Videogiochi > Final Fantasy VII
Ricorda la storia  |      
Autore: shining leviathan    20/12/2009    2 recensioni
La vendetta e il bene.
Chi lascerai vincere,Tseng? Da chi ti farai sopraffare?
Genere: Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aeris Gainsborough, Cloud Strife, Tseng
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Advent Children
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Requiem

 

 

Il suo cuore aveva cominciato a battere a ritmi vertiginosi quando il Presidente gli aveva detto con chi sarebbe andato a ispezionare le rovine.

Una miriade di ricordi gli avevano affollato la mente, ma uno in particolare spiccava sugli altri: spiccava per la sua treccia castana legata graziosamente con un fiocco, spiccava per il suo fisico snello e gli occhi di un verde talmente abbagliante da somigliare a tanti smeraldi.

Leviathan, solo tre anni che sembravano mille dall’ultima volta che aveva sentito la sua voce, che l’aveva vista combattere a fianco dei suoi amici per la salvezza del Pianeta o più semplicemente che l’aveva sentita ridere divertita. Immagini che adesso lui poteva rivivere solo nelle sue memorie, dolorose come mille spilli conficcati nel cranio.

Quando aveva sentito della sua morte per mano di Sephirot aveva pianto. Forse per la prima volta dopo tanti anni, ma la sua rabbia non andò allo spadaccino dai capelli argentati bensì ad un’altra persona. Cloud Strife. L’uomo a cui l’aveva affidata pregandolo di proteggerla quando credeva di essere in punto di morte alla Capitale degli Antichi. Non aveva mantenuto la parola. L’aveva lasciata morire inutilmente.

Ti odierò per sempre Cloud Srife , è una promessa.



Ogni tanto ci pensava, sentendo crescere dentro di sé il desiderio di privarlo della vita allo stesso modo con cui l’ avevano privata ad Aeris. Ma poi tornava in sé pentendosi per ciò. Era un uomo razionale non un’assassino.

Non lo sei Tseng? E tutte le persone che hai ammazzato? EH?

Doveva redimersi da tutti gli errori che aveva fatto in passato. Uccidere l’ex Soldier gli sembrava un pessimo modo per ricominciare la sua vita.

Eppure quando Rufus ebbe nominato il nome del suo compagno non ci vide più.

Se voleva giustizia quello era il momento adatto.

 

 

 

I pezzi di ferro e di cemento rendevano difficile il cammino e spesso Tseng si era tagliato la mani nel tentativo di scavalcarne uno. Ma non fiatava.

Davanti a lui Cloud Strife proseguiva senza curarsi del fatto che avesse un’altra persona alle sue spalle e si guardava attorno per evitare di essere aggredito da qualche mostro.

Il cielo plumbeo sovrastava ciò che rimaneva della vecchia Midgar come una dura coperta di acciaio e il piatto ,ormai, pendeva del tutto da una parte.

Mentre superava un cumulo di immondizia Tseng pensò al modo migliore per farlo sparire. Poteva dire che era stato attaccato da qualche creatura o che delle maceria gli erano crollate addosso. No, non erano credibili, d’altronde era dell’eroe che aveva sconfitto Sephirot  che si stava parlando.

Poi, come se il cielo avesse ascoltato i suoi piani, apparve. Nonostante la rovina, nonostante il tempo che scorreva inesorabile, era ancora lì. Fiera e solenne come ricordava.

Ecco la soluzione. Lì sarebbe finito tutto. Lì nella chiesa dell’ultima Antica.

Anche il biondo l’aveva riconosciuta e si stava avvicinando carico di commozione e senso di colpa. Tseng lo seguì.

Il portone di legno si aprì con un po’ di difficoltà e l’ambiente famigliare illuminato da una tenue luce soffusa li accolse come in un sogno. Era tutto come allora.

I banchi disposti in modo disordinato richiamavano la battaglia che si era combattuta poco più di un anno prima contro le reincarnazioni di Sephiroth e il rettangolo di luce sul soffitto  illuminava quello che un tempo era stato un colorato praticello di fiori a cui Aeris aveva dato tante cure. Al suo posto vi era un laghetto di pura acqua cristallina.

Un profumo intenso e delicato avvolse i due che rievocarono la fragranza che la fioraia lasciava dietro di sé insieme alla sua allegria.

Con sguardo rapito, Cloud si avvicinò alla pozza e si inginocchiò, guardando il suo riflesso sulla superficie azzurra. Sorrise e chiuse gli occhi beandosi di quella sensazione di pace che lo avvolgeva. Pensarla in quel luogo faceva meno male, e finalmente poteva affermare di essere sereno dopo tanti anni.

L’idilliaca scena venne distrutta da un rumore secco e improvviso. Il giovane Soldier riaprì lentamente gli occhi sentendo la fredda canna di una pistola premere sulla nuca. Tseng teneva ben stretto il calcio fissando la sua vittima con freddo sadicismo. Lui era un nemico e doveva eliminarlo a qualunque costo.

Spinse ancora di più la canna sulla pelle bianca del ragazzo mentre un dito indugiava fremente sul grilletto.

“ Siamo alla resa dei conti , Strife” mormorò lugubre al biondo, che non mosse un muscolo. Anzi, sospirò quasi rassegnato. “ Non credevo che ti saresti spinto fino a questo punto” replicò “ Ma d’altronde io non conosco i tuoi meccanismi mentali” “ Però sai benissimo perché lo faccio” “ Sì” fece una pausa “ E stai sbagliando” Tseng si irrigidì. Come osava dirgli che stava sbagliando!? Non era lui quello sbagliato. Chi tra loro due l’aveva lasciata morire?? Chi??

In preda alla rabbia lo colpì, facendolo ricadere pesantemente di lato.

“ NON OSARE DIRMI COSA E' GIUSTO O SBAGLIATO!!!! TU NON SAI NIENTE!!!”

Gli tirò un calcio nello stomaco e Cloud gemette, raggomitolandosi. Che diavolo gli prendeva?

“ Cosa c’è Strife” sibilò piegandosi verso di lui “ Hai perso la voglia di reagire? Avanti, reagisci!!”

Questa volta il calcio glielo assestò in faccia frantumandogli il setto nasale. Il sangue cominciò a uscire copioso macchiando il pavimento di legno marcio.

Ancora non reagiva.

Lo osservò con disprezzo mentre tentava di raddrizzarsi e quando ci  riuscì sollevò la testa rivelando una maschera densa che gli ricopriva la parte inferiore del volto solcato da un sorriso di scherno. Gli occhi blu lo guardarono con beffa.

“ Stai sbagliando”

Bastò quella frase.

Un boato squarciò la quieta sacrale della chiesa e il tonfo di un corpo che cadeva in acqua riempì le orecchie di Tseng.

Abbassò l’arma,dalla quale fuoriusciva un filo di fumo, e guardò verso il laghetto. Cloud Strife galleggiava nell’acqua con il petto insanguinato, con quell’ultimo sorriso beffardo che gli aveva dedicato. Gli occhi vitrei fissavano il cielo come assorti in qualche pensiero, poteva passare per addormentato se non ci fosse stato tutto quel sangue che dal suo corpo fluiva nell’acqua limpida, sporcandola di un peccato terribile.

Non un’emozione da parte del Turk. Né gioia, né soddisfazione. Niente.

La visione del cadavere del soldier non suscitava in lui alcun sentimento. Aveva solo fatto ciò in cui riusciva meglio. Uccidere senza renderne conto a nessuno.

Rinfoderò l’arma continuando a guardare il corpo che, lentamente, cominciava ad affondare e per un attimo gli parve di scorgere qualcosa. Sbiancò. Davanti ai suoi occhi non vi era più il cadavere di Strife ma quello della ragazza che aveva tanto amato. “ Aeris..” sussurrò sconvolto. L’acqua reclamò la vittima ( fosse Aeris o Cloud) e la inghiottì facendola sparire alla sua vista. “NO!” urlò buttandosi in ginocchio. Allungò un braccio ma lo ritrasse subito vedendo la piccola polla diventare dello stesso color vermiglio del sangue. “ Cosa sta succedendo?” Una mano spuntò fuori dall’acqua e lo afferrò per il colletto cominciando a strattonarlo per farlo cadere in avanti. Le sue resistenze furono inutili. Cadde nell’acqua rossa sentendosi afferrare da altre mani che lo tiravano e gli affondavano le unghie nella pelle. L’acqua gli entrava nei polmoni facendoglieli bruciare come un carbone ardente e avvertì sulla propria lingua il sapore metallico del liquido che aveva fatto sgorgare da un proprio simile.

“ Assassino” “ La pagherai” gli sussurravano delle voci vicinissime al suo orecchio, eppure aprendo gli occhi non riusciva a scorgere niente se non quel rosso che lo avvolgeva e soffocava. Si divincolò come una bestia in trappola e riuscì a liberarsi dalla stretta ferrea di quelle mani che sembravano apparire dal nulla, e riemerse.

Tossì, respirando a pieni polmoni per recuperare il fiato e uscì di gran fretta dal laghetto per non essere nuovamente intrappolato. Barcollante e fradicio si sedette ad uno dei banchi passandosi la mano sugli occhi per asciugare le gocce che si insinuavano caparbiamente tra le palpebre.

Quando riuscì a calmare il batticuore riaprì gli occhi. E quel che vide lo lasciò di sale.

Una Aeris viva e vegeta lo guardava severamente con le braccia incrociate. La treccia le ricadeva morbidamente sulla spalla. Dopo l’iniziale stupore, Tseng si alzò felice “ Ae..” lei lo prese per la gola e lo sollevò da terra. Tseng annaspò, fissando con occhi sbarrati la ragazza che non mostrava alcuna pietà per l’uomo che stava soffocando. Improvvisamente affondò la piccola mano nel petto del Turk squarciando la camicia e la pelle frugando alla ricerca di qualcosa. Tseng urlò di dolore.

L’Antica emise un verso soddisfatto e con violenza tirò fuori qualcosa.

Tra le sue mani macchiate di sangue, caldo e pulsante, vi stava il cuore di Tseng che boccheggiò terrorizzato.

Sorrise sadica “ Questo non ti servirà più” gracchiò con voce innaturalmente metallica e lo gettò nella polla. Neanche tre secondi dopo l’organo vitale dell’uomo fu conteso tra schizzi e ringhi da due mostri che lo fecero a pezzi saziandosi soddisfatti.

Tseng li fissò orripilato poi guardò nuovamente Aeris che canticchiava compiaciuta. “ Chi sei?” chiese piano mentre una fitta al costato lo fece gemere. La ragazza piegò la testa di lato in un’espressine cattiva “ Vergognati! Non ti ricordi nemmeno chi sono!” “ No, tu non puoi essere Aeris, non puoi” il sorriso di lei si ampliò “ Invece lo sono. Oh Tseng, non si uccidono le persone, le conseguenze possono essere disastrose” incrociò le dita dietro la schiena e tornò a fissare i due abomini. “ Lo vedi quello?” e le indicò quello che somigliava vagamente ad un serpente “ Quella è la vendetta. Simboleggia ciò che ti ha divorato il cuore per tutti questi anni. E l’altro..” proseguì “ è il bene. Simboleggiato dal coraggioso leone sta perdendo contro la vendetta che ti ha completamente soggiogato” Il bene perse la sfida per il monopolio del cuore. La vendetta finì il pasto soffiando trionfale. Aeris scosse la testa dispiaciuta “ Che peccato” da dietro fece spuntare un coltello ricurvo “ Hai perso” e glielo piantò nella spalla. Tseng urlò mentre il suo stesso sangue gli imbrattava la camicia bagnata ma non fece nemmeno in tempo a reagire che un dolore fortissimo gli perforò la schiena. Tremando, roteò gli occhi all’indietro e vide un’altra Aeris sorridente che l’aveva infilzato. Un’altra gli tirò i capelli e piegò la testa all’indietro lasciando il collo scoperto. La lama recise la carotide con una precisione degna di un serial killer. Il sangue gli innondò la bocca colandogli lungo le labbra e ostruendogli le vie respiratorie. Rantolò cadendo in avanti, vomitando tutto ciò che aveva nella bocca “ A A eris” disse soffocato “ Cosa devo fare?” lei portò il filo del pugnale alle labbra e leccò un po’ di residui rossi. Tseng rabbrividì, era così strano vederla sanguinaria e sadica quando tutto nel suo aspetto rimandava ad una dolcezza innata. La giovane si pulì la bocca e si sedette davanti a lui. Era seria.

“ Prega” mormorò accarezzandogli i capelli e , anche se dalla posizione in cui si trovava non poteva vederla, fu del tutto sicuro  che le stesse rivolgendo uno sguardo colmo di affetto. Sorrise, nonostante gli facesse male dappertutto, e si abbandonò alle dolci spire della morte cullato dal canto funebre della fioraia. Prima di spirare disse queste parole: “ A te affido la mia anima, amore.”

 

 

 

 

 

Oh mamma…. Da dove mi è uscito questo? Fa pena… vi chiedo umilmente scusa per codesto orrore. Spero di migliorare in futuro.

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Final Fantasy VII / Vai alla pagina dell'autore: shining leviathan