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Autore: Nusia    21/12/2009    7 recensioni
cosa avrebbe provato Nessy se la mamma fosse morta di parto?
Genere: Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Isabella Swan, Renesmee Cullen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qui con questa one-Shot sulla piccola Nessy.

Spero vi piaccia. Bacini

 

Cara mamma,

Sono qui seduta sul letto della mia camera a scrivere a te che non ho mai conosciuto. Sono qui a versare lacrime, a incolparmi di ciò che ti ho portato via. Ormai sono grande, per sempre congelata nei miei 17 anni, non era un tuo sogno? Mi hanno detto che non vedevi l’ora di smettere di crescere, questo solo per lui, solo per papà. Ogni giorno mi ritrovo a parlare con lui, a ridere, a scherzare, e ogni giorni mi domando se quello è il vero Edward. Le zie mi dicono che papà è sempre stato così, ma io so che qualcosa in lui è morto. Andando via ti sei portata con te anche un pezzo di lui, forse il più importante. Cammino per il corridoi della nostra piccola casa nella radura e non vedo che tue foto, tu che sorridi, tu con l’ espressione da martire mentre zia Alice si diverte a vestirti, tu al diploma, tu incita di me. Già io! Sono cresciuta non sapendo cosa significhi chiamare mamma qualcuno, sono cresciuta con persone che mi riempivano di attenzione, che mi amavano e che mi confortavano, eppure dentro di me ho sempre sentito un vuoto, come se mancasse qualcosa. Con il passare del tempo ho poi capito cos’era: mi mancava l’affetto di mia madre, mi mancavano i tuoi consigli pur se non sapevo cosa fossero davvero, mi mancavi tu. Papà non ama parlare di te, preferisce ricordati in silenzio, non gli piace spendere parole su quanto fossi meravigliosa, perché le reputa inutile, insensate. Solo una volta mi azzardai a chiedergli di te e lui mi disse:

“non so davvero come descrivertela,tua madre era tutto per me e le parole non servirebbero a nulla. Avrei tanto voluto fartela conoscere”

Già, anche io avrei voluto.

Ricordo che le zie si arrabbiarono tantissimo quando papà mi disse quella cosa, iniziarono a incolparlo dicendo che così non faceva altro che farmi sentire in colpa, evidentemente non sapevano che il senso di colpa è nato nel momento in cui il tuo cuore a smesso di battere. Tuttavia oggi posso dire di conoscerti un po’, c’è una persona che si è offerto di parlarmi di te: Jacob, il tuo porto sicuro e il mio unico amore.

Ti ha descritto come una persona meravigliosa, piena di altruismo e davvero goffa. Mi ha detto che eri speciale, che per te la parola normale non esisteva, che ti piaceva soffrire e che amavi papà più di qualsiasi cosa al mondo. Mi ha raccontato dell’amore che provava per te, di ciò che ha fatto per conquistarti, delle mille liti con papà, mi ha detto che il giorno che hai scoperto di aspettare me hai toccato il cielo con un dito e quando io gli ho chiesto se sapevi a ciò che andavi incontro lui mi ha detto:

“certo lo ha sempre saputo, ma vedi tua madre ti desiderava talmente tanto che non le importava di morire. Era sicura di farcela sai? Mi diceva che lei era forte, che l‘amore che la legava a te e a tuo padre sarebbe sopravvissuto anche nel caso in cui il suo cuore avrebbe cessato di battere”

Perché mamma? Perché sei andata via?

Mentre ti scrivo piccole lacrime escono dai miei occhi e bagnano il foglio, irritata le spazzo via. Non devo piangere,non ne ho il diritto.

Ho qui con me una foto del vostro matrimonio, eravate davvero belli sai? Tu eri stupenda nel tuo abito bianco e papà era felice, felice come non l’ho mai visto. I vostri sorrisi, i vostri sguardi, sono così intrisi da amore che quasi mi sento imbarazzata di ammirare la foto, quasi mi sento di violare la vostra privacy, ma come faccio a non guardare queste immagini, se è l’unico ricordo concreto che ho di te? Come posso non ammirarle se così facendo mi compiaccio cha almeno qualcosa di te è rimasto? Mi guardo allo specchio e vedo i tuoi stessi occhi, il tuo stesso sorriso, le tue stesse labbra, come posso non essere orgogliosa di avere ereditato qualcosa di tuo? Non ho mai avuto il privilegio di poterti abbracciare, non ho mai avuto la fortuna di riceve un tuo bacio, una tua carezza, un tuo rimprovero, eppure infondo al cuore sento di volerti bene più di chiunque altro. Siamo sangue dello stesso sangue, anima della stessa anima e cuore dello stesso cuore, siamo madre e figlia, come posso non amarti?

Sai che giorno era ieri? Ieri era il mio compleanno, dovrebbe essere un gran giorno non trovi? E invece per me è sempre stato il più duro, il più odioso. Tutti si presentano a casa con in mano mille regali, tutti mi fanno gli auguri e tutti mi ricoprono di attenzione,mentre io non vorrei altro che essere lasciata in pace.

“basta non voglio auguri, non voglio regali. Volete rendermi felice? ignoratemi” dissi ieri esasperata. Perché festeggiare se so che quel girono è duro per tutto? Perché far finta di essere felice quando so benissimo che tutti vorrebbero piangerti in silenzio? Era il giorno del mio compleanno, ma anche l’anniversario della tua morte.

Oggi sto davvero male, non so perché ma sento la tua mancanza ancora più forte e zia Alice se n’è accorta. Per quanto zia Rosalie ha cercato di farmi da madre, zia Alice è sempre stata la mia confidente, colei che capiva tutto.

“cosa c‘è che non va?” mi ha chiesto stamattina venendo nella mia camera.

“non lo so zia, non riesco a spiegarti cosa provo” ho ammesso.

“provaci”

“sto male, mai come questi ultimi giorni mi sento male, vuota, persa. Ho nostalgia della mamma, quella persona che non ho mai conosciuto e che ciò nonostante sento vicino. Mi sento in colpa zia, tremendamente in colpa.” ho detto iniziando a piangere

“ehi ferma un attimo. Ti senti in colpa? Perche?”

“perché è solo colpa mia se la mamma adesso non è qui con noi.” ho detto singhiozzando.

“stammi a sentire bene Renesmee Cullen, perché te lo ripeterò una sola volta e voglio che tu capisca. Intese?” mi ha detto arrabbiata. Io ho annuito.

“qui non è colpa di nessuno, tanto meno tua. Tesoro sei una vittima come tua madre, tuo padre, una vittima come tutti noi.”

“no zia, no, è qui che ti sbagli. Io sono il carnefice, non la vittima” le ho detto ormai sull’orlo di una crisi di nervi.

“no ti sbagli. Nessy tesoro, hai un‘eternità davanti e non puoi viverla rigirandoti nel senso di colpa, non puoi. Hai una famiglia che ti ama, un padre che farebbe qualsiasi cosa per te, hai Jacob che non vede l‘ora di sposarti, non sentirti in colpa. Qui nessuno ti punta il dito contro.”

“neanche papà?” le ho domandato.

“come puoi pensare una cosa del genere? Tuo padre vive solo per te, sorride per te, s’ è ancora qui è solo per l‘amore incondizionato che prova verso sua figlia. Cosa pensi che direbbe se ti vedesse in questo stato? Penserebbe sicuramente di aver fallito, di non essere riuscito a farti crescere serena, che è solo colpa sua se adesso stai così. Nessy dai retta a me e sorridi. Tua madre sarà sempre con te, sempre.” disse abbracciandomi.

“non mi hai odiato neanche un secondo? Non hai mai pensato che la mamma stesse facendo una stupidaggine? Sincera zia, sincera”

“vuoi la verità?” mi ha chiesto tornando a guardarmi.

“si”

“si, ti ho odiata, ho odiato tua madre per la sua testardaggine, ho odiato te che pian piano la distruggevi, ho odiato Rosalie perché ti proteggeva e ho odiato me,perché non riuscivo a trovare una soluzione a tutto. Ma tesoro mi è bastato guardarti negli occhi e tenerti tra le braccia per amarti e capire che non c‘entravi nulla. Poi dopo le ultime parole di tua madre ho capito che dovevo proteggerti a tutti i costi.” ha concluso lasciandomi interdetta. Non avevo la minima idea di cosa avessi detto, nessuno me ne aveva mai parlato.

“cosa ha detto la mamma?”

“già tu non puoi saperlo! Prima di morire Bella ha guardato tuo padre negli occhi e gli ha sussurrato: Edward non fare sciocchezze, vivi…per lei. Proteggila a costo di qualsiasi cosa, amala per entrambi e dalle tutto l‘affetto di questo mondo. Ti amo!

Poi ha chiuso gli occhi ed è andata via. Sapevo che Edward non ci sarebbe riuscito da solo, perciò mi sono avvicina a lui e gli ho detto: ti aiuterò io

“e papà?” le ho domandato.

“tuo padre ha passato ore in quella stanza ormai vuota, poi è sceso in salotto, ti ha preso tra le braccia e ti ha stretta forte. Nessuno si aspettava la sua reazione, eravamo tutti pronti a fermalo in caso avesse cattive intenzioni, invece ti ha sentita sua dal primo momento tesoro”

Il mio papà! Non sai per quanto tempo mi sono domandata se mi voleva bene. Non sai quanta paura di sentirmi dire vai via avevo dentro, ma adesso grazie alla zia tutto è sparito.

“grazie zia” le ho detto e lei mi ha abbracciata e poi:

“di niente tesoro quando vuoi. Adesso alzati, asciugati questi begli occhi, e corri giù. Zio Emmett non vede l‘ora di prenderti in giro” e poi è uscita.

Adoro la mai famiglia e ti ringrazio di avermi permesso di vivere, ho una vita completa, con un solo punto di rottura: tu. Nonna Esme mi coccola con la sua cucina e i suoi mille abbracci, nonno Carlisle mi insegna tanto e quando sto con lui mi sento tranquilla, matura. Zia Rosalie vive per me, per i miei bisogni, per rendermi felice. Zia Alice è la mia stilista personale, la mia migliore amica. Zio Jasper mi porta a caccia ogni volta che voglio, mi aiuta a combattere e a calmarmi con il suo super dono. Zio Emmett è zio Emmett, non ci sono parole per descriverlo, se con il nonno mi sento matura, con lui ritorno bambina. Poi ho papà, il mio angelo custode, la mia ancora di salvezza, il mio rifugio felice. Infine Jake, l’amore della mia vita,il mio compagno di avventure, il mio amante, il mio confidente, la mia anima gemella. Vorrei dirti che ho anche Charlie ma purtroppo è venuto a mancare qualche anno fa e non mi ricordo molto di lui, so però che mi ha voluto bene e adorava passare il tempo con me, perché diceva che in me vedeva te.

Da quando ho imparato a scrivere non faccio altro che scrivere di te, dei tuoi ricordi, della tua vita. Mi piace dedicarti del tempo, mi piacere “parlare” con te, e anche se so che questo non ti riporterà mai in vita, mi aiuta a sentirti più vicina, come se mi fossi a fianco e mi guidassi. Qualche giorno fa ho scritto qualcosa che vorrei potertela leggere, anche se so benissimo che in realtà non faccio altro che leggerla alla mura di questa casa,però chissà…

 

C’era una volta una bella bambina di mezz’età, che si prendeva cura della propria mamma e cresceva senza sapere che un giorno avrebbe incontrato l’amore. Era timida, impacciata e goffe, eppure aveva qualcosa di speciale, perché nel suo anonimato era davvero bella. Vive in una grande città dove il sole brillava ogni giorno in cielo, all’età di 17 anni però, la fanciulla decise di trasferirsi dal padre a Forks, un piccolo agglomerato urbano ricoperto da una costante coltre di nubi. Odiava con tutte le sue forze quell’ insulso paesino,ma un giorno dovette ricredersi e ringraziarlo. Durante il suo soggiorno conobbe l’amore della sua vita, il suo principe azzurro,anche se di azzurro non aveva nulla. Lui era speciale, misterioso e tremendamente bello e la giovane non riusciva a capire cosa nascondesse, ben presto però venne a capo di tutto: lui era un vampiro. Avrebbe dovuto averne paura, fuggire via e invece non lo fece, non le importava chi fosse o cosa fosse, voleva solo averlo vicino e amarlo. Il bel vampiro dal canto suo riteneva la giovane la sua unica ragione di vita e per quanto si sforzasse a starle lontano non ci riusciva. Nacque tra i due una bellissima storia d’amore, fatta di mille ostacoli, sfide e corse contro il tempo, tutto mutava, ma il loro amore rimaneva intatto e più passavano i giorni più cresceva. Con passare dei mesi la giovane dovette affrontare grandi pericoli, ma ciò nonostante non si pentiva mai della sua scelta,neanche quando venne morsa da un carnefice. Tutto andava per il meglio e nessuno dei 2 amanti sapeva quello che stava per succedere. Era il giorno del 18esimo compleanno della fanciulla e tutta la famiglia del suo amato voleva festeggiarla, ahimè però durante lo scartare i regali si tagliò un dito e da li nacque il finimondo. Tutto successe velocemente: sangue, lancio, addio. La giovane lasciò passare tutto, come se nulla fosse successo, ma non il bel vampiro, lui si sentiva in colpa e non voleva metterla ancora una volta in pericolo, così partì lasciandola sola, con la promessa di non tornare più. La ragazza pianse lacrime per mesi interi e se riusciva a vivere era solo grazie all’aiuto del suo migliore amico, anche lui speciale, anche lui un personaggio leggendario:un licantropo. Il giovane ragazzo amava la sua amica con tutto il cuore, ma lei proprio non riusciva a dimenticare il suo grande amore. Iniziò così a mettersi in pericolo, a guidare moto e tuffarsi dagli scogli, solo per sentirlo più vicino. Un giorno dopo il grande tuffo dalla grande scogliera, la giovane torna a casa e trova una sorpresa. La sorella del suo vampiro era li che l’aspettava a braccia aperte. Era solo una visita, ma ben presto si trasformò un una corsa contro la morte certa:un altro pericolo, un altro ostacolo, eppure la ragazza si sentiva felice, serena, perché sapeva che presto l’avrebbe rivisto. Ora non starò qui a dirvi tutta la loro avventura, vi basti sapere che i 2 amanti si ritrovarono e da quel giorno non si separarono mai più. Certo la loro vita non era delle più tranquille, le sfide continuavano ad abbattersi su di loro, ma questi en uscivano sempre trionfanti. Arrivò il giorno che si sposarono, che si giurarono amore eterno. Erano felici, finalmente avevano coronato il loro sogno, bastava solo un ultimo gesto e l’eternità sarebbe stata loro. Il bel vampiro si decise a voler trasformare l’amata, ma qualcosa andò storto. Durante la loro luna di miele i 2 si amarono, portando il loro rapporto a livelli ancora più elevati. Cosa c’è di male vi domanderete voi giusto? Beh non ci sarebbe nulla di male se l’umana non fosse rimasta incinta. La creatura che le cresceva in grembo era più forte di lei e più passavano i giorni, più la rendeva debole e distruggeva il suo corpo. Il marito fece di tutto per convincerla ad abortire, ma ne lui ne nessun altro riuscì a convincerla. Lei desiderava quella creatura anche a costo della morte. E così fu. La giovane sposa partorì dopo poco e dopo aver dato alla luce sua figlia morì, lasciando il suo Romeo in terra a soffrire per l’eternità.

Una storia fantastica se non fosse per il finale, eh mamma? La tua vita era perfetta, avevi tutto,perché hai voluto anche me? Perché non hai dato retta a papà? Il leone e l’agnello che hanno sfidato la sorte per starei insieme e adesso per colpa mia si sono divisi. Hai sempre pensato di essere tu l’agnello vero? Beh io non sono di questo parere. Ho sempre pensato che fossi tu il leone e papà l’agnello. Sei tu a rinunciare a tutto, sei stata tu a correre mille rischi e sempre tu a pagarne le conseguenze.

Ti amo mamma, ti amo in modo incondizionato, spero solo che da lassù tu riesca a vedere quanto mi manchi. Ti prego stammi sempre vicina, non abbandonarmi, aiutami a superare gli ostacoli, a rendere papà felice e a placare il senso di malinconia che tutti proviamo.

Adesso vado, si è fatto tardi e ho proprio bisogno di una bella dormita.

Aspettami perché sto per venirti a trovare.

Se non ho il privilegio di viverti, nessuno mi può negare di sognarti.

*Per sempre tua Nessy.*

   
 
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