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Autore: sba    20/12/2009    4 recensioni
Teresa Lisbon a casa con l'infuenza pensa alla sua vita e al suo lavoro. Entrambi riconducevano i suoi pensieri ad un’unica verità: si era innamorata dell’uomo più seccante della terra, per l’appunto Patrick Jane; il bello era che non sapeva come ciò potesse essere accaduto!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I was born to make you happy

Questa è una Jane/Lisbon …

 che io adoro come coppia nel lavoro e nella vita !

 

 

I was born to make you happy

 

I don't know how to live without your love
I was born to make you happy
'Cause you're the only one within my heart
I was born to make you happy
Always and forever you and me
That's the way our life should be
I don't know how to live without your love
I was born to make you happy

Britney Spears – I was born to make you happy

 

-“Che seccatura!”- Questo era il pensiero di Teresa Lisbon, si era ammalata della nuova influenza H1N1 e ora aveva un febbrone a 39°C ed era senza tacchipirina .. Insomma un giornata fantastica …

Quella mattina si era alzata sentendosi poco bene, ma imperterrita era andata al lavoro, qui aveva avuto la sua quotidiana schermaglia con Patrick Jane e ad un certo punto aveva avuto un malessere…. I suoi avevano insistito perché andasse a casa e si rimettesse, tanto il caso era ormai risolto. Ciò che più le era rimasto impresso era stata la mano di Jane sulla sua fronte per sentirle la febbre, e anche ora che era a casa sul divano, era come se l’avesse ancora li appoggiata sulla fronte. Tutto questo riconduceva i suoi pensieri ad un’unica verità: si era innamorata dell’uomo più seccante della terra, per l’appunto Patrick Jane; il bello era che non sapeva come ciò potesse essere accaduto!

 

Le sue elucubrazioni furono interrotte dal campanello, chi poteva mai essere?

Trascinandosi fino alla porta andò ad aprire e con immenso stupore si trovò l’oggetto dei sui pensieri: Patrick Jane!

 

-“Ciao!” -

-“Ciao…”-

-“Sapendo le tue condizioni ho pensato di portarti la cena … Cinese va bene??”-

Teresa rimase a bocca aperta non sapendo cosa dire … -“Non dovevi distrur…”-

-“Nessun disturbo”- la interruppe Patrick  -“e poi è brutto cenare da soli, almeno ti faccio compagnia!”- disse con il suo solito ammaliante sorriso.

-“Ok … Dai entra ...”- disse Teresa con u velo di imbarazzo.

Patrick entrò ed osservò la casa memorizzandone i particolari, poi voltatosi verso Tersa le disse:

-“Tu siediti sul divano che a preparare ci penso io” -

-“Guarda che non sono invalida, è solo un po’ di febbre”- E così dicendo si alzò di scatto dal divano dove si era seduta ciò le provocò un bel capogiro che la fecero sbandare e inciampare nel tappeto, facendola cadere; prima che potesse toccare terra però, due mani forti la afferrarono per la vita, evitandole la caduta.

Aveva chiuso gli occhi e si sentì afferrare per la vita e poi appoggiare contro il petto di Jane, sentiva la sua presa forte e delicata allo stesso tempo e con essa il senso di protezione che trasmetteva.

Patrick si abbassò all’altezza del suo orecchio e la sussurrò:

-“Te lo avevo detto di stare seduta sul divano”- glielo disse con un tono dolce e saccente allo stesso tempo.

Un brivido percorse la schiena della donna, che non riuscì a ribattere alle parole dell’uomo che continuava a stringerla a se, senza la benché minima intenzione di lasciarla. Rimasero così per un tempo indefinito nel quale nessuno dei due si mosse per non perdere la magia del momento, lei sempre appoggiate al suo petto forte e lui sempre con le mani sulla sua vita in una presa dolce e protettiva. Lentamente Teresa pose le sue mani su quelle di lui e si girò standogli di fronte, alzò lo sguardo e incontrò gli occhi cerulei dell’uomo e il suo sorriso che questa volta era dolce, senza sarcasmo, solo dolce.

-“Grazie …”- lo disse fissandolo negli occhi, stava per aggiungere altro quando lui le pose delicatamente un indice sulle labbra.

-“Non devi ringraziarmi … Io con te sono sempre in debito … Mi hai accolto nella tua squadra hai compreso il mio dolore e la mia sete di vendetta, mi hai coperto le spalle anche quando potevi benissimo non farlo … A volte anche rischiando la tua carriera e …”-

Non riuscì a finire la frase perché Teresa gli allacciò le braccia al collo abbracciandolo, poggiando la sua testa sulla sua spalla. Lui dapprima rimase immobile  poi si lasciò andare ed abbracciò anche lui la donna. Non c’era bisogno di parole, molto spesso fra loro, anche sul lavoro, basta un segno, un’occhiata, un gesto …

Era questo che l’aveva fatta innamorare di Patrick Jane ed ora che lo stringeva a se e che sentiva il profumo della sua pelle così da vicino, lo aveva capito. Staccò lentamente la testa dalla sua spalla puntando i suoi occhi in quelli di lui. Il magnetismo fra loro era una sensazione fortissima e bellissima allo stesso tempo. Lentamente le due teste si avvicinarono fino a che le loro labbra si toccarono in un bacio leggero, dapprima soltanto sfiorandosi, poi Patrick prese il viso di Teresa  fra le sue mani approfondendo il bacio, lei mise le mani fra i suoi capelli avvicinando ancor di più i loro visi. Dopo un tempo che parve loro infinito si staccarono ansanti e occhi negli occhi …

Patrick le sorrise e le disse:

-“Come la prenderesti se ti dicessi che mi sono innamorato del mio capo?”- Teresa fece un bellissimo sorriso, gli diede un bacio e rispose:

-“Dipende …. Ma sarei molto, molto felice  perché il tuo capo condivide appieno la tua affermazione .. si è anche lei innamorata del suo consulente” -

Intanto che avevano questo scambio di battute, stando sempre abbracciati, Teresa stava conducendo Patrick verso la camera da letto …

-“Non dovremmo mangiare?”- chiese Patrick; Teresa fece un sorriso sorione ….

-“Avremo tutto il tempo dopo …”-  Fecero l’amore, lentamente, scoprendosi, amandosi in modo dapprima quasi imbarazzato e poi con passionalità. Restarono sempre abbracciati, lei con la testa appoggiata al suo petto me tre lui l’accarezza.

Ad un certo punto lui le pose un bacio sulla fronte e disse maliziosamente:

-“Ehi … Ti è scesa la febbre … Altro che tacchipirina ….”-

Teresa sorrise e disse:

 -“Eh già, la mia medicina sei tu, sei tu che mi rendi felice”- e suggellò quest’affermazione con un dolce bacio.  

  
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