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Autore: evanss    04/01/2010    11 recensioni
«Oddio, mia sorella sta per sposarsi» disse James tra sé. Scorpius alzò le braccia al cielo.
«E indovina con chi? Vorrei ricordarti che il futuro sposo sarei io e tu – fece con un sorrisino, puntandogli il dito contro - dovresti accompagnarmi. In tempo, s’intende. Potresti muovere le tue regali chiappe, per favore?» disse tutto d’un fiato Scorpius, con un sorrisino.
James lo guardò un po’ impaurito, poi sbuffò.
«Che palle, se magari ti lego da qualche parte e non arrivi in tempo, Lily cambia idea» fece con un sorrisetto.
Ebbene si, il gran giorno è arrivato. Tra un addio al celibato molto movimentato, qualche parente troppo rompiscatole, amori in corso e tante tante risate, riusciranno Lily e Scorpius a coronare il loro sogno più grande? Scopritelo :P
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Nuovo personaggio, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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E’ fastidioso inserire note a inizio capitolo, I know. Ma stavolta è necessario.

Se avete seguito Love Story, penso – e spero, soprattutto - che gradirete anche questa shot; consideratela come una specie di salto nel futuro.

Se non sapete neanche cosa sia LS, don’t worry, la shot può essere letta tranquillamente da tutti!

Se amate Lily e Scorpius, siete nel posto giusto!

Se li detestate beh, leggete lo stesso, magari riesco a convertirvi alla vicsmania :D

Ci si vede in fondo gente!

 

alle mie vic’s, più strafighe che mai

a  Luly, che sta sveglia fino a tardi per rileggersi LS 

e a Memme, che è da poco tornata nel vic’s world :*

 

~ together ~

 

 

Forse era solo una sua impressione, ma iniziava ad avvertire un leggero calore sulla caviglia.

Si passò una mano sulla fronte, senza aprire gli occhi, poi si voltò dall’altro lato, deciso a continuare il suo riposo.

Rimase un po’ sorpreso dal fatto che il suo letto gli sembrasse un po’ più stretto del solito, ma non ci fece caso più di tanto.

Poi accadde tutto un istante.

Un flash abbastanza accecante inondò la stanza buia e il rumore improvviso di finestre che si spalancavano lo costrinsero a aprire gli occhi.

Scorpius Malfoy ci mise esattamente tre secondi per capire che uno, non si trovava a casa sua.

Due, non era affatto solo.

Tre, Lily lo avrebbe ucciso. O si, che lo avrebbe fatto.

Si alzò, mettendo un piede nella ciotola che la sera prima lui e gli altri avevano lasciato a terra, inciampò e cadde, reprimendo qualche parola poco elegante.

Mentre si toccava il ginocchio dolorante, l’unico esemplare di razza maschile che aveva ancora un po’ di intelligenza lì dentro, gli si parò davanti.

Il piccolo Charlie Potter gli sorrise, poi gli porse un bicchiere d’acqua, mentre la sua fedele macchinetta fotografica –rigorosamente babbana- gli pendeva al collo.

«Charlie, dimmi che non siamo in ritardo» sussurrò Scorpius, mente sorseggiava un po’ d’acqua.

Il bambino alzò le spalle, poi guardò l’orologio.

«Per adesso no, ma considerando che papà, zio Al e Dave sono ancora di là a russare, tra mezz’ora potremmo essere molto in ritardo» fece il bambino con un sorriso, mentre Scorpius annuiva.

«Hai ragione, come al solito» se ne uscì Scorpius, mentre iniziava a camminare nervosamente per la stanza.

«Io ve l’avevo detto di non giocare fino a tardi, coi videogiochi» continuò Charlie, imperterrito.

«Già, ci siamo fatti prendere la mano. Sai com’è tuo padre..» sbottò Scorpius, mentre il russare di Potter che proveniva dall’altra stanza gli fece roteare gli occhi.

«Charlie, dobbiamo collaborare. Io mi occupo di loro, tu..» cominciò Scorpius, mentre squadrava il bambino di fronte a sé.

Incredibile come potesse essere così intelligente.

«Io vado a prendervi i vestiti, mamma li ha messi di sopra» fece Charlie con un sorriso, poi si incamminò verso il piano di sopra, non prima di aver scattato un’altra foto a Scorpius, ancora visibilmente assonnato.

«Perfetto» sussurrò lui.

Rimase per un attimo impalato al centro del salotto.

Era incredibile come il tempo fosse volato, incredibile come le cose fossero cambiate e incredibile che quel giorno fosse arrivato anche per lui.

Matrimonio.

Insomma, stava per sposarsi.

Stava per sposarsi ed era ancora fermo, imbambolato, a casa di Potter.

O. Santo. Merlino.

L’immagine di Lily che  gli strillava un “NO” soddisfatta e poi lo piantava sull’altare gli balenò in testa così velocemente che per un attimo pensò di svenire.

Cavolo.

Si stava per sposare!

Come se un istinto improvviso si fosse impossessato di lui, corse subito nell’altra stanza e quando entrò nel salotto, seppe per certo che quell’immagine l’avrebbe accompagnato per il resto della sua vita.

Pensò subito al fatto che una foto di Charlie lì ci sarebbe stata benissimo e poi sorrise, intuendo che  il bambino non si era di certo fatto scappare un’occasione così ghiotta.

James Sirius Potter dormiva beato a pancia in giù, un braccio penzolante dalla poltrona e i capelli che gli coprivano quasi tutto il viso.

Scorpius era sicuro che nessuno avesse mai visto il capitano della Nazionale Inglese di Quidditch in quelle condizioni.

Dall’altro lato della poltrona, con gli occhiali di traverso e una scarpa slacciata, se ne stava Albus, che dormiva beato a bocca aperta.

Per chiudere il delizioso quadretto, Dave Sunflower ronfava nella poltrona vicina, pancia all’insù e mani giunte.

Scorpius roteò gli occhi, poi represse un urlo.

Si avvicinò immediatamente a James, che sembrava perso nel mondo dei sogni.

Cominciò a toccargli il braccio.

«James, ehi Potter! James andiamo devi..» cominciò Scorpius, ma l’espressione sorridente che apparve sul volto di James gli fece capire che la situazione gli stava sfuggendo di mano.

«Mmm amore.. Kate si..» mugugnò Potter nel sonno, mentre strofinava il viso contro la mano di Scorpius.

Malfoy lanciò un  urlo.

«Ma che schifo!Razza di idiota, non sono tua moglie!Potter, devi svegliarti, siamo in ritardo, per Merlino!» strillò Scorpius.

Come se fossero tutti in preda a una sorte di incantesimo, scattarono a sedere in perfetta sincronia, mentre James cominciava a pulirsi la bocca con qualsiasi cosa trovasse nelle vicinanze, perché a parer suo era stato “infettato da pelle Malfoyana”.

Al balzò in piedi.

Dave lo seguì a ruota.

«Ditemi che non è quello che penso» fece Albus mentre fissava l’orologio.

«Se stai pensando al fatto che tua sorella si sposa e sei in fottuto ritardo, beh hai avuto l’intuizione giusta» rispose Dave, mentre si passava una mano tra i capelli.

James mise su un’espressione sorpresa, come se avesse appena scoperto la notizia.

«Oddio, mia sorella sta per sposarsi» disse tra sé.

Scorpius alzò le braccia al cielo.

«E indovina con chi?Vorrei ricordarti che il futuro sposo sarei io e tu –fece con un sorrisino, puntandogli il dito contro- dovresti accompagnarmi. In tempo, s’intende. Potresti muovere le tue regali chiappe, per favore?» disse tutto d’un fiato Scorpius, con un sorrisino.

James lo guardò un po’ impaurito, poi sbuffò.

«Che palle, se magari ti lego da qualche parte e non arrivi in tempo, Lily cambia idea» fece con un sorrisetto.

Scorpius grugnì.

«No, Lily ci uccide. Abbiamo promesso che tutto sarebbe filato liscio, perciò muovetevi!» sbottò Al, mentre Dave cominciava  a riordinare la stanza.

James alzò le spalle, come per arrendersi, poi si bloccò di scatto.

«Un momento, dov’è mio figlio?» sbottò di colpo, mentre si passava una mano tra i capelli.

Dave fece per aprire bocca, ma il piccolo Charlie fu più veloce.

Dal salotto, sotto una montagna di smoking poggiati sulle sue spalle, Charlie sbuffò.

«Mi date una mano?!Non ce la faccio.. e ah, devo dirvi una cosa» fece improvvisamente serio.

Suo padre, suo zio, Dave e Scorpius si bloccarono all’istante, pronti a ascoltare qualunque cosa sarebbe uscita dalla bocca di quel piccolo genietto.

«Avete ventitré minuti di tempo, dopodiché sarete tutti mooooolto in ritardo. E zia Lily vi ucciderà. E papà, neanche la mamma sarà molto gentile secondo me» fece il bambino pensieroso.

Ci vollero solo tre secondi, poi tutti gli adulti presenti nella stanza schizzarono via, ognuno da qualche parte.

Charlie sorrise, poi sbuffò.

Che strana gente i grandi.

 

*

 

Se la memoria non la ingannava, poteva affermare con assoluta sicurezza di non aver mai avuto così tanta voglia di prendere a pugni la sua migliore amica.

Niki Robinson, bellissima ed assolutamente chic nel suo abito lilla, se ne stava davanti alla porta di legno, braccia incrociate al petto e nervi a fior di pelle.

«Lily, non ti sembra di esagerare?Andiamo, apri la porta!Sono sicura che sei bellissima e oh, faremo tardi se non esci subito di lì!» sbottò esasperata Niki, mentre ogni briciolo di pazienza in lei stava ormai svanendo.

Da buona amica quale era, aveva aspettato con ansia il matrimonio di Lily: i preparativi, l’agitazione, l’eccitazione di vedere il vestito e tutto il resto. Ma questo era troppo!

Lily Potter se ne stava chiusa nel bagno, a fissare la sua immagine riflessa nello specchio da troppo tempo, ormai.

Il trucco le sembrava troppo delicato.

E l’acconciatura troppo poco elaborata.

E il vestito così semplice.

E se non gli fosse piaciuta?

E se l’avesse piantata nel bel mezzo della cerimonia?

No, Scorpius non l’avrebbe fatto mai.

«Ok, al tre esco fuori» sussurrò tra sé.

Uno.

Sei orribile.

Due.

Ti mollerà ancor prima di sposarti.

Tre.

Che Dio ti aiuti.

Quando la porta del bagno si aprì, accaddero diverse cose contemporaneamente.

Lily alzò gli occhi al cielo sbuffando, Niki invece rimase a bocca aperta, scuotendo la testa contrariata.

Lily aveva ragione.

Non era bella, era bellissima.

«Sembro l’uomo delle nevi»* sbuffò Lily tetra.

Niki scosse la testa e mise su una finta espressione pensierosa.

«Mmm a me ricordi piuttosto un vecchio troll di montagna» disse seria.

Lily strabuzzò gli occhi.

«Scherzavo» celiò Niki, abbastanza allibita. Quella mattina nessuno pareva aver voglia di scherzare.

La bionda squadrò la sua migliore amica da capo a piedi. Era evidente che fosse agitata, lo si capiva solo guardandola. Sembrava che avesse in testa un pensiero fisso che la tormentasse.

Ancora prima che Niki avesse il tempo di chiederle cosa la turbasse, Lily la precedette.

«Secondo te James dove ha portato Scorpius per l’addio al celibato?» fece lei, un po’ ansiosa, mentre fingeva indifferenza.

Niki scosse la testa ancora una volta.

«Lily, ti ricordo che con loro c’era anche Charlie. Per quanto James non finisca mai di sorprendermi, dubito che abbia portato suo figlio in uno strip-club.. » disse sicura di sé. Poi incrociò lo sguardo poco convinto di Lily.

«Insomma, magari tra qualche anno… adesso è ancora piccolo» aggiunse sicure di sé.

Lily annuì prontamente.

Giusto, James non l’avrebbe mai fatto. Assolutamente no.

Sbuffò di nuovo, poi prese posto sulla sedia più vicina, mentre la porta della sua camera si apriva.

«O Merlino!Hipy mi morirà di crepacuore quando ti vedrà.. sei bellissima Lily!»

Come se fosse la cosa più naturale del mondo, Lily non fosse vestita di tutto punto e si fossero incontrate in uno dei tanti corridoi del castello di Hogwarts, Megan Zabini Sunflower la abbracciò, come se non si rivedessero da secoli.

Gli occhi blu erano finemente truccati, allungati con un tocco di matita; le labbra rosse assolutamente perfette e il vestito blu sembrava essere stato pensato appositamente su di lei.

Nonostante gli anni passassero per tutti, Megan sembrava rappresentare l’eccezione alla regola.

«Senti chi parla» sbottò Lily ridendo. Solo in quel momento si accorse della piccola testa bionda che attendeva silenziosa sulla porta.

La cascata di capelli biondi e i piccoli occhi azzurri erano identici a quelli di Dave, ma il cipiglio battagliero era inconfondibile e del tutto simile a quello di suo madre, Megan.

La piccola Daisy sorrise, poi sbuffò.

«Mamma ma io non voglio questo vestito!E’ troppo lungo, non posso correre così» sbottò lei, mentre si avvicinava a Lily.

«Daisy Sunflower, per l’amore del cielo!Oggi è il matrimonio degli zii, comportati da brava signorina!» fece Megan, mentre cercava di dare un’aggiustata all’acconciatura di sua figlia.

«Sei bellissima Daisy, Charlie ne sarà contento.. e sono convinta che adorerà il tuo vestito» le sussurrò Lily all’orecchio, mentre un sorriso vispo spuntava sul viso della bambina.

Come se non bastasse e la stanza non fosse già provvista di abbastanza presenze femminili, la porta si aprì di nuovo, stavolta per lasciar spazio a una delle professoresse più belle che Hogwarts avesse mai ospitato.

La sua storia era diventata leggenda: l’insegnante che si innamora di un suo alunno, lo sposa e vive insieme a lui una straordinaria storia d’amore. I giornali di tutto il mondo magico erano andati a nozze con questa notizia; se poi l’alunno in questione fa di cognome Potter, per i giornalisti tutto diventa ancora più interessante.

«Cosa c’è una specie di riunione qui dentro?» sbottò Kate, nel suo tubino rosso, seguita a ruota da Rosie, che tentava di infilarsi la scarpa.

«Ve l’avevo detto che erano piccole!» sbottò contrariata, mentre continuava la sua battaglia.

Fino a quel momento, il risultato era desolante: Rosie-Scarpa 0-3.

Lily intanto, persa nei suoi pensieri, si guardava intorno. Aveva sempre pensato che il suo matrimonio sarebbe stato una grandissima riunione di famiglia, piena di caos e risate. Se le premesse erano quelle, si prospettava una giornata davvero entusiasmante!

C’erano tutti.. o meglio, quasi tutti.

«O mamma mia, sei ancora improsontabile Lilì!» esclamò una voce roca, alquanto scandalizzata.

Eccola, Victoire. In tutto il suo ammirabile e invidiabile splendore. L’unico essere esistente sulla Terra in grado di deprimere qualsiasi donna: non c’era nulla da fare, nessun trucco da inventare, la più bella era sempre lei.

«Grazie Vic, sempre un piacere vederti» sbottò Lily impaurita, mentre le altre se la ridevano.

«Coraggio, vieni qui, ci ponso io» esclamò la cugina, mentre le altre assumevano espressioni divertite.

Carogne, pensò Lily mentre imprecava sottovoce.

E meno male che la famiglia si vedeva nel momento del bisogno!

 

*

 

Sembrava di essere in una di quelle divertenti commedie americane, quella in cui i due nemici giurati si ritrovano per uno strano scherzo del destino a bere allo stesso tavolo.

L’ambientazione era quasi la stessa, il tavolo però non era quello di un bar, ma di un salotto caldo e accogliente.

Casa Malfoy quella mattina era più illuminata e soprattutto meno silenziosa del solito.

«Non ho intenzione di smettere, ha cominciato prima lui» sbottò Harry, mentre con un incantesimo non verbale scompigliava i capelli biondi e assolutamente ordinati di Draco.

Il padrone di casa, dal canto suo, rispose a tono con qualche parola poco elegante e balzò in piedi in preda a una crisi di nervi.

Insomma, toccategli tutto, ma non i suoi capelli.

«Beh, Harry ha ragione. Hai cominciato prima tu furetto» aggiunse Ron, in difesa dell’amico.

«Per l’amor del cielo, la smetterete mai un giorno?» fece Ginny alzando gli occhi al cielo, mentre finiva di sistemare l’acconciatura di Astoria, che se la rideva.

«Un po’ di serietà ragazzi, è un giorno importante oggi» fece lei con un’espressione falsamente seria, prima di scoppiare a ridere.

«Potresti non ricordarmelo, per cortesia» piagnucolò Draco dal suo angoletto.

«Ragazzi, oggi non è ammessa nessuna lagna, intesi?» fece subito Hermione, mentre Ron annuiva prontamente, in sostegno di sua moglie.

«Lenticchia, sei un sottomesso» ghignò Draco.

«E tu un idiota» celiò Harry.

«E tu un cagasotto» aggiunse Ron, in direzione dell’ex Serpeverde.

«Che trio interessante» aggiunse Ginny, prima di scoppiare a ridere.

L’atmosfera era quasi surreale, nessuno di loro avrebbe mai immaginato di ritrovarsi lì, un giorno. Tutti e tre destinati a essere legati, loro malgrado, per il resto della vita.

Incredibile.

«Se avessi saputo che sarebbe finita così, avrei mandato Scorpius a Durmstrang. Non per Lily, sia chiatro...ma la prospettiva di essere imparentato con te Sfregiato è alquanto inquietante» fece Draco sconsolato.

«Non dirlo a me» sbottò Harry.

«Devo ricordarvi cosa vi ha appena detto Hermione?» borbottò Ginny, mentre Astoria dava un’ultima riordinata ai suoi capelli.

«O Merlino!Se non ci sbrighiamo arriveremo più tardi della sposa!» sbottò di colpo la rossa, rendendosi conto di aver assolutamente dimenticato di guardare l’orologio.

«Già, sarebbe un gran peccato» ghignò Draco, mentre Astoria lo fulminava con uno sguardo.

«Beh, sembra proprio che ci tocchi eh» fece Harry, in direzione dell’ex Serpeverde, mentre prendeva sottobraccio sua moglie.

«C’est la vie, Sfregiato. C’è chi si imparenta con qualche fotomodella, chi con qualche Ministro..io devo accontentarmi di te» sbottò il biondo, mentre i sospiri rassegnati di Harry e le risate degli altri inondavano la stanza, prima di lasciarla definitivamente con un silenzioso pop.

 

*

 

«IO. NON. SONO. AGITATO.» scandì a alta voce Scorpius per la ventisettesima volta, mentre camminava davanti all’altare in preda a quella che sembrava una vera e propria crisi di nervi.

James dal canto suo sorrise.

«Ma infatti, chissà come mai m’era venuto in mente di chiedertelo» sogghignò, mentre Scorpius alzava gli occhi al cielo.

Al guardò male suo fratello.

«Dacci un taglio James» sussurrò Dave esasperato, prima di dare di nuovo un’occhiata all’orologio.

In realtà, non che gli stesse venendo in mente di dare manforte a James, ma i quarantacinque minuti di ritardo di Lily e altre ragazze, iniziavano a insospettire un po’ tutti.

Gli unici a cui pareva non interessare tutto ciò e che anzi, sembravano abbastanza compiaciuti, erano Harry e Draco.

«Beh, magari Lily si è resa conto che il matrimonio è un passo troppo affrettato» bofonchiò il biondo, mentre sua moglie gli piantava una bella gomitata sul fianco.

«Ahia ma che.. ti amo anch’io, tesoro» fece in sussurro strozzato, reprimendo qualche parolaccia. Astoria sorrise mielosa.

«Oh, grazie caro» rispose poi, facendogli il verso.

Harry intanto se la rideva, mentre osservava dalla sua panca Scorpius, che faceva su e giù da circa mezz’ora.

Sapeva che Lily non l’avrebbe lasciato mai e poi mai, figuriamoci non presentarsi il giorno del matrimonio. Sicuramente le sue cugine avevano esagerato con i preparativi, roba da donne.

Intanto il futuro sposo era in preda a mille pensieri, la maggior parte dei quali negativi. Avendo poi affianco James, le cose non potevano che peggiorare.

«Non capisco perché ci mettono così tanto» sussurrò preoccupato, mentre si passava una mano tra i capelli.

Potter ghignò.

«La mia idea è sempre valida» disse mieloso.

Scorpius grugnì.

«Ragazzi, per cortesia..» tentò Dave.

«Potter perché non vai a..» cominciò Scorpius esasperato, bloccandosi alla vista del piccolo Charlie e ricordandosi di essere pur sempre in un luogo sacro.

«Tranquillo zio, zia Lily arriverà sicuro. Non ti lascerà mai, lei ti ama» fece il bambino sorridendo, mentre Scorpius gli dava il cinque.

«Oh, che cosa emozionante» borbottò James.

«Grazie ometto, meno male che ci sei tu» disse il biondo, prima di fare una smorfia a James.

«Secondo me invece stanno facendo ritardo perché Kate non sa quante valigie portare» continuò Scorpius, ghignando.

«Cosa dovrebbe fare mia moglie con delle valigie, di grazia?» rispose James, esasperato.

«Partire per qualche posto sperduto lontano da te, naturalmente» fece prontamente Scorpius, mentre Al e Dave se la ridevano di gusto.

«Ti piacerebbe, biondastro anemico»

«Beh, mi piacerebbe di certo. Insomma, tu partiresti subito per andare a cercarla e questo implicherebbe l’averti fuori dai piedi quindi si, cavolo se mi piacerebbe» ghignò il biondo.

«Raperonzolo, sappiamo benissimo che in questo momento tu te la stai facendo addosso e quindi…»

«Io non mi faccio proprio niente addosso e sei tu quello..»

«Ehi ragazzi!» cercò di interromperli Al.

«Ma non farmi ridere albino!»

«Senti chi parla, tu sei assolutamente un..»

«Bastaaaaaaa!Ragazzi c’è…» tentò Dave, alzando gli occhi al cielo.

«Ma tu guarda che biondastro irriconoscente e..»

«Senti Potter, non dire fesserie io..»

«Ehi!» tuonò Albus in un sussurro strozzato, riuscendo a catapultare finalmente un po’ di attenzione su di sé. «Se la piantate, magari riusciamo a sentire cos’ha da dirci Charlie» celiò il moro, indicando il bambino dietro di sé.

«Oh, scusa ometto. Dicci pure» fece James.

«Beh ecco.. secondo voi..come sto?» disse il bambino, un tantino preoccupato, indicando il suo adorabile smoking.

James lo guardò stralunato, Al inarcò un sopracciglio, Dave incrociò le braccia al petto.

«Ahm, benissimo ometto. Perché ce lo chiedi?» lo incalzò Scorpius, avendo capito perfettamente come si sarebbe evoluta la situazione.

«Mmm, niente. E’ solo che voglio essere carino» sbottò il bambino, poco convinto.

«Tu non sei carino figliolo, sei un meraviglioso esempio di esemplare maschio. Insomma – fece James pomposo, indicando sé stesso- con dei geni di questo livello»

Al scoppiò a ridere, seguito da Dave, mentre Scorpius scosse la testa.

«Già, meno male che Charlie ha preso da sua madre, altrimenti avrebbe preso anche l’idiozia dai tuoi geni» ghignò il biondo.

«Comunque, come mai questi dubbi piccoletto?» chiese James interessato, ignorando volutamente la domanda del suo futuro cognato.

«Mi sono innamorato» sussurrò lui, con gli occhi fissi a terra.

Al esultò silenziosamente, Scorpius sorrise, ma la reazione più felice fu senza dubbio quella di James.

«Lo sapevo, tutto tuo padre!Chi è la pupa?» fece gioioso, mentre l’arrivo di altri invitati cominciava a farsi sentire.

C’era un matrimonio da cominciare, ma un po’ per la mancanza momentanea della sposa, un po’ perché la questione di Charlie sembrava avere la precedenza, i quattro non ci fecero molto caso.

«Fidati Potter, meglio per il tuo cuore che tu non lo sappia» ghignò Scorpius, mentre passava una mano tra i capelli di Charlie e lanciava un’occhiata divertita a Dave.

James lo guardò stranito.

«Perché mai?»

«Beh, diciamo che è stato un bel colpo per te doverti imparentare con me e la mia famiglia» celiò Scorpius.

«Ovvio, ma per fortuna i Malfoy sono finiti» fece James tutto contento.

«Non ci credo..» cominciò Dave, come se avesse improvvisamente avuto un’illuminazione.

Scorpius ghignò.

«Beh, si. I Malfoy sono finiti. I Zabini no, però»

James spalancò la bocca, poi rivolse un’occhiata a Charlie, che alzò le spalle.

«O mio Dio, non starai mica dicendo che la donzella in questione è..»

«Daisy» concluse Dave allibito. Charlie annuì raggiante e sorrise, nel sentire pronunciare quel nome.

«Ok, questo non è possibile» sbottò James.

«Infatti!Ci rendiamo conto che mia figlia ha sei anni!» continuò Dave abbastanza sconvolto, mentre Potter, dal canto suo, sembrava viaggiare su un’altra lunghezza d’onda.

Non era di certo l’età a preoccuparlo.

«Devo già fare i conti con i Malfoy, adesso anche Zabini non..» farfugliò James.

«Lei è speciale papà» intervenne subito suo figlio, mentre Dave lo guardava con gli occhi spalancati.

James strabuzzò gli occhi, poi portò una mano sulla fronte. Aveva sentito quella frase troppe volte nella sua vita. Prima sua sorella, adesso suo figlio!

«Sparatemi adesso» sbottò piagnucolando, mentre Al rideva.

«Ok, se proprio insisti» fece Scorpius, alzando le spalle.

«Insomma, con tutte le persone sulla faccia della Terra..perché proprio a me?!» fece esasperato, mentre Charlie se la rideva insieme a Scorpius. Dave assisteva alla scena abbastanza perplesso.

«Perché con te è molto più divertente, Potter» ghignò Scorpius.

James stava giusto per fare un’altra delle sue uscite, ma forse per il silenzio improvviso calato tra la gente, o forse perché Charlie gli stava tirando la manica della giacca per attirare la sua attenzione, non lo fece.

Scorpius si voltò di scatto verso l’entrata e riuscì a scorgere l’arrivo di diverse presenze femminili. Cercò il viso di Harry tra la folla di invitati, ma non lo trovò.

Se Harry non c’era allora…

«Credo proprio che il momento sia arrivato, femminuccia» gli sussurrò James, mentre se la rideva.

Al gli stava vicino, affianco a Charlie e Dave, ancora scosso per aver scoperto che la sua bambina potesse essere già oggetto di interesse di qualcuno.

Scorpius non avvertiva più niente, anche perché il suo cuore batteva talmente forte che riusciva a sentire solo quello. Forse sarebbe scoppiato da un momento all’altro.

Incrociò lo sguardo di suo padre, seduto in prima fila e lo vide fargli l’occhiolino.

Poi inspirò profondamente e sentì una stretta al braccio, in segno di supporto.

«Malfoy, piantala di agitarti! Andrà tutto bene insomma..Lily ti ama» fece in un sussurro strozzato James, abbastanza sorpreso delle sue stesse parole.

Scorpius lo guardò colpito.

«Si, non fare quella faccia. Insomma, è inconcepibile anche per me il fatto che mia sorella ti ami, ma sono i misteri della vita no?» ghignò James, mentre il biondo stirava le labbra in un sorriso e tornava a respirare regolarmente.

Avrebbe voluto rispondere qualcosa, ma l’avvento della marcia nuziale gli fece cambiare idea.

O Merlino.

Era come se improvvisamente l’aria si fosse rarefatta e il colletto della camicia gli impedisse di respirare.

Il momento in cui la vide, quel giorno, bastò a togliergli il respiro.

Sapeva che l’avrebbe rivissuto per sempre, che l’avrebbe conservato nella sua memoria e soprattutto nel suo cuore come un tesoro, solo suo.

Non era il vestito, o l’acconciatura e neanche il modo in cui era truccata.

Era il sorriso, quel sorriso. E il modo in cui lo guardava, come l’aveva sempre guardato.

Come se il resto del mondo scomparisse e non contasse nient’altro, a parte lui.

Anche da lontano, Lily gli sorrideva, mentre avanzava insieme a suo padre.

Era tesa e sicuramente un po’ in imbarazzo, ma cercava di non darlo a vedere.

Quando gli fu di fronte, Scorpius la prese per mano.

Incrociò brevemente lo sguardo di Harry, poi si concentrò su Lily.

«Sei uno schianto, Malfoy» gli sussurrò lei all’orecchio, mentre il prete dava inizio alla cerimonia.

Scorpius sorrise. Non sarebbe cambiata proprio mai.

«Neanche tu sei niente male, ragazzina» sogghignò lui, in un sussurro. «La prossima volta vedi di essere puntuale, altrimenti mi ritrovi stecchito a terra» continuò lui.

«Lo terrò a mente, per il prossimo matrimonio» fece lei sorridendo, rivolgendogli quello sguardo.

Era felice Scorpius, davvero.

Rivolse un’occhiata alla sua sinistra, dove si trovavano i suoi genitori insieme a quelli di Lily, poi si concentrò su Harry e Draco. Sapeva che quei due avrebbero negato fino alla morte, ma quel luccichio che vedeva nei loro occhi li ingannava a dovere.

Anche i vecchietti si emozionano, pensò Scorpius.

Avvertì lo sguardo di Lily, poi le sorrise.

Sarebbe cominciata un’altra storia, da quel momento.

E l’avrebbero scritta insieme.

 

* * *

 

 

 

 

Si, sono io – lo dico alla Raven :D

Allora, so che la shot è lunga, l’avevo divisa in due parti, poi l’ho riunita. poi l’ho divisa e riunita di nuovo XD adesso è così.

Nella prima parte avete visto più o meno tutti i preparativi, da entrambi i fronti (addio al celibato maschile passato a giocare ai videogames LOL).

Spero vi sia piaciuto ritrovare tutti gli altri personaggi,  ci sono anche alcune new entries!

( AMO Charlie e Daisy, sarà un commento di parte ma li adoro).

Beh, vi avevo semipromesso un sequel e invece vi ho scritto una maxishot. credo che non comincerò mai a lasciarli perdere, questi personaggi. Love Story è un pezzettino della mia vita ormai;  spero che la shot vi sia piaciuta e che vi abbia fatto fare quale risata. beh, ditemi che vi è parso di questo esperimento.

Ah, povero James XDDD è che ha ragione Scorpius, con lui è più divertente!

*la citazione è de “Il mio grosso grasso matrimonio greco” - non mi ricordo quali sono esattamente le parole usate da Toula, la protagonista, ma sicuramente c’era qualcosa sull’uomo delle nevi, mi è sembrato giusto dirlo. Ed è anche azzeccato da usare come riferimento, la famiglia di Lily me la immagino caotica come quella del film, appunto.

Scappo!

vals

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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