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Autore: Shytiana     23/12/2009    2 recensioni
[The Vampire Diaries]
Damon le ha salvato la vita e lei non lo ha mai ricordato…fino ad ora. One-Shot.
Genere: Romantico, Triste, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Traduzione | Avvertimenti: Spoiler!
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Fandom: Vampire Diaries
Titolo: Doing the unexpected
Personaggi: Bonnie Bennett, Damon Salvatore con riferimenti a Katherine e Emily.
Rating: giallo, giusto per essere cauti.
Introduzione: Damon le ha salvato la vita e lei non lo ha mai ricordato…fino ad ora. One-Shot.

N.d.A.: Un grande grazie alla mia beta Reese che ora non sta più betando ma mi ha aiutata con questa e me l’ha ridata velocemente! Questa storia ha luogo dopo l’episodio History Repeating! E’ una versione piùlunga della mia fanfiction “Following Your Instincts”(non pubblicata qui), all’inizio avevo intenzione di fare una racolta di tre drabble per questa storia ma alla fine le ho unite.

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Scoprire che i Salvatore erano vampiri era stata dura, ma non del tutto difficile da credere. In realtà, aveva perfettamente senso per Bonnie. Quanto i salvatore erano riservati. La sensazione quasi di morte che aveva provato quando aveva toccato Stefan per la prima volta.

Bonnie mentirebbe se dicesse che non ricorda quello che è accaduta quando Emily aveva il pieno controllo del suo corpo.

Lei si ricorda di come si era sentita più forte di quanto avesse mai fatto. Si ricorda il parlare con Damon e spedirlo contro un albero, quasi facendogli trafiggere il cuore da uno dei suoi rami.

Mentre Emily aveva il controllo del suo corpo, aveva capito tre cose: uno, Damon non era così cattivo come sembrava; due, Emily e Damon avevano fatto un patto più di cento anni prima; e tre, Damon le aveva salvato la vita e lei non l’aveva mai ricordato, fino a quel momento.

Se qualcuno le avesse detto prima che Damon Salvatore - il ragazzo più grande, sexy e pericoloso- l’aveva protetta dal momento in cui era nata, lei sarebbe scoppiata a ridere e gli avrebbe detto che era pazzo.

Da quel giorno non aveva più sentito niente dai Salvatore; lei era rimasta lontana dai suoi amici, aveva saltato qualche giorno di scuola- la nonna voleva parlarle, ma in quel momento lei non poteva parlare proprio con nessuno. Aveva solo bisogno di rimanere da solo, di schiarirsi le idee.

Mentre le ore volavano e i giorni passavano, lei capiva sempre di più. Lui voleva proteggere l’amore della sua vita, Katherine. Anche se questo aveva quasi causato la sua – la sua vita, ora si sentiva come se fosse in qualche modo collegata a lui.

Perciò una settimana dopo, prima che capisse quello che era successo, aveva pensato di andare finalmente con le sue sensazioni a parlare con Elena, che era così preoccupata, ma Bonnie aveva velocemente capito che tutto era a posto. Prima di accorgersene, Bonnie si era ritrovata davanti alla Pensione Salvatore – senza sapere come era arrivata lì o cosa la avesse portata in quel luogo. Aveva sentito lasua stessa voce chiedere:

<< Cos’è successo con Katherine? >>

L’espressione sul viso di Damon era stata indescrivibile. Sembrava un ragazzo che era appena tornato in vita dopo la morte – anche se era già successo…

<< Come sai di lei? >> Il suo tono aveva sorpreso Bonnie; non aveva mai immaginato di sentirlo così…non pericoloso, come una persona normale. Non lo aveva mai pensato come il tipo di persone che rispondeva senza metterci tutte le sue emozioni.

<< Mi ricordo ogni cosa. >> dichiarò, decidendo di essere completamente sincera con lui.

Dopo lui l’aveva portata in casa, e e le aveva davvero parlato di Katherine- ma si era contenuto, aveva cercato di non rivelarle troppo, ma quello che aveva colpito Bonnie era stato il dolore sul suo viso mentre le descriveva il suo primo amore.

Bonnie non era mai stata innamorata, perciò mentre lui le parlava non disse che capiva quello che stava passando come la maggior parte delle persone avrebbe fatto. Non lo abbraccio perché quello era sempre Damon e avrebbe rovinato tutto. Non gli diede la minima compassioneperchè lui non ne meritava.

Disse semplicemente, << Di che cosa hai bisogno? Che cosa potrebbe aiutarti a superare tutto questo? >> La sua voce era sincera, molto seria, perché intendeva esattamente quello che aveva detto.

Se c’era un modo in cui lei avrebbe potuto aiutarlo a essere meno malvagio e a superare la sua situazione, forse, solo forse, c’era una speranza, ma lui avrebbe dovuto essere disponibile ad accettarla. Lei non sapeva perché era così attratta da lui, ma si sentiva come se lo conoscesse da tutta la vita. si sentiva come se avrebbe potuto davvero fidarsi di questo vampiro.

Valeva la pena di perdere i suoi amici per questo? Era una domanda a cui non aveva una risposta, ma sapeva che dovava parlare con lui.

Sembrò passare un secolo prima che lui rispondesse, e quando lo fece rispose con un: << Puoi aiutarmi a riportare indietro Katherine? >> La stava quasi supplicando, ma quello che Bonnie ricordava era che aiiutarlo a riavere Katherine avrebbe significato aiutarlo a portare indietro altri ventisette vampiri, e lei non voleva essere responabile di questo.

<< No, >> disse semplicemente, senza rimpianti nella voce.

<< Perciò credo di non avere bisogno del tuo aiuto, o di non volerlo, >> disse aspramente – ora era tornato il Vampiro che lei odiava. Problemi di carattere.

<< D’accordo, ascolta, vampiro. >> improvvisamente lei si alzò dalla sedia sulla quale era seduta accanto a lui, mentre lui rimase fermo. << Katherine è morta e il solo motivo per cui sono venuta qui è che ho ricordato quello che è accaduto. Avevo pensato che forse poteva esserci una parte di te che non era pericolosa come tutti dicono, ma non gridarmi contro, specialmente perché sto solo cercando di aiutarti. >>

<< D’accordo, ascolta, piccola strega. >> Damon si alzò all’improvviso in piedi di fronte a lei. << Non ho mai voluto il tuo aiuto o la tua compassione. >>

<< Bene, scusami se ho sprecato il mio tempo e non ho ascoltato quello che tutti dicono su di te, puoi andare all’inferno e restarci! >> urlò lei e se ne andò, lasciandolo completamente allibito e confuso.

Aveva tentato di aiutare un vampiro, e cosa ne aveva guadagnato? Urla, davvero? No, Bonnie non avrebbe dovuto riceverne. Lui avrebbe come minimo dovuto essere felice che qualcuno come lei provasse a capire la sua piccola anima ferita; la ragazza non avrebbe fatto più un errore del genere. Mai più.

Tornò nella sua camera – ed era ancora infuriata. Ragione numero uno: non riusciva a levarsi Damon dalla mente. Aveva provato tutto, ma non aveva funzionato. I suoi pensieri andavano sempre al vampro tormentato. Davvero, perché?

Udì bussare alla porta. Non voleva aprirla, ma non voleva nemmeno che la nonna si alzasse per andare ad aprirla lei, perciò decise di farlo lei. Quando aprì il portone, fu salutata dalla presenza di Damon Salvatore sulla soglia.

<< Cos… >> stava seriamente pensando di urlargli contro, anche se sarebbe stato molto infantile, ma lui la trascinò fuori prima che potesse dire qualcosa.

<< Mi dispiace. >> Lei era sconcertata…prima che potesse rispondere alle sue scuse, lui era sparito; probabilmente aveva usato la sua velocità da vampiro – molto codardo da parte sua, secondo lei – ma dopotutto era una buona cosa che se ne fosse andato, perché lei non riusciva a comprendere cosa fosse appena accaduto. Si era aspettata di dovergli strillare addosso e dargli qualche altro pezzo delle sue idee, ma no, invece il “pericoloso vampiro” si era scusato.

Una cosa che Bonnie non avrebbe mai saputo, però, era che pur amando Katherine con tutto se stesso, Damon non si era mai scusato con lei. Non si era mai sentito in colpa per niente; non si era mai pentito delle sue azioni. Le due cose di cui si sarebbe sempre pentito, invece, erano state mordere Emily, perché aveva quasi ucciso “la sua piccola strega”, e trattare Bonnie in quel modo mentre lei stava solo cercando di capirlo, cosa che non gli era mai successa. Non c’era mai stato qualcuno a cui importasse di lui. perciò aveva fatto qualcosa che si era ripromesso di non fare mai, e si era scusato; aveva pensato che questo non significasse nulla e lei aveva fatto lo stesso.

La collana li univa, e i loro cuori li avrebbero tenuti insieme per i secoli successivi. Avrebbe richiesto tempo, ma alla fine quello che conta è accettare la cosa. Qualcosa che avrebbero potuto condividere per sempre.

  
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