Disclamers: La prima
scena è ispirata al telefilm SUPERNATURAL.
MIRACOLO DI NATALE.
Fece passare un filo di ferro attorno al collo del vampiro e con
tutta la forza che aveva in corpo prese a tirare. Non
sapeva bene cosa stava facendo, ma diavolo, doveva togliere di mezzo quel coso
e dato che non aveva a portata di mano un paletto di frassino o un accetta per decapitarlo… Sentì il sangue scorrere fra le
dita mentre i capi del filo che aveva in
mano scavavano nel palmo delle sue mani, strinse i denti e diede un secondo
strattone. Una lenta decapitazione a un soffio da
zanne affilate come rasoi, Sirius Black tirò
leggermente indietro la faccia mentre il vampiro si faceva avanti mordendo l’aria
in un disperato tentativo di difendersi –E crepa stronzo!-
mormorò l’Auror con il poco fiato che aveva ancora in
corpo e qualche secondo dopo la sua preghiera era stata esaudita. La testa del
Non Morto rimbalzò ai suoi piedi e il resto del corpo finì a parte indietro con
un tonfo, il ragazzo lasciò cadere la sua arma e spostò lo sguardo dal corpo ai
suoi piedi che a tentoni stava cercando di tirarsi su.
-Malocchio!-
Era
stato un pensiero egoista il suo, sperare di non doverla incontrare, di non
scontrarsi con tutto quel dolore. Sospirò dal naso e facendosi largo fra quella
piccola folla di medimaghi chioccianti, raggiunse il
centro di tutto quel caos e come previsto eccola là a dar di matto per via
della decisione del Ministero. Non disse nulla, non le
diede il tempo di accorgersi di lui, allungò la mano e l’afferrò per il
cappuccio del mantello col rischio pure di strangolarla.
-Cos…?-
la sentì esalare mentre a forza la costringeva ad allontanarsi dalla porta
davanti a cui stava picchettando e a seguirlo verso la sala d’aspetto, reagendo
ad ogni sua protesta con movimenti bruschi contro il suo mantello- Sirius! Mi fai male!-
Ovviamente
non le diede retta. Si portò di fronte alla file di poltrincine
di plastica a ridosso del muro di fondo della stanza,
si volse e presala per la vita se la tirò a sedere sulle ginocchia. La
conosceva abbastanza bene da sapere che quello era l’unico modo per zittire le
sue proteste e infatti Andrea si quietò all’istante
una volta sul grembo.
Passavano gli anni, ma ci voleva sempre poco per imbarazzarla.
-Andrea.-
mormorò con una calma innaturale mentre le bloccava i fianchi con il braccio
destro e con due dita sul mento la faceva voltare a forza verso di lui, l’espressione
addolorata che le trovò sul viso rischiò di fermargli il cuore nel petto.
Chiuse gli occhi per un secondo e sospirò dal naso svuotando il torace come un
palloncino – Potrebbe essere stato vampirizzato.- la
ragazzina cercò di ribellarsi e tirarsi su, ma lui glie lo impedì facendo forza
sulla mano contro il suo fianco -… Andrea ragiona.-
-Vogliono
esporlo alla luce.-
Sirius
si limitò ad un secco segno affermativo.
-Non
possono uccidere mio padre.- guardò verso quella porta chiusa, dietro alla
quale suo padre attendeva l’alba legato ad un letto,
tentò di divincolarsi, ma Sirius la trattenne ancora
una volta. Passò a stringerle i fianchi con entrambe le braccia, sotto il
mantello e affondando le dita nella lana del maglione che recava lo stemma di Grifondoro. Appoggiò la testa contro la sua spalla e
inspirò il naturale odore di miele che quella mocciosa sempre emanava.
Merlino
come gli era mancato quel profumo, un po’ troppo per i
suoi gusti se proprio doveva essere sincero. La sentì appoggiare la guancia
contro la sommità della sua testa e spostò solo gli occhi per osservare quella
porzione di viso che poteva vederle.
Non
stava piangendo.
Quella
ragazzina era forgiata col ferro.
-Se
vuoi sfogarti…- le disse tirando indietro la testa per poterla guardare negli
occhi. Una tredicenne con una carattere del genere non
l’aveva mai vista- … Non farti problemi, non ti…- “prenderò per il culo.”non lo di disse,
ma si vedeva che lo stava pensando.
-Sirius
non sono una delle ochette emotive che di solito
frequenti.-
-Sì,
ma…- questo lo sapeva, ma lì si stava parlando di suo padre.
-Se
piangessi, lo disonorerei.-
[I Moody non piangono Andrea, mai…]
Cazzo,
come faceva a non ammirarla? Sentì le labbra piegarsi in un sorriso quando la
pendola accanto a loro battè la mezzanotte, la
ragazzina scostò lo sguardo dalla porta che le celava la vista del padre e lo
portò su Sirius. A sorpresa si chinò in avanti e gli schioccò
un bacetto su una guancia – Buon Natale.-
Sirius
la guardò sbalordito, inutile dire che non si aspettava un gesto simile. Annuì
e tornò ad appoggiare la testa contro la sua spalla. –Buon compleanno Andrea.-
le disse sottovoce , quasi contro il collo vista la
posizione – E chissà, il miracolo di Natale che si è compiuto tredici anni fa
si ripeterà oggi.-
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La
prima cosa che Andrea avvertì aprendo gli occhi fu la strana sensazione di
avere qualcosa puntata contro la spalla, come un peso che non riusciva ad
identificare . Inarcò la schiena con uno sbadiglio e ad
occhi socchiusi si ritrovò a fissare uno soffitto
sconosciuto da una posizione un po’ scomoda. Perché quello che aveva sotto la schiena no, non era il suo letto.
-Uhn?-
bisbigliò sollevando il capo dal suo giaciglio e portando lo sguardo verso una
figura estremamente familiare ed estremamente incazzata.
-Papà!
– esclamò felice- Non sei stato…-
-ANDREA
LENOR MOODY!-
-Cosa?-
-Che
diavolo stai facendo?-
Andrea
aggrottò la fronte –Che sto…?- gli fece eco a metà
prima di voltarsi e perdere dieci anni di vita in un attimo. Sirius che dormiva pacifico con la testa sulla sua spalla,
abbassò lo sguardo e l’impiccio che aveva sentito svegliandosi erano le mani
della *Bestiaccia* intrecciate attorno suo stomaco.
-Merda.-
-UCCIDERE.-
Quando
suo padre si arrabbiava perdeva la facoltà di formulare frasi di senso
compiuto, la ragazzina iniziò a ridacchiare in una maniera idiota/ isterica
mentre cercava di trovare una soluzione che evitasse il massacro di povere
bestiacce, stavolta innocenti.
-Papà
calmo.-
-SGOZZARE.-
-Ti
ha appena salvato la vita.-
-EVIRARE-
-E
CHE CAVOLO!-
Sirius
sentì un ditino tamburellargli la guancia , sollevò lo
sguardo e volse la testa verso Andrea che lo fissava in ansia – Uhn?- le chiese insonnolito. La ragazzina ridacchiò mentre
girava un ricciolo biondo attorno all’indice della mancina – Sirius.- gli disse – Ricordi il miracolo di Natale che
doveva compiersi?-
-Certo.-
Andrea gli indicò il padre che schiumava
di rabbia
-Ti servirà per sopravvivere.-
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!