Billie era seduto sul tavolo, la testa fra le mani e la fronte imperlata di sudore. Tante altre volte quel problema gli aveva recato non pochi danni ma adesso sembrava proprio che non ci fosse alcuna via di scampo. Quel brutto male gli lacerava il diaframma, i polmoni e l'addome; era inarrestabile e nessuna cura era riuscita a debellarlo. A parte Trè, Mike e Adrienne tutti gli altri erano all'oscuro di questo problema che gli condizionava persino il lavoro. Ma adesso pareva non esserci alcuna via di scampo. Sin da bambino si era ritrovato a combattere contro questo mostro invisibile che ti consuma dentro e non ti lascia respirare, ti procura delle notti insonni e ti impedisce di avere una serena vita sociale. Tutta la sua carriera, il gruppo e i concerti rischiavano di andare in aria a causa sua. Sulla fredda tavola di legno posavano bottiglie vuote di acqua, vuoi per l'arido caldo della California, vuoi perchè nemmeno il refrigerio di un semplice bicchiere d'acqua riusciva a donargli un po' di sollievo. Sia Mike che Trè sapevano che non avrebbero dovuto disturbarlo durante una delle sue ricadute, e questa pareva la peggiore che avesse mai attraversato. Nella vita aveva superato una serie infinita di ostacoli che più o meno catastroficamente era riuscito a superare: ma questo proprio no, questo, questo mostro dalle mille insidie nascoste quanto la sua identità si impossessava del suo senno ogni volta decideva di far capolino nel suo corpo. Con uno sforzo immenso si alzò dalla sedia non senza barcollare, puntò le palme delle mani contro il tavolo e urlò a questo mostro, urlò nella speranza che potesse ascoltare: -HEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEECK! Io ti ucciderò brutto bastardo di un singhiozzo!- Per una buona volta avrebbe dovuto ascoltare Trè: "Non mangiare troppo in fretta la pasta asciutta, altrimenti lo sai come andrà a finire."