29/12/2009
2 recensioniFandom: Soul Eater.
Personaggi/Pairing: Death the Kid, Black Star, KidStar.
Disclaimer: I personaggi e la storia (ahimé) non mi appartengono, ma sono solo e soltanto di proprietà di Atsushi Okubo. La fiction non è stata scritta a scopo di lucro, bensì per piacere personale
Avvertenze: One-shot, Sounen-ai.
Genere: Introspettivo, Comico, accenni Erotici.
Rating: Giallo (solo per gli accenni).
Conteggio parole: 660 (contate con Word).
Introduzione: Mentre Black Star si rimette a dormire, col sorriso fra le labbra – fargli di quelli scherzi pare essere sempre motivo di buon umore, per lui –, il ragazzo resta nella sua posizione iniziale, steso ad osservare la stoffa perfettamente stesa del letto a baldacchino. Una piccola parte di lui si ricorda l’immagine di solo alcune ore prima, di quella stessa stoffa che circondava il viso del compagno.
Kid sospira di nuovo, immergendosi nuovamente nei suoi pensieri. Certo che non si assomigliano per niente, eh. Nulla di simmetrico.
Note Autrice: E con questa
Era da un po’ di tempo che desideravo scrivere qualcosa su questi due personaggi – Kid e Black Star –, tuttavia fino ad ora non avevo mai trovato il tempo e la giusta ispirazione. Amo molto questi pg, e sebbene adori anche pair come la StarTsubaki e la KidChrona (*_*), devo ammettere che la coppia KidStar mi suona… esplosiva. Sì; mi ha appassionato. XD
In pratica, in questa fiction ho cercato di trattare come potrebbe essere il loro rapporto come coppia – Kid nella perpetua sfida di trovare qualcosa di simmetrico in Black Star e questo ultimo che rifiuta di esserlo e per questo sempre al centro dell’attenzione di Kid. Sì, insomma, qualcosa del genere. XD Il titolo l’ho “praticamente” tirato a caso. u_u'' Mi dispiace ma non ne ho trovato nessuno di più adeguato.
Comunque sia, spero che la fiction possa essere di vostro gradimento. <3 Bon; buona lettura!
Abitudini notturne.
Death the Kid è lì, in quel letto, e sospira.
Per ogni persona normale questo dovrebbe essere perlomeno moralmente sbagliato – nonché essenzialmente da malati di mente –, eppure Kid non riesce a fare a meno di continuare a pensarlo. In cosa sono equivalenti lui e Black Star? – in che cosa sono equivalenti lui ed il suo ragazzo, direbbe una persona qualsiasi, ma ovviamente è appurato che Kid sia tutto tranne che “normale”.
Fossero almeno completamente opposti. Ed invece si è ritrovato ad innamorarsi di uno che, oltre il fatto d’essere emerito casinista, amante del caos e distruttore di qualsiasi cosa che intralci lui e il suo ego, ha pure dei tratti in comune con lui.
L’amore per la battaglia, in primis, o il voler uscire perfettamente da ogni missione. Ma avesse almeno un ciuffo corrispondente all’altro nei suoi assolutamente antiestetici capelli azzurri!
« Mmh… » Il disastro in questione si rivolta a poco a poco nel letto, dando segno dello starsi per svegliare.
Poi si ferma, ed apre un occhio. « Kid? »
L’altro lo guarda. « Sono qui. »
Black Star si muove ancora – dopotutto è impossibile, per lui, smettere realmente di farlo – e lo osserva, sospirando. « Ma tu non ti rilassi mai? Non dormi? »
« Dipende. » L’altro inarca un sopracciglio.
« Sei proprio strano, tu. » poi ghigna « Sarà per questo che mi piaci tanto. » È sempre Black Star ad alzarsi a sedere, muoversi verso di lui e dargli un bacio a fior di labbra.
« Vedi di prendere sonno al più presto, eh. Anche se non mi dispiacerebbe vederti mezzo addormentato, domani, e la tua reazione quando Maka e gli altri ti chiederanno cosa mai hai fatto » qui lo baciò di nuovo, sempre ghignando « …durante la notte. »
« Mmh. Me ne ricorderò. » risponde Kid, arrossito ma restio a mostrarlo all’altro.
Mentre Black Star si rimette a dormire, col sorriso fra le labbra – fargli di quelli scherzi pare essere sempre motivo di buon umore, per lui, nonché un’abitudine per tranquillizzare il moro dai suoi pensieri, a sua detta –, il ragazzo resta nella sua posizione iniziale, disteso ad osservare la stoffa perfettamente stesa del letto a baldacchino. Una piccola parte di lui si ricorda l’immagine di solo alcune ore prima, di quella stessa stoffa che circondava il viso del compagno.
Kid sospira di nuovo, immergendosi nuovamente nei suoi pensieri.
Certo che non si assomigliano per niente, eh. Nulla di simmetrico. Black Star a volte riesce a farlo imbestialire – alcune di queste è riuscito pure ad incasinargli mezza casa, tra l’ingenuità ed il dispetto –, tuttavia ha anche lo strano nonché assurdo potere di farlo sentire così.
Cosa che, nella ricerca della simmetria presente fra lui ed il suo ragazzo – perché a volte ammetterlo fa bene, pensa alla fin fine Kid, assaporando la parola –, da un certo contributo. Dopotutto, a lui in quel momento sembrava assolutamente giusto e regolare non buttare via tutto quello per la momentanea assenza di simmetria nella persona che amava.
Assenza che, ovviamente, faceva molto più pensare di qualsiasi altra pienezza o semi-esistenza, e sulla quale lui spendeva molta più attenzione; cosa che Black Star sembrava sapere bene, visto che se da una parte lo faceva impazzire solo toccandolo, dall’altra gli incasinava la vita mettendo a soqquadro qualsiasi cosa ed essendo sempre e perpetuamente asimmetrico. Kid amava le sfide, così come Black Star amava stare al centro dell’attenzione.
Tra i due, non poteva esserci rapporto più semplice di così. Ed, anche quella notte, Kid fu costretto a smettere di torturarsi sull’argomento “simmetria”, nel ricordarsi la previsione ed il ghigno sadico dell’amante.
« Dannato. E poi mi dici come faccio ad addormentarmi di nuovo, dopo un bacio del genere? » sussurrò stizzito, stendendosi verso di lui e coprendosi meglio con i soliti movimenti meccanici. Quando si addormentò, la sua mano era ancora stretta a quella di Black Star.