E’
fastidioso inserire note a inizio capitolo, I know. Ma stavolta è
necessario.
Se
avete seguito Love Story, penso – e spero, soprattutto - che gradirete anche
questa shot; consideratela come una specie di salto nel
futuro.
Se
non sapete neanche cosa sia LS, don’t worry, la shot può essere letta
tranquillamente da tutti!
Se
amate Lily e Scorpius, siete nel posto giusto!
Se
li detestate beh, leggete lo stesso, magari riesco a convertirvi alla vicsmania
:D
Ci
si vede in fondo gente!
alle
mie vic’s, più strafighe che mai
a Luly, che sta sveglia fino a tardi per
rileggersi LS
e
a Memme, che è da poco tornata nel vic’s world :*
~
together
~
Forse
era solo una sua impressione, ma iniziava ad avvertire un leggero calore sulla
caviglia.
Si
passò una mano sulla fronte, senza aprire gli occhi, poi si voltò dall’altro
lato, deciso a continuare il suo riposo.
Rimase
un po’ sorpreso dal fatto che il suo letto gli sembrasse un po’ più stretto del
solito, ma non ci fece caso più di tanto.
Poi
accadde tutto un istante.
Un
flash abbastanza accecante inondò la stanza buia e il rumore improvviso di
finestre che si spalancavano lo costrinsero a aprire gli occhi.
Scorpius
Malfoy ci mise esattamente tre secondi per capire che uno, non si trovava a casa
sua.
Due,
non era affatto solo.
Tre,
Lily lo avrebbe ucciso. O si, che lo avrebbe fatto.
Si
alzò, mettendo un piede nella ciotola che la sera prima lui e gli altri avevano
lasciato a terra, inciampò e cadde, reprimendo qualche parola poco
elegante.
Mentre
si toccava il ginocchio dolorante, l’unico esemplare di razza maschile che aveva
ancora un po’ di intelligenza lì dentro, gli si parò
davanti.
Il
piccolo Charlie Potter gli sorrise, poi gli porse un bicchiere d’acqua, mentre
la sua fedele macchinetta fotografica –rigorosamente babbana- gli pendeva al
collo.
«Charlie,
dimmi che non siamo in ritardo» sussurrò Scorpius, mente sorseggiava un po’
d’acqua.
Il
bambino alzò le spalle, poi guardò l’orologio.
«Per
adesso no, ma considerando che papà, zio Al e Dave sono ancora di là a russare,
tra mezz’ora potremmo essere molto in ritardo» fece il bambino con un sorriso,
mentre Scorpius annuiva.
«Hai
ragione, come al solito» se ne uscì Scorpius, mentre iniziava a camminare
nervosamente per la stanza.
«Io
ve l’avevo detto di non giocare fino a tardi, coi videogiochi» continuò Charlie,
imperterrito.
«Già,
ci siamo fatti prendere la mano. Sai com’è tuo padre..» sbottò Scorpius, mentre
il russare di Potter che proveniva dall’altra stanza gli fece roteare gli
occhi.
«Charlie,
dobbiamo collaborare. Io mi occupo di loro, tu..» cominciò Scorpius, mentre
squadrava il bambino di fronte a sé.
Incredibile
come potesse essere così intelligente.
«Io
vado a prendervi i vestiti, mamma li ha messi di sopra» fece Charlie con un
sorriso, poi si incamminò verso il piano di sopra, non prima di aver scattato
un’altra foto a Scorpius, ancora visibilmente assonnato.
«Perfetto»
sussurrò lui.
Rimase
per un attimo impalato al centro del salotto.
Era
incredibile come il tempo fosse volato, incredibile come le cose fossero
cambiate e incredibile che quel giorno fosse arrivato anche per
lui.
Matrimonio.
Insomma,
stava per sposarsi.
Stava
per sposarsi ed era ancora fermo, imbambolato, a casa di
Potter.
O.
Santo. Merlino.
L’immagine
di Lily che gli strillava un “NO”
soddisfatta e poi lo piantava sull’altare gli balenò in testa così velocemente
che per un attimo pensò di svenire.
Cavolo.
Si
stava per sposare!
Come
se un istinto improvviso si fosse impossessato di lui, corse subito nell’altra
stanza e quando entrò nel salotto, seppe per certo che quell’immagine l’avrebbe
accompagnato per il resto della sua vita.
Pensò
subito al fatto che una foto di Charlie lì ci sarebbe stata benissimo e poi
sorrise, intuendo che il bambino
non si era di certo fatto scappare un’occasione così
ghiotta.
James
Sirius Potter dormiva beato a pancia in giù, un braccio penzolante dalla
poltrona e i capelli che gli coprivano quasi tutto il
viso.
Scorpius
era sicuro che nessuno avesse mai visto il capitano della Nazionale Inglese di
Quidditch in quelle condizioni.
Dall’altro
lato della poltrona, con gli occhiali di traverso e una scarpa slacciata, se ne
stava Albus, che dormiva beato a bocca aperta.
Per
chiudere il delizioso quadretto, Dave Sunflower ronfava nella poltrona vicina,
pancia all’insù e mani giunte.
Scorpius
roteò gli occhi, poi represse un urlo.
Si
avvicinò immediatamente a James, che sembrava perso nel mondo dei
sogni.
Cominciò
a toccargli il braccio.
«James,
ehi Potter! James andiamo devi..» cominciò Scorpius, ma l’espressione sorridente
che apparve sul volto di James gli fece capire che la situazione gli stava
sfuggendo di mano.
«Mmm
amore.. Kate si..» mugugnò Potter nel sonno, mentre strofinava il viso contro la
mano di Scorpius.
Malfoy
lanciò un
urlo.
«Ma
che schifo!Razza di idiota, non sono tua moglie!Potter, devi svegliarti, siamo
in ritardo, per Merlino!» strillò Scorpius.
Come
se fossero tutti in preda a una sorte di incantesimo, scattarono a sedere in
perfetta sincronia, mentre James cominciava a pulirsi la bocca con qualsiasi
cosa trovasse nelle vicinanze, perché a parer suo era stato “infettato da pelle
Malfoyana”.
Al
balzò in piedi.
Dave
lo seguì a ruota.
«Ditemi
che non è quello che penso» fece Albus mentre fissava
l’orologio.
«Se
stai pensando al fatto che tua sorella si sposa e sei in fottuto ritardo, beh
hai avuto l’intuizione giusta» rispose Dave, mentre si passava una mano tra i
capelli.
James
mise su un’espressione sorpresa, come se avesse appena scoperto la
notizia.
«Oddio,
mia sorella sta per sposarsi» disse tra sé.
Scorpius
alzò le braccia al cielo.
«E
indovina con chi?Vorrei ricordarti che il futuro sposo sarei io e tu –fece con
un sorrisino, puntandogli il dito contro- dovresti accompagnarmi. In tempo,
s’intende. Potresti muovere le tue regali chiappe, per favore?» disse tutto d’un
fiato Scorpius, con un sorrisino.
James
lo guardò un po’ impaurito, poi sbuffò.
«Che
palle, se magari ti lego da qualche parte e non arrivi in tempo, Lily cambia
idea» fece con un sorrisetto.
Scorpius
grugnì.
«No,
Lily ci uccide. Abbiamo promesso che tutto sarebbe filato liscio, perciò
muovetevi!» sbottò Al, mentre Dave cominciava a riordinare la
stanza.
James
alzò le spalle, come per arrendersi, poi si bloccò di
scatto.
«Un
momento, dov’è mio figlio?» sbottò di colpo, mentre si passava una mano tra i
capelli.
Dave
fece per aprire bocca, ma il piccolo Charlie fu più
veloce.
Dal
salotto, sotto una montagna di smoking poggiati sulle sue spalle, Charlie
sbuffò.
«Mi
date una mano?!Non ce la faccio.. e ah, devo dirvi una cosa» fece
improvvisamente serio.
Suo
padre, suo zio, Dave e Scorpius si bloccarono all’istante, pronti a ascoltare
qualunque cosa sarebbe uscita dalla bocca di quel piccolo
genietto.
«Avete
ventitré minuti di tempo, dopodiché sarete tutti mooooolto in ritardo. E zia
Lily vi ucciderà. E papà, neanche la mamma sarà molto gentile secondo me» fece
il bambino pensieroso.
Ci
vollero solo tre secondi, poi tutti gli adulti presenti nella stanza schizzarono
via, ognuno da qualche parte.
Charlie
sorrise, poi sbuffò.
Che
strana gente i grandi.
*
Se
la memoria non la ingannava, poteva affermare con assoluta sicurezza di non aver
mai avuto così tanta voglia di prendere a pugni la sua migliore
amica.
Niki
Robinson, bellissima ed assolutamente chic nel suo abito lilla, se ne stava
davanti alla porta di legno, braccia incrociate al petto e nervi a fior di
pelle.
«Lily,
non ti sembra di esagerare?Andiamo, apri la porta!Sono sicura che sei bellissima
e oh, faremo tardi se non esci subito di lì!» sbottò esasperata Niki, mentre
ogni briciolo di pazienza in lei stava ormai svanendo.
Da
buona amica quale era, aveva aspettato con ansia il matrimonio di Lily: i
preparativi, l’agitazione, l’eccitazione di vedere il vestito e tutto il resto.
Ma questo era troppo!
Lily
Potter se ne stava chiusa nel bagno, a fissare la sua immagine riflessa nello
specchio da troppo tempo, ormai.
Il
trucco le sembrava troppo delicato.
E
l’acconciatura troppo poco
elaborata.
E
il vestito così semplice.
E
se non gli fosse piaciuta?
E
se l’avesse piantata nel bel mezzo della cerimonia?
No,
Scorpius non l’avrebbe fatto mai.
«Ok,
al tre esco fuori» sussurrò tra sé.
Uno.
Sei
orribile.
Due.
Ti
mollerà ancor prima di sposarti.
Tre.
Che
Dio ti aiuti.
Quando
la porta del bagno si aprì, accaddero diverse cose
contemporaneamente.
Lily
alzò gli occhi al cielo sbuffando, Niki invece rimase a bocca aperta, scuotendo
la testa contrariata.
Lily
aveva ragione.
Non
era bella, era bellissima.
«Sembro
l’uomo delle nevi»* sbuffò Lily tetra.
Niki
scosse la testa e mise su una finta espressione
pensierosa.
«Mmm
a me ricordi piuttosto un vecchio troll di montagna» disse
seria.
Lily
strabuzzò gli occhi.
«Scherzavo»
celiò Niki, abbastanza allibita. Quella mattina nessuno pareva aver voglia di
scherzare.
La
bionda squadrò la sua migliore amica da capo a piedi. Era evidente che fosse
agitata, lo si capiva solo guardandola. Sembrava che avesse in testa un pensiero
fisso che la tormentasse.
Ancora
prima che Niki avesse il tempo di chiederle cosa la turbasse, Lily la
precedette.
«Secondo
te James dove ha portato Scorpius per l’addio al celibato?» fece lei, un po’
ansiosa, mentre fingeva indifferenza.
Niki
scosse la testa ancora una volta.
«Lily,
ti ricordo che con loro c’era anche Charlie. Per quanto James non finisca mai di
sorprendermi, dubito che abbia portato suo figlio in uno strip-club.. » disse
sicura di sé. Poi incrociò lo sguardo poco convinto di
Lily.
«Insomma,
magari tra qualche anno… adesso è ancora piccolo» aggiunse sicure di
sé.
Lily
annuì prontamente.
Giusto,
James non l’avrebbe mai fatto. Assolutamente no.
Sbuffò
di nuovo, poi prese posto sulla sedia più vicina, mentre la porta della sua
camera si apriva.
«O
Merlino!Hipy mi morirà di crepacuore quando ti vedrà.. sei bellissima
Lily!»
Come
se fosse la cosa più naturale del mondo, Lily non fosse vestita di tutto punto e
si fossero incontrate in uno dei tanti corridoi del castello di Hogwarts, Megan
Zabini
Sunflower la abbracciò, come se non si rivedessero da
secoli.
Gli
occhi blu erano finemente truccati, allungati con un tocco di matita; le labbra
rosse assolutamente perfette e il vestito blu sembrava essere stato pensato
appositamente su di lei.
Nonostante
gli anni passassero per tutti, Megan sembrava rappresentare l’eccezione alla
regola.
«Senti
chi parla» sbottò Lily ridendo. Solo in quel momento si accorse della piccola
testa bionda che attendeva silenziosa sulla porta.
La
cascata di capelli biondi e i piccoli occhi azzurri erano identici a quelli di
Dave, ma il cipiglio battagliero era inconfondibile e del tutto simile a quello
di suo madre, Megan.
La
piccola Daisy sorrise, poi sbuffò.
«Mamma
ma io non voglio questo vestito!E’ troppo lungo, non posso correre così» sbottò
lei, mentre si avvicinava a Lily.
«Daisy
Sunflower, per l’amore del cielo!Oggi è il matrimonio degli zii, comportati da
brava signorina!» fece Megan, mentre cercava di dare un’aggiustata
all’acconciatura di sua figlia.
«Sei
bellissima Daisy, Charlie ne sarà contento.. e sono convinta che adorerà il tuo
vestito» le sussurrò Lily all’orecchio, mentre un sorriso vispo spuntava sul
viso della bambina.
Come
se non bastasse e la stanza non fosse già provvista di abbastanza presenze
femminili, la porta si aprì di nuovo, stavolta per lasciar spazio a una delle
professoresse più belle che Hogwarts avesse mai ospitato.
La
sua storia era diventata leggenda: l’insegnante che si innamora di un suo
alunno, lo sposa e vive insieme a lui una straordinaria storia d’amore. I
giornali di tutto il mondo magico erano andati a nozze con questa notizia; se
poi l’alunno in questione fa di cognome Potter, per i giornalisti tutto diventa
ancora più interessante.
«Cosa
c’è una specie di riunione qui dentro?» sbottò Kate, nel suo tubino rosso,
seguita a ruota da Rosie, che tentava di infilarsi la
scarpa.
«Ve
l’avevo detto che erano piccole!» sbottò contrariata, mentre continuava la sua
battaglia.
Fino
a quel momento, il risultato era desolante: Rosie-Scarpa
0-3.
Lily
intanto, persa nei suoi pensieri, si guardava intorno. Aveva sempre pensato che
il suo matrimonio sarebbe stato una grandissima riunione di famiglia, piena di
caos e risate. Se le premesse erano quelle, si prospettava una giornata davvero
entusiasmante!
C’erano
tutti.. o meglio, quasi tutti.
«O
mamma mia, sei ancora improsontabile Lilì!» esclamò una voce roca, alquanto
scandalizzata.
Eccola,
Victoire. In tutto il suo ammirabile e invidiabile splendore. L’unico essere
esistente sulla Terra in grado di deprimere qualsiasi donna: non c’era nulla da
fare, nessun trucco da inventare, la più bella era sempre
lei.
«Grazie
Vic, sempre un piacere vederti» sbottò Lily impaurita, mentre le altre se la
ridevano.
«Coraggio,
vieni qui, ci ponso io» esclamò la cugina, mentre le
altre assumevano espressioni divertite.
Carogne,
pensò Lily mentre imprecava sottovoce.
E
meno male che la famiglia si vedeva nel momento del bisogno!
*
Sembrava
di essere in una di quelle divertenti commedie americane, quella in cui i due
nemici giurati si ritrovano per uno strano scherzo del destino a bere allo
stesso tavolo.
L’ambientazione
era quasi la stessa, il tavolo però non era quello di un bar, ma di un salotto
caldo e accogliente.
Casa
Malfoy quella mattina era più illuminata e soprattutto meno silenziosa del
solito.
«Non
ho intenzione di smettere, ha cominciato prima lui» sbottò Harry, mentre con un
incantesimo non verbale scompigliava i capelli biondi e assolutamente ordinati
di Draco.
Il
padrone di casa, dal canto suo, rispose a tono con qualche parola poco elegante
e balzò in piedi in preda a una crisi di nervi.
Insomma,
toccategli tutto, ma non i suoi capelli.
«Beh,
Harry ha ragione. Hai cominciato prima tu furetto» aggiunse Ron, in difesa
dell’amico.
«Per
l’amor del cielo, la smetterete mai un giorno?» fece Ginny alzando gli occhi al
cielo, mentre finiva di sistemare l’acconciatura di Astoria, che se la
rideva.
«Un
po’ di serietà ragazzi, è un giorno importante oggi» fece lei con un’espressione
falsamente seria, prima di scoppiare a ridere.
«Potresti
non ricordarmelo, per cortesia» piagnucolò Draco dal suo
angoletto.
«Ragazzi,
oggi non è ammessa nessuna lagna, intesi?» fece subito Hermione, mentre Ron
annuiva prontamente, in sostegno di sua moglie.
«Lenticchia,
sei un sottomesso» ghignò Draco.
«E
tu un idiota» celiò Harry.
«E
tu un cagasotto» aggiunse Ron, in direzione dell’ex
Serpeverde.
«Che
trio interessante» aggiunse Ginny, prima di scoppiare a
ridere.
L’atmosfera
era quasi surreale, nessuno di loro avrebbe mai immaginato di ritrovarsi lì, un
giorno. Tutti e tre destinati a essere legati, loro malgrado, per il resto della
vita.
Incredibile.
«Se
avessi saputo che sarebbe finita così, avrei mandato Scorpius a Durmstrang. Non
per Lily, sia chiatro...ma la prospettiva di essere imparentato con te Sfregiato
è alquanto inquietante» fece Draco sconsolato.
«Non
dirlo a me» sbottò Harry.
«Devo
ricordarvi cosa vi ha appena detto Hermione?» borbottò Ginny, mentre Astoria
dava un’ultima riordinata ai suoi capelli.
«O
Merlino!Se non ci sbrighiamo arriveremo più tardi della sposa!» sbottò di colpo
la rossa, rendendosi conto di aver assolutamente dimenticato di guardare
l’orologio.
«Già,
sarebbe un gran peccato» ghignò Draco, mentre Astoria lo fulminava con uno
sguardo.
«Beh,
sembra proprio che ci tocchi eh» fece Harry, in direzione dell’ex Serpeverde,
mentre prendeva sottobraccio sua moglie.
«C’est
la vie, Sfregiato. C’è chi si imparenta con qualche fotomodella, chi con qualche
Ministro..io devo accontentarmi di te» sbottò il biondo, mentre i sospiri
rassegnati di Harry e le risate degli altri inondavano la stanza, prima di
lasciarla definitivamente con un silenzioso pop.
*
«IO.
NON. SONO. AGITATO.» scandì a alta voce Scorpius per la ventisettesima volta,
mentre camminava davanti all’altare in preda a quella che sembrava una vera e
propria crisi di nervi.
James
dal canto suo sorrise.
«Ma
infatti, chissà come mai m’era venuto in mente di chiedertelo» sogghignò, mentre
Scorpius alzava gli occhi al cielo.
Al
guardò male suo fratello.
«Dacci
un taglio James» sussurrò Dave esasperato, prima di dare di nuovo un’occhiata
all’orologio.
In
realtà, non che gli stesse venendo in mente di dare manforte a James, ma i
quarantacinque minuti di ritardo di Lily e altre ragazze, iniziavano a
insospettire un po’ tutti.
Gli
unici a cui pareva non interessare tutto ciò e che anzi, sembravano abbastanza
compiaciuti, erano Harry e Draco.
«Beh,
magari Lily si è resa conto che il matrimonio è un passo troppo affrettato»
bofonchiò il biondo, mentre sua moglie gli piantava una bella gomitata sul
fianco.
«Ahia
ma che.. ti amo anch’io, tesoro» fece in sussurro strozzato, reprimendo qualche
parolaccia. Astoria sorrise mielosa.
«Oh,
grazie caro» rispose poi, facendogli il verso.
Harry
intanto se la rideva, mentre osservava dalla sua panca Scorpius, che faceva su e
giù da circa mezz’ora.
Sapeva
che Lily non l’avrebbe lasciato mai e poi mai, figuriamoci non presentarsi il
giorno del matrimonio. Sicuramente le sue cugine avevano esagerato con i
preparativi, roba da donne.
Intanto
il futuro sposo era in preda a mille pensieri, la maggior parte dei quali
negativi. Avendo poi affianco James, le cose non potevano che
peggiorare.
«Non
capisco perché ci mettono così tanto» sussurrò preoccupato, mentre si passava
una mano tra i capelli.
Potter
ghignò.
«La
mia idea è sempre valida» disse mieloso.
Scorpius
grugnì.
«Ragazzi,
per cortesia..» tentò Dave.
«Potter
perché non vai a..» cominciò Scorpius esasperato, bloccandosi alla vista del
piccolo Charlie e ricordandosi di essere pur sempre in un luogo
sacro.
«Tranquillo
zio, zia Lily arriverà sicuro. Non ti lascerà mai, lei ti ama» fece il bambino
sorridendo, mentre Scorpius gli dava il cinque.
«Oh,
che cosa emozionante» borbottò James.
«Grazie
ometto, meno male che ci sei tu» disse il biondo, prima di fare una smorfia a
James.
«Secondo
me invece stanno facendo ritardo perché Kate non sa quante valigie portare»
continuò Scorpius, ghignando.
«Cosa
dovrebbe fare mia moglie con delle valigie, di grazia?» rispose James,
esasperato.
«Partire
per qualche posto sperduto lontano da te, naturalmente» fece prontamente
Scorpius, mentre Al e Dave se la ridevano di gusto.
«Ti
piacerebbe, biondastro anemico»
«Beh,
mi piacerebbe di certo. Insomma, tu partiresti subito per andare a cercarla e
questo implicherebbe l’averti fuori dai piedi quindi si, cavolo se mi
piacerebbe» ghignò il biondo.
«Raperonzolo,
sappiamo benissimo che in questo momento tu te la stai facendo addosso e
quindi…»
«Io
non mi faccio proprio niente addosso e sei tu quello..»
«Ehi
ragazzi!» cercò di interromperli Al.
«Ma
non farmi ridere albino!»
«Senti
chi parla, tu sei assolutamente un..»
«Bastaaaaaaa!Ragazzi
c’è…» tentò Dave, alzando gli occhi al cielo.
«Ma
tu guarda che biondastro irriconoscente e..»
«Senti
Potter, non dire fesserie io..»
«Ehi!»
tuonò Albus in un sussurro strozzato, riuscendo a catapultare finalmente un po’
di attenzione su di sé. «Se la piantate, magari riusciamo a sentire cos’ha da
dirci Charlie» celiò il moro, indicando il bambino dietro di
sé.
«Oh,
scusa ometto. Dicci pure» fece James.
«Beh
ecco.. secondo voi..come sto?» disse il bambino, un tantino preoccupato,
indicando il suo adorabile smoking.
James
lo guardò stralunato, Al inarcò un sopracciglio, Dave incrociò le braccia al
petto.
«Ahm,
benissimo ometto. Perché ce lo chiedi?» lo incalzò Scorpius, avendo capito
perfettamente come si sarebbe evoluta la situazione.
«Mmm,
niente. E’ solo che voglio essere carino» sbottò il bambino, poco
convinto.
«Tu
non sei carino figliolo, sei un meraviglioso esempio di esemplare maschio.
Insomma – fece James pomposo, indicando sé stesso- con dei geni di questo
livello»
Al
scoppiò a ridere, seguito da Dave, mentre Scorpius scosse la
testa.
«Già,
meno male che Charlie ha preso da sua madre, altrimenti avrebbe preso anche
l’idiozia dai tuoi geni» ghignò il biondo.
«Comunque,
come mai questi dubbi piccoletto?» chiese James interessato, ignorando
volutamente la domanda del suo futuro cognato.
«Mi
sono innamorato» sussurrò lui, con gli occhi fissi a
terra.
Al
esultò silenziosamente, Scorpius sorrise, ma la reazione più felice fu senza
dubbio quella di James.
«Lo
sapevo, tutto tuo padre!Chi è la pupa?» fece gioioso, mentre l’arrivo di altri
invitati cominciava a farsi sentire.
C’era
un matrimonio da cominciare, ma un po’ per la mancanza momentanea della sposa,
un po’ perché la questione di Charlie sembrava avere la precedenza, i quattro
non ci fecero molto caso.
«Fidati
Potter, meglio per il tuo cuore che tu non lo sappia» ghignò Scorpius, mentre
passava una mano tra i capelli di Charlie e lanciava un’occhiata divertita a
Dave.
James
lo guardò stranito.
«Perché
mai?»
«Beh,
diciamo che è stato un bel colpo per te doverti imparentare con me e la mia
famiglia» celiò Scorpius.
«Ovvio,
ma per fortuna i Malfoy sono finiti» fece James tutto
contento.
«Non
ci credo..» cominciò Dave, come se avesse improvvisamente avuto
un’illuminazione.
Scorpius
ghignò.
«Beh,
si. I Malfoy sono finiti. I Zabini no, però»
James
spalancò la bocca, poi rivolse un’occhiata a Charlie, che alzò le
spalle.
«O
mio Dio, non starai mica dicendo che la donzella in questione
è..»
«Daisy»
concluse Dave allibito. Charlie annuì raggiante e sorrise, nel sentire
pronunciare quel nome.
«Ok,
questo non è possibile» sbottò James.
«Infatti!Ci
rendiamo conto che mia figlia ha sei anni!» continuò Dave abbastanza sconvolto,
mentre Potter, dal canto suo, sembrava viaggiare su un’altra lunghezza
d’onda.
Non
era di certo l’età a preoccuparlo.
«Devo
già fare i conti con i Malfoy, adesso anche Zabini non..» farfugliò
James.
«Lei
è speciale papà» intervenne subito suo figlio, mentre Dave lo guardava con gli
occhi spalancati.
James
strabuzzò gli occhi, poi portò una mano sulla fronte. Aveva sentito quella frase
troppe volte nella sua vita. Prima sua sorella, adesso suo
figlio!
«Sparatemi
adesso» sbottò piagnucolando, mentre Al rideva.
«Ok,
se proprio insisti» fece Scorpius, alzando le spalle.
«Insomma,
con tutte le persone sulla faccia della Terra..perché proprio a me?!» fece
esasperato, mentre Charlie se la rideva insieme a Scorpius. Dave assisteva alla
scena abbastanza perplesso.
«Perché
con te è molto più divertente, Potter» ghignò Scorpius.
James
stava giusto per fare un’altra delle sue uscite, ma forse per il silenzio
improvviso calato tra la gente, o forse perché Charlie gli stava tirando la
manica della giacca per attirare la sua attenzione, non lo
fece.
Scorpius
si voltò di scatto verso l’entrata e riuscì a scorgere l’arrivo di diverse
presenze femminili. Cercò il viso di Harry tra la folla di invitati, ma non lo
trovò.
Se
Harry non c’era allora…
«Credo
proprio che il momento sia arrivato, femminuccia» gli sussurrò James, mentre se
la rideva.
Al
gli stava vicino, affianco a Charlie e Dave, ancora scosso per aver scoperto che
la sua bambina potesse essere già oggetto di interesse di
qualcuno.
Scorpius
non avvertiva più niente, anche perché il suo cuore batteva talmente forte che
riusciva a sentire solo quello. Forse sarebbe scoppiato da un momento
all’altro.
Incrociò
lo sguardo di suo padre, seduto in prima fila e lo vide fargli
l’occhiolino.
Poi
inspirò profondamente e sentì una stretta al braccio, in segno di
supporto.
«Malfoy,
piantala di agitarti! Andrà tutto bene insomma..Lily ti ama» fece in un sussurro
strozzato James, abbastanza sorpreso delle sue stesse
parole.
Scorpius
lo guardò colpito.
«Si,
non fare quella faccia. Insomma, è inconcepibile anche per me il fatto che mia
sorella ti ami, ma sono i misteri della vita no?» ghignò James, mentre il biondo
stirava le labbra in un sorriso e tornava a respirare
regolarmente.
Avrebbe
voluto rispondere qualcosa, ma l’avvento della marcia nuziale gli fece cambiare
idea.
O
Merlino.
Era
come se improvvisamente l’aria si fosse rarefatta e il colletto della camicia
gli impedisse di respirare.
Il
momento in cui la vide, quel giorno, bastò a togliergli il
respiro.
Sapeva
che l’avrebbe rivissuto per sempre, che l’avrebbe conservato nella sua memoria e
soprattutto nel suo cuore come un tesoro, solo suo.
Non
era il vestito, o l’acconciatura e neanche il modo in cui era
truccata.
Era
il sorriso, quel sorriso. E il modo in cui lo
guardava, come l’aveva sempre guardato.
Come
se il resto del mondo scomparisse e non contasse nient’altro, a parte
lui.
Anche
da lontano, Lily gli sorrideva, mentre avanzava insieme a suo
padre.
Era
tesa e sicuramente un po’ in imbarazzo, ma cercava di non darlo a
vedere.
Quando
gli fu di fronte, Scorpius la prese per mano.
Incrociò
brevemente lo sguardo di Harry, poi si concentrò su Lily.
«Sei
uno schianto, Malfoy» gli sussurrò lei all’orecchio, mentre il prete dava inizio
alla cerimonia.
Scorpius
sorrise. Non sarebbe cambiata proprio mai.
«Neanche
tu sei niente male, ragazzina» sogghignò lui, in un sussurro. «La prossima volta
vedi di essere puntuale, altrimenti mi ritrovi stecchito a terra» continuò
lui.
«Lo
terrò a mente, per il prossimo matrimonio» fece lei sorridendo, rivolgendogli
quello
sguardo.
Era
felice Scorpius, davvero.
Rivolse
un’occhiata alla sua sinistra, dove si trovavano i suoi genitori insieme a
quelli di Lily, poi si concentrò su Harry e Draco. Sapeva che quei due avrebbero
negato fino alla morte, ma quel luccichio che vedeva nei loro occhi li ingannava
a dovere.
Anche
i vecchietti si emozionano,
pensò Scorpius.
Avvertì
lo sguardo di Lily, poi le sorrise.
Sarebbe
cominciata un’altra storia, da quel momento.
E
l’avrebbero scritta insieme.
*
* *
Si,
sono io – lo dico alla Raven :D
Allora,
so che la shot è lunga, l’avevo divisa in due parti, poi l’ho riunita. poi l’ho
divisa e riunita di nuovo XD adesso è così.
Nella
prima parte avete visto più o meno tutti i preparativi, da entrambi i fronti
(addio al celibato maschile passato a giocare ai videogames
LOL).
Spero
vi sia piaciuto ritrovare tutti gli altri personaggi, ci sono anche alcune new
entries!
(
AMO Charlie e Daisy, sarà un commento di parte ma li
adoro).
Beh,
vi avevo semipromesso un sequel e invece vi ho scritto una maxishot. credo che
non comincerò mai a lasciarli perdere, questi personaggi. Love Story è un
pezzettino della mia vita ormai; spero che la shot vi sia piaciuta e che
vi abbia fatto fare quale risata. beh, ditemi che vi è parso di questo
esperimento.
Ah,
povero James XDDD è che ha ragione Scorpius, con lui è più
divertente!
*la
citazione è de “Il mio grosso grasso matrimonio greco” - non mi ricordo quali
sono esattamente le parole usate da Toula, la protagonista, ma sicuramente c’era
qualcosa sull’uomo delle nevi, mi è sembrato giusto dirlo. Ed è anche azzeccato
da usare come riferimento, la famiglia di Lily me la immagino caotica come
quella del film, appunto.
Scappo!
vals