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Autore: Leliwen    18/12/2009    3 recensioni
Passi felpati accanto a sé e una carezza tra i capelli, troppo impalpabile per pensare che fosse davvero avvenuta - ichigo_85
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La storia partecipa alla carinissima iniziativa del Bradley James Fans Forum che potete trovare sul LJ affiliato al forum nella sua integrezza: l'Albero Natalizio delle Drabble!!!

Un GRAZIE infinito va a [info]koorime_yu e a [info]zephan82 per avermi letto e betato in anteprima questa storia. Siete meravigliose, sappiatelo XD


Faceva freddo quel dicembre e, per quegli ultimi giorni del mese, si prevedevano abbondanti nevicate seguite da terribili gelate, ma i Cavalieri di Camelot erano dovuti partire per arrivare oltre la pianura di Anraith ed il Lago Bianco*. Un contadino era arrivato a Camelot di corsa, pochi giorni prima: raccontava della presenza di alcuni mostri che si nascondevano tra gli alberi della foresta, passando di albero in albero, illuminandoli come se fossero ricoperti di fuochi. Quando arrivarono e montarono le tende quella notte, gli uomini erano tutti intirizziti. Merlin si affaccendava attorno al campo, stanco e tremante come tutti. Le stelle avevano appena fatto la loro comparsa in cielo che un leggero chiarore, al di là del lago, attrasse l'attenzione degli uomini.
Un abete, maestoso, era ammantato di fiammelle, come se uno sciame di lucciole fuori stagione avesse deciso di darsi appuntamento tra quei rami, creando armoniosi giochi di luce tra i suoi aghi.

 

Uno spettacolo da lasciare senza fiato, tanto era bello.
Ma sembrava sempre troppo lontano: man mano che gli uomini si avvicinavano, quello sembrava passare su un altro albero, poi su successivo, e su quello ancora dopo.
Quando, con al sopraggiungere dell'aurora le luminarie sull'albero si spensero, i Cavalieri tornarono al campo dove avevano lasciato i servitori di guardia. Merlin spogliò il Principe della sua armatura e lo sentì borbottare per tutto il tempo contro la magia in tutte le sue forme.
Merlin sorrise a quello sfogo.
"So che non dovrei dirlo, ma quelle luci erano davvero belle." sussurrò ma sembrò come se avesse urlato.
"Non dici sul serio!" ma le parole del Principe non avevano tutta la veemenza che ci si sarebbe aspettati.
"Siete stanco, riposate." disse Merlin lasciando cadere l'argomento.
Arthur si addormentò quasi subito.
Sentì passi felpati accanto a sé e una carezza tra i capelli, troppo impalpabile per pensare che fosse davvero avvenuta. Poi l'odore di Merlin abbandonò la tenda e il Principe di Camelot si trovò a sognare se stesso e il suo servitore davanti ad un abete illuminato nel caldo rassicurante di una stanza che sembrava la sua in modo impressionante, abbracciati tra le coltri, a scambiarsi doni pregni d'affetto, pregni di una sensazione di pace assoluta.
La notte seguente, nuovamente la luce si spostò di abete in abete, prima di svanire nel cielo, come la scia effimera di una cometa lasciando dietro di sé solo l'effige di un sogno.

 

* avevo bisogno di un riferimento geografico e, a corto di fantasia e di tempo per spulciare la rete, sono andata sul sicuro prendendo da una fiction di Mel Kaine, As I walk the thin line (between love and hate) Cap 7

  
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