirglielo senza perdersi in considerazioni filosofiche sulla linea sottile tra amicizia e amore? Senza perdersi nel spiegargli il rischio che si correva a unire questi due aspetti?

Si morse l’interno della guancia.

Dan lo guardava con insistenza, con occhi ben aperti e leggermente sporto verso di lui.

In situazioni differenti si sarebbe messo a ridere davanti a quell’espressione buffa.

- Vedi…quando sto con Quinn…lui non mi…come dire…non mi fa venire voglia di…- si interruppe, non riuscendo a finire quella maledetta frase.

Doveva trovare un soluzione.

Dan sollevò le sopracciglia e si sporse ancora di più verso di lui, piegando una gamba sul materasso per potersi avvicinare.

- Voglia di fare cosa? – chiese poi, pendendo completamente dalle sue labbra.

Stava odiando Jeph in quel momento, per tirare così per le lunghe quel cazzo di discorso.

Ma parlare chiaro, no?

- Non mi fa venir voglia di…- esitò ancora, abbassando la voce tanto che il ragazzo faticò anche a capire. E Dan avrebbe voluto aver a portata di mano le sue bacchette e, visto che c’era anche la grancassa della sua batteria, per dargliela in testa.

- Di?! – avvicinò ancora il viso.

Allora Jeph sorrise leggermente, finalmente Dan si era avvicinato tanto quanto bastava per mandare a quel paese le parole e passare all’azione.

Gli passò velocemente una mano dietro alla nuca, prendendolo alla sprovvista, e se lo tirò contro, premendo le labbra sulle sue.

Gli occhi di Dan aumentarono di circonferenza, mentre quelli di Jeph erano chiusi e quasi rilassati. Anche se il suo cuore nel petto stava minacciando di sfondare la cassa toracica e mettersi in fuga.

Istintivamente una mano di Dan andò a stringere l’avambraccio del bassista.

Jeph, non incontrando resistenza aprì leggermente le labbra, accogliendo il labbro inferiore di Dan tra di loro. Lo morse leggermente e potè sentire il ragazzo tremare.

Dan, chiuse gli occhi, in estasi e sentì il suo profumo stordirlo, il freddo dei suoi piercing sulle labbra bollenti.  Era la sensazione più assolutamente eccitante che avesse mai provato, ma perché cazzo non riusciva a muoversi?

Jeph avrebbe voluto approfondire il bacio, ma Dan non si muoveva. Certo, non lo stava respingendo, ma non stava neanche facendo il diavolo a quattro per ricambiare il suo bacio!

Quindi preferì allontanarsi, piuttosto che fare qualcosa che Dan non avrebbe gradito.

Si allontanò, spostando la mano sul lato del suo collo, dove sentiva l’arteria pulsare sotto le sue dita, e lasciò Dan con le labbra ancora protese verso di lui.

Lo osservò aprire gli occhi, lentamente, come se si fosse appena svegliato.

Quando Dan si rese conto che Jeph lo guardava con un leggerissimo sorriso sulle labbra, cercò di riprendersi e si schiarì la gola.

- Hai capito ora perché il nostro rapporto è diverso da quello tra me e Quinn? – chiese Jeph, rompendo il silenzio.

Dan abbassando lo sguardo, pensando che era davvero stato un’idiota.

Poi però tornò a guardarlo e abbozzò un sorriso divertito.

- No, non ho capito ancora molto bene. Devi spiegarmelo meglio…- disse, arricciando un po’ il naso in modo, a detta di Jeph, adorabile.

Il bassista sollevò le sopracciglia, sorridendo – Ah si? – fece sarcastico.

Poi si mosse leggermente e annuì – Beh, posso spiegartelo dicendo che quando Quinn mi è vicino, per quanto sia un bel ragazzo, per carità, non mi viene un scompenso nei jeans…-

Dan sbuffò, alzando gli occhi al cielo.

- Non a parole! Spiegamelo con i fatti! – esclamò, prima di zittire la risata di Jeph con le sue labbra.

 

 

 

 

 

 

Aaah! La mia prima JephXDan!  [Da me battezzata Deph! *_*]

Sono innamoratissima di questa coppia! *_*

Non sono adorabili? Ne ho lette un sacco in inglese e ho notato che non ce n’è neanche una in italiano o.O e mi sono detta No, non è possibile, devo fare qualcosa in proposito! xD

 

La dedico a Ila, così gli tiro su il morale anche che con Deph oltre che con la Synacky! E anche perché ha sorbito i miei deliri!  

 

E d’ora in poi il motto delle JephXDan sarà “La nuova Deph, provatela”!

Il copyright è di Lilla però! *_* =D Ci ha ricordato troppo la birra dei Simpson! sclero! xD

 

 

Ditemi cosa ne pensate okay? <3

 

Bacibaci

 

Vale

 

  
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