Sono passati cinque anni da quella lunga,terribile
guerra. Dieci anni in cui sono cresciuto,ho scoperto molti aspetti della
vita…ad esempio cosa si prova a sapere che non ci sei più. Dove sei,fratellone?
Puoi vedermi,riesci a sentirmi? Ti ricordi ancora della nostra infanzia,dei
giochi,delle risate? Io sì.
Mi ricordo di come siamo cresciuti assieme,in una
piccola casa di un piccolo quartiere di una piccola città…e mamma,papà te li
ricordi? Lei,con quelle torte che avrebbero fatto invidia alle cucine di
Hogwarts,e lui,che faceva il lattaio,ma che per noi era un eroe? Si sono chiusi
nel loro dolore dopo la battaglia,anche
se sono Babbani ci sono concetti chiari a tutti: uno di questi è “Tuo figlio
non c’è più”.
E quei tre anni in cui eri ad Hogwarts,e io a
casa,come aspettavo le tue lettere! Le conservo ancora tutte sai? E le
rileggo,come a ricordarmi che sei veramente stato il mio fratellone,che non è
stato un sogno. Mi mancavi anche in quel periodo,ma sapevo che saresti tornato.
Anche quando il Basilisco ti ha pietrificato,e tutti perdevano le speranze,io
con la mia fede di bimbo pensavo “La magia può tutto,tornerà normale”. Così è
stato,sei tornato. Ma adesso? Adesso come faccio a dire che tornerai? Adesso
che anch’io so di essere un mago e conosco i limiti della magia? Non posso. So
che non tornerai mai più.
Assieme alle tue lettere ho conservato le tue due
macchine fotografiche. Papà ti prendeva sempre in giro,diceva che saresti
diventato un paparazzo,ma si vedeva da un chilometro quanto era fiero della tua
bravura. Sono due le macchine fotografiche: la prima che hai
avuto,inutilizzabile dopo che ha incontrato lo sguardo del Basilisco,e quella
nuova fiammante e magica che ti hanno regalato i tuoi compagni quando ti sei
risvegliato. Non ho permesso a nessuno di buttarle,no,perché tu la tua vita
l’hai vissuta attraverso quell’obiettivo. E io…ci provo anch’io a volte a
guardarci attraverso,e a imitarti. Non sarò mai come te,però. Tu eri unico.
L’unica foto magica che mi è rimasta non scattata da te è quella del mio primo anno ad Hogwarts,io e
te nel parco sotto un sole di maggio. La guardo tutti i giorni,per rivederci
insieme, inseparabili.
Ieri ho incontrato un altro come me,sai? Ho
incontrato George Weasley. Lui è l’unico che mi possa capire. Sei sepolto
accanto a Fred,sai? Io piangevo,quando è arrivato George. Lui mi ha abbracciato
senza parlare,poi mi ha guardato negli occhi e mi ha detto : “Lo so come ti
senti”. Lui soltanto può saperlo,in effetti. Siamo buoni amici adesso,chi
l’avrebbe mai detto? Anche il dolore unisce.
Ti prego,fratello,dimmi cosa fare. Non riesco ad
andare avanti. Mi sembra di farti un torto. Io vivo e tu no! Sono qui a vivere
nel mondo della magia,che tu amavi! Grazie a te l’ho scoperto,dannazione! E
tu…tu non puoi più godertelo. Non è giusto.
Fratello mio,aiutami,ti prego!
***
Nel cimitero dei caduti,costruito ai limiti della
cittadina di Hogsmeade,il vento scompigliava i capelli biondi di un ragazzo in
ginocchio davanti ad una tomba bianca. Grosse lacrime scendevano dalle guance
del giovane uomo,poi improvvisamente successe qualcosa: il vento fece uscire
dalla tasca del giovane una lettera,che sembrava vecchia di qualche anno,e la
portò verso un cespugli abbastanza spinoso. Dennis corse a recuperare una delle
lettere di suo fratello. Le spine avevano strappato una piccola parte del
foglio,su cui era scritto “ricominciare a vivere”. La frase completa diceva
“Dopo quest’anno nel mondo magico,ricominciare a vivere da Babbano sarà
tremendo,Dennis! Però sono contento perché vedo te e la mamma e papà”. Ma Dennis
capì il messaggio,e una lacrima gli rotolò sulla guancia:ma era una lacrima di
gioia.
“Grazie,fratellone” sussurrò alla tomba bianca,poi
corse via da quel luogo,verso la vita.
Corse dai suoi genitori,che non potevano sopportare
di aver perso due figli,corse dai suoi amici che tanto erano in pena per lui e
corse da lei,da Stephanie,che dolce come sempre l’aveva aspettato certa che
sarebbe tornato da lei.
***
Dieci anni dopo
Il cimitero dei caduti di Hogsmeade quel
giorno,nella ricorrenza della Battaglia di Hogwarts,era pieno di gente in
visita ai cari perduti o agli eroi cui era giusto dare onore dopo il sacrificio
per tutta la comunità. In mezzo a tanti,una piccola famigliola era riunita
davanti ad una tomba bianca.
Messi i fiori,con un incantesimo per non farli
appassire,i cinque Canon si apprestavano ad andarsene quando il più grande dei
tre figli chiamò i genitori.
“ Cosa c’è tesoro?” disse la Stephanie con fare
affettuoso da mamma.
“Ma lo zio ci guarda da lassù? E ci ascolta? Lo sa
che ci siamo?”
Dennis sorrise al suo primogenito,poi disse:
“Sì,Colin. Lo sa.”
Molte storie sono state
scritte sulla morte di Fred vissuta da George,e giustamente aggiungerei. Ma so
anche che quest’altra coppia di fratelli separati così crudelmente dal destino
meritava l’attenzione di qualcuno… chiamando il figlio Colin sicuramente Albert
non ha voluto rimpiazzare suo fratello,ma ringraziarlo per averlo fatto vivere
di nuovo,almeno secondo la mia idea della storia J
devo ammettere che mi sono commossa scrivendo,anche se so di non essere
assolutamente una grande scrittrice!
Grazie per aver
letto,una recensione mi farebbe molto felice. J