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Autore: nous    04/01/2010    1 recensioni
In altre parole: storia di un tardo adolescente in mutande alle prese con la società della rete
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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face

FACE

(In altre parole: storia di un tardo adolescente in mutande alle prese con la società della rete.)

 

Sorridete pure, se siete capitati qui qualcosa vi avrà attirati, no!? Già, sto scrivendo. Una mia conversazione a tu per tu con vossignoria. Dato che oggi si ama chiacchierare scrivendo, non credo non siate abituati ad un “faccia a faccia” in Times New Roman.

Sappiate che siete capitati nel diario elettronico di Alessio C., che sarà ricordato dalla storia come un gran bravo ragazzo che ha passato la sua adolescenza a criticare senza proporre nulla di concreto. Non stupitevi se la mia descrizione sembrerà alle vostre orecchie il giudizio di un padre anziano che smonta il figlio quarantenne, che nella vita non ha combinato assolutamente nulla di costruttivo. Che dire, sono vecchio dentro!

La mia vecchiaia interiore credo sia l’essenza della mia anima. Mi sono sempre visto vecchio quindi non avuto bisogno di progettarmi un futuro. La mia morte sarebbe giunta tra il mio diciannovesimo e ventesimo compleanno-  facciamo ancora in tempo- perché avevo già vissuto la mia giovinezza mista allo spirito di un vecchio e testardo contadino marchigiano.

Il problema di non avere progettato un qualsivoglia futuro senza dubbio agli occhi di mia madre sembrava grave…per me non lo era…Non si sa come dall’ipotesi di inscrivermi alle Belle Arti, Lettere e Filosofia, Fisica, Scienze...(l’elenco non è poi così lungo ma l’idea di un immenso campo di scelta mi affascina), mi sono immatricolato ad Ingegneria. Ok, ci può anche stare. E invece no! Ad Edile mi vado a buttare io…io che non volevo costruire case…io che volevo salvare il pianeta …io...io...io…io che sogno e non combino nulla. Che dire si sopravvive. E in questa giungla architettonica inevitabilmente il tuo compagno di vita diventa il pc. Guarda caso io uso questo strumento con un metodo del tutto cabalistico, per non dire puramente casuale. Fatto sta che si è vista la necessità di utilizzare il suddetto computer come mezzo di comunicazione. Indovinate in quale social network sono iscritti tutti i miei cari compagnucci di calvario…Esatto!

Ma io mi oppongo, strenuamente! Sì , sissi…si...mmh si…aaa dannazione ok ok mi ci infilo anche io...Contenti!?

Speranzoso di avere l’e-mail intasata da messaggini di persone di cui ignoro l’esistenza; ho registrato il nome, ripetuto due volte la password, che ho scritto su un post-it  incollato allo schermo, inserito il minor numero possibile di dati personali e aggiunto la quntità necessaria e sufficiente di amici.

Allegramente passavo i miei pomeriggi di “sì, oggi studio!” in “questo test è stupido…Facciamolo!”. Avrei molto da dire sui creatori dei suddetti test. Tralasciamo. Sappiate, però, cha state parlando con uno studente di Economia, astronauta, la cui anima gemella sarà una certa Benedetta, che non conosce ma, in qualità di possessore del potere della lettura del pensiero, troverà. A meno che non mi rinchiudano,infatti sono risultato psicopatico, ma non preoccupatevi sono anche sano e tante altre belle cose che sicuramente non ho voglia di raccontare e voi di leggere.

Vorrei arrivare al vero succo della questione, ammesso che questa cosa che sto scrivendo abbia un senso…

Sabato mattina, procedura di lettura delle mail arrivate. Poi una che mi colpisce relativamente.

nous  ti  ha inviato una richiesta di amicizia. Accetti?

Cestinare o non cestinare, questo è il dilemma. Analizziamo la situazione come solo un bravo ingegnere può fare.

Motivi per ignorarlo:

1)      non so chi sia;

2)      non mi interessa considerare amici sulla rete con cui non parlerò nemmeno una volta;

3)      perché ancora ci tengo alla mia privacy e a quella dei miei “amici”.

      
Motivi per accettarlo:

1)      non ha scritto il suo nome: scelta interessante, vuole mantenere la sua vita privata lontano dalla rete;

2)      non si sa se è un uomo o una donna

3)      il suo modo di fare, momentaneamente, mi intriga;

4)      sono curioso e non ho nulla da fare, posso accettarlo, guardare un po’ in giro sulla sua pagina e poi fare qualcosa per ignorarlo.

Per un punto in più vince l’Accetta. Ed ora che sei tra i miei contatti, curiosiamo un pochino.

Dati personali assenti; strano che non li abbia voluti rendere pubblici, però interessante. C’è solo la data di nascita, anche lui è del 30 marzo. Tra gli interessi non c’è nulla, tra i contatti viene dato un indirizzo e-mail con lo stesso nome del proprietario del profilo, il che non è di grande aiuto.

Lo spazio riservato al suo messaggio personale, sorprendentemente, è vuoto.

Che bizzarro esponente del genere umano. È umano? I suoi amici non hanno volto e si riconoscono attraverso sigle e nomi palesemente finti; si contano sulle dita di una mano. Strani individui.

Cerco ancora e finalmente trovo qualcosa di interessante: i risultati dei test. Allora, il nostro nous risulta essere un tipo cerebrale, che ama il giallo, che si rispecchia nel profilo del detective L, che nella sua vita passata era un venditore di cianfrusaglie, che potrebbero essere uno studente di Economia. Che coincidenza!. È sano, è psicopatico. Strana coincidenza. Troverà un’anima gemella che si chiamerà Benedetta o Michele, sa leggere il pensiero,…Troppe coincidenze! Non che creda al destino, ma la situazione mi sta facendo contorcere l’intestino. Quante probabilità ci sono che uno sconosciuto, senza un nome e senza una volto, abbia i tuoi stessi risultati ai test. Certo, quante soluzione ci sono per uno: tre o quattro. Non è possibile che abbia avuto la stessa risposta che   ho ricevuto io nei test svolti. Non c’è una differenza…

Non pensiamoci, piuttosto vediamo chi c’è in chat. Apro l’elenco dei conversanti, unico nome: nous. È un segno, hablamos.

Ciao

Ci sei?

Ciao

Come ti chiami?

nous

No. Il tuo vero nome

nous

Scherzi? Non è un nome..

Alessio è un nome, lo hai deciso tu?

No, i miei genitori...

Allora non ti appartiene

Cosa?

Io ho scelto il mio nome. Ho scelto di riconoscermi sotto il nome di nous, non ci sono nato, non me lo hanno imposto.

Questo non giustifica il tuo profilo.

Perché i nostri risultati dei test sono uguali? E i tuoi amici?

Coincidenze, credo. Per quanto riguarda i miei amici, si sono scelti il loro nome anche loro.

…capisco.

 

Non sapevo più che dirgli, ogni mia parola, lui la respingeva con una risposta, a mio parere, inattaccabile. Allora ho deciso di assecondarlo.

 

Prima o poi mi dirai il nome che ti hanno assegnato?

Forse.

Come mi hai trovato? Non abbiamo conoscenze in comune…

Io ti conosco

e anche tu

Da quanto?

Sempre…

ti osservo sempre

conosco chi conosci

 Mi segui per caso!?

so quello che pensi…

Adesso leggi davvero nel pensiero…dai

Nel tuo sì.

Non ci credo…

Mettimi alla prova…

Il mio compleanno?

30 marzo

Semplice! È scritto nei miei dati personali.

Fammi un’altra domanda allora…

L’anniversario dei miei genitori?

7 maggio

Esatto. Chi te lo ha detto?

Lo sapevo.

I punti che mi hanno messo sul sopracciglio?

3

la mia password?

Ilmionumerodiscarpe

Il voto che non ho accettato?

Li hai accettati tutti…

Chi sei?

Te l’ho già detto..

Qual è il nome che ti hanno assegnato?

Mi hanno chiamato Alessio

Mi prendi in giro…

Fuori dal computer sono uno studente di Ingegneria Edile. Mi sono diplomato con 97 al liceo scientifico. Non ho né fratelli né sorelle. Sul sopracciglio destro ho la cicatrice dei 3 punti che mi hanno messo dopo che sono caduto dalla bici, avevo undici anni. Vuoi che continui?

 

Tutto quello che era stato detto è esatto, non una parola, non un dettaglio errato. Sono senza la forza di continuare la conversazione, per me è troppo. Non ci capisco più niente. Chi era al di là dello schermo? C’era qualcuno al di là dello schermo…

Ora vi chiederete perché vi ho detto ciò, non ha senso.  Già, neanche io gli ho dato subito un senso logico. Sono un tipo cerebrale. Poi ho capito. Per quello che vi dirò, mi prenderete per pazzo; anche il signor Social Network mi ha riconosciuto come tale dopo tutto.

Io sono Alessio C.

Alessio C. è nous.

Io sono nous.

 

Ora conviene che vada a mettermi dei pantaloni. Qui vi saluto.


Potrà sembrare un pò provocatoria, ma la scrittura deve lasciare qualcosa, indipendentemente se ciò che è scritto sia gradito o meno. Grazie a chi a leggerà.

[ringrazio Madame Bovary ed i CCCP]

 

   
 
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