28/12/2009
5 recensioniSUNFLOWER.
Sebbene la primavera sia la mia stagione preferita, non riesco ad essere allegra.
La Tana in questo periodo assume dei colori incantevoli. I campi si tingono di margherite gialle e lavanda.
Invece di godermi il primo sole caldo o raccogliere fiori come facevo da bambina, mi ritrovo sulle scale dell’entrata, di un legno consumato e piuttosto degradato mentre rigiro tra le dita un girasole che Albus mi ha regalato poco prima di entrare in casa. Queste vacanze di Pasqua mi stanno rovinando.
« Rosie?»
Mi volto e trovo gli occhi dolci e teneri di Lily che si siede accanto a me sul gradino.
« Lily, perché non sei con gli altri in casa?»
« Con una così bella giornata?»
Ride, adoro il suo sorriso. E’ una cugina meravigliosa e mi stupisce che ancora nessuno abbia avuto il coraggio di confessargli il suo amore.
« Rosie, c’è qualcosa che non va?»
Dimenticavo, riesce sempre a scovare ogni mio stato d’umore. Il che a volte è un bene alle volte no.
Annuisco senza aggiungere altro, in fondo non posso inondarla di stupide parole su quel dannato biondo ogni volta che litighiamo e succede troppo spesso, ultimamente.
« Sai, Lily. Mia madre dice che il girasole è il più bel fiore che esista al mondo.» sollevo lo sguardo e inizio a osservare il cielo immensamente azzurro simile al colore del fiordaliso, il sole è alto in cielo e brilla come non mai « Il girasole segue il sole, sempre.»
I suoi occhi castani si spostano verso il campo ametista, mentre una brezza leggera scompiglia i filamenti di lavanda. Una ciocca di lisci capelli rossi le ricade sul viso, sfuggendo ad un cerchietto di stoffa.
« Rosie..» dice sorridente « Credo che il tuo sole non ti abbandoni mai, nemmeno la notte.»
Per la prima volta, mia adorata cugina, devo darti torto. Mi ha abbandonata, poco prima delle vacanze.
Non so se siano le delusioni a spingermi a essere pessimista oppure sono solo gli anni di differenza che ci distinguono, ma ormai non credo più che i raggi splendenti di quella stella, illumineranno il mio giorno, non più.
« Non preoccuparti. Fidati di me, Rose.» mi sorride, di nuovo e mi abbraccia delicatamente «Il tuo sole tornerà a splendere presto.»
Si solleva dai gradini e accompagnata dal suo vestito candido si allontana, per raggiungere la madre, probabilmente. Accarezzo i petali dal colore dell’ambra e decido di allontanarmi un po’ da casa prima di pranzo.
Ammetto di non riuscire a reprimere la voglia di evadere, nemmeno a vent'anni.
Le mie leggere ballerine toccano il soffice terreno primaverile fino a raggiungere il vasto campo di margherite. Un profumo delizioso mi avvolge.
Tutti questi fiori sono meravigliosi, hanno tutti un sole per cui sbocciare e per cui vivere ogni mattino.
Ed io? Perché continuo a vagare senza risplendere al mio sole?
« Rosie..»
Non mi sta chiamando. Non è lui.
« Scorpius..»
Mi volto ed è davvero lì, immerso tra le margherite con un aspetto davvero divertente e disorientato.
« Come hai fatto a raggiungere la Tana?» domando guardandolo curiosa e avvicinandomi cautamente a lui, anche se in realtà non mi importa nulla di come sia arrivato.
« Ho inseguito il mio girasole.»
« E’ buffo. Credevo fosse il girasole a inseguire il suo sole.»
« A volte si possono fare delle eccezioni.»
Rivedo il suo sorriso, riesco a toccare ancora i suoi filamenti oro e i suoi occhi brillano di una luce nuova, una luce.. raggiante.
Sono sicura che la sua luce splenda solo per me.
« Ti amo, mia bella Rose.»
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Okay, panico.
Mi cimento per la prima volta in una Rose/Scorpius e devo dire che un po' ho avuto il timore di postare questa One-Shot.
Come al solito, commenti di critica costruttiva (e non) sono accolti volentierissimo.
Vi ringrazio se avete letto questa storia fino all'ultima riga e vi prego di lasciare un parere.
Grazie mille,
MyBlindedEyes.