Penny e pergamene
24 dicembre 1972.
“Un
penny per i tuoi pensieri”
“Cosa?” Non si voltò,
continuando a passare il dito sul profilo ghiacciato del vetro. Oltre
la finestra, il paesaggio si stendeva pigramente sotto il cielo
notturno.
“Un penny per i tuoi pensieri, Meda” Ripeté
il giovane, facendo scivolare una monetina vicino alla guancia della
moglie. “E' una cosa da Babbani: te l'ho spiegata qualche anno
fa, quando ci siamo conosciuti. Mi hai guardato come se fossi un
pazzo, se non ricordo male”
Andromeda, suo malgrado, si
concesse un sorriso. “Eri un
pazzo” Precisò. “Sei venuto a parlarmi mentre ero
in biblioteca con le mie sorelle! Bella ti avrebbe volentieri ucciso,
e Cissy ha passato ore a dirmi di evitarti come la peste...”
Subito, sul suo viso ritornò un'espressione di dolorosa
malinconia.
Ted le posò una mano sulla spalla, affondando
le dita nella lana morbida del maglione. “E' per questo che sei
triste?” Domandò.
“So che è stupido,
Ted. Non rimpiango la mia decisione, ma...”
“Ma è
Natale, e vorresti essere con la tua famiglia”
Andromeda
annuì. “Non ho mai festeggiato il Natale senza di loro”
Disse, abbassando la voce. “Anche se la cosa più
divertente che poteva capitare era che zio Orion usasse la forchetta
sbagliata per l'insalata”
“I tuoi parenti sono sempre
stati dei simpaticoni, Meda” Convenne Ted. “Si vede che
hai preso da loro”
“Ehi!
Attento a come parli, Tonks”
“Quando mi minacci sì
che mi ricordi la mia amata cognata Bellatrix” Osservò
lui, ironico, prima di porgerle un biglietto. “E' arrivato poco
fa” Spiegò. “Chissà che non possa tirarti
un po' su il morale”
Andromeda spezzò il sigillo che
chiudeva la busta, incuriosita. Dentro c'era un foglio di pergamena,
strappata e macchiata d'inchiostro in più punti. Non appena
riconobbe la scrittura spigolosa, ancora infantile, sembrò
rilassarsi.
Buon
Natale, Meda!!
Mi manchi, e il pranzo senza di te sarà
davvero uno schifo... Però sono contento che tu sia scappata,
adesso sei libera... E hai quasi fatto venire un infarto alla zia e a
mamma! E non è vero che ti odiamo tutti: io non ti odio, e
forse neanche Reg. Vieni a salvarmi un giorno o l'altro, io ti
aspetto!
Il tuo cugino preferito,
Sirius.
PS. Salutami Ted,
sono sicuro che è molto simpatico!
“E'
di Sirius” Disse, non appena ebbe finito di leggere. “Ti
saluta, è sicuro che tu sia molto simpatico”
“Sono
sicuro che lo è anche lui, visto che è in mezzo a quel
branco di pazzi è l'unico che ti capisce” Ted le baciò
la guancia. “Buon Natale, Meda”
“Buon Natale
anche a te” Rispose, riponendo la lettera in tasca e stringendo
con forza la carta ruvida.
NOTE
Una
brevissima storia natalizia, un po' malinconica perché
quest'anno lo spirito delle feste non sembra avermi conquistato più
di tanto T_T
Non ho
mai scritto nulla su Ted e Andromeda, e di sicuro questa flash non è
un capolavoro, ma allo stesso tempo spero che sia leggibile. Per
quanto riguarda il biglietto di Sirius, ho pensato che a dodici anni
non potesse scrivere con uno stile molto ricercato, e ho cercato di
adattarmi.
Ovviamente i commenti, positivi o negativi, sono bene
accetti!
A presto ;)
Flea.