Disclaimer: Questa one-shot è ispirata liberamente ad un libro di Alessandro Baricco, ‘Seta’. I personaggi appartengono a Stephanie Meyer. Se fossero miei, ora sarei ricca.
Breathe
Mio amato Jacob,
resta in
silenzio, non
ti muovere e non aver paura, nessuno ci può sentire.
Sono qui, sono qui con te, mi senti?
No, resta fermo, non muoverti; voglio guardarti. Non l’ho mai
fatto veramente,
perché qualcuno avrebbe potuto vedermi.
Quella pelle, quelle mani, quanto le ho sognate.
E ora, ora che sono mie, le voglio studiare perfettamente.
Così che quando non
ci sarai, io saprò immaginarmele su di me, perfette, belle,
reali.
Chiudi gli occhi. Riesci a sentirmi? Sono qui, dietro di te, non senti
il mio
respiro?
E ora, ora ti bacerò per la prima volta.
E tu non saprai dove, finchè non sentirai le mie labbra in
qualche parte del
tuo corpo.
No, resta ad occhi chiusi, non guardare.
Potrebbe essere sulla fronte, o forse sulle tue bellissime palpebre
chiuse, o
forse proprio sulle tue labbra, chissà. Sarà un
bacio fugace, casto, dolce.
Sarà il nostro primo bacio.
E poi, poi ti bacerò sul petto, ti entrerò
dentro, prenderò tra le labbra quel
tuo cuore, così sarai veramente mio.
E ora apri gli occhi, e guardami.
Sono qui, Jacob.
Sono qui.
I miei occhi, perditi in essi. Nessuno potrà mai distruggere
questo momento,
nessuno potrà mai rubarcelo. È solo nostro,
questo momento perfetto, per
sempre.
E ora ascoltami.
“Ti amo, lo sai?”
Niente più di un sospiro, un sussurro, un bisbiglio.
La tua pelle s’increspa, la posso vedere, la posso sentire.
Brividi. Hai i
brividi, Jacob.
Te lo dirò ogni minuto della mia vita infinita, se questo ti
farà rabbrividire
ancora.
Ti amo, Jacob.
Non possiamo più vederci, mio amato.
Troppe persone a cui farei male, troppi problemi, troppe differenze.
Sei nato per uccidermi; ed è proprio quello che stai
facendo, distruggendomi da
dentro.
Anche se non leggerai mai questa lettera, voglio solo dirti che non
sarà
indifferenza quella che mostrerò, ma solo dolore. Il dolore
di vederti ancora
una volta, il dolore di vedere il tuo bellissimo sorriso che non
sarà mai
rivolto a me.
Sai, è uno strano dolore morire di nostalgia per qualcosa
che non vivrai mai.
E soffrirò così tanto, Jacob. Ma non posso fare
altro.
E se ne avrai bisogno, dimenticami. Dimentica questo vampiro che ti ha
amato in
silenzio, perché tutto quello che avremmo potuto fare
l’abbiamo fatto. Dì addio
a questo innamorato, senza rimpianti.
Ricorda che ti amerò per sempre.
Edward.
I suoi lunghi capelli corvini
ricaddero su quel foglio.
Jacob riusciva a fatica a trattenere le lacrime, seduto su quel letto.
Bella lo guardava, in piedi sulla porta, tremante.
L’aveva trovata lei quella lettera, e lei aveva deciso di
farla leggere a
Jacob, di rovinarsi la vita.
Ma sapeva che avrebbe salvato sia quella di Edward che quella del suo
migliore
amico.
Sì, aveva fatto la scelta giusta.
“Raggiungilo, Jacob.”
Il lupo la fissò, con quegli occhi ardenti.
“Forza, vai.”
Restarono immobili per alcuni secondi, fino a quando il moro non
scattò, e,
passando vicino a Bella, le sussurrò un
‘grazie’ pieno di gratitudine.
Edward era seduto in mezzo
all’erba, in quella sua radura
personale persa nel bosco.
Il vento sfiorava dolcemente i sottili stili verdi, e cullava quei
soffici
capelli ramati come un’onda in mezzo all’oceano.
Stava lì, immobile, ad occhi chiusi, beandosi di quella
dolce brezza, che
portava via con sé ogni suo pensiero, come un vecchio amico
cerca di consolare
il proprio ricordo di una vita.
“Edward.”
Il vampiro fece per voltarsi, ma la stessa voce di prima lo
fermò.
“No, non ti muovere, non aver paura, nessuno può
sentirci.”
Sentì uno sguardo accarezzarlo, come se fosse la cosa
più fragile del mondo.
“Chiudi gli occhi, Edward, ti prego.”
Un odore di muschio lo avvolse, e il calore del respiro
dell’altro sul collo lo
fece rabbrividire.
Poi, un calore bruciante sulle proprie palpebre chiuse. Quel calore gli
entrò
dentro, gli riscaldò il cuore, quasi lo sentì
battere di nuovo.
“Ora guardami.”
Edward aprì gli occhi, incontrando le calde iridi scure
dell’altro.
Miele nella notte più scura, un dolce perdersi.
“Ti amo, lo sai?”
La pallida pelle del vampiro si increspò in un lungo
brivido, lasciando che il
corpo tremasse sotto quella ardente sensazione.
Poi, Jacob lo baciò sulle fredde labbra.
Una fusione di labbra, ghiaccio e fuoco, morte e vita.
Edward sorrise.
Se gliel’avessero chiesto,
Jacob avrebbe detto che sarebbero
vissuti così per sempre, con la quiete che può
avere un uomo che sa di essere
al suo posto.
Nelle giornate di vento, andava al lago, per guardarne la superficie.
Guardava lo specchio d’acqua incresparsi sotto i mille venti,
lanciando luci
dappertutto, lievemente, inspiegabilmente.
A volte, nelle giornate di vento, Jacob Black andava al lago, e stava
per ore e ore a
fissarne la superficie, perché sotto quel velo
d’acqua era sicuro di vedere
quello spettacolo, lieve, inspiegabile, che era stata la sua vita.
Note dell’autrice:
Salve a tutti.
Questa fanfic è stata veramente una sfida per me,
perché è la seconda one che
scrivo su Twilight. E’ liberamente ispirata a
‘Seta’, di Alessandro Baricco,
che vi consiglio caldamente di leggere.
Questa fic è dedicata a una delle mie migliori amiche, Bibi,
che mi sostiene
sempre nelle mie pazze idee.
Spero che vi sia piaciuta, e vi prego, lasciate commenti, e dite tutto
quello
che vi passa per la testa.
Grazie mille a tutti,
Jules.