Buonasera …
Oggi, tornata a casa dopo un’estenuante
riunione di squadriglia agli scout, ho acceso il computer e ho iniziato a
parlare con la mia best. Improvvisamente mi è venuto un grattacapo … cosa posso
regalarle per Natale?
Naturalmente nulla di materiale, perché
non abitiamo vicine, anzi. Un semplice lavoretto grafico non mi andava a genio
e solo gli auguri neanche, perciò ho avuto l’illuminazione.
Le scriverò una one-shot! E indovinate
su chi è questa shot? Ma sulla sua coppia preferita, naturalmente!
Personalmente odio le RonxHermione(tranne
quelle scritte da lei), ma questa volta ho fatto un’eccezione!
Cosa non si fa per una delle persone a
cui si vuole più bene al mondo …
La dedico a tè Giò
(little lamb in love95)! È il mio regalo di Natale, unito ad un universo di Ti
Voglio Bene! Sei la mia best e se non ci fossi tu, il mondo sarebbe triste! Mi risollevi
sempre e te ne sono grata …
Ti adoro piccolina mia!
La tua scimmietta!
Christmas
and Love
Era
arrivato il tanto atteso Natale.
La
neve, bianca, scendeva in piccoli fiocchettini sui prati ormai del tutto
ricoperti, mentre gli studenti di Hogwarts se ne stavano al calduccio, riparati
dai loro mantelli e riscaldati dal fuoco delle loro sale Comuni.
Lei
però, bella e determinata, era nella serra numero Tre, a cercare di portare
avanti il suo progetto. A dire la verità, la data di consegna era di quindici
giorni dopo il ritorno dalle vacanze, ma si sa, Hermione Granger era famosa per
la sua passione verso lo studio.
Era
seduta su un piccolo sgabello, fatto comparire dal nulla grazie alla sue doti
magiche. L’aria era molto fredda, e lei stava tremando, ma per nulla al mondo
sarebbe tornata al castello.
Voleva
finire e l’avrebbe fatto.
Oh mamma Santa che freddo che fa
pensò, mentre cercava di riscaldare le mani congelate, sfregandole tra di loro.
Avrebbe tanto voluto accendere uno dei suoi spettacolari fuochi magici, ma la professoressa
Sprite ne aveva proibito l’uso nelle serre. Le sue tanto amate piante si sarebbero potute incendiare da un
momento all’altro.
Vorrei aver portato Storia di
Hogwarts, almeno mi sarei distratta e non avrei pensato al fuoco … che stupida
che sono disse tra sé e sé, mentre imprecava tra i denti.
Beh,
non le conveniva molto aprire bocca, o si sarebbe mozzata la lingua, tanto battevano
i suoi denti.
Oh se fosse qui Ron …. Potrei rifugiarmi
tra le sue braccia ..NO!!! basta Hermione! Non pensare a lui … lui sta con la
Brown!
Scosse
la testa, cercando di distrarsi. Ron, persino quando parlava tra sé e sé, era
diventato un argomento tabù. Stava immensamente male quando lo immaginava al
suo fianco, dolce e impacciato, mentre la stringeva, oppure quando pensava a
cose poco consone per una ragazza di sedici anni.
Sbuffò,
tagliando qualche rametto alla piantina che stava facendo crescere, ma improvvisamente
un rumore di porta sbattuta la fece sobbalzare. Tremando e on la bacchetta in
mano si alzò, facendosi luce.
“Chi c’è?”
urlò, provando a farsi coraggio. Era una Grifondoro, si, ma era pur sempre una
ragazza sola e non nel pieno delle forze.
“Hermione? Sei tu?”
rispose l’intruso, sputando poi davanti a lei.
“Ronald!”
L’ultimo
maschio dei Weasley fece bella mostra di sé, ricoperto di strani brillantini
che cambiavano colore e il naso sporco di terra. Alla sua vista Hermione
scoppiò a ridere, alzando un sopracciglio in segno di disapprovazione.
“Ma come ti sei conciato?”
gli chiese, squadrandolo dalla testa ai piedi.
Il
giovane indossava una camicia azzurra, dello stesso colore dei suoi occhi,
sbottonata all’altezza del petto e un paio di jeans neri che gli fasciavano
perfettamente le gambe. I capelli, della solita lunghezza, cadevano disordinati
sulla fronte bianca e a differenza della altre volte, furono le guance
ricoperte di lentiggini, e non le orecchie, ad arrossire.
“Io … ehm … ecco … Lavanda … sono
scappato” farfugliò, inciampando nelle sue stesse parole.
Al
nome Lavanda, Hermione era arrossita e si era girata indignata.
A volte,
o meglio sempre, Ron era proprio zuccone.
Parlare
di Lavanda davanti a lei, quando tutti, pietre incluse sapevano dei suoi
sentimenti verso il bel rossiccio.
“Oh certo la tua Lavanda … scappato,
come no” disse adirata, sbattendo lo sgabello a terra.
Ron
la guardò esterrefatto. La dolce Hermione, che si lasciava andare a gesti di
rabbia? Il mondo di era capovolto o cosa??
“Hermione? Stai bene?”
le chiese, avvicinandosi preoccupato.
“Si! Sto bene … NON MI TOCCARE!” sbottò lei,
spaventandolo. “Oh … scusa Ron … scusa …
non volevo …”
“Herm cosa ti prende? Sei strana … non
mi rivolgi più la parola … e … Herm cosa ti ho fatto?”
La
Grifondoro si girò, cercando lo sguardo del sua amato, e vi lesse un’immensa
tristezza. Ronald Weasley, il ragazzo con la sfera emotiva pari a quella di un
bradipo, stava soffrendo. I suoi occhi, di solito vivaci e allegri, erano
vuoti, spenti. Non vi era traccia del solito buonumore.
Hermione
si sentì distrutta. Per quanto a volte gliene avesse dette di cotte e di crude,
quello sguardo sofferente la uccideva.
“Ron io … è così difficile da dire …”
iniziò, abbassando lo sguardo per la paura.
“Cosa è difficile? Spiegami ti prego?”
“Ron … io … oh e va bene … io sono
innamorata di te!” sbottò, non alzando gli occhi verso di
lui. Nello stesso momento in cui pronunciò quelle parole, si sentì leggera. Il vuoto
che aveva nel petto non si era colmato, ma pesava di meno sulle sue fragili
spalle da adolescente.
Ron
dal canto suo era rimasto immobile.
Hermione,
la sua Hermione, innamorata di lui. Il mondo si era davvero capovolto.
In
un attimo di follia le si precipitò accanto, attirandola verso di sé, per
stringerla forte come non aveva mai fatto.
“Dimmi che non stavi mentendo!”
sussurrò, immergendo il volto tra i suoi morbidi boccoli dorati.
“Oh come puoi pensarlo? Ti amo Ron …
ti amo troppo e ne soffro …”
“Shh … shh … non piangere … oh
Hermione … che stupido che sono stato .. se te lo avessi detto prima io, a
quest’ora non mi ritroverei con i capelli pieni di brillantini e tu così
distrutta!”
Hermione
alzò lo sguardo verso di lui, trovando gli occhi di Ron colmi di lacrime che
aspettavano solo di uscire fuori. Alzò lentamente una mano, posandola sulle sue
guance bollenti. La sua pelle era così morbida … adatta sotto le sue dita.
E poi
… poi lui la attirò a sé, stringendola contro il suo petto, appropriandosi
delle labbra che più aveva agognato.
Fu
un bacio dolce, ma allo stesso tempo pieno di passione.
Il
bacio che ogni persona sulla terra vorrebbe dare e ricevere.
Il
bacio di due persone che si amavano immensamente.
Perché
non esiste un Ronald Weasley senza un’Hermione Granger.
Non
esiste e non esisterà mai.