|Perdonalo.|

Scriveva su un quadernetto piccolo, con una calligrafia disordinata ed illeggibile, non da lei.

Il disordine se lo concedeva solo poche volte nella vita.

Con un gesto di stizza chiuse il quaderno e con un respiro profondo ricacciò indietro le lacrime.

Conta, conta, conta..1..2..3..

Chiuse gli occhi.

..4..5..

Oh, finalmente cominciava a sentire i benefici dell'astrazione dal mondo.

..6..7..

Toc. Toc.

-RONALD BILIUS WEASLEY GIURO CHE SE SEI TU A BUSSARE TI SPAPPOLO IL CERVELLO CON UNA FATTURA!- Urlò con tutto il fiato che aveva in gola.

-E SI, CONOSCO UNA FATTURA CAPACE DI FARLO!-

Strepitò poi accasciandosi sul letto.

Dall'altra parte della porta un sorrisino inspiegabile arricciò le labbra di un ragazzo in uno dei suoi sorrisi più tipici.

Tuttavia non si arrese a quelle parole che avevano fatto tremare i quadri della Tana e imprecare i loro pittoreschi ospiti.

Dopotutto lui non era Ronald. Cosa aveva da temere?

Entrò molto piano nella stanza, talmente piano che se sua madre lo avesse visto sarebbe svenuta dalla meraviglia, visto il fracasso che abitualmente lo accompagnava ovunque.

Si sedette sul letto accanto a lei e fu solo allora che la fumante Hermione spalancò gli occhi sorpresa.

-E tu che ci fai qui?- Chiese in tono accusatorio.

E certo! Ora manda il fratello come ambasciatore eh? Ma che codardo! Giuro che se lo becco..!

Vedendo la Grifondoro prepararsi ad un'altra sfuriata delle sue, la anticipò.

-Che ti ha fatto quell'idiota di mio fratello?-

Il tono divertito e al contempo rassegnato celava un filo di invidia che la ragazza, intenta a inghiottire la rabbia, non colse.

-Vive.- Rispose serafica Hermione.

Fred studiò la sua bella interlocutrice per un po', perdendosi nelle pieghe del suo vestito e le candide braccia strette al petto. Accarezzò con lo sguardo i ricci elettrici che le incorniciavano il viso imbronciato. Trattenendo a stento un sospiro e un'aria da ebete che poco si addicevano alle circostanze, soppesò le molte risposte che occupavano ora il suo cervello.

Tra queste c'erano dei “Lascialo perdere”, “Uccidilo e baciami”, “Io non sarei mai come lui”, “Cosa diamine ci trovi in un tale idiota”, e molte altre, alcune più sdolcinate e melense che mai.

Invece scelse quella che meno avrebbe voluto dire, ma che era più giusta di tutte le altre messe insieme.

-Perdonalo dai, Herm.-

Ma stavolta non gli uscì il sorrisino che tante volte lo aveva salvato di fronte a lei.

Ci provò, ma gli angoli della bocca si ostinavano a tornarsene giù, afflitti.

-Ecco, io.. Ci penserò.- Disse dubbiosa, osservando come per la prima volta il gemello Weasley che aveva di fronte.

Più tardi Hermione giurò che qualcuno era entrata ad osservarla mentre dormiva e le avesse sussurrato un dolce addio, sfiorando timidamente le sue labbra.

La scena però era molto confusa, probabilmente un sogno, ma da dietro le lacrime, nella cui compagnia si era addormentata, ricordava di aver visto uno dei gemelli Weasley.

Quale dei due, non lo avrebbe mai saputo dire.

Sulla storia:

Herm/Fred, che adoro. Ambientata in un momento indefinito, dopo il quarto libro però. Fred è un po' restio a dichiararsi, poveretto. *_*

L'autrice:

Allora, che ve ne pare?

Finalmente torno, un po' esitante.

Ovviamente non ho mai abbandonato EFP, ho letto centinaia di storie, finchè la mia immaginazione si è fatta d'un tratto molto più prepotente del solito e mi ha condotto qui.

Per ora l'altra FF ho deciso di abbandonarla, quindi ditemi un po' che ve ne pare di questa One-shot e se merito di rinchiudere la mia immaginazione in un angolino buio del mio cervello §_§

Lascio la parola a voi!

Corvetta