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Autore: echelon1985    05/01/2010    7 recensioni
[SPIN OFF DI IL GATTO E IL TOPO]
“Quinn, lo vorresti un bambino con me?”
Il chitarrista aveva aperto gli occhi e l’aveva guardato dal basso, per leggere l’espressione
di Bert
e capire quanto fosse serio
“Sai Bert, io ti amo, ma non sono sicuro che biologicamente si possa fare”
Ma quella volta Bert non se ne era uscito con le solite risposte stupide.
Si era limitato semplicemente a ripetere la stessa domanda di un attimo prima
E Quinn aveva capito che la sua vita stava cambiando ancora
Che Bert la stava cambiando ancora una volta
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Bert McCracken, Nuovo personaggio, Quinn Allman
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Desclaimer: Non li conosco; non sono miei (Bert e Quinn sono solo l’uno dell’altro xD); non è mai successo (almeno non ancora xD)

Note dell’autore
:
Questa shot è un ideale spin-off di “Il gatto e il topo”, che si chiudeva con la proposta
di matrimonio di Bert
Ho adorato scriverla, e se possibile (ma non credo xD) mi ha fatto amare ancora di
più questa coppia!

La dedico a ChemicallyUsed, perché l’idea e le farneticazioni su un possibile piccolo
Allman-McCracken sono nate insieme a lei, e con lei sono finite xD


Detto questo, hope you enjoy!








Bert guardava l’esserino che si muoveva nella culla
Lo osservava con un misto di curiosità e circospezione
Aveva degli strani piedini e delle strane manine tozze e paffute e le muoveva
in alto, emettendo strani versi
Voleva toccarlo, magari prenderlo in braccio, ma aveva come paura di romperlo
Non era mai stato un tipo esattamente delicato
Così si limitava ad osservarlo
Aveva grandi occhi di un blu scuro, che sembravano ridere sempre
Assomigliavano ai suoi
Bert sapeva che non era possibile, eppure erano simili ai suoi

Quinn era entrato silenziosamente nella camera da letto
Osservava con un sorriso dolce la confusione sul viso di Bert
Il bambino aveva emesso un vagito un po’ più alto e Bert era trasalito, avvicinandosi
di un passo alla culla, senza toccarlo
Lo guardava come se fosse un giocattolo di cui non comprendeva bene il funzionamento
Si era avvicinato piano ed aveva poggiato una mano sul braccio di Bert
Il cantante si era voltato e gli aveva sorriso velocemente, prima di ristabilire
la sua attenzione sulla culla
Quinn aveva fatto qualche passo e aveva preso delicatamente il piccolo tra le braccia

 Il chitarrista aveva sporto il bambino verso l’altro, che si era istintivamente ritratto

“Bert prendilo, non morde”
“Io non sono capace”

Il biondo aveva sorriso e gliel’aveva posizionato tra le braccia, mostrandogli il modo
giusto di tenerlo
Bert osservava il bambino come in trance, immobile
Si era voltato verso Quinn e gli aveva sorriso radioso, come se fosse riuscito in una
impresa impossibile
Aveva preso a toccarlo piano, solo con la punta delle dita, come se fosse fatto di vetro, o cose
così
Il piccolo aveva afferrato una delle dita di Bert con entrambe le manine, e se l’era portata
alla bocca
Ed il cantante aveva sbarrato gli occhi sorpreso e aveva cercato lo sguardo di Quinn, quasi
impaurito
Era così strano vedere Bert in quel modo, completamente assoggettato al volere di una cosa
così piccola che a malapena si scorgeva tra le sue braccia
Quinn si sentiva come se qualcosa gli scoppiasse proprio all’altezza del petto


Gli avevano dato da mangiare e l’avevano rimesso nella culla, poi erano tornati in camera
e si erano stesi entrambi sul loro letto

“Starà bene lì?”
“Certo Bert, abbiamo il baby monitor, se piange lo sentiremo”
“Sei sicuro?”

Il biondino si era accoccolato contro il petto di Bert ed aveva sorriso
Non gli ci era voluto molto per addormentarsi, era tutto nuovo, ed anche abbastanza estenuante
Quinn aveva pensato che era felice, che non avrebbe potuto esserlo di più, mentre Bert
gli accarezzava i capelli, un secondo prima di chiudere gli occhi


Bert aveva guardato Quinn dormire, rilassato
Era sempre stato così bello?
Forse si, o forse diventava ogni giorno più bello
Si era alzato piano per non svegliarlo ed era andato nella stanza accanto alla loro
Si era messo in ginocchio ed aveva accostato l’orecchio alla culla, per ascoltare il respiro
del bambino, così, solo per essere sicuro
Poi era tornato in camera, e allo stesso modo era rimasto ad ascoltare il respiro
di Quinn, così, solo per essere sicuro
Per assicurarsi che fosse tutto vero, che non si sarebbe svegliato da solo, al buio e bagnato
di sudore
Aveva sistemato il suo braccio intorno al corpo del chitarrista, che gli si era stretto addosso
Bert aveva chiuso gli occhi
Non era solo, aveva smesso nell’istante in cui Quinn era entrato nella sua vita
E adesso avevano Brian
Non sarebbe mai più stato solo


Il pianto del bambino li aveva fatti trasalire entrambi.
Bert aveva aperto gli occhi di scatto, doveva ancora abituarsi a questa nuova situazione
Entrambi dovevano
Ma Quinn sembrava sapere sempre quello che era necessario fare, mentre lui era ogni secondo
più spiazzato
Quinn aveva fatto per alzarsi ma il cantante gli aveva passato una mano tra i capelli a mò di carezza

“Resta a letto,vado io”
“Sei sicuro?”
“Posso farcela”
“So che puoi”

Il chitarrista aveva sorriso, incoraggiante, e l’aveva seguito con gli occhi allontanarsi
Arrivato alla porta Bert si era fermato, voltandosi verso l’altro
Quinn aveva pensato che Bert fosse ancora spaventato
Era sempre insicuro su cosa fare e come farlo, ma Bert sorrideva

“Sai Quinn, ti amo, di più, ogni giorno che passa”

Aveva imposto a sé stesso di non mettersi a piangere ed aveva sorriso a Bert in risposta

“Conosco la sensazione”

Poi l’aveva osservato sparire oltre la porta


Bert si era avvicinato alla culla piano, poteva farcela, si
Quella cosina così piccola dipendeva da lui, aveva bisogno di lui
Ed a quanto pare aveva dei polmoni belli potenti, dato il volume a cui strillava

Non pensava avesse fame, perché era passata a malapena un'ora da quando gli avevano
dato da mangiare
Bert aveva controllato se avesse bisogno di essere cambiato, ma la situazione pannolino
sembrava essere sotto controllo
Così l’aveva preso in braccio, nel modo in cui Quinn gli aveva mostrato, dondolando piano
sul posto
Nei film lo facevano sempre, magari funzionava, e nel frattempo gli parlava

“Hei piccolo, che c’è? Che hai da dire?A quanto pare appena sveglio sei capriccioso tanto quanto Quinn”


Quinn era rimasto dov’era
Non voleva che Bert pensasse di non essere in grado di occuparsi del piccolo, così se ne era rimasto a letto, ed aveva sentito il bambino smettere di piangere
Aveva aspettato che il cantante tornasse in camera, ma visto che non era successo era andato piano nell’altra stanza
Bert al centro della stanza cullava piano il bambino, tenendolo tra le braccia, un po’ più vicino
al suo viso, e gli parlava sottovoce
Sembrava che il bambino fosse ipnotizzato dalla voce di Bert, come se quel suono lo tranquillizzasse
Quinn era rimasto in silenzio per non farsi sentire
Succedeva anche a lui
Qualsiasi cosa gli si agitasse dentro spariva istantaneamente al suono della voce di Bert
Era così che si era reso conto di essersene innamorato
Si era innamorato di lui mentre cantava
La prima volta che l’aveva ascoltato  era stato come un balsamo
Quinn lo osservava cantare e si sentiva come guarito, come se si fosse svegliato da un
sonno lunghissimo
Era tornato alla realtà quando si era reso conto che l’altro lo stava fissando, continuando
comunque a cullare il bambino

“Sei venuto a controllare che non lo uccidessi?”

Il chitarrista aveva scosso la testa e si era avvicinato

“Sei bellissimo, così, col bambino. Sei bellissimo”

Quinn si era zittito perché aveva sentito i suoi occhi farsi lucidi e la sua voce incrinarsi
Bert aveva strusciato distrattamente il naso contro il suo

“Hei non metterti a piangere anche tu, non posso gestirvi in due”
“idiota”

Il chitarrista gli aveva mollato uno scappellotto dietro la testa ed aveva poggiato le labbra su quelle di Bert per un solo secondo
Quello era il suo modo
Il modo di dire a Quinn che capiva, che lo amava
E Quinn lo sapeva
Era una strana sensazione quella che sentiva dentro
Guardava Bert ed il piccolo e sentiva come la certezza di appartenere a qualcuno
Era qualcosa che ti faceva sentire riempito



Bert aveva insistito per portare la culla nella loro camera, e Quinn aveva acconsentito
Così adesso stesi sul loro letto potevano vedere il bambino dormire tranquillo
Erano su quel letto quando tutto era iniziato
Avevano appena finito di fare l’amore e Quinn se ne stava accoccolato contro il fianco
di Bert, soddisfatto e un po’ assonnato
Bert gli accarezzava i capelli silenzioso, come faceva sempre per farlo addormentare

“Quinn, lo vorresti un bambino con me?”

Il chitarrista aveva aperto gli occhi e l’aveva guardato dal basso, per leggere l’espressione
di Bert e capire quanto fosse serio

“Sai Bert, io ti amo, ma non sono sicuro che biologicamente si possa fare”

Ma quella volta Bert non se ne era uscito con le solite risposte stupide.
Si era limitato semplicemente a ripetere la stessa domanda di un attimo prima
E Quinn aveva capito che la sua vita stava cambiando ancora
Che Bert la stava cambiando ancora una volta


E dopo un’estenuante trafila di scartoffie, colloqui, lettere di raccomandazione e controlli
finalmente la sua nuova vita era arrivata
sottoforma di un esserino piccolo, quasi calvo e con grandi occhi blu








Quinn era rientrato con le buste della spesa, aveva portato tutto in cucina e poi si era
spostato in salotto
Bert era seduto per terra a gambe incrociate di fronte a Brian
Stavano costruendo qualcosa con delle costruzioni colorate, o almeno ci provavano
Bert gli aveva sorriso e lui si era chinato a baciare prima lui e poi il bambino
Brian si era alzato in piedi e si era attaccato al fianco di Quinn, per attirare la sua attenzione
sul loro capolavoro di ingegneria
Quinn gli aveva sorriso e si era complimentato con lui, mentre lo osservava

“Brian, ti sei vestito da solo?”
“No, mi ha vestito papà Bert”
“L’avevo immaginato”

Bert l’aveva osservato interrogativo, ma non c’era stato tempo di aspettare una spiegazione
Il campanello della porta aveva suonato e Brian aveva cominciato a saltellare eccitato

“Posso aprire io? Posso?”

Bert aveva acconsentito e l’aveva seguito a poca distanza
Dan e Jeph erano entrati pieni di buste ed erano stati immediatamente sequestrati da Brian
Bert e Quinn in disparte li guardavano ridendo
Il chitarrista si era incamminato per raggiungerli ma la voce di Bert l’aveva fermato

“Ti somiglia sai?”

Quinn aveva ridacchiato ed era tornato sui suoi passi mettendo le braccia dell’altro
intorno ai suoi fianchi

“Lo sai che non è possibile, si?”
“Lo so, ma ti somiglia comunque”


Il chitarrista si era stretto a lui e l’aveva baciato, prima a fior di labbra, poi più profondamente
Si erano staccati per necessità di ossigeno ma Bert non aveva lasciato la presa attorno al suo
corpo

“Mi manchi”
“Dio, mi manchi anche tu”



“Per favore, non davanti al bambino!”

Si erano staccati controvoglia quando Dan era entrato in salotto prendendoli in giro, subito
seguito da Jeph con in braccio quella piccola peste di Brian
Stringeva tra le mani un paio di buste colorate che penzolavano sbattendo inesorabilmente
contro le ginocchia di Jeph ad ogni passo

“Che c’è là dentro?”
“I regali di zio Jeph!”

Ero sceso a terra cominciando a disseminare carta colorata per tutto il salotto nell’intento
di spacchettare i suoi regali, elargendo urletti entusiasti ad ogni pacco e creando un caos
impressionante
Quinn si era avvicinato a Bert sorridendo

“Pensandoci bene credo che somigli più a te”
“Sei simpatico oggi Mr. Allman”

Brian era corso verso di loro mostrando orgoglioso il suo nuovo videogioco, e almeno altri
quattro o cinque giocattoli nuovi di cui non aveva nessuna necessità

“Ci vorrà un intero tourbus solo per tutti i tuoi giocattoli”


Brian aveva asserito serio, come se fosse una soluzione assolutamente ovvia
Bert non poteva fare a meno di paragonarlo a Quinn
Quell’ entusiasmo  per le piccole cose che lo faceva sorridere sempre
E l’assoluta testardaggine per le cose più assurde
Somigliava proprio a Quinn
E Bert lo amava
Li amava entrambi
In un modo che non sapeva neppure potesse esistere
Come se fossero un pezzo del suo corpo, un braccio o una gamba

Un urletto un po’ più alto proveniente da Brian l’aveva distolto dai suoi pensieri

 “Il regalo di zio Dan non è ancora pronto! Era troppo grande per entrare in macchina!”


Bert aveva intercettato lo sguardo terrorizzato di Quinn e l’aveva ricambiato

“Ti prego, dimmi che non gli hai regalato una batteria”

Dan aveva sorriso con finta colpevolezza, un attimo prima di scoppiare a ridere

“Beh in effetti”
“Fantastico, adesso un bambino che riesce a fare rumore solo col pensiero ha qualcosa
  che gli permetterà di fare rumore in maniera professionale”
“Sei solo arrabbiato perché ti ho battuto sul tempo, prima che potessi comprargli una
  chitarra”

Bert aveva ridacchiato, ricevendo in risposta una gomitata da parte di Quinn
Il biondo aveva sospirato fintamente  melodrammatico e si era incamminato verso la cucina
Si erano spostati tutti nell’altra stanza, dove un enorme torta color verde acido spiccava
sul tavolo, un grande quattro scritto con la glassa di un verde più scuro, e quattro chiavi di violino ai lati della torta
Quel colore la faceva apparire vagamente malsana, ma l’aveva scelto Brian, quindi nonostante
la riluttanza di Quinn verde acido era stato
Bert aveva preso in braccio il bambino e si era chinato con lui per spegnere le quattro
candeline sulla torta, verdi anch’esse
Brian aveva sbattuto le mani contento, un attimo prima di infilare le sue dita nella torta,
sporcando sé, Bert e la tovaglia colorata quasi contemporaneamente, ridendo contento
Quinn l’aveva ripulito come poteva, sorridendo distrattamente e pensando che decisamente
somigliava di più a Bert
Disordinato, rumoroso e bellissimo, esattamente come il suo Bert


Erano rimasti tutti insieme fino alle nove, poi Jeph e Dan avevano preso tutto quello che
gli serviva e l’avevano portato con sé
Il giorno dopo sarebbero partiti per un breve tour estivo, e i due si erano offerti di
tenergli Brian per la notte
Non avrebbero avuto molte occasioni di restare da soli in tour, tra i concerti e Brian
Ed avevano decisamente bisogno di una notte da soli


Bert aveva abbracciato Quinn da dietro, poggiandogli la testa sulla spalla e lasciandogli
piccoli morsi sul collo

“Mi sei mancato”


Per la seconda volta in quella giornata gli aveva ripetuto quelle parole, poi l’aveva trascinato
in camera da letto
Si era preso il lusso di spogliarlo piano e di godersi la visione del suo uomo completamente
nudo
Avevano tutta la notte

“Com’è che sei sempre più bello?”

Quinn aveva ridacchiato e gli si era stretto addosso, abbastanza per sentire l’eccitazione di Bert; poi l’aveva spogliato

“Ora non c’è Brian nell’altra stanza, puoi urlare”
“Presuntuoso, prova tu a farmi urlare”



Avevano passato quasi l’intera notte a fare l’amore. Come i vecchi tempi, dove l’unica cosa
di cui avevano bisogno era il corpo dell’altro contro il proprio
Ma adesso c’era qualcos’altro.
Qualcosa di così profondo e radicato da riempire ogni singolo istante delle loro vite
Adesso c’era Brian
Erano una famiglia
Alle prime luci dell’alba erano ancora svegli, stesi l’uno accanto all’altro in una placida stasi
di rilassatezza
Quinn si era voltato stringendosi di più a Bert, e le mani del cantante erano salite nei capelli
dell’altro in un gesto automatico e familiare


“Senti anche tu la sua mancanza?”
“Si, la sento”


Alle otto in punto erano davanti casa di Jeph e Dan, con la macchina piena di bagagli
di cui la metà erano di Brian
Il bassista li aveva fatti entrare, mentre Dan cercava di vestire il piccolo Brian, che appena
aveva visto Bert e Quinn era corso verso di loro, mezzo svestito, travolgendo ogni cosa
capitasse sul suo cammino
Si era stretto alle loro gambe a mò di saluto, prima di notare Dan con la sua maglietta tra le
mani ed iniziare a correre per tutta la casa per non farsi prendere, ridendo
Bert aveva arrestato la sua corsa ed aveva terminato di vestirlo
Un ora dopo erano tutti sul tourbus, in viaggio verso Tampa
Brian saltellava contento per tutto il bus, facendo una confusione infernale
Gli piaceva viaggiare in tour, e quando potevano lo portavano con loro
Non si separavamo mai per più di qualche giorno dal bambino

Il concerto era andato alla grande
Brian era rimasto seduto ai bordi esterni del palco tutto il tempo, osservato costantemente
da qualche membro della crew
Incantato dalla voce di Bert e dal modo di suonare di Quinn
Rimaneva per ore ad osservarli sul palco, i sue due papà, che suonavano e cantavano
insieme
Quando lo show era finito era corso sul palco, contento, suscitando un boato sorpreso
della folla che gli aveva fatto sbarrare gli occhi spaventato
Non era certo cosa di tutti i giorni vedere un bambino che trotterellava sul palco di un festival
rock
Bert aveva sorriso e l’aveva preso in braccio, e Brian si era istantaneamente calmato, mentre Quinn si avvicinava a loro
Il cantante aveva ripreso il suo microfono ed aveva sorriso a Quinn, prima di voltarsi ancora
verso la folla


“Hey, make some noise for my baby”

   
 
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