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Autore: kgirl    28/12/2009    7 recensioni
“Ti amo, lo sai?”
Niente più di un sospiro, un sussurro, un bisbiglio.
La tua pelle s’increspa, la posso vedere, la posso sentire. Brividi. Hai i brividi, Jacob.
Te lo dirò ogni minuto della mia vita infinita, se questo ti farà rabbrividire ancora.
Ti amo, Jacob.
Introduzione modificata per codice html pesante.
Charlie_2702, assistente admin
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Edward Cullen, Jacob Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Questa one-shot è ispirata liberamente ad un libro di Alessandro Baricco, ‘Seta’. I personaggi appartengono a Stephanie Meyer. Se fossero miei, ora sarei ricca.

 

Breathe

 

Mio amato  Jacob,

resta in silenzio, non ti muovere e non aver paura, nessuno ci può sentire.
Sono qui, sono qui con te, mi senti?
No, resta fermo, non muoverti; voglio guardarti. Non l’ho mai fatto veramente, perché qualcuno avrebbe potuto vedermi.
Quella pelle, quelle mani, quanto le ho sognate.
E ora, ora che sono mie, le voglio studiare perfettamente. Così che quando non ci sarai, io saprò immaginarmele su di me, perfette, belle, reali.
Chiudi gli occhi. Riesci a sentirmi? Sono qui, dietro di te, non senti il mio respiro?
E ora, ora ti bacerò per la prima volta.
E tu non saprai dove, finchè non sentirai le mie labbra in qualche parte del tuo corpo.
No, resta ad occhi chiusi, non guardare.
Potrebbe essere sulla fronte, o forse sulle tue bellissime palpebre chiuse, o forse proprio sulle tue labbra, chissà. Sarà un bacio fugace, casto, dolce. Sarà il nostro primo bacio.
E poi, poi ti bacerò sul petto, ti entrerò dentro, prenderò tra le labbra quel tuo cuore, così sarai veramente mio.
E ora apri gli occhi, e guardami.
Sono qui, Jacob.
Sono qui.
I miei occhi, perditi in essi. Nessuno potrà mai distruggere questo momento, nessuno potrà mai rubarcelo. È solo nostro, questo momento perfetto, per sempre.
E ora ascoltami.
“Ti amo, lo sai?”
Niente più di un sospiro, un sussurro, un bisbiglio.
La tua pelle s’increspa, la posso vedere, la posso sentire. Brividi. Hai i brividi, Jacob.
Te lo dirò ogni minuto della mia vita infinita, se questo ti farà rabbrividire ancora.
Ti amo, Jacob.

Non possiamo più vederci, mio amato.
Troppe persone a cui farei male, troppi problemi, troppe differenze.
Sei nato per uccidermi; ed è proprio quello che stai facendo, distruggendomi da dentro.
Anche se non leggerai mai questa lettera, voglio solo dirti che non sarà indifferenza quella che mostrerò, ma solo dolore. Il dolore di vederti ancora una volta, il dolore di vedere il tuo bellissimo sorriso che non sarà mai rivolto a me.
Sai, è uno strano dolore morire di nostalgia per qualcosa che non vivrai mai.
E soffrirò così tanto, Jacob. Ma non posso fare altro.
E se ne avrai bisogno, dimenticami. Dimentica questo vampiro che ti ha amato in silenzio, perché tutto quello che avremmo potuto fare l’abbiamo fatto. Dì addio a questo innamorato, senza rimpianti.
Ricorda che ti amerò per sempre.
Edward.

 

I suoi lunghi capelli corvini ricaddero su quel foglio.
Jacob riusciva a fatica a trattenere le lacrime, seduto su quel letto.
Bella lo guardava, in piedi sulla porta, tremante.
L’aveva trovata lei quella lettera, e lei aveva deciso di farla leggere a Jacob, di rovinarsi la vita.
Ma sapeva che avrebbe salvato sia quella di Edward che quella del suo migliore amico.
Sì, aveva fatto la scelta giusta.
“Raggiungilo, Jacob.”
Il lupo la fissò, con quegli occhi ardenti.
“Forza, vai.”
Restarono immobili per alcuni secondi, fino a quando il moro non scattò, e, passando vicino a Bella, le sussurrò un ‘grazie’ pieno di gratitudine.

Edward era seduto in mezzo all’erba, in quella sua radura personale persa nel bosco.
Il vento sfiorava dolcemente i sottili stili verdi, e cullava quei soffici capelli ramati come un’onda in mezzo all’oceano.
Stava lì, immobile, ad occhi chiusi, beandosi di quella dolce brezza, che portava via con sé ogni suo pensiero, come un vecchio amico cerca di consolare il proprio ricordo di una vita.
“Edward.”
Il vampiro fece per voltarsi, ma la stessa voce di prima lo fermò.
“No, non ti muovere, non aver paura, nessuno può sentirci.”
Sentì uno sguardo accarezzarlo, come se fosse la cosa più fragile del mondo.
“Chiudi gli occhi, Edward, ti prego.”
Un odore di muschio lo avvolse, e il calore del respiro dell’altro sul collo lo fece rabbrividire.
Poi, un calore bruciante sulle proprie palpebre chiuse. Quel calore gli entrò dentro, gli riscaldò il cuore, quasi lo sentì battere di nuovo.
“Ora guardami.”
Edward aprì gli occhi, incontrando le calde iridi scure dell’altro.
Miele nella notte più scura, un dolce perdersi.
“Ti amo, lo sai?”
La pallida pelle del vampiro si increspò in un lungo brivido, lasciando che il corpo tremasse sotto quella ardente sensazione.
Poi, Jacob lo baciò sulle fredde labbra.
Una fusione di labbra, ghiaccio e fuoco, morte e vita.
Edward sorrise.

Se gliel’avessero chiesto, Jacob avrebbe detto che sarebbero vissuti così per sempre, con la quiete che può avere un uomo che sa di essere al suo posto.
Nelle giornate di vento, andava al lago, per guardarne la superficie.
Guardava lo specchio d’acqua incresparsi sotto i mille venti, lanciando luci dappertutto, lievemente, inspiegabilmente.
A volte, nelle giornate di vento, Jacob Black andava al lago, e stava per ore e ore a fissarne la superficie, perché sotto quel velo d’acqua era sicuro di vedere quello spettacolo, lieve, inspiegabile, che era stata la sua vita.

 

Note dell’autrice:

Salve a tutti.
Questa fanfic è stata veramente una sfida per me, perché è la seconda one che scrivo su Twilight. E’ liberamente ispirata a ‘Seta’, di Alessandro Baricco, che vi consiglio caldamente di leggere.
Questa fic è dedicata a una delle mie migliori amiche, Bibi, che mi sostiene sempre nelle mie pazze idee.
Spero che vi sia piaciuta, e vi prego, lasciate commenti, e dite tutto quello che vi passa per la testa.
Grazie mille a tutti,
Jules.

  
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