Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Emily Doe    29/12/2009    12 recensioni
Far colpo su Hermione Granger sembrerebbe un'impresa impossibile - non per Draco Malfoy.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Disclaimer: 'Sti poveracci appartengono a zia Jo. Io ci scrivo solo su stupidaggini ^^.
Nota: Non commenterò neppure la mia scemenza ^^': partecipa all'inziativa Criticombola @ Matematici Criticoni. Si vede che una storia seria è stata abbastanza, per il mio povero quarto di neurone già provato di suo ^^'. Il prompt è nella categoria oggetti, 10, Borsa.
Lettori avvisati, mezzi salvati: è proprio una stupidaggine nata per divertimento personale, per cui se cercate qualcosa di serio... beh, non cercatelo qui :). È un modo come un altro per chiudere il 2009 con uno stupidissimo sorriso, per me... e per le insistenze di due persone a caso che potrete individuare come capri espiatori a fine storia ^^. Per i pomodori, sempre a fine fic! :p Anche se, non essendo stagione, ormai sanno di poco *sigh*...







Pickpocket




“Avresti dovuto seguire più lezioni di Babbanologia,”
Blaise Zabini accompagnò l'indesiderata quanto inutile – tutti sapevano che Draco Malfoy non aveva seguito neppure mezza lezione di quella stupida materia – affermazione con un'occhiata non del tutto convinta ed un'eloquente alzata di sopracciglia.
“Fidati, ho letto svariati libri sugli usi Babbani negli ultimi due mesi.”
Il biondo amico si rialzò, da chinato com'era ad allacciarsi delle stranissime scarpe che, invece di essere di pelle o di cuoio, avevano la suola di gomma e, di sicuro, non il fine taglio che ai Babbani di alta classe aveva visto addosso. Blaise lo osservò a braccia incrociate: era completamente avvolto in una ridicola – quanto aderente, gli aveva fatto notare con un verso chiaramente disgustato – calzamaglia nera, ed in viso aveva calato un passamontagna del medesimo colore, da cui si intravedevano, nei due fori appositi, solamente gli occhi grigi. Non poteva ovviamente scorgere la sua espressione, ma, per chissà quale arcano motivo, sapeva benissimo che doveva essere perplessa.
“Se avessi un po' più di bianco addosso, saresti un panda perfetto.” sentenziò, squadrandolo nuovamente da capo a piedi.
“Molto divertente,” sbottò il mascherato amico in risposta, grattandosi infastidito il collo. Il passamontagna di lana non doveva essere esattamente ciò che di più comodo si poteva indossare ad agosto, anche a Londra. “Allora, tutto procede secondo i piani?”
Blaise scrollò le spalle e tirò fuori un orologio da taschino, dandogli una breve occhiata.
“Tutto regolare.” Poi, spinto da spirito compassionevole, fissò l'amico nell'unica parte di lui visibile. Si sentì immensamente generoso e magnanimo, quando riuscì a non ridere. “Sei sicuro di volerlo fare?”
Draco socchiuse gli occhi, probabilmente intento a lanciargli l'occhiataccia che era solito lanciare in occasioni come quella – beh, in quasi tutte le occasioni, ad onor del vero – e che stava andando a vuoto, donandogli solamente un'aria ancor più ridicola e rischiando di smuovere Blaise dal suo nobile intento: neppure un sorrisetto doveva affiorare sul suo volto.
“Ne abbiamo già parlato e riparlato. Okay, allora,” prese un profondo respiro e fece un cenno affermativo a Blaise. “Andiamo.”
Controllando attentamente il suo orologio da taschino, Blaise gli fece cenno con le dita: cinque, quattro... era una fortuna che la Granger fosse così noiosamente e pedantemente abitudinaria... tre, due... beh, certo, una fortuna per qualcuno, una sfortuna per qualcun altro... uno...
“Vai.”
Draco, lo sguardo fisso sulla porta del capannone che aveva appositamente noleggiato in quella strada Babbana proprio dietro il Ministero della Magia, dove lavorava la Granger, ebbe appena il tempo di pensare che era una fortuna avere un contatto interno al Ministero, un contatto leale come Blaise, poi aprì la porta di scatto con un calcio, tanto per far scena – che male al piede! Nei film Babbani questo non lo dicevano! –, e si lanciò in corsa all'esterno.
Il contatto leale in questione lo osservò sparire oltre la porta, in piena luce del sole – il turno della Granger terminava all'ora del the, ricordava con fastidio dal momento che non si trovava comodamente stravaccato sulla propria poltrona a sorseggiare l'abituale bevanda – e si domandò distrattamente se avesse dovuto dirgli che scippare una ragazza in pieno giorno, nascondersi, e poi fingere d'aver scovato il borseggiatore e recuperato la sua borsetta, forse, non era il metodo più adatto per far colpo su di lei.
Poi, con un sospiro vissuto ed un'ulteriore scrollata di spalle, risolse che il suo proposito di non scoppiare a ridergli in faccia aveva consumato per lungo tempo a venire le sue doti empatiche e la sua generosità, ed in fondo avrebbe comunque raggiunto l'obbiettivo: di sicuro la Granger l'avrebbe notato, visto come si affaccendava ad ignorarlo giorno dopo giorno quando si faceva casualmente trovare davanti al suo ufficio, con la scusa di andare a trovare Blaise.
Ah, che amico leale, era! Draco era davvero fortunato ad averlo al suo fianco – finché non avesse indossato mai più qualcosa di così disgustosamente aderente, ovviamente.

***


Ora capiva perché Blaise avesse lodato con tale fervore il suo proposito di non chiedergli un aiuto più consistente e fare tutto da sé. Lo capiva e non poteva certo biasimarlo, anche se un bello Stupeficium a tradimento non glielo avrebbe tolto nessuno. Sempre che lui stesso fosse sopravvissuto.
Diamine, pensava mentre, sbuffando ed ansimando, correva per il marciapiede, con quelle scomode scarpe di gomma Babbane che al momento dell'attrito producevano rumori inquietanti, non ricordavo che la Granger girasse con delle borse così grosse e così pesanti!
Preoccupato, si lanciò un'occhiata alle spalle, e lo spettacolo che gli si presentò – di nuovo – davanti agli occhi non lo tranquillizzò molto: la Granger, rossa in volto e con un'espressione indubitabilmente furente, continuava ad inseguirlo con la mascella serrata e la bacchetta sguainata. Questo non era previsto, per i baffi di Salazar! Erano ormai dieci minuti buoni che correvano, aiutati dal fatto che attorno al Ministero della Magia non girasse quasi mai nessuno, specie a quell'ora, specie in piena estate; non sapeva che gli allenamenti da Auror temprassero così il fisico: avrebbe dovuto farci un pensierino.
Con un singulto di disperazione e la gola dolorante, svoltò un altro angolo, trovandosi sfortunatamente su di una strada in salita. Rallentò appena per avere il tempo sufficiente di rendersi conto che non aveva alcuna possibilità di voltarsi e cambiare direzione: la Granger era appena apparsa alle sue spalle e, apparentemente stufa dell'inseguimento, gli aveva puntato contro la bacchetta.
“Te lo dirò una sola volta: restituiscimi la borsa, o ti assicuro che questo pezzetto di legno saprà sorprenderti oltre ogni dire.” gli intimò.
Indignato per essere stato scambiato per un forse-Babbano, Draco si immobilizzò, voltandosi a fronteggiarla. Oh, beh, qualcosa di simile, pensò, ridimensionandosi di fronte allo sguardo furioso di lei. Non poteva cedere così facilmente, però, pianificava quell'operazione assolutamente geniale da due mesi, ormai: aveva letto tutti i libri sugli usi Babbani che aveva trovato in circolazione, aveva imparato a memoria le statistiche degli incidenti e degli scippi in strada degli ultimi due anni – Blaise si era meravigliato di come fosse riuscito a trovare libri che parlassero di tali argomenti, ma i poteri di un Malfoy sono illimitati, e con un buon incantesimo di memoria riuscivano ad intrufolarsi con agilità nelle stazioni di polizia Babbane -, aveva comprato quell'orribile calzamaglia di cotone, schifosamente aderente, scomoda e calda, ed aveva perfino indossato in pubblico, e davanti a Blaise!, quell'osceno coso che gli copriva del tutto lo splendido viso, facendoglielo prudere insopportabilmente. Non poteva mollare, no.
Si voltò di nuovo e fece qualche passo, portandosi una mano alla tasca... prima di ricordarsi che quella stupida calzamaglia non aveva tasche, e che quindi la sua bacchetta era rimasta nel capannone con Blaise. Si sentì gelare il sangue nelle vene.
“Come vuoi tu,” ringhiò la Granger, senza alcuna pietà. “Impedimenta!
E Draco crollò in terra, ferito nell'orgoglio e nell'amor proprio per quella distrazione e quella indubbia mancanza di stile; la Granger gli fu sopra in un nanosecondo. E non sopra come avrebbe desiderato lui.
La ragazza si riprese la borsa dalle sue mani con un violento strattone.
“Ed ora dì ciao ciao alla tua memoria di-”
“No, aspetta! Ti prego, non farlo!”
Al suono di quella voce, lei si immobilizzò con la bacchetta ancora puntata esattamente tra le sopracciglia bionde di Malfoy, ovvero poco sopra i due fori che ne lasciavano visibili gli occhi spaventati.
“Cosa...?”
Avrebbe dovuto tacere, ecco cosa! Meglio morire per mano di una donna che si è tentato di borseggiare per finta, piuttosto che far sì che Potter e la sua cricca di menomati mentali venisse a sapere di quella storia.
“No, niente, come non detto. Fai pure con comodo.”
Lei strinse gli occhi, continuando ad ansimare per la corsa di poco prima. Se non fosse stato che di lì a breve sarebbe finito spiaccicato contro qualche muro – o magari inglobato dall'asfalto della strada -, l'avrebbe trovata eccitante. Beh, in effetti, nonostante tutto...
“Io conosco la tua voce,” mormorò lei, più a se stessa che a lui, chinandosi per osservare meglio gli occhi grigi nei fori del passamontagna. L'idea di avere l'aspetto di un panda dai colori invertiti colpì Draco, che arrossì dietro tutta quella lana pizzicosa. “Tu sei...”
Prima che riuscisse a portarsi le mani al collo, lì dove terminava il passamontagna, lei ne afferrò il bordo e glielo sfilò con un gesto brusco e rapido. Accidenti. Avrebbe dovuto iscriversi per davvero a quell'allenamento da Auror. Anche se a tenerlo era Potter.
L'aria fresca gli colpì il viso, ma nessuna sensazione di sollievo lo pervase mentre Hermione Granger lo fissava sbigottita, le labbra che sillabavano mute il suo cognome.
“Ehm, ciao?”
“Malfoy?” gracchiò infine lei.
Sul suo viso si avvicendarono una serie a dir poco incredibile di emozioni differenti: stupore, sconcerto, fastidio, vago divertimento, sbigottimento, rabbia.
“Questo è un altro dei tuoi scherzi, vero?” ringhiò, raggiunta quell'espressione finale. Draco deglutì sonoramente. “Come quando ti nascondi dietro le porte al Ministero per saltare fuori quando meno me lo aspetto? Come quando mi segui ovunque, sperando che perda la pazienza di fronte a tutti? Per farmi fare brutta figura davanti ai miei superiori? Per ridicolizzarmi davanti ai miei colleghi?”
Lui sgranò gli occhi in un'espressione di genuino sconcerto. Possibile che quella donna non avesse capito nulla?
“No, non è come...”
Ma in quell'istante lei si scostò da lui – peccato, gli diceva una vocina in fondo al cervello – e gli fece cenno di alzarsi in piedi, senza cessare di tenerlo sotto mira con la bacchetta magica. Lui lo fece, recuperando il passamontagna che la ragazza aveva abbandonato in terra, e quando tornò a fissarla in volto seppe che nessun allenamento da Auror avrebbe potuto essergli d'aiuto, in quel momento.
“Un incantesimo di memoria non servirebbe a nulla con te”, allora era questo che voleva fare, prima! Non voleva ucciderlo! Non ancora, almeno...
Sul viso della Granger campeggiava apertamente un ghigno malefico, mentre lei si risistemava la pesante, ingombrante borsa in spalla.
“Comincia a correre.”
E Draco non poté fare altro. Se fosse sopravvissuto a quella giornata, avrebbe comunque implorato Potter di accoglierlo nel suo programma di allenamento per futuri Auror. E, forte di quell'allenamento, avrebbe ucciso Blaise. Tanto per gradire.














---
Nota: 'Pickpocket' significa 'ladruncolo'.
Vi avevo avvisati, no? :p Ringrazio fin da ora chiunque è arrivato fin qui *complimenti per il coraggio*, chi lascerà traccia del proprio passaggio e chi ha letto, preferito e/o commentato le mie storielle. Ci tengo a ringraziare in particolar modo la moglia, per la pazienza che deve avere con me ogni sacrosantissimo giorno, e non è poca, e Dani, che ride ancora alle mie classificazioni pseudo-scientifiche sulle cose carine che dice lei, per aver letto questa sciocchezza ed avermi spinto alla postatio (lo sapete che sono fissata con lo storpiare così le parole XD). Ho un ringraziamento specifico, poi, per giuliabaron, per i commenti che ha lasciato alle mie ultime storie, soprattutto a “Be Back”: mi sento sempre una scema a contattare un utente in privato per i ringraziamenti, così solitamente evito... ma grazie, ecco :). Non so se le capiterà di leggere questo piccolo ringraziamento, ma volevo dirlo, that's all ^^.

Visto che l'ho citata, voglio davvero ringraziare (ancora) di cuore anche (giuro, finirò prima dell'anno nuovo XD) chiunque abbia scelto/consigliato/deciso di inserire “Be Back” tra le Storie Scelte qui su EFP, anche se probabilmente non leggerà mai queste parole: è stata una graditissima ed altrettanto inaspettata sorpresa ^^.

What else? *caccia George che col suo Nespresso si era infiltrato nei ringraziamenti, e gli urla dietro che o è Ant o è niente U.U – o al limite Supplì *O* XD* Nulla :). Ribadisco gli auguri – questa volta più in tempo XD – di Buon Natale (per questi sono comunque in ritardo, stavolta XD) e Felice Anno Nuovo (… le maiuscole erano così chic XD) a tutti,
Emy
   
 
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Emily Doe