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Autore: Hi Ban    15/12/2009    7 recensioni
L'oggetto della sua ricerca, ausilio degli occhi o meno, non c'era. L'elastico che usava da tempi indeterminati, molto probabilmente da quando suo padre glielo aveva regalato, non si trovava dove lo aveva posto la sera prima. C'era una sola possibile causa e una sola possibile soluzione.
"Temari..."
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shikamaru Nara, Temari
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Parlane con tuo figlio


Shikamaru, mentre la sua mente pervasa dal sonno viaggiava per altri lidi, cercava tentoni con la mano qualcosa sul comodino. Qualcosa che non trovò, strappandolo da quella bellissima vallata stracolma di nuvole, che stavano tranquillamente in cielo, e portandolo nella sua camera, dove già si trovava il suo corpo. Fu costretto ad aprire anche gli occhi e quello fu davvero una seccatura, per chi non voleva nemmeno svegliarsi.
L’oggetto della sua ricerca, ausilio degli occhi o meno, non c’era. L’elastico che usava da tempi indeterminati, molto probabilmente da quando suo padre glielo aveva regalato, non si trovava dove lo aveva posto la sera prima.
C’era una sola possibile causa ed una sola possibile soluzione.
“Temari...”
La voce strascicata dal sonno suonò comunque chiara, arrivando fino alle orecchie della moglie, nella stanza accanto.
“Inizia con il fare silenzio, Shikamaru. Se si mette a piangere vi mando tutti e due sulle nuvole.”
Loro figlio Shihi passava metà del suo tempo ad allietare le orecchie dei neo coniugi Nara con le sue urla. Shikamaru, la prima volta che lo sentì piangere, convenne subito che aveva preso dalla madre. Piangere era una seccatura, azione troppo ardita per un Nara: avrebbe comportato qualcosa che non era calma, portando seccature. Per il piccolo, piangere portava Temari e, evidentemente, non la considerava una seccatura. Più volte si era chiesto se fosse realmente suo figlio.
“Che vuoi?”
La Signora Nara, che intanto si era portata davanti al letto, agitava frettolosamente il biberon che aveva in mano, chiaro segno che aveva fretta.
“Dov’è l’elastico?”
“Che elastico?”
“Quello beige chiaro, quello che indosso sempre.”
“Non lo so.”
“Non lo sai?”
“No! Mettiti quello giallo.”
“Non voglio mettere quello giallo, Temari.”
“Metti quello giallo, Shikamaru.”
Fine della discussione: se Temari alzava la voce diventava pericolosa. Quel dato, però, non escludeva a priori che non lo fosse quando era a livelli accettabili. Temari era sempre pericolosa. Quella era però una situazione d’emergenze, doveva rischiare.
Sbuffò, certo che non sarebbe stato facile estorcere alla moglie la verità, ma anche lei ave a fretta, perciò fu tutto più semplice.
“Parlane con tuo figlio.”
Detto ciò, si diresse dal diretto interessato, pronta a fargli bere, con le buone o con le cattive, il latte. Shikamaru sentiva che quella mattina non sarebbe stata la più felice della sua vita, come avrebbe voluto che fosse ogni domenica mattina.
Si alzò svogliatamente dal letto, nonostante la questione chiedesse un’azione tempestiva. Lui non agiva rapidamente nemmeno nelle missioni, se non erano proprio casi estremi. Ancora insonnolito, faticava a comprendere il motivo per cui la moglie aveva delegato l’intera faccenda all’ignaro figlio.
Ignaro figlio nemmeno più di tanto, visto che portava l’elastico di Shikamaru stretto tra le mani mentre, in stato di dormiveglia, lo deformava più di quanto il continuo uso non avesse già fatto negli anni.
“Non voleva dormire questa notte e la prima cosa che mi è capitata per mano è stato il tuo elastico.” La pragmatica Temari espose la situazione al Nara, che ancora non era riuscito a capire perchè il figlio ne fosse in possesso. Stratega o no, andava oltre le sue capacità di analisi capire le motivazioni che vi erano dietro il disperato tentativo del figlio di intrappolare quei pochi ciuffi che aveva in testa con il suo fedele elastico.
“Dov’è quello giallo, Temari?”
Svogliatamente, si rivolse verso la moglie, che era intenta a dar da mangiare a Shihi.
“Cercatelo.”
“Grazie dell’aiuto, Temari. Dov’è finito il giuramento all’altare, nella buona e nella cattiva sorte?”
“È finito nello stesso posto dove sarebbe finito il ventaglio che ti avrei voluto tirare quando, durante la cerimonia, hai liquidato le parole del sacerdote con un ‘che seccatura’.”
“Era la verità. Poi l’ho detto a bassa voce.”
“Non era a bassa voce, lo ha sentito Kankuro che era al fondo della sala. Allora, vuoi sapere dov’è?”
“No. Sarebbe una seccatura...”
Questa volta, Temari non commise lo stesso errore di risparmiare il marito dal tentativo di colpirlo con qualcosa. Quel qualcosa era un biberon e lo colpì in faccia; mentre si puliva la faccia dagli schizzi di latte, che aveva appurato essere di temperatura media, uscì dalla stanza, svogliato, lasciando una Temari che si malediva per aver tirato proprio il biberon con tutti gli oggetti a portata di mano – una sbarra del lettino, ad esempio –, e uno Shihi felice, che armeggiava con, l’ormai suo, codino.
Shikamaru non aveva capito cosa volesse farci, ma aveva capito che non lo avrebbe più riavuto indietro, perciò era alla ricerca di quello giallo. Glielo avrebbe dato lui, un giorno, un codino – era tradizione –, ma di certo non quello e non così presto. Avrebbe voluto prepararsi psicologicamente.
Parlarne con suo figlio, intanto, era un’opzione da scartare. Aveva preso il carattere dalla madre, sarebbe stato inutile discutere.


Salve!^_^
Sono ritornata a rompere le scatole! Siete felice, vero? Immagino!xD
Non so perché mi cimento in ShikaTema, visto che sono più direzionata verso lo ShikaIno... Beh, sono diventata una mosca grigio chiaro!xD
Strano che non sia uscito fuori qualcosa di deprimente, visto che in questo periodo non è che vada tutto alla perfezione... Diciamo che è uscita una storia dal dubbio genere °_°.
So che non è una bellezza, ma è quel che è. Ultimamente, oltre a non avere tempo, sono circondata da bimbominkia, tra cui una era mia amica fino a poco tempo – giorni – fa. Avrei dovuto leggere i segni che lo era anche lei quando mi disse che Moccia scriveva su storie vere°-°.
Bene, ora che abbiamo scoperto le cause della mia poca ispirazione, me ne vado. Spero vi piaccia!^^
Se lasciate un commentino non lincio nessuno, non lancio fatture o maledizioni, promesso!^_^

Bye!
  
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