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Autore: Selis    03/01/2010    5 recensioni
Sotto quell’attacco, la porta cedette e cadde al suolo, producendo un rumore sordo.
Genere: Drammatico, Thriller, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Voldemort | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti.

Devo dire che questa One-shot è stata creta alle 6 del mattino; ovvero l’ho praticamente sognata. 

Aggiungere che mi sono svegliata quasi urlando e con le lacrime agli occhi non è esagerato perché è successo davvero così. Devo ricordarmi di non bere più aranciata prima di andare a letto, perché se il risultato è un risveglio da incubo e la creazione di una ficcy ad altissimo rischio di alluvione, beh.. è un pochino preoccupante.

Io in genere odio le storie dove uno dei miei personaggi preferiti muore, infatti anche se di idee da acquazzone ne ho molte, evito sempre di scriverle perché la prima a piangere sono io.

Non è molto normale in effetti…

Dai vi lascio alla storia.

Spero che vi piaccia.

Byeee ~

 

 

* ~ * ~ * ~

 

Scusami Harry.

Non sono stato attento, e mi hanno scoperto.

Molto probabilmente questo è l’ultimo messaggio che riceverai da me, mi dispiace di non esserti stato d’aiuto più di così.

Io ho fatto le mie scelte, che siano giuste o sbagliate ormai non ha più importanza.

Ho scelto te, anche se stavo dalla parte sbagliata della barricata, e non me ne pento.

Quindi non voglio che ti prenda la colpa della mia ormai imminente morte.

Tutti possono esprimere un desiderio prima della loro morte, e questo è il mio.

Volevo scriverti un’ultima volta, per ricordarti di non essere un incosciente Grifondoro del cazzo, ormai per me non c’è più niente da fare, quindi vedi di tenere il culo nel tuo nascondiglio e non fare cazzate.

Vivi felice Harry,anche se non sarò io a renderti felice per il resto della vita.

Ma soprattutto vivi, vivi anche per me. Non lasciarti morire dopo aver ucciso quel bastardo, perché tu Meriti di vivere ed essere felice.

Addio Harry.

Ti amo.

Draco L. M.

 

 

 

- Bombarda! –

La porta di legno massiccio cigolò, ma non cadde.

-  Aguamenti. -

- Bombarda. -

- Stupeficium! -

Sotto quell’attacco, la porta cedette e cadde al suolo, producendo un rumore sordo.

Subito una ventina di uomini fece irruzione nel piccolo appartamento diroccato,a capo degli uomini c’era un uomo altrettanto agguerrito, ma con un dolore sordo nel petto.

La casa comprendeva non più di tre stanza, l’odore di muffa e marcio riempiva l’aria del piccolo abitacolo, poche cose riempivano il piccolo spazio, un tavolo e due sedie. Ma all’uomo a capo degli Auror non interessava, si diresse a passo sicuro verso la porta che conduceva alle altre due stanza, e le abbatté in un sol colpo.

Quando la prima delle due cadde, provò un moto di sollievo trovandola vuota, ma quando cadde anche la seconda il suo cuore si fermò.

* No, ti prego, ti prego NO! * Solo questo riusciva a pensare, mentre il suo cuore si rompeva inesorabilmente.

Su un letto malconcio, stava disteso in posizione fetale il corpo dell’unico uomo che avesse mai amato; si avvicinò piano, con la disperata speranza che stesse solo dormendo, si inginocchiò hai piedi del letto sentendo anche l’ultima parte del suo cuore frantumarsi.

Non riusciva a distogliere lo sguardo da quel corpo.

Il corpo che tanto aveva amato e che ancora, nonostante gli ematomi e i lividi, continuava ad amare. Quel corpo, ricoperto di sangue e sperma,  per lui continuava ad essere la cosa più bella del mondo.

Quando una mano si posò sulla sua spalla, sobbalzò.

Solo dopo si accorse delle lacrime che gli rigavano le guance e che gli appannavano gli occhiali tondi, stava singhiozzando, ripetendo un unico nome.

* Ti vendicherò amore mio.* Pensò, prima di sparire con un sonoro “Pop”, davanti agli occhi increduli degli Auror.

Riapparve nel salotto antico di un grande maniero, le pareti non gli erano famigliari, ma sapeva che LUI era li. Voleva vendetta, per i suoi genitori, per Sirius, per il suo amore.

Ma soprattutto, voleva vendetta per se stesso.

Troppe volte quel mostro gli aveva portato via le persone a lui care, questa volta sarebbe stata l’ultima.

Non riuscì a fare un passo che si ritrovò circondato da una decina di Mangiamorte, ma lui non li vedeva, erano solo degli stupidi burattini comandati da quel mostro.

- VOLDEMORT – Urlò. L’onda d’urto sprigionata da quell’unica parola, urlata con tutta la rabbia e la disperazione che aveva in corpo, schiantò al muro tutti gli uomini incappucciati.

- Tom Riddle, devo venirti a stanare come un topo? O vieni tu da me. – Gridò ancora.

La sua rabbia cresceva ogni secondo di più. Sapeva, che se avrebbe lasciato liberi i pensieri, sarebbe miseramente crollato.

Una densa nube nera avvolse la stanza. Eccolo, era sicuramente lui, solo lui poteva essere così psicopatico per fare un’entrata del genere, ma questa volta sarà l’ultima.

- Harry Potter ci rincontriamo. – Disse Voldemort, e nel mentre un sorriso maligno si dipinse su quella faccia da serpente. – Ti è piaciuto il mio regalo? – continuò beffardo.

Quelle parole lo colpirono come una pugnalata in pieno petto. - TU LURIDO MOSTRO. – Urlò. - Questa sarà la volta che pagherai per tutto quello che hai fatto. –

- Sectumsempra! – Quell’unico incantesimo dette vita al duello.

Fasci di luce viola, rossi, blu fendevano l’aria.  Erano in parità, solo un unico incantesimo poteva mettere fine a quel duello mortale, e tutti e due lo avevano capito.

- AVADA KEDAVRA. – Urlarono quasi contemporaneamente.

Poi tutto si fece buio.

 

* ~ * ~ * ~

Questa ficcy mi ha letteralmente prosciugato.

A volte dovevo interrompermi perché avevo le lacrime agli occhi! Ma si può essere più sceme e sadiche di così?

Inizialmente volevo scrivere il prologo, ovvero una specie di finale, ma poi ho pensato che era meglio lasciarla con il finale aperto così ognuno di voi potrà dare quello che più gli aggrada.

Spero che mi lasciate un commentino per farmi sapere cosa ne pensate di questa ficcy. Io mi ritengo abbastanza soddisfatta.

Ma i giudici siete voi.

 

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