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Autore: Liberty89    02/01/2010    2 recensioni
Comparve all’alba del nono giorno di quel mese estivo. La punta della lunga coda rivolta a oriente, le orecchie ritte verso l’esterno e il musetto in cerca di un odore interessante, insieme ai vispi e profondi occhi dorati dalla pupilla sottile.
La bella gatta dalle preziose iridi dorate e il lucido e perfetto pelo d’antracite camminò in mezzo agli umani, cercando qualcuno che la vedesse, poiché lei non era un semplice felino, o almeno, non lo era più da molto tempo.

Una fic non-sense che parla del destino della magia e dei sogni ai giorni nostri, sotto le sembianze di una bella gatta nera, scritta per un contest organizzato dal Fan Fiction World Forum.
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buondì e buon anno a tutti!!! ^^ Oggi sono in vena di trafficare con efp e mi è venuta voglia di postare questa fic arrivata terza ad un contest organizzato dal Fan Fiction World Forum. Scrissi al mare questa cosa non-sense, che parla del destino della magia e dei sogni in questi nostri tempi tanto legati alla realtà... L'idea mi è venuta mentre ascoltavo una OST di Cowboy Bebop. Spero che vi piaccia ^^ Buona lettura!

Disclaimer: La storia è originale e mi appartiene. Non è stata scritta a scopo di lucro.

*Kuro-neko - La gatta nera*

Cowboy Bebop OST 1 - Cat blue

Comparve all’alba del nono giorno di quel mese estivo.
La punta della lunga coda rivolta a oriente, le orecchie ritte verso l’esterno e il musetto in cerca di un odore interessante, insieme ai vispi e profondi occhi dorati dalla pupilla sottile.
Oltrepassò il cancello di ferro tinto di bianco e prese ad aggirarsi per il sito di villeggiatura, vagando per le strade deserte e silenziose, ancora avvolte nel dolce tepore del sonno.
Vagò per ore, finché il sole non fu alto nell’azzurro tenue del cielo, in cui compariva ogni tanto un piccolo batuffolo di cotone, simile ad una pecorella al pascolo, e finché le strade non si riempirono di esseri a due gambe.
La bella gatta dalle preziose iridi dorate e il lucido e perfetto pelo d’antracite camminò in mezzo agli umani, cercando qualcuno che la vedesse, poiché lei non era un semplice felino, o almeno, non lo era più da molto tempo.
Era qualcosa di molto simile a un fantasma la leggiadra gatta dalle orecchie sempre dritte.
Era la rappresentante di ciò che si nasconde dietro al reale: il sogno, l’illusione, la magia, cose in cui a quei tempi erano ben pochi gli uomini che ci credevano ancora fermamente; era ciò che il mago nasconde nel cilindro insieme al candido coniglio. Pochi erano coloro che credevano nell’arte dell’incantesimo come se fosse una cosa vera e tangibile, come il rumore dell’acqua che fa avanti e indietro sulla spiaggia.
La gatta aveva il compito di vagare alla ricerca di queste persone speciali per far capire loro che la vena misteriosa di Madre Natura era ancora viva, in modo tale che potessero trasmettere le loro conoscenze ai posteri. Il suo aspetto era complice di quel suo ruolo, poiché si sa che i gatti hanno qualcosa di misterioso che li lega all’imprevedibile mondo della magia e il colore del suo pelo concedeva un altro punto alla sua causa.
Il disco solare era giunto all’apice del suo arco e l’odore di salsedine l’aveva condotta sulla spiaggia.
Trotterellava tra gli ombrelloni colorati, senza che la sabbia s’attaccasse al suo bel manto, solo qualche impronta lasciata qui e là segnava il suo rapido e scattante passaggio.
Qualche bambino la indicò ai genitori, ma nessuno di loro la vide. Normale routine per lei.
I bambini credono incondizionatamente alla magia perché ancora non conoscono i limiti che può raggiungere la realtà e pochi erano quelli che restavano fanciulli nel profondo una volta cresciuti.
Concedendosi una pausa, la gatta salì su un gruppo di scogli, sdraiandosi su di essi, e con i suoi occhi brillanti come stelle osservò l’enorme distesa d’acqua salata, riempiendosene la vista.
-Guarda papà! C’è un gatto lassù!- urlò una voce femminile.
-Dove?-
-Là! Sullo scoglio a sinistra!-
-Io non vedo niente… ma sarà stata una lumaca di mare…-
-Secondo me è un gatto.- sentenziò la ragazza, facendo sbuffare il padre.

Si sedette e avvolse la coda attorno al corpo, attendendo con pazienza.
La giovane si voltò e i suoi occhi castani incrociarono quelli grandi e luminosi della gatta nera, ma solamente quando fu sicura d’esser sola, provò ad avvicinarla con un pezzo di prosciutto.
Accettò di buon grado il cibo che le fu offerto e ancor di più le dita che si mossero birichine dietro al suo orecchio destro, facendole emettere le fusa. Le fece i complimenti per il pelo, poi scherzosamente le chiese chi fosse e fu in quel frangente che le loro iridi s’incontrarono di nuovo.
La ragazza dal viso tondo e abbronzato sorrise. -Ora capisco perché posso vederti solo io… Hai trovato qualcun altro?-
La punta della lunga coda guizzò da destra a sinistra, rimanendo penzolante su quel lato.
-Capisco… Ti auguro buona fortuna, la tua è una ricerca difficile. Quando riparti?-
A quella domanda, la gatta s’alzò sulle quattro zampe.
La punta dell’orecchio destro tremò appena e sbatté gli occhi una volta sola, prima di girarsi e andarsene, muovendo sinuosamente la sottile coda d’ossidiana.
-Addio bella gatta nera, farò ciò che mi hai chiesto.-

Il sole si era già buttato a capofitto dall’orizzonte occidentale e le prime stelle della sera fecero la loro timida apparizione nelle iniziali sfumature bluastre, annunciatrici della notte in arrivo.
Con gli occhi più brillanti che mai, le vibrisse in movimento, la coda con la punta rivolta all’indietro e le orecchie attente ad ogni suono, la gatta nera riattraversò il bianco cancello, tornando sulla strada.
Com’era giunta, scomparve al tramonto del nono giorno di quel mese estivo, mettendo una zampa avanti all’altra, divenendo un tutt’uno con la nebbia, somigliante ad uno spirito vagante alla ricerca continua di una meta irraggiungibile.




Spero che vi sia piaciuta ^^ Alla prossima assurdità!
See ya!
  
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