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Autore: Kimly    04/01/2010    6 recensioni
[Prima Classificata al contest "The Chosen" indetto da Senihal su EFP forum] Jacob Black ha sempre saputo di essere bizzarro, ma innamorarsi di una vampira, appartenente ai Volturi tra l'altro, è oltremodo assurdo. {Jacob/Jane}
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jacob Black, Volturi
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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  "E' sbagliato."


E' sbagliato e Jacob questo lo sapeva bene, ma non aveva altra scelta.


Non riuscì a resistere al forte impulso che gli fece muovere le gambe-zampe- verso il confine della cittadina di Forks.


Aveva letto delusione negli occhi di Seth, disgusto in quelli di Leah, ma continuava ad essere più sicuro che mai della decisione presa.


Andava avanti così da due settimane ormai, durante le quali la famiglia Cullen non l'avevano più visto né sentito.


Era stato facile, per lo meno. Inventare una scusa accettabile e farla ripetere, parola per parola, da Seth ai succhiasangue era stato un gioco da ragazzi.


Ovviamente, conoscendo i poteri psichici di Edward, aveva evitato di raccontare la verità al suo branco.


Peccato, però, che quella dannata connessione di cervelli e di pensieri, tipica dei lupi, aveva smascherato subito il suo geniale piano ed ora anche i due Clearwater conoscevano come stavano davvero le cose.


L'uno aveva avuto l'ordine di stare lontano da villa Cullen per un po', l'altra, beh, lei non era mai stata interessata ai vampiri, che non sarebbero stati un problema: la nana non lo poteva "vedere" ed Edward non lo avrebbe "sentito" per un po'.


Lo avrebbe scoperto, comunque, prima o poi.


Forse perché Jacob ci rifletteva sempre, costantemente, perché anche a lui sembra impossibile una cosa del genere, totalmente ed esageratamente assurdo.


Già avere avuto l'imprinting con la figlia della ragazza di cui si era innamorato lo aveva stupito non poco, chiedendosi seriamente se, alla fine della storia, non avrebbe avuto bisogno di uno strizzacervelli.


Reneesme, però, era bellissima, una bambina perfetta e, presto, sarebbe stata una ragazza perfetta.


Peccato che Jacob non aveva messo in conto lei, Jane.


Sì, quella Jane, la stessa che aveva attentato alla vita della piccola Cullen, qualche mese prima.


La prima volta che Jacob aveva sentito il suo nome era stato proprio in quella circostanza quando Bella, sfidandola a distanza con lo sguardo, aveva ringhiato quelle quattro lettere in preda alla rabbia convulsa.


Il lupo aveva capito subito che non c'era da fidarsi di quella piccoletta aggressiva, per questo, quando poche settimane prima aveva annusato la puzza di succhiasangue nell’aria, aveva deciso di andare a controllare di persona chi fosse l'indesiderato.


Una volta scoperto che era proprio la tanto temuta vampira, dopo l'ira era subentrato lo stupore. Che diavolo cercava una come lei a Forks? Non ancora i Cullen, vero?


Ancora una volta era scioccato dalla risposta della fredda.


-Tu sei Jacob Black, dico bene?-


-Che cosa vuoi ancora da noi, succhiasangue?!-


-Da loro niente. La mia preda, questa volta, si riduce ad un'unica persona.-


Era stata quella frase a farlo cedere, a farlo ritrasformare in umano e guardare con occhi dubbiosi l'essere che gli stava davanti.


Jacob non ricordava come fosse successo, ma all'improvviso aveva sentito il forte desiderio di averla; desiderio che era aumentato nelle ore e nei giorni successivi, quando Jane lo era andato trovare senza un apparente motivo.


E poi era successo…


Un giorno, non ricordava neanche lui come, quando e perché, l'aveva afferrata con violenza e con passionalità e l'aveva baciata, credendo di provare disgusto e di scappare subito lontano dai suoi malefici ed invece, incredibilmente, quei due pezzi di carne ghiacciati avevano trovato porto nelle sue labbra calde.


Con lei non doveva essere cauto, Jane era forte abbastanza per ricambiare l'aggressività che il ragazzo usava nelle sue carezze e nei suoi morsi. L'odore non era stato un problema, il puzzo di vampiro era scomparso, o comunque a Jacob sembrò sparire, dopo la seconda volta, mentre Jane gli aveva confessato di trattenere il respiro durante quelle fugaci lotte notturne.


Tornato al presente, Jacob aumentò il passo, ansioso di rivederla e di poterla nuovamente stringere a sé. L'imprinting non si può avere con due persone diverse, ma allora perché alla figura di Nessie, spesso, si sovrapponeva quella di Jane? Era solo desiderio sessuale, il suo?


Il lupo conosceva bene la risposta, i suoi istinti animali avevano preso il soppravvento, ma non fino a quel punto, forse provava davvero qualcosa per quella piccoletta.


Rallentò non appena se la ritrovò davanti, occhi rossi assassini e viso perfetto e duro.


Riprese la sua forma umana e le si avvicinò.


-Cane, come stai oggi?-


-Benissimo, fredda. Tu?-


-Non so ancora perché continuo questa pagliacciata.- sbuffò la vampira, altezzosa, spostandosi un ciuffo dagli occhi.


-Forse perché i tuoi simili non sanno fare quello che il sottoscritto riesce?-


Jane lo fulminò con lo sguardo, la pessima battuta aveva sortito l'effetto opposto.


-O forse perché sto diventando più caritatevole di quanto immaginassi.- fu tagliente e sagace allo stesso tempo. Colpito ed affondato, cane.


E' sempre così quando si incontrano, battutine sarcastiche, prese in giro, anche più del dovuto, fino a che qualcuno - sempre lui- cede e salta addosso all'altro -sempre lei- che sorride trionfa per la vittoria costantemente a suo favore.


Si lanciarono occhiatine cariche di sottintesi, quando fu Jake il primo a parlare.


-Il mio branco lo sa.-


La vampira finse indifferenza dietro la glaciale maschera che si era costruita ed alzò le spalle, come a ribadire il suo disinteresse.


-E presto lo scopriranno anche gli altri.- continuò, mentre lei notava come fosse curioso che altri significasse solo lei...Bella.


-Hai paura di perdere la tua reputazione di bravo ragazzo?- lo stuzzicò Jane, smettila di mentire a te stesso, cane.


-No, ho paura di perdere te.- ammise senza pudore, e tu lo ammetterai, fredda?


La vampira alzò un sopracciglio, incrociando le braccia al petto e dipingendo sul volto una risata di scherno.


-Oh, una dichiarazione! Sono indecisa fra il vomitare o ucciderti, ma penso che farò entrambi se non la pianti di raccontarmi queste cazzate.- ringhiò minacciosa, facendolo indietreggiare di un passo.


-Possibile che tu sia così idiota da non riuscire a mantenere un segreto? Nessuno dei Volturi si è accorto di niente, nemmeno mio fratello.- puntualizzò con la sua voce squillante, ponendo degli enormi paletti fra lei e lui.


-E' diverso! I lupi...loro hanno i pensieri condivisibili e quindi...-


-Aro potrebbe conoscere ogni mia minima azione con un solo tocco, ma sono riuscita comunque a non farmi scoprire. Inventa, cane, inventa.-


-Piantala di chiamarmi così.- ululò inferocito, raggiungendola con due lunghe falcate. La strinse con forza, non riuscendo neanche per un momento a coglierla di sorpresa.


Non c'era traccia di emozione in quel viso di porcellana.


La abbracciò con tutto l'amore -era amore quello che le stava dando?- che potesse provare in quel momento, aspettando una sua reazione...che non ottenne.


Jane se lo staccò di dosso, allontanandosi da lui giusto la distanza di qualche metro.


Jacob la fissò stupito, chiedendole il perché di quel gesto.


-Oggi non posso rimanere. Devo andare.- disse semplicemente, dandogli le spalle e facendo per andare via.


-Aspetta! Dimmi almeno il motivo.- implorò il ragazzo, agguantandola da dietro.


-Devo andare.- ripeté dura, dandogli una spallata e scomparendo fra le fronde erbose.


Livido e stupito, Jake tornò alla riserva, continuando a chiedersi se la sua vita sarebbe stata mai normale.


Possibile che tutte le donne lo facessero soffrire? Si prendessero gioco di lui che, stoltamente, si innamorava ogni volta?


Stava per svoltare verso La Push, quando comprese ciò che doveva fare. Cambiò direzione e corse il più velocemente possibile.


Non farlo, Jacob.


Ti ucciderà.


Scosse la testa due o tre volte.


Uscitemi dal cervello. E' un ordine. pensò perentorio, scacciando i due subalterni ed iniziando a scorgere villa Cullen in mezzo alla foschia invernale.


Neanche il tempo di entrare nel territorio adiacente alla casa che subito vide sbucare una testolina riccioluta dalla porta di ingresso e una voce- dolce, incredibilmente dolce- chiamarlo felice. "Jacob, Jacob!"


La raggiunse subito, sollevandola da terra e facendola sedere comodamente sulla sua spalla.


In un batter d'occhio, Bella gli corse incontro seguita dal suo adorabile maritino, come sempre. La bionda e la nana lo fissavano interrogative sulla soglia di case, probabilmente curiose di sapere dove fosse stato tutto quel tempo.


Gli altri non si fecero vivi, fortunatamente. Jacob aveva sempre temuto i due succhiasangue Emmett e Jasper, specialmente quello biondo, costantemente composto, troppo per i suoi gusti.


Il ragazzo provò a non pensare a Jane, ma non appena si impegnò a tener fede alla sua parola, nella sua mente balenò la figura di una bella vampira di sua conoscenza, stretta fra le sue braccia...e non era Bella.


Edward spalancò gli occhi, mentre Jacob gli chiedeva scusa con gli occhi e con il pensiero.


E' successo.


-Non doveva succedere, però.- ringhiò di rimando, ad alta voce. Bella e Nessie spostavano lo sguardo dall'uno all'altro.


-Nessie, tesoro, torna dentro. Alice, Rose fate in modo che non esca...e che non veda.- elencò Cullen.


La bambina si dibatté per un pezzo, fino a che la bionda fu costretta a portarla con sé. Bella era ancora confusa e irritata dai tanti misteri.


-Cos'è successo?-sussurrò impaurita, al che Jacob sorrise. Era ancora la sua Bella dopotutto.


-Jane.- disse inferocito Edward, facendo lampeggiare gli occhi verso il ragazzo di fronte a lui.


Bella sbiancò, ancora di più del dovuto ovviamente, e si portò le mani alla bocca, spalancando gli occhi.


-Ancora lei...-mormorò attonita, scuotendo la testa come a scacciarla dalla sua mente.


-Come hai potuto, Jacob?! E' Jane!- tuonò incollerito il vampiro, accarezzando la schiena della moglie per tranquillizzarla, mentre invece lei sembrava più confusa che altro.


-Cosa c'entra Jake?- trillò, pronta a difendere il suo amico dalle accuse del marito. -Non è colpa sua se è tornata e...-


-Bella, apri gli occhi, per favore. Jacob non si fa vivo da settimane perché complottava con Jane.-


-Come puoi accusarlo di una cosa tanto viscida, Edward!- la vampira aveva iniziato a scaldarsi, frapponendosi fra Jacob e il vampiro.


-Non era un complotto, succhiasangue. Era solo...-


-Stai dicendo che è vero? Sei...sei passato dalla sua parte?-


-Ha fatto molto di più con lei, Bella.- disse sottolineando il suo concetto con gli occhi, mentre una lampadina si accendeva nel cervello dell’amica.


Le espressioni della ragazza furono un turbinio di emozioni, prima stupore, poi incredulità ed infine...rabbia.


-Jake, c...come hai osato?! Dopo aver avuto l'imprinting con mia figlia, dopo aver promesso di amarla per l'eternità, ora hai intenzione di farle questo!? Io...io...- era terribilmente scossa, quindi Jacob non seppe da dove gli uscisse il coraggio di dire.


-E' successo, Bella! Credi che l'abbia meditato? Io...non so neanche io cosa provi per lei, ma non voglio far soffrire Nessie, neanche un po'. Credo di essere uscito di testa.- mormorò debolmente l'ultima frase, massaggiandosi le tempie.


-Lo sei eccome! Ti sta usando, non capisci? Fa questo per arrivare a noi, Jake, a Renesmee.- continuò la vampira, mentre Edward provava a calmarla, invano.


Jacob montò di rabbia nera e sbottò con un ringhio.


-Non essere egocentrica, Bella. Solo perché tu non ricambiavi i miei sentimenti, non vuole dire che nessuna ragazza debba farlo.-


Lei lo guardò come se non lo riconoscesse più e forse era vero. Era cambiato, ma non sapeva ancora se in peggio o in meglio.


-Sei sicuro di volerle bene? Non lo stai facendo per dei tuoi...istinti?- chiese spavaldo Edward, come a trovargli una scusa.


Jacob rise dell’imbarazzo del vampiro, ma scosse la testa, negando quell'idea così assurda.


-Non voglio solo sesso se questo che intendi. Credo di...-


-Non dire "amarla", non farlo o potrei non rispondere delle mie azioni.- tuonò la signora Cullen, incredibilmente arrabbiata e fuori di sé.


-Mi dispiace, Bella, ma ho seguito il mio istinto o forse il mio cuore, chi lo sa. Dovresti appoggiarmi, non distruggermi.-


La vampira avanzò lentamente, se avesse potuto piangere, lo avrebbe fatto sicuramente, ma non poteva. Si avvicinò a Jacob e gli accarezzò la guancia, stringendogli la mano come una volta.


-Io voglio che tu sia felice, Jake. Con lei non credo che tu possa esserlo.- affermò sicura, scompigliandogli i capelli affettuosamente e dandogli un casto bacio sulla spalla.


-Pensa invece che c'è una bambina che tu adori, che ti adora a sua volta. Non vede l'ora di crescere per averti accanto, come guida, come amico e come ragazzo. Pensa a ciò che rischi di perdere. Il gioco ne vale la candela?- glielo chiese con dolcezza, senza più remore. Si scostò da lui, rientrando in casa, mentre Edward rimase con lui, fissandolo enigmatico.


-Jacob, lascia perdere. Una persona non può cambiare così tanto. Jane è come una bomba, non sai quando esploderà e ti lascerà da solo. Fidati.- concluse il vampiro, seguendo la moglie e instaurando il dubbio nel cuore del giovane Black.


Il ragazzo si voltò, cozzando con due dardi infuocati, rossi come il sangue.


-Mi hai seguito.- affermò lui, cupo. Ora non poteva non andare avanti, doveva decidere, in quel preciso momento.


Jane annuì, non tentando neanche di mentire.


-Sono riusciti a convincerti.- dichiarò, non sotto forma di domanda. Gli occhi di Jacob erano fin troppo facili da leggere.


-Mi dispiace.-


-Oggi non riesci a dire altro, cane. Sei patetico.- era sprezzante, arrabbiata e Jacob, temendo potesse essere troppo vicina alla villa, pronta a torturare la piccola Nessie, lanciò un'occhiata dietro di sé.


-Tranquillo, non ho intenzione di toccarla, la poppante.- sorrise sadica, come a voler affermare il contrario e l'urlo disperato che scaturì dall'abitazione diede ragione alle teorie del ragazzo.


-Forse solo un pochino.- gongolò lei, trionfa e dura -Dopotutto essere battuti da una mocciosa non è mai piacevole.-


-Smettila.- supplicò Jacob, non voleva farle del male. Le urla si interruppero, ma era questione di pochi minuti prima che l'intera famiglia uscisse a fronteggiarla.


-Scappa.- la ammonì il ragazzo, preparandosi a rallentarli. I primi ad arrivare furono, ovviamente, i neo sposini, seguiti a ruota dagli altri quattro. Carlisle ed Esme ancora non si vedevano ed il dottore sarebbe stato l'unico in grado di calmare le acque.


Jane li osservò con sguardo di sfida, puntando dritta verso la piccola che, oramai, era al sicuro all'interno dello scudo creato da Bells.


-Scappa ho detto!- ringhiò Jacob, spingendola via. - Non tornare, Jane. O ti ammazzeranno.- la vampira provò a tornare alla carica, ma il ragazzo la prese per il polso e la trascinò su di sé, baciandola come mai aveva fatto.


Era un bacio violento, rude e passionale, ma era anche carico di sentimenti nascosti e di forti emozioni...era un bacio d'addio.


-Vai!- sbraitò prima di trasformarsi e di provare ad alleggerire gli animi degli altri.


Jane corse via veloce, l'ultimo suono che udì fu un forte ululato di dolore, ma non era fisico.


Fu l'ultima volta che Jane lo vide, l'ultima che lo baciò, l'ultima che vide la cittadina di Forks e l’ultima volta che si sentì viva.


 


 


Erano trascorsi pochi giorni, Jane aveva quasi raggiunto Volterra, ma non aveva intenzione di riunirsi ai Volturi.


Aveva appena concluso una lunga chiamata con Alec, dicendogli di mettersi in salvo e fuggire via. Quello che lei aveva fatto si sarebbe ripercosso su di lui, ne era certa.


Era sembrato confuso il fratello, ma avrebbe eseguito le sue istruzioni come sempre.


La vampira entrò nella casa, una vecchia villa lasciata abbandonata e diventata suo rifugio nei momenti bui e critici della sua vita. Lisciò il corrimano polveroso, mentre saliva le scale, diretta verso il bagno.


Entrata, passò davanti all'armadietto dei medicinali, che recava ancora uno specchio logoro e sporco. Ci passò una manata sopra, fissando il suo viso perfetto e gli occhi cremisi. Ricordò quegli stessi occhi riflessi in un paio color nocciola, un paio caldo e accogliente. Strano che fosse trascorso così poco tempo.


Jane li strinse con forza e si accasciò a terra.


La vecchia casa risuonò di un urlo disumano e agghiacciante, poi un "crick" sommesso, uno specchio che si incrina e si spezza e poi...poi niente.


 


Spiegazioni, varie ed eventuali:


Buon Anno a tutti, anche se in ritardo! Strano che la mia prima fic del 2010 sia su questo fandom, da me poco frequentato.


Passando alla storia, alla fine Jane si "autotortura" procurandosi una specie di "morte" dolorosa.


Questa storia si è classificata prima al contest "The Chosen" indetto da Senihal su EFP forum, a parimerito con Ulissae. Mi complimento con tutte le partecipanti e un grazie enorme alla giudice.


Ecco il giudizio.


 


 


 

Prima Classificata parimerito: "Double J" di Kimly-Eden
Grammatica: 10/10
Originalità: 10/10
IC: 4.75 /5
Attinenza al tema: 15/15
Giudizio del giudice: 5/5
Stile: 5/5
Tot: 49.75/50
Questa è l’altra storia che ho davvero apprezzato. La grammatica è buona, c’è solo un errorino che non ho voluto contare, perché davvero minimo. Anche l’originalità è perfetta, Jane e Jacob sono già di per sé originali, ma hai saputo creare un’ottima storia. Brava! Nell’IC ho riscontrato qualche problemino, soprattutto per quanto concerne Jane. Lo stile è perfetto, mi ha davvero colpito. Davvero, davvero complimenti anche a te!

 


 


A presto, un bacio

   
 
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