Sussurro
nell’oscurità
È notte. Cammino per i
corridoi deserti, osservando la luna che fa capolino dalla finestra. Sarà
passata la mezzanotte, non ne sono sicuro. Personalmente non mi importa
neanche. Ho cose più importanti a cui pensare.
Near.
Uno strano senso
d’inquietudine mi avvolge, mentre passo sotto un raggio di luna penetrato
dall’esterno. Devo trovarlo. Devo trovarlo, per qualche strano motivo che
ancora non comprendo, e subito.
Questo senso d’inquietudine
non mi abbandona, non capisco cosa mi stia succedendo. Il silenzio è assoluto,
quasi assordante, rotto soltanto dai miei leggeri passi.
Ad un tratto mi fermo, lì, in
mezzo al corridoio.
Rimango immobile, osservando
un’ombra che si staglia contro la finestra a circa cinque metri da me. È buio,
ma riesco a distinguere bene la sagoma, abbastanza da notare che in mano
porta...una falce?
*plic*
Co..cos’è
questo rumore?
*plic*
*plic*
Un gocciolio...noto alcune piccole venature vermiglie sul pavimento, in
contrasto con il bianco latte dei raggi lunari.
Vengo preso dal panico. Chi è
quella sagoma? Quelle macchie sono davvero...Alzo lo
sguardo.
Un attimo, dov’è finita?
Osservo intorno a me, ma
quella figura macabra sembra svanita nel nulla. Devo trovare Near. Devo
trovarlo subito!
Inizio a correre, urlando il
suo nome con tutto il fiato che ho in gola.
- Near! Near!-
Continuo a chiamarlo, mentre
controllo in ogni stanza che incontro, sperando di trovarlo.
- Near! Near!-
- Me...llo?-
Un sussurro appena
percettibile, carico di una paura che non gli avevo mai udito esprimere prima.
Viene dalla sala comune!
Come un fulmine mi precipito
dentro. Near è seduto sul pavimento, circondato dai pezzi del suo solito puzzle
bianco.
No, c’è qualcosa che non va.
Me ne rendo benissimo conto quando lo raggiungo e mi inginocchio accanto a lui.
I suoi profondi occhi neri sono sgranati, pieni di paura. Sta tremando.
- Near..-
gli sussurro, afferrandolo delicatamente per una spalla.
- Me..llo...- ripete lui fissandomi un attimo negli occhi,
per poi stringersi al mio petto, terrorizzato.
Rimango stupito da quel
gesto.
- Mello...è
qui...- sussurra tremando.
- Chi è qui?- chiedo, senza
aspettarmi davvero una risposta.
Un rumore di passi mi fa
sobbalzare, mentre la porta della sala cigola dolcemente fino a chiudersi.
Ed eccola lì, proprio oltre
la soglia. L’ombra con la falce avanza lentamente verso di noi, con l’arma
gocciolante di sangue cremisi.
- Near alzati! Dobbiamo
scappare da qui!- esclamo spaventato, balzando in piedi. Near non si muove.
- Io...non ci riesco.-
sussurra con voce tremante.
Cerco di alzarlo in piedi
afferrandolo per un braccio, ma sembra inchiodato al pavimento. Non posso
lasciarlo da solo.
- Mello vattene!- sussurra,
quando mi vede inginocchiarmi di nuovo accanto a lui.
- Non ti lascio qui da solo.-
sussurro mentre osservo l’ombra che inesorabilmente si avvicina.
- Mello...-
riesce solo a dire, stringendo il mio pigiama con le sue piccole mani.
Lo stringo a me,
circondandolo con le braccia, cercando di proteggerlo da quella creatura ormai
a pochi passi da noi.
- Ci sono qui io...-
L’ombra ormai è di fronte a
noi e ci osserva dall’alto. Riesco a distinguere il
suo ghigno mentre alza la sua falce, afferrandola con entrambe le mani.
- Chi sei?!-
grido allora, fissando al lama scintillante.
- Io?- chiede, e un raggio di
luna lo illumina improvvisamente.
È un ragazzo. Solo un
ragazzo...
- Sono il Dio del nuovo
mondo!-
L’ultima cosa che vedo sono i
suoi capelli castani e i suoi occhi rosso fuoco, prima che cali la sua falce su
di noi.
Mi svegliai
di scatto, urlando. Ci misi qualche secondo per distinguere i contorni della
mia camera. Niente a Near, niente corridoio illuminato dalla luna, niente ombra
con la falce dagli occhi rossi.
Era solo un
sogno?
Quando, cinque anni dopo, Mello vide
per la prima volta Light Yagami, lui sapeva che sarebbe stato disposto a tutto,
anche ad arrivare alla morte, pur di proteggere Near da lui.
-Non avrai