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Autore: Wren    28/12/2009    6 recensioni
Fiabesca parodia indotta dalla Disney. In uno dei tanti mondi visitati, Kurogane si ritrova ad avere un insolito problema che solo Fay può risolvere.
[KuroFay]
Genere: Romantico, Commedia, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Fay D. Flourite, Kurogane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Domani parto, quindi vi offro una cosina senza senso e senza pretese, ma con tanto ammmore per augurare BUONISSIMO ANNO NUOVO E CHE IL VOSTRO 2010 SIA PIENO DI MAGIA~



Erano finiti in mondi assurdi, non era una novità. Avevano visto le culture più improbabili, le abitudini più insensate ed erano sopravvissuti. Ma di tutto quello che avevano visto, quello era senz’ombra di dubbio il mondo più fastidioso che Kurogane avesse mai visitato.
“Su, Kuro-green~ Che ti costa? E’ questione di un attimo!”
Essendo un mondo davvero stupido, l’idiota ovviamente ci si era adattato a meraviglia, figurarsi. Se ne stava tutto pimpante e sorridente, accucciato davanti a lui. Sembrava che la situazione lo divertisse da matti. Anzi… altro che “sembrava”! Kurogane era sicuro che se la stesse ridendo di gusto alle sue spalle.
“Scordatelo!” gracidò Kurogane. Rabbrividì nel sentire la sua voce suonare così disgustosamente stridula.
“Non puoi restare così, Kuro-cracra!” insistette Fay, riuscendo a suonare perfettamente ragionevole, anche se la luce maliziosa nei suoi occhi testimoniava quanto in realtà il suo unico obiettivo fosse la totale e completa umiliazione del ninja. Come se non bastasse, allungò le mani con un movimento rapido e Kurogane, non ancora abituato a quell’indegna forma in cui si era ritrovato, non riuscì ad evitare di essere afferrato e sollevato da terra.
“Non possiamo portarti in giro così! Chi ci proteggerebbe dai malintenzionati? Senza contare che sarei costretto a catturare mosche per poterti sfamare e non ne ho alcuna voglia!”
Kurogane stava per rispondergli che era perfettamente in grado di catturare le proprie mosche da solo – e grazie tante!! – ma si rese conto subito dell’atroce errore che stava per commettere e specialmente che non era assolutamente quello il punto.
“Nemmeno io voglio restare così per sempre, pezzo d’idiota!” gli gridò contro con tutta la voce che quel corpo poteva fornirgli e senza riuscire comunque a suonare intimidatorio come avrebbe voluto. Non che sul mago le intimidazioni avessero mai funzionato, ma aveva una certa forma da mantenere nelle discussioni. “Ma devi trovare un’altra soluzione perché questa è INACCETTABILE!!!”
“Awww~ Kuro-ranocchio è così carino che gli darei un bacio in ogni caso!” e dicendo questo, protese le labbra verso la creaturina verde che teneva prigioniera tra le mani.
Kurogane, se non fosse stato una rana, probabilmente sarebbe arrossito. “STAMMI LONTANO!!” Si dimenò così tanto che riuscì a svicolare tra le dita del mago prima che quell’idiota riuscisse a baciarlo e balzellò fino ad una roccia nel mezzo di uno stagno, a distanza di sicurezza.
La vita doveva essere per forza sempre così dura col ninja? Appena arrivati nel nuovo mondo, si erano separati per cercare informazioni, sistemazione e generi di prima necessità. Kurogane si era imbattuto in un tale dall’aria sospetta, che l’aveva investito con un sacco di parole insensate e, senza alcun motivo particolare e senza che lui potesse impedirlo in alcun modo, lo aveva trasformato in un ranocchio verde e piccino. Aveva vagato – saltellato, più precisamente – sconvolto e incavolato come mai prima d’allora. E per completare la serie delle sua disgrazie, di tutti i suoi compagni si era imbattuto nello stupido mago. Dopo l’immancabile esplosione di ilarità e di facili battutine, Fay l’aveva raccolto – ennesima onta per il povero Kurogane – e aveva decretato che la cosa migliore da fare fosse presentarsi alle locali forze dell’ordine.
“E’ un caso molto comune…” aveva spiegato loro l’agente, annuendo in continuazione e prendendo la faccenda con un po’ troppa calma, secondo il punto di vista di Kurogane. “Questi ambientalisti stanno davvero esagerando ultimamente.”
A quanto pareva, un gruppo di attivisti avevano preso a trasformare i malcapitati a tiro in animali per sensibilizzare le masse sui problemi degli amici a quattro zampe. Niente di troppo invasivo o dannoso, si curava con il bacio di una persona dal sangue blu.
“Conoscete qualcuno o volete che vi iscriva alla lista d’attesa fino alla prossima visita di famiglie reali in zona?” domandò educatamente l’agente.
Prima che Kurogane si fosse ripreso da tutte quelle informazioni allucinanti circa la propria condizione, Fay aveva declinato l’offerta e l’aveva trasportato di nuovo fuori. E aveva proclamato che i loro problemi sarebbero spariti in un lampo, dato che lui stesso avrebbe baciato Kurogane e spezzato l’incantesimo.
“Dai, Kuro-ranocchio, vieni a farti baciare!” lo blandiva intanto Fay dal bordo dello stagno. “Non hai davvero altra scelta!”
“Mi rifiuto di credere che sia l’unica alternativa,” insisteva Kurogane, fermo sulle sue posizioni. “E chi mi assicura che tu abbia il sangue blu o che altro?”
“Dovrai fidarti!” e gli mostrò uno dei suoi sorrisi peggiori, falso e canzonatorio. “E poi, non trovi che io abbia un bel faccino da principe?”
Kurogane stava per dirgli che aveva piuttosto un bel faccino da imbecille, ma contemporaneamente si accorse che stava per concordare sul fatto che il mago avesse un bel faccino (Kurogane non era cieco., se ne era accorto da tempo, ovviamente, solo che non gli interessava, ma proprio per niente!) e la sua gola e il suo ventre si gonfiarono in maniera strana e decisamente poco dignitosa.
Fay ridacchiò a quella visione, facendo di nuovo ringraziare Kurogane che i ranocchi non fossero stati studiati per arrossire.
“Senti, Kuro-sama…” e se Fay era tornato al nomignolo quasi serio, Kurogane si ritrovò inconsciamente pronto ad ascoltarlo. “Non credo ci sia davvero altro da fare! Mokona e Shaoran non sono di famiglia reale e non vorrai certo portar via il primo bacio di Sakura-chan!”
Kurogane non voleva certo coinvolgere la ragazzina in quella faccenda, figurarsi. Senza contare che meno gente veniva a conoscenza di quell’incidente, meglio era per lui. Se la polpettina l’avesse saputo, nel giro di un istante l’avrebbe scoperto anche la maledetta strega e con tutta probabilità avrebbe spifferato tutto a Tomoyo e la sua vita sarebbe finita. Tomoyo… Kurogane rabbrividì. Se mai si fosse ritrovato in quella situazione a casa sua, probabilmente sarebbe stato anche peggio. Tomoyo l’avrebbe ricattato, costringendolo a mettersi degli orrendi abitini per ranocchi prima di ritrasformarlo in un essere umano. Guardò Fay, lo guardò molto, ma molto male. Se per quanto riguardava le principesse di sua conoscenza, i suoi sentimenti erano solo un secco ed asciutto “no”, se ponderava la possibilità costituita da Fay, i suoi pensieri si tuffavano nel caos, facendo anche diversi avvitamenti su se stessi durante il percorso.
“Dai… Ti prometto che sarà solo un momento e che poi non lo dirò a nessuno!” Fay si chinò sulla riva dello stagno e protese le mani verso di lui. Il cervello da ranocchio doveva essere stupido e di capacità assai inferiore ai suoi standard, perché Kurogane, contro ogni buon senso, sentì di potersi fidare e si ritrovò tuffato in acqua verso il mago dopo solo un istante di dubbio.
Fay lo raccolse dall’acqua dello stagno senza preoccuparsi che fosse tutto bagnato, che probabilmente doveva essere una cosina viscida e disgustosa da tenere in mano, figurarsi da baciare. Lo sollevò vicino al volto, allontanandosi dalla riva, e poso appena le sue labbra su quelle verdi e anfibie di Kurogane. Finì in un istante, prima ancora che Kurogane potesse afferrare che tipo di sensazione gli avesse lasciato, e d’improvviso non si sentì più tanto piccolo e strano. D’impulso prese a tastarsi le braccia e il corpo per controllare che fosse tutto al suo posto. Era di nuovo umano, finalmente. Ora poteva di nuovo guardare il mago dall’alto in basso.
“Hyuu~ Sembra che abbia funzionato!” lo festeggiò Fay. Aveva un’espressione strana. Quel sorriso da scherzo era sempre lì al suo posto, ma i suoi occhi continuarono ad indugiare appena più in giù degli occhi del ninja, più o meno dove si trovava la sua bocca. L’espressione era distratta, non combaciava con il tono divertito e spensierato della voce. Quasi sarebbe potuto sembrare desiderio.
In qualche angolo buio del suo cervello, Kurogane capì. Non sapeva di preciso cosa, ma l’aver capito gli permise di chinarsi verso Fay e baciarlo ancora, questa volta senza labbra da ranocchio e senza tutta quella fretta.
Fay lo fissò ad occhi sgranati.
“Tsk,” commentò Kurogane, con una scrollata di spalle. “Non ero sicuro che quello stupido incantesimo fosse finito del tutto…”
Fay sbatté le palpebre. Una. Due. Tre volte. Poi si sciolse in un ampio sorriso. “In effetti, Kuro-sama, ora che me lo fai notare, mi sembra che tu assomigli ancora un po’ ad un ranocchio!”
“Cosa?!” fece per infuriarsi Kurogane, prima che Fay gli gettasse le braccia al collo per baciarlo ancora, e stavolta con l’intenzione di non staccarsi per molto e molto tempo.
Oh beh, pensò Kurogane, con quegli incantesimi non si è mai troppo sicuri.



Owari

...dubito che Fay avrebbe rivelato mai le sue principesce origini con tanta leggerezza, ma in favore della trama ho pensato "chissenefrega!" XD



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