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Autore: Devils_Dragon    03/01/2010    2 recensioni
Una dolce melodia si sparse nell’area della collina, il soffio leggero del vento faceva muovere le foglie degli alberi, mentre due piccoli fiori, uno bianco e uno blu, nascevano vicino al punto dove erano sparite Sara e Leben. Il fiore del giorno e il fiore della notte. I fiori del cielo.
[Partecipante al contest "Due Parole [ III edizione del Contest *Magical Tales* ]" indetto da niobe88 su EFP forum]
Genere: Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Autrice: Akane_Hirai (ßNick vecchio); Devils_Dragon (ßNick odierno)
Titolo: I fiori del cielo
Rating: verde
Genere: sentimentale, fantasy
Avvertimenti: one-shot
Parole: Bambina-Cielo
Introduzione: Una dolce melodia si sparse nell’area della collina, il soffio leggero del vento faceva muovere le foglie degli alberi, mentre due piccoli fiori, uno bianco e uno blu, nascevano vicino al punto dove erano sparite Sara e Leben. Il fiore del giorno e il fiore della notte. I fiori del cielo.

Note Autrice [Post Contest]: Mi ero iscritta a questo contest per provare a mettermi alla prova. Poco prima della scadenza la prof.ssa di italiano ci ha dato da fare un tema per casa … la storia che seguirà è proprio quel tema.

 

-I fiori del cielo-

 

 

Cosa ci faccio qua? O meglio, perché sono tornata qua?

Sono qui per rivedere lei, sperando nel profondo del mio cuore che torni almeno oggi.

Mi trovo sulla collina vicino al mio villaggio, questa non è una collina qualsiasi, no, questa collina è stata benedetta da lei.

Mi hanno raccontato molte storie su di lei, ma sono sicura che siano tutte false.

La gente del villaggio racconta leggende dicendo che sono vere, ma in realtà sono solo frutto della loro fantasia.

Solo io so la verità su di lei ed il peccato è che non lo posso dire a nessuno.

La collina fu benedetta ormai molto tempo addietro, tre secoli fa.

Si dice in giro che una bambina con lunghi capelli verdi, scuri come il bosco, ed occhi di ghiaccio, sia stata privata della vita qui, esattamente dove sono seduta io adesso.

In realtà lei è ancora viva, solo che si sta nascondendo a causa della stupidità degli uomini che la chiamano mostro.

Leben in realtà è una creatura della notte, una creatura che può comandare la luna.

Mi fa male il cuore ogni volta che penso a lei e, stranamente, mi viene sempre sonno come in questo momento.

 

 

Lentamente la ragazza chiuse gli occhi e, in quel momento, una piccola figura le si avvicinò, sedendosi accanto al suo corpo rilassato.

 

Stava danzando e non sapeva il motivo, sapeva solo che doveva continuare a farlo.

Sentiva il suo corpo leggero e aggraziato come non lo mai in vita sua e aveva una strana voglia di cantare.

La giovane donna dai lunghi capelli neri cominciò a cantare una dolce melodia che avrebbe ammaliato chiunque l’avesse sentita.

Gli animali del bosco lentamente le si avvicinarono, attirati da quella melodia dolce e malinconica.

Non sapeva il motivo, ma  la donna si sentiva triste.

Era anche molto confusa, si ricordava perfettamente che un attimo prima era sulla collina e invece ora si ritrovava vicino ad un lago nella sua forma reale.

Continuava a danzare facendo volare il suo vestito, candido come la sua pelle.

Un’aura bianca cominciò ad avvolgerla, uno strano calore sentì ed un attimo dopo solo il gelo.

Fermò la sua danza mentre lentamente le uscivano delle ali dalla schiena.

Erano delle ali molto grandi, avevano piume nere con delle linee d’orate.

Sara, la donna, sentiva che il suo istinto la spingeva a volare e così fece.

Prese il volo.

Leggiadra come una rondine si mise a volare in una direzione a lei sconosciuta.

Dopo poco arrivò in una collina, la collina, quella dove era andata ad aspettare Leben.

Atterrò vicino al punto dove c’era una figura seduta vicino ad un corpo dormiente che Sara riconobbe come il suo.

Sgranò gli occhi dalla sorpresa. Come poteva essere là il suo corpo se lei era lì, in piedi.

«So che sei molto confusa» parlò la figura seduta vicino a lei, la quale si alzò prima di continuare a parlare «è da molto che non ci vediamo vero, Sara?» la figura, che non era altro che una bambina ghignò, prima di sparire in un alito di vento.

 

Aprì di scatto gli occhi, guardandosi intorno.

Era ancora alla collina quindi era stato tutto un sogno.

Ad un tratto Sara sentì una presenza dietro di lei. Si voltò.

Ciò che vide la lasciò un attimo sorpresa, dietro di lei c’era Leben.

Si alzò con le gambe tremanti prima di correre verso di lei ed abbracciarla.

«Leben!» gridò con le lacrime agli occhi «mi sei mancata moltissimo. Perché non ti sei fatta viva prima?» la fissò negli occhi e ciò che vide non le piacque affatto.

Leben aveva uno sguardo rassegnato.

«Leben, c-cosa succede?» domandò Sara, sicura di non voler sentire la risposta.

«Me ne devo andare. Il mio compito è finito, i tuoi poteri si sono risvegliati ed io ora non servo più in questo mondo» disse con voce rassegnata, ma con un dolce sorriso ad ornargli le labbra.

Leben molto lentamente si allontanò da Sara e si avvicinò al limitare della collina.

«Ora me ne devo andare, ma non disperare. Vivrò per sempre nel tuo cuore e se mi vorrai parlare, basta che guardi il cielo, io ti ascolterò e veglierò su di te» disse senza voltarsi.

Delle grandi ali nere comparirono dalla sua schiena.

L’ultima cosa che Sara riuscì a vedere fu Leben che si dirigeva verso il cielo poi, solamente la Luna.

La Luna quella sera fu testimone di una separazione veloce, ma non meno dolorosa.

Sara rimase lì ancora per molto, solamente alle prime luci dell’alba decise di tornare al villaggio, di sicuro la sua gente era preoccupata a causa della sua lunga assenza.

Era o non era il capo del villaggio? Doveva proteggerli anche a costo della vita.

 

Appena fu tornata incontrò una donna incinta.

La vide accasciarsi al suolo e subito, Sara, la soccorse.

La portò a casa sua.

Quella notte il villaggio pianse la perdita di una loro compaesana, ma festeggiarono per la nascita di una nuova vita.

Una bambina era nata, una bambina dagli occhi di ghiaccio.

Subito Sara identificò quegli occhi come quelli di Leben e ne fu immensamente contenta. Voleva dire che Leben sarebbe vissuta come mortale, sì, ma almeno sarebbe potuta rimanere con Sara.

 

 

Gli anni passarono molto velocemente.

Leben era una vera peste, non riusciva a stare ferma nemmeno un secondo e Sara ogni volta doveva correrle dietro.

Ormai Leben era diventata grande, aveva otto anni.

I suoi capelli non erano più verde/bosco come nella sua vita precedente, ora li aveva argentati, li aveva dello stesso colore della Luna.

Gli occhi dal colore del ghiaccio che erano alla nascita si sono scuriti, diventando quasi neri.

Quella sera Leben era andata nella collina dove sentiva di essere stranamente legata.

Era lì, ferma a guardare il cielo e la Luna insieme a Sara.

Sara la fissava con sguardo dolce e malinconico allo stesso tempo.

“è un peccato che tu non ti ricorda nulla, Leben. Dovresti sapere che persona potente eri in passato” pensò Sara.

«Mamma!» gridò Leben.

Sara si voltò verso di lei «Dimmi piccola. Cosa c’è?» disse

«Guarda il cielo! È strano questa sera»

Sara si voltò a guardare il cielo e quasi non si mise a piangere.

La via lattea non era come la conosciamo tutti, ma era curvata a formare un sorriso.

Il cielo stava sorridendo nel vedere che “sua figlia” era insieme alla persona a cui era legata da un filo sottilissimo.

«Grazie mille per quello che hai fatto per noi, Cielo» sussurrò Sara mentre una lacrima le correva lungo la guancia.

«Cosa c’è mamma?» disse preoccupata Leben.

«Nulla piccola. Su, andiamo a casa» Sara la prese per mano e insieme si diressero al posto che loro chiamavano casa.

Il villaggio? No, no, non si tratta del villaggio. Si tratta del cielo.

Sara e Leben tornarono nel luogo dove entrambe erano nate.

Le figlie del cielo alla loro morte dovevano tornare sempre al cielo.

La morte delle figlie del cielo purtroppo era sempre troppo presto. Dovevano tornare a casa prima di compiere i trent’anni e dopo averne compiuti cinque.

Vi state chiedendo il perché non è così? Nessuno su questa terra lo sa. Le uniche a saperlo sono loro due.

 

Una dolce melodia si sparse nell’area della collina, il soffio leggero del vento faceva muovere le foglie degli alberi, mentre due piccoli fiori, uno bianco e uno blu, nascevano vicino al punto dove erano sparite Sara e Leben.

Il fiore del giorno e il fiore della notte. I fiori del cielo.

 

Fine

 

L’angolo delle paranoie:

Questa storia ha partecipato al contest de “Due Parole [III edizione del Contest *Magical Tales*]” indetto da niobe88 classificandosi 5°, cioè ultima.

Beh, è stato il mio primo contest, ergo non mi lamento.

Giudizio di niobe88

 

 

Grammatica e Lessico15/20 
Non ho trovato nessun errore grave, pochissimi quelli di battitura (come un “Si” senza accento sulla i quando andava); quello che non va bene è un cattivo uso della virgola. La virgola deve separare la frase secondaria da quella principale, ed entrambe le due frasi, separate, devono essere l’una indipendente dall’altra. Mi spiego con un esempio: “Non sapeva il motivo ma, la donna si sentiva triste.” . La virgola andrebbe messa prima del “Ma”, altrimenti la frase principale non ha senso se letta senza la seconda parte (“non sapeva il motivo ma”). Quindi sarebbe dovuto essere tipo “Non sapeva il motivo, ma la donna si sentiva triste.”Detesto mettere i panni della maestra idiota >_>“ (ruolo che non mi si addice per niente XD), ma siccome ho visto spesso questo errore nella storia e la lettura ne risente molto ho voluto spiegarti dove avessi sbagliato ^^”. Ma, ripeto, punteggiatura a parte sei stata bravissima. 

Originalità : 11/15 
Un’idea graziosa, una storia triste e dolce come il profumo di un fiore. La magia è in un sogno, è nel cielo, è l’essenza stessa dei personaggi. Carina, decisamente =) 

Stile15,5/20 
Uno stile buono, che pecca solamente per quel problema di virgole di cui ho parlato prima e che rende un poco spiacevole la lettura. Poi c’è un problemino con l’inizio, quando c’è la prima persona e subito dopo viene usata la terza. Non è sbagliato, ma sarebbe stato meglio, per far capire al lettore la presenza di un “nuovo punto di vista” senza confonderlo, usare per esempio un carattere diverso come il corsivo o il grassetto, o forse spostare il testo al centro o verso destra, sempre per esempio. Per il resto, hai uno stile molto semplice, ma chiaro, carezzevole come velluto, e decisamente piacevole =). Scrivere deve piacerti molto. 

Trama15,5/20 
Ammetto che ci sono cose non molto chiare nella trama: viene da porsi domande, in una prima lettura, sul rapporto tra Sara e Leben, sul ruolo stesso di Leben, e poi (questo è un po’ un peccato) chi siano le figlie del cielo, qual è il loro compito sulla terra -anche se è vero che il tema principale del contest è la magia, e la magia è un campo che spesso in sé non lascia spiegazioni. 
Per il resto, è una storia carina, una trama leggera e decisamente graziosa. Brava ^^ 

Apprezzamento Personale2,5/5 

TOT59,5/80

 

 

Sayōnara,

-Dragon-

 

   
 
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