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Autore: DarkAeris    18/12/2009    7 recensioni
Catherine non ha accettato la proposta di matrimonio di Linton e ha intenzione di implorare il fratello per convincerlo a farla sposare al povero Heathcliff... Per favore, lasciatemi anche solo un "bella" o un "brutta", adoro leggere le recensioni ^ ^
Genere: Romantico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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In moglie? D'accordo, era cambiata da quando era stata morsa da quel cane ed era stata costretta a rimanere cinque settimane nel Grange. Aveva perso i modi rozzi, la voglia di correre e di riempirsi di fango, era cresciuta.
Ma questo non significava nulla. Non avrebbe mai potuto amare Edgar, era troppo diverso da lei. Lei amava la tormenta, che la scuoteva e la faceva sentire viva. Amava l'uragano, che con il suo girare la legava strettamente a sé. Amava il fuoco, che la bruciava e la riscaldava allo stesso tempo. Amava Heathcliff.
Certo, era consapevole del fatto che non sarebbe stato semplice convincere suo fratello che era fatta per un uomo che quest'ultimo disprezzava con tutta l'anima. Ma, del resto, non era mai stato da Catherine arrendersi di fronte alle difficoltà. Se lei desiderava una cosa, era pur certa che in qualche modo l'avrebbe ottenuta.
Da giorni, ormai, non riusciva a togliersi dalla testa il discorso che stava preparando per spiegare, nel miglior modo possibile, i propri sentimenti ad Hindley.
Poi decise che, tanto, le parole sarebbero state inutili e che avrebbe puntato tutto sulla sua grazia, sulla sua petulanza, e su una buona dose di lacrime.
Lo raggiunse un pomeriggio, mentre il fratello, come al suo solito, sedeva su una vecchia sedia di vimini, trangugiando quello che, probabilmente, era il suo sesto o settimo bicchiere di vino.
La giovane si sedette a suo fianco e lo guardò, con i suoi occhi grandi e iniziò un discorso, rotto da lacrime e da preghiere, nella quale esprimeva tutta la sua pena e il suo desiderio d'amore.
Il fratello la ascoltò, con una vacua espressione sul volto, poi, una volta che ella ebbe finito, scoppiò a ridere. Una risata crudele e folle, che spezzò immediatamente il cuore della sorella.
“Ma sì, sposatelo quel pezzente! E andate entrambi a marcire in qualche angolo della strada!”
Quelle furono le parole velenose che sputò, allontanando Catherine da sé, continuando a ridere.
La ragazza, ferita, scappò via, tra gli alberi e si accasciò a terra, piangendo.
Ma, proprio in quel momento, quando le sembrava che il mondo la stesse punendo duramente per colpe che, di certo, non aveva commesso, arrivò l'unica persona in grado di farla sentire finalmente al proprio posto, che le calmasse il respiro.
Il suo Heathcliff le si avvicinò e la prese tra le braccia, lasciando che ella si sfogasse. Stranamente, non le chiese il perché di tale disperazione, né la derise, con una delle battute che solevano scambiarsi. Sembrava che egli avesse sentito tutto.
Le accarezzò il viso e poi, con poche e semplici parole, le disse che non avrebbe mai permesso che lei soffrisse la fame e vivesse di stenti.
Lui era un poveraccio e da tale doveva essere trattato. Il suo tono era duro e arrabbiato.
Diede un calcio ad un tronco e corse via, verso la tenuta.
Catherine rimase tutto il giorno tra gli alberi, a pensare al proprio futuro, ma vide la propria convinzione non lacerarsi. Vide che non le importava della fame. Non le importava se le rimaneva sé stessa, e sé stessa comprendeva anche Heathcliff.
La sera tornò verso casa e lo trovò a lavorare nei campi. Lo raggiunse e, prima che riuscisse a dire qualsiasi cosa, egli disse: “Non ho nulla da offrirti, Cathy, ma se le parole che hai urlato a tuo fratello oggi erano vere, sappi che non ho intenzione di tirarmi indietro.E' te, essere strano e quasi soprannaturale, è te che amo come la mia carne. Ma non ci sposeremo adesso. Partirò e diventerò ricco, fosse l'ultima cosa che faccio!”
Il suo scuro amore era sempre stato un battagliero e lei sapeva che la decisione che aveva preso era salda e che quindi sarebbe riuscito nel suo intento.
Pensò che, se aveva la certezza di vederlo tornare, avrebbe potuto aspettarlo, con speranza.
Sarebbero riusciti ad amarsi, senza la benedizione del fratello e non le importava più di nient'altro.
“Mi aspetterai?”
Ma essendo loro eguali come nati dalla medesima madre, non necessitò di una risposta, ma solo di uno sguardo.
Tuttavia, come se desiderasse suggellare il patto, Heathcliff la prese fra le braccia, la strinse al suo petto e, posò le labbra sulle sue, in un tenero gesto, che avrebbe dato la forza necessaria alla ragazza, negli anni successivi, di attenderlo, senza indugi.

Tre anni passarono dal fatto narrato. Tre anni lunghi e cupi. Di lui non aveva più avuto notizie.
Il fratello la sbeffeggiava, convinto che il “pezzente” non sarebbe mai più tornato e le intimava continuamente di sposarsi, prima, diceva, che la sua bellezza deperisse, lasciandola priva della sua unica qualità.
La durezza di tali atteggiamenti, l'avevano resa più intraprendente e coraggiosa e non la toccavano più nemmeno lontanamente.
Ma non rideva più, né passava giornate in allegria con altre persone. I giorni passavano, inesorabili.
Ma una mattina, che era iniziata come tanti altre, la vecchia governante Nelly, che aveva sofferto per la tristezza della propria padroncina, uscì fuori per ritirare i panni, dato che aveva cominciato a piovere violentemente.
All'inizio non si rese conto di alcun rumore strano, perché la pioggia era molto forte, ma poi la udì. la risata fanciullesca e ricca di gioia, che negli ultimi anni non aveva più udito, adesso le stava invadendo le orecchie e il cuore.
Spostò lo sguardo verso la brughiera e vide due figure, unite come fossero una, camminare, mano nella mano...

L'ultimo pezzo è una citazione, riguardante il fatto che nel libro i due, dopo la loro morte, vengono visti, nei giorni di pioggia, camminare mano nella mano, finalmente felici <3 Recensite, siate buoni ;)
   
 
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