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Autore: pomal    27/12/2009    2 recensioni
“Perche’ se ci pensi bene, e’ tutto un problema di equilibrio. No, no. Non equilibrio. Di attesa. Mmm, mi sa che neanche attesa e’ la parola giusta.” “E se non ci fosse nessun problema?”
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Perche’ se ci pensi bene, e’ tutto un problema di equilibrio. No, no. Non equilibrio. Di attesa. Mmm, mi sa che neanche attesa e’ la parola giusta.”
“E se non ci fosse nessun problema?”
“Si, magari e’ anche cosi’, chi lo sa. Quello che voglio dire io, comunque, e’ che e’ tutto sta nel trovare il giusto equilibrio in quello che ti aspetti. Ci sei?...Dalla tua espressione non si direbbe...comunque...pensala cosi’. Tu hai in mano una fetta di pane e nutella, tanta nutella. Ecco, sapevo che cosi’ avrei attirato la tua attenzione...La nutella, dicevamo. Pensa di avere davanti agli occhi questa delizia. Immediatamente, il tuo stomaco grugnisce, come se non vedesse cibo da una settimana, le tue papille gustative sono in festa, nell’attesa di ritrovarsi avvolte nel cioccolato denso e cremoso che tanto desiderano. Un momento quasi perfetto, insomma. Tu, la tua fetta di pane e la tua nutella. Niente potrebbe rovinare quest’attimo. O forse,qualcosa,si…Mi spiego meglio...immagina che, una volta addentata la tua preda, tutto quel ben di Dio abbia nella tua bocca il sapore aspro del limone. Come reagiresti? Si bravo. È proprio quella la faccia che faresti. Perché non è tanto il sapore del limone, quello che ti sconvolge. È che tu, in quel momento, ti aspettavi di avere la bocca piena di cioccolato. E allora si che il sapore del limone diventa rivoltante. Nauseante. Incredibile. Si, hai capito bene. Incredibile. Scusami se mi ripeto, ma ti vedo un po’ sconcertato…ci sei?”
“Di esserci, ci sono, certo. Ma non riesco a capire cosa stai cercando di dirmi. Ma soprattutto…stai cercando di dirmi qualcosa?”
“Bella domanda. Sono quasi convinto di si, ma a volte non riesco a trovare le parole giuste. Provo a spiegarmi meglio. Ripensa alla tua dannata fetta di pane con la tua dannata nutella. Se sapesse davvero di limone, tu cosa faresti?”
“Controllerei la data di scadenza del pane. Della nutella no, perché è troppo buona per essere buttata. Anche se scaduta.”
“Oh andiamo…la mia, anche se non sembra, era una domanda seria. Cosa faresti?”
“Beh, secondo te? Smetterei di mangiarla, che cazzo di domanda! Mi sembra ovvio!”
“Già…ovvio. Sai, una volta a me è capitata quella fetta di pane. E sai cosa ho fatto dopo il primo morso? Ho continuato a mangiare. E morso dopo morso, pezzo dopo pezzo, il sapore di quel fottutissimo limone era sempre più forte. Sempre più insopportabile. Ma io continuavo a mangiare….<< E’ pane e nutella, cazzo! Non può essere così male!>> mi dicevo. L’ho mangiata tutta quella fetta, fino all’ultimo morso. Il peggiore, forse.”
“La storia mi inizia a intrigare. E soprattutto, inizio ad avere voglia di pane e nutella. Comunque, vai avanti.”
“Beh, inutile dire che non ho voluto sentir nemmeno parlare di pane e nutella per un po’ di tempo. Figurarsi se potevo ancora mangiarne. Poi, però, quando ormai stavo per dimenticarmi di quella mia strana “merenda”, mi sono ritrovato inaspettatamente di fronte a un’altra fetta di pane. Con ancora quella benedetta nutella. Era lì, davanti a me, sdraiata su di un piatto portato sul mio tavolo non si sa da chi o da cosa. E sembrava addirittura più buona a prima vista. Forse perché il pane era caldo, appena tostato.”
“Aspetta, aspetta…mi sono perso di nuovo…che diavolo c’entra adesso il pane tostato?”
“Ah ah…dai, smettila di fare il cazzone, sto provando a spiegarti una cosa seria…”
“Ok come vuoi…io però davvero non ho capito cosa c’entri il pane tostato!”
“Secondo me la nutella col pane tostato è più buona. Tutto qui.”
“Ah…interessante…”
“Vabbe, lasciamo stare. Dicevo…mi sono trovato davanti quest’altra fetta di pane. Sarebbe stato sin troppo facile andare verso il tavolo, afferrarla e addentarla di gusto. Ma alla vista della mia nuova merenda, il pensiero è andato subito a quel dannato limone. A lui e al sapore orrendo che mi aveva lasciato in bocca la fetta precedente. Mi sono avvicinato cauto, quindi, per paura di incontrare quel sapore insostenibile…Ma tu mi conosci. Una volta arrivato vicino al tavolo, non mi sono riuscito a trattenere. E ho morso quella fetta con tutto me stesso, ammesso che sia possibile mordere qualcosa con tutto se stessi. Beh…ti sembrerà strano ma, ancora una volta, mi sono ritrovato in bocca quell’orrendo sapore aspro del limone. Sempre rivoltante. Sempre nauseante. Ancora più incredibile.”
“Ma questa però è sfiga! Ma che cazzo di nutella compri? Ok ok…non mi guardare così…ho capito…ma dimmi una cosa…anche questa volta hai continuato a mangiare la tua fetta, morso dopo morso, pezzo dopo pezzo, fino alla fine?”
“Ancora una volta una bella domanda. Eh eh eh. Secondo te? Cosa ti aspetteresti da me?”
“Da te mi aspetterei sempre di tutto, onestamente.”
“Vorrei prenderlo come un complimento, ma penso proprio che non lo sia…”
“Beh dai, alla fine può anche essere una specie di complimento. Forse. In ogni caso, con quella fetta?”
“Eh eh. Vai di là, in cucina. C’è ancora il piattino sul tavolo. Vai a controllare di persona se quella fetta è ancora lì o no. Io ti aspetto qui. Poi, se quando tornerai mi darai una pacca sulla spalla, vorrà dire che questa volta ho fatto la cosa giusta. Questa volta.”
  
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