Serie TV > Il mondo di Patty
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Autore: ily95    23/12/2009    3 recensioni
E se Nicolas avesse lasciato Antonella e se ne fosse andato con Milagros in Spagna? Due anni dopo molte cose sono cambiate, sia la vita di Nicolas che quella di Antonella stanno andando alla deriva. Entrambi non sanno più chi sono. E poi un giorno... [Pairing: Niconella]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Antonella Lamas Bernardi, Nicolas
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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-Presto, Nicolas, infila tutto qua!- mi urla Roberto, porgendomi il sacco.
Faccio scivolare dentro l’argenteria, il più silenziosamente possibile.
Mio padre ci raggiunge.
-Stanno arrivando.- dice.
Io guardo terrorizzato Roberto. Non mi abituerò mai a tutto questo.
-Andiamo!- ordina mio padre.
Sento le sirene della polizia in lontananza.
-Vi aspetto in macchina.- dice Roberto, uscendo dalla finestra con il sacco.
-Dai, veloce!- mi esorta papà.
Io finisco di intascarmi alcuni gioielli e corro verso di lui.
Papà esce. Ad un certo punto sento un tintinnio.
Mi è caduto il mio braccialetto! Oh no. Lo cerco alla cieca, visto che è tutto buio.
-Nico! Cosa stai facendo?- sento che urla papà da fuori.
Sento le sirene della polizia sempre più vicine. Cazzo.
Frenate. Le volanti si sono appena fermate. Merda.
Ed ecco che le mie dita trovano qualcosa di metallo. Afferro il braccialetto e mi catapulto fuori dalla finestra, calcandomi bene il passamontagna sulla faccia.
In quel momento i poliziotti fanno irruzione nella casa ma ormai io sono già in macchina.
-Muoviti!- urlo a Roberto che dà gas e preme tutto sull’acceleratore.
Istintivamente porto la mano alla cintura, dove tengo la pistola.
-Ci sono dietro.- dice papà, con quel suo tono calmo.
Ma come ci sono finito io qua?
Roberto sterza in un vicolo ma la volante ci è dietro.
-Dai, Nico.- comanda mio padre.
Loro sono armati ma io sporgo lo stesso il braccio dal finestrino e inizio a sparargli alle gomme con la mia pistola.
-Centro!- dico, quando vedo che iniziano a rallentare.
Papà e Roberto sorridono e poi Roberto si infila in una serie di vicoli e scorciatoie e presto siamo arrivati.
Il posto che io chiamo casa è una vecchia fabbrica abbandonata adibita a nostro covo.
Entriamo in silenzio e ci sediamo sulle nostre brande.
Mettiamo insieme tutta la refurtiva di quella sera e Roberto comincia a fare una stima del suo valore.
-Si può sapere per che cazzo di motivo ci hai messo tanto? Potevi rimetterci la pelle!- mi sgrida papà.
-Mi era caduto il braccialetto.- dico, prendendolo in mano.
Lo lucido un po’ con un lembo della maglia e fisso i nomi incisi su di esso: Nico & Anto.
-Sei uno sconsiderato!- inzia a urlare papà ma ormai non ci faccio più caso.
-Su, Max, non essere così severo con Nicolas! Non è da tutti rinunciare alla propria vita per aiutare il padre.- mi difende Roberto.
Papà mi guarda e annuisce.
-Ti prometto che non sarà così per molto.- mi dice.
-Papà, l’hai già detto un milione di volte!- gli ricordo.
-Questa volta però è diverso.- dice Roberto.
Io lo guardo incuriosito.
-Nico, noi abbiamo parlato.- fa papà. –Abbiamo deciso che questo era il nostro ultimo colpo. Vendiamo la refurtiva e scappiamo all’estero, ti va?
-E me lo chiedi?- dico entusiasta.
Credevo non ci sarebbe stata una fine a questo inferno. Due anni fa ero venuto qui in Spagna insieme a Milagros e mio padre e Roberto erano usciti di prigione. Purtroppo eravamo poveri. Milagros aveva promesso di aiutarci ma quando ha visto che le cose si mettevano male se n’è andata in un lampo. Noi che altro potevamo fare? Abbiamo cercato dei lavori ma nessuno si fida di due ex carcerati. Loro non sono cattivi ma è la vita che li ha costretti a fare ciò che fanno… Ed io…io, che avevo promesso a me stesso che non avrei fatto la stessa fine di mio padre ora mi ritrovo in questa situazione…ma che altra possibilità avevo? Non potevo voltargli le spalle. È mio padre. Ed anche a Roberto voglio un gran bene…guardo in quegli occhi scuri e rivedo quelli della mia amata Antonella…e in lui ritrovo anche il suo carattere forte e determinato… Ora sono loro la mia famiglia.
Antonella…Antonella mi manca tantissimo. Ero andato via con Milagros non perché amassi lei ma perché non volevo far soffire Antonella. Spero che lei abbia una vita migliore della mia.

-Antoo…mi apri?- sento che dice Patty.
Le apro la porta perché sennò so che romperà tutto il giorno.
-Ciao, divina.- fa lei.
Alzo gli occhi al cielo.
-Ho avuto un’idea!- dico sedendomi sul mio letto.
Patty fa lo stesso.
-Veleno!- dico. –Non è perfetto?
Patty mi fulmina con lo sguardo.
-Che c’è?
-Non ti è bastato far preoccupare tutti quella volta sul tetto della scuola?- mi ricorda.
-Beh…
-O quella volta che ti volevi buttare sotto un treno?
-Uh, pessima idea. Troppo sangue in giro.- rifletto. –Sto scherzando, Patty. Per ora non farò nient’altro di pericoloso, ok?
-L’ultima volta che l’hai detto ti ho trovata a testa in giù in bilico sopra un fiume.
-Volevo provare il bunjee-jumping. Non mi sembra di aver fatto chissà che.
-E quella volta che sei andata in autostrada in moto senza usare il freno?
-Volevo sentire l’adrenalina.- mi giustifico.
-E la gita subacquea tra gli squali? E…
-Ok, ok. Ho capito. Penso sia ora di rassegnarmi ed accettare che la mia vita fa schifo. Io faccio schifo.
-Anto, non fai schifo! Devi solo…riuscire ad andare avanti. Hai presente quel cd che Pedro ti ha offerto di fare? Io direi di accettare. Ti prego, Anto. Sono due anni che nessuno ti riconosce più.
-Ok, Patty, hai ragione. Non sia mai detto che Antonella Lamas Bernardi si sia arresa!- dico convinta.
-Brava! Così si fa! Ora chiamiamo tutti i nostri amici e andiamo a ballare, ok?- propone.
Annuisco.
Poco dopo mi ritrovo in mezzo ai miei compagni a ballare e a cantare. Era da un sacco di tempo che non uscivo con le mie amiche e i miei amici, ora che ci penso. Li vedo tutti i giorni a scuola ma a malapena scambio qualche parola con loro.
Mio fratello sale sul palco.
-Hey, gente! Mia sorella è tornata...più divina che mai!- dice. -Perciò dedichiamo questa canzone a lei!- annuncia, mentre gli altri Skracht salgono sul palco.
"A ver esas manos arriba
quiero ver llegar la alegría
que me des tu corazón
A ver quienes cantan mas fuerte
hoy es nuestro día de suerte
vamos a cantar esta canción oeo
Bailando conmigo y con tus amigos
la fiesta esta buena
las penas afuera
Ay que la vida se va
Ay ay ay que la vida se va
que la vida pasa
cerca de tu casa
no te pierdas nada
por no ir a buscar
Ay que la vida se va
Ay ay ay que la vida se va
que la vida pasa
cerca de tu casa
no te pierdas nada
por no ir a buscar
Vamos que suenan los tambores
al compás de estos corazones
que esta banda nunca va a parar
Vamos a batir nuestras palmas
con las notas que toca el alma
que nadie se quede en su lugar
Bailando conmigo y con tus amigos
la fiesta esta buena
las penas afuera
Ay que la vida se va
Ay ay ay que la vida se va
que la vida pasa
cerca de tu casa
no te pierdas nada
por no ir a buscar
Ay que la vida se va
Ay ay ay que la vida se va
que la vida pasa
cerca de tu casa
no te pierdas nada
por no ir a buscar"

Intanto noi balliamo al ritmo di questa bellissima canzone.
Mi invitano a salire sul palco e canto una strofa.

"Todo tu cuerpo debes mover
cuando sientas que este ritmo suena vas a poder
Y si no sabes ven a aprender
cuando sientas que este ritmo suena vas a querer"
Poi cantiamo tutti insieme.
"Ay que la vida se va
Ay ay ay que la vida se va
que la vida pasa
cerca de tu casa
no te pierdas nada
por no ir a buscar
Ay que la vida se va
Ay ay ay que la vida se va
que la vida pasa
cerca de tu casa
no te pierdas nada
por no ir a buscar"

E' bellissimo stare qui con tutte queste persone...mi ha fatto quasi dimenticare di avere un cuore diviso in due.
Ci stiamo scatenando tutti come non abbiamo mai fatto...gli Skracht diventano sempre più bravi...anche se lui se n'è andato loro non hanno smesso di suonare e sono migliorati molto anche se per ora suonano solo nei locali mentre Patty ha già inciso un disco e a me l'hanno proposto.
Prendo il microfono.
-Un applauso per gli Skracht!! Ricordatevi il loro nome perchè un giorno saranno famosissimi!!- dico.
Fabio mi abbraccia.
-Ora dobbiamo andare.- dico. -Tra poco tornerà.
Fabio annuisce e scendiamo tutti dal palco.
Balliamo ancora un po' e poi salutiamo tutti e salgo sulla macchina di mio fratello.
Zio Fito si arrabbia molto se arriviamo tardi. Ora che mamma, Paolo e Dorina sono andati in Uruguay per sfuggire alla polizia, ha lui la nostra custodia e non vuole che ci capiti niente.
Fabio parcheggia davanti a casa nostra e rientriamo.


ANGOLO DELL'AUTRICE
Ecco qui la mia nuova ficcy!!! Naturalmente questo è solo l'inizio e presto le cose si movimenteranno! Fatemi sapere i vostri pareri o se devo chiarire qualche passaggio!
La canzone è "A bailar" tratta da Flor 2.
PS visto che non mi ricordo come si chiama il padre di Nicolas in questa ff si chiamerà Max.
A presto! Besos
Ashleyily Divina
  
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