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Autore: Bel Riose    19/12/2009    3 recensioni
II Empire Year 912: la Galassia è sconvolta da un devastante conflitto tra l'Unione, una coalizione di Stati capeggiata dal potentissimo Impero Terrestre, e la temibile Confederazione, la cui superiorità tecnologica sembra poter volgere a suo favore l'esito della guerra. Ma l'Unione sviluppa in segreto una nuova, micidiale arma: i Mobile Suits. E proprio al primo di questi prototipi viene affidata il tenente Sakura Ajiin, una giovane che a causa della Confederazione ha perso tutto. Lei, e tutti coloro che si ritroveranno coinvolti nello spaventoso conflitto, dovrà uscirne viva, e soprattutto con la propria umanità ancora intatta.
Genere: Drammatico, Science-fiction, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Siamo nell'anno 912 dell'Era del Secondo Impero.
La Galassia è per la maggior parte divisa in due blocchi: da un lato l'Unione, formata da numerosi stati di una certa potenza, affiliati con l'Impero Terrestre, tanto antico quanto potente, e che di fatto controlla la coalizione a proprio piacimento. Sostanzialmente una monarchia assoluta, l'Impero, e con lui gli altri stati dell'Unione, sono caratterizzati da un forte autoritarismo, anche se attuano una politica di relativa tolleranza.
L'Unione è dotata di una potenza militare spaventosa, grazie anche alle ingenti risorse che può mettere in campo, che le procurano una certa superiorità numerica.
Dall'altro lato, invece, la Confederazione: uno Stato formalmente democratico, anche se di fatto controllato da una oligarchia mercantile xenofoba. Fondata da un leggendario personaggio noto con il solo nome di Principe, la Confederazione è notevolmente avanzata dal punto di vista tecnologico.
In mezzo, la Coalizione degli Stati Neutrali, un disomogeneo agglomerato di staterelli che tenta di mantenersi in precario equilibrio tra le due fazioni.
Lo scatenarsi di una guerra tra l'Unione e la Confederazione, perennemente ostili tra loro, a causa delle reciproche ambizioni di dominio universale ed alle differenze ideologiche,è solo questione di tempo.
L'Unione, in particolare, forte della propria preponderanza numerica, ritiene indispensabile per la prosecuzione del proprio status di superpotenza galattica un conflitto contro il blocco contrapposto. Un conflitto che nelle intenzioni doveva restare limitato, e con il solo scopo di indebolire il prestigio della Confederazione e di mostrare le sue carenze sul lato militare.

L'occasione per attuare questo piano viene fornita da una crisi politica scoppiata nel sistema stellare Sabah, al confine tra l'Unione e la Confederazione stessa. Già nell'899 II E.Y., il sistema, in ottimi rapporti con l'Unione, che vi aveva installato una base militare, era stato occupato dalle forze confederate, ufficialmente per stanare un forte gruppo di pirati che ne minacciava gli interessi commerciali.
L'Unione aveva così perso la sua posizione su Sabah, ed era stata costretta ad evacuare la base ed il suo personale.
Dodici anni dopo, il governo di Sabah, sottomesso alla Confederazione, decide di avvicinarsi politicamente all'Unione, nel tentativo di liberarsi dall'oppressiva presenza dei mercanti confederati i quali, per ovvie ragioni, non vedono di buon occhio il nuovo cambio politico.
La Confederazione occupa Sabah, rovesciando il governo e sostituendolo con uno ad essa più favorevole.
Per l'Unione i tempi sono ormai maturi per scendere in campo.
Cedendo alle pressioni dei grandi industriali dell'Impero e degli Stati alleati, l'Imperatore ed il Consiglio dell'Unione dichiarano guerra alla Confederazione.
Ma presto l'Unione perde il controllo sugli eventi, ed il conflitto si allarga, finendo per trasformarsi in una guerra totale.
La Confederazione inizia una serie di folgoranti campagne che prima fermano l'offensiva inizialmente lanciata a Sabah dall'Impero, e poi penetrano nel territorio dell'Unione stessa.
La guerra si fa sempre più difficile per i terrestri, complici anche alcune rivoluzionarie tecnologie militari messe in campo dagli avversari.
Nel tentativo di arrestare l'avanzata nemica, l'Unione raduna una possente flotta nel Settore Hieronymous. La battaglia che ne consegue dura un intero mese, e termina con una schiacciante vittoria della Confederazione, che può giungere fino all'Impero di Arakhos, uno degli Stati più potenti dell'Unione, mettendone sotto assedio il pianeta capitale.
Tuttavia, la Confederazione subisce numerose perdite, e ben presto la guerra si avvia verso una situazione di relativo stallo.
Approfittando di ciò, la GreyTech Corporation e la Morningstar Company, le due maggiori produttrici di armi dell'Impero, sviluppano i primi prototipi di Mobile Suits in una installazione segreta nel Settore delle Stelle Rosse, unitamente ad un nuovo modello di nave, appositamente costruita per alloggiarli, la Elkeryon.
Mentre la Confederazione prepara una nuova offensiva, anche l'Unione inizia i preparativi per la riscossa.
Il conflitto è quanto mai lontano dal finire.

Il velivolo sfrecciava alla massima velocità, nel disperato tentativo di sfuggire al missile che aveva alle calcagna. Per tre volte ffettuò le manovre evasive, e per tre volte il missile, dopo un iniziale momento in cui sembrava essersi disorientato, riprese puntuale il suo inseguimento.
Nella cabina di pilotaggio, il maggiore Terence Vetrill aveva i nervi a fior di pelle, ma continuava a mantenere, almeno esteriormente, una calma sovrumana.
Non era certo la prima volta che si trovava in una situazione del genere e, almeno lui così sperava, non sarebbe stata l'ultima.
Ma, a differenza delle altre, quella volta il suo intero squadrone era stato abbattuto. Ben tredici Mobile Armor classe Egida erano andati in mille pezzi, quando si erano trovati faccia a faccia con un cacciatorpediniere stellare della Confederazione, e con le sue batterie missilistiche.
Li avevano colti di sopresa, mentre tentavano di coprire la ritirata del grosso della flotta colpendo gli incrociatori più grandi, e più vulnerabili al fuoco dei veloci e sfuggenti velivoli.
Il maggiore era concentrato al massimo, nel tentativo di escogitare un nuovo metodo per sfuggire al suo inseguitore.
Continuò a sfrecciare tra i rottami delle navi distrutte, nella direzione della flotta in ritirata.
Ma alla frustrazione per il non riuscire a seminare il missile si era da tempo unita la rabbia per la perdita di tanti suoi compagni.
Le sue manovre si erano quindi fatte più brische, violente, ed in più di una occasione rischiò di mandare in pezzi il suo Mobile Armor.
In condizioni normali, sarebbe bastata la torretta posteriore, o una salva dei lanciamissili centrali, per risolvere il problema, ma entrambi i sistemi erano o distrutti o danneggiati. Era già gran cosa se quel velivolo era ancora in grado di manovrare a quelle velocità.
Poi, d'un tratto, la fortuna arrise al maggiore: davanti a lui vide stendersi il relitto, in parte ancora intatto, di un incrociatorie imperiale classe Venus.
Si lanciò verso la carcasse, nel tentativo di trovare il foro provocato dalle armi confederate ed entrarvi.
Lo trovò, proprio accanto alla scritta che recava il nome della nave.
"I.S.S. Terra Nova", lesse il maggiore mentre entrava nel foro. La conosceva, pensò tra sè. Qualche mese addietro aveva avuto una tempestosa relazione con un pilota della nave, una bella venticinquenne bruna, di soli tre anni più grandi di lui.
Ora, con tutta probabilità, lei era morta, insieme al resto dell'equipaggio. L'ennesima vittima di una guerra senza senso.
Ma questi pensieri durarono un attimo, prima che Vetrill si lanciasse in una ardita serie di manovre tra gli squarci nello scafo dell'incrociatore.
Uno, due, tre, quattro volte.
E finalmente ce la fece.
Il missile, ormai messo in difficoltà, andò a schiantarsi contro una paratia.
Il maggiore sorrise tra sè, quindi uscì dal relitto.
Poco più avanti, localizzò il segnale di ritirata della flotta.
La sua nave d'appoggio, la I.S.S. Lisar, era lì ad attenderlo, ancora una volta.

  
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