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Autore: Ino chan    25/12/2009    4 recensioni
–Buon compleanno Andrea.- le disse sottovoce , quasi contro il collo vista la posizione – E chissà, il miracolo di Natale che si è compiuto tredici anni fa si ripeterà oggi.- [Andrea Moody/Sirius Black] Ispirata a Came back to the hell.
Genere: Commedia, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alastor Moody, Nuovo personaggio, Sirius Black
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Disclamers: La prima scena è ispirata al telefilm SUPERNATURAL

Disclamers: La prima scena è ispirata al telefilm SUPERNATURAL.

 

 

 

MIRACOLO DI NATALE.

 

 

 

Fece passare un filo di ferro attorno al collo del vampiro e con tutta la forza che aveva in corpo prese a tirare. Non sapeva bene cosa stava facendo, ma diavolo, doveva togliere di mezzo quel coso e dato che non aveva a portata di mano un paletto di frassino o un accetta per decapitarlo… Sentì il sangue scorrere fra le dita  mentre i capi del filo che aveva in mano scavavano nel palmo delle sue mani, strinse i denti e diede un secondo strattone. Una lenta decapitazione a un soffio da zanne affilate come rasoi, Sirius Black tirò leggermente indietro la faccia mentre il vampiro si faceva avanti mordendo l’aria in un disperato tentativo di difendersi –E crepa stronzo!- mormorò l’Auror con il poco fiato che aveva ancora in corpo e qualche secondo dopo la sua preghiera era stata esaudita. La testa del Non Morto rimbalzò ai suoi piedi e il resto del corpo finì a parte indietro con un tonfo, il ragazzo lasciò cadere la sua arma e spostò lo sguardo dal corpo ai suoi piedi che a tentoni stava cercando di tirarsi su.

-Malocchio!-

 

 

Era stato un pensiero egoista il suo, sperare di non doverla incontrare, di non scontrarsi con tutto quel dolore. Sospirò dal naso e facendosi largo fra quella piccola folla di medimaghi chioccianti, raggiunse il centro di tutto quel caos e come previsto eccola là a dar di matto per via della decisione del Ministero. Non disse nulla, non le diede il tempo di accorgersi di lui, allungò la mano e l’afferrò per il cappuccio del mantello col rischio pure di strangolarla.

-Cos…?- la sentì esalare mentre a forza la costringeva ad allontanarsi dalla porta davanti a cui stava picchettando e a seguirlo verso la sala d’aspetto, reagendo ad ogni sua protesta con movimenti bruschi contro il suo mantello- Sirius! Mi fai male!-

Ovviamente non le diede retta. Si portò di fronte alla file di poltrincine di plastica a ridosso del muro di fondo della stanza, si volse e presala per la vita se la tirò a sedere sulle ginocchia. La conosceva abbastanza bene da sapere che quello era l’unico modo per zittire le sue proteste e infatti Andrea si quietò all’istante una volta sul grembo.

Passavano gli anni, ma ci voleva sempre poco per imbarazzarla.

-Andrea.- mormorò con una calma innaturale mentre le bloccava i fianchi con il braccio destro e con due dita sul mento la faceva voltare a forza verso di lui, l’espressione addolorata che le trovò sul viso rischiò di fermargli il cuore nel petto. Chiuse gli occhi per un secondo e sospirò dal naso svuotando il torace come un palloncino – Potrebbe essere stato vampirizzato.- la ragazzina cercò di ribellarsi e tirarsi su, ma lui glie lo impedì facendo forza sulla mano contro il suo fianco -… Andrea ragiona.-

-Vogliono esporlo alla luce.-

Sirius si limitò ad un secco segno affermativo.

-Non possono uccidere mio padre.- guardò verso quella porta chiusa, dietro alla quale suo padre attendeva l’alba legato ad un letto, tentò di divincolarsi, ma Sirius la trattenne ancora una volta. Passò a stringerle i fianchi con entrambe le braccia, sotto il mantello e affondando le dita nella lana del maglione che recava lo stemma di Grifondoro. Appoggiò la testa contro la sua spalla e inspirò il naturale odore di miele che quella mocciosa sempre emanava.

Merlino come gli era mancato quel profumo, un po’ troppo per i suoi gusti se proprio doveva essere sincero. La sentì appoggiare la guancia contro la sommità della sua testa e spostò solo gli occhi per osservare quella porzione di viso che poteva vederle.

Non stava piangendo.

Quella ragazzina era forgiata col ferro.

-Se vuoi sfogarti…- le disse tirando indietro la testa per poterla guardare negli occhi. Una tredicenne con una carattere del genere non l’aveva mai vista- … Non farti problemi, non ti…- “prenderò per il culo.”non lo di disse, ma si vedeva che lo stava pensando.

-Sirius non sono una delle ochette emotive che di solito frequenti.-

-Sì, ma…- questo lo sapeva, ma lì si stava parlando di suo padre.

-Se piangessi, lo disonorerei.-

 

 

[I Moody non piangono Andrea, mai…]

Cazzo, come faceva a non ammirarla? Sentì le labbra piegarsi in un sorriso quando la pendola accanto a loro battè la mezzanotte, la ragazzina scostò lo sguardo dalla porta che le celava la vista del padre e lo portò su Sirius. A sorpresa si chinò in avanti e gli schioccò un bacetto su una guancia – Buon Natale.-

Sirius la guardò sbalordito, inutile dire che non si aspettava un gesto simile. Annuì e tornò ad appoggiare la testa contro la sua spalla. –Buon compleanno Andrea.- le disse sottovoce , quasi contro il collo vista la posizione – E chissà, il miracolo di Natale che si è compiuto tredici anni fa si ripeterà oggi.-

 

//.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.//

 

La prima cosa che Andrea avvertì aprendo gli occhi fu la strana sensazione di avere qualcosa puntata contro la spalla, come un peso che non riusciva ad identificare . Inarcò la schiena con uno sbadiglio e ad occhi socchiusi si ritrovò a fissare uno soffitto sconosciuto da una posizione un po’ scomoda. Perché quello che aveva sotto la schiena no, non era il suo letto.

-Uhn?- bisbigliò sollevando il capo dal suo giaciglio e portando lo sguardo verso una figura estremamente familiare ed estremamente incazzata.

-Papà! – esclamò felice- Non sei stato…-

-ANDREA LENOR MOODY!-

-Cosa?-

-Che diavolo stai facendo?-

Andrea aggrottò la fronte –Che sto…?- gli fece eco a metà prima di voltarsi e perdere dieci anni di vita in un attimo. Sirius che dormiva pacifico con la testa sulla sua spalla, abbassò lo sguardo e l’impiccio che aveva sentito svegliandosi erano le mani della *Bestiaccia* intrecciate attorno suo stomaco.

-Merda.-

-UCCIDERE.-

Quando suo padre si arrabbiava perdeva la facoltà di formulare frasi di senso compiuto, la ragazzina iniziò a ridacchiare in una maniera idiota/ isterica mentre cercava di trovare una soluzione che evitasse il massacro di povere bestiacce, stavolta innocenti.

-Papà calmo.-

-SGOZZARE.-

-Ti ha appena salvato la vita.-

-EVIRARE-

-E CHE CAVOLO!-

 

Sirius sentì un ditino tamburellargli la guancia , sollevò lo sguardo e volse la testa verso Andrea che lo fissava in ansia – Uhn?- le chiese insonnolito. La ragazzina ridacchiò mentre girava un ricciolo biondo attorno all’indice della mancina – Sirius.- gli disse – Ricordi il miracolo di Natale che doveva compiersi?-

 

-Certo.-

 

Andrea gli indicò il padre che schiumava di rabbia

-Ti servirà per sopravvivere.-

 

 

AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!

   
 
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