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Autore: KikiWhiteFly    18/12/2009    1 recensioni
[Completa](A Domi-chan) Fan fiction trattante diversi pairing, incentrate tutte sugli specchi, ciò che essi simboleggiano.
2. Lo specchio del cuore [SasukeSakura]"Sapete qual è lo specchio del cuore? È quell'invisibile patina biancastra – un gelo interiore – che, se viene sollevata, provoca danni che solo il tempo ci saprà dire quanto gravi... Possediamo tutti questa speciale pellicola protettiva, che se sfiorata – anche accidentalmente – ha notevoli conseguenze. Sensibilità, la chiamano. E Sakura la sua sensibilità l'aveva persa... Quando aveva smarrito il suo cammino, la sua strada, la sua ancora di salvezza, quando il dolce abbraccio dell'innocenza le permetteva ancora di sognare un amore da favola. Semplicemente: quando Sasuke se n'era andato lo specchio era esploso, distrutto e quello che prima pareva indistruttibile... Ora era malleabile.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Specchi.


(A Domi-chan)



1.


Lo specchio dell'anima.






C'è una musica che comincia e una musica che finisce.

C'è un amico quando hai bisogno e un nemico che aspetta e ti colpisce”





Naruto camminò a carponi, aprendo con malavoglia la porta, facendo scattare la serratura di ferro. Si addentrò in quel misero monolocale che solitamente chiamava abitazione e gettò con rammarico le chiavi, visibilmente frustrato.

Il suo sguardo incrociò quello dell'uomo riflesso nello specchio, le sue mani erano legate con fermezza al lavabo, il suo corpo vacillava, provato dalla stanchezza. Quello che adesso stava vedendo era un ragazzo completamente diverso da quello di pochi anni fa... Sebbene si fosse sviluppato fisicamente, c'era qualcosa che restava sempre costante, uguale, immutabile nel suo sguardo. Il suo obbiettivo era solo uno.

Decise di non dar retta allo specchio – nient'altro che proiettore di vane illusioni – e stravaccò comodamente le gambe sul proprio giaciglio, socchiudendo per un attimo gli occhi. Quello che vedeva lo stava lasciando di soppiatto, tanto che decise di sbattere le palpebre un paio di volte, prima di concretizzare l'immagine di Sasuke Uchiha davanti i suoi occhi.

Poi massaggiò con cautela le tempie, dicendosi, tra sé e sé, che era solo colpa dell'insonnia, dello stress, del nervosismo. I maggiori malesseri dell'uomo, per l'appunto.

I suoi occhi vagarono con meticolosità sui profili della stanza, disegnandone mentalmente i contorni, sebbene quest'ultimi fossero offuscati, poiché il giorno stava tramontando, cosicché la notte potesse entrare elegantemente in quei pochi metri quadrati e far sì che il manto scuro coprisse ogni cosa ancora visibile a occhio nudo.

C'era ancora un raggio che non voleva saperne di ritrarsi accanto agli altri, suoi simili. E, chissà forse per curiosità, si era posato con cautela sopra una foto ingiallita e sbiadita nel tempo; al ragazzo piaceva osservare quel buffo quadretto, dopotutto gli ricordava il profumo di un'adolescenza che sembrava, suo malgrado, trascorsa. Sforzò un sorriso, seppur melanconico, afferrando la foto e permeando con lo sguardo sopra di essa.

Si rigirò più volte, su un fianco e sull'altro, sbattendo contro una realtà superata dall'illusione, quella stessa illusione in cui credeva ancora... per Sakura – aggiunse con un ghigno, infine.

Adesso stringeva la cornice rettangolare, premendo sui bordi. Si morse il labbro inferiore, dandosi del codardo e del mentitore; aveva promesso: glielo avrebbe riportato a Konoha, sano e salvo.

L'unica cosa che vedeva davanti a sé era una fitta nebbiolina, gli sembrava troppo difficile trovare un misero raggio di sole, in mezzo a quella sterminata foschia.


Non dirmi che pensi ancora a me”


Un timbro di voce perforò le sue orecchie. Naruto si voltò da una parte e dall'altra, cercando nel buio una sagoma familiare. E la vide: nel bel mezzo della stanza, dietro l'ombra di qualche cespuglio, si ergeva fiera e altezzosa la figura di Sasuke. La mano posata su un fianco, l'inseparabile Kusanagi all'interno del fodero, i profili di un abituale veste e infine la fascia obi.


Come sei arrivato...”, lasciò in sospeso la frase, boccheggiando ripetutamente.

La domanda più corretta sarebbe perché sono qui...”, rispose di rimando, tacendolo.

Naruto rifletté qualche secondo, poi decise di conferirgli quell'onore, lo lasciò parlare, ammutolendo all'istante.

È un addio”

Proferì, semplice e coinciso.

Allora l'Uzumaki scosse il capo con fermezza, chiedendosi cosa volessero significare quelle tre banali parole. Ancora una volta lo superò, aggiungendo solamente: “Smettila. Smettila di cercarmi”

Non posso”, disse. Voleva aggiungere una frase altisonante e melensa come 'Sei il mio migliore amico', ma sarebbe suonata come una giustificazione, probabilmente.

Perché sapeva di mentire, spudoratamente.

Perché quando non vogliamo accettare la realtà, allora la nascondiamo.

Ma dovremmo sapere una cosa: la verità può essere messa a tacere, ma essa non è un contratto a tempo indeterminato.

Non vuoi”, ringhiò, avvicinandosi di pochi passi. La spada strisciò sul pavimento, producendo un assordante rumore che gli rimbombò nelle orecchie. Strizzò gli occhi, infastidito, ascoltando con quanta astuzia Sasuke riusciva a capire cosa pensasse in quell'esatto istante.

Ho ucciso”, disse, del tutto naturale.

Naruto sbatté più volte le palpebre, attonito.

Era una confessione?

La confessione di un traditore e di un assassino che, adesso, si stava beffando di lui, proferendo frasi tanto glaciali con una certa indifferenza, quasi fossero eventi naturali.

Non è vero”, disse l'Uzumaki, più per convincere se stesso che per altro.

Il sorriso di Sasuke si fece sghembo, fino ad aprir un invisibile fessura, uno spicchio che lo convinse totalmente che quella era la verità, limpida.

Perché l'avresti fatto... Sas'ke?”

Domandò, prendendo a fissare sopra la cornice l'espressione imbronciata di Sasuke, che guardava da ben altra parte.

Chissà... forse per semplice curiosità”, si era fermato a guardare la fetta di Luna proprio davanti a lui. “Cosa ne sai tu, cosa si prova...”

Sospirò Sasuke, celando una smorfia amara. Per tutta risposta, Naruto, roteò con le pupille nella stanza, in tondo; un breve silenzio e poi, una risposta: “Invece sì. Siamo più simili di quanto tu voglia credere, Sasuke”

E il mantello della notte copriva le due figure. Forse la nebbiolina che s'intravedeva un po' più a largo nell'orizzonte offuscava anche i loro pensieri, rendendoli ciechi, perennemente. Furono sguardi, respiri, parole – sussurri – che s'udirono lenti e trascinati nel piccolo quadrato che disegnava le pareti della casa. Quell'amico che gli era stato tanto caro e che poi l'aveva pugnalato crudelmente alle spalle, con un atto tanto ignobile. Poteva perdonare le sue azioni, i suoi gesti, le sue meschinità... ma non potrà mai dimenticare quella notte, quando Sasuke aveva commesso l'ultima crudeltà, prima di ucciderlo definitivamente: l'aveva desiderato, così come il bocciolo di rosa urge del tramonto per richiudersi nel suo piccolo bozzolo colorato.

Cosa fosse stata quella notte Sasuke non se lo chiese mai, e solo guardandosi nelle misere schegge di vetro, poteva vedere qualcosa che temeva non gli appartenesse più: un'anima.

Un'anima venduta ad un Diavolo anni addietro, un'anima priva di padrone, adesso.



****



Dunque, originariamente questa raccolta (quattro capitoli, non temete vi libererete presto di me XD) era destinata per un contest (il Team 7 in pairing, indetto da Domi **) solo che per ragioni di varia natura, non ho fatto in tempo a finirla, e per di più non ero nemmeno molto contenta del risultato. Tant'è che non sono soddisfatta neppure di questa, forse perché è la prima prima SasuNaru, ho paura di risultare banale e melensa.

Anche se il melenso non dovrebbe essere nelle mie corde, invero. Spero comunque di non aver infangato il buon nome di questo pairing, mi scuso anticipatamente se ciò fosse accaduto.

Non è che abbia proprio una cronologia, forse per questo è un filino no-sense; tuttavia vi basti sapere che la fic è un po' spoiler (quando si scopre che Sasuke ha ucciso, per la prima volta, passando così definitivamente al “lato oscuro”, molto più comunemente chiamato male). Quindi ho immaginato uno scenario simile, mettendo in relazione il Sasuke di un tempo con quello di adesso, soffermandomi sulla sua anima “contaminata”. Ecco il perché del titolo.

A tal proposito, vi devo spiegare una cosa: in verità questa raccolta è nata da una canzone, dei Nomadi precisamente... s'intitola “Lo specchio ti riflette”, vi consiglio di ascoltarla perché spesso prenderò spunto da essa (Tant'è che la fic inizierà ogni volta con due o tre versi della canzone ^^). Mi ha fatto talmente riflettere che mi è balenata un'idea in testa: perché non fare una raccolta mettendo in relazione, quindi analizzando analogie e differenze dei nostri “specchi”? Metaforicamente parlando, ovviamente.

La prossima storia si chiamerà “Lo specchio del cuore”, SasuSaku <3

Poi avremo “Lo specchio della mente”, SaiSakura.

E in ultimo “Lo specchio del corpo”, SakuraNaruto.

Vi avverto: la raccolta è parecchio malinconica, filosofica e introspettiva. Analizzerò i diversi specchi della vita, a partire dall'anima, al cuore, alla mente, fino ad arrivare al corpo. Tutto quello che ci aiuta a vivere, insomma XD. Se non avete ancora capito il senso – colpa mia che non mi so spiegare molto probabilmente XD – capirete tutto leggendo.


In ultimo:

Domi è per te :). Non sono riuscita a fare nulla di meglio, allora ho pensato di dedicarti qualcosa che in qualche modo ti vada dritto al cuore, un po' di filosofia, un po' d'amore... Quindi un po' d'irrazionalità e un po' di razionalità.

Ti voglio bene :)


   
 
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