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Autore: Tynuccia    29/12/2009    3 recensioni
[Gundam SEED Destiny] Cagalli lasciò cadere la penna e si mise le mani nei capelli chiari, fissando con lieve astio i nomi di Miriallia Haww e Dearka Elthman.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dearka Elthman, Miriallia Haww
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Matrimonio






Athrun e Cagalli alzarono gli occhi, posandoli sulla porta.

"Avanti," disse la ragazza con un sorriso che si allargò quando vide la sua ospite. "Ah, Miriallia! Ti stavo aspettando!"

"Scusa il ritardo," sospirò la Natural mentre si grattava nervosamente la nuca. Con un cenno del capo salutò anche Athrun, che ricambiò il gesto, per poi abbassarsi e dare un rapido bacio sulle labbra a Cagalli, facendola arrossire come un peperone.

"Vi lascio alle vostre chiacchiere da donne," annunciò solennemente l'Ammiraglio, iniziando a camminare verso la porta dell'ufficio, ancora aperta. "Sono certo che, dopo aver sentito parlare di merletti e fiori per almeno una ventina di volte, inizierei a perdere le staffe. Sono un uomo, del resto."

Cagalli sbattè il pugno sulla scrivania, facendo tremare tutti gli oggetti appoggiati su di essa. Digrignò i denti mentre l'ex-soldato di ZAFT correva fuori, ridendo divertito.

"Dannazione, giuro che un giorno di questi lo degrado a netturbino! Gli farò pulire tutti i fottuti cessi di Orb, è una promessa!"

Miriallia ridacchiò, coprendosi la bocca con la mano chiusa a pugno. Poi si appoggiò allo schienale della poltrona, rigirandosi la macchina fotografica tra le dita.

"Ne hai comprata una più pratica, vedo," notò Cagalli con una certa curiosità, nuovamente calma e raggiante. "Quella che avevi prima era più ingombrante e grossa."

La Natural scosse il capo. "Ma no, quella di prima è la mia prediletta. La uso per lavorare, la risoluzione delle foto è migliore ed il mio capo me le paga bene."

Fece una pausa, posando il nuovo apparecchio sulla scrivania, tracciandone i contorni con un'unghia, quasi amorevolmente.

"Questa, invece, la uso per hobby, sai… quando sono annoiata."

"Beata te che hai tempo di annoiarti," commentò Cagalli, una mano sotto il mento e gli occhi che roteavano infastiditi. "Io non ho un attimo di tempo libero da… sai che manco mi ricordo l'ultima volta che mi sono annoiata?"

"Ma tu sei il Delegato di Orb," le ricordò Miriallia, alzando l'indice e sventolandolo. "Dopo la guerra è normale che ci sia tanto lavoro da fare. Piuttosto, mi dispiace essere uccel di bosco."

La bionda ridacchiò, afferrando la macchina fotografica e guardando gli scatti appena fatti dalla sua ospite. I profili montuosi, la baia di Onogoro, i boschetti che si stendevano sulle pareti dei pendii… le sue labbra si piegarono in un sorriso affettuoso, quasi come se fosse diventata madre e stesse osservando il proprio figlio ridere in tutta la sua magnificenza.

"Ami Orb con tutta te stessa, uh?" continuò Miriallia, togliendole gentilmente l'apparecchio dalle mani. "Si capisce ed è per questo che la gente ti ama a sua volta."

Cagalli arrossì e distolse lo sguardo, balbettando qualcosa. L'altra rise ed infilò la macchina fotografica nella borsa.

"Ahem… sei molto brava nel tuo lavoro, Miri. Anche con uno strumento così semplice sei riuscita a catturare completamente la sfolgorante bellezza della capitale. Non me la sentirei di farti sgobbare negli uffici del Governo solo perché hai lavorato sull' Archangel. Era questione di sopravvivenza."

Ora fu il turno della Natural castana per avvampare. "T-ti ringrazio."

"Anzi, mi devo scusare. È proprio questo il motivo per cui ti ho convocata, oggi," continuò Cagalli, allungandole un depliant. "Sai che dopodomani io ed Athrun ci sposeremo, giusto?"

"Certo! È l'evento mediatico dell'anno ed il mio capo, ultimamente, mi ha coperta di complimenti e lusinghe: sa che siamo amiche e vuole qualche scoop in anteprima, visto che sono una degli invitati."

La bionda alzò un sopracciglio chiaro, sporgendosi in avanti. "E… tu?!"

Miriallia scuotè le mani davanti a sé, freneticamente. "Gli ho detto che quel giorno sarò semplicemente la signorina Haww, non una del suo team. E che avrebbe anche potuto licenziarmi, m io non avrei mai aperto la bocca."

Il Delegato le scoccò un sorriso pieno di gratitudine. Sapeva che poteva contare su di lei, nonostante non facesse parte dello staff governativo. Aveva avuto modo di conoscerla bene durante entrambe le guerre ed aveva scoperto in lei un' ottima amica. Sicuramente migliore di Lacus Clyne, sebbene fosse la fidanzata del suo fratello gemello.

"Comunque… ti dispiace spiegarmi una volta per tutte perché sono qui?" chiese Miriallia d'un tratto, facendola uscire dai suoi pensieri.

"Um, hai ragione. Ascolta, se non è troppo disturbo per te… beh, Athrun ed io vorremmo che fossi tu la fotografa ufficiale. Sei talmente brava…"

La Natural sorrise, notando il disagio del Delegato. Le prese una mano e la guardò negli occhi castani.

"Non potrei mai rifiutare. Avere nel curriculum il matrimonio di una Principessa spalanca almeno un miliardo di porte. Se non portoni!"

"D'accordo, ma non chiamarmi mai più in quel modo," borbottò Cagalli, incrociando le braccia sul seno. "Sai che non lo sopporto!"

Miriallia si alzò, ridendo. "Perdonami, ma serviva a rendere meglio l'idea."

Il Delegato la imitò e tese un braccio verso la porta. "Bene. Scusa se ti liquido così in fretta, ma non riesco a sistemare alcune persone ai vari tavoli. Il tempo stringe e…"

"Capito," la Natural scattò sull'attenti per scherzo e si voltò, agitando il braccio per salutarla. Cagalli attese che la porta si fosse chiusa e che l'eco dei passi della ragazza si fosse spenta per aprire la cartelletta rossa che era davanti a lei.

Fece scorrere gli occhi sull' intricato schema di tavoli e nomi. Solo un paio di nomi erano lasciati fuori e lei, sinceramente, non aveva avuto cuore d'informarla che, molto probabilmente, avrebbe dovuto sedersi vicino ad uno dei migliori amici del suo consorte.

Cagalli lasciò cadere la penna e si mise le mani nei capelli chiari, fissando con lieve astio i nomi di Miriallia Haww e Dearka Elthman.

*

"Il tramonto di Orb è davvero romantico, non è vero?"

Shiho si poggiò una mano sotto il mento, guardando oltre il vetro. Non era niente se comparato a quello artificiale di Aprilius One, ma era proprio la sua naturalezza che l' affascinava tremendamente.

Yzak bevve un sorso d'acqua, annuendo lentamente. Al suo fianco Dearka continuava a fissare la coppia, tranquilla e spensierata.

"Certo che l'aria di PLANT deve farvi male, ragazzi," commentò il ragazzo, girando distrattamente la cannuccia nel bicchiere. "Sembrate due persone diverse."

I due gli lanciarono un'occhiataccia e non risposero nulla.

Dopo un confortevole viaggio spaziale, i tre erano atterrati ad Onogoro ed avevano incontrato Athrun Zala e Cagalli Yula Athha, camuffati alla perfezione, all' aeroporto. Dopo qualche secondo d' imbarazzo tra le uniche due donne del gruppetto, la Natural e la Coordinator si erano strette la mano per la prima volta.

"Sono contenta che lei sia arrivata, Maggiore Hahnenfuß. Del resto anche lei ed il Comandante Joule ci avete invitato al vostro matrimonio, non potevamo che ricambiare."

Al ricordo delle parole del Delegato, Shiho sorrise deliziata mentre alzava la mano sinistra davanti a sé. Fissò l'anello di fidanzamento, infilato al quarto dito, e sospirò. Sentì Yzak che quasi si strozzava con l'acqua e Dearka ridere sguaiatamente.

"Ora che ci penso… Zala ti ha battuto anche sulla tempistica del matrimonio, signore," lo prese in giro il mulatto, bevendo il cocktail in un solo sorso. "Come ti senti?"

L'albino fece per dire qualcosa, ma Shiho schiaffeggiò il braccio di Dearka, furente.

"Taci, Elthman! Se continui a stuzzicarlo è possibile che mi sposi anche stanotte, pur di vincere contro l'Ammiraglio!" esclamò la giovane, paonazza.

"Non ti facevo così romantica," borbottò Yzak, portando il bicchiere alle labbra. "O almeno… non pensavo ti interessassero lo cerimonie standard."

"Sbagli, non potrebbe fregarmene di meno," annunciò Shiho mentre si alzava. "È che stasera ho da fare."

"Oh, ecco perché ti sei vestita meglio del solito!" Dearka la indicò, la bocca spalancata. "E dove vai di bello?"

"Una certa Erica Simmons ha organizzato una festa di addio al nubilato per Cagalli-sama. Non ho tutta questa voglia di andare, soprattutto perché l'unica che conosco è il mio capo…" Shiho roteò gli occhi, pensando a Lacus Clyne che batteva le mani, eccitata all'idea di festeggiare in maniera birichina, come aveva detto lei. "Ma disertare un pezzo del matrimonio solo perché sono un orso sarebbe altamente maleducato da parte mia."

Il mulatto rise, passando un dito sul bordo del bicchiere vuoto. "La Simmons è una donna folle. Non mi stupirei se finiste circondate da un gruppo di ballerini muscolosi vestiti come dei pompieri. Anzi… svestiti."

Shiho scrollò le spalle. "Non è di certo la prima volta che vengo invitata a questi eventi così mondani, so come funzionano le cose. Bene, si sta facendo tardi. Ci vediamo domani mattina."

La bruna si girò, ma venne trattenuta dalla mano di Yzak, stretta attorno al suo polso. Lo guardò con un sopracciglio alzato.

"Se vengo a sapere che hai infilato anche solo un dollaro nelle mutande di un altro uomo stai pur sicura che non risponderò delle mie azioni," soffiò l'albino.

Dearka dovette soffocare una risata, ma a Shiho non riuscì l'impresa. Ghignando si liberò dalla presa ed incrociò le braccia dietro la schiena. "La stessa cosa vale per te, Joule. Anche voi avete l'addio al celibato dell'Ammiraglio, o sbaglio?"

"Figuriamoci se mi metto a dar soldi a qualche sgualdrina in bikini," mormorò Yzak, arrossendo mentre la sua dolce metà correva via, ridendo come una pazza.

"Oh, mi sa che dovrai stare attento, Comandante. So che la festa l'ha organizzata il Colonnello La Fllaga, il che dovrebbe bastarti come ammonimento," disse Dearka, agitando la cannuccia sotto gli occhi scocciati dell'amico. "Quell'uomo è più pervertito di me e della povera anima di Miguel messi insieme, solo che non lo dà a vedere, il bastardello."

"… cazzo," si limitò a commentare l'albino. "Sarà meglio se rimango in camera ad aspettare Shiho."

"Ma non dire stupidaggini! Sarà una notte memorabile. Non vuoi vedere come si agita Zala davanti a qualche spettacolo di dubbio gusto?" Dearka rise, divertito dal ghigno malvagio appena affiorato sul volto del suo interlocutore.

Passarono qualche istante in silenzio, godendosi la calma surreale che li circondava. Nessun telefono squillante, nessuna operatrice di bordo che correva avanti e indietro, come impazzita, nessuna operazione di massima priorità che li distraeva dal lavoro. Niente di niente, solo lo sporadico suono del campanello della reception del loro hotel.

"Elthman?"

L'Ufficiale alzò gli occhi, posandoli sul Comandante. Grugnì, continuando a giocherellare pacatamente con la sua cannuccia.

"Hm no… volevo solo sapere se stai bene," disse Yzak. "Sai… siamo a Orb, dopotutto."

"Grazie dell'informazione preziosa, non me n' ero accorto," sospirò l'altro, alzando un sopracciglio chiaro. "Credevo che improvvisamente fossimo stati catapultati in una sottospecie di realtà virtuale."

"Dearka…"

"Sai, una di quelle simulazioni in cui Shiho è l'asso imbattuto da più o meno cinque anni!"

"Dearka…"

"Solo che è strano, non abbiamo mica indossato un casco! Quindi, forse, siamo realmente a Orb, grazie Comandante!"

"CAZZO DEARKA!" urlò Yzak, scattando in piedi e battendo ripetutamente le mani sul tavolino. "Non osare prendermi per il culo, sai benissimo a cosa mi riferivo!"

"Ehi, non ti scaldare," borbottò lo scanzonato soldato, passandosi una mano tra i capelli dorati e chiudendo un occhio. "Vuoi farti riconoscere anche a mille miglia da PLANT?"

"Giuro, se potessi ti ammazzerei," ringhiò l'altro, tornandosi a sedere e lanciando occhiatacce a chiunque osasse guardarli come se fossero stati due alieni. "Per una volta che mi preoccupo per te… stronzo…"

"Apprezzo, figurati," rispose Dearka mentre si girava a guardare fuori dalla finestra. Il tramonto che elogiava Shiho poco prima era scomparso, lasciando spazio alla notte, ancora chiara e poco stellata. "Con tutti i permessi che mi sono preso per venire su quest' isola maledetta, la conosco meglio delle mie tasche."

Yzak annuì, iniziando a perdere la pazienza. In ogni caso, però, sapeva bene quanto delicato fosse l'argomento e voleva lasciare che l'amico prendesse la strada che preferiva per potersi sfogare.

"Ho dato la caccia a quella donna come se fosse stata una criminale. Non ho mai capito che dovevo rispettare la sua scelta di girare il mondo per fare fotografie e che urlarle addosso avrebbe solo peggiorato le cose," spiegò mestamente. "Ora l'ho persa definitivamente, quindi… no, non va per niente bene."

"Sai che, quasi sicuramente, domani sarà tra gli invitati, vero?" fu tutto ciò che l'albino riuscì a dire dopo qualche minuto.

"Sarei uno sciocco se non ci avessi pensato da solo. Durante la mia collaborazione con i tizi dell' Archangel lei e Cagalli hanno instaurato un ottimo rapporto, credo sia una delle sue amiche più preziose. Piuttosto mi domando se lei abbia fatto lo stesso ragionameno."

Yzak alzò un sopracciglio e Dearka sospirò.

"Intendo dire che, se lei è una del giro di Cagalli, io sono uno del giro di Athrun. Dannazione, quando eravamo ancora in quattro non ci siamo mai potuti sopportare, ma ho avuto modo di conoscerlo meglio sul Bipede e siamo diventati amici. Credo."

"Commovente," sbuffò l'albino, visibilmente seccato. "In ogni caso quella Natural non è stupida, sa per certo che ci sarai anche tu domani."

"Di bene in meglio," sospirò Dearka, alzandosi. "Basta, è ora di andare a divertirsi. Non ho voglia di pensare a lei."

Yzak lo seguì, roteando scetticamente gli occhi. "Certo. Come no?"

*

"Mi dispiace così tanto," mormorò Cagalli, rossa in viso e splendida nel suo abito bianco. "Non volevo e non ho fatto apposta."

"Lo sappiamo, cara, non preoccuparti," le rispose subito Athrun, prendendole la mano. "Sono sicuro che neppure Miriallia se la sia presa."

"Ma le ho tirato il bouquet in testa mentre ci stava facendo una foto," protestò la bionda, distogliendo gli occhi.

"Sarà destino che lei si sposi. Magari anche prima di me," sospirò Shiho, ridendo. "Cagalli, lasciatelo dire, ma è stata una scena strepitosa."

"Cos'è tutta 'sta confidenza?" domandò Athrun, con un sorriso. "Merito della festa di ieri sera?"

"Signorsì," disse il Delegato. "Certi eventi servono ad avvicinare le nazioni molto più di quanto non si riesca a fare in una riunione ufficiale."

"Ha ragione," convenne Shiho. "Ci siamo davvero divertite."

"Questa ha infilato soldi dove non doveva?"

I tre si voltarono verso Yzak, rimasto in silenzio fino a quel momento. Shiho alzò un sopracciglio: era troppo bello per essere vero che l'albino avesse preso l'iniziativa di andare dai neo-coniugi Zala per congratularsi senza celare secondi fini poco ortodossi.

"A parte che ho un nome… dannazione, potresti anche fidarti, una volta tanto!" rispose con tono scocciato. Incrociò le braccia sul petto mentre Cagalli e Athrun si scambiavano un'occhiata divertita.

"Guarda, Joule, la tua donna ieri sera era più impegnata a parlare con Miriallia Haww che a sbavare sui pompieri," spiegò la bionda. "Non hai niente di cui preoccuparti. A meno che la nostra bella fotografa non le abbia fatto cambiare gusti sessuali."

Athrun le diede uno schiaffetto sul braccio, ma ridendo. "Certo che sei proprio perfida, Cagalli."

Yzak sospirò e, senza dire niente, afferrò il polso di Shiho e la trascinò al centro della pista da ballo.

"Allora c'erano davvero i pompieri."

Lei lo guardò come se fosse stato ricoperto di escrementi e lui sbuffò.

"Okay, okay. Scusami, d'accordo?"

"Va già meglio."

Danzarono quasi senza voglia, in silenzio, fino a quando Yzak si piegò su di lei, accostando le labbra al suo orecchio. Ghignò divertito, sentendola tremare improvvisamente.

"Hai visto prima? Quando Dearka e Miriallia si sono sfiorati la mano per caso, al tavolo? Ho trovato la scena esilarante."

"Lei si diverte davvero con niente, Comandante," rispose Shiho. "Poveretti, non ti fanno neanche un po' di pena?"

"No. Sono adulti e vaccinati, o mi sbaglio? E poi lei non ha più voglia di stare insieme, lui deve farsene una ragione."

La ragazza si mordicchiò il labbro inferiore ed indietreggiò. "Non so se dovrei coinvolgerti…"

"In cosa?" Yzak alzò un sopracciglio, impazientemente. "Spero che tu non stia tramando qualcosa per farli riappacificare!"

"Ma Yzak! Tu non hai visto Miriallia ieri sera!" esclamò lei, grattandosi il capo. "È palese che sia ancora innamorata di Dearka, solo che non lo vuole ammettere. Se succedesse qualcosa, però, potrebbe essere possibile tutto."

L'albino roteò gli occhi chiari. "Mi fa paura come tu riesca a convincermi solo con uno sguardo. Sto perdendo la mia autorità. Vieni, andiamo a giocare a Cupido, ma sappi che te la farò pagare cara."

Shiho non potè non sorridere sentendo il tono malizioso della voce del suo Comandante.

*

Dearka sospirò, appoggiandosi alla ringhiera e guardando il giardino attorno a lui. Era meraviglioso, non per niente ospitava il matrimonio della donna più potente di Orb. Essendo estate il profumo di fiori e frutti era forte e, se solo non fosse stato illuminato da piccoli lampioni, sarebbe stato uno scenario perfetto.

Lanciò un'occhiata all'orologio, chiedendosi quanto tempo potesse metterci Yzak a prendere a se stesso e a lui un bicchiere di champagne. Ormai erano trascorsi quasi cinque minuti da quando era corso via.

"Come se non bevesse da una settimana," mormorò a denti stretti. "Prima mi trascina qua, dicendo che la musica lo sta assordando, poi se ne scappa. Insomma, ha una fidanzata per andar via dalla confusione, no? NO?!"

Si passò una mano nei capelli e scosse il capo. Non doveva prendersela con Yzak se si sentiva una merda patentata. Da quando aveva messo piede sul suolo di Orb i suoi pensieri avevano preso a ruotare esclusivamente intorno al dolce ricordo di Miriallia Haww. La donna per cui aveva perso la testa e le staffe da qualche anno; la donna che non si degnava neppure di chiamare per nome.

L'aveva conosciuta sull' Archangel e l'aveva trovata immediatamente deliziosa. Un'adolescente tutta curvettine e con l'espressione da verginella inesperta che l'aveva mandato in tilt nel giro di pochi secondi.

Adorava quel tipo di preda.

Ciò che lo incantava di più, comunque, della sua nemica era lo sguardo, duro, fiero ed affranto. Il fatto che fosse una Natural, un essere inferiore a lui e, pertanto, che andava disprezzato, lo eccitava terribilmente e, mentre se ne stava nell'infermeria del Bipede, legato come un salame, doveva trattenere la sua fantasia, altrimenti galoppante in direzioni troppo proibite per un prigioniero che non poteva usare le mani a suo piacimento.

Quando se l'era trovata davanti, però, con il suo atteggiamento rabbioso e puro al contempo, non aveva resistito ed aveva iniziato a stuzzicarla, senza neppure sperare di poterla ammaliare con i suoi insulti. Non sapeva manco lui cosa voleva che succedesse tra di loro.

"Cos' è? Ti è per caso morto il fidanzatino Natural, là fuori?"

Era stata questione di un secondo e Miriallia Haww si era buttata su di lui, brandendo un coltello dalla lama indiscutibilmente lunga, e con lo sguardo di una pazza furiosa.

Dearka Elthman sorrise schifato dal suo stesso comportamento. Era iniziato tutto con un riferimento a Tolle Koenig e tutto era finito proprio a causa di quel piccolo Natural bastardo con il cui fantasma aveva dovuto competere per anni.
All' epoca, lui era solo un moccioso arrapato agli occhi di Miriallia – e del mondo intero, lui stesso ne era ben cosciente – mentre Tolle era il grande eroe per lei, l' amore della sua vita che mai sarebbe potuto essere sostituito.

"Invece…" sussurrò il soldato di ZAFT, stringendo più forte la ringhiera di ferro. "L'hai dimenticato in fretta."

Come sempre, nella loro relazione era successo tutto con una velocità impressionante. Erano bastate poche parole dolci nell' orecchio della Natural ed il ricordo doloroso delle battaglie e dell' ansia che esse comportavano che i due erano finiti insieme. Totalmente.

Dearka sospirò e chiuse la mano in un pugno, simbolo della sua frustrazione. Miriallia era stata chiara e non lo voleva più. Anche lui si era illuso che tutto fosse finito, eppure, quando l' aveva vista uscire dall' automobile scura, stupenda in un abito chiaro, aveva compreso il suo cuore riusciva ancora a battere forte per colei che, purtroppo, era il suo primo amore e che lo sarebbe stato per sempre.

*

"Maledetti tacchi. Voglio le mie scarpe da ginnastica."

Imprecando mentalmente, Miriallia strinse tra le mani la macchina fotografica. Guardò il grande giardino ed inspirò a fondo l' aria ricca di profumi fruttati e floreali.

Shiho aveva ragione: fare qualche foto a quell' ora sarebbe stato perfetto. Peccato, però, che la mora se n' era corsa in bagno prima di accompagnarla fuori ed ora lei se ne stava in mezzo al prato, da sola, con i piedi doloranti.

"Al diavolo."

Si abbassò e tolse le scarpe, stringendole in una mano mentre con l' altra reggeva il suo prezioso apparecchio. Indispensabile per il suo lavoro e per la sua vita.

Mosse qualche passo sull' erba morbida, godendosi quella sensazione di pace che aveva invaso il suo corpo e la sua mente. Fece per scattare una foto quando lo vide, appoggiato alla ringhiera del gazebo del giardino, con lo sguardo perso nel vuoto, come se fosse stato in trance. Dearka.

Con il cuore in gola, Miriallia si nascose dietro ad un albero, lasciando cadere le scarpe e stringendo la mano contro il petto. La stessa mano che, qualche minuto prima, aveva sfiorato le dita scure del soldato di ZAFT per sbaglio.

Un sorriso malinconico affiorò sul suo volto e non dubitò neanche per un secondo che il ragazzo nel gazebo stesse ricordando i giorni trascorsi insieme.

Miriallia si sentì un mostro.

L' aveva incontrato sull' Archangel, ma il suo animo era sconvolto dalla morte di Tolle Koenig, ad opera di Athrun Zala. In quei giorni ZAFT, per lei, rappresentava il nemico da distruggere, da annientare e ogni aspetto negativo dell' esercito opposto al suo schieramento era riflesso nell' atteggiamento insopportabile del prigioniero dai capelli biondi.

La stuzzicava, la molestava sessualmente solo con le parole e lei non riusciva a capacitarsi di come quel povero idiota potesse interessarla. Era un Coordinator, un essere geneticamente modificato che meritava di morire tra le sofferenze più atroci e disumane. Non poteva farle battere il cuore così violentemente. Semplicemente… non poteva.

"Cos' è? Ti è per caso morto il fidanzatino Natural, là fuori?"

Quel riferimento a Tolle era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso. Il suo adorato ragazzo era ancora una ferita aperta e sanguinante, eppure lei non accettava il fatto che mai, neppure una volta, il suo fedele compagno l'avesse fatta fantasticare così selvaggiamente. Non ai livelli di Dearka Elthman.

Aveva perso il lume della ragione in pochi secondi ed aveva afferrato un coltello. Ammazzando il prigioniero avrebbe risolto tutti i suoi problemi e poco le importava se poi fosse finita davanti alla corte marziale: senza Tolle e senza orgoglio non avrebbe più potuto vivere comunque.

Il suo piano non era andato a buon fine e, straordinariamente, quando Fllay Allster aveva provato a fare la stessa cosa, lei si era buttata sulla ragazza, impedendole di sparargli. Forse aveva già iniziato ad infatuarsi di lui, senza neppure accorgersene.

"È inutile che tu ti nasconda, Haww, ti ho già vista."

Le gelò il sangue nelle vene, ma tentare di imbrogliare un soldato di ZAFT sarebbe stata la mossa meno furba dell' universo.
Non si degnò neanche di raccogliere le scarpe ed uscì dal suo nascondiglio, dirigendosi a grandi passi verso il gazebo. Più si avvicinava a lui e più sentiva il cuore martellare nelle orecchie. S' imbronciò.

"Sei sempre più garbato, Elthman."

Dearka sospirò, ghignando. Senza dire niente si sedette sulla ringhiera, guardando le stelle al di là del tettuccio del gazebo. I suoi occhi viola, poi, si spostarono sulla ragazza vicino a lui.

"È tanto che non ci parliamo."

"Due anni," disse Miriallia. "Davvero un sacco di tempo."

"Eh già. Ventiquattro mesi di resa incondizionata, soldato Haww. Mi stupisco della mia buona volontà," Dearka sorrise e lei sentì il proprio corpo sciogliersi.

"N-non sono più un membro dell' esercito," borbottò la ragazza tra i denti. "Già da quando ci siamo trasferiti qua dopo la fine della prima guerra."

Vide il sorriso del Coordinator allargarsi, gioioso e nostalgico, ed arrossì, distogliendo lo sguardo. Quella persona non meritava di soffrire così tanto per colpa sua, aveva un cuore troppo grande e generoso per farlo sanguinare così.

La loro rottura riguardava proprio Tolle e la sua morte: gli aveva detto che mai nessuno avrebbe potuto sostituire il generoso Natural e che non aveva voglia di illuderlo, ma la verità era che il problema risiedeva in lei e nella paura radicata in lei. Sapeva che era innamorata di Dearka, ma non voleva più soffrire, quindi si era buttata nel lavoro e l' aveva lasciato, piangendo lacrime amare quando veniva a conoscenza delle sue visite ad Orb, nella speranza di incontrarla e farle cambiare idea.

"Ho sentito che sei diventato un Ufficiale," sussurrò Miriallia 'Mostro' Haww, sedendosi vicino a lui. "Congratulazioni."

Dearka avvampò leggermente, grattandosi la nuca nervosamente. "Oh, beh… niente di speciale. Lacus ha apprezzato i miei servigi e mi ha premiato. Voleva promuovere anche Shiho, ma lei è stata irremovibile. Essere un Red Coat le permette di lavorare per Yzak."

Miriallia rise, dondolando le gambe nell' aria. "Ancora non posso credere che quel mastino di Joule abbia trovato la fidanzata."

"Se ce l' ha fatta un cazzone come me…" disse Dearka, scoccandole un sorriso a trentadue denti. Miriallia avrebbe voluto mollargli una sberla, ma si ritrovò a ridere di gusto a quel riferimento così palese.

"Dearka?"

"Hm?"

"Scusami."

Il soldato si girò di scatto e la vide stropicciarsi le mani in grembo. Le sfiorò le dita, intecciandole con le sue.

"Non fa niente, sul serio, Miri. L' importante è che siamo qui, insieme, senza farci la guerra."

La Natural si morse il labbro inferiore, prima di iniziare a piangere silenziosamente. Quando sentì le dita passare dalla sua mano al suo braccio, accarezzandolo piano, gli buttò le braccia al collo e gli diede un rapido bacio sulle labbra, senza approfondire troppo, per vedere la sua reazione.

Dearka le cinse la vita e l' attirò a sé, leccando le sue labbra in maniera quasi affamata.

"Ricominciamo," ansimò Miriallia, senza staccarsi. "Per favore."

Il giovane sorrise, la sua risposta un' ulteriore bacio.

*

Shiho ghignò, lasciando andare il lembo di tenda tra le sue dita. Reclinò la testa, poggiandola sul petto di Yzak.

"Visto? Io non sbaglio mai."

Il soldato rise leggermente, chiudendo gli occhi.

"Sei una vera spina nel fianco, Maggiore."









Lo so che ho all' attivo una long, ma l' idea non potevo davvero lasciarmela sfuggire >_<. Bramavo da tempo di scrivere una storia su Dearka e Miriallia, credetemi.
Mi dispiace di aver usato un' occasione così bella come il matrimonio di Cagalli e Athrun solo come contorno, ma sto seriamente meditando di fare alcuni spin-off sui due adii al celibato e nubilato. Tanto per non smentirmi mai XD.
Hanako.
  
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