Storie originali > Horror
Ricorda la storia  |      
Autore: falcediluna    23/12/2009    3 recensioni
un uomo fugge nella foresta, dopo aver uccisso la moglie e il suo amante ...
Genere: Horror, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Devo allontanarmi al più presto … devo correre più velocemente, non posso neanche tornare indietro a prendere una giacca

Devo allontanarmi al più presto … devo correre più velocemente, non posso neanche tornare indietro a prendere una giacca. I vicini avranno già avvisato la polizia, la neve non gli bloccherà per molto. Devo arrivare fino al vecchio sentiero del bosco … poi andrò verso la città e lì mi farò aiutare da un amico a scappare.

Pochi giorni prima di Natale … un bel giorno per mandare all’inferno mia moglie e il suo amante, un ottimo giorno per sporcarsi per sempre le mani di sangue e l’anima di un grave peccato. Il freddo è pungente, ma devo correre, per raggiungere la città prima della notte.

La neve non mi ostacola più di tanto, ma perché non ho preso una giacca o i soldi che teneva nascosti in casa? Le risposte non servano … devo liberare il cervello da tanti pensieri e organizzare un piano per il giorno dopo.

La nebbia! Il meteo non l’aveva prevista! Sta avvolgendo tutto intorno a me. E’ diventata così fitta in così rapido tempo, che non riesco più a vedere dove sto andando! Dove sono ora? Sono ancora sul sentiero? Il mio cuore batte ancora più forte e la nebbia è sempre più fitta.

Continuo a camminare, cercando di aiutarmi con la memoria. Dopo un altro tempo interminabile di cammino mi fermo. Ho il fiato corto e il freddo è diventato ancora più pungente.

Volevo sedermi sopra a un tronco albero e mi riposo per recuperare le forze, alzo lo sguardo, la nebbia comincia a diradarsi, lasciando la luna e la notte che illuminava il bosco regalandole un’aria spettrale.

Un vento gelido mi congela fino alle ossa, i rami degli alberi si muovano suonando una melodia da incubo per le mie orecchie e perfino la cara e vecchia luna, sembra un pallido fantasma in questa notte.

Giro la testa per capire dove mi trovo, quando il mio occhio fu catturato da del fumo che si sollevava in lontananza. Non ricordavo che in questo bosco ci abitava qualcuno, ma piuttosto che morire di freddo, potevo chiedere rifugio almeno per quella notte.

Meglio in prigione che morto di congelamento.

Cammino per un breve tratto, fino a trovarmi di fronte a una vecchia casa di legno, che sorgeva tra due antiche querce. Notai da una finestra, che la casa era illuminata solamente dal fuoco accesso il cammino.

Bussai alla porta più volte, sperando che il proprietario della casa non fosse andato a dormire o avrei dovuto vagare per questi boschi fino al sorgere dell’alba, cercando di non morire congelato prima di arrivare in città.

Il mio cuore pulsava velocemente, tentavo di riscaldarmi le mani sfregandole velocemente, ma il gelo vinceva su i miei tentavi. Comincio a pensare, che il padrone di casa sia andato a dormire e che devo riprendere la strada per la città.

Nello stesso istante la porta si aprì e apparve uno strano individuo che doveva essere il padrone di casa: era un uomo vestito molto elegantemente, ma il volto era completamente ricoperto da una sciarpa nera, che non lasciava neanche una fessura degli occhi.

Mi scruto per un secondo:<< Che cosa vi è successo? Perché siete in giro in questa notte gelida senza neanche una giacca?>>. La sua voce mi risuonò nelle orecchie, calda e avvolgente, tanto da dimenticare il freddo.

Risposi:<< A causa della nebbia, ho sbandato e sono finito contro gli alberi. Per liberarmi ho dovuto sacrificare la mia giacca. Certo un riparo della notte e domani mattina con i primi raggi >>. L’ipotesi del furto mi pareva troppo banale e scontata come risposta.

Il proprietario della casa rimase silenzio, poi allargò le braccia e mi invitò ad entrare:<< Allora vi prego entrate nella mia umile dimora.>>. Senza pensarci due volte, entrai.

La casa era arredata secondo un ottimo gusto e scelta di ogni singolo pezzo della stanza, il camino era proprio una vera opera d’arte e sopra c’era un quadro dipinto con maestria. Mi avvicinai e mi riscaldai le mani, mentre osservavo con attenzione, ogni singolo oggetto della casa.

<< Sedetevi sopra al divano e riposatevi. Avrete camminato per molto per raggiungere la mia umile dimora.>>. Quelle parole erano magnetiche e senza pensarci, mi ritrovai seduto sopra alla sua poltrona.

Non osai chiedere il perché di quella sciarpa, mi sembrava da maleducato chiedere qualcosa di privato. Forse aveva solo una malattia infettiva e non voleva contagiare nessuno, perché ci penso? Perché quel particolare lo rende inquietante di fronte ai miei occhi? Perché lo rende così strano ai miei occhi in questo preciso momento?

Il padrone di casa torna, la porta fa un rumore sinistro, un brivido senza nome percorre la mia schiena, mentre il padrone posa la legna per terra. Come ha fatto a portare tutta quella legna?

Si china e comincia a gettarla nel fuoco in maniera disordinata, io l’osservo perplesso, mentre la stanza cominciava a riscaldarsi. Il freddo e la neve diventarono un brutto ricordo del passato, domani sarò in città e in fuga.

Mi sentivo rilassato, la strana sensazione di paura completamente cessata nel mio cuore e chiusi gli occhi, lasciandomi andare al dolce sonno.

Apro gli occhi, mi accorsi subito che lo strano padrone di casa, stava mettendo ancora legna sul fuoco, il calore nella stanza stava diventando insopportabile e comincio a sudare. Mi alzo dalla poltrona e vado a mettermi vicino alla finestra, ma la sensazione di calore non diminuì, anzi aumento. La paura senza nome tornò violenta nel mio cuore quando guardai il padrone di casa che si era alzato, camminò fino al centro della stanza e appoggio la mano sulla sciarpa nera.

Il padrone di casa cominciò a levarsi la sciarpa davanti ai miei occhi. Mi volta le spalle, nonostante il caldo sento un brivido correre lungo la schiena. La sciarpa cada a terra, la guardo e delle gocce di sangue cominciano a macchiare il pavimento.

Mi manca il fiato, guardando la quantità del sangue che copre il pavimento, domandò:<< Non sarebbe meglio mettere delle bende? State perdendo sangue.>>. Vorrei avvicinarmi, ma mi sento come bloccato.

Il padrone di casa mi risponde:<< No … questo sangue non è mio …>>. Non capisco cosa intenda con queste parole, cosa vuol dire? Sento il mio cuore battere ancora più forte nel mio petto.

Il padrone di casa si gira e io cominciò ad urlare con tutte le mie forze: la faccia di quell’uomo è la mia! La mia faccia ridotta a carne marcia, ossa rotte e sangue che colava sul pavimento. La mia mente non poteva accettare una cosa così abominevole e disgustosa. Sicuramente si trattava di un incubo, tra poco avrei aperto gli occhi e mi sarei trovato nel letto della prigione.

Quell’orrenda creatura disse cominciando a dire:<< Questo è il sangue di tua moglie e del suo amante. Hai macchiato di sangue questo Natale.>>. Il mostro parlando sputo due o tre denti marci verso di me insieme a un altro fiotto di sangue. Mi ritirò nell’angolo più vicino della casa, cercando di fuggire.

Il mostro si avvicina a me apre la bocca, fiotti di sangue cadono per terra, mentre comincia a ripetere:

 

Su Tenta la fuga

Fino a quanto il respiro non ti manca

Su, tenta di gridare

Fino a rimanere senza voce

Su, tenta di graffiarmi il volto

O di mordermi le braccia

fino a farti cadere le unghie e i denti.

Dal Riflesso dell’anima marcia non scappi.

Ma vai dritto all’inferno.

 

Si avvicinava a rapidi passi verso di me, la sua voce era diventata orribile, tanto da paralizzarmi.  Voglio scappare, ma il corpo non ubbidisce e rimango immobile come una statua. Vorrei gridare per chiedere aiuto, ma dalla bocca non esce un suono.

Aiuto! Mi avvolge le sue mani spaventose intorno al collo. Aiuto! Mi sta sollevando. Aiuto! Il fuoco del cammino! Il fuoco del cammino è simile a quell’inferno. Aiu…

 

Ritrovato il cadavere del ricercato per l’assassinio della moglie, in una vecchia casa abbandonata. Il corpo è stato ritrovato vicino al camino, con le mani che coprivano il volto.

Gli investigatori pensano che l’assassino sia morto per congelamento. L’unica cosa che lascia perplesso è l’espressione del morto: paura.

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Horror / Vai alla pagina dell'autore: falcediluna