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Autore: Ombrosa    17/12/2009    4 recensioni
E’ una raccolta di one-shot tutta dedicata al mitico Binario 9 ¾, i protagonisti delle one-shot potranno appartenere al tempo dei Malandrini (e forse anche un po’ prima di loro), al periodo di Harry Potter e al tempo della Nuova Generazione. Le one-shot non saranno solo ambientate durante la partenza del primo anno, ma ce ne saranno molte degli altri anni e, perché no, anche durante il ritorno per le vacanze.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- DRACO MALFOY -



Alla stazione del binario 9 ¾ , in mezzo alla folla di persone venute per salutare i propri figli, c’erano due persone.
Erano una donna dai capelli chiarissimi e un ragazzo con i capelli identici a quelli della madre e gli occhi grigi.
Tutti e due indossavano vesti da mago scure ed eleganti, che tenevano a sottolineare l’importanza e la ricchezza che la loro famiglia, l’antico casato dei Malfoy, aveva sempre avuto.
- Fai un buono viaggio, Draco. - Fece la donna, Narcissa Malfoy, al figlio ormai sedicenne.
Il ragazzo voltò il capo verso la madre e per un lungo istante fissò i suoi occhi grigi in quelli chiari di lei. Il volto del giovane parve contrarsi e sembrò che gli occhi si adombrassero, ma fu solo per un attimo. Poi tornarono normali, freddi ed impersonali.
- Certo. - Rispose il ragazzo, pareva che si stesse sforzando tantissimo per mantenere un certo autocontrollo che in quel momento sembrava venirgli meno.
- Vieni qui, Draco. - La madre lo chiamò a sé con la sua voce sottile e abbracciò il figlio con la sua stretta delicata.
Il ragazzo, anche se non amava particolarmente le dimostrazioni d’affetto in pubblico, inspirò profondamente il profumo di sua madre, come a voler imprimerselo nella mente per non scordarlo più.
- Non devi essere arrabbiato con noi. - Gli sussurrò la donna, un tono mite e angosciato, come se fosse consapevole di una colpevolezza. - Lo sai che non potevamo fare altro.
Draco provò una stretta al cuore a quelle parole, pronunciate con così tanta intensità da fare male.
Lo sapeva che non era colpa loro, erano stati obbligati.
Ed ora lui non poteva fare altro che portare a termine il suo triste e faticoso piano.
Lo sguardo del Serpeverde si focalizzò sul suo braccio.
Gli sembrava quasi di
sentirlo, scuro e pericoloso. Sembrava bruciare, un marchio che l’avrebbe segnato a vita.
Sua zia Bellatrix lo aveva portato dal Signore Oscuro solo due settimane prima, dicendogli solo di prepararsi perché quello sarebbe stato il giorno più importante della sua vita - << beh, il più importante dopo quello in cui avrai ucciso il tuo primo Mezzosangue, ovviamente >>, si era poi corretta ghignante, gli occhi scuri brillanti di una luce folle. L’Oscuro Signore in persona gli aveva inciso il Marchio Nero sulla candida pelle, in modo che potesse avere un legame molto forte con lui, uno dei suoi servitori.
Servi. Schiavi. Marionette nelle sue mani.
Ecco che cos’erano i Mangiamorte. Ecco che cos’era Draco. Una pedina vacillante che avrebbe potuto spezzarsi da un momento all’altro.
E il ragazzo lo sapeva. L’aveva capito, piangendo amaramente nella sfarzosa camera da letto del suo antico e ricco maniero, Malfoy Manor - una casa che era una prigione dorata, dove abitualmente si vedevano passare persone incappucciate.
Gli capitava spesso di piangere in quegli ultimi tempi. Piangeva per scaricarsi, ma ogni lacrima versata aumentava la consapevolezza della situazione senza vie d’uscita in cui era finito.
Chissà cos’avrebbero detto i suoi compagni di Serpeverde, a vederlo piangere in quel modo. Lui, uno dei ragazzi più rispettati di tutta la sua Casa, che piangeva come un bambino di cinque anni. Sarebbe stato proprio uno scoop interessante, ne era certo.
- Lo so. - Rispose Draco staccandosi gentilmente, cercando di non guardare gli occhi di Narcissa che erano ormai appannati di lacrime: anche lei piangeva molto in quel periodo, giorno e notte, i suoi singhiozzi disperati ed afflitti risuonavano nelle stanza del Maniero come un’antica e malinconica nenia.
Non avevano potuto fare niente i suoi genitori per salvarlo da quella condanna. Se non avesse ubbidito, il Signore Oscuro e tutti i suoi Mangiamorte si sarebbero scagliati contro di loro.
Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato odiava i traditori, ed era risaputo che l’avrebbe quantomeno ucciso per averlo tradito, fuggendo come un vero codardo. E se non fosse riuscito ad uccidere lui, avrebbe sicuramente torturato ed ammazzato i suoi genitori, Lucius e Narcissa.
Narcissa, che in quel periodo viveva una profonda crisi. E Lucius, che era rinchiuso in una buia a fredda cella ad Azkaban, sorvegliato tutto il giorno dai Dissennatori, creature che si nutrono dei ricordi felici altrui. Da quando suo padre era stato prelevato e portato ad Azkaban, Draco non lo aveva più visto. Chissà che cosa stava facendo in quel momento, chiuso in quella cella. Magari stava urlando, magari stava piangendo, magari stava solo facendo finta di dormire, aspettando di venir liberato.
Anche se in parte era loro la colpa di non averlo saputo difendere e di non essersi opposti apertamente al Signore Oscuro, Draco non poteva odiarli. Loro dopotutto avevano agito per il suo bene, anche se poi la scelta di consacrarlo al Mago più oscuro di tutti i tempi non si era rivelata la decisione più giusta, visti i risultati.
- Cerca di non fallire, Draco. - Gli ricordò la madre preoccupata e tremante, non cercava neanche più di nascondere il terrore di perdere il suo unico figlio, paura che la attanagliava da quando il Signore Oscuro era risorto e aveva richiamato a sé i Mangiamorte, uno ad uno, per iniziare una nuova guerra che si sarebbe conclusa con vittime da entrambi i fronti.
- Non fallirò. - Fece il ragazzo. - Porterò a termine il mio compito. Lui sarà fiero di me.
Ed avrò salva la vita, terminò mentalmente la frase il ragazzo dai capelli biondi, guardandosi bene dal pronunciarla ad alta voce. Sua madre soffriva già abbastanza, non sarebbe stato certo lui a farla affliggere ancora di più.
- Fiero di te. - Gli fece eco la madre, trattenendo a stento un singhiozzo e nascondendo il volto dietro ad una mano elegante e dalle lunghe dita sottili.
Il ragazzo guardò Narcissa e sospirò. Doveva riuscire nel suo compito.
Almeno per sua madre.













Salve gente!
Ecco il nuovo capitolo, tutto su Draco Lucius Malfoy.


Ben 26 persone -
ale146, alex25, AliceRosy, AlicinaCullenina_97, ANIMAPERSA, DANINO, Dasey91, delfy96, dora88, Elanor92, Evetta96, fede72, hila, Lily_Luna, LuBlack, LysandraBlack, Nina95, Potterina1993, shyst, so_revolution, ThePirateSDaughter, tornado, twinings, virgy_lycantrope, whatsername84, zmarz - hanno aggiunto la raccolta tra i preferiti: me la lasciate una recensione, per favore?


Ringrazio le meravigliose persone che commentano.

ThePirateSDaughter - Astoria la immagino come una Tassorosso mancata, ovvero come una ragazza finita a Serpeverde solo perché voleva compiacere i genitori: dopotutto il Cappello Parlante prende in considerazione anche ciò che gli si chiede, no? Grazie per la recensione e per i complimenti, sono contenta che lo scorso capitolo ti sia piaciuto! Un bacio.

Dasey91 - Grazie per le recensioni sempre presenti! Sono felice che tu sia riuscita a immedesimarti nel personaggio, effettivamente volevo proprio cercare di esprimere il dolore di Daphne. Anche questo capitolo è un po’ triste (solo un po’?). Baci!

whatsername84 - Oh che bello, una nuova lettrice! Sono contenta che l’idea ti piaccia, anche se Draco non è poi così secondario... Spero che il capitolo ti sia piaciuto! Fammi sapere!

Nina95 - Non ci posso credere, mi hai commentato tutte le storie! Proprio tutte! Grazie mille per i complimenti, o mia nuova affezionata lettrice e commentatrice (ora mi do dell’importanza XD). Spero che questo nuovo capitolo sia stato di tuo gradimento!




UNA RECENSIONE RENDE UNA PERSONA FELICE!!!!




Alla prossima,

Ombrosa.



   
 
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