Una piccola
One-shot..
Inutile..ma ho
buttato quattro parole così..
Non avendo niente
da fare..
Cathy_94
Festa di Natale
Osservai l’orologio
e la mia bocca divenne una perfetta “o”.
Strillai,fortunatamente
ero sola,i miei genitori erano stati invitati a cena da qualche loro
ignoto
amico;mi catapultai nella mia camera e mi infilai velocemente il
completo che
avevo scelto con accortezza giorni prima.
Calze,abito e
scarpe alte.
Guardai insicura
allo specchio e sorrisi istintivamente;i tacchi slanciavano le mie
gambe,che
avevo sempre giudicato tozze,”sono muscoli” mi
ripetevano continuamente
tutti,ma le odiavo comunque.
L’abito aveva una
scollatura magnifica,che rendeva più abbondante il mio
decolté,che normalmente
era solo una misera seconda.
Avevo arricciato
i capelli,che sembravano avere un aspetto decente;misi solo un
po’ di rimmel e
un po’ di fard per dare colore alla mia pelle pallida.
Dopo almeno
quindici minuti di cazzeggio,perfettamente autorizzato dalla
“C.M.F.”,”Comunità
Mondiale Femminile”,mi avviai alla festa.
Il locale era
conosciuto,da tutti almeno,ma non da me.
Rimasi meravigliata
osservando le luci colorate che vorticavano illuminando la sala da
ballo;qualcuno mi afferrò per il braccio.
-Che diavolo…-non
ebbi il tempo di finire la frase.
Avevo puntata
davanti una macchinetta fotografica,accanto avevo dei perfetti
sconosciuti,tutti con un sorriso plastificato stampato in faccia;cercai
di
darmi almeno un’aria decente.
Il flash mi
trafisse gli occhi,facendomi maledire la madre di qualche sconosciuto.
-Clo- mi chiamò
una voce famigliare.
Mi voltai
sospirando di sollievo,era il mio migliore amico.
Gli corsi
incontro e lo abbracciai forte.
-Dov’è
Luca?-chiese scettico,mentre mi faceva la lastra.
-Non dovrebbe
mandarti in giro in questo modo..-aggiunse ridacchiando.
-Perché non ti
piaccio?-volteggiai goffamente.
Al suo fianco
comparve un altro sconosciuto;era alto,moro con dei profondi occhi
verdi.
Avevo smesso di
respirare,e questo non era un buon segno.
Io ero
felicemente fidanzata.
-Gianmarco questa
è la ragazza di cui ti parlavo ..Claudia- avevo la faccia da
ebete ne ero
sicura.
Mi porse la mano
e io ci misi un po’ a rispondere.
Mi sorrise
dolcemente e io mi sentì avvampare penosamente.
-Traditrice- mi apostrofò maligna la
mia coscienza.
Ma se non avevo
fatto niente?
Gli strinsi la
mano,e una scarica elettrica mi percosse la spina dorsale,facendomi
fremere.
Riccardo mi
guardò indagatore,provocandomi un ulteriore disagio.
-Che facciamo
saliamo di sopra?almeno posiamo le giacche?- i suoi occhi erano
magnetici.
Lo seguì ancora
in stato di trance,e mi accorsi a malapena che mi ero sfilata il
giacchetto.
Dovevo smetterla
di contemplarlo,non era il caso;cercai nella mia mente
l’immagine del mio
ragazzo,che aimè,giunse sfocata.
La musica e le
chiacchiere iniziarono a riempire la sala.
Mentre cercavamo
un posto per intrufolarci e cominciare le danze,fui costretta a
salutare
persone che conoscevo solo di vista,o con cui avevo scambiato un misero
“ciao”
tre o quattro anni prima.
Dall’esterno
sembravo la ragazza con più amici,in tutta la sala.
Ipocriti.
“Let’s have
some fun,this beat is sick.I wanna take a ride on your disco
stick.” Riconoscevo
la voce di Lady gaga.
-Balliamo- ora
non ero più a disagio,a cosa servivano Quattro ore di danza
settimanali,se non
riuscivo nemmeno a muovermi a tempo di musica?
-Sei Brava!-
sorrise di nuovo mostrando una fila di denti bianchi..
Annuì
silenziosamente e riuscì solo ad aggiungere
–Faccio danza-.
Per quasi un’ora
fu così,ballavo con gli occhi incollati su di lui,che
oggettivamente era un po’
impacciato.
Fece un passo
ridicolo e io non riuscì a trattenere una risata.
-Cos’hai da
ridere?- alzò un sopracciglio divertito,e la risata mi
morì in gola.
Scossi la testa
imbarazzata,poi alle mie orecchie arrivò una musica lenta.
“Ora ballerai con
lui…poi cercherai di baciarlo…”sibilò perfida la parte
di me ragionevole.
-Mi insegni- per
la seconda volta in una sera mi porse la mano.
Non riuscivo a
parlare,perciò l’afferrai,cercando di dare un
senso ai suoi passi.
La sua mano si
poggiò delicata sul mio fianco,facendomi sussultare.
“Traditrice”
I nostri occhi
erano incatenati,quella era pura magia.
Solo alla fine
della canzone mi accorsi di quanto i nostri visi erano vicini;pochi
centimetri.
Pregai che non si
avvicinasse ulteriormente,la mia volontà era troppo debole
per opporre
resistenza.
Il Signore
ascoltò le mie preghiere,perché arrivò
Riccardo giusto in tempo.
-Ehi ragazzuoli..avete
ancora le consumazioni?- lui aveva già in mano un drink.
-Ooook- sorrisi
sollevata e mi diressi spedita verso il bancone.
“Traditrice”avrei soffocato la mia coscienza
nell’alcool.
Ero una
traditrice,una peccatrice.
Ma
ne ero
misteriosamente felice.