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Autore: OliverHost    26/12/2009    2 recensioni
Una one-shot tratta da una storia raccontatami da mia nonna su un ramo della mia famiglia. E' incredibile come certe cose possano succedere...
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NotaDell'Autore: questa one-shot si basa sulla storia vera di un ramo della mia famiglia, l'ho scritta perché sembra veramente più un telefilm che la vita reale. I fatti narrati sono tutti reali, l'unica parte che ho cambiato sono i nomi dei vari personaggi, che mi è sembrato più giusto non scrivere. Detto ciò non saprei che altro dire, leggete e ditemi se una cosa del genere è possibile ai giorni nostri, secondo voi.

 


 

L'anziana nonna si sedette sulla sedia che io le stavo offrendo, e dopo poco iniziò a parlare: "Vedi mio caro, la nostra è una grande famiglia, ma come tutte le grandi famiglie ha un ramo disgraziato. Questo ramo nasce da quella buon'anima di mia sorella Lavinia, che al contrario di quei dannati figli che ha messo al mondo era davvero una cara persona, meno male che ora riposa in cielo altrimenti morirebbe di certo di crepacuore..."

"Ma nonna, di chi stai parlando?" chiesi.

"Oh tesoro, sto parlando dei Lucifer: proprio quelli che abitano dall'altra parte della borgata."
"Sono nostri parenti?" chiesi ancora, incredulo.
"Purtroppo sì, mio caro... Devi sapere che dietro all'odio che questo ramo della famiglia prova verso tutti noi, c'è una lunga e tormentata storia..."



... "Rupert Lucifer era un demonio. Era il figlio di Agata, ahimè mia nipote, e un tale Lucifer che veniva dalla città. Era un uomo malvagio, donnaiolo e anche malvagio. Ricordo che viveva con una donna, ma che nel frattempo si vedeva con un'altra in paese e faceva delle porcherie nei prati con un'altra ragazza ancora giù in pianura. Si vedeva con quest'ultima in un prato di proprietà di Amalia, la mia buona amica, ricordi? Sì, ad ogni modo, Amalia li scorgeva spesso tra i filari di meli a far sconcerie, non che andasse a curiosare, ma essi lasciavano spesso in giro vari generi di rifiuti, spesso bottiglie di birra vuote. Un giorno andò a protestare, ma indietro ricevette solo insulti e minacce, e perciò mi telefonò per raccontarmelo. La faccenda prese una brutta piega quando questa ragazza, Anne, rimase incinta"...

"Santo cielo! Incinta?!?" esclamai stupefatto.

"Proprio così mio caro, ma prestami attenzione, perché la parte migliore deve ancora arrivare.
Devi sapere che Rupert non fece nulla per molto tempo, fino a quando sua madre, Agata, lo costrinse a cacciare di casa l'altra donna e a sposarsi questa Anne, come imponeva il buon costume dell'epoca."

"E' bizzarro, non ricordo nulla di tutto ciò..." continuai.

"Beh, mi pare ovvio, tu non eri ancora nemmeno nato. Tua madre era incinta di te durante tutta questa faccenda"

"Ah! Capisco. Quindi tra non molto apparirò anch'io no?"

"Certo, caro, aspetta e vedrai.
Allora, dove ero rimasta?:
Ah, sì, dicevo: i due giovani si sposarono; ma io non andai alle nozze, esattamente come fecero i tuoi genitori, per questioni che non ricordo più oramai. E poco dopo nacque il figlio che chiamarono Alan. Le sventure iniziarono con questa nascita.
Rupert divenne sempre più cattivo, non che prima fosse una brava persona, ma divenne veramente un mostro. Figurati che costrinse Anne, buona donna, a vivere segregata in casa, come una prigioniera, talvolta senza nulla da mangiare. Le faceva ogni possibile cattiveria, le proibiva di dormire nel letto e anzi, la obbligava a rimanere in piedi tutta la notte. Una volta che il mostro si addormentava, la poveretta era costretta a rannicchiarsi in terra, sopra un tappetino, come un cane."

"Oh mio Dio, che crudeltà!" esclamai inorridito.

"Sì, sì, spaventoso... La cosa forse più terribile è che la sua famiglia lo proteggeva. Rupert aveva già subito molte denunce, ed era già stato in carcere parecchie volte. E' sempre uscito perché quella disgraziata di Agata, ha pagato più volte la cauzione."

"Agata lo copriva? Non ci posso credere!"

"Certo nipotino mio! Quella donna è cattiva come il Demonio! Nemmeno io oso parlarci. Pensa che però non solo lei, ma tutti i Lucifer aiutarono Rupert nelle sue malefatte, compresi sua sorella Marta e suo padre Arthur. Ricordo bene che più volte Rupert comandò loro di assicurarsi che Anne non uscisse di casa per alcun motivo."

"E loro gli davano retta?"

"Senza indugiare. Come cani che obbediscono ad un padrone."

"E' veramente una storia orribile..." commentai sconsolato.

"Aspetta mio caro, che presto capirai tutto: allora, Anne per un po' visse così miseramente. Gli unici momenti in cui le era consentito uscire erano quelli in cui passeggiava il bambino per la strada. Un giorno incontrò la tua buona madre che guarda caso stava passeggiando pure te lungo la stessa strada. Decisero di incontrarsi ancora. E ancora. E fu così che gli incontri divennero un'abitudine."

"E' vero, me lo ricordo bene anche io" disse mia madre sparecchiando il tavolo "Anne era veramente una bella ragazza, mi sono sempre chiesta come potesse stare con quel mostro di Rupert. Entrammo in confidenza e poco a poco iniziò a rivelarmi la sua storia"

La nonna assentì: "Vero, vero, diventaste buone amiche."

"Quando scoprii tutta la sua storia, me la presi a cuore e la consolai dicendole che se avesse avuto bisogno di aiuto, di qualunque tipo, sarebbe potuta venire da me a qualunque ora del giorno o della notte." continuò mia mamma.

La nonna sogghignò: "E guarda caso, quella sera stessa, chi si presentò alle dieci di sera alla vostra porta?"

"Anne? Seriamente? Ma è incredibile!" risposi sempre più incredulo

La mamma continuò: "Io e tuo padre la portammo quella sera stessa in pianura, a casa dei suoi genitori, al sicuro da quel pazzo, almeno per un po'"

"Ma questo lo fece imbestialire" riprese la nonna "Iniziò a tormentarla con ogni genere di infantile dispetto: le tagliò le gomme dell'auto, le rigò la vernice. Andò più volte ad aspettarla sotto casa. Fino a che Anne si trasferì da alcuni suoi cugini che facevano i buttafuori in una discoteca di città."

(citazione da mia nonna, giuro che è quanto ha detto lei)


"Rupert si prese una bella batosta da quei due," intervenne di nuovo la mamma ridacchiando, "tant'è che per un po' non si fece più vivo. Poi non ricordo più bene perché però, Anne ritornò con lui. Bella ragazza certo, ma evidentemente non abbastanza furba da tenersi lontano da quel mostro. Presero un appartamentino poco lontano da qui, ma le torture reiniziarono."

"Quel diavolo riprese a segregarla senza cibo." continuò la nonna "Fortunatamente, Anne ritelefonò a tua mamma, e lei iniziò a portarle da mangiare. Che momenti orribili. Quella povera donna doveva soffrire veramente tantissimo. Ma infine, riuscì a farsi una copia della chiave dell'appartamento e riuscì quindi a uscire quando necessario. Intanto il piccolo Alan, che era nato pochi giorni dopo di te aveva compiuto un anno."

"Un giorno Anne, esasperata dai trattamenti di Rupert, mi chiamò per l'ultima volta" ricominciò mia mamma, guardandomi "Presi te, la macchina e caricati Anne e Alan, andai dai carabinieri. Lasciai te ed Alan a giocare in macchina e accompagnai la povera ragazza a far denuncia. Ricordo che il carabiniere incaricato la tenne a parlare per più di tre ore"

"Ripeto, non ho alcun ricordo di tutto ciò..." commentai io.

"Naturale, eri troppo piccolo..."

La nonna, scocciata da tante interruzioni, riprese: "La storia di lì in avanti ebbe vita breve: il giorno dopo i carabinieri arrivarono qui in borgata."

Mio padre intervenne per la prima volta: "Mi chiesero dove abitava un tale Rupert Lucifer, e io gli indicai volentieri la strada. Quel demonio... Solo pensare che è mio cugino mi fa rabbrividire. Lo descrisse bene Dante nell'Inferno: Caron, dimonio, con gli occhi di bragia. Non una parola di più, non una di meno. Pur non essendo Caronte, è degno di stare all'inferno. Dannato."

La nonna continuò: "Lo presero e lo misero dietro le sbarre, dove rimase per qualche tempo fino a che Agata lo fece di nuovo uscire. Anne si trasferì in pianura con Alan, e Rupert andò a vivere con un'altra donna in un altro paese. Non ho più rivisto nessuno di loro..."
.
"Un giorno dovrei provare a telefonare per sapere come stanno" commentò mia mamma "Sono contenta di esser stata di aiuto ad Anne, ma non per nulla, ancora oggi Agata e famiglia mi guardano male e non mi rivolgono la parola. Da questa storia nasce lo strappo che divide la nostra famiglia ormai da anni."

"Grazie nonna per questi racconti, non avevo idea di avere un cugino mostro, un altro cugino della mia età che non sapevo nemmeno di avere e in generale un ramo della famiglia di criminali, pazzi sfegatati."

La nonna rise: "Oh, mio caro, non so se si possono definire una famiglia vera e propria, così velenosa e cattiva. Guarda, per me, rimangono semplicemente
i Lucifer."

Epilogo: veramente, in effetti ho un pezzo di famiglia di disgraziati che nemmeno sapevo di avere. E tra questi, una specie di cugino di terzo grado della mia stessa età fantasma, che non ho mai visto. So che sembra ridicolo, ma ora io voglio scoprire chi è sto qua^^ lo sento come se fosse il mio gemello cattivo, o qualcosa del genere^^

Grazie di aver letto, a presto!

Oliver

  
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