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Autore: gattoridens    04/01/2010    5 recensioni
Una nuova missione mette alla prova il coraggio di Ron. Una sola meta: il suo bottino. Ma cosa sarà disposto ad affrontare? A quali rischi andrà incontro? Non fatevi ingannare: totalmente Ron/Hermione!
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Harry Potter | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dal capitolo precedente:

Si trovò un po' disorientato quando si ritrovò i grandi occhi nocciola di Hermione ad un soffio dal suo viso... e ci ricascò: non poteva ignorarla, e non era mai stato così vicino al suo sguardo.



Brave Heart - Cuore Impavido

Il viso di Hermione era in fiamme per l'imbarazzo, ma ormai aveva deciso: sarebbe andata a fondo della faccenda, anche perché non poteva tirare avanti così come stava facendo dalla notte della battaglia: la situazione necessitava di una smossa e, a costo di rimetterci la faccia, ora non avrebbe mollato.
- Ron... - la voce di Hermione non era mai stata così calda e carezzevole per quel che ricordava il rosso - ... devo sapere una cosa, Ron... - il ragazzo deglutì a vuoto, ormai non si sentiva più padrone del suo corpo, aveva la sensazione che qualcosa di irrimediabile sarebbe potuto accadere - ... ma devi promettermi che risponderai sinceramente... - continuò la ragazza - a qualsiasi domanda. -
Ron si sentiva, per l'ennesima volta, in trappola: sapeva di rischiare grosso accentando la sfida dei suoi compagni di stanza, ma mai aveva osato arrivare a tanto con la fantasia, il massimo che aveva mentalmente prodotto era una sfuriata seguita da uno schiantesimo ben assestato, o viceversa, invece si ritrovava in una situazione al limite dell'assurdo.
Hermione continuava a fissarlo intensamente, in attesa di una sua risposta, allora Ron mostrò il suo consenso alla richiesta con un imbarazzato cenno del capo: rimandava, così, il problema dell'acquisita incapacità di proferire parola.
- Bene! Ehm... Ron, io volevo chiederti se... insomma... se ti senti in imbarazzo... ora... -
Bhè, era scontato che lo fosse, e anche palese. Hermione si rimproverò per la domanda alquanto sciocca, ma Ron, in un certo senso, si sentì un po' sollevato: non era poi difficile rispondere, e nemmeno compromettente più di tanto, dopotutto sarebbe stato normale per chiunque non sentirsi completamente a proprio agio in una situazione del genere, quindi annuì vigorosamente con la testa.
A Hermione sfuggì una risatina tesa: almeno era stato sincero. Ora anche lei doveva esserlo:
- Anche io lo sono... imbarazzata... allora, ecco la seconda cosa che vorrei sapere da te, per favore, ricordati che mi hai promesso di rispondere con sincerità.-
La riccia si concesse una breve pausa per riordinare i pensieri che le si affollavano in testa, prima di continuare:
- Hai... hai... hai avuto... - Hermione avvampò ancora di più, accentuando il suo colorito già prepotentemente arrossato - sì... tu hai avuto, per caso, dei pensieri... ehm... un po'... sfrontati... su di me? -
Ron stava per strozzarsi per un improvviso raptus di tosse, Hermione, vista la sua reazione, si allontanò di un passo da lui, indietreggiando: venne assalita dal timore di aver travisato tutto e che adesso lui le dicesse apertamente di no.
Dal canto suo, Ron, impegnato a cercare di non rimetterci le penne prima del dovuto, si era ritrovato spiazzato dalla domanda schietta che gli aveva rivolto la ragazza: si sarebbe volentieri fatto cruciare piuttosto di rispondere, ma aveva dato la sua parola... in più Hermione si era allontanata, e non voleva certo spaventarla, quindi decise di darle una spiegazione, insieme al "Sì" che le doveva.
Quando si fu, finalmente, ripreso dalla tosse convulsa da cui era stato scosso, sospirò rumorosamente, chinò il capo mettendo in movimento la sua zazzera rossa e iniziò:
- Per favore, Hermione, non spaventarti, ma... sì! Ho avuto certi pensieri un po'... imbarazzanti... su di te. Ti chiedo scusa se la cosa ti provoca molto fastidio, ma ti assicuro che sono normali, non è perversione, è che sono un ragazzo, e quando vedo una bella ragazza... insomma, la cosa fa effetto, se poi ci si ritrova davanti un "coso" come quello che hai in mano... bhè, non c'è molto da fare... è semplice perdere il controllo della propria testa, e, anche con tutti i buoni propositi che si possono avere, in quei momenti a un ragazzo normale parte di tutto... -
Hermione, stupita dall'insolita loquacità di Ron, cercava di trattenersi dal chiedergli cosa intendesse precisamente con quel "parte di tutto", e tentò di concentrarsi sulle sue emozioni: a dire il vero si era sentita gonfiata da una sorta di appagante soddisfazione nell'apprendere il fatto che lei riuscisse a scatenare determinate reazioni in Ron, i più, nel suo discorso, era stato detto chiaramente che lui la trovava una bella ragazza, ma le rimaneva comunque il dubbio.
La questione principale che voleva chiarire era se tutte queste emozioni "fisiche", che lui stesso definiva normali, fossero davvero solo reazioni fisiologiche o se, da parte del rosso, ci fosse anche un coinvolgimento sentimentale.
Si fece forza: si stava giocando il tutto per tutto.
- Ehm... grazie per avermi risposto sinceramente... non preoccuparti, non mi sono... spaventata... diciamo solo che l'argomento è... delicato... e io... devo sapere, Ron... perdonami se la cosa ti crea imbarazzo, o se il mio comportamento ti sembra deludente o strano, ma devo sapere... davvero... Ron, rispondimi ancora una volta, per favore... -
Il ragazzo, che era ancora a capo chino dalla domanda di prima, alzò lo sguardo, scrutò attentamente gli occhi della giovane strega, che lo stava guardando apprensiva. Senza interrompere quel muto scambio, acconsentì, ancora una volta, con un cenno lieve, quasi impercettibile.
Con lo spirito distintivo della sua casata, Hermione abbracciò tutto il coraggio che era in lei e, con una decisione mai mostrata prima, nella voce e nello sguardo, chiese:
- Cosa provi per me, Ron Weasley? Quali sono i tuoi veri sentimenti? -
In un certo senso se la aspettava, Ron, un'uscita del genere. Sorrise leggermente: era così la sua Hermione.
Ora si fissavano: gli occhi piantati reciprocamente in quelli dell'altro. Sembrava quasi una sfida.
Ron fece un passo verso la riccia, le prese gentilmente la mano che stringeva ancora quel groviglio di pizzi, accostata al cuore, la attirò a sé, sempre con una delicatezza ed una lentezza quasi esasperanti, forzò le dita sottili della ragazza, rimase fermo con le sue, incantato da quel contatto così intimo e nuovo, indugiando su quella pelle calda.
Quando, dopo qualche istante, riprese a sciogliere la stretta di Hermione, questa si sentì scuotere da un brivido lungo tutta la schiena e portò lo sguardo sulle loro mani: era tutto così meravigliosamente perfetto che, per un attimo, desiderò non ricevere alcuna risposta. Era lì, con lui, e non desiderava altro, avrebbe potuto vivere per sempre solo con quel contatto, solo con le loro mani unite.
Per un breve istante sembrava che Ron volesse esaudire il desiderio inespresso della giovane strega, immobile anch'esso nella contemplazione della loro vicinanza, ma si riscosse quasi subito, ammettendo tra sé che Hermione aveva ragione: era ora di essere sinceri, completamente, anche a rischio di perdere tutto. Aveva bisogno anche lui di sapere.
Continuando a trattenere con una mano quella di Hermione, che era ormai aperta, con l'altra prese il leggero indumento di pizzo che era stato trattenuto sino a quel momento dale dita della ragazza e, senza degnarlo di un solo sguardo, ma prestando tutta la sua attenzione al volto di lei, lo allontanò lasciandolo cadere a terra, portò la stessa mano accanto all'orecchio di Hermione, con le dita le sfiorò i capelli e appoggiò con delicatezza il palmo alla guancia rossa della ragazza.

Hermione non riusciva più a muoversi, sopraffatta da una miriade di sensazioni, e lo vedeva: vedeva il suo sorriso dolce, vedeva i suoi occhi che la guardavano, vedeva tutto un mondo in quegli occhi.

- Hermione, lo sai che non sono mai stato un asso nell'esprimermi, come posso spiegarti a parole i miei sentimenti? Sono così tanti e così... complicati... già, come vedi non ho proprio il corredo emozionale di un cucchiaino,  - anche se quando la ragazza aveva paragonato la sua sensibilità a quella di una posata si era offeso, ora riusciva solo a sorridere al ricordo di quella frase - quindi credo che inizierò dalle cose semplici: io sono geloso di te,  - Hermione si dimostrò "lievemente" spiazzata dalla rivelazione, o meglio, dalla tranquillità con cui era stata fatta - e non voglio che nessun altro ragazzo possa sfiorarti, anche solo con il pensiero; poi nei tuoi confronti mi sento incompreso, a volte - Hermione non nascose il suo stupore - e non ti trovo molto empatica, in quei momenti - la giovane strega si stava sentendo sprofondare: forse si era illusa troppo, ok, anche se non si aspettava, di certo, di ricevere una dichiarazione romantica, non pensava, però, nemmeno una rivelazione del genere, le cose si stavano mettendo male... - Sì, e mi fai incavolare quando mi dai contro, ed è inutile negare: tu mi dai SEMPRE contro! Però... però, come ti dicevo... non vorrei mai che nessuno, oltre a me, potesse provare queste cose con te, perché è come se fosse una cosa solo nostra, e perché oltre a ciò tu mi provochi altre sensazioni ed altri sentimenti: quando mi cammini vicino mi sento esplodere dentro, quando ti guardo a lezione, o quando aiuti qualcuno, mi riempi d'orgoglio, e quando mi guardi negli occhi vado in tilt... insomma, cosa vuoi che ti dica ancora, Hermione? Che è da secoli che sono pazzo di te? -
Weasley sorrideva, a metà tra il divertito ed il sollevato, anche se non comprendeva nemmeno lui il perché: dopotutto aveva ammesso tutto ciò che aveva celato da tanto per paura di perdere Hermione, e se così fosse stato non avrebbe avuto molto da sorridere... La ragazza, di cui teneva ancora la mano, boccheggiava come un pesciolino alla ricerca di acqua... Ron la trovava splendidamente comica, ed in un impeto di affetto, si portò le dita della riccia alle labbra e vi pose un piccolissimo e lievissimo tocco affettuoso.
- Ron... - finalmente rifece capolino la voce di Hermione, dolce e calda - perché abbiamo dovuto aspettare così tanto tempo e farci così tanto male? -
-Mmmmm... perché sono uno stupido Weasley? -
Ma Ron non permise ad Hermione di controbattere, mettendola subito a tacere con un bacio.



L'angolo dell'intromissione:

Ohhhhh... ci voleva proprio!
A questo punto la storia sembrerebbe finita... e in effetti... ma il mio cervellino malato vi aspetta ancora per un capitolo con i suoi attacchi sclerotici!
Ebbene sì, sarà un capitolo alquanto inutile, con il solo scopo di concludere le cose "alla gattoridens", ma che ci volete fare... è qui che batte con insistenza alla porta del mio cervello, se non apro la scardinerà...
Alla prossima!
Baci,
Elisa

Dal Backstage (ma si scriverà tutto attaccato o staccato o staccato dalla lineetta????)

Vista l'inutilità di queste mie incursioni a fine capitolo, ho deciso di sovrabbondare con i titoletti, per la serie "fatica a mettere un titolo decente alle storie, ma poi ne fabbrica altri 3 da mettere a fondo pagina"...
La questione che si tratterà oggi è, tanto per cambiare, il titolo del capitolo (mi sa che è proprio palese la mia cronica incapacità di trovare dei titoli decenti... per me, ormai, la questione titolo è fonte di acne e scleri).
Il capitolo porta il nome di uno dei miei film preferiti, ma questa è un'informazione superflua (come tutte le altre, in fin dei conti...), però ci tenevo a sottolineare che la scelta è caduta su questo "Cuore Impavido" essenzialmente per quello che è stato l'atteggiamento di Ron, ma poi mi sono resa conto che poteva essere condiviso anche da Hermione e tutti i pezzi hanno trovato la loro collocazione: coraggio, parlare col cuore, cuori coraggiosi... insomma Brave Heart ci stava a pennello, poi, diciamocelo: impavido è proprio una bella parola, avrei voluto coniarla io...

Un momentino, please... vi devo delle risposte... ma soprattutto dei ringraziamenti!
Giaggià (forma contratta di già + già, da "I neologismi elisiani", pag. 909887687, Stregatto Edizioni - il testo in cui avrei voluto vedere "impavido", ma purtroppo non è un mio diritto...)! Mi sono un po' persa in questi giorni di festa... e adesso devo proprio ringraziarvi per aver pazientato per le varie pubblicazioni dei capitoli (in realtà dovrei anche scusarmi per aver postato 2 one-shot a tradimento tra un capitolo all'altro... ma sorvoliamo sull'accaduto... a Natale siete tutti più buoni e mi avrete sicuramente già perdonata!). Il mio ringraziamento va sempre a tutti quelli che leggono solamente le storie, a chi le segue, a chi mi fa il bellissimo dono di inserirle nei preferiti e, naturalmente, a chi dedica un po' del suo tempo ai commenti; non me ne vogliano gli altri, ma a questi ultimi va un mio saluto speciale, perché a volte riescono a scorgere bellezze fra le righe che nemmeno pensavo ci fossero, e probabilmente non vi erano davvero, ma lo sono diventate solo perché hanno ricevuto l'anima da chi le ha fatte proprie e me le ha restituite nuove, cariche di significati più profondi e ricchi di quelli con cui erano nate. Grazie!

Sif: grazie per gli auguri, tesora, le C-Angels salutano (penso che prima o poi torneranno a salvare il mondo da qualche altro cattivo soggetto, anche se non so ancora bene come: ma la Grande Ciccia è sempre in allerta)! Spero di non aver troppo deluso le aspettative... grazie per il continuo sostegno, è molto prezioso! Baci!
hele: chimica... ohhhh... io la adoravo... la adoro... io, in realtà, sono una chimica... però capisco la necessità della pausa mattutina (in realtà è qui presente tra voi colei che non riusciva a leggere una riga prima delle 14.30... -__-) Povera Hermione.... addirittura perfida? Poi, visto che ripresa i nervi di Ron? Lui è l'uomo del momento critico: quando il gioco si fa duro Ron trova la marcia in più! Ma che figosissimo che è!
hunterd: ciao cara, allora, che mi dici? Sono riuscita a tirare fuori il Grifondoro che è in Ron in questo capitolo? Spero che non ti abbia deluso! E poi sul finale ho voluto far "boccheggiare" Hermione: è sempre difficile zittire la Tigre del Bengala... o forse no? Ci vediamo!
act: ciao, cara, sono contenta che anche la parte più "leggera" delle mie fic ti arrivi e che riesca a farti divertire: la comicità e l'ironia sono parti che fatico a gestire, ma, come si vede anche dal mio nick-name, l'ilarità è una cosa che mi piace molto. Ti ringrazio molto anche per essere passata da "Il vagabondo" e avermi lasciato un commento: troppo buona!
Nabiki93: era davvero la volta buona! Stai iniziando la carriera di legilimens? Potresti esserci portata... pensaci... è un incarico di prestigio! Spero di non avere troppo deluso le tue aspettative, ma devo fare una confessione: le feste mi hanno appesantito il neurone ufficiale, che si trova ricoverato al San Mungo (già... ci ricoverano anche loro, oltre che i maghi...), e con quello "di cortesia" che mi hanno assegnato non provo molto feeling... spero che me lo ridiano presto... altrimenti non avrò più visioni mistiche potteriane...

Ancora grazie mille, alla prossima!
Miao miao!
   
 
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