Autore: yaoilove
Titolo: A Red Birthday
Peccato scelto: Ira
Genere: Introspettivo, Generale
Rating: Verde
Avvertimenti: One-shot
Note
autore: Ho
scelto il manga di Naruto. I personaggi sono Deidara e Itachi.
Vi prego di questo: se la mettete tra
preferiti sarebbe carino esprimere il vostro parere sul
perchè vi è piaciuta attraverso un commento. Lo
dico solo perchè, sinceramente, non fa piacere vedere che la
storia viene messa tra preferiti e poi non è commentata.
Le recensioni mi aiutano a migliorare -lo dico senza pretese.
A Red
Birthday
Ogni volta che lo incontro guardo
altrove.
Mi convinco che lui non esista poiché è meglio
così.
Ma non era questo ciò che lo rendeva nervoso, almeno non
quanto sapere che nel covo c’era Uchiha Itachi.
Li aveva avvertiti tutti. Era forse un bambino a pensare gli potessero
fare regali, ma quella era pur sempre la sua festa; non a caso, in quel
momento, si trovava a far saltare in aria il piede sinistro del
giocattolo donatogli dal compagno.
Il rosso era un colore che odiava, poiché gli ricordava
quegli occhi che solo poche volte, per sua scelta, aveva incrociato con
i suoi. Ed ogni volta lottava per placare la collera in petto che
voleva esplodere, come quella bambola tra le sue mani, ormai ridotta in
pezzi.
Fu in quel momento che lo incontrò. Ma fece finta di nulla.
Il moro, il cappello di paglia sul capo e le braccia lungo i fianchi,
era sempre silenzioso e sembrava estraniato dal mondo.
L’Uchiha gli passò accanto, Deidara si
sentì osservato.
L’odio in lui aumentava man mano che sentiva i passi
dell’altro sul pavimento di pietra.
Itachi sapeva contrastarlo poiché più forte.
Itachi possedeva quegli occhi tanto odiati.
Si fermò un momento, il respiro pesante.
Strinse la mano in un pugno e digrignò i denti.
Era un tormento...
Il moro smise di camminare e si voltò in direzione
dell’altro senza dire una parola.
Il biondo sentì quella presenza alle sue spalle e quello
sguardo su di sé.
Per qualche minuto ci fu silenzio.
- Che hai? Aspetti i miei auguri? -
Deidara si irrigidì.
- Non mi guardare –
ringhiò.
- Volevi un regalo? – continuò indifferente
l’altro.
- Sì. Voglio che tu mi faccia il piacere di chiudere quegli
occhi una volta per tutte! –
- Smettila con le tue fissazioni - lapidario.
Il biondo si voltò preso
dalla furia di quelle parole dette in tono impassibile, eppure
così arroganti.
E fu lì l’errore.
Le pupille color del cielo finirono in quel rosso sangue,
così freddo, così vero.
- Quegli occhi..-
- Hai paura? –
- Quegli..occhi..-
- Con cui hai perso più volte –
- Quei maledetti occhi che disprezzano la mia arte! –
- Li odi? –
- Io voglio ucciderti, Itachi! Io ho sempre voluto ucciderti e mi sono
allenato molto per contrastare quegli occhi! –
Indietreggiò di qualche passo per squadrarlo.
- Tu hai un comportamento che mi fa imbestialire: ignori le mie creazioni! -
Prese della creta e la fece masticare alle bocche sulle mani.
- Quegli occhi si chiuderanno! -
Urlava con rabbia, odio, sfrontatezza.
- La tua collera porta soltanto troppa impulsività - replicò cauto l’altro.
Uccelli di creta volarono in
direzione dell’ Uchiha.
Ci fu un’esplosione.
A terra, stremato e sanguinante, fissava l’uomo in piedi che
gli si avvicinava.
La furia gli aveva fatto perdere la testa e nel suo petto aumentava ad
ogni respiro.
Un grido consumato dall’odio riecheggiò nella
stanza di pietra.
L’Uchiha gli diede
disinteressato le spalle e se ne andò.
Deidara alzò le braccia e fissò le mani che
tremavano, ricoperte del liquido rosso.
Aveva perso anche questa volta. Ma più continuava
così, più lo sdegno cresceva.
E ben presto, ne era sicuro, quello stesso sdegno avrebbe corroso anche
Uchiha Itachi.
FINE.
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