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Autore: Melmon    18/12/2009    1 recensioni
Missing moments della storia "Grazie Elvis!"
Come si intuisce dal titolo Nick chiederà a Jean di sposarlo, a voi scoprire come ...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Una storia d'amore.'
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Finalmente trovo qualche minuto per pubblicare!!
Questa è una missing moments della mia storia "Grazie Elvis!", si sviluppa in quattro piccoli capitoli: i primi due è Nick a narrare la storia gli ultimi due è Jean a farlo.
Spero che vi piaccia, se volete potete lasciarmi la vostra opinione, le recensioni sono sempre ben accette!
                                                                                     Buona lettura!

1. Ho deciso: ti amerò per sempre!

LUI:

Cosa si può avere di più dalla vita?
Sto insieme a una stupenda creatura da due anni, la mia carriera da cantante va alla grande e i miei fratelli, beh erano sempre gli stessi. Stare con Jean è grandioso, lo è sempre stato, come non potrebbe esserlo?
Non mi stancherò mai di ripeterlo: la amo, la amo, la amo!
Certo abbiamo anche noi i nostri momenti no ma scambiarci opinioni, litigare anche per le stupidaggini mi piace. Mi piace vederla sbuffare, alzare gli occhi al cielo disperata, alzare la voce o a prendermi a cuscinate … Perché?
Quando sei una rock star tutti i tuoi capricci sono realizzati, le persone intorno a te sono pronte a dartela vinta o per soldi o per fama. Jean non lo fa, lei non sta con me né per soldi né per fama, sta con me perché mi ama. Non importa se sia per lavoro o vita privata lei è al mio fianco. Ogni tanto fa la gelosa, il mondo dello spettacolo ha molte sfaccettature, lei mi sta dietro come e quando può, si fida di me ma ci sono troppe belle donne a farmi gli occhi dolci, ma io sono solo unicamente suo, fedele alla donna che mi ha stregato il cuore.
Certo non amo particolarmente le sue scenate ma dopo c’è la cosa che preferisco: la pace. Fare pace non è sempre facile, ma quando poi me la ritrovo tra le braccia che mi fa le fuse, mi coccola, tra un bacio e l’altro mi chiedo come posso aver solo pensato di poter vivere un secondo senza di lei.
Ormai lei è un elemento vitale di me quasi quanto la musica.
Jean è riuscita a diventarne una degna avversaria, quei pochi aspetti, quelle poche parti della mia anima che non aveva la musica lei è riusciva a impossessarsene.
E’ quando ho realizzato ciò, quando ho capito di non poter più far ameno di lei, del suo sorriso, delle sue maniere dolci, delle sue coccole, delle sue litigate, quando ho capito che dopo ogni sfuriata fatta perché qualcuno doveva pur dirmi la verità, che se doveva urlare era perché la musica mi ha reso sordo, che non resistevo più di poche ore senza di lei ho realizzato di volerla per sempre.
Da quella serata in spiaggia la tensione e le tentazioni sono state molte, dal concerto del settimo mese, dove le mie fan l’hanno scoperta, ho sempre saputo che sarebbe successo: io e lei siamo diventati un “noi”. Un noi mattone, fondamenta di un domani, di una famiglia numerosa con cui costruire la nostra casa, il nostro futuro.
Ho deciso, ho capito, che avrei passato l’eternità con lei lo stesso momento in cui lo rivista in giardino al primo concerto che ha assistito, quando credeva che fossi tornata con Miley, ho ripreso a vivere, a sperare solo guardandola negli occhi.
Chiederò a Jean di sposarmi: ora mi resta solo d’organizzare la proposta.
Prima di tutto devo comprare un anello, secondo devo organizzare qualcosa di dolce, carino e molto, molto romantico. Terzo ma non meno importante evitare paparazzi e Joe, entrambi sarebbero capaci di farmi bruciare tutto prima del tempo.
Come la prenderanno i miei genitori?
Sono persone alla mano, simpatiche e disponibili con tutte le persone che gli abbiamo portato a casa, ma con Jean è diverso la trattano già come una di famiglia, forse loro prima di me hanno capito quale sentimento ci univa. Ha tutti dalla sua parte il mio angioletto.
Questa settimana va a trovare il padre quindi ho due giorni per parlare con loro e organizzare tutto. Avere la loro benedizione non sarà un problema, male che vada me la sposo lo stesso, anche se devo scappare e farmi sposare da un imitatore da quattro soldi di Elvis a Las Vegas.
Ho preso questa decisione, lo so che è per tutta la vita, ho interrogato il mio cuore più volte in tempi e momenti diversi ma la risposta è sempre la medesima: non posso vivere senza di lei.
Girovaghiamo per i negozi, come sempre ho dovuto mimetizzarmi per starle accanto.
Le nostre mani sono strette l’una nell’altra e il mio pensiero vola lontano: m’immagino già nonno che porto a spasso i nipoti, la vedo alle prese con le pentole nella nostra casa, la vedo felice percorrere insieme con me la strada della nostra vita.
Non è mai stato importante per lei fama e gloria, non gli importa se i Jonas continuano la loro brillante carriera, lei vuole me, gli servo io per essere felice il resto non conta. Penso che se fossi povero senza un becco di un quattrino sarei felice come ora, perché quello che proviamo, quello che siamo non dipende dai soldi.
Mi sento tirare leggermente, i suoi occhi mi scrutano alla ricerca di qualcosa che non va. La attiro più vicino a me, la cingo la vita con il braccio mentre cerco di tranquillizzarla sorridendole, dovrò stare più attendo o mi scoprirà, non posso bruciarmi da solo!
– Amore tutto ok?
– Certo, mi sono solo un po’ distratto. Sei stupenda stasera.
– Grazie. Ti va se torniamo a casa?
– Ma volevo stare un po’ da solo con te!
– Amo mi sembri stanco e poi qui c’è troppo caos.
– Se vuoi un po’ di tranquillità, va bene ma se vuoi andare via per causa mia, per scoprire cosa ho non devi: sto bene e non devi preoccuparti per me.
– Ti amo quindi mi preoccupo sempre per te. Se non vuoi tornare a casa, possiamo sempre trovarci un posticino tranquillo…
– Hai vinto!
Ritorniamo alla mia auto, tra poche ore parte e devo fare a meno di lei per due interi giorni devo fare scorta di coccole fin quando posso! Possiamo il resto della serata parcheggiati vicino a un parco, non è il massimo ma c’è tranquillità.
Nessuno vorrebbe mai a cercare un personaggio famoso in una zona sperduta, banale e popolare come questo no? O almeno spero …
Osservo le stelle dal finestrino Jean è sdraiata su di me con la testa poggiata sul mio torace.
La mia giacca di pelle nera è stesa su di noi a mo di coperta, i suoi capelli emanano un dolce profumo che m’invade, le nostre dite intrecciate premano sul suo ventre.
– Mi dici che hai?
– Nulla amore pensavo solo a come farò senza di te. E da molto che non stiamo lontani … 
– Nick sono solo due giorni, siamo stati lontani più tempo.
– Sì ma allora non eri ancora il mio dolce veleno e poi sono stato malissimo.
– Sono il tuo veleno? Non è carino …
– Sei il mio dolce veleno, amore, ed anche l’antidoto a esso.
– Direi di farne scorta …
Ci baciamo e il mondo sembra aver smesso di girare, no che m’importi, ora come ora il mio mondo è tra le mie braccia.
– Ti accompagno all’aeroporto.
– Non voglio, preferisco salutarti a casa tua.
– Una volta non la pensavi cosi.
– Una volta me lo impedivi, non voglio scandali sul giornale per due giorni lontani, non voglio leggere di storie montate e non voglio che mi vedi piangere.
– Ti ho già visto piangere …
– Sì, lo so, ma allora potevo restare tra le tue braccia ad aspettare che tutto finisse. Non posso perdere l’aereo e non posso portarti con me quindi resti a casa!
– Se prometti di vederci appena torni.
– Poiché ho gia controllato che il tuo mega giardino non è una pista adeguata neanche in caso di emergenza, dovrò accontentarmi di correre da te non appena toccherò suolo!
– Ti amo.
Restiamo in silenzio per un bel po’ a guardare le stelle, a scambiarci effusioni fino a quando la magia è spezzata dall’odiosa suoneria del suo cellulare.
Jean recupera la borsa e quel rumoroso oggetto che sto odiando con tutto me stesso per poi tornare tra le mie braccia.
– Pronto?
– Ciao Jean, ho interrotto qualcosa?
– Come sempre Joe, chiami solo per questo?
– No, per farti un favore.
– Sarebbe la prima volta! Quale sarebbe di grazia questo favore?
– Ricordarti che tra quattro ore hai l’aereo e che ti conviene avviarti se non vuoi perderlo. Vi conosco e fin quando voi due vi salutate come si deve l’aereo, fa anche il viaggio di ritorno!
Una risata mi nasce spontanea, ho sentito tutto il discorso di Joe cosi affettuoso e gentile come solo lui può essere.
– Grazie Joe per questo brutto ritorno alla realtà. Ti dispiacerebbe tanto se perdessi il volo?
– Non sai quando! Mi mancherebbero da morire due giorni a torturare il mio fratellino …
– Si va bene, non serve fingere lo so che ti mancherà interromperci ogni volta possibile.
– Ehi svolgo solo al meglio il mio dovere da fratello maggiore! Se vuoi pace, compressione e buoni consigli rivolgiti a Kevin.
– Franklin per passare ore a divertirsi, Nick per le coccole, so anch’io i diversi ruoli dei fratelli Jonas Joe.
– Purtroppo …
– Tra un po’ rientriamo grazie del servizio sveglia!
– Prego.
La telefonata finisce e Jean sta per riporre il cellulare e sistemarsi per il rientro alla realtà quando la attiro di nuovo a me e prendo a baciarla. Non c’è più bisogno ormai di imprimermi nella testa il suo sapore, il suo odore, sono dati ormai impressi a fuoco in me ma dobbiamo salutarci come si deve!
– Nicholas Jonas smettila immediatamente di baciarmi e riportami a casa altrimenti Joe avrà ragione e sai quanto odio dare ragione a Joe!
– Altri due baci e obbedisco.
Ok gli do più di due baci ma non si lamenta, poi a malincuore torno al mio posto di guida.
Ha lasciato la sua auto a casa mia, nel bagagliaio le valigie pronte, cosi ci salutiamo nel vialetto ma anche cosi è difficile. Quando vedo la sua auto sparire dietro l’angolo capisco di aver preso la decisione giusta, ora qui in piedi nel cortile della mia villa la voglia di correre da lei è quasi opprimente. Il solo pensiero di non vederla tornare, che lontana non sia più legata a me, non sia mia mi uccide.

  
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